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193 – Sabrina ed il fratello bastardo – Prima sottomissione

By 27 Dicembre 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

PREFAZIONE

Comandava sempre lui, fin da quando eravamo piccoli. Cesare, mio fratello più vecchio di me di cinque anni, mi obbligava a fargli il letto quand’io avevo solo sette anni. Mio padre e mia madre non mi hanno mai difesa e lui ne ha sempre approfittato.
Crescendo poi le cose non sono mai migliorate, lui sempre a dare ordini e io ad ubbidire.
Ora la situazione ha preso una piega che non riesco più a controllare, non so se faccio tutto ciò che lui mi comanda, per il piacere mio o perché lui agisce su di me con violenza psichica ed anche soprattutto fisica. Potrei raccontare le mie vicissitudini intitolando il romanzo: Le avventure di una sottomessa.
Il mio nome è Sabrina ed ho ventitre anni, sono bruna di capelli e anche i miei occhi sono scuri. Sono carina di viso, almeno così dicono, ed ho un corpo parecchio esuberante, porto la quinta di seno, le quali aureole sono larghe e scure, sopra ad esse i cilindretti dei capezzoli che sono molto prominenti. Bel culo, pastoso, ma non grasso, pelosa sul pube e fra le cosce.
Ho delle belle gambe con le cosce piene e sode. Questa sono io fisicamente. Caratterialmente sono sempre stata molto debole ed incline a subire le altrui prevaricazioni.
Mio fratello, è un bel maschio muscoloso e pure parecchio peloso, è molto dotato e possiede un culo da favola. Di carattere è forte ed autoritario da sempre e io credo che questa sua grande sicurezza caratteriale, in parte possa essere dovuta alle esagerate dimensioni del suo pene che fin da bambino esibiva con grande soddisfazione. Erano naturalmente esibizioni innocenti, ma si capiva che nella sua psiche già era presente il piacere di far vedere agli altri ciò che lui orgogliosamente possedeva.
Ormai da circa quattro anni, sono diventata la sua schiava in tutto, sesso compreso. Quest’ultimo fatto ovunque, in privato ed in pubblico, ma sempre fatto in modo anomalo, audace, direi anche imprevedibile. Per lui io sono la sorella che gli fa da serva in casa, che lava la sua roba, che gliela stira, che gli tiene in ordine la camera, che gli prepara il pranzo e la cena e che alla fine di tutto, mentre lui guarda comodamente la tv, gli fa un bel pompino, naturalmente con l’ingoio.

PRIMO CAPITOLO

Avevo solo diciotto anni e durante un pomeriggio di dicembre, successe che lui e io ci trovassimo per strada a passeggio, in una via non troppo frequentata ma nemmeno troppo sgombra da persone. Rammento di colpo le sue dita attanagliarmi il braccio, la morsa con cui me lo serrava era violenta, mi chiesi mentalmente se mi avrebbe lasciato il livido. Mi spinse contro un muro, mi prese per i capelli facendomi estremamente male, così com’ero non riuscivo più a muovermi, mi guardai attorno, quasi in cerca di aiuto, vidi gente a cento metri distanti da noi, erano troppo lontani per comprendere e per accorrere in mio soccorso. Da dietro l’angolo della via vidi spuntare un uomo, sulla cinquantina, grassottello e calvo. Veniva verso di noi, sperai che intervenisse, invece si fermò a pochi metri di distanza e stette a guardare. Cesare a quel punto, in modo dispotico mi ordinò’

‘Dimmi che sei una troia e una puttana!!!’

Risposi con un flebile

‘Si’

La mano che tirava i capelli si sollevò verso l’alto e mi parve di sentire il mio cuoio capelluto staccarsi dalla calotta cranica. Ancora lui ad ordinarmi’

‘Più forte, dillo più forte!!!’

‘Si, siiiii”’

‘Si, cosa???’

‘Non hai dimenticato niente schiava di merda???’

‘Si, si scusa padrone, si, sono una troia e una puttana padrone!!!!’

‘Scommetto che hai la figa bagnata troia!!!!’

‘Sono una puttana. Siii è tutta la sera che sono bagnata al pensiero di te che mi scopi e ti sarei molto grata se adesso potessimo andare a casa a farlo’.. Ti prego.’

