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Racconti Erotici Etero

178 – Giada, con papà, mamma e fratello

By 15 Agosto 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Giada, al bussare insistito, si svegliò di soprassalto. La dispotica voce di sua madre penetrò violenta all’interno della stanza”..

‘Giadaaa’.. dai alzati, c’è la colazione pronta!!!’

‘Ok mami, ok un attimo e arrivo”.’

Stefania si allontanò brontolando”.

‘Mah!!! Non so perché adesso si chiude dentro!!!’

Lino, che se ne stava seduto al tavolo della cucina, in procinto di iniziare la sua colazione a base di biscotti e del suo immancabile caffè”.

‘E’ una signorina, ha bisogno della sua privacy”..’

‘Si, si, ora vediamo l’altro se ha bisogno anche lui della privacy”.. ‘

Disse questo e bussò all’uscio di Tiziano”.

‘Tizianooo’. è pronta la colazione’ Alzati su”..’

‘Mami, che fai bussi alla porta??? Da quando??? La porta è aperta entra pure”’

Stefania aprì la porta e’..

‘Tua sorella si chiude dentro, quindi… non sapevo se anche tu”.’

‘La mia dolce mammina può entrare quando vuole nella stanza del suo principino’..’

Lei si chinò sul letto e gli diede un bacio in fronte, quindi andò ad aprire le finestre e subito il profumo del mare invase l’ambiente”.

‘Senti che profumo di mare principino!!!’

‘Meraviglioso mamma, perché non ci stabiliamo definitivamente qui??? Sarebbe fantastico’..’

‘Il lavoro di papà non gli consente di allontanarsi dalla sua azienda e quindi”..’

‘Va beh, vado un attimo in bagno e vengo a far colazione’.’

Si mise a sedere sul letto ed appoggiò la schiena al muro freddo, rimase in quella posizione fin quando sua madre non uscì dalla camera, poi si liberò delle lenzuola e, nudo, con il pene eretto, si avvolse a vita un telo di spugna azzurro ed uscì per andare in bagno. Si liberò la vescica che gli stava scoppiando e poi, dopo essersi tolto il grande asciugamani di dosso, si infilò sotto la doccia. Mentre si passava pigramente la spugna insaponata sul corpo, pensava alla notte di fuoco con sua sorella. Era stato un atto peccaminoso ed innaturale ma gli era piaciuto un sacco. Lei era troppo bella ed in quei momenti, lui s’era accorto di non pensare, o meglio, di non voler pensare, che la donna che stava possedendo era la sua gemella. Era fors’anche poetico che entrambi avessero perso la loro verginità sessuale assieme, nello stesso istante, a causa e per merito dell’altro.
Con quei pensieri in testa uscì da sotto il getto d’acqua, si asciugò per bene e poi, preso uno degli accappatoi che stava appeso alla parete, se lo infilò, quindi aprì la porta del bagno e fece per uscire. Per poco non andò a sbattere contro Giada, lei rise, poi, appoggiandogli i palmi delle mani sul petto, dolcemente lo sospinse nuovamente dentro. Quindi in sordina”..

‘Ciao primo amante mio”.’

‘Emmhh, ciao unica amante mia”’

