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065 – Rosaria la più porca e troia delle mamme (Parte seconda)

By 2 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Mio figlio, il mio bambino, mi aveva scopata, con quel grosso e lungo cazzo; nel letto distesa a fianco di mio marito, sentivo ancora il suo membro scivolarmi dentro e la sua cappella, guizzare contro un punto indefinito della mia vagina, sul fondo, dove mai nessuno era riuscito ad arrivare.
Potevo ancora sentire dentro di me, l’impronta calda e dura del suo pene, e le sue palle, sbattermi contro le natiche. Stranamente, ero ancora desiderosa di lui, del suo giovane corpo muscoloso e liscio, delle sue mani sui miei seni, della sua bocca sulla mia, avrei voluto ancora, che la sua lingua inesperta, scandagliasse disordinatamente la mia bocca e che poi le sue labbra, si posassero a ventosa sulle mie aureole, a suggermi i duri e sensibilissimi capezzoli. Nella mente, un turbinio di emozioni, anche contrastanti fra di loro, da una parte, la sensazione fisica dell’atto d’amore compiuto con lui, che mi aveva scossa positivamente e profondamente, mentre dall’altra, il senso di colpa che era sopraggiunto solo dopo l’orgasmo, ma che, in questo momento, stava in qualche modo facendosi spazio nella mia testa e mi dava una strana percezione di peccato, che mi sarebbe rimasta dentro al cuore, fino alla fine dei miei giorni. La giornata, era stata lunga ed intensa e mentre una specie di tromba d’aria, mulinava nel mio cervello, mi addormentai profondamente.
Al mattino, mi accorsi di non aver sentito mio marito alzarsi e nemmeno, di averlo sentito andare via. Mi alzai e andai in bagno, dopo aver espletato le mie funzioni fisiologiche ed essermi infilata sotto la doccia, uscii dal box e mi asciugai, indossai quindi l’accappatoio e mi avviai verso la cucina, apparecchiai per la colazione mia e di Marco, poi bussai sommessamente alla porta della sua camera. Non ottenni risposta e allora entrai, lo vidi sdraiato sul fianco sinistro, completamente nudo sopra il lenzuolo candido, mi volgeva le spalle ed io ammirai la schiena e il suo sedere fantasticamente disegnato, tondo e sporgente”..

‘Emmmm, Marcoooo, alzati dai, c’è la colazione pronta’..’

Si voltò di scatto e si mise supino sul letto, la sua bestia dritta e dura svettò prepotente, si stropicciò a lungo gli occhi e poi mi guardò’..

‘Ciao mamma, ok un minutino e arrivo’..’

Notai il cambiamento repentino avvenuto a poche ore di distanza, lui si era girato e mi aveva mostrato il suo cazzo duro, senza tentare di coprirsi o di celare ai miei sguardi la sua esuberante nudità’.

‘Dai muoviti che il latte si raffredda”’..’

Udii il rumore provocato dallo sciacquone e poi, le sue ciabatte strusciarono faticosamente sul pavimento di marmo, una volta giunto in cucina, spostò la sedia, si stiracchiò spalancando rumorosamente la bocca con uno sbadiglio ed infine si accomodò a tavola. Indossava un telo mare con l’immagine gigante dell’ Uomo Mascherato su sfondo azzurro chiaro, l’aveva annodato a vita e gli arrivava fin quasi ai piedi. Ancora visibilmente assonnato, infilò la mano nel sacchetto dei tarallucci del Mulino Bianco e ne estrasse quattro o cinque, li posò sulla tovaglia e ne prese uno, inzuppandolo nel latte caldo. Lo raccolse dalla tazza, con il cucchiaino e risucchiò il tutto sguaiatamente””..

‘Marco, mi sembri un maiale nel trogolo!!!’

‘Senti chi parla di maiali”’

Arrossii fino alla radice dei capelli e””.

‘Che c’entra??? L’educazione la si deve sempre tenere in considerazione”..’

‘Mamma, dopo quello che è successo stanotte, d’ora in poi non mi devi più rompere i coglioni capito!!!’

‘Marco!!!! Ma come parli!!!!’

‘Mamma, se lo dico a papà quello che è successo minimo, minimo lui chiede il divorzio, quindi non mi rompere le palle, chiaro???’

‘Che fai? Mi ricatti adesso????’