Dissi ‘ti prego’ come se fosse una supplica. Lui mi fece scorrere oziosamente un dito lungo l’orlo della camicia scollata, il polpastrello scivolò poi nel canale e io rabbrividii dal piacere.
Iniziò in quel momento a piovere, piccole goccioline caddero su di noi e sull’acciotolato.
Cesare non ci fece nemmeno caso’.

‘Hai detto ti prego, sembrava quasi una supplica sorellina troietta!!!!’

‘Si’.. ‘

Poi per evitare di diventare calva aggiunsi rapidamente

‘Si signore’.’

Il suo dito stava ancora scorrendo lungo il solco delle tette insinuandosi più in profondità.
L’uomo calvo era chiaramente eccitato, lo vidi palparsi il cazzo da sopra i pantaloni e guardarsi attorno per accertarsi speranzoso che non giungesse nessuno.

Cesare a voce alta in modo che il voyeur sentisse bene’

‘Mi supplichi!!! Quindi intuisco che a questo punto tu faresti di tutto per riuscire a soddisfare le tue voglie vero???….. Hai voglia di venire vero bella troietta!!!!’

‘Si signore, si’.’

‘Inginocchiati sul selciato e succhiami il cazzo!!!!’

‘Proprio qui?’

Un auto passò e se ne andò, un’altra invece si fermò ed accostò al marciapiedi qualche metro prima di noi. Dentro, un uomo alla guida ed una donna al suo fianco, abbassarono i finestrini e divertiti mi videro posare le ginocchia sul selciato bagnato e sporco.

‘Tiramelo fuori e succhiamelo!!!’

‘Ci guardano in troppi, ti prego andiamo almeno a casa!!!’

‘Troia, ti ho detto di succhiarmelo!!!!’

Guardai l’uomo ed i nostri sguardi si incrociarono, lui mi sorrise, quasi ad incoraggiarmi ad eseguire gli ordini. Nell’auto lui si sporse addosso a lei per meglio godersi la scena.
Slacciai la fibbia dei calzoni di mio fratello e ne estrassi il pene rigido, la sua mano mi prese ancora per i capelli e mi attirò contro il suo pube. Ingoiai il cazzo fino a sentirlo sbattere contro la gola.

‘Succhia troia, fai vedere a tutti che sei una vera puttana!!!!’

‘Ummmhhh, uuuummmhhhh”’

‘Spostati, mettiti di profilo, voglio che vedano tutti quanto sei zoccola e pompinara!!!!’

Mi trascinava prendendomi per i capelli ed io spostai le ginocchia prima una poi l’altra fin a favorire la vista dello spettacolo alla coppia in macchina. L’uomo fece due passi e anche lui si posizionò per vedere meglio.

Sentii la stretta rinvigorirsi ed attirarmi a se, poi getti bollenti di crema densa invasero la mia gola’..

‘Siiiii, bevi troiaaaa, beviiii, bevila tutta la mia sborraaa, bevilaaaaa””

Aprii gli occhi mentre il ciccione a sua volta sborrava maculando qua e là di chiazze biancastre il marciapiedi. La coppia in macchina chiuse il finestrino e se ne andò. Forse andavano a casa a soddisfare la voglia che era venuta loro a guardare il nostro spettacolino.

Mi sollevai dal duro pavimento e mi lisciai le ginocchia tentando inutilmente di pulirmele.
Cesare rinfoderò il cazzo nelle mutande e sottobraccio ci incamminammo in direzione del nostro voyeur. Lo incrociammo e mio fratello gli sorrise, l’uomo ricambiò”.

‘Spostati schiava, aspettami più in là’..’

Mi sospinse via e parlottò con lo sconosciuto, si scambiarono i numeri di cellulare e poi mi riprese sottobraccio e ci incamminammo vero casa. Sentii i capezzoli durissimi che premevano prepotentemente contro la stoffa della camicetta, percepii la figa fradicia, ero eccitata in modo anormale, mi era piaciuto fare la maiala schiava davanti ad altre persone!!!

Quella era stata la prima volta, quando, appena diciottenne, mio fratello mi sottomise e mi obbligò ad esibirmi davanti ad altre persone.
La mia storia è molto più intricata e complessa, con lui da sola, o con lui ed altri mi sottoposi alle più umilianti esibizioni, per il suo solo piacere o qualche rara volta anche per il mio.

Fine del primo capitolo

Ombrachecammina ‘ e-mail: alexlaura2620@libero.it

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