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134 – Elena e il ritorno dal viaggio di nozze.

By 21 Febbraio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Alcuni giorni dopo il nostro rientro dalla Tunisia e precisamente un sabato sera, Elena e io decidemmo di andare a far visita ai suoi genitori, per portargli i souvenir che avevamo acquistato per loro.
Mia suocera, che si chiama Patrizia, come vi ho già detto in precedenza, è una donna molto piacente, che porta i suoi cinquant’anni con una certa disinvoltura. Contrariamente alla figlia, ha un seno opulento, credo che porti un reggiseno di quinta misura e mi ricordo che tempo addietro, l’avevo vista al mare in costume e mi era parso che le sue tettone, fossero anche abbastanza toniche e sode. Ha fianchi abbondanti, un bel culone, anch’esso sodo e senza ombra di cellulite e poi un bel paio di gambe lunghe e ben tornite. Di viso è identica a sua figlia, ma con un che di conturbante, particolarmente sexy e attraente. Quando ti parla ti fissa sempre negli occhi e io, in quegli occhi, ci leggo sempre la lussuria più sfrenata e la porcaggine che è intrinseca in lei.
Non ho mai confessato questi miei pensieri ad Elena e nemmeno le ho mai detto che avrei desiderato prendere sua madre, sbatterla nel letto e fotterla fino a farle urlare il suo immenso piacere, no, di certo non gliel’ho mai detto!!
Quella sera chiesi ad Elena se suo padre era in casa o se era, come spesso accadeva, in giro per lavoro e lei mi confermò questa seconda ipotesi. Sapendo che Patrizia aveva un amante, dissi allora a mia moglie che sarebbe stato più opportuno telefonare prima, per avvisare della nostra visita, ma lei mi rispose che voleva farle una bella sorpresa. Io sono sempre stato contrario alle sorprese, perché a volte esse creano antipatiche circostanze, che si rivelano poi essere molto imbarazzanti per tutti. Così Elena si infilò nella borsetta le chiavi di casa di mia suocera e in macchina attraversammo la città. Erano le dieci di sera, quando arrivammo davanti a casa di Patrizia, io feci ancora un tentativo e cercai di suonare il campanello, la mia consorte mi chiese se ero scemo o se lo facevo e mi bloccò la mano a pochi millimetri dal pulsante. Infilò le chiavi nella toppa della porta a vetri che dava nell’androne del condominio e la aprì. Salimmo in ascensore e ci fermammo al secondo piano.
Dissi a Elena di provare almeno a bussare, ma lei infilò la chiave della Mottura e aprì la porta di casa. Ecco fatto il patatrac!!! Casa al buio e un leggero fascio di luce che proveniva dalla camera da letto di mia suocera. Elena e io udimmo voci e mugolii inconfondibili. La mia ingenua moglie mi disse:

‘Che strano!! Eppure sapevo che papà non era in casa!!!’

‘Elena, andiamo via forse è meglio!!’

‘Ma dai figurati, sono i miei genitori, non ti preoccupare!!’

Poi la sveglissima, aprì la porta. Come estremo tentativo cercai di trattenerla per un braccio, lei si divincolò e spalancò completamente l’uscio. Sul letto matrimoniale, di profilo, la maiala di mia suocera era presumibilmente ‘seduta’ sul cazzo di un giovane uomo, lui le strizzava le grosse poppe mentre lei gli danzava sopra sollevandosi e lasciandosi cadere con movimenti veloci, lui grugniva tutto goduto e lei ogni volta che il cazzo gli entrava fino in fondo alla figa gridava”’..

‘Ahhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhhh”.’

Elena che era un passo dentro la camera, camminò a ritroso e ne uscì chiudendosi l’uscio alle spalle. I due amanti erano talmente presi che manco si erano accorti della nostra presenza.

Incazzatissimo a bassa voce”

‘Elena, cazzo!!! Te l’avevo detto di telefonare prima!!!’