Lei, dopo aver chiuso a chiave la porta, gli avvolse le braccia al collo e lo baciò teneramente sulla bocca; l’accappatoio di Tiziano si aprì e il suo cazzo già rigido si appoggiò contro la camicia da notte di sua sorella. Freneticamente lui le sollevò la leggera tunica bianca e la gettò a terra. I due magnifici giovani corpi, completamente nudi, si appiccicarono uno all’altro, ardenti ed appassionati, essi si strinsero continuando a baciarsi, poi si sciolsero dall’abbraccio, lui la fece girare di schiena, lei comprese le intenzioni del fratello ed appoggiò le mani al coperchio del water. Tiziano vide davanti ai suoi occhi, il paradisiaco e superbo spettacolo del culetto di sua sorella, lo carezzò con la mani sfiorando le natiche sode, si chinò e lambì con la lingua il solco di quella splendida pesca, poi la lingua scese ancora fino a sfiorare il buchetto del sedere e quindi si insinuò fra le labbra della tenera fighetta. La sentì bagnata di un liquido vischioso, ne assaporò il gusto e ne fu inebriato, poi, mentre lei gemeva in sordina, lui si alzò in piedi, il pene proteso in avanti; egli se lo prese in mano e lo guidò in mezzo a quel divino incanto. Fece scivolare alcune volte la cappella fra le labbra della figa e quindi la penetrò. Il cazzo s’insinuò senza difficoltà fino in fondo, lei protese una mano all’indietro per voler limitare la troppo profonda penetrazione, lui gliela spostò e continuò imperterrito a ficcarle dentro il suo grosso pistone. Tiziano l’abbracciò poi da dietro impossessandosi con le mani delle sue tette, le strinse forte e le massaggiò, prese fra le dita i capezzoli e li pizzicò fra di esse, lei rispose con un gemito più forte”’..

“Ummmhhhh….”

‘Sssstttt’ Giada’ piano che ci sentonoo”..’

‘Uuuummhhhhh” Uuuuummmhhhh”.’

Dopo qualche minuto Giada iniziò a setacciare il culo a destra e manca, il suo respiro divenne affannoso e Tiziano comprese che sua sorella stava per venire, allora, lui accelerò gli affondi e precauzionalmente le mise una mano sulla bocca per attenuare le eventuali urla. Lei venne, lo fece agitandosi come una ossessa e gemendo in sordina, lui , eccitato al massimo, all’ultimo momento utile, estrasse il cazzo e con potenti getti le maculò la schiena e le chiappe di caldo e lattiginoso sperma.

Felici si sorrisero abbracciandosi ancora, poi sciolsero l’abbraccio e decisero di farsi rapidamente una doccia assieme. Dopo, ancora assieme, uscirono dal bagno e videro la loro mamma, che proprio in quel momento, stava percorrendo il corridoio per venirli a chiamare”

‘Come mai in bagno assieme voi due????’

Rispose lei”.

‘Beh, che c’è di male??? Siamo fratelli no??? Ci siamo visti nudi un sacco di volte quando eravamo bambini e adesso non è poi cambiato molto, quindi”..’

‘Va bene, va bene, non ti alterare!!!!’

‘Chi si altera??? Tranquilla mami, tranquilla”’

Seduti a tavola, uno di fronte all’altra, con molto appetito, si cibarono dei biscotti e bevvero il loro caffelatte. Si scambiarono occhiate maliziosamente significative, lo fecero con un lieve sorriso che increspava loro la bocca e, questo appena accennato sorriso, stava ad esprimere una loro intima e segreta complicità.

Stefania, stava lavando le poche stoviglie ed intanto osservava con estrema attenzione lo strano atteggiamento dei suoi figli. Lei che li conosceva entrambi molto bene, sapeva che tra di loro c’era si affetto, ma anche un po’ di sana competitività che a volte sfociava in alterchi piuttosto veementi. Invece, a vederli in quel frangente, pareva fossero i due teneri fidanzatini di Peynet. Sguardi intensi, languidi, quasi complici. Lei si rammentò di quella volta, quando ancora piccolini, li aveva colti a rubare la marmellata nella dispensa. Un po’ più grandicelli ora, ma la stessa aria monella che nascondeva sicuramente segreti dei quali solo loro erano a conoscenza.

