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Racconti Erotici Etero

2. La dottoressa ,,,,Chi dice che le misure non contano?

By 2 Dicembre 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Carla non &egrave stata certo l’unica donna più anziana con cui ho scopato e che ho sottomesso con il mio grosso cazzo.
In realtà ripensadoci sono state davvero molte dai miei 17 ai miei 35 anni.
La ‘carne giovane’ piace alle donne soprattutto quando &egrave dura ed abbondante’
La storia con la mamma di Andrea &egrave stata però per me fondamentale: non solo perché era la donna adulta di cui mi ero invaghito da adolescente e per la quale mi sono masturbato ripetutamente e a lungo e non solo perché &egrave stata la prima donna con cui ho fatto sesso.
Carla mi ha fatto capire il potere che il mio grosso cazzo mi avrebbe dato sulle donne e mi ha permesso di sperimentarlo su di lei. Di imparare a capire come potevo ‘sottomettere’ una donna al piacere del sesso e come il mio grosso cazzo potesse trasformare anche la donna più ‘fredda’ in una puttana.
Esagero ‘ ma non troppo ‘ dicendo che devo a lei molti dei piaceri che mi sono preso nei 30 anni successivi.
Dopo i primi mesi passati a scopare solo con Carla iniziai a ‘guardarmi in giro’.
A scuola mi divertivo a provocare le compagne di classe, senza un reale interesse visto che mi sembravano poco più che bambine e con qualche compagno della squadra di calcio ho preso informazioni e fatto apprezzamenti pesanti sulla sorella maggiore.
Poi conobbi Marta.
Era la dottoressa a cui la squadra di calcio in cui giocavo ci aveva mandato per fare gli esami medici necessari per l’attività agonistica.
38 anni, una fede al dito, lunghi capelli biondi e due occhi verdi davvero bellissimi anche se quello che incantava era il suo seno: una quarta piena che svettava ancora di più visto il suo corpo magro e in perfetta forma.
La squadra ci indicò il suo studio fornendoci indirizzo e numero di telefono e dandoci una scadenza entro cui completare gli esami prescritti. Fissai l’appuntamento e mi recai da lei un tardo pomeriggio.
Il primo approccio fu molto formale: dati, generalità, domande, malattie e cose così.
Poi: ‘Vada di là e si spogli. Cominciamo con la radiografia al torace’
Rimasi con gli slip ma nel camerino mentre mi spogliavo me lo massaggiai un po’ giusto per rinforzare l’erezione che la vista di quella donna mi aveva procurato.
Oltretutto era anche vestita in modo elegante e al tempo stesso provocante: una camicetta bianca sbottonata sotto cui si intravedeva il reggiseno bianco, una gonna blu poco sopra il ginocchio, stretta e dritta, senza calze vista la stagione estiva a coprire le sue gambe abbronzate e un paio di scarpe con un tacco appena accennato. Il tutto sotto al camice bianco da medico portato completamente slacciato e con lo stetoscopio attorno al collo.
Mi misi nella macchina per la radiografia in piedi rivolto verso di lei, nella stanza in forte penombra occupata solo dai rumori della macchina in azione e dalla sua voce che dava istruzioni.
‘Si giri su un fianco’ Così ‘bene fermo ‘perfetto’ Si giri ‘.’
Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare mentre la mia immaginazione correva ‘
‘Ecco abbiamo finito’ Si sdrai sul lettino ora’Pancia in alto’.’
La situazione era veramente indecente: un’erezione piena e completa difficilmente contenuta dagli slip e ora la luce nello studio non era più spenta come prima’.
‘Ah però ‘siamo decisamente ben messi li sotto’.’
‘Dice? ‘ ritiene ci sia qualcosa che non va dottoressa?’
Lei era in piedi di fianco al letto e vedevo i suoi occhi passare da me al mio cazzo gonfio.
‘certo che lei invece &egrave messa proprio bene ovunque”
Sorrise e iniziò a sentire il mio corpo con lo stetoscopio in modo professionale: il cuore i polmoni lo stomaco ‘ sentivo le sue mani calde sulla mia pelle e non solo l’apparecchio con cui mi auscultava.