‘Mica potevo immaginare sta cosa!!! Oddioo, mia madre ha un amante!!!’

‘Beh si, io lo so da un po’ di tempo, l’avevo capito da tanti suoi comportamenti e anche da come si veste sempre come una troia assatanata!!!’

‘Non dire questo di mia madre!!!’

‘Si va bene, ma adesso andiamo via!!’

‘Ma scusa ormai siamo qui!!’

‘Facciamo una cosa, usciamo di casa e andiamo sotto, poi suoniamo il campanello e così diamo il tempo ai due amanti di ricomporsi’

‘Si va bene, forse hai ragione”

‘Si, forse ho ragione, forse eh!!!’

Suonai il campanello e attendemmo che qualcuno ci rispondesse, da lì a qualche minuto la voce affannata di mia suocera sbraitò al citofono”

‘Chi è????’

‘Mamma, siamo noi, Elena e Oscar”

‘Ah!! Emmmm, si, venite su’..’

Passarono un paio di minuti buoni prima che lo scatto della serratura ci confermasse che ci aveva aperto. Con calma, per dar modo ai piccioncini di sistemarsi, salimmo le scale a piedi e aspettammo un altro minutino prima di suonare il campanello della porta di casa.
Poi l’uscio si aprì e sulla soglia comparve mia suocera, parecchio accaldata e spettinata, ci sorrise invitandoci ad entrare mentre con la mano sulla scollatura si abbottonava l’ultimo bottoncino della camicetta. Una volta in sala, trovammo, seduto in poltrona, l’amante, che lei ci presentò come ‘Il signor Lucio’ un suo collega di lavoro che era venuto li per approfondire una pratica che avevano lasciato in sospeso. Elena a quel punto non ci vide più e sbottò ad alta voce”

‘Mamma, che cazzo stai dicendo, questo tipo qua è il tuo amante!!!!’

‘Ma sei matta, ma cosa dici???’

‘Mamma, prima siamo saliti e abbiamo aperto con la chiave, vi abbiamo visti con questi occhi mentre scopavate sul letto e se non ti basta ti dico pure che tu stavi sopra e lui sotto!!!!’

