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144 – Papi, spacca il culo a sua figlia Arianna

By 19 Marzo 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano le sei di un sabato mattina del mese di Ottobre e Guido dovette accompagnare sua moglie in aeroporto, la salutò prima che lei superasse le barriere e attese di vedere l’aereo sollevarsi in volo, poi ritirò l’auto dal parcheggio e fece ritorno a casa. Il cielo era ingombro di plumbee nuvole minacciose e gonfie di pioggia. Mentre viaggiava iniziarono infatti a cadere le prime gocce che in breve velarono il parabrezza, l’uomo azionò i tergicristalli e per riacquistare un po’ di allegria premette sul volante il pulsante per accendere l’autoradio. Dalla sua emittente preferita, che era ‘Latte e Miele’, sgorgarono appunto le mielose voci di Minghi e di Mietta, che cantavano ‘Vattene amore’ .
Trottolino amoroso, già, così poteva chiamare la sua tenera fanciulla Arianna; lei, in effetti era anche parecchio porcellina, ma lui la idealizzava sempre come un’ingenua e dolcissima bambina. A quasi cento metri dalla sua villa, Guido azionò il telecomando per aprire il cancello elettrico che fece appena in tempo ad aprirsi per consentirgli di fare il suo ingresso in cortile. Sapendo di dover uscire da lì a poco non parcheggiò in garage, chiuse semplicemente la vettura a chiave e salì in casa. Guardò l’orologio, erano le nove, aprì la porta della camera di Arianna e vide il letto sfatto, un paio di mutandine arrotolate sul copriletto e un sacco di magliette, jeans e camicette buttate disordinatamente sopra ad una sedia in fondo al letto. Andò in cucina e vide sul tavolo, appoggiato al vaso del centrotavola, un cartoncino vergato con un rossetto rosso vermiglio. Recitava: Ciao papi, sono andata a scuola, esco alle tredici e venti, sarò a casa alle quattordici, se vuoi pranziamo assieme. Smack Ari.
Fissò il biglietto e un sorriso gli scaturì spontaneo, poi infilò il cartoncino nella tasca esterna della sua borsa in pelle della ‘Mont Blanc’ e dopo aver inserito l’antifurto uscì nuovamente di casa. Arrivò in ufficio, sbrigò alcune pratiche urgenti e verso le tredici se ne andò. Diresse la sua automobile fin davanti alla scuola di Arianna, lei sarebbe uscita da lì a cinque minuti, spense il motore e attese; quando vide il pesante portone aprirsi, scese dall’auto e con l’ombrello aperto si avvicinò all’uscita della scuola. Arianna, che nonostante tutto era una studentessa modello, uscì quasi per ultima, vide il suo babbo e sul suo viso comparve un largo sorriso, si mise a correre e felice, gli buttò le braccia al collo.

‘Ciao papino mioooo”’

‘Ciao angelo mio, sei contenta che sono venuto a prenderti??’

‘Si, si, in verità, con sto tempo ci speravo proprio’.’

‘Senti, hai voglia di andare in un posticino a mangiare??’

‘Dove mi porti? C’è un altro Grand Hotel??? ‘

‘No, no, è una semplicissima trattoria, ma si mangia molto bene, è appena fuori città, ho già prenotato’..’

