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OrgiaRacconti Erotici Etero

184 – La giovane Giulia torna dalle vacanze

By 30 Ottobre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Dopo quella ignobile violenza, cercai sempre di non rimanere sola con i miei aguzzini.
Quando la nonna si allontanava io le ero sempre dietro, non la lasciavo mai, salvo quando mi chiudevo da sola in camera.
Presi poi ad andare giù a Bibbona Marina. Me ne stavo sola soletta sotto all’ombrellone, sdraiata mollemente a godermi i tiepidi raggi di sole dei primi di giugno.
Dopo quella violenza non successe più nulla. Così arrivò il mio ultimo giorno di vacanze ed io, in verità un po’ triste e malinconica, iniziai a prepararmi le valige e mi apprestai a far ritorno a casa.
Nel cortile assolato, caricai i miei bagagli in macchina, salutai prima la nonna e poi il nonno e lo zio ed entrambi i maschi della famiglia, mi sussurrarono all’orecchio’.

‘Ciao maialina!!!’

Mi voltai per andarmene e la mano del nonno mi si infilò sotto il vestito e invece della solita sculacciata mi palpò per bene il culo.

Salii sul mio Suv e misi in moto, mentre viaggiavo la mia mente faceva scorrere il video delle mie vacanze. Bellissimo il posto, e carinissima la nonna. Mentre il nonno e lo zio erano stati dei veri porci maiali. Certo che questa situazione un pochino l’avevo provocata io; mi ero dilettata sotto la doccia senza preoccuparmi di chiudere la porta del bagno e soprattutto, avevo volontariamente mostrato allo zio, la mia intimità dal balcone del primo piano. Ormai era fatta, avevo perso la verginità e quindi, in fondo, avevo un problema in meno. Tanto prima o poi avrei dovuto perderla, meglio sicuramente adesso che non a cinquant’anni.
Mi sentivo riposata e pronta a rituffarmi nei miei mille impegni sia di studentessa sia come responsabile degli acquisti nell’azienda di famiglia.
Arrivai a casa verso sera, i miei mi salutarono affettuosamente e mi trovarono abbronzatissima e pienamente in forma.
Mangiai un boccone e poi, stanca, me ne andai di filato a letto.
Al mattino, abituata ai ritmi delle vacanze, mi svegliai prestissimo ed andai in cucina a prepararmi il caffè. Mi parve di sentire la voce di mio padre provenire dal suo studio. Mi avvicinai per salutarlo ma mi fermai prima di abbassare la maniglia della porta.
Mio padre diceva:

‘Sul serio? Maaa.. mi stai dicendo la verità? Babbo, io non ci posso credere!!’

Poi qualche secondo di silenzio e subito appresso ancora mio papà:

‘Ma è stata lei a provocarvi?’

Ancora silenzio e subito una brutta imprecazione seguita da:

‘Matteo, è stato lui cheee”.l’ha’ deflorata???’

‘No, tranquillo, non le dico nulla, no, no, contaci”’

‘Comunque pure voi!!! E’ vostra nipote, potevate anche farne a meno!!!’

Un lungo silenzio e ancora la voce del mio babbo:

‘Beh si a me è successo per caso, la figliola di Matteo si è offerta lei e io non ho saputo dirle di no’.’

Nuovo silenzio e ancora mio padre’

‘Si è vendicato adesso!!! Lo dovevo immaginare!! Però tu che centravi??? E Giulia cos’ha detto di ‘sta cosa???’

Un’altra volta un lungo silenzio intercalato solo da alcune sillabe di conferma, poi ancora la voce di mio padre:

‘Speriamo che non lo dica a mia moglie!! Certo, lo immagino!! Se viene fuori questa cosa lei ci fa una gran brutta figura nei confronti della bambina’.’

Per alcuni minuti mio padre tacque e poi lui, un po’ alterato’

‘A beh certo che anche mia moglie ci ha messo del suo. Comunque almeno loro erano due donne. Però babbo non è che tu e Matteo vi siete tirati indietro!!!’