‘Beh chiamalo come vuoi, ma d’ora in poi niente spaccamenti con la scuola, e nessuna limitazione alla mia libertà, se ti va bene, se invece non ti va””..’

‘Sei un bel bastardo sai!!!’

‘Figlio tuo mamma!!!’

Me ne andai, entrai in camera mia e sbattei forte l’uscio, poi piangendo e singhiozzando rumorosamente mi buttai prona trasversalmente sul letto. Dopo pochi minuti lo sentii entrare”’..

‘Dai mamma, non fare così, voglio solo un po’ di libertà in più, dai non voglio che piangi’.’

Sentii la sua mano fra le mie cosce, io le chiusi e lui mi sollevò l’accappatoio scoprendomi completamente il culo, fece scorrere un dito nel solco delle natiche fin quando incontrò la mia grinzosa rosetta anale””

‘Lo vorresti nel culetto mammina???’

‘Lasciami stare, tu mi ricatti ed io non faccio più niente con te. Chiaro????’

‘Dai mamma scusami, non volevo trattarti male, dai fatti toccare, ho il cazzo duro”.’

Intanto lui aveva provveduto a inumidirsi il dito ed ora stava provando a infilarlo nel buchetto, sentivo la figa bagnarsi copiosamente e le sue mani esplorare sempre più intimamente le parti sensibili. Così, porca e maiala, accondiscesi e smisi di serrare le cosce, abbandonandomi totalmente al piacere. Salì sul letto, mi prese per le gambe e mi spostò in posizione parallela al letto stesso, poi sempre da dietro, percepii il contatto del suo viso fra le mie cosce ormai spalancate, la sua lingua mi esplorava negli anfratti più nascosti, mi dischiuse le labbra e si adoperò a leccarmi la figa e il buco del culo, poi mi fece girare e rituffò ancora il viso fra le mie gambe, esplorò a lungo, con la lingua, il mio fitto bosco di peli, riuscendo a penetrare fra le mie grandi labbra, si fece poi spazio in mezzo a quelle più piccole e la lingua appuntita, mi penetrò dentro. Mi scopava con la lingua per qualche centimetro, continuò a fare questo per qualche minuto, poi si spostò, ed ebbi una sensazione di dolore misto a piacere, quando lui, con i denti, iniziò a mordicchiarmi e a succhiarmi delicatamente il clitoride.

‘Ooohhhh, Marcuccio di mamma, come sei bravooo, uummmhhhh, papà non me lo ha mai fatto cosììììì’.’

‘Uuuummmhhhhh’

‘Basta, basta, adesso ficcamelo dentro, lo voglio dentroooo”.’

‘Dentro dove mamma????’

‘Ohhh, nella figaaaa, amore mio nella figaaaa”’

‘Girati dai, te lo voglio mettere a pecorina!!!’

‘Siii, amore, siii a pecoraaaa, siiiiii, dai sbattimelo dentroooo’..’

Mi girai, e gli offrii la vista del mio bel culone, con la mia spaccatella aperta e vermiglia, che contrastava con il nero del mio bosco di riccioli. Si chinò ancora a leccarmi, la lingua scorreva fra il solco delle natiche, sbavandomi il buco del culo, sul quale lui si soffermava lambendolo e inumidendolo abbondantemente, poi proseguiva giù fra le labbra della mia calda e bagnata feritoia e leccava, leccava; quella leccata era estenuante per me, volevo il cazzo dentro, lo volevo tutto dentro di me. Finalmente smise di leccare ed io rimasi in fremente attesa, pronta ad ammortizzare i suoi colpi di cazzo. Lo capii tardi, ma la sua cappella si puntò contro il mio sfintere e lo sforzò allargandolo a dismisura. Non ero abituata alle sue dimensioni, mio marito ce l’aveva grosso e lungo la metà di quello di Marco””..

‘Ooooo, nooooo, Marcoooo, nooooo, nel culo noooooo, nooooo, mi stai facendo maleeeee!!!!’

Cercai di lasciarmi cadere in avanti per evitare la dolorosa penetrazione, ma lui mi artigliava fortemente i fianchi e mi teneva ferma, sentii il mio ano stingersi sotto la sua cappella e poi il suo potente dardo conficcarsi dentro, contrassi i muscoli anali per espellere l’intruso, ma lui invece spinse ancora ed io allora decisi di collaborare, portai entrambe le mani dietro e afferrandomi le natiche le allargai per favorire l’ingresso di quella enorme bestia”’

‘Marco, aspetta, aspetta, ti do un gel apposta, toglilo, non mi piace così, sento solo dolore’..’

