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Racconti Erotici Etero

A proposito di Eric

By 5 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Vorrei raccontarvi di Eric.
Non e’ semplice decidere da dove iniziare… non e’ facile cercare di descrivere un personaggio in cui tutto e’ eccessivo, sopra le righe, esasperato, esagerato…
Per cominciare potrei dire che Eric e’ senza dubbio il piu’ grande stronzo, presuntuoso, borioso, disonesto e profittatore figlio di puttana che una brava ragazza come me possa incontrare… Sono quasi due anni, ormai, che saltuariamente mi capita di interagire con questo bastardo, che ripiomba di tanto in tanto nella mia vita, sconvolgendola, costringendomi in situazioni grottesche, invadendomi con il suo stile di vita sregolato, malsano, faticoso, di cui lui invece va cosi’ fiero… Una serata con lui si trasforma necessariamente in un tour de force in un girone dell’inferno, un viaggio estenuante a base di innumerevoli sostanze stupefacenti, un incubo costellato da personaggi pesissimi, ai limiti del sopportabile… Tutto con lui diventa difficile; e’ inaffidabile, viziato, ladro nell’indole ed ha un’opinione cosi’ alta di se stesso da risultare imbarazzante… Ma l’incubo di solito finisce in fretta, una decina di giorni al massimo, e poi Eric sparisce, per settimane, mesi… Non so dove vada, cosa faccia, non lo voglio sapere: quello che so e’ che ogni volta che sparisce io mi ripeto che non posso farmi trasportare in quel modo da un essere simile e che non deve ripetersi… Ma Eric ritorna, e mi cerca, ed io resisto solo poche ore… e l’incubo ricomincia….
Voi, che siete lettori attenti, avrete capito che Eric sa darmi qualcosa, qualcosa di speciale, altrimenti non si spiegherebbe che potrei mai avere da spartire con un tipo come lui…
Ed e’ cosi’, infatti…
Non sono un’educanda; non sono mai stata timida con i ragazzi ed ho avuto fin da ragazzina un sacco di esperienze. Ora ho 24 anni, un rapporto sereno con il sesso e la consapevolezza di essere desiderabile; sono molti i ragazzi (ma anche gli uomini) che mi fanno capire di trovarmi attraente.
Ma Eric…
E’ stato il primo a catapultarmi in un’altra dimensione… quasi come se esistesse un “prima di Eric” ed un “dopo Eric”…
E’ il dopo Eric, il mio problema…

Con lui il sesso e’ ed e’ sempre stato qualcosa di simile ad una battaglia… che dico? Una guerra… uno scontro tra civilta’… un massacro… un genocidio…
Ed Eric adora vincere… per lui e’ fondamentale dimostrare di essere bravo, forte, capace, migliore…
Questo atteggiamento da parte sua lo si percepisce facilmente, anche senza conoscerlo. Quando l’ho conosciuto l’ho trovato ridicolo, con quell’aria da duro-bello-maledetto; mi sembrava un personaggio di un b-movie americano, ed ho pensato che non avrei passato del tempo con lui per tutto l’oro del mondo.
Due ore dopo eravamo sul sedile posteriore della mia sgangherata panda rossa del ’90, ed Eric scopriva che mi bagno facilmente…
Mi guardava negli occhi, sorridendo compiaciuto, la sua mano aperta tuffata nelle mie mutande; io, con la voce tremolante, le unghie conficcate nel suo braccio sinistro, ostentando indifferenza gli dicevo:
“Certo che non perdi tempo, tu, eh…?”
Ma lui se ne restava in silenzio, un paio di dita inzuppate nella palude tra le mie gambe, e continuava a fissarmi con l’aria di chi sa che sta facendo un buon lavoro. L’aria di uno a cui non la racconti facilmente…
Quella e’ stata la sua prima vittoria nella nostra eterna battaglia; ci eravamo appena conosciuti, la lotta tra il bene ed il male era appena iniziata, e gia’ non eravamo piu’ ad armi pari… solo pochi secondi dopo ammettevo la mia prima sconfitta, venendo furiosamente sul palmo della sua mano, lasciandomi travolgere da un orgasmo violento e brutale, stringendo i denti e sbuffando, mentre lui mi sussurrava in un orecchio:
“…vieni, piccola… mmmhh… senti che lago hai qui… forza…”