Ancora mio padre:

Si, si maiale entrambe però tu e mio fratello ne avete subito approfittato!!!

Di nuovo un attimo di silenzio poi:

‘Si hai fatto bene a dirmelo, ciao babbo, salutami quel bastardo di mio fratello!!!’

Lo sentii spostare la poltrona della scrivania e quindi io mi allontanai velocemente e mi rifugiai in camera mia. Non c’erano dubbi, sotto a questa violenza subita da me c’erano cose pregresse. Mio padre, il santarellino, aveva stuprato mia cugina Aurora. Quanti segreti, quanti scheletri nascosti nell’armadio che c’erano nella mia famiglia. All’apparenza tutto limpido e cristallino, mentre scavando, nemmeno tanto a fondo delle cose, si scoprivano gli altarini. I due fratelli si erano entrambi scopate le giovani nipoti. Mi rammentai di due anni prima, quando il babbo e la mamma trascorsero una quindicina di giorni a Bibbona. Sicuramente in quell’occasione il mio gagliardo babbo s’era dato da fare con sua nipote Aurora. Lei aveva allora appena diciotto anni compiuti da pochi giorni. Lo zio Matteo probabilmente avrà voluto vendicarsi ed alla prima occasione ha violentato me. In quel momento mi venne in mente le frasi che lo zio ed il nonno si erano scambiati durante quel rapporto sessuale con me. Avevano detto che mia madre era una porcacciona e che io ero esattamente come lei. Che c’entrava la mamma??

Quel giorno rimasi a casa a sistemare negli armadi la roba che avevo in valigia ed ebbi tempo e modo di riflettere a lungo su questa nuova situazione famigliare che proiettava su tutto il nucleo una luce torbida e sconcertante.
Certe notizie, fanno si che i rapporti famigliari subiscano per forza di cose delle modifiche comportamentali davvero sostanziali. La sera a cena, mi accorsi che mio padre mi osservava più del solito ed io mi feci scoprire più di una volta a fissarlo con insistenza.
Gli unici sereni erano la mamma, mia sorella ed i miei fratelli.
Per lunghi giorni rimasi meditabonda e turbata profondamente dalla situazione nuova che s’era venuta a creare. Poi un giorno presi il toro per le corna, attesi che mio padre si ritirasse nel suo studio e, senza nemmeno chiedere permesso entrai.

‘Giulia, che succede? Quando vieni da me è per chiedermi qualcosa, di solito si tratta di soldi o di qualcosa che ha a che fare con il denaro.’

‘No, ti sbagli, questa volta non sono qui per parlarti di soldi. Ti dico subito che ho ascoltato la tua telefonata con il nonno, quella di una ventina di giorni or sono. Ora mi sono decisa ed esigo delle spiegazioni. Tu, Aurora, la mamma”.’

‘Ma cosa dici, di che telefonata parli, non capisco’..’

‘Babbo, non fare lo gnorri, ci sento molto bene, ho sentito tutte le tue chiarissime risposte.
Ho anche capito senza ombra di dubbio che parlavi con il nonno. Quindi adesso tocca a te, e vedi di non tergiversare”

Mio padre imbarazzatissimo, visto che ormai avevo scoperto il vaso di Pandora, mi disse:

‘Chiudi la porta e siediti’.’

Una volta seduta di fronte a lui, egli iniziò a raccontare:

Sono cose successe due anni fa a Bibbona in casa dei nonni, non sono situazioni edificanti, mai avrei voluto che tu ne venissi coinvolta.
Una sera di Agosto e precisamente il giorno di ferragosto, eravamo tutti seduti a tavola e durante la cena avevamo bevuto veramente troppo.
C’eravate anche voi quell’anno, tu avevi solo sedici anni, tua cugina Aurora, che come sai ha due anni più di te, poi, tuo cugino Melchiorre che allora ne aveva solo quattordici e quindi, io e la mamma; la nonna e il nonno ed infine lo zio Matteo. I tuoi fratelli e tua sorella non c’erano perché erano andati a festeggiare a casa di alcuni loro amici.