Lui obbedì e lo sfilò, io mi allungai verso il mio comodino da notte ed estrassi un tubetto trasparente, contenete un gel lubrificante dalla Durex, glielo diedi e gli spiegai””

‘Spalmalo bene sul pisellone, poi lo spalmi a me e mettine anche dentro con un dito, non risparmiare, mettine pure tanto”’

Se lo spalmò sul cazzo e poi lo distribuì tutto attorno al mio buco e infine con un dito ne spinse dentro una quantità industriale’..

‘Ok Marco, dovrebbe bastare, adesso infilalo dentro e vediamo cosa succede”’

‘Te lo metto piano piano mami, wowww, avevi ragione, come scivola bene dentrooooo’.’

‘Siiiii, amore mioooo, così è bellooooo, mettimelo tutto ma lentamente, se sento che sforza e mi fa male te lo dico e tu metti altro gel ok???’

‘Si mamma, siiiiiiii, ce l’hai dentro metà adesso”.’

‘Miiii, solo metààà????’

‘Si mamma, adesso spingo un po’ eh??’

‘Fermati mi fa male, sfilalo e rimetti un po’ di gel, mettitene parecchio in punta e poi mi inculi per bene amore!!!’

Lui obbedì e fece l’operazione che gli avevo detto di fare, poi, finalmente, lo sentii piacevolmente entrare e scivolarmi nell’intestino profondamente”..

‘Mamiiiii, ce l’hai dentro quasi tuttoooooo, oohhhh’..’

‘Mettimelo tuttoooo, adesso tuttoooo, vai su e giù inculami adesso vai decisoooo”’

Mentre godevo come una vera maiala, mi veniva da ridere, confrontavo mentalmente i movimenti di mio marito, quando mi inculava, a quelli di Marco. Mio figlio entrava ed i suoi erano colpi lunghi sia in entrata sia in uscita, la penetrazione di mio marito invece consisteva in colpi veloci e poco profondi””

‘Bravooooo, mi fai sbrodolareeeee, continuaaaa, non smettereeee, non smettereeee, fottimi in culooo, sono troiaaaaaa, sono troiaaaaa, spaccami il culoooo, siiiiiii, voglio sentire le tue palle sbattermi contro la figaaaaaaaaa, oddiiioooooo, daiiii, mi fai venireeeee, non sono mai venuta con il cazzo in culoooooo, ooohhhh, vengo, vengooooooo, siiiiii, ooooohhh, ti amooooo, vengoooo, vengoooooooo, siiiiiii, continuaaaaa, tutttoooooo siiiiiii, ahhhhhhh, ahhhhhhh, ahhhhhhh, uuummhhhhhhh”””

‘Mamiiii, sborroooooo, sborrooooo, sborroooooo, ahhhhhhhhhhhh, uuummmhhhhhh, uuummmhhhhhhhh”’..’

Mi lasciai cadere in avanti e lui senza uscire dal mio culo mi cadde sopra, poi mi abbracciò da dietro, infilando le mani sotto alle mie tette e strizzandomele con forza, rimase così per qualche minuto, eravamo tutti e due ansimanti, respiravamo all’unisono e lui rimaneva avvinghiato a me e infilato dentro di me profondamente. Che meraviglia la gioventù, nonostante che mi avesse riempito l’intestino di sperma, percepivo ancora la sua durezza piantata nel mio culo, senza ombra di alcun cedimento da parte sua. Poi, con un movimento interminabile sentii il pesante cilindro uscire centimetro dopo centimetro dal mio foro anale. Mi girai e mi misi a sedere sul letto, lui era inginocchiato davanti a me e il suo pene era duro e svettante come se nulla fosse successo””

‘Figlio mio, ma hai preso il Viagra???’