Così, salirono in macchina e affrontando un forte temporale si avviarono verso la periferia della città. Le case terminarono e Guido svoltò a destra in una strada asfaltata, molto stretta.
Percorsero ancora circa un chilometro e serpeggiando fra le campagne si imbatterono in una cascina pregevolmente ristrutturata. Oltre il cancello aperto, un vialetto in ghiaia conduceva ad una tettoia coperta adibita a parcheggio. Spense il motore e con estrema galanteria, Guido andò ad aprire la porta ad Arianna proteggendola con l’ombrello.
Pochi passi e trovarono una porta con le tendine ricamate ai vetri, la aprirono e si trovarono davanti ad un bancone antico tipo quelli delle osterie dei tempi andati. Il pavimento era in listoni di legno, parecchio consunti e scricchiolanti. Alcuni metri più avanti un arco in mattoni a vista dava accesso ad una grande sala; Arianna contò una decina di tavolini apparecchiati con delle tovaglie bianche e rosse a quadroni. Tutti i tavoli meno uno, erano occupati da diversi clienti che tutti assieme facevano un po’ di caciara. Una cameriera li accolse e dopo aver chiesto a Guido se aveva prenotato li accompagnò al tavolo, rimanendo in piedi in attesa dell’ordinazione. L’uomo, che sicuramente era già cliente abituale, disse alla ragazza che preferiva non scegliere dalla carta e che desiderava che le servisse il solito menù. Dopo una mezzora, durante la quale la cameriera portò loro un numero incalcolabile di antipasti, iniziarono ad arrivare i primi e poi i secondi con i relativi contorni. Verso le sedici, entrambi satolli, si alzarono soddisfatti, si complimentarono con lo chef e pagarono il conto.
Arianna pensò che con quella cifra, al Grand Hotel di Rimini, non li avrebbero nemmeno fatti entrare al ristorante.
Fuori, il tempo non era cambiato, pioveva ancora a dirotto e i due si infilarono di corsa in macchina. Guido pilotò l’auto fino alla statale, poi girò in direzione contraria a quella di casa. Arianna, chiese spiegazioni al babbo e lui le disse che le avrebbe fatto una sorpresa.
Venti minuti dopo, il bravo paparino, parcheggiò l’Audi sotto la pensilina di un locale, l’insegna al neon color rosa fosforescente recitava: “Six Love”.
Entrarono e Guido disse ad una avvenente ragazza il suo cognome, lei li accompagnò fin dentro ad un locale illuminato con luci soffuse, spiegò loro alcune notizie fondamentali , chiuse la porta e se ne andò. Arianna guardò ammirata ed entusiasta quella location, al centro della prima camera, un giaciglio a baldacchino, interamente di colore bianco, tutt’attorno una nebbiolina tiepida che diffondeva nell’ambiente circostante un intenso profumo di spezie orientali. Sul letto, ordinatamente piegati, vi erano due asciugamani e due accappatoi anch’essi bianchi con in rilievo il logo Six Love. Alcuni scalini scendevano verso il basso e davano accesso ad un’altra grande stanza, dentro alla quale, in un atmosfera molto coinvolgente, fatta di soffuse luci azzurrognole, si trovava una mini piscina dalla quale uscivano fumi profumati alle essenze. A fianco della piscina, una sauna per due, massimo tre persone, una consolle con alcuni comandi per mixare la musica e nell’angolo una doccia finlandese con bocchettoni multidirezionali. Mentre nell’aria note arabeggianti davano una sensazione di assoluto relax, Arianna vide, che a completare l’insieme, vi erano anche due televisori da quaranta pollici, uno fissato sulla parete di fronte alla piscina e uno su quella di fronte al letto. La ragazza, affascinata, guardò verso il soffitto e scoprì che era stato realizzato come la volta di una caverna, dalla quale scendevano le relative stalattiti, il tutto era illuminato con faretti di luce tenue e molto calda. Guido, risalì gli scalini e si spogliò nudo, invitò poi Arianna a seguire il suo esempio e la ragazza in estasi, come un automa si spogliò a sua volta.
Lui la prese per la mano e la guidò verso la piccola piscina, scesero la apposita scaletta e si immersero nell’acqua tiepida e stranamente fumante. Guido, usando una pulsantiera posizionata sul bordo vasca, azionò dei turbo getti che smossero l’acqua massaggiando energicamente i loro corpi. In piedi i due si abbracciarono, lei gli sussurrò ancora una volta un grazie, lui la baciò con passione mentre il desiderio saliva sempre di più. Sguazzarono felici, gettandosi l’acqua addosso, ridendo e scherzando come due bambini incoscienti. Dopo una ventina di mnuti decisero di uscire dalla piscina, si asciugarono, e quindi entrarono nella sauna, sudarono abbondantemente per alcuni minuti poi sortirono e si infilarono sotto la gelata doccia finlandese. Rabbrividendo, risero entrambi, poi si asciugarono nuovamente e risalirono gli scalini per arrivare vicini al letto. Arianna scostò le tende del baldacchino e si adagiò sul morbido materasso.
Lui la seguì e fece notare a sua figlia l’enorme specchio fissato al soffitto, poi azionò con il telecomando il televisore, apparve una videata con diverse opzioni Guido scelse un pulsante a sfondo bianco con all’interno il disegno di un peperoncino rosso, comparve un elenco di titoli, scese con la freccia e optò per ‘ Padre e figlia’ . Sullo schermo, una ragazza bionda, con le trecce legate da nastrini rossi, è giovane e anche molto carina, se ne sta seduta su un divano a leggere una rivista, indossa una maglietta azzurra attillatissima su un seno all’incirca di terza misura, veste una minigonna molto corta, a quadretti bianchi e blue, calzettoni sopra i polpacci e scarpe da tennis bianche. Le gambe sono ben tornite e assolutamente perfette. Si ode un campanello che suona e si vede lei che va ad aprire, sulla soglia un uomo sulla quarantina, si salutano baciandosi affettuosamente sulle guance, lei lo fa accomodare e gli serve un bicchiere di coca cola, parlano i due, lei si chiama Brigitte e lui è suo padre.
Lei ad un certo punto gli si siede sulle ginocchia, lui la bacia con affetto, lei gli accarezza il petto, le dita fra un bottone e l’altro della camicia. Il padre distrattamente lascia scivolare una mano sul seno, lei lo guarda accondiscendente e poi”
Arianna vede il cazzo di suo padre svettare duro e inalberato verso il soffitto, senza perdere di vista il mega schermo, la ragazza si china su quel gigantesco scettro e lo impugna, poi avvicina la bocca alla cappella e la lecca come se fosse un cono gelato, lo percorre poi con la lingua fino alla radice e poi risale ancora lentamente. Ora guarda suo padre che estasiato si gode ad occhi chiusi le meravigliose sensazioni che il suo membro gli trasmette.
Sullo schermo intanto la situazione si evolve e la ragazza è completamente nuda, anche lei, come Arianna, lo sta succhiando a suo padre, lui ha un bel cazzo ma un po’ più piccolo di quello di Guido. Il padre del film fa girare sul divano la figlia e la fa mettere a pecorina, le lecca per bene il culo insalivandoglielo abbondantemente.
Arianna copia la sua amica del video e si mette anch’essa a pecorina, Guido capisce e inizia a leccarle il buchetto posteriore. Lei si lamenta e gli dice di leccarle la figa che poi lo vuole tutto dentro. Guido l’accontenta, non disdegnando però di passare ogni tanto la sua lingua sul piccolo e stretto forellino anale.
Nel filmato il padre appoggia il cazzo al buco del culo della figlia e glielo spinge dentro, lei si agita e sembra gradire l’intruso dentro il suo intestino. Guido glielo mette invece in figa, anche Arianna sembra gradire e quando lui lo sfila per appoggiarglielo sul culetto, lei si sottrae e si lamenta”’..