Devo aprire una parentesi.
Tu sai che la mamma ha frequentato l’università a Firenze. Uno dei docenti che aveva era tua nonna. Le due donne, insegnante ed allieva, nonostante la enorme differenza di età, si invaghirono una dell’altra.
Tra di loro nacque una storia e si frequentarono, biblicamente parlando, per un paio d’anni. Poi la mamma conobbe me e senza sapere che io ero il figlio della professoressa, iniziò a frequentarmi e ci innamorammo pazzamente. Lei lasciò la nonna e tutto si ricompose. Un giorno io invitai la mamma per farle conoscere i miei e così la condussi a Bibbona. Dopo qualche minuto di imbarazzo le due mi dissero che già si conoscevano, nascondendomi naturalmente tutti i retroscena.

Quella sera di ferragosto, tua madre e la nonna, con la mente obnubilata dall’alcool, si misero a ballare seguendo la musica slow di un vecchio giradischi e da lì a poco, notammo che tra di loro c’era una certa intimità. Tu e tuo cuginetto, per fortuna, eravate in camera tua a giocare a qualcosa che non ricordo. Per farla breve la mamma e la nonna si baciarono in bocca e diedero luogo ad una scena parecchio eccitante. Davanti a tutti si spogliarono nude e fecero l’amore sul divano senza curarsi della nostra presenza. Quella sera, tua cugina Aurora, venne vicino a me e mi toccò il pene da sopra i pantaloni. Si aprì poi la camicetta e mi mostrò le grosse tette. Insomma, mi fece eccitare e si mise a cavallo sulle mie gambe, io allora senza più riuscire a ragionare con razionalità, estrassi il membro e lei guardandomi negli occhi se lo fece entrare dentro sverginandosi. Lo zio Matteo protestò per questa cosa, ma Aurora gli disse che lei era maggiorenne e che faceva ciò che voleva. Il nonno e lo zio allora si avvicinarono alla mamma ed alla nonna e si unirono carnalmente a loro. Fu un orgia durante la quale successe di tutto. Il nonno con la mamma e poi la mamma contemporaneamente con lo zio e con il nonno, lo zio con sua madre e persino il nonno che fece un pompino a suo figlio. Per dirtela in breve, tutti si accoppiarono con tutti. Dopo quella serata lo zio mi disse che l’unica cosa che non gli era piaciuta era che io avessi sverginato sua figlia. Egli mi promise che si sarebbe vendicato alla prima occasione. Il nonno pochi giorni or sono mi ha raccontato cosa è successo tra lui e te e soprattutto ciò che è capitato tra te e lo zio Matteo. Questo è tutto. Avrei preferito tu non ne sapessi mai niente, ma visto che hai sentito il dialogo tra me e il nonno e che ne sei stata pesantemente e fisicamente implicata, era giusto che tu fossi al corrente di quanto successo in passato. ‘

‘Cavoli babbo! Che casino di famiglia che siamo!!!’

‘Hai ragione, me ne vergogno tantissimo, il mio comportamento è stato la causa di tutto quanto successo a te..’

Mi alzai dalla poltrona, girai attorno alla scrivania e mi avvicinai a lui, gli carezzai i capelli brizzolati e lo baciai sulla guancia. Mi abbracciò e mi fece sedere sulle sue ginocchia, ci coccolammo a vicenda, dai suoi occhi profondi sgorgarono abbondanti lacrime salate che gli scesero sulle gote. Lo baciai ancora sulle guance e lo strinsi forte a me. Di colpo lui mi disse di alzarmi e mi spinse via. Rimasi stupita da questa sua improvvisa reazione e gli chiesi spiegazioni’

‘Babbo, che ti succede??’

‘Nulla, nulla.. è che mi sono ricordato di un impegno e ora’ devo andare, scusami, vai adesso, vai”’

‘Ok va bene, ok vado, vado’.’