‘Ma quale Viagra, sei tu che sei così porca che mi ecciti da morire e così mi rimane duro”’

Piegai il busto in avanti, impugnai il suo cazzone e la mia bocca gli circondò a fatica la grossa cappella, sentivo il gusto del gel, misto a quello amarognolo dell’interno del mio culo e devo dire che, quello strano afrore, mi diede ancora una volta la giusta carica. Quando lo sentii sbattere contro la gola, mi accorsi che una decina di centimetri erano ancora fuori, lottai contro il vomito e tentai di farlo scendere ancora più in giù. Non riuscii a farmelo entrare tutto ma ci andai molto vicino, poi iniziai a pomparlo, con l’esperienza di una puttana come ero”’..

‘Che pompini che fai mammina miaaaaaaa, siiii succhiameloooo, succhiami la cappellaaaaa”’

Lo succhiai e lui dopo poco, mi ricambiò il favore regalandomi una abbondante e densa sborrata, non me ne persi nemmeno una goccia, anzi provvidi a mungere la grossa mazza fino ad estrargli le ultime stille che fuoriuscivano dal meato. Una volta pulito per bene, lo lasciai andare, lui scese dal letto e notai che il suo pisellone questa volta si era parzialmente ammosciato. Mi baciò sulla bocca e se ne andò in bagno, io lo raggiunsi e ci infilammo ridendo, felici e allegri, sotto la doccia.
La mattinata trascorse, tra un lavoro di casa e un altro, Marco invece, dopo le nostre performance, si preparò ed uscì a farsi un giro con il suo amico Luca. Il ragazzo sfruttava i giorni estivi per divertirsi e soprattutto, per non pensare troppo al prossimo anno di scuola.
Verso le dodici e trenta apparecchiai la tavola e difatti dopo pochi minuti, la porta di casa si aprì e Marco fece rientro, come immaginavo, non era solo, ma assieme a lui c’era Luca’..

‘Mamma ciao, hai mica fatto un po’ di pasta in più?? Luca si fermerebbe qui”.’

‘Si lo immaginavo, tranquilli ce n’è per tutti”.’

‘Grazie signora, troppo gentile’..’

‘E’ quasi pronto tutto, intanto mangiate prosciutto e melone’.’

Pranzammo in tutta tranquillità e dopo pranzo, terminato di riassettare, salutai i ragazzi intenti a giocare con la play-station e me ne andai a riposare un po’. Certo che anche Luca era carino, gli avevo visto il cazzo il giorno prima mentre si segava, non era sicuramente come quello di Marco, in effetti era molto più corto e piccolo e la forma era meno cilindrica, pareva più schiacciata ed era anche un po’ ricurva verso l’alto, ma sempre di un bel cazzo giovane si trattava. E con questi pensieri che mi mulinavano nella testa, mi addormentai e dormii un paio d’ore, poi mi alzai e mi accorsi di essere più tranquilla e rilassata di prima, il riposino era stato un vero toccasana, Quando mi affacciai in cucina, mi accorsi che i ragazzi non c’erano più, poi, udii delle risate e delle voci soffocate, giungere dalla camera di Marco e senza bussare provai ad entrare. La porta era chiusa con la chiave, la cosa mi insospettì e allora, spiai dal buco della serratura e vidi i due ragazzi, distesi sul letto a fianco, a fianco, che si toccavano vicendevolmente il cazzo. Il sonoro della tv mi fece capire che nel registratore era inserito il Dvd della notte precedente e che loro si masturbavano guardandolo.
Erano di profilo e vedevo il cazzetto di Luca e subito dietro il grosso palo di Marco, messi a confronto parevano Davide e Golia!! Ecco che l’effetto benefico del sonnellino se ne stava andando, i due giovanissimi corpi nudi, i loro membri eretti, le loro mani che impugnavano uno il cazzo dell’altro, mi diede una scossa di adrenalina e una vampata di calore, che si sviluppò internamente al mio corpo ed arrivò sulle mie gote infiammandole. Non sapevo cosa fare, avrei voluto abbattere la porta e buttarmi in mezzo a loro, lasciarmi andare a qualsiasi porcheria la loro mente ideasse per me, per la grande e immensa troia che ero. Poi cercai di raffreddare i miei bollenti spiriti e usai la respirazione per calmare i battiti tumultuosi del mio cuore e in effetti, questo recupero, mi fece ragionare meglio, in modo più freddo e razionale. Le chiavi delle porte erano tutte uguali, ed io avevo notato, che loro avevano sfilato dalla serratura la chiave, quindi, pensai, tolgo la chiave della mia camera dalla toppa e provo a vedere se apre l’uscio della camera di Marco. Così feci, e quando, infilata la chiave, provai a girarla, sentii chiaramente che la serratura si apriva. Non so perché, ma mi venne in mente l’immagine di Eva Kant, la donna di Diabolik , in verità ero sicuramente diabolica, cosa non avrei fatto, per qualche centimetro di carne dura e calda!! Abbassai la maniglia e la porta, ruotando sui cardini, si aprì, non si accorsero di me, erano troppo intenti e appassionati a quello che stavano facendo, che non poterono udirmi. Sul letto, Luca era inginocchiato con le gambe leggermente divaricate e mi volgeva le spalle, mentre chinato in avanti, stava pompando con vigore il palo di mio figlio. Da zoccola quale sono, mi lasciai attrarre dal bellissimo culetto del ragazzo, così ben esposto e anche dalle palle che gli pendevano fra le cosce, era uno spettacolo celestiale!!! Marco ad occhi chiusi, gli teneva il capo, appoggiandogli la mano destra sulla nuca e lo aiutava nel movimento, spingendolo fino a fargli ingoiare per intero il monumentale cazzo, poi lo tirava per i capelli per farlo risalire. Era un vero pompino con gola profonda, pensai a quanto fosse bravo e forse pure abituato, il ragazzino a succhiare il cazzone di Marco. Io, nonostante la decennale pratica , la sera precedente, non ero riuscita a ingoiarglielo tutto.
Quando, attratta come da un potente magnete, la mia mano destra, si poggiò delicatamente sulle natiche di Luca, lui, sobbalzò e lasciando improvvisamente il cazzo di mio figlio, si voltò con gli occhi sbarrati e il viso color rosso fuoco”’

