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Racconti Erotici Etero

A proposito di Eric 3

By 13 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho detto che Eric &egrave solito sparire dalla circolazione per lunghi periodi.
Nessuna delle persone che conosco lo conosce abbastanza bene per sapere dove stia e cosa faccia durante queste assenze, e lui &egrave sempre restio a parlarne e troppo riservato per entrare nei dettagli di quelli che chiama “…not your business…”
“Ho fatto qualche giro a trovare degli amici…”, “…avevo qualche questione da risolvere con un mio vecchio coinquilino…”, “…ho fatto il turista….” sono sempre stato il massimo delle spiegazioni che ha sempre fornito le poche volte che gli ho chiesto cosa avesse fatto negli ultimi tempi.
Non lo vedo da cinque mesi quando, pochi giorni dopo capodanno, me lo ritrovo di fianco mentre aspetto di ordinare da bere al bancone di un pub sul porto.
“…credo che sia la prima volta che ti vedo con una gonna addosso, piccola…” mi dice. Non ha torto. Capita veramente di rado che metta una gonna.
Lo trovo magro e un po’ sbattuto, si e’ fatto crescere un’orribile barbaccia che lo fa sembrare ancora piu’ stronzo di quanto non sia.
“Sono in citta’ da qualche giorno, ho un paio di cose da sistemare… non so bene se resto a lungo…”
“…dove sei stato?” gli chiedo. Cerco di assumere il tono di chi fa conversazione ma non e’ realmente interessato a sapere i fatti altrui, in realta’ la curiosita’ mi mangia viva.
“…sono stato a Firenze per un po’, e poi in Olanda…” mi dice.
E’ in compagnia di due amici, un ragazzo francese che si chiama Antoine ed una ragazza italiana giovanissima che si chiama Valeria, una figa della madonna alta piu’ di un metro e ottanta, biondissima, vestita come una battona degli anni ’80. Non riesco bene a capire chi se la scopi, poi penso che probabilmente tutti e due…
Dopo le presentazioni Valeria mi chiede di unirmi al loro tavolo, ma in realta’ neanche io sono da sola. Christian non sara’ l’uomo della mia vita, ma e’ un bel tipo e mi osserva preoccupato dall’altro lato della sala. Cortesemente rifiuto l’invito ad unirmi a loro, e raggiungo Christian che ha l’aria decisamente seccata. Non gli ho mai parlato di Eric, ma e’ evidente che qualcun altro lo ha fatto. Restiamo per circa un’ora, durante la quale non riesco a fare a meno di gettare continuamente occhiate al tavolo di Eric, dove i tre al contrario di me sembrano passare una lieta serata; Valeria ride sboccata picchiando continuamente i pugni sul tavolo. Il locale intero si blocca e si volta a guardarla quando attraversa la sala prima verso il banco, poi verso il cesso. Curiosamente non mi fa antipatia, anzi direi che a pelle mi e’ simpatica. A occhio non sono neanche sicura che abbia diciott’anni, e mi ricorda una versione piu’ inconspevolmente troia di Courtney Love…
Quando li saluto prima di andare via Eric mi dice che ha cambiato numero di telefono ed insiste per darmi quello nuovo.
Quella notte, appena finito di scopare a casa sua, Christian mi dice che non ha piu’ voglia di vedermi…

