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Racconti Erotici EteroTrio

12 – La visita ginecologica

By 22 Settembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

La visita ginecologica

(Cap. 2 del racconto ‘Una moglie desiderabile e desiderata’ dove vengono riportate alcune avventure sessuali di una affascinante e desiderata mogliettina dalle prime esperienze giovanili a quelle matrimoniali ed extra)

Ma torniamo al ricordo di questo periodo particolarmente intenso, dal punto di vista sessuale, e decisivo per il consolidamento dei rapporti coniugali.
Dopo i trascorsi giovanili ci siamo sposati (avevamo lei 30 io 29anni) ed abbiamo avuto i primi due figli quasi subito e a distanza di appena un paio d’anni l’uno dall’altro (anche con modeste dimensioni del pene è possibile mettere incinta una donna!); la somiglianza inequivocabile a me non poteva lasciare dubbio alcuno sulla paternità (la somiglianza era uno degli argomenti più ripetuti da parenti ed amici).
La storia, che mi accingo a raccontare, si svolge proprio nel periodo tra la ricorrenza del secondo anno di vita del secondo figlio e la nascita del terzo (mio ? solo il dna lo potrebbe confermare o smentire ma ormai è troppo tardi per simili esami, e poi a che pro ? Lui ha ormai quasi 25 anni).
In quel periodo mia moglie, 35 anni, era nel massimo dello splendore dovuto anche alle due maternità ed era ammirata e desiderata da tutti i maschi del suo ufficio (e non solo del suo ufficio, anche per strada più volte mi son dovuto trattenere, su implorazione di mia moglie, dall’affrontare uomini maleducati e volgari come tanti ne esistono a Roma); era fuori dubbio che il suo modo di fare, di parlare, di camminare ‘eccitava’ il sesso maschile anche senza alcuna provocazione.
Di questo ne parlavamo spesso a letto abbracciati come se fossimo sempre in luna di miele ridendoci sopra con grande soddisfazione di quella ‘femmina’ che era mia moglie.
Per timore di nuove gravidanze avevamo ridotto il numero delle scopate sostituendole con altre forme di approcci e giochi erotici malgrado la decisione di usare sistematicamente il preservativo; l’applicazione del preservativo era la sua prerogativa che la divertiva molto ad inserirmelo a glande chiuso con il lungo prepuzio tirato che si annidava nel serbatoio o a glande completamente scoperto che preferiva per il maggior piacere che gli procurava la cappella a mò di fungo nella sua vagina.
Un giorno, cercando nella sua borsetta forse le chiavi dell’automobile, scoprì che portava con se più bustine di preservativi; ‘A cosa gli servono’, pensai ingenuamente, ‘Dove li ha presi ?’ Sicuramente dalla mia scorta in quanto non la credevo capace di andare in Farmacia e chiedere davanti a tante altre persone la consegna di una confezione di condom; poteva pure d’arsi, dalle donne ti devi aspettare di tutto e di più.
Da qualche settimana mia moglie aveva un nuovo Capo Ufficio; un uomo sulla cinquantina, di bell’aspetto, occhi chiari quasi celesti, raffinato nei modi e nel portamento, affascinante anche nel parlare erudito, capelli brizzolati e barba finemente coltivata che richiamava vagamente l’aspetto di un noto giornalista capo di uno dei giornali nazionali più noti: come si dice un gentiluomo di sicuro affidamento !
Mia moglie me lo presentò con un grande sorriso e con compiacimento un giorno che la andai a prendere prima della fine dell’orario d’ufficio per accompagnarla dal ginecologo per la solita visita di controllo.
Fu veramente una visita di controllo ? Mi è difficile definirla tale per come si svolse.
Era la prima volta che mi veniva concesso di assistere ad una visita ginecologica; neanche in occasione della preparazione ai primi due parti mi fu consentito di assistere.