Quel giorno, lavorai in casa sola soletta, tutti gli altri erano in azienda a lavorare.
Mi sistemai la mia roba, misi parecchi indumenti in lavatrice e mi feci la doccia. Nella mente mi immaginavo quell’orgia pesantissima che solo due anni prima s’era svolta in quella casa dove io, fino a ieri, avevo trascorso le mie vacanze. Pensare poi alla mamma con la nonna, mi rese stranamente eccitata. A parte una occasione, in un bagno della scuola, quando Lucilla e io ci eravamo castamente sfiorate, io non avevo mai provato alcuna attrazione per le appartenenti al mio stesso sesso. La nonnina mia era bisessuale, le piacevano pure le femmine!! Mio padre poi che si scopava Aurora mi faceva rabbrividire. Beh, lo zio aveva posseduto me, e anche il nonno si era dato da fare. Forse dopo quell’orgia, mentalmente la situazione era cambiata. Me n’ero accorta quando avevo spiato la conversazione di mio padre con il nonno. Il loro dialogo, era stato abbastanza sereno, eppure una situazione del genere, in qualsiasi altra famiglia, avrebbe portato a degli sconvolgimenti radicali.
Un padre che scopre che sua figlia è stata violentata dallo zio, nonché fratello suo, va in escandescenze, si precipita dal fratello e minimo, minimo gli mette le mani addosso, lo insulta pesantemente, forse lo denuncia ai carabinieri. Invece la reazione del babbo era stata tiepida, non se n’era poi stupito più di tanto. Tutto ciò era sicuramente dovuto alla metabolizzazione del fattaccio avvenuto due anni prima!! Poco alla volta tutti avevano digerito ed assimilato l’accaduto, riducendolo in cuor loro ad un normale avvenimento.
D’altra parte anche io avevo assorbito la violenza da parte di mio zio e di mio nonno.
Avevo anche pensato che in fondo avevo poi solo perso la verginità e che tanto prima o poi quel passo l’avrei dovuto fare. Per la moltitudine delle persone sarebbe stata una gravissima tragedia mentre per me era divenuta una cosa quasi normale. Era nel mio DNA? Tale padre, tale madre, tale figlia??? Chissà se mio padre avrebbe avvertito mia madre del fatto che mi aveva messa a conoscenza di tutta questa ignobile situazione?

La sera preparai la cena e tutta la mia bella famigliola verso le venti arrivò a casa. I due gemelli, ventiquattrenni, erano veramente due gocce d’acqua, biondini, occhi chiari ed un viso dai lineamenti morbidi, un po’ effeminato. Erano molto alti ed avevano un bel fisico ottenuto in palestra. Entrambi molto riservati, che tenevano fortemente alla loro privacy e che non si erano mai mostrati nudi, ne a me e ne all’altra sorella. Lorenza, la mia sorellina ventenne, lei non aveva un bellissimo viso, il naso un pochino troppo lungo le dava un che di severità. I capelli erano scuri e lei li portava corti alla maschietto, contrariamente al viso, il suo corpo era molto ben fatto con tutte le curve al posto giusto.
Alta un metro e settantacinque, seno di quinta misura, che stranamente le rimaneva alto e sodo, bei fianchi pieni, gambe dritte e ben tornite ed un bel culo importante. Io e lei non avevamo tabù e fisicamente ci conoscevamo alla perfezione. Anche confidenzialmente parlando, ci eravamo sempre rivelate tutto ed ancora oggi ci confessavamo a vicenda anche le cose più intime e riservate.
Quella sera, come al solito, Lorenza, subito dopo cena, si infilò in bagno per la abituale immancabile doccia. Io, che dopo le pesanti rivelazioni di mio padre, avevo nella mente e nel cuore una tempesta di emozioni ed una agitazione incredibile, la lasciai entrare in bagno e quindi la seguii.

‘Ciao Lory’ senti ti voglio parlare’..’

‘Che ti è successo? Un nuovo fidanzato???’

‘Ma no, no è una cosa seria’.’