Diciamo che ho incassato quell’ 1-0 sportivamente… Me ne restavo abbandonata sul sedile dell’auto, le cosce spalancate, gli slip arrotolati intorno ad una caviglia, cercando di riprendere fiato in fretta perche’ sapevo bene che il match ancora non era finito. Ci sarebbe ancora stato da combattere, lo leggevo chiaramente negli occhi di Eric, che ad un certo punto mi ha dato un bacio cosi’ appassionato da farmi venire i brividi. Mi ha stretta a se’ cosi’ forte che mi e’ sfuggito un gemito, e le sue mani hanno incominciato a infilarsi sotto i miei vestiti. Mi baciava strizzandomi le chiappe, accarezzandomi le cosce, la passera, il ventre, per poi salire sulle tette, impugnandole con entrambe le mani, e sollevando la maglietta ha iniziato a succhiarmele avidamente… Riuscivo a sentire la sua urgenza ed il suo desiderio, e gia’ progettavo di pareggiare i conti, di dimostrare che non era l’unico a saper far godere una persona… Ma non ho avuto il tempo di prendere l’iniziativa, perche’ Eric ad un certo punto ha smesso di toccarmi e si e’ slacciato i pantaloni, abbassandoli sino a meta’ coscia.
Sospettavo che ce lo avesse grosso… Troppo spavaldo, troppo sornione e sicuro di se’, era evidente che riteneva di avere un’arma di insolita potenza da sfoderare; ma non immaginavo che fosse… be’… cosi’!
Ne ho visti parecchi, nella mia vita. Certo, non centinaia, ma abbastanza per sapere che il cazzo non si misura solo in centimetri… Sono convinta che abbia un carattere, un portamento, un volto, un’espressione… Ecco; quello di Eric e’ spaventoso!
Innanzitutto e’ enorme: senza dubbio il piu’ grosso con il quale mi sia mai capitato di interagire… non saprei quantificarlo in centimetri, ma decisamente molto piu’ lungo di quanto serva, e, cristosanto, assolutamente troppo, troppo spesso… con un’espressione feroce e minacciosa, cattiva… Duro, gonfio, e con l’aria di voler lasciare un segno indelebile sulla mia pelle! Se avesse avuto gli occhi avrei detto che mi stava fissando con odio… Se avesse avuto la bocca avrebbe detto: “questo e’ l’anno zero, bambina… sono il piu’ dolce dei tuoi incubi diventato realta’… adesso comincia la festa…!”
Sono rimasta immobile a fissarglielo per un’eternita’, incapace di fare o dire qualunque cosa. Alla fine ho sollevato gli occhi ed ho incrociato il suo sguardo beffardo:
“…lo so, piccola…” si e’ limitato a dire.

2-0 per lui…
E, per me, la magra consolazione di non essere scappata urlando di terrore di fronte alla sua “arma segreta”…