Il ginecologo, di giovanile aspetto e leggermente brizzolato con un elegante studio ai Parioli, questa volta mi fece entrare ed assistere in piedi a tutta la visita: dallo ‘svestimento’ ed abbassamento delle mutandine, che si presentarono ancora più ridotte del solito e completamente trasparenti, fino al rivestimento finale (spogliarello che si svolse con naturalezza alla presenza di entrambi senza l’uso del separé), dallo sdraiarsi sul lettino con allargamento e posizionamento delle gambe sul poggiagambe dello stesso, dal taglio veloce e sommario dei peli attorno alle grandi labbra (che avevo recentemente curato personalmente e modellato secondo i reciproci desideri), dall’apertura delle grandi e delle piccole labbra (notai che non aveva indossato i guanti di lattice e ciò mi sorprese per la leggerezza commessa da parte del clinico), dalla penetrazione della vagina con l’indice e il medio della mano destra e dalla stimolazione della clitoride con conseguente scappellamento ed indurimento dello stesso (dall’espressione di mia moglie capii che si era eccitata e sorrideva compiacente del trattamento a cui veniva sottoposta dal suo medico di fiducia !) per arrivare a farmi vedere da vicino come avrei dovuto inserire nella vagina di mia moglie gli ovuli disinfettanti e lubrificanti che gli avrebbe prescritto.
La spiegazione avvenne davanti al sesso già umido e alle gambe allargate posizionate sul poggiagambe del lettino; con la punta dell’indice e del medio prese un ovulo dalla confezione in dotazione dello studio, con l’altra mano, senza utilizzare lo speculum, allargò al massimo le grandi e le piccole labbra premendo con il palmo della mano la clitoride parzialmente fuoriuscita dal prepuzio, inserì quindi le dita in profondità liberando l’ovulo ed estraendo le due dita che reinserì subito dopo per riprendere l’ovulo prima che cominciasse a sciogliersi per il calore vaginale.
Dopo avermi invitato a lavare le mani disse: ‘Adesso provi lei’ porgendomi l’ovulo in modo che lo prendessi con la punta dell’indice e del medio come aveva fatto lui e, sempre tenendo aperto al massimo il sesso di mia moglie che per la verità non aveva mai richiuso dopo l’uscita delle sue dita, mi guidò la mano in modo che entrasse in profondità (la vagina era completamente bagnata e lubrificata per l’umore vagineo che mia moglie non era riuscita a trattenere per le continue penetrazioni); dopo di che mi disse di rilasciare l’ovulo e ritirare le dita.
‘Ecco è così che dovrà fare a sua moglie quotidianamente la sera prima di addormentarsi e prima dell’eventuale coito per almeno due-tre mesi’.
‘Questi ovuli servono’, spiegò, ‘a tenere la vagina perfettamente lubrificata e sterile proteggendola anche da eventuali inserimenti di corpi non perfettamente puliti e disinfettati. Lei capisce a cosa mi riferisco’ mi disse con un leggero malizioso sorriso che mi indispose ed innervosì.
Concluse infine la visita ispezionando l’ano inserendo prima l’indice e subito dopo la sonda per una ecografia transrettale (simile a quello riservato agli uomini con problemi di prostata).
Lasciandoci mi ricordò di completare accuratamente la depilazione della ‘fica’ (queste furono le parole esatte usate poco scientifiche e gentili) precisandomi di togliere tutti i tronconi dei peli neri rimasti.
‘Dottore, so benissimo cosa e come fare’. Risposi uscendo.
All’uscita dallo Studio chiesi a mia moglie quando aveva comprato gli slip trasparenti che aveva indossato per la visita e perché non me li aveva mai fatti vedere prima.
Rispose che li aveva comprati in giornata durante la pausa pranzo perché si ricordava che il ginecologo la voleva vedere sempre con indumenti diversi e sexy.
‘Ma ti visita sempre a mani nude ?’ continuai l’interrogatorio.
‘Si, tranne quando sono stata incinta’.
‘Ti fa sempre raggiungere l’orgasmo come oggi ?’
‘Oggi eri presente tu e si è limitato a penetrarmi con solo due dita. Altre volte ha usato, oltre le dita, anche il suo membro maschile, particolarmente lungo ma sottile, per misurare la mia reazione orgasmica e l’eiaculazione vaginale. Mi ha sempre rassicurato sulle perfette condizioni fisiche del mio organo sessuale che ha sempre baciato appassionatamente come fai tu. Oggi non mi ha baciata perché eri presente tu’.
‘Se a te piace così !’ conclusi mettendo nervosamente in moto l’automobile.