Resisto per circa due giorni e mezzo, poi chiamo Eric sul nuovo numero.
E’ Valeria che mi risponde, ed al contrario di me e’ entusiasta di sentirmi: e’ una di quelle persone che parla continuamente ma nonostante questo non ti da’ la sensazione di non farti partecipare alla conversazione. Per quanto mi sforzi non riesco a trovarla antipatica. Mi dice che Eric non e’ in casa e le ha lasciato il telefono. Insiste perche’ vada a trovarli, visto che dovrebbe essere di ritorno al massimo entro un’ora. Insiste ed insiste ancora, ed alla fine le dico di sì.
Mezz’ora dopo Valeria mi apre la porta di casa di Eric, accogliendomi in mutande, maglione e calzettoni di lana. In casa c’e’ solo lei; dice che sta “facendo ordine”, in realta’ mi sembra piuttosto che si limiti a prendere oggetti e vestiti dal pavimento e semplicemente li sposti da un posto all’altro… Lo stereo e’ a tutto volume, e Valeria impazzisce di gioia quando le dico che anche a me piacciono i Raised fist. Dice che sta per fare il caffe’, poi si dimentica, continua a mettere disordine in casa, riceve due telefonate sul telefono di Eric (un Nokia nuovissimo e costosissimo), alla fine prepara invece il te’, ma nessuna delle due lo beve. Scoppio a ridere a crepapelle quando, ad un certo punto si ritrova in piedi al centro della stanza, cosi’ simile ad una goffa barbie, e guardandosi intorno spaesata dice:
“…cazzo, davvero non mi ricordo cosa stavo facendo…!”. Getto la spugna, e decido che mi e’ simpatica.
Eric arriva con Antoine poco dopo. Il francese taciturno mi saluta con un sorriso cordiale, mentre Eric mi fa appena un cenno con la testa, come se fossi stata in casa prima che lui se ne andasse. La prima cosa che fa e’ farsi mettere al corrente da Valeria delle chiamate che ha ricevuto… Ci facciamo un paio di canne, poi Valeria ed Antoine escono, rimango da sola con Eric. Sono sconvolta, al contrario di Eric che per quanto fumi sembra sempre lucidissimo. Parlo di Valeria e mi viene da ridere quando la imito mentre cerca di mettere in ordine la casa. Anche Eric ride, segno che e’ sconvolto pure lui.
Gli chiedo se se la scopa, e lui mi guarda sorpreso e risponde:
“…non fare domande assurde…” ed io suppongo voglia dire “certo che me la scopo…”
Metto su l’ultimo disco dei Mastodon, che a mio parere e’ un capolavoro. Quando inizia “sleeping giant”, la mia preferita, Eric e’ comodamente sdraiato sul divano; sono inginocchiata tra le sue gambe, ed ho entrambe le mani strette intorno al suo cazzo… ogni volta e’ la stessa storia: quando lo rivedo dopo un po’ di tempo lo trovo sempre piu’ impressionante di quanto non me lo ricordi. Grosso e cattivo… Prendo tra le labbra il glande gonfio di sangue, solo quello gia’ mi riempie la bocca. Succhio, con gli occhi chiusi, mettendoci tutta la mia passione. Amo il suo cazzo; lo adoro, e so di riuscire a trasmettergli questa mia sensazione. Lo so perche’ lo sento indurirsi ancora di piu’, crescere, gonfiarsi tra le mie mani, crescermi in bocca, diventando una spessa colonna di carne viva e pulsante, capace di rendermi felice.
“…ti sono mancata…?” gli chiedo (non rieco a resistere alla tentazione di dargli una leccata di sfuggita)
“…certo, piccola… ora mangialo, pero’!” mi risponde.
Ed io lo mangio; sento la mia passera pulsare ed allagarsi, immaginado quello che deve ancora venire. Stringo di piu’ la base del suo cazzo e mi accanisco su di lui, succhiandolo cosi’ forte che le labbra iniziano a formicolarmi, mentre la sua mano si posa sulla mia nuca e, senza forzarmi troppo, da’ il ritmo al movimento della mia testa.
Ogni tanto lo sputo fuori e do’ un paio di colpetti di tosse, cerco di inghiottire il fiume di saliva che ho in bocca e di riprendere fiato, ma lui subito me lo ripiazza davanti (diocristo quanto ce l’hai grosso), chiedendomi di non interrompere il mio lavoro.
Ad un certo punto mi afferra per i capelli e cerca di staccarmi dal suo uccello, ma effettivamente sono un po’ restia a lasciarlo… Credo di cominciare ad avere il cervello un po’ annebbiato, perche’ ho l’istinto di mordere purche’ non mi venga sottratto l’osso…
“…staccati… avanti, mollalo, cazzo!”
Alla fine cedo e con uno schiocco il suo cazzo mi sfugge dalle labbra.
“…spogliati!” mi dice quando lo guardo con aria interrogativa e seccata
“…sisi…” rispondo con un filo di voce ed inizio a togliermi i jeans e le mutande, le calze, mentre lui mi guarda soddisfatto. Ho bisogno di scopare! Questa e’ l’unica priorita’ per me, in questo momento. Ne ho cosi’ voglia che mi tremano le gambe… Quando mi sfilo la t-shirt e sono completamente nuda davanti a lui, mi accorgo che ha in mano il suo cellulare e che mi sta scattando delle foto.
“…Eric, no…” gli dico
“…vieni qui…” mi dice tenendosi in mano l’uccello.
“…senti… io non…”
Allunga una mano e la infila tra le mie gambe, immergendo un paio di dita nella palude ribollente che sta cominciando a strabordare dalle labbra della mia passera congestionata.
“…vieni qui… ” mi ripete, continuando a puntarmi contro l’occhio freddo e scuro del suo telefono.
‘ fanculo ‘ penso, e ubbidisco.