Discussero a lungo madre e figlia, sulla privacy, sull’opportunità di piombare a casa di una madre, che il marito sempre assente, ormai non scopava più da tempo e poi ancora litigarono animatamente rinfacciandosi tante cose, anche ormai passate da secoli. Lucio e io ci guardavamo quasi divertiti da questa violenta diatriba tra madre e figlia. Poi le acque si calmarono e tra un pianto e l’altro le due donne si sedettero ognuna vicino al proprio compagno. Per sdrammatizzare parlammo per un po’ del più e del meno, poi Patrizia si alzò e andò a prendere alcune bottiglie di liquori, tra le quali, una ghiacciata, piena di ‘Limoncello’ . Gli altri tre si versarono del whisky accompagnandolo al ghiaccio, mentre io mi dedicai a svuotare metà bottiglia del mio liquore preferito, appunto il ‘Limoncello’
Sicuramente i liquori servirono a liberare le nostre menti e a spogliarle delle remore psicologiche che potevano esistere fra di noi, in poche parole, furono sicuramente utili a favorire la socializzazione.
Patrizia, rinfrancata, volle sapere com’era andato il viaggio di nozze ed Elena le descrisse il posto e tutte le cose belle che avevamo potuto ammirare, quindi estrasse dalla borsetta i regali che avevamo comprato al mercatino di Mahdiya e glieli consegnò. Si trattava di un completino reggiseno e mutandine per Patrizia e una pipa intarsiata a mano per mio suocero. La troia di mia suocera, senza farsi alcuno scrupolo disse che le piaceva molto e che se lo voleva provare. Un po’ traballante sulle gambe, sicuramente per effetto degli abbondanti liquori trangugiati, si inabissò in camera sua e ricomparve dopo alcuni minuti con indosso solo la libidinosa parure.
Il reggiseno di impalpabile pizzo nero, trasparentissimo e il minuscolo perizoma anch’esso di pizzo nero, che a sua volta era veramente poco coprente, proiettavano nei miei occhi l’immagine di una troia di gran classe. Lei sfilò davanti a noi come se fosse una modella in passerella, si voltò mostrando il monumentale culo, appena diviso dal filo interdentale delle mutandine, lo fece alcune volte sculettando qua e là e quindi rimase in piedi a farsi ammirare in tutto il suo splendore.
Con la mente un po’ obnubilata dall’alcool mi posai una mano sul cazzo che nonostante l’ebbrezza mi si era immediatamente indurito, la visione poi, di un ciuffo di peli scuri che sbordavano ai lati del piccolo indumento fu la goccia che fece traboccare il vaso. Anche Lucio, seduto in poltrona di fronte a me, teneva una mano sulla patta dei pantaloni e io notai che la mia porcellina, alcune volte buttava uno sguardo alla mano dell’uomo che si teneva praticamente da sopra i pantaloni il cazzo in mano. Mia suocera, si avvicinò al suo amante e si sedette sulle sue ginocchia, poi scivolò con il deretano appoggiandoglielo maliziosamente sul pube. Elena ebbe un attimo di incertezza poi emulò sua madre sedendosi sul mio cazzo duro.
La coppia di amanti di fronte a noi, si baciava in modo oscenamente provocatorio e le mani di lui esploravano scandalosamente il corpo di mia suocera centimetro per centimetro. La maiala stava ora a cosce aperte e io le potevo vedere la figa, appena celata dalla sottile bretella che intanto gli si era insinuata fra le gonfie labbra. Era una vera troia come sua figlia, o forse era meglio dire che la figlia era una gran puttana esattamente come la madre. Vidi poi mia suocera fermarsi e voltarsi verso di me e con voce un po’ alterata dal bere, mi disse”’

‘Ma, scusate, mi avete parlato di monumenti, del mare, della spiaggia, del ristorante, insomma di tutte le cose belle che avete visto, ma tra di voi, il sesso voglio dire, come è andata, tu Oscar, sei riuscito a soddisfare per bene tua moglie???’

‘Beh, si credo di si”’

‘Tu Elena cosa mi dici? Ti ha soddisfatta o no?’

‘Si, insomma, abbastanza ecco’..’

‘Solo abbastanza??? Uuummhhh, non mi sembri tanto contenta di come sono andare le cose. ‘

‘No, ma io sono contenta, ma insomma ecco, lui non ce l’ha grosso come lo vorrei io e allora’..’

Patrizia, interruppe il discorso di Elena prima che le potesse dire effettivamente cosa era successo, che le raccontasse di Habib e di Nasser e così vidi mia suocera alzarsi in piedi e porgere le mani a Lucio, tirarlo verso l’alto invitandolo ad alzarsi in piedi, poi ”’..

‘Elena, adesso ti faccio vedere una bella cosa’.’

Entrambi erano di profilo, lei inginocchiata ai suoi piedi, con tutte e due le mani bisticciò con la cintura dei pantaloni dell’uomo. Infine riuscì ad aprire la fibbia e cominciò ad aprirglieli, quindi fece scorrere verso il basso la zip e i pantaloni caddero alle caviglie di Lucio, lui aiutandosi con i piedi si sfilò le scarpe e le spostò un poco più in là, quindi uscì con i piedi dai pantaloni ammucchiati e li scalciò via. Le dita della gran maiala e bagascia di mia suocera artigliarono i boxer del suo amante e tirandoli prima in avanti e poi abbassandoli portarono alla luce una mazza assolutamente incredibile. Io dopo Habib, avevo pensato che cazzi come quello non ne potessero più esistere in tutto il mondo e invece ora ne stavo vedendo uno che non temeva confronti. Guardai Elena, con entrambe le mani si era coperta gli occhi , fulminata dalla sorpresa e dal grande stupore. Io riuscii solo a dire’

‘Minchia che minchia!!!!’