‘Comunque d’ora in poi voglio essere sempre presente alle tue visite per limitare le manipolazioni e le penetrazioni di questo ‘medicuccio’ !’ continuai contrariato. ‘Anzi, è meglio che ne troviamo un altro possibilmente di sesso femminile’.
In realtà le visite continuarono con il ginecologo in questione fino all’attuale età di mia moglie; qualche volta con la mia presenza ma spesso senza.
Anche ultimamente (quasi 60 anni !) la visita di controllo e per il prelievo necessario al Pap test si svolse con la penetrazione ripetuta delle dita (che erano diventate tre!), con la stimolazione e lo scappellamento del clitoride, sempre in grado di erezione e di far eccitare mia moglie, e con l’inserimento dell’indice nell’ano sempre molto stretto e ritroso a simili ispezioni ma che, trattandosi di visita medica, facilitava cercando di agire sullo sfintere anale per aprirlo come se dovesse defecare.
Questa volta la sonda ecografica non fu inserita e nessun bacio appassionato fu dato all’organo sessuale della mia signora abituata ormai da anni a questa manifestazione di affetto e desiderio da parte del suo ginecologo.
Sicuramente, se non ci fosse stata la mia presenza, ben volentieri avrebbe accettato anche questa volta, e forse preteso, di essere stimolata e baciata sul clitoride e dentro le piccole labbra così come per vent’anni si era sicuramente ripetutamente verificato.
Concludendo il ginecologo, soddisfatto dell’ennesima palpazione ed ispezione dei genitali di mia moglie (che ormai conosceva anche nei particolari per oltre vent’anni di ‘visite ispettive’) esclamò: ‘Sua moglie, dal punto di vista fisico e ginecologico, è ancora una giovane donna con un sesso perfetto in grado di soddisfare qualsiasi richiesta maschile, per l’elasticità dei tessuti interni che ha mantenuto inalterata fin dalla nascita del primo figlio anche grazie alle mie cure. Se non fosse per il superamento della menopausa potrebbe ancora concepire per il perfetto stato della vagina e dell’utero. Non sono quindi necessari preservativi per i rapporti sessuali; anzi lo sperma aiuta a mantenere la giusta lubrificazione ed elasticità della vagina. Anche il lato B si conserva delizioso, perfetto e sufficientemente sodo pur con la presenza di qualche smagliatura e i primi segni di cellulite. Cellulite che potremo cercare di eliminare con massaggi mirati che le potrò eseguire io stesso se vuole’.
E, a mo’ di esempio, cominciò a massaggiarla con le mani in prossimità del linguine tra le cosce, ancora divaricate, e la parte dei glutei sporgenti dal lettino.
‘Complimenti, non ho mai avuto altre pazienti della stessa età che possano competere con lei ! Anche in bellezza’, volle aggiungere.
Indubbiamente il ginecologo deve aver avuto una passione non professionale e una forte attrazione fisica per mia moglie che ha soddisfatto con pseudo visite mediche ricorrendo a pratiche e penetrazioni vaginali non previste dai protocolli ginecologici utilizzando il proprio fallo al posto di strumenti medicali come mezzo di indagine medica.
La passione è stata sicuramente contraccambiata dalla disponibilità della mia signora a simili penetrazioni ed ispezioni.
Il complimento inorgoglì mia moglie che uscì dalla visita tutta soddisfatta e desiderosa di mettersi alla prova; il che avvenne immancabilmente la sera a letto con reciproco piacere e soddisfazione approfittando della temporanea assenza dei nostri figli.
Tornando alla conclusione della visita in precedenza ricordata passammo in Farmacia e comprai due confezioni del medicinale prescritto (unitamente alla solita confezione di preservativi).
‘Questi ovuli saranno mia cura e compito inserirteli ogni sera in vagina come da prescrizione medica !’ le preannunciai sorridendo e per sbloccare il gelo che si era creato in precedenza.
‘Le prescrizioni del mio ginecologo saranno rispettate ed attuate alla lettera’ rispose lei con un sorriso pacificatorio.

Segue nell’episodio ‘Le pretese del Capo Ufficio’ cap. 3 del racconto ‘Una moglie desiderabile e desiderata’

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