Decisi che potevo provarci: al massimo mi sarebbe arrivata una sberla e sarebbe finita li.
Allungai una mano a cercarle il culo trovandolo sodo sotto il camice e la gonna e inizia a accarezzarglielo e lei non si spostò, facendomi capire che potevo osare di più: alzai la mano e la posai sul suo grosso seno, stringendolo mentre la fissavo negli occhi.
Scese con le mani lungo il mio corpo fino ad abbassare l’elastico degli slip e a liberarmi il cazzo che svettò verso l’alto in tutta la sua enormità.
‘Forse dottoressa per capire se c’&egrave qualche problema al mio cazzo dovrebbe esaminarlo più da vicino’.’
‘potrebbe essere molto pericoloso ”
‘o molto piacevole ‘non trova?’
Scattò via ‘ l’incantesimo era finito’ andò nell’altra stanza e già mi immaginavo a casa a segarmi per l’occasione sfumata.
Sentii dei rumori che non capii subito e poi la visi tornare.
‘Un cazzo come il tuo richiede un esame molto lungo e soprattutto richiede di non essere disturbati ‘ambulatorio chiuso e telefono staccato con la segreteria ”
Mi alzai dal lettino e feci scivolare completamente gli slip mentre le infilavo la lingua in bocca e l’esploravo ovunque in modo famelico.
Lei impugno il cazzo e iniziò a segarlo.
‘Ti piace vero dottoressa ? ‘.allora inginocchiati e succhiamelo’.’
Non se lo fece ripetere.
Vederla spompinare così mi fece impazzire: io completamente nudo e lei perfettamente vestita e in ginocchio davanti al mio cazzo che segava e pompava freneticamente.
‘Prendilo tutto ..così ‘.brava ‘succhiami il cazzo così’.’
Mi gustai il pompino fino a quando fu il momento di fermarla per non sborrare. La feci alzare e girare contro il lettino’ questa volta era lei ad essere sdraiata sulla schiena.
Le sbottonai la camicetta per liberarle le tette dal reggiseno mentre lei si sfilava frenetica la gonna e le mutandine’.Non persi molto tempo in ulteriori preliminari: solo un po’ di strizzate e di leccate alle tette ‘non ne avevo mai toccate di così grosse’nulla a che vedere con quelle di Carla’sode piene e con i capezzoli molto grandi’
Mugulava di piacere senza smettere un secondo di strizzarmi il cazzo forte segandolo’
‘Lo vuoi vero dottoressa ‘ vuoi il mio cazzo ‘ vuoi sentire come ti riempie la fica”
‘mmmm ‘siii’siii ‘lo voglio’.’
La presi per le cosce con forza tirandola verso la fine del lettino per poterla scopare stando io in piedi e lei sdraiata sulla schiena tenendole con le mani le cosce alte . Volevo vederla godere e guardare il mio cazzo che la pompava.
Glielo appoggiai solo e questo bastò a sentire com’era bagnata e vogliosa. Decisi di aspettare un po’ passandogli la cappella tra le labbra o sbattendogliela con forza sul clitoride esposto e turgido.
‘Lo vuoi ‘? ‘.lo senti ‘ senti com’&egrave grossa la cappella ‘senti com’&egrave duro ”
‘Dammelo ‘dammelo ‘.’
‘Cosa ti devo dare troia? ‘dimmelo cosa vuoi ‘.’
‘voglio il tuo cazzo ‘scopami ‘. Scopami ti prego’.ahhh ‘sei un bastardo ‘dammelo ‘dammi quel cazzo ‘.ti prego ‘.lo voglio’.’
Affondai nella sua fica con un colpo solo, fino in fondo e dopo un attimo di pausa perché si potesse gustare le dimensioni del mio cazzo iniziai a pomparla con calma, senza fretta, con decisione ma senza alcuna foga.