‘No eh!!! Nel sederino non voglio papi!!!’

‘Dai Ari, è bello vedrai che ti piacerà!!!’

‘No, non voglio, non mi va dai!!!!’

‘Non fare la schizzinosa bambina, hai il culo più bello del mondo e io te lo voglio sfondare!!!’

‘No papi, non rovinare tutto, ti prego, smettila, rimettimelo davanti!!!’

‘Ari, guarda come gode la biondina!!!! Ascoltami, è bello per voi donne prenderlo nel culo!!!’

‘No, non voglio, mi fai malissimo con il tuo cazzone!!!’

Guido si prese il cazzo in mano e glielo ficcò nuovamente nella figa, la biondina intanto dimenava le chiappe a tutto andare,
Arianna eccitata, mentre suo padre letteralmente la sbatteva, guardava lo schermo, poi di colpo senza preavviso il cazzo sembrò uscire fortuitamente dalla figa e altrettanto fortuitamente si appoggiò allo sfintere, un colpo deciso e la cappella allargò l’angusto forellino e si fece strada all’interno delle viscere di Arianna.

‘Aaaaahhhhiiiiiaaaaaaaaa, malissimoooo, papiii, nooooooo, mi sento morire dal doloreeee, toglilooooo, cazzoooo, togliloooooo”..’

‘Ormai ce l’hai dentro e adesso ti inculo per bene!!!!’

‘Papiiiii, sei un bastardoooooo, bastardoooooo, toglimi quell’affare dal culoooo, oddioooooo, mi sento svenireeeee, ti pregooooooo”’.’

‘Ummmhhhhh, che culetto stretto che haiii, che meravigliaaaaaa, ti spacco il culooo bambina miaaaaa, di grazie a tuo paparino che ti sta rompendo il culooooo!!!!’

‘Non ti amo piùùù, mi stai violentandolo, non volevooooo”’

‘Toh, toh, prenditelo tuttoooo, troietta miaaaaa”..’

‘Papiiii, almeno fai pianoooo, fai pianooooo, per favoreeee, ti pregooo, fai pianissimo ti pre’gooooooo’..’

‘Nooo, te lo devo ficcare tutto dentroooo, voglio che godi con il culooo, vedrai che sballo venire con il cazzo in culoooo!!!!!’

Più lei si lamentava, più lui glielo spingeva dentro, ancora quattro o cinque centimetri e gliel’avrebbe sbattuto tutto nelle viscere. La teneva fortemente per i fianchi e la galoppava con estrema energia, lei muoveva di conseguenza tutto il corpo avanti e indietro come un’altalena. L’uomo volse lo sguardo verso l’alto e riflessi nello specchio, vide se stesso e sua figlia scopare come dei ricci. Guido si accorse che Arianna, si lamentava un po’ meno e vide che si stava infilando una mano fra le cosce’..

‘Brava la mia maialina, siiiii, sditalinatiii, brava porcellina, fatti un bel ditalino mentre te lo prendi in culoooo!!!!!’