Lucio possedeva veramente quello che di solito si chiama cazzo asinino! Da molle era già molto largo e parecchio lungo, la pelle che lo ricopriva totalmente era bianchissima, una grossa vena centrale in rilievo percorreva l’intera lunghezza dalla base fin sotto la cappella. La zoccola lo prese in mano e lo sollevò, vidi spuntare da sotto un paio di coglioni adeguati a tanto cazzo. La mano di Patrizia fece scorrere verso la base la pelle che ricopriva il glande mettendo alla luce una grossa susina rossa e gonfia. Gli imboccò la cappella e in pochi attimi il palo della luce fu duro come il marmo. Madonna che bestia!!!! Io pensavo che i cazzi oltre i trenta centimetri non esistessero e invece dovetti ricredermi. La baldracca di mia suocera, con il cazzone in bocca, girò le orbite degli occhi verso Elena e lei, la mia piccola sposa, come ipnotizzata si inginocchiò davanti al totem, vicinissima a sua madre che con estrema indifferenza se lo tolse dalla bocca e lo offrì a sua figlia affinché ne gustasse il sapore. Mi venne in mente in quel momento, la frase che spesso dicono i genitori ai figli: Per te ci siamo tolti il pane dalla bocca. Beh qui non si trattava di pane bensì di pene e che pene!!!!! Mi alzai in piedi e mi spogliai nudo, quindi mi avvicinai al trio e porsi il mio pisello a mia suocera. In effetti il mio era veramente solo un piccolo pisello in confronto a quella bestia immane!!! Patrizia, amava il cazzo in tutte le sue forme e così senza nemmeno farci caso me lo imboccò e lo ingoiò tutto fino alla radice. Era una maestra del pompino, come lo succhiava bene, la sua lingua, mentre il cazzo le scorreva in bocca, lo lavorava da sotto leccandolo di continuo. Poi se lo tirò fuori e ne ammirò la cappella lucida di saliva con un filamento in punta, che lei si affrettò a staccare e ad ingoiare. Mi prese in mano le palle e le palpò quasi a volerne tastare la consistenza e la pienezza. Io ero eccitatissimo, mentre mi godevo questo meraviglioso rapporto orale ero vieppiù sollecitato dalla visione della mia Elena con quel grosso pitone che le affondava fino in gola, lui la teneva con entrambe le mani appoggiate sul capo e la guidava dandole il giusto ritmo, lei teneva con la mano sinistra in mano il cazzone e con la destra si sditalinava rabbiosamente. La mia tenera puttanella aveva gli occhi strabuzzati che parevano fuori dalle orbite, ma ingoiava il pene cercando di accoglierne il più possibile. Nonostante i suoi sforzi, vidi che almeno dieci, forse dodici centimetri le rimanevano fuori. Poi mia suocera mi spinse sulla poltrona, facendomi sedere, lei in una frazione di secondo si tolse la biancheria intima e la buttò sul tappeto, poi mi si sedette sopra e se lo ficcò nella figa. Nonostante la notevole differenza di dimensioni tra il mio cazzo e quello del suo amante, notai che godeva comunque. Per la baldracca l’importante che dentro di lei ci fosse un cazzo, uno qualsiasi, non importava se lungo o corto se largo o stretto, lei voleva una minchia bella dura da poter sentire ficcata nella sua figa fradicia.
Ciò che faceva la mamma era per Elena un imperativo e così vidi la mia puttana far sedere Lucio sulla poltrona di fronte e poi guidare con la mano destra l’obelisco dentro di lei.
Mentre Patrizia mi danzava sul cazzo impalandosi a fondo, io da sopra la sua spalla, vedevo quell’enorme pene scomparire poco alla volta dentro al figa di mia moglie. Nel vedere questa scena ebbi la conferma di essere ormai diventato a tutti gli effetti un vero cuckold.
Non provavo alcuna gelosia, anzi provavo, cerebralmente parlando, un piacere sottile, che tramite la vista, entrava nel mio cervello e mellifluo si insinuava dentro alle derivazioni nervose per incanalarsi finalmente all’interno del mio cazzo. Io lo sentivo indurirsi dolorosamente mentre la mia amante occasionale continuava a fottersi da sola. Ero molto vicino a sborrare, la mia espertissima suocera, non so come, ma se ne accorse, si sfilò repentinamente il cazzo dalla figa e si girò dall’altra parte, aprì le cosce al massimo e chinandosi in avanti con due dita me lo guidò a stretto contatto con il suo sfintere. Abilmente poi, muovendo il culo se lo fece entrare nelle viscere. Nonostante che prendesse nel sedere quel palo mostruoso del suo amante, percepii il suo anello molto stretto, mi sembrava che il mio pene fosse risucchiato all’interno e quasi massaggiato dai suoi muscoli rettali che si contraevano attorno al mio fusto ad ogni affondo. Meraviglioso, mi stavo inculando mia suocera, lei dopo pochi secondi cominciò a guaire più forte e a muoversi rapidamente, le afferrai le tettone stringendole forte, un siiiiii prolungato mi confermò che le piaceva, le mie dita si impadronirono dei suoi capezzoli,
glieli rigirai stringendoli fortemente fra le dita, mentre con il bacino spingevo il cazzo dandole potenti colpi dal basso verso l’alto. Lei cominciò a godere, un urlo da puttana e poi una miriade di piccoli urletti uno dietro l’altro e infine la sentii abbandonarsi pesantemente con la schiena contro il mio petto. Cazzo, io volevo venire e allora glielo dissi”’..