Lei intanto si spogliò ed altrettanto feci io. Assieme ci infilammo dentro l’ampio box e mentre la pioggia d’acqua calda scendeva sui nostri corpi, iniziai a spiegarle la situazione.
Lei mi ascoltò ed alla fine mi disse che di tutte ‘ste cose ne era già al corrente. Lei l’aveva sapute dalla mamma.

‘Si, ma cosa ne pensi, non trovi niente di strano in questo???’

‘Sono ormai passati due anni e la cosa è chiusa’..’

‘Lory, la cosa è chiusa dopo che lo zio Matteo”.’

‘Lo zio Matteo cosa???’

‘Lo zio Matteo si è vendicato con papà e durante un giorno che la nonna era assente mi ha violentata e il nonno ha partecipato aiutandolo anche a perpetrare lo stupro!!!’

‘Lo zio e il nonno ti hanno”. scopata????’

‘Si, cioè no, lo zio mi ha scopata e il nonno mi ha toccata e poi anche’. altro”

‘Altro che???’

‘Insomma, mi è venuto sulla faccia’.’

‘Si è chiuso il cerchio, adesso è veramente finita la specie di faida che s’era creata tempo addietro’.’

‘Ma non capisco Lory, non capisco come mai tutti ne parlate come se la cosa fosse del tutto normale!!! Tutta la situazione a partire da due anni fa fino ad ora è un vero e proprio terremoto. Una famiglia dove nipoti, zii, nonni ecc’ si accoppiano senza nessun principio morale e lo digeriscono senza alcuna difficoltà. Anche tu mi hai risposto come se ti avessi detto che mi ero andata a prendere un cono gelato con lo zio!!!’

‘Già, solo che il ‘cono gelato’ te l’ha dato lui!!!’

‘Lory!!!!! Ma sei maiala pure tu!!!!’

‘Beh, io non ho avuto l’onore di essere posseduta da nessun parente!!!’

‘Oh cavoli, me ne vado, sono sconcertata, offesa e pure sconvolta da questo lassismo indicibile!!’

‘Ormai è successo Giulia, che ci puoi fare?? Lo capisco e ti capisco ma vorresti forse denunciare il fratello di tuo padre?? E poi scusa, maaa” non ti è piaciuto nemmeno un po’?’

‘Ma che c’entra? E’ l’atto violento in se che non va bene, specie da parte di un parente così stretto!!!’

‘Si, ok, capisco tutto, ma ti ripeto la domanda: Non ti è piaciuto nemmeno un po’???’

‘Un po’ si, ma non c’entra niente è che”..’

‘Si ho capito!!! Ho capito!!! Però ti è piaciuto!!!’

‘Oh cavoli, si non tantissimo, anche perché lui ha finito quasi subito, però un pochino si lo ammetto!!’ Contenta adesso???’

‘Come ce l’ha lo zio??’

‘In che senso??? Beh come è fatto. Insomma ce l’ha grosso? Quanto ce l’ha lungo? E’ scappellato oppure’.. Gli hai visto le palle???’

‘Lory ma che maiala sei diventata???’

‘Maiala, maiala, sono una donna e come tale mi piace il cazzo, specie se bello grosso, lungo e duro!!!’

Uscimmo assieme dalla doccia, notai le grosse poppe di mia sorella con i capezzoli stranamente eretti e duri come il marmo.

‘Hai i capezzoli duri, sei per caso’. eccitata???’

‘Sorellina, dammi la mano, senti qui sotto come sono’.’

‘Ma che fai, dai smettiamola”

‘Toccala, non ti morde mica’..’

La toccai, era fradicia, la sua mano intanto si era insinuata fra le mie gambe’..

‘Ummm Giulia, sei bagnata pure tu’.’

Ritrassi la mia mano e allontanai la sua, la guardai e le dissi’.

‘Lory, forse è meglio se la smettiamo qui’..’

‘Sei proprio una bambina ingenua’ Ma tu’ non hai mai fatto niente con una donna?’

‘No, niente di importante”

‘Cosa vuol dire niente di importante?’

‘Vuol dire che con una mia compagna una volta ci siamo sfiorate nei bagni della scuola”

‘Eravate nude?’