Me lo ha messo in bocca con inaspettata delicatezza. Non mi sarei stupita se mi avesse afferrata per i capelli e me lo avesse schiaffato in gola cercando di soffocarmi, invece lo ha appoggiato alle mie labbra, premendo appena, fino a che ho dischiuso la bocca. Ho iniziato a succhiarglielo , e modestamente devo dire che sono piuttosto brava nella nobile arte del pompino… non e’ una questione di tecnica, ma di passione; per succhiarlo a dovere deve piacerti quello che stai facendo, e a me piaceva da morire… Certo non era semplice, dal momento che riuscivo a inghiottire solo la sommita’ di quella colonna di carne calda e pulsante. Non sono mai riuscita ad imparare a lasciarlo scivolare nella gola, arrivando ad inghiottirlo sino alla radice… ma poco male! Il lavoro che facevo con entrambe le mani alla base del suo uccello mentre gli succhiavo il glande stava evidentemente dando i suoi frutti, perche’ sentivo il sangue scorrere copioso sotto la pelle tesa e sottile del suo cazzo poderoso.
Ora era davvero duro all’inverosimile… Lo tenevo stretto alla radice per guardare la ragnatela di vene di cui era striata l’asta gonfiarsi, pulsare. La cappella violacea era cosi’ congestionata che temevo gli facesse male, ma la soddisfazione con cui mi guardava mi faceva capire che era tutto ok… Ad un certo punto ho tuffato la testa tra le sue cosce, ho iniziato a succhiargli quei coglioni gonfi e duri, a mordicchiarli e a leccarli, continuando intanto a mungergli quella proboscide che si ritrova al posto dell’uccello…
Nel frattempo, non so come mi sono ritrovata praticamente nuda… era riuscito a sfilarmi di dosso quasi tutto nonostante fossi incollata come una ventosa al suo cazzo. A quel punto mi ci ha afferrata, per i capelli… me ne stavo di fronte al suo arnese con il fiato corto, le labbra gonfie e umide, la sua asta luccicante di saliva. Sentivo una palude rovente ribollire in mezzo alle mie cosce, la mia passerina era fradicia, dischiusa e supplicante…
“…scopami!” gli ho detto
“…puoi giurarci, piccola…!” mi ha risposto
Mi ha afferrata sotto i polpacci con entrambe le mani e mi ha aperta come un libro sotto di se’…So che la mia fichetta era decisamente invitante in quel momento, morbida e calda e bagnata e dischiusa… “scopamiscopamiscopami” pensavo…
“Hai i preservativi, vero?” gli ho chiesto con un filo di voce.
“No…” mi ha risposto.
“Cosa…?”
“Non ce li ho… ti scopo lo stesso!”
“Sì, col cazzo!” ho quasi strillato, isterica, scattando seduta, le cosce chiuse come quelle di una suora carmelitana…
A quel punto Eric ha iniziato una lunga e vibrata protesta al riguardo, e ripensandoci avremmo impiegato meno tempo ad andare a cercare un distributore che tentare di raggiungere un accordo su quello che avremmo o non avremmo dovuto fare… Fatto sta che invece abbiamo continuato a discutere, fino a quando ad un certo punto e’ squillato il suo cellulare, ed ha iniziato una lunga telefonata “di affari” durante la quale ha perso ogni interesse nei miei confronti. Finita la sua conversazione di business incomprensibile (durante la quale mi sono rivestita) ha detto solo:
“Forza, piccola, ho bisogno di un passaggio fino in centro…”
Questo e’ Eric’ non so se sono riuscita a dare un’idea del personaggio. Non so che tipo di traumi possa aver subito in tenera eta’, ma lui ha bisogno di dominare, di imporre la propria personalita’, di sentirsi padrone del gioco. E, abituato a vincere, a sfidare in una prova di forza tutto e tutti, continuamente’
Beh’ ha trovato pane per i suoi denti!
Quella sera sono stata colta alla sprovvista, lo ammetto, e ho a malapena salvato la faccia con un
2-1 rifiutandomi di farmi sbattere senza preservativo da uno stronzo conosciuto la sera stessa’ Ma piano piano ho imparato ad affilare le mie armi, ad affinare le mie tecniche tanto che posso dire che la guerra, dopo un po’ di tempo, ha cominciato ad essere giocata ad armi pari’ diciamo con un leggerissimo vantaggio per lui, forse’.
Eric sa scopare’ e’ questo che mi frega.
Lui sa scopare’ sa probabilmente fare solo quello, ma lo sa fare bene, adora farlo e soprattutto sembra sapere sempre di che cosa ho bisogno in quel preciso istante’ Sembra saperlo molto meglio di quanto non lo sappia io stessa’ Non mi e’ mai capitato con nessun altro niente di lontanamente simile, neanche con persone di cui ero profbabilmente innamorata e con cui c’era realmente feeling, affinita’ ed affetto (cosa che con Eric e’ assolutamente assente). Diciamo che lui conosce e sa far uscire il mio lato peggiore, istintivo, primordiale ed irrazionale. Eric e’ la parte malata ed autodistruttiva del mio carattere, riesce sempre a farmi uscire allo scoperto’
E riesce a farmi venire come nessun altro e’ mai riuscito a fare… Il giorno che incontrero’ una persona rispettabile e che stimo che mi scopa come sa fare lui mi sposero’, mi trasferiro’ in campagna, mettero’ al mondo cucciolate di figli e nessuno sentira’ mai piu’ parlare di me…
Non sto dