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Racconti Erotici Etero

2808

By 18 Agosto 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

2808

Giornata di ricordi della mia precedente vita, passione e rimpianti’

Mg era una tipica donna mediterranea, capelli neri ricci, occhi neri, alta circa 1,65, un bel seno rotondo con la base larga e di una bella quarta. Il suo cruccio: il culo grosso e le gambe un po’ storte.
Mi piaceva era sensuale, nella sua canottiera color vinaccia che metteva in risalto il suo seno prosperoso e pieno; le spalline sottili esaltavano il suo collo e la curva immaginaria che seguivo per arrivare fino alle labbra, piene, carnose rosse come la passione che mi prendeva guardandola.
Vivace e sempre pronta alle avventure, amavo lanciarle sfide sulle cose da fare.. lei era una turbine nell’accettarle.
Quel pomeriggio sono tornato dal supermercato con una bottiglietta di panna oltre alla solita spesa.

Cena a lume di candela. U2 di sottofondo, la guardavo e sorridevo, mentre lei sorseggiava il vino a piccoli sorsi, bagnandosi le labbra e passandoci sopra la lingua come per assaporare meglio; mi faceva impazzire, la luce fioca illuminva e sfumava i contorni del suo corpo ed io la desideravo come mai.

Mi sono avvicinato a Lei che, ancora seduta, sorrideva maliziosa ed un po’ ebbra. Ho appoggiato le mani sulle braccia facendole scivolare piano sui fianchi per poi risalire fino al seno.

Lei ha piegato la testa da un lato offrendomi il collo da baciare’ l’ho sfiorato piano, leggero, aspirando il suo profumo e quando si è girata ho assalito quelle labbra socchiuse ove la luce rimbalzava e scompariva a creare nuove iperboli di luce.

L’ho presa per mano e portata in camera, senza staccarmi da Lei.

Avevo acceso candele profumate che scaldavano l’aria rendevano i contorni infiniti, come il mio amore per Lei.

In camera c’era un regalo, che avevo preso di nascosto: una sottoveste rossa di seta, lunga, svasata (quella del quadro che mi ha regalato molti anni dopo, ove era ritratta).

L’ho pregata di spogliarsi davanti a me: Lo ha fatto lentamente, ancheggiando per togliersi i vestiti, girandosi pudicamente per coprirsi il seno’ era bella.
Finalmente si è girata: i seni pieni erano due colline rigogliose ed i capezzoli eretti accarezzati dalla stoffa, sotto nulla .

Ho iniziato a carezzarla, sentendo il calore della sua pelle sotto la stoffa, infilando le mani sotto la sottoveste fino a toccare il suo bocciolo profumato e bagnato di rugiada.. Si è stesa e baciando le spalle ho iniziato ad abbassare le spalline, sottili scoprendo i seni erti ed il petto affannoso. Gli occhi socchiusi e le labbra semiaperte erano gemme sul monte dei miei desideri.

Le ho chiesto di tenere gli occhi chiusi e di aspettarmi’ per il dolce.

Ho preso la panna e le fragole dal frigo ed ho iniziato ad imboccarla’una fragola ed uno spruzzo di panna’.poi piano ho iniziato a passare una fragola sul suo collo e lentamente l’ho schiacciata sul suo seno succhiandone il capezzolo.
Inarcava la schiena, la sottoveste scendeva fino a scoprire l’inguine, una collina appena ricoperta di una sottile striscia di peli scuri,’

Panna che ricopriva i capezzoli prima , l’ombellico poi’. ed io succhiavo, avido del suo sapore e della sua femminilità.

Baciavo, spalmavo, questa crema sui generis; la fragola sul suo ombellico scivolava piano sempre più giù e fino ad infilarsi nel suo fiore bagnato.
Ha iniziato ad ansimare e protestare un po’ per questa intrusione , ma io succhiavo e bevevo la sua fragola, schiacciando il frutto, condito dai suoi umori, sul clitoride.