‘Oddioo, signora, o mamma mia, mi scusi, ecco io, non so, ecco devo andare a casa, mi scusi””

Marco, aprì gli occhi nel preciso momento in cui Luca mollava il suo cazzo”’..

‘Tranquillo Luca, continua, non ti preoccupare, è solo la troia di mia madre””

‘Ma che dici Marco, che figura, scusate, io”’..’

‘Luca, stai tranquillo, ha ragione Marco, se ti piace succhiarglielo, succhialo, vuoi che io lo succhio a te? Sono una puttana, una madre puttana, mi piace il cazzo, succhiaglielo dai, fammi vedere come fai a prendertelo tutto in bocca”.’

Luca, non si muoveva, era completamente nudo, accucciato sul letto, la mano destra impugnava ancora alla base il cazzo di Marco, e il mio bambino allora”’

‘Luca, porca troia! Finisci sto pompino e non ti preoccupare, ok????’

Il giovanotto ancora un po’ interdetto, balbettò qualche parola sconnessa e poi si rimise nella posizione precedente e ingoio fino alla radice il membro di Marco”’.

‘Visto mamma, come lo succhia bene il mio amichetto?? Impara da lui, sento che me lo fa entrare in gola per prendermelo tuttooooo”’

‘Vuoi che provo anche io amoruccio di mamma???’

‘Dai, si, dai mettiti di fianco a lui, ve lo scambiate, dai siiiiii”’

Mi sfilai il vestito e rimasi nuda, salii sul letto e mi accucciai coscia contro coscia di fianco al ragazzo pompinaro. Lui mi porse il cazzo ed io lo imboccai, era scivoloso, già pregno della sua saliva e del liquido che fuoriusciva dal cazzo di mio figlio. Luca, vide che arrivavo fin quasi alla radice ma che mi rimanevano almeno cinque o sei centimetri fuori””.

‘Signora, deve farselo entrare in gola, abbassi per bene la lingua e lo spinga più in fondo che può”’

‘Uuuuummmhhhhh’..’

‘Ecco così adesso lo lasci scendere ancora dentro la gola, su forza che ce la fa”.’

‘La mano del ragazzo mi spinse forte verso il basso e la gigantesca fragola si fece spazio in fondo alla gola, sentii, finalmente i peli del pube di Marco contro le mie labbra, ma sentii pure dei fortissimi conati di vomito e contemporaneamente la respirazione mi era praticamente ostruita.
Combattendo contro le due cose, risalii ancora fino alla cappella, poi ancora lo feci inabissare nella mia bocca. Questa volta, il grosso e turgido glande arrivò direttamente in fondo ed io percepii il solletico dei peli contro le mie labbra”’..

