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Racconti Erotici Etero

5 – Forica: Un’altra notte con Bianca

By 17 Novembre 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

Passammo la giornata in istituto a lavorare e finimmo ad ore diverse. Forica andò dai suoi genitori ed io dai miei.

Non discutemmo del rapporto avuto la notte precedente. Ciò era ormai cosa assodata ed entrata nella nostra vita come un fatto positivo. 

All’ora di cena ci ritrovammo a casa sua. Il nostro comportamento e gli atteggiamenti non erano cambiati dopo la notte con Bianca.

La aspettavamo come se fosse di casa. Le avevamo preparato il posto a tavola regolarmente.

Non tardò ad arrivare. Si presentò con un vestitino in seta nero con dei fiorellini beige ben al di sopra al ginocchio, calze finissime con un ricamo che finiva vicino all’inguine e la cucitura che disegnava la perfezione delle sue gambe, note in città per questa caratteristica. Il reggicalze era viola melanzana, le scarpe nere alte con un laccetto alle caviglie.

“Uffa! Che giornata! Ho avuto a che fare con rappresentanti di lingerie che mi proponevano materiali di poco conto, ordinari e pezzi fatti male con ricami di qualità mediocre”

“Forica puoi venire domani in negozio? Ti vorrei far vedere e misurare della bella lingerie che dovrebbe portarmi un rappresentante di una ditta importante. Se ci sarà l’occasione la potrai compare direttamente dalla fabbrica con lo sconto negozio”

“Mi farebbe piacere. Vorrei qualcosa d’intrigante per le serate che passo con Lui. Lo sai che mi piace stare nuda o indossare lingerie elegante” disse Forica “Che scarpe devo mettere? Molto alte?”

“No. Bastano quelle con il tacco da dieci, nere. Oppure sarebbero meglio quelle con il tacco da quindici con la zeppa. Intendo dire quelle che ti fanno sentire strafiga e che arrapano tutti maschi” rispose Bianca.

Io guardavo la TV ed ascoltavo le notizie dei telegiornali ma le mie orecchie erano tese a sentire anche i loro discorsi.

Bianca si tolse le scarpe ed anche le calze davanti a me con estrema naturalezza mostrandomi il perizoma blu indaco. Andò in bagno e sentii chiamarmi. Andai e la trovai seduta sul bidet con il getto dell’acqua indirizzato sulla figa. Forica nel frattempo preparava la cena in cucina e da lì dava istruzioni a Bianca dove trovare gli asciugamani piccoli e grandi.

“Amore bello! Mi dai un bel bacio, che voglia! Mi laveresti la fighetta? Ti ho aspettato tutto il giorno. Avevo voglia di te soprattutto verso la fine della giornata. Volevo la tua approvazione su delle calze, reggiseni, perizomi e mutandine di pizzo. Ho indossato anche dei corpetti che stringevano un po’ ma fanno risaltare molto le tette. Ah! Ho provato anche dei reggicalze da favola. E poi…. Beh! Te lo farò vedere se passi in negozio”

Ero già eccitato e non aspettavo altro che scoparla. Altro che cena! L’avrei messa sotto anche a digiuno.

Bianca rientrò dal bagno a gambe nude e senza reggiseno. Aveva la pelle più bianca che mai, proprio come il suo nome. Si stese sul divano e vidi che non aveva il perizoma. Dalla camicetta si notava che i capezzoli erano già duri e sporgenti.

“Ti sei già messa in libertà?” chiese rivolta a Forica.

“Si, sono nuda sotto. Mi sono messa questo vestitino solo per cucinare e cenare”

Durante la cena le mani le donne si stringevano le mani come per rassicurarsi ed approfondire la loro amicizia e stringere un patto di complicità.

Una gamba mi sfiorò, non capivo di chi fosse ed andò a verificare se il cazzo fosse già grosso. In effetti lo era.

Durante la cena si parlò del più e del meno senza riferimenti a ciò che era avvenuto la notte prima.

Poi Bianca prese per mano me e Forica, baciandoci in tre chiese se gradivamo averla a letto per fare sesso.

La felicità di Forica fu evidente. Aveva una mano già infilata sotto il gonnellino di Bianca e le toccava la figa.

Delicatamente tra sorrisini di complicità e baci Forica condusse Bianca sul letto, la spogliò completamente e volle vederla in piedi riflessa nello specchio. Io ammiravo i loro modo di toccarsi e di baciarsi velocemente. Le mani sui loro corpi volavano.

I capezzoli di Forica erano molto duri e Bianca non si fece sfuggire l’occasione di baciarli e succhiarli lentamente facendo mugolare Forica. Io continuavo ad osservare; ero ancora vestito, ma il cazzo era duro come il marmo per l’eccitazione.