Ha Sobbalzato a quel contatto inaspettato’
Disegnavo sul suo corpo fiori di panna che leccavo e spalmavo su di lei; ero eccitato da morire; lei mi implorava di riempirla fino a che non mi ha preso la panna e mi ha cosparso il pene iniziando a leccare avida come un bambino al primo gelato di stagione’ quasi sono esploso; ma le miei idee erano altre.

Sono entrato in Lei, irruento e deciso,ed ho iniziato a scoparla con forza’ ma poi mi sono fermato, immobile a sentire la sua vagina che si stringeva intorno al mio pene, ed ho ripreso piano con una lentezza esasperante. So che così impazziva .. le piaceva il ritmo, l’irruenza ‘ ho ripreso veloce .. e lei ad ansimare

Ancora panna sui suoi capezzoli, poi a leccarla avido ed intanto dentro di lei mi muovevo di nuovo lento.. quanto èra bagnata’. L’ho leccata ed ancora’. panna sulle grandi labbra, sul clitoride.

La lingua a spingeva sul suo bottoncino, ed io succhiavo e poi giù a bere il succo dalla sua fessura come una sorgente.

un sapore travolgente. Si è girata e mi ha offerto alla vista il suo culo, le ho accarezzato la schiena ed infilato le dita ovunque, abbracciato i suoi seni, stringendo i capezzoli ancora scivolosi di panna. E poi di nuovo panna sul solco delle sue natiche in una striscia che fino al suo fiore e di nuovo a succhiare e leccare.

Sono partito dal suo culo a leccare con tutta la lingua e poi, come un piccolo cazzo a spingere sul suo buchino rugoso che piano si è aperto per lasciarmi passare, poi la lingua dentro la fessura bagnata.. aprendo le labbra fino ad infilare due dita, poi tre, poi quattro, mi ha sgridato dicendo che era troppo stretta. Incurante, ho messo un dito sul suo buchino’ che sussulta all’inaspettata manovra.

Di nuovo panna sul suo buchino e panna sul mio pene’.. ora è il momento’. Ho spinto il mio cazzo sul suo culo che si è aperto e tutta la cappella è entrata. Si è inarcata, gridando NOO. Mi sono fermato momento e per farla rilassare e poi un altro po’ fino in fondo’.
Le ho detto: Ce L’hai dentro fino alle palle’. con inaspettata volgarità, ed con inaspettata voracità mi ha risposto di spingere, di incularla.
‘La sua voce flebile implorava: ‘toccami, toccami tanto”

Da sotto e sono arrivato fino al suo clitoride e poi un dito dentro il suo fiore. Era stretto dal mio pene nel suo culo e gli umori uscivano copiosi a bagnarmi la mano.

Ho iniziato un andirivieni sempre più forte, sentendo il suo culo accogliermi sempre più in fondo, ormai aperto come la sua bocca di lei muta quasi a cercare aria.

Le ho stretto i seni e poi l’ho abbracciata,ed intanto ero sempre più dentro di lei, scivolando avanti e indietro. Ormai le nostre voci erano un rantolo animalesco e tutto intorno solo profumo di Lei e del suo desiderio.

Godendo sono esplodo dentro Mg come un vulcano e non mi sono fermato. Ha gridato anche Lei non sentiva dolore solo me, solo noi che eravamo una cosa sola ‘ un puntino di energia nell’universo.

Sono uscito ed il suo culo, ancora aperto, colava del mio seme ed il suo fiore luccicava dei suoi umori, gonfia e rossa mi sono chianto a leccare tutto il succo che colava e lei che ansimava per il piacere che la stordiva.

Si è stesa abbandonata come una sirena su uno scoglio, accarezzavo il ssuo corpo ed il profumo che emanava, panna fragole, muschio e rugiada ‘. Gli ochhi chiusi ed il suo respiro sempre più lieve, fino al sonno’.

Ti ho amata, mia stella ,ormai lontana e forse ti amerò sempre nel mio cuore.

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