‘Fai solo più piano, papiii, non così forte, mi stai spaccando veramente il culoo!!!

‘Siiiii, te lo voglio sfondare, ci voglio mettere dentro una mano nel tuo bel culo largoooo!!!!’

‘Bastardo, sei un maschio bastardo!!!!’

‘Te lo sei goduto fino adesso il bastardo e adesso non ti va più bene????’

‘Eri più dolce, ade’ssooo’ sei un bas’..tar’dooooo!!!!!

‘Tu mi hai detto che volevi il cazzo e adesso te lo prendi tutto nel culooo!!!! Toh, toh, toh, toh, toh, toh”.’

Le palle di Guido sbattevano ormai contro la figa di sua figlia, il cazzone sprofondato fino alla radice nella voragine che si era aperta”..

‘Papi, piano, siiii cosììì, così, piano, siiiii, oohhhh, ohhh””

‘Brava la mia puttanella, godi, dai, voglio che vieni mentre te lo sbatto in culo!!!!’

‘Siiii, sono la tua puttanellaaa, hai ragione papiiii, siiiii, daiiii, continua, an’cooo’raaaa, anco’..raaaaa, siiiiii, nel culoooo, nel culoooo, siiiii, sono la tua troietta papiiiii, la tua bambina troiaaaaa”’..’

‘Siiiii, dai vieniii, porcellinaaaa, godiiiiii, godiiiii, impazzisco quando godii, daiii, che ti sborro in culoooo, daiiiiii vieni bella maialina di papààà!!!!’

‘Ohhhh, papiii, ooohhhhhh, ooohhhhhh, siiiiii, siiiii, non ti fermareee, non ti fermareeee, ooohhhhh, godoooo, ti amo papiiii, ti amoooo, godoooo, godoooo, vengoooo, eccomiiii, vengooooo, vengooooo, ahhhhhhh, ahhhhhh, ahhhhhhhh, uuummmhhhhh, uuummhhhhh””

‘Sborrooooo, sborrooooo, ti allago il culooo, ti riempio le budellaaaa, ahhhhhh, ahhhhhh, uuummmhhhhh, schizzooooo, schizzoooooo, sborroooooooooo””.’

Guido grondante di sudore, si accasciò sulla groppa di Arianna, la strinse a se quasi a stritolarla, poi le accarezzò le tette, e quindi sfilò la sua proboscide dall’ano spalancato di sua figlia. Quello che poco prima era uno strettissimo orifizio, adesso era una voragine rossastra con delle increspature lievemente sanguinanti. Beh si, gliel’aveva proprio rotto, eccome se gliel’aveva rotto!!! La fece girare e teneramente la baciò a lungo in bocca, lei rispose con la solita passione al bacio di suo padre. Inginocchiati entrambi sul letto, stavano strettissimamente abbracciati, lui poi, le accarezzò i capelli guardandola dolcemente negli occhi”..

‘Scusami per prima, bambina mia, non so cosa mi è preso, ma è stato più forte di me, non ero in grado di toglierlo, scusami ancora, ti fa male adesso???’

‘Si papi, mi fa un po’ male, ma il dolore forte c’è stato solo nei primi dieci minuti, poi gradatamente ha iniziato a piacermi sempre di più e adesso sono contenta che non hai mollato e che mi hai fatta godere con il tuo bel cazzone nel culo. Papi, devo dire che sei proprio un maschione possente e anche un po’ autoritario come piace a me!!!’

‘Vieni andiamo nella piscinetta, così metti a bagno il tuo bel buchetto, anzi il tuo bel bucone!!!’

Arianna, si portò le dita dietro e tastò il suo sfintere”’

‘Madonna papi, mi hai proprio aperta per bene, mi ci entrano tre dita comode”’

‘Si ma vedrai che fra qualche giorno sarà di nuovo quasi come prima’..’

‘Quasi eh???’

‘Beh si, proprio stretto come prima non tornerà mai più, ma c’è il vantaggio che alla prossima inculata non sentirai più dolore, solo piacere’..’

‘Magari domani proviamo vero papi???’

‘Dai, andiamo in piscina adesso, domani è un altro giorno”.’

I due entrarono in acqua e ci stettero per una buona mezzora, poi si rimisero a letto e dormirono fino a tardi, quindi, verso le ventuno, si rivestirono e se ne andarono.

Un altro ristorantino aspettava la coppia e poi nei giorni a seguire, ancora molte altre esperienze da vivere, nelle quali sarebbero ancora stati interpreti principali della loro singolare storia d’amore.

Buon sesso a tutti da parte di Ombrachecammina

Non siate timidi, scrivetemi
e-mail: alexlaura2620@libero.it

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