‘Patrizia, voglio sborrare!!! Muovi sto culo!!!! Fammi godere puttana di merda!!!!’

Queste parole alquanto volgari smossero quella lurida di mia suocera che si rimise in moto setacciando il culone qua e là e allora io le afferrai nuovamente i capezzoli e tirandoglieli senza pietà le sborrai dentro al culo svuotandomi completamente i coglioni.
L’altra coppia, senza che noi ce ne accorgessimo aveva cambiato posizione e Lucio adesso si stava scopando in figa la mia dolce troia. Lei stava sul tappeto a pecorina e lui inginocchiato dietro che se la sbatteva. Mia suocera e io seduti uno di fronte all’altro ammiravamo l’eccitante spettacolo che si svolgeva a pochi centimetri da noi.
Poi Elena sempre meno pudica e sempre più puttana si mise ad urlare’..

‘Basta!!! Bastaaaa!!!! Adesso ficcamelo nel culooo, lo voglio in culoooo!!!!’

Lucio parve non aspettasse altro, in un amen lo sfilò dalla figa gocciolante e lo puntò contro il buco aperto di mia moglie.

‘Siiiii, bastardo, inculamiiii. Che cazzone che haiiii!!! Non come quel frocio di mio maritooo!!!
Sbattimelo tutto dentrooooo, tuttooooooo, tuttooooooo!!!!!’

‘Sei più porca di quella zoccola di tua madre!!!! Toh, toh, toh, prenditelo tuttoooo! Te lo sfondo il tuo bel culetto, bagascia di merda!!!!!!’

‘Siiii, sono una baldraccaaaa!!!! Fottimi il culoooo, spaccamelooooo , daiiii spingimelo tutto dentroooo, spingiloooooo!!!!!’

Io che la conoscevo bene, compresi che era vicinissima all’orgasmo e infatti non mi sbagliai’..

‘Daiii, daiiii, daiii che vengoooo, daiiiii, siiiiii, vengooooo, vengooooo, fottimiiii, non smettereeeee, siiiiiii godooooo, godooooo Oddioooo come godooooooo, ahhhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhh”.’