‘No, no, vestite, ci siamo carezzate il seno da sopra la camicetta poi ci hanno disturbate e da allora non è mai più successo nulla!’

‘Vieni, mettiti l’accappatoio e andiamo in camera nostra”

La seguii come un automa, entrammo in camera, lei lasciò cadere a terra la vestaglia di spugna e si avvicinò a me, mi posò le mani sulle spalle e mi sfilò l’unico indumento che avevo’

‘Vieni andiamo sul letto’..’

Mi prese per mano, si sdraiò di traverso sul letto con le gambe piegate a penzoloni giù dal materasso”

‘Leccami la figa, tocca come sono bagnata, prima, in bagno, mi hai eccitata con tutti ‘sti discorsi’.’

‘No Lory, non mi va, anche io sono eccitata ma non credo sia giusto che tu e io che siamo sorelle’ insomma non è normale dai’.’

Lei con l’indice ed il medio della mano destra si aprì lo scrigno scarlatto e mi disse nuovamente”

‘Ti prego Giulia, leccamela, vedrai ti piacerà”’

Avevo voglia anch’io ed in quel momento non riuscii a dirle di no, titubante avvicinai la mia bocca alla sua conchiglia rosa, alla confluenza delle piccole labbra, appena un poco sopra, il suo clitoride, per la verità molto pronunciato. Sembrava avesse un piccolo cazzo scappucciato. Lo leccai e lei inarcò la schiena attirando il mio capo contro la sua vagina ed emise come un lamento animalesco. La leccai a lungo, poi, tutt’un tratto fui sorpresa da piccoli schizzi che mi colpirono il mento e lei venne agitandosi come un’ossessa.
Avevo il volto bagnato dei suoi umori, mi sollevai in piedi e lei sorridente e soddisfatta mi guardò. Mi lesse negli occhi una muta domanda e subito mi rispose:

‘Sei stupita dal modo che ho di venire?’

‘Emm si, a me non succede, mi bagno un casino ma non faccio gli schizzi come fai tu. E’ straordinario’.’

‘Fin dalle prime volte che ho iniziato a masturbarmi vengo a zampilli e godo moltissimo. Non lo so forse è perché ho il clitoride molto sviluppato.’

Così dicendo si aprì nuovamente la figa con le dita e mi mostrò il suo clitoride. Se lo prese comodamente fra l’indice ed il pollice e fece come fanno i maschi quando si fanno una sega. ‘

‘Vedi, ho un piccolo cazzo che è molto sensibile. Tu me l’hai leccato proprio qui sopra e io quand’è così impazzisco e vengo schizzando’.’

‘A me non succede’..’

‘Mettiti qui sul letto, distenditi comoda che ti ricambio il favore’.’

‘Lory, mi vergogno un casino, mi sento legata, non so se ho voglia di fare ‘sta cosa’.’

‘Dai sdraiati bene, apri le gambe e tira su le ginocchia, ecco, brava così”

Me la aprì lei, la leccò dentro al buco con quella sua lingua appuntita, che poi andò a lambire il mio buchetto posteriore. Sentii fantastiche sensazioni, poi ancora la sua lingua a leccare il centro della mia rosa profumata, con un dito premette sul clitoride e lo tirò all’insù scoprendomi il minuscolo glande. Lo leccò e lo succhiò, poi mi infilò un paio di dita nella figa, le estrasse ed andò a sollecitarmi il buco del sedere. Faceva tutto questo senza mai smettere di leccarmi il grilletto. Quando sentii penetrare un dito nell’ano impazzii letteralmente e cominciai a dimenarmi come un’ossessa, poi venni, venni senza schizzi, ma fu uno degli orgasmi più belli ed intensi della mia vita.

Fu la mia vera prima volta con una donna, poi la vita mi riservò altre esperienze ‘famigliari’ che vi racconterò nelle prossime puntate..

Buon sesso a tutti da parte di ombrachecammina
Ringrazio tutti per essersi iscritti al sito e per avermi votato quale autore preferito, portandomi al secondo posto della speciale classifica.

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