Volevo gustarmela per bene questa troia, vedere il piacere sul suo volto e sentirla colare sul mio cazzo. Lo facevo uscire quasi tutto per poi affondarlo fino alla base’
‘Ahhhh ‘lo sento tutto ‘ &egrave enorme ‘ mi spacchi ‘.’
‘Prendilo puttana ‘si ti apro la fica ‘lo senti che arriva fino in fondo ‘tutto ‘fino all’utero”
Iniziò a venire dopo pochi colpi di cazzo allagandomi il cazzo.
Quando usciva vedevo la sua crema bianca sull’asta.
‘Godi troia ‘ continua a godere così’. Fammi vedere quanto puttana sei ”
‘Ahhhh ‘.si ‘mi fai impazzire ‘.si vengo di nuovo ‘. Dio come mi scopi ‘
Avevo imparato a trattenere il mio piacere ma venti minuti buoni di cazzo nella sua fica erano davvero troppi per pensare di farcela a continuare ancora.
Lo sfilai pensando di riuscire a arrivare alla sua bocca ma ero proprio al limite e iniziai a schizzare sul suo corpo ‘sulla sua fica ‘sulla sua pancia ‘
‘sborroooo ‘sborrooo ‘prendila tutta ‘guarda come ti schizzo tutta ‘come ti riempio di sborra ‘prendila tutta troia”
‘si sborra porco ‘dammela ‘ godi ‘ancora ‘.così’..’
Un paio di schizzi la raggiunsero fino sulle tette sporcandole anche la camicia.
‘E ora ripuliscimelo dottoressa’ Puliscimi il cazzo che hai riempito con la tua sborra’ Brava così’ con la lingua ‘.tutto ‘prendilo in bocca ‘puliscilo per bene puttana”
(continua) Organizzarsi per scopare Marta era decisamente più facile che farlo per la mamma di Andrea.
Bastava raggiungere l’ambulatorio medico poco prima dell’orario di chiusura e aspettare che finisse le visite degli ultimi malati presenti.
Appena uscito l’ultimo chiudevo la serratura dello studio e mi presentavo da lei.
‘E tu che ci fai qui?’
‘Ti ho portato qualcosa che ti interessa e ti piace molto’
‘Ah si? E cosa ti fa essere così sicuro che io lo voglia?’
‘Niente in effetti’ magari hai cambiato idea ‘.o magari hai solo bisogno che io ti ricordi come sia ‘ che ne dici? ‘. Eccolo ‘ guardalo ‘ti ricordi cosa sa farti questo grosso cazzo duro ?’
Erano più o meno questi i nostri dialoghi prima che la dottoressa si faceva prendere dalla voglia di cazzo e dalla sua troiaggine.
Credo proprio che non sopportasse l’idea di essere completamente in mia balia, senza nessuna possibilità di cambiare le cose.
Mi presentavo li solo quando ne avevo voglia e quando mi presentavo sapeva bene che me la sarei presa come volevo perché la sua resistenza durava solo lo spazio di pochi minuti. Cercava quindi ogni volta di ribellarsi a questa situazione di avere a che fare con un ragazzino di neanche 19 anni che faceva di lei solo e soltanto quello che lui voleva.
Certo il ragazzino e il suo cazzo le piacevano molto ma razionalmente era troppo non avere alcun potere di comandare o almeno indirizzare il gioco: sicuramente soffriva quando aveva voglia di essere scopata ma io non passavo di li e al contrario di non riuscire a fermarmi e a resistermi quando senza alcun preavviso mi presentavo li deciso a scoparmela assolutamente incurante del fatto che magari avesse un impegno o dovesse tornare a casa dal marito.
Quelle volta la resistenza durava un po’ di più.
‘Giorgio davvero stasera no. Devo andare ti prego mio marito mi aspetta per uscire a cena”
Solo che lo diceva con gli occhi fissi sul mio cazzo che masturbavo davanti a lei sapendo che solo la sua vista la stava facendo bagnare.
‘Avvisalo ‘digli che ritardi ‘ Non vorrai rinunciarci ‘ sei già bagnata solo guardandolo ‘.’