‘Signora, lo dia a me adesso””’.’

‘Uuummmhhhhhhh, uuuuuummmmhhhhhh””

Non glielo mollai più, lo pompai fin quando avvertii, che la grossa mazza si stava ulteriormente gonfiando e indurendo allo spasimo dentro la mia bocca, compresi allora, che da li a poco sarebbe arrivata la sborrata del mio bambino, me lo sfilai a malincuore dalla bocca e lo segai, mentre con la lingua gli leccavo la cappella. Altrettanto fece Luca e così accogliemmo gli zampilli bollenti che, spiaccicandosi, formarono sul mio viso e su quello del ragazzo, una maschera di sperma colante e spesso. Non seppi resistere e da grande troia, baciai in bocca l’amico di Marco, lo leccai sul viso raccogliendo il dolce nettare, e ce lo scambiammo a lungo, fin quando insieme lo inghiottimmo, spartendocelo da buoni amici fraterni. Alla fine mi sedetti sul letto con le gambe distese e le cosce spalancate, felice e soddisfatta”’.

‘Brava la mia mammina e adesso fattelo ficcare dentro dal mio amico!!!””’

Ero sconcertata, dal parlare scurrile di Marco, ma d’altra parte con una madre porca e maiala come me cosa potevo pretendere da lui? Vidi il giovane accosciato davanti a me, con il pene che sembrava puntare nella mia direzione, come un cannoncino pronto a sparare.
Mi comportai quindi da vera puttana, come d’altra parte mi si addiceva””

‘Ragazzino vuoi ficcarmelo in figa???’

‘Beh, signora, ecco, non so, cioè se vuole io.. beh si, insomma si, mi piacerebbe”.’

‘Luca dammi del tu, non chiamarmi signora, tutti mi chiamano Rosa” Guarda ti piace la mia figa pelosa???”

Vidi il cazzetto vibrare, ed io con le dita a ‘V’ gli aprii la figa, scoprendo l’interno rosa scarlatto e il buco cavernoso e lucido, completamente inondato dalle mie secrezioni”’..

‘Dai vieni qui, vuoi stare tu sopra o vuoi stare sotto???’

Lui ancora timidamente”.

‘Mi piacerebbe sopra’.’

‘Aspetta mammina bella, calati sopra al mio cazzo, vedi com’è di nuovo bello duro? Ficcatelo nel culo, si così, girami la schiena, cosi ti prendo in mano le poppe, ooohhh’ siiiii, uummmhhhh, nonostante tutto ce l’hai ancora stretto il culo mamiii, siiii, scendi giùùùù, impalati per bene mia bella troiaaaa, vieni Luca, fattelo guidare nella figa adesso, così la mamma puttana se ne prende due assieme!!! ‘

Ero impalata da Marco e nella figa mi scorreva il cazzo veramente durissimo di Luca, due nella mia vita non li avevo mai presi insieme, pensai a cosa mi fossi persa in tutti questi anni, erano sensazioni senza confronto, da sotto Marco faceva funzionare gli addominali e mi colpiva con potenti colpi di cazzo, mentre sentivo scorrere l’altro pene nella figa allagata”’

‘Mi fate morireeeee, siete fantasticiiii, ooodddiiioooo la gioventùùùùùù, wowwww, muoiooooo, muoioooo, ooohhh siiiiiiii, pianoooo Marcooo, pianoooo, siii Luca fottimiiii, sbattimiiii, scopamiiii, forte, forteeeeee, siiiiiiii, siiiiiiii”.. Ancoraaaaa, siiiiiii, godoooooo, vengoooooo, siiiiiiii, vengoooo, oddioooooo, ooohhhhh, vengo, vengooooo, ahhhhh, ahhhhhh, ahhhhh””

‘Rosa, Rosa, io vengo, le vengo dentro, scusa ti vengo dentro, vengo dentroooo”’

‘Siii, Luca, dai sborragli dentro a sta zoccolaaaaa”..’

‘No, aspettate, aspettate””

Spinsi via Luca e riuscii a sfilarmi il cazzo di Marco dal culo, poi mi sdraiai supina, presi Luca per mano e lo guidai facendogli sistemare il cazzo in mezzo alle mie tette, lo presi con entrambe le mani tra la schiena e le natiche e lo attirai verso di me facendogli scorrere il pene nel solco delle mammelle””.