Giada aveva la mente in subbuglio, non si era mai innamorata di alcun ragazzo e adesso le stava succedendo di sentirsi ammaliata e attratta in modo incontrollabile da suo fratello gemello. Le era piaciuto far l’amore in bagno, non in modo tradizionale, rubando pericolosamente quegli attimi di intenso godimento. Aveva capito che gradiva in modo particolare le situazioni precarie, dove c’era il rischio d’essere scoperti da un momento all’altro, dove l’adrenalina saliva alle stelle e le dava sensazioni altrimenti irraggiungibili. Nelle sue fantasie erotiche spesso s’era vista far sesso dentro ad un cinema pieno di altra gente, una volta, durante la masturbazione solitaria, aveva spinto la sua immaginazione a pensarsi presa e violentata da più uomini dentro ad una chiesa. Amava la trasgressione, le situazioni non convenzionali, dove c’era la possibilità di creare scandalo”

Tiziano, seduto a far colazione, sentiva che il cazzo non era ancora completamente a riposo, gli era rimasto mezzo duro, un po’ tumescente e gonfio, la cappella lievemente sensibile, quasi dolorante.
Due scopate a poche ore di distanza una dall’altra, rappresentavano per lui un buon inizio di vera vita sessuale. Poi, in verità, a lui piaceva moltissimo sua sorella, era sicuro che se l’avesse incontrata per la strada senza sapere che era la sua gemella, se ne sarebbe ugualmente innamorato all’istante. Un corpo così perfetto non l’aveva mai visto nemmeno nei video porno che gli passava il suo amico Piero. La sua mente si stava interrogando sul perché lui, dapprima si fosse fatto prendere da una così forte attrazione per sua madre ed ora, la stessa identica cosa gli succedeva con sua sorella. Anche la mamma era una gran figa, la guardò con attenzione mentre lei, dandogli le spalle, puliva con la spugna il mobiletto sopra al lavandino. Setacciava quel suo bel culo e, il vestito, già di per se corto, le saliva appena a coprirle e a sfiorarle la parte inferiore delle natiche sode. Il culo di Giada era più piccolino, mentre quello della mamma era un pochino più voluminoso. Stefania si sollevò in punta di piedi alzando il braccio destro per raggiungere il punto più alto del mobiletto e Tiziano, questa volta, le vide le chiappe nude, senza mutandine e, fra le cosce, un ciuffo di pelo scuro. La mazza salì del tutto e lui si sentì avvampare dal desiderio. Fece violenza a se stesso e chinò il capo sulla tazza del caffelatte immergendovi i biscotti e distraendosi mangiando. Quando terminò la colazione si alzò e con il batacchio mezzo duro se ne andò in camera sua’..

Lino era fuori sul terrazzo e stava pensando di scendere in spiaggia, la giornata era discretamente bella anche se delle nuvole stavano arrivando numerose ad ingombrare il cielo. Gli passarono nella mente le immagini di sua figlia che poco prima s’era seduta vicina a lui con quella candida camiciola cortissima e trasparente. Non era normale che lui la vedesse come una qualsiasi creatura femminile. No, non lo era affatto, ma non sapeva cosa farci, era più forte di lui. Gli piaceva guardarla, bellissima e attraente com’era, con quei seni superbi e quei capezzoli eternamente eretti e sfrontatamente puntuti. Le cosce perfette, la sua pelle d’alabastro, la sua bocca sensuale e al tempo stesso innocente, i suoi occhi azzurri come il mare, dove ci si poteva tuffare e perdersi affogandovi dentro, tutto l’insieme era sinonimo di armonia e di sensualità estrema. L’uomo, mentre osservava il mare senza nemmeno vederlo, vide invece, nella sua mente, il momento vissuto poco prima, quando la sua tenera figliola s’era alzata dalla sedia e gli aveva rivolto la schiena. Lui ebbe un fremito pensando a come si era sentito irresistibilmente attratto da quel fantastico e meraviglioso culetto. Quanto avrebbe pagato per esser lui il fortunato a penetrare fra quelle natiche di marmo. Il bel sedere l’aveva preso anch’esso da Stefania; madre e figlia avevano in effetti un culo del tutto simile, e lui, del buchetto posteriore di sua moglie, spesso ne aveva approfittato, leccandolo e penetrandovi all’interno fino alle palle.
Mentre quel turbinio di pensieri contrastanti gli passavano in ordine sparso nella mente, udì, come provenire dall’aldilà, la voce di sua moglie”.

‘Lino scendiamo tutti in spiaggia???’

‘Il tempo si sta rannuvolando”.’

‘Beh, se dovesse iniziare a piovere, faremmo sicuramente presto a rientrare in casa”.’

‘Ok, per me va bene’.. I ragazzi invece cosa vogliono fare???’

‘Adesso chiedo”’

Stefania andò a consultare i due pargoli ed infine tornò da suo marito”

‘Lino, tutto ok, vengono anche loro’..’

‘Vado a mettermi il costume così se il tempo tiene mi faccio un bagno in mare”’

‘Si, anche io mi metto il costume””

Dieci minuti dopo, i quattro scesero al piano sottostante. Si accedeva ad esso, tramite una bella scala in pietra, longitudinalmente percorsa da una passatoia rossa fermata da barre di ottone.
Lino aprì la porta che dava all’esterno, una volta fuori si avvicinò alla recinzione e tolse il catenaccio alla porticina che dava accesso alla spiaggia e si spostò cedendo il passo alla sua piccola ciurma. Sulla destra, appoggiata e fissata alla roccia, una casetta per gli attrezzi, completamente in perline di legno, a dire il vero un po’ consunte, che necessitavano di una abbondante passate di impregnante. Lino girò la chiave nel lucchetto ed aprì, all’interno ben disposti, alcuni lettini e degli ombrelloni.
Distribuì i lettini e poi prese due ombrelloni e li andò a piantare nella sabbia.
Si tolse poi i pantaloncini e la maglietta, rimanendo in costume. Alzò lo sguardo, e davanti a lui, Giada, piegata in avanti, si stava sfilando dai piedi il copricostume. Sotto ad esso s’era infilata un tanga minuscolo e i suoi glutei sporgenti erano lì in bella mostra quasi a voler sollecitare il suo cazzo a penetrarla. Si voltò dall’altra parte e le cose non cambiarono affatto, variava solo il culo, quello che vedeva in quel momento era il sedere di sua moglie. Lei in compenso, aveva indossato un bikini abbastanza normale e poco esaltante.
Lino si sdraiò a pancia in giù per dissimulare l’incipiente erezione e chiuse gli occhi, le palle gli dolevano per le troppe sollecitazioni ricevute e reclamavano d’essere urgentemente svuotate.

Stefania vide i calzoncini di Tiziano cadere sulla sabbia ed il pacco del suo pargolo apparire in tutta la sua pienezza. Sulla sinistra dello slip si espandeva un bel cilindro pieno e la forma della cappella era fin troppo evidente. Pensò, soddisfatta ed orgogliosa, d’aver fatto un buon lavoro e di aver dato a suo figlio una dotazione di tutto rispetto. Lui poi, con quel costume azzurro chiaro ci aveva messo del suo per evidenziare le sue doti nemmeno troppo nascoste.
La donna era torturata da quello strano pensiero in testa. Ancora una volta si sentiva presa dall’eccitazione; come una scolaretta bramava quel virgulto ragazzo, lo desiderava ardentemente al di là del fatto che fosse suo figlio.
Sdraiata supina sul lettino, si accorse di stare a gambe aperte e subitamente le richiuse.
Chiuse anche gli occhi per isolarsi dalla tentazione e tentò di pensare ad altro.

Giada aveva tirato su la ribaltina del lettino e se ne stava seduta a leggere un libro di Harmony, una storia romantica e strappalacrime. Ogni tanto dava uno sguardo ai suoi uomini, quello giovane e quello più maturo. Ognuno di loro aveva un qualcosa di diverso dall’altro ma entrambi avevano doti fisiche più che apprezzabili. Papà Lino era peloso, più virile, più ‘macho’ aveva un bel culo ma di forma meno femminile di quello di Tiziano. Suo fratello aveva un cazzo di dimensioni notevoli, mentre suo padre, l’aveva visto bene prima quando si era tolto i pantaloncini, non sembrava possedere un’arma così possente come quella del di lui giovanissimo figlio. Lei pensò alle stranezze della natura, che distribuisce le sue grazie a caso, senza guardare se uno è ancora giovane o già più vecchio, se è alto o basso, se è grasso o magro’.. Così poteva capitare, che un ragazzo di età appena post adolescenziale, fosse in possesso di un cazzo così enorme, mentre un uomo maturo ed ormai pienamente sviluppato, avesse fra le gambe un uccello di normalissime dimensioni. Giada pensò alla sua amica Marcella, la ricordò a tredici anni, quando assieme frequentavano la terza media, lei già era dotata di due enormi tette di quinta misura e tutta la scuola la chiamava ‘la tettona’. A quei tempi quasi tutte le altre portavano il reggiseno con misure che partivano dalla prima per arrivare massimo alla terza. Già la natura!!!!

Tiziano, sdraiato prono sul lettino, guardava il mare giocherellando con la sabbia. Se non ci fossero stati gli episodi di sesso con sua sorella e le sue attenzioni proibite nei confronti di sua madre, tutto sarebbe stato idilliaco. La spiaggia, il leggero venticello, il mare con la sua noiosa risacca, il sole caldo che ogni tanto spariva dietro una nuvola, il silenzio e la pace di quel luogo che gli davano un profondo senso di estrema beatitudine e lo inducevano a pensare d’essere stato catapultato all’improvviso in un altro mondo. Raggiunta la maturità ora l’attendeva l’università. Aveva scelto medicina, gli sarebbe piaciuto un mondo diventare un buon medico, magari un luminare della medicina internazionale. Intanto un po’ di esperienza sull’anatomia umana se l’era fatta in breve tempo con la complicità di sua sorella Giada. La sua graziosa gemellina era un ottimo campionario di meravigliosi organi. Lui pensò che, di sua sorella, non gli interessavano ne il fegato e nemmeno la cistifellea; nel suo cervello passavano piuttosto, le scene hard dove si evidenziavano le tette, la figa, le cosce e il culo di lei. Frammiste a queste scene realmente vissute il suo cervello elaborò le immagini degli stessi organi di sua madre, non visti dal vero, ma immaginati e desiderati spesso, specie negli ultimi mesi.

La scintilla che fece divampare l’incendio fu quando Giada decise di prendere il sole nuda”.

‘Vi spiace se mi tolgo il costume?? Tanto qui non ci vede nessuno”..’

Lino si guardò attorno ed in effetti non vide nessuno’..

‘Per me fai quello che ti pare, tanto siamo in famiglia’..’

‘Ah, a tua figlia acconsenti che si spogli nuda??? Allora mi posso denudare anch’io???’

‘Stefania, non ci sono problemi, la stessa cosa vale anche per te, in fondo siamo in famiglia!!!’

La mamma detto fatto si mise a sua volta completamente nuda”.

‘Papà, ma noi due stiamo in costume??? Ce lo togliamo anche noi???’

‘Per me va bene figliolo”’

Su quella piccola spiaggetta pareva d’essere in un campo di nudisti, ognuno con le proprie grazie alla mercé degli sguardi altrui.

‘Ehi Stefania, avevi mai visto tuo figlio nudo??? Sei stata generosa con lui eh????’

‘Da te non ha preso di certo!!!!’

‘Mica è colpa mia se ce l’ho più piccolo del suo!!!’

‘A no, no, certamente no, ma se anche tu fossi stato un po’ piùùù”’.. abbondante’ a me non sarebbe spiaciuto eh, eh,eh”’.’

Risero tutti, poi Giada guardò l’ora”..

‘E’ mezzogiorno e mezzo. Che ne dite di farci un bel bagno????’

Senza attendere risposta si alzò dal lettino e corse verso il mare, Tiziano la rincorse e la raggiunse quando lei era già totalmente immersa nel caldo ed azzurro mare. L’abbracciò da dietro scherzando e le prese il capo immergendoglielo sott’acqua. Lei tirò fuori la testa ansimante ed iniziò ad investirlo con abbondanti spruzzi. Giocosamente si abbracciarono e Tiziano cominciò a nuotare fino a raggiungere la zona dove la roccia lo nascose alla vista dei genitori.
Giada lo raggiunse e si avvinghiò a lui, dentro l’acqua percepì chiaramente il grosso e lungo bastone duro di Tiziano che gli si strofinava fra le cosce. Le gambe della ragazza attorniarono i fianchi di suo fratello e in pochi secondi lo sentì scivolare dentro di lei. Ebbe una stranissima sensazione, era magnifico farlo nell’acqua, nella figa le entrava il cazzo e anche la salata acqua del mare”.

Stefania e Lino camminarono a loro volta verso il mare, tenendosi romanticamente per mano, a fianco a fianco si immersero gradatamente in acqua. Entrambi bravi nuotatori, iniziarono ad allontanarsi verso il largo. Quando si fermarono, si voltarono verso la riva e videro la scena dei loro figli avvinghiati ed in atteggiamento assolutamente inequivocabile. Basiti, stupefatti, sbigottiti ed allibiti, rimasero immobili scambiandosi sguardi inquieti. Lui, poi si decise, e li chiamò ad alta voce””..

‘Tizianooo’.. Giadaaaaa”’. Che fatee?????????’

La voce del padre fece si che i due giovani sciogliessero il loro incestuoso abbraccio ed allarmati si girassero verso i genitori””’

‘Niente perché?? Stavamo giocando!!!!’

‘Tornate in spiaggia’ Vogliamo parlarvi”.’

I due giovani, alla voce piuttosto incazzata del padre, si mossero immediatamente ed in breve raggiunsero la spiaggetta.
Lino e Stefania, con un’espressione irata stampata sul viso, erano già lì ad aspettarli. L’uomo prese la parola”..

‘Ripeto la stessa domanda di prima, cosa cazzo stavate facendo??? ‘

‘Pà, io e Tiziano stavamo solo giocando nell’acqua”

‘Senti Giada, non mi prendere per il culo! Tua madre ed io abbiamo avuto la stessa identica impressione. Voi stavate scopando!!!!’

Giada guardò suo padre negli occhi e non riuscì a sostenerne lo sguardo. Erano tutti e quattro seminudi, appena coperti con un asciugamani legato a vita. La ragazza sentì le lacrime riempirle gli occhi, essi si abbassarono a fissare la sabbia finissima, poi, Tiziano ruppe il silenzio’.

‘Si, pà è vero, lo stavamoo”.. facendo”..’

‘Ma vi rendete conto delle vostre azioni o no??? Siete fratelli !!! E’ innaturale fare sesso fra consanguinei!!! ‘

‘Pà, siamo a conoscenza di tutte queste cose, ma lei ed io ci siamo innamorati follemente uno dell’altra”’

‘Innamorati???’

Giada sollevò lo sguardo, i suoi occhi colmi di lacrime si fissarono in quelli di suo padre, poi a stento, singhiozzando un po’, gli disse’.

‘Senti’ pà, ciò che ha detto Tiziano corrisponde a verità, non ci possiamo fare niente, ci siamo innamorati e non è la prima volta che lo facciamo. Proibircelo non servirà a niente. Possiamo anche promettere che non lo faremo più, ma poi sono sicura che quella promessa non riusciremmo mai a mantenerla. Lasciaci fare, può essere che fra poco tempo la situazione cambi, che questa infatuazione sparisca improvvisamente e tutto rientri nella più completa normalità.’

‘Calma Lino, è una situazione molto particolare, ma sono cosciente che son cose che possono anche succedere. Per dire la verità, visto che siamo in vena di confessioni, anch’io mi sento particolarmente attratta da Tiziano, eppure lui è mio figlio, è stato nel mio ventre per ben nove mesi, malgrado ciò, io da lui mi sento fortemente tentata.”

‘Pà, io e Giada ci amiamo e poi, dopo quello che ha detto la mamma, può essere che questo tipo di sentimento incestuoso, appartenga al DNA di questa famiglia. Dobbiamo guardare in faccia la realtà e farcene una ragione.’

Lino, imbarazzatissimo …………..

‘Eccoooo, eeemmm, a dire il vero, forse ciò che hai detto potrebbe essere più che attendibile. Vi debbo confessare a mia volta che anch’io sento una fortissima attrazione per Giada. Ultimamente la guardo con occhi diversi e devo dire, che spesso osservandole’ eeeemmm’.. le cosce’.e anche… eeemmmm…….altre parti….. ecco, io…..ho un’erezione pazzesca. Ecco l’ho detto”’

Giada si avvicinò a suo padre e lo abbracciò strettamente, la stessa cosa fece Tiziano con sua madre. Chiunque li avesse visti in quel momento avrebbe pensato ad un tenero ed innocente quadretto famigliare. Il pene di Lino non comprese che quel corpo fra le braccia del suo proprietario, era quello di una ragazza appartenente alla famiglia e subito si sollevò pronto per ogni evenienza. L’asciugamani dell’uomo si aprì sul davanti e Giada se ne avvide immediatamente. L’altra coppia si teneva ancora stretta, tra i loro corpi non sarebbe potuto penetrare nemmeno uno spillo.
La luce del sole scomparve dietro alle spesse nuvole minacciose ed alcune gocce d’acqua iniziarono a cadere. Indifferenti al clima i quattro si trovarono quasi inconsapevolmente, totalmente nudi. Tiziano prese per mano sua madre e la condusse in riva al mare, assieme camminarono nell’acqua che improvvisamente parve essere diventata più calda. La pioggia battente sorprese anche Lino e Giada, i due si guardarono attorno e videro madre e figlio che nuotavano allontanandosi dalla riva. Con un solo complice sguardo d’intesa, i due decisero di seguire le orme dell’altra novella coppia e, a loro volta, corsero verso il mare.
Quando Stefania avvinghiò con le gambe i fianchi di suo figlio, ebbe l’impressione d’essere ringiovanita all’improvviso, la passione le entrò nell’animo mentre il gigantesco cazzo durissimo di Tiziano le entrò invece dentro, spalancandole la figa.
Venti metri più in là Giada e Lino stavano replicando la stessa scena. Fu la volta di Lino a sentirsi più giovane e vigoroso e fu anche il turno di Giada a sentirsi penetrare dal pene di suo padre. Nell’aria, intrisa di pioggia, si udivano i gemiti ed i sospiri dei quattro appassionati amanti. Quella idilliaca atmosfera fu rotta da un tuono improvviso. Lentamente, nuvole nere aprirono le loro vesti, si distesero nel cielo e cominciò a cadere una pioggia più insistente.
Le gocce che scendevano sui loro corpi nudi, parevano essere quasi arroventate dalla passione che avvolgeva ormai interamente gli amanti. Le due donne danzavano sinuosamente alzandosi ed abbassandosi sui membri maschili. Il ritmo dei loro coiti si fece più rapido fino a divenire incalzante, furioso, accanito, un battito ed una cadenza martellante e selvaggia. Fu uno scuotersi violento, sempre più forte, più feroce e più precipitoso. Poi, ancora l’esplosione di un tuono, che parve essere il segnale per i teneri ed appassionati innamorati. In contemporanea alcuni gemiti più acuti e sospiri più intensi sancirono i loro orgasmi. La pioggia calda e sferzante, cedette il passo ad una schiarita, ed il sole, quasi a voler festeggiare il loro amore, fece capolino tra le nubi.
Camminando sulla sabbia, risalirono lentamente verso la spiaggia, i loro visi, nonostante la recente passione vissuta, erano sereni e sorridenti. Due coppie d’esseri umani, che romanticamente si tenevano per mano, semplicemente due uomini e due donne, che si erano donati, con passione mista a tenerezza, l’uno all’altra. Essi avevano superato tabù alti come montagne, ma erano riusciti a coronare il loro soffertissimo sogno d’amore.

To be continued………

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
e-mail alexlaura2620@libero.it

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