Andavo da lei 4-5 volte al mese e per oltre un anno l’ho scopata in qualsiasi angolo dell’ambulatorio e in tutti i modi possibili.
Sul lettino, la scrivania, il pavimento, la sua poltrona o le sedie della sala d’attesa ‘una volta anche in bagno ‘ vestita, in intimo calze ed autoreggenti o completamente nuda ‘
Ricordo una volta che mi presentai da lei dopo quasi due settimane dalla volta precedente ed era particolarmente incazzata e desiderosa di mostrarmi che era capace di resistermi e respingermi.
‘Ah ma allora ci sei ancora”
‘Ti sono mancato vedo’
‘Per nulla, pensi che mi importi qualcosa di te?’
‘Forse di me no ma del mio cazzo si’ guarda come &egrave già pronto per sbatterti”
‘Sei solo un ragazzino presuntuoso’ sistemati ‘che &egrave ora di andare a casa”
Andò in bagno a truccarsi e pettinarsi convinta di avermi sistemato.
La raggiunsi e mi piazzai proprio dietro di lei poggiandole il cazzo sul culo e prendendola per le tette.
‘Ora vediamo se sono solo un ragazzino presuntuoso ”
‘Lasciami Giorgio’lasciami stare’.’
‘Lo senti come &egrave grosso ‘come te lo struscio sul culo ‘e come ti strizzo i capezzoli turgidi ‘ non credo tu abbia freddo dottoressa’ se sono così &egrave perché hai voglia del cazzone del ragazzino presuntuoso ‘ vero puttana?’
‘lasciami ‘devo andare a casa”
‘perché muovi il culo allora troia’ perche ti piace sentirlo ‘ fammi sentire in che condizioni &egrave la tua fichetta ‘. Senti quanto sei bagnata ‘come ti scivolano dentro le mie dita”
‘ahhh ‘sei un bastardo ‘ non puoi farmi questo”
‘cosa non posso fare? ‘.non posso lasciarti due settimane senza cazzo?’
‘no ‘non puoi trattarmi come una puttana ”
‘ora lo vediamo se sei una puttana oppure no’.’
La scopai da dietro davanti al lavabo e allo specchio sbattendoglielo dentro in un colpo solo e accompagnando ogni colpo di cazzo a parole umilianti.
‘Guardati allo specchio che troia che sei ‘ come ti fai scopare ‘in bagno in piedi ‘come una puttana ‘ ‘
‘Si ‘hai ragione ‘sono una troia ‘ scopami ‘non fermarti ti prego ‘.vengooo’.’
‘E ora il ragazzino presuntuoso ‘si prende anche il tuo culetto troia ”
‘Si ‘ &egrave tuo ‘prendilo ‘.inculami’scopami il culo come sai fare tu ‘.’
Me lo aveva dato per la prima volta la seconda o la terza volta che scopammo, raccontandomi che erano anni che nessuno le entrava dietro. Glielo aveva aperto il suo precedente fidanzato ma da quando si &egrave messa con suo marito non lo faceva più.
‘E’ molto bacchettone ‘ mi scopa poco e male ‘figurati se pensa al mio culo ‘ credo lo consideri ‘peccato’ e ‘contro natura’ ”
Fu quindi lei a volerlo anche se sapendo di essere molto stretta e praticamente vergine dietro si organizzò per bene cospargendomi il cazzo di una abbondante dose di una pomata gelatinosa.
Quella sera invece glielo sbattei dentro senza alcuna ‘preparazione’, bagnato solo dagli orgasmi e dagli umori abbondanti della sua fica.
‘Ahhh ‘. Nooo ‘. Mi fai mae ‘fermati ‘.’
‘Spingi troia ‘spingi che ti sto spaccando il culo ‘sentilo come ti apre’.’
‘ahhhh ‘.siiii ‘. Siii’.ancora ‘..’
Iniziai a pomparla in modo furioso quasi volessi mostrarle tutto il mio potere di dominarla e di sottometterla con la forza e le dimensioni del mio cazzo.
‘Lo vedi che sei solo una puttana ‘una troia ‘ una puttana da scopare al cesso ‘da inculare senza pietà’. Guardati allo specchio ‘dimmelo cosa sei ‘dimmelo puttana”
‘Si ‘sono una troia ‘inculami così’.fottimi come una puttana’ godooo ‘.cazzo ‘.godoo di nuovo’
‘E ora girati puttana’ inginocchiati ‘ voglio sborrarti addosso ‘ voglio mandarti a casa con il sapore della mia sborra addosso ‘così ‘.brava ‘spompinami ‘sto per schizzare ‘.continua ‘eccola’.prendila tutta puttana’prendila tutta ‘.guarda come schizzo’ guarda quanta ne faccio’.’
Le inondai la faccia e le tette ‘ guidai il cazzo a schizzare anche sui suoi capelli ‘ Poi cominciai a passare la cappella sulla sua faccia tra i suoi capelli sulle sue tette per spalmarla ancora di più ‘
‘vediamo se il tuo maritino o gli amici con cui andrai a cena capiscono che puttana sei ‘ o se continuerò a saperlo solo io’.’
C’era un’altra cosa che rendeva diversa la storia con la dottoressa da quella con la mamma di Andrea: di questa si poteva parlare agli amici, raccontare, vedere crescere in loro lo stupore, l’invidia, l’ammirazione.
Tutte cose che un ragazzo di 19 anni normalmente ricerca e che lo gratificano aumentando la sua sicurezza e la sua autostima.
Non c’erano i telefonini e le possibilità di fare le foto digitali come oggi e, quindi, non si poteva andare oltre i racconti che però erano sempre precisi e dettagliati.
Per gli increduli servivano prove più ‘dirette’ come accompagnarmi allo studio medico verso le 18.00 e rimanere li sotto ad aspettare che uscissi un paio d’ore dopo con lei.
In un paio di occasioni sono uscito dal suo studio con le sue mutandine bagnate come ‘trofeo’ da mostrare agli amici.
Insieme a questo mi faceva impazzire l’assoluto dominio che avevo su di lei e la sua assoluta incapacità di resistermi.
Lo rimarcavo ulteriormente divertendomi a metterla in difficoltà con il marito e ironizzando sulle sue scarse capacità sessuali e soprattutto sul suo essere cornuto assolutamente all’oscuro di tutto.
‘Chissa cosa direbbe il cornuto vedendoti in ginocchio a succhiarmi il cazzo o vedendo come la sua brava mogliettina si fa sbattere ‘ lo sai cosa direbbe vero ”
‘Che sono una puttana ‘ mi lascerebbe un minuto dopo ‘.’
‘Una puttana ha bisogno del cazzo’ e il suo non ti basta ‘ perché tu vuoi un cazzo grosso ‘un cazzo duro ‘ un cazzo che ti scopi a lungo”
‘Si non mi basta ‘ voglio essere riempita ‘ scopata da un cazzo vero ‘ scopata così ‘continua porco ‘sbattimi ”
Le umiliazioni al marito cornuto erano un altro dei modi con cui affermavo il mio dominio pieno e totale su di lei e, ovviamente, non mancavano mai.
Spesso alle parole si aggiungeva altro dal banale farla arrivare tardi rispetto a quanto aveva annunciato a casa, al rimandarla a casa con evidenti segni della mia sborra tra i capelli o sui vestiti o senza mutandine e con le calze smagliate. Fino a metterla ancor più in imbarazzo.
Come la volta in cui la stavo scopando a pecorina io in piedi e lei appoggiata alla sua scrivania e suonò il telefono.
‘Cazzo ‘ &egrave tardi’ sarà mio marito”
‘Rispondi allora ‘rispondi da brava mogliettina’.’
‘No ‘ti prego ‘no ‘ continua a sbattermi ‘ ti prego continua”
Mi fermai con il cazzo piantato nella sua fica fino in fondo.
‘voglio che rispondi al telefono puttana’ voglio vedere quanto sei puttana a fare la brava mogliettina che lavora mentre invece hai il mio cazzo piantato fino all’utero ‘rispondi ‘ rispondi o non te lo darò mai più ”
‘Pronto ‘si ciao ‘scusa ‘ sto facendo una visita ‘. dimmi”
Appena iniziò a parlare ricominciai a pomparla stando attento a non fare rumori strani ma pompandola con lentezza ma a fondo, facendo uscire il cazzo fino alla cappella per poi risbatterglielo tutto dentro sino a riempire la sua fica fradicia.
‘Non manca molto ‘ tra poco ho finito ‘ prepari tu la cena? ‘ ‘
Vederla così, vedere insieme la sua doppia faccia, la moglie e mammina borghese e la troia inesorabilmente sottomessa al mio cazzo mi faceva impazzire.
‘Gli fai preparare la cena al cornuto ‘ mentre ti fai sbattere come una troia ‘prendilo tutto troia ‘ prendilo ‘e dimmelo com’&egrave il cazzo che ti sta scopando ‘ dimmelo troia ”
‘e’ grosso ‘&egrave duro ‘scopami così ‘ forte ‘così ‘mi stai spaccando la figa porco …’
‘preferisci forse il cazzettino del cornuto puttana? ‘&egrave questo che vuoi?…. eh ‘cosa vuoi puttana?’
‘noo ‘voglio il tuo cazzo ‘il tuo cazzo enorme ‘che mi apre ‘ che mi fa sentire puttana ‘. Scopami ‘scopami ‘non smettere ti prego ‘.’
‘ecccotelo ‘prendilo tutto troia ‘ ti riempio di cazzo ‘ti riempio di cazzo e di sborra ‘.’
‘siiii ‘così ‘vengo ‘godo ‘.goodo ancora ‘..’
Era questo il modo con cui esercitavo il mio totale dominio su di lei. Sapendo che bastava darle il cazzo ‘perche perdesse completamente la testa perche si trasformasse solo in una femmina desiderosa di essere presa e di godere.
Ovviamente volli completare questo rapporto di dominio tra noi nel modo che meglio di ogni altro ‘certificava’ che lei la professionista inappuntabile, la moglie borghese e mammina perfetta era in realtà solo una puttana interamente dominata dal cazzo grosso e duro di un ragazzino di neanche 20 anni: prenderle il culo, aprirglielo per bene, farla urlare e godere come non mai.
Successivamente mi raccontò che lo aveva fatto solo due o tre volte con il fidanzato precedente al marito e quindi erano quasi 10 anni che non lo prendeva dietro e quindi il culetto era decisamente stretto, quasi vergine.
Inizialmente fu lei a volerlo una delle prime volte che abbiamo scopato, ma poi una volta dopo l’altra diventava questo, inesorabilmente, il modo in cui rimarcavo il mio possesso il mio dominio sul suo corpo e sulla sua mente.
Durò oltre un anno in cui alternavo lei alla mamma di Andrea. Fossi stato più adulto o fosse accaduto solo qualche anno dopo sicuramente sarei stato in grado di organizzare una situazione in cui scoparmele entrambe insieme oppure in cui convincere la dottoressa a farsi sbattere oltre che da me da un amico (con la mamma di Andrea con cui le cose sono durate più a lungo non potevo certo farlo).
Finì di colpo. Il giorno in cui mi comunicò che si sarebbe trasferita negli Stati Uniti dove il marito (anzi il cornuto, così disse) aveva acquisito un importante lavoro in non ricordo più quale azienda e lei avrebbe cercato di fare il medico.
Me lo disse mentre eravamo sdraiati e sfatti sul tappeto del suo studio dopo avere scopato senza sosta e con una foga ancora superiore al solito per un paio d’ore.
‘Quando partite quindi?’ fu la mia risposta stizzita alle sue spiegazioni.