Circa due ore dopo sono sdraiata sul divano, completamente nuda ed esausta. Eric e’ sotto la doccia, se la sta prendendo comoda. Sto fumando lentamente, nel lettore sta suonando “amnesiac” dei Radiohead. L’aria della stanza e’ irrespirabile; sa di fumo, sudore e sessosessosesso… Il mio corpo e’ incrostato di sudore e sperma rappreso, la passera mi brucia da morire, per non parlare del resto; non sono sicura di quante volte sono venuta… almeno quattro, ma potrebbero essere di piu’, perche’ da un certo punto in poi ho veramente perso il controllo, e ho un ricordo confuso e sbiadito di quello che e’ successo… Quello che e’ certo e’ che il mio povero sedere non sara’ piu’ lo stesso da oggi in avanti…
Eric esce dalla doccia e mi raggiunge sul divano ancora gocciolante.
“Devi sbrigarti, ho bisogno che mi accompagni in centro…” mi dice. Davvero non ha l’aria sconvolta quanto me. Guardo quel pisellone che gli pende moscio tra le gambe: adesso non ha quella gran aria minacciosa, fatico quasi a credere che quel coso sappia farmi tanto bene e tanto male…
“…Eric, cancella tutte le foto che hai fatto…”
“…certo, piccola, ma ora lavati e vestiti…”
“…fallo ora…”
“Cazzo, e’ tardi, vuoi fare questa cazzo di doccia o preferisci uscire cosi’ come sei…?”
Mezz’ora dopo arriviamo in centro con la mia macchina, e visto che trovare un posteggio e’ fantascienza ad un certo punto quasi senza aspettare che accosti Eric salta giu’ dalla macchina abbozzando a malapena un saluto.
“…ti rivedo…” dice.
Non si e’ accorto che poco prima, mentre guidavo, senza difficolta’ gli ho fregato quel cazzo di cellulare da 600 ‘ dalla tasca della giacca!

Suppongo che lo abbia fregato, o che sia un pagamento di qualcuno che gli doveva dei soldi… Rifiuto categoricamente di credere che lo abbia comprato… ad ogni modo la rubrica e’ vuota, cosi’ come l’archivio dei messaggi.
Quello che invece e’ davvero interessante e’ quello che trovo in mezzo alle fotografie… Una sorta di spaccato della vita del bastardo, che a quanto pare entusiasta del suo nuovo gioiello ha passato le ultime tre settimane a fotografare tutto quello che gli stava intorno… Paesaggi da un treno, vie di citta’ sconosciute, facce altrettanto sconosciute, case mai viste… tutto vago e non ben identificabile. Poi appaiono Valeria ed Antoine, addirittura c’e’ una foto che li ritrae tutti e tre assieme, abbracciati e sorridenti. Si direbbe che Eric ha… degli amici
Poi, ovviamente, cominciano le foto interessanti… Eric sembra iniziare ad interessarsi a Valeria, ci sono una ventina di foto solo sue… Su una spiaggia che conosco, in giro per la citta’. Poi Valeria mezza nuda, poi completamente nuda, e poi un bel primo piano del suo faccino con la bocca deformata dal cazzo di Eric… Una decina di altri scatti mi fanno intendere che per Valeria farsi sbattere da Eric e’ stata un’esperienza traumatica… Non sembra divertirsi particolarmente, ha tutta l’aria di una ragazzina che sta per partorire…
Poi c’e’ questa tizia che conosco e che si chiama Manuela… Una trentina di scatti, una specie di prima-durante-dopo che mi fa morire dal ridere… Nelle prime foto questa tizia (niente male, peraltro) ha un bel sorriso da furbetta mentre Eric la fotografa sempre piu’ svestita… la sua espressione appare invece un po’ piu’ preoccupata quando lui inizia a soffocarla con il suo uccello gigantesco… e poi semplicemente stringe i denti e tiene gli occhi chiusi mentre se la scopa… il gran finale e’ una foto in cui Manuela guarda l’obiettivo. Ha una riga di sborra che le parte dallo sterno e le arriva sino ai capelli, la sua faccia e’ sconvolta…
Poi tocca a me… Le foto non sono granche’ come qualita’, ma secondo me ho un’aria piu’ felice rispetto alle altre… E poi c’e’ una cosa che mi fa molto piacere:
mi trovo davvero niente male.
Ad un certo punto il telefono inizia a squillare furiosamente. “numero privato”…
Spengo il cellulare, e con una certa soddisfazione lo getto in un cassonetto dell’immondizia…

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