Dal loro modo di fare mi sembrava di essere stato dimenticato.

Si guardarono reciprocamente allo specchio toccandosi il seno, i capezzoli e sfiorandosi la figa. Provarono a tirarsi su i capelli creando una coda di cavallo, poi li sciolsero e fecero altre prove.

“Mia cara hai una bella fighetta depilata, io me la depilo da sempre perché mi piace sentirla libera quando mi tocco. Che ditalini favolosi che mi faccio quando mi depilo! Il clitoride esce subito dal suo cappuccetto e per soddisfare le sue richieste devo obbligatoriamente toccarlo. Lui mi ringrazia facendomi venire”

“Come ti depili?” chiese Forica

“Con il rasoio oppure con il rasoio elettrico di mio marito che è più pratico. Ho provato delle cerette ma la sofferenza è tanta. Preferisco depilarmi più spesso ma farlo con piacere”

“Fammi sentire il risultato” disse Forica allungando la mano tra le gambe. 

“Eh sì, hai ragione! È proprio liscia e vellutata. E dietro? Oh! Si! È liscio anche il contorno del tuo buchetto. Che meraviglia!” ha risposto Forica.

“Te l’hai depilata anche oggi?”

“Si le ho dato una ripassatina ed ho controllato l’altezza dei peli della striscetta. Uno di questi giorni mi depilo totalmente come hai fatto tu. Per me è una questione psicologica”

Poi si distesero sul letto a coccolarsi iniziando a toccarsi e strizzarsi i capezzoli. Il loro ansimare mi piaceva e mi eccitava allo spasimo.

Visto il loro disinteresse nei miei confronti, dopo essermi spogliato, mi sono avvicinato a loro. La mia verga era turgida e gonfia.

Forica si avvicinò e distaccando la bocca da quella di Bianca me lo prese e lentamente iniziò a succhiarlo come fosse un dolce. Bianca si sollevò e messasi dietro mi leccò tra le natiche.

“Che bel culo. Fammelo vedere. Mi piace leccartelo. Non l’ho mai fatto con nessun maschio perché tutti hanno i peli. Tu sei il primo che conosco che se lo depili” disse

“L’ho voluto io così. Ti piace?” intervenne Forica.

“Oh! Si. Magari fossero tutti così! E tu Angelo che dici?”

“Piace molto anche a me. La tua lingua mi fa godere tanto. Vuoi che mi inchini di più? Così potrai vedermi e leccarmi meglio” risposi godendo dei passaggi delle dita fra le natiche.

Bianca delicatamente con le mani mi inclinò e poggiai le mani sul letto e ne approfittò per infilarmi un dito nel culo e poi il pollice.

“Stanotte voglio giocare anche con il tuo culettino. Sei d’accordo?”

Non potevo non essere d’accordo.

Nel frattempo Forica mi baciava, succhiava, carezzava il cazzo come fosse un gelato infinito.

Poi Bianca che guardava Forica nello specchio volle abbassare le luci senza fare buio.

Forica si distese sul letto aprendo le gambe verso l’alto e Bianca indirizzò il mio cazzo nella figa.

Corse poi a baciarla in bocca con le lingue che si muovevano freneticamente. Le mani si poggiarono sul seno e impastavano le tette. Io iniziavo una cavalcata che pregustavo dall’ora di cena.

Bianca scese leccare il clito di Forica bagnato dei umori che fuoriuscivano dalla figa a seguito del movimento del mio cazzo ed allargando le gambe salì sopra di lei facendo si che potesse avere la figa leccata.

Dai rumori della lingua e delle labbra capii che Bianca colava moltissimo. Ogni tanto si sollevava smettendo di leccare la figa di Forica e mi baciava. La sua lingua si agganciava alla mia. Io ero tanto eccitato che avevo difficoltà a venire.

Poi Forica iniziò a parlare chiedendo di essere sfondata, ripetendo che si sentiva più troia che mai e che era la mia vacca.

“Ora sono anche la troia di Bianca e fatemi quel che volete perché sto venendo in continuazione”

Si agitavano tutte e due come serpenti e mugolando, parlando, sospirando, urlando vennero quasi insieme a me. Io allagai la figa di Forica che fu subito ripulita dalla lingua Bianca che scambiò il raccolto con la sua amica. Ingoiarono i succhi e poi mi baciarono per ringraziarmi.

Ma non era finita li.

Bianca mi chiese di inchinarmi sollevando le natiche.

Iniziò a segarmi da dietro piegando il mio membro verso la parte posteriore.