‘Sabato. Nei prossimi giorni finirò di sistemare le cose da spedire e poi sabato partiamo’
Un po’ di domande pratiche stemperarono la tensione tra noi fino a che lei si lasciò scappare l’unica cosa che conoscendola sono certo non avrebbe mai voluto che io sapessi: e cio&egrave che il marito era da un paio di giorni già negli Stati Uniti e che lei era a casa sola con la figlia piccola.
‘Mi restano due notti quindi?’
‘Cosa intendi dire?’
‘Che ti scoperò tutta la notte ‘.per due notti di fila’.’
‘Sei matto ‘lo sai c’&egrave mia figlia piccola ‘ Non metterti in testa cazzate Giorgio ‘ &egrave stato bello ma finisce qui”
‘Vedremo ‘ vedremo se non mi aprirai domani sera quando sarò davanti al tuo cancello”
E infatti mi aprì quando verso mezzanotte mi presentai al suo cancello.
Bastò la minaccia di suonare per tutta la notte o di fare qualcosa che avrebbe fatto sapere a tutto il vicinato quanto era puttana la dottoressa che si aveva abitato a fianco a loro per così tanto tempo.
La trovai esattamente come mi aspettavo. Infastidita e intimorita per la situazione con la paura che la figlia si svegliasse e capisse qualcosa di quel che accadeva ma nello stesso tempo troia e vogliosa come non mai.
Le infilai la mano tra le cosce mentre le infilavo la lingua in bocca appena superata la porta di casa.
‘Lo vedi quanto sei bagnata troia? —lo vedi quanta voglia di cazzo hai? ‘ portami in camera ‘stanotte ti scoperò sul letto del cornuto ‘ ti scopo fino a domani mattina’ ti scopo come la troia che sei ”
Chiude le porte della camera della bambina e della sua camera e raggiungiamo il letto in pochissimo tempo.
‘Si ‘dammelo ‘dammelo ‘ scopami ti prego ”
‘Salici sopra puttana ‘impalati da sola ‘fammi vedere che voglia di cazzo hai”
‘Si ‘dammelo ‘porco ‘hai un cazzo che mi fa impazzire ‘ sei un bastardo ‘un porco ‘.’
‘Brava così puttana ‘vienimi sul cazzo ‘stai gia godendo ‘stanotte ti do tanto cazzo ‘tutto il cazzo che merita una troia come te ‘ e poi raggiungi il cornuto ‘.tanto lo so che non ti basterà mai il suo cazzettino ‘perche sei troppo troia ‘.dimmelo cosa sei ‘.’
‘Sono una puttana ‘la tua troia ‘scopami ‘scopami porco ‘vengo’.’
Furono due notti interminabili.
In cui la scopai senza tregua con tutta l’energia e la maialaggine di cui ero capace a quell’eta.
Ricordo distintamente l’ultima sborrata.
La mattina del sabato in cui avrebbe preso l’aereo e non l’avrei rivista con ogni probabilità mai più.
Dopo due notti di sesso lei esausta e sdraiata sulla schiena di quel letto che prima di quelle due notti non aveva mai conosciuto il sesso vero le salii a cavalcioni con il cazzo teso e iniziai a segarmi mentre glielo passavo sulla faccia sugli occhi sulle labbra’
‘Guardalo troia ‘guardalo ‘ &egrave l’ultima volta che lo vedi ‘che lo vedi sborrare per te ‘ brava così ‘allunga la lingua ‘leccalo ‘ti passo la cappella sulla faccia ‘così ‘.brava ‘ ti mancherà il mio cazzo lo sai puttana vero? ‘così ‘ brava puttana ‘apri la bocca ‘te lo faccio arrivare sino in gola ‘sino in gola ‘prendilo ‘brava ‘dai segami adesso ‘.segami e fammi schizzare ‘ti riempio la faccia di sborra ‘brava cosi ‘dai ‘continua ‘godo ‘ godo ‘.prendila tutta ‘.’
Non fu l’ultima immagine che ho di lei in quanto al pomeriggio andai a salutarla all’aeroporto ma fu la più bella ‘
La sua faccia piena di sborra ‘.
inondata … una maschera di sborra per una troia che non avrei mai più rivisto.

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