‘Brava troia, godi col culoooo, daiii muovi ste chiappeeeee!!! Ti riempio il culo di sborraaaa, sborrooooo, maialaaaa, oohhhhhh maialaaaaa, prendi la sborraaaaa, siiiiii tohhhh, tohhhh”.. aaahhhggggggg””

Dopo alcuni minuti che la novella coppia utilizzò per recuperare fiato ed energie ci muovemmo uno dietro l’altro per andare in bagno. Mia suocera aprì il grande box doccia e poi disse”.

‘Andate sotto voi maschietti, noi femminucce ce la facciamo dopo’.’

Mi infilai sotto l’acqua e fui raggiunto da Lucio e senza nemmeno chiudere le porte scorrevoli iniziammo a lavarci, ma, dopo un paio di minuti mi accorsi che quella vicinanza mi dava delle strane ma inequivocabili sensazioni. Esse si trasmettevano al mio cazzo facendolo risorgere dal breve letargo in cui era caduto. La mia bisessualità latente mi fece fare la prima mossa e senza indugi glielo presi in mano, lui non fece una piega e mi lasciò fare, lo segai per qualche minuto senza alcun risultato apprezzabile, poi lui toccò il mio e mi accorsi che questo contatto stava risvegliando la sua bestia. Con la testa sotto il forte getto dell’acqua mi accucciai davanti al lui e per la prima volta in vita mia, presi in bocca un cazzo. Un cazzo, io non so se parlare di cazzo o di un proiettile da bazooka, fatto sta che la mia bocca si tese allo spasimo per accoglierlo fra le labbra e quando lo sentii scivolare lentamente all’interno del mio cavo orale ebbi una fortissima sensazione di soffocamento. Le donne in piedi, fuori dal box, parzialmente coperte dagli accappatoi, ci guardavano ammirate e si accarezzavano reciprocamente il corpo. Presi in mano i giganteschi coglioni di Lucio e li usai per attiralo a me, lui mugolava e me lo spingeva fino in gola, mi accorsi che con la bocca non riuscivo nemmeno ad avvicinarmi alla mia mano che glielo impugnava alla base. Mi accorsi che stava sborrando solo nel momento in cui questa cosa avvenne. Accettai la cosa come un evento imprevedibile e ingoiai tutto il suo seme fino all’ultima goccia. Dopo essermi dato una sciacquata feci per uscire, ma lui mi attirò a se e poi si piegò inginocchiandosi sul piatto doccia, quindi mi ricambiò il favore spompinandomelo a dovere. Non impiegai molto ad allagargli la bocca riempiendogliela di sano e denso sperma. Un’altra passata sotto l’acqua poi lui e io fummo fuori.
Seduta sul coperchio del water mia suocera a cosce aperte se la stava facendo leccare da sua figlia. Minchia, pensai, questo è incesto!!! Ed era pure incesto lesbico!!! Va beh che anche prima quando mi ero scopato e poi inculato mia suocera era stato incesto!! Non mi ero ancora abituato al fatto di essere sposato!! La maiala di Patrizia intanto, sotto i colpi di lingua e le larghe lappate di Elena, arrivò all’orgasmo rapidamente, venne tenendo il capo di sua figlia fortemente premuto contro la sua figa allagata. Le due lesbiche si diedero il cambio e toccò a mia suocera far godere sua figlia, lo fece usando la lingua sul clitoride e le dita che le ficcava a stantuffo nel buco del culo. Che serata di godute fantastiche, quante belle esperienze in così poco tempo. Prima la Tunisia con Habib e Nasser ora mia suocera e il suo mega stallone!! Wowww era iniziato un nuovo ciclo di vita, la mia compagna e io ce la saremmo goduta fino in fondo e magari lo avremmo fatto in compagnia di mia suocera e del suo mostruoso Lucio.

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina

e-mail: alexlaura2620@libero.it

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