‘Rosaaaa, Rosaaaa, sborroooo, sborroooo, schizzoooooo, uuummmhhhh”’..’

Ricevetti sul viso, sui capelli, sugli occhi chiusi, i suoi lunghi getti di sborra, poi Luca si scostò e al suo posto, ospitai fra le mie grosse zinne, il cannone di Marco, fuoriusciva dal canale di una decina di centimetri e ad ogni affondo la sua cappella sbatteva contro le labbra della mia bocca””.

‘Brava, una bella spagnola, la mia mamma troiaaaa, adesso apri bene la bocca, che ti schizzo dentrooo, aprilaaaaa, sborrooooo, ti allagoooo la boccaaaaa”””

Non finiva più di schizzare, non li contai ma credo che almeno dodici tredici spruzzi si infilarono violenti dentro la mia bocca spalancata. Naturalmente, da vera zoccola puttana deglutii tutta la sua linfa fino all’ultima goccia”.

Dopo tutte le docce del caso, ci sedemmo nudi, tutti e tre sulle poltrone in sala e conversammo a lungo, io chiesi a loro, come mai oltre all’amicizia fosse nato anche un rapporto omosessuale e Luca mi spiegò che loro due si facevano le seghe da sempre e che lui, era stato attratto dal gigantesco cazzo di Marco e una volta che si erano trovati in intimità, lui gli aveva fatto un pompino e da allora, ogni tanto sta cosa succedeva. Lui mi disse anche che non aveva rapporti con altri maschi e che quel che succedeva con Marco era una cosa loro, della quale, avrebbero preferito che non se ne parlasse. Li rassicurai entrambi, poi servii loro un paio di bibite fresche e dei panini, per rifocillarsi e recuperare le forze, reintegrando le vitamine disperse, con tutto quel seme, che avevano schizzato in precedenza. Poco dopo, ricevetti una telefonata da parte di mio marito, egli mi diceva, che per motivi di lavoro, doveva partire la sera stessa per Parigi, di preparargli una valigia, che si sarebbe dovuto trattenere in Francia per una settimana. Così, preparai la valigia e dissi ai ragazzi di andarsi a vestire, perché sarebbe arrivato mio marito entro mezzora per cambiarsi e per prendersi la valigia.
Quando mio marito arrivò eravamo tutti e tre in perfette condizioni e naturalmente, completamente vestiti. Lui si preparò, poi prese la valigia e salutò me e Marco, con un bacio frettoloso e quindi scomparve dietro la porta di casa””..

‘Luca, ti fermi a mangiare qui stasera??’

‘Ma, non so signora”..’

‘Ehi ragazzo, un paio d’ore fa avevi il cazzo piantato nella mia figa e adesso mi chiami signora????’

‘Scusa Rosa, è l’abitudine, poi sei è una donna grande e sei anche la mamma di Marco”’

‘Si, si, ok, ma chiamami Rosa va bene?’

‘Si, si, Rosa, ok, ok””

‘Allora ti fermi o no??’

‘Do un colpo di telefono a mia mamma”’

‘Dai datti da fare telefona a casa, così so cosa devo preparare”..’

Telefonò a sua madre che conoscendo Marco e la nostra famiglia accondiscese senza problemi’..

‘Mia madre, si è stupita, dice che non gli chiedo mai niente e stasera”’

‘Va beh dai hai fatto bene a chiamare, così sono tranquilli, il massimo che ti può succedere è che una tardona un po’ troia ti faccia scopare o che ti succhi il cazzo!!!’

‘Mamma, certo che sei veramente parecchio zoccola!!!!’

‘Sei fortunato Marco, se anche mia madre fosse come la tua””

‘Ti piace di più scopare me o ti andrebbe di più se potessi scopare tua madre?’

‘Beh Rosa, con te è stato fantastico, però mia madre mi ha fatto fare tante seghe fino ad ora’..’

‘Ti seghi davanti a lei o di nascosto?’

‘Di nascosto, ogni tanto la spio quando è nuda in bagno e allora”’.’

‘Allora giù seghe eh????’

‘Ma scusa Luca, io non ho mai avuto la voglia di vedere mia madre nuda, poi ieri l’ho vista in bagno che si sditalinava e non ho più capito niente’..’