Lei era dietro di me. A quel punto ho concretizzato l’idea che veramente volesse giocare con il mio culo. Mentre mi segava e Forica guardava e lentamente si masturbava, con delicatezza mi mise un dito dentro allargando lo sfintere. Lo fece muovere ed a me piacque molto. Poi ne aggiunse un altro e poi un altro ancora messi a cuneo. Mi sentivo il culo largo ed era molto piacevole. Mi baciava e carezzava le gambe; arrivava anche a carezzarmi il petto ed ero in pieno godimento. Il gioco continuò per un bel po’ di tempo e quando si accorse che il buco era ben dilatato aggiunse il quarto dito. La mano entrava ed usciva ed a quel punto godevo tantissimo.

Lei mi parlava ma non capivo cosa dicesse, pensavo solo al mio godimento. Ricordo solamente “Ora sei anche mio, mi piace scoparti e segarti, vedrai in seguito quanto godrai con me”

Venni raddrizzandomi sulle ginocchia con uno spruzzo che andò a colpire Forica seduta davanti a me. Ne approfittò per spargere il mio sperma sulle mammelle fino ad asciugarsi.

“Mi sono fatta un massaggio allo sperma fresco. È proprio quello che ci vuole per la pelle”

Bianca mi si avvicino, leccò lo sperma che ancora usciva dal mio cazzo, baciò Forica e carezzo il petto succhiandomi i capezzoli.

Spegnemmo la luce per addormentarci stringendoci uno all’altro con una mano di Bianca sul mio cazzo e di Forica sul petto.

All’alba Bianca si svegliò, mi toccò e mi svegliai. La vidi far cenno di zittire e di alzarmi lentamente senza far rumore e senza svegliare Forica.

Andammo in soggiorno e li si mise a gambe aperte sul divano.

“Su, Scopami! Ieri notte non mi è bastato. Quando tu dormivi mi sono toccata ma non ho voluto svegliare Forica e quindi ho rimandato il ditalino. Ora ho voglia di te. Prendimi.

“Ho voglia anche io di te. Ho voglia di entrarti fino in fondo e di sentire la tua figa avvolgere il mio cazzo. Ieri notte prima di addormentarci mi hai fatto eccitare moltissimo ed avevo voglia di averti in esclusiva.

Dicendo questo la distesi sul divano, la presi e ci baciammo a lungo profondamente.

Ansimando le venni dentro. Lei nel sentire il mio getto caldo venne con un grido soffocato.

Ripresasi con le dita raccolse ciò che usciva dalla figa grondante portando le dita alla bocca.

“Buongiorno! Questa è una buona colazione. Sai che non prendo la pillola?”

Mi venne un accidente.

“Ed ora come facciamo? Soprattutto come fai con tuo marito? Come giustificherai una gravidanza?

“Come la prenderà Forica se dovessi avere un figlio da te?” disse lei.

“Non so. Forse lo vorrà allevare lei o forse mi lascerà oppure lo allevereste insieme. Lo vuoi allevare con noi? Tu lasceresti tuo marito?” chiesi.

“Mio marito vuole un figlio e siccome scopiamo due o tre volte alla settimana non si accorgerà che forse non è suo. Io un figlio lo voglio. Ho voglia di sentirmi gravida” dichiarò Bianca.

Ci spostammo in cucina e preparammo la colazione anche per Forica che, sentendo le nostre voci senza capire di che si parlava, ci raggiunse.

“Buongiorno, amore. Dormito bene?” dissi baciandola.

“Si. Proprio bene. Vi siete svegliati da molto?”

“No, non da tanto. Abbiamo preparato la colazione e riflettevamo sul nostro comune amore”

“Vi amo tanto anche io e non mi capacito della fortuna che ho avuto trovando Angelo e poi ritrovando te, Bianca” disse Forica.

E continuò “Sapete che era da tanto che non godevo così! Mi state facendo impazzire di felicità. Mi sento finalmente appagata e serena per come faccio sesso. E ciò si riflette nel lavoro giornaliero che è di qualità migliore e sono soddisfattissima. Vorrei che tra di noi non finisse mai.

Forica allungò una mano verso Bianca per stringerla e la tenne stretta per tutta la colazione.

Non accennammo minimamente all’accoppiamento avuto prima che lei si svegliasse.

Iniziò subito dopo la giornata lavorativa per tutti noi.

Non rientravamo a casa per pranzo.

La notte non potei andare a casa di Forica e me ne dispiacque.

Infatti quando chiamai per parlare con il mio amore sentii che c’era anche Bianca ed entrambe mi dissero che si stavano ‘accontentando’ di leccarsi la figa e sarebbero venute o leccandosi la figa in posizione di 69 o masturbandosi.

Al telefono udii i loro rumori e le parole derivanti dall’eccitazione. Mi descrivevano le posizioni e quello che accadeva. Io mi segavo lentamente ed alla fine venni con un getto prepotente. Le sentii gridare al momento dell’orgasmo.

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