‘Tu hai una madre giusta cavoli!!! Lo ripeto, che se anche la mia, fosse come la tua, ne sarei felicissimo!!! Sai che figata!!!’

‘Ragazzi per cena vi faccio un dolce a sorpresa vi piacerà di sicuro!!’

Entrambi mi ringraziarono e si ritirarono in camera di Marco in attesa che li chiamassi per la cena.
Andai in bagno e provvidi a compiere una operazione che sarebbe stata necessaria per meglio servire il dolce ai ragazzi.
Alle diciannove, era tutto pronto, spaghetti ai frutti di mare, cotolette impanate con le patatine fritte, frutta e ””’.il dolce’..

‘Andate in sala adesso che vi servo il dolce, aspettatemi seduti in poltrona che arrivo’

Arrivai da li a poco con una ciotola di ‘mousse au chocolat’ e una bomboletta di panna montata, mi sedetti in poltrona di fronte a loro e mi lasciai scivolare con il sedere sul bordo della poltrona, sollevai il vestito e comparve la mia figa completamente depilata””

‘Mamma, ma ti sei depilata la figa!!!?????’

‘Vi piace così ragazzi???’

‘Rosa, che figona che hai, wowwww, mi ci tufferei dentroooo!!’

Presi la mousse e con un cucchiaio la distribuii sul pube, sulle labbra della figa e sul clitoride, poi afferrai la bomboletta di panna e la distribuii per bene sopra al cioccolato”’

‘Ecco il dolce servito ragazzi, adesso potete mangiare, leccatelo bene, non ne deve rimanere’..’

Il più rapido fu Luca, si inginocchiò fra le mie cosce e iniziò a riempirsi la bocca leccando e mangiando, dopo pochi minuti, sentii che la sua lingua iniziava a leccare la pelle della mia vagina e il mio clitoride. Con entrambe le mani gli sollevai il viso e lo invitai ad alzarsi, ripetei l’operazione precedente anche per Marco e lui in poco tempo fece come aveva fatto il suo amico. Tutti e due avevano il viso sporco di cioccolato misto a panna”.

‘Wowwww, dai bozzi che vedo nei vostri pantaloni capisco che il dolce vi è piaciuto vero???’

‘Rosa, sei grande, veramente grande, ne mangerei ancora un quintale servito così”’

‘Mamma, ha ragione Luca, sei realmente una mamma speciale”.’

‘Spogliatevi, che il dolce lo devo mangiare anche io”’.’

I ragazzi si spogliarono in quattro e quattr’otto e comparvero i loro cazzi svettanti e rigidi, presi la mousse e gliela spalmai per bene su tutta la superficie del membro, mi accorsi anche, che per coprire il transatlantico di Marco, ci andava quasi tutta la cioccolata, mentre per il gommone di Luca ne bastava veramente poca.

‘Mi spoglio anch’io cosi non sporco il vestito. Da chi comincio? Dai fate pari e dispari’.’

Io pari, io dispari, Bim, bum, bam””

‘Hai vinto tu Luca, eccomi, uummmhhhhh, ””..’

‘Rosa, uummmhhhh se continui così ti do anche la mia di panna”’..’

‘Uuummmhhhhhhh’

In effetti la sua panna, arrivò copiosa, non era fredda e dolce ma calda e asprigna, ma io mi gustai ancora una volta i suoi caldi fiotti e alla fine il suo cazzo, fu bello pulito e la sua cappella totalmente lucida.

‘Per fortuna che non ti si è ammosciato Marcuccio bello, ora tocca a te”’.’

‘Si mami, ma se vuoi, visto che c’è tanta roba, magari la puoi dividere con Luca, cosa ne pensi?’

‘Va bene, ok, hai ragione se no faccio indigestione”.’

Lo pulimmo e leccammo in due e in due, con le nostre lingue fuori che si lambivano ansiose di ricevere il frutto del nostro lavoro, assaporammo i suoi getti e ce li distribuimmo inghiottendoli equamente.

Ancora la doccia per tutti e tre e poi Luca e Marco uscirono a fare due passi, mentre io esausta ma molto soddisfatta mi sdraiai sul letto e dopo pochi minuti mi addormentai””

Buon sesso a tutti da parte di Ombrachecammina
Mi fa piacere ricevere vostri commenti se volete scrivete a:
alexlaura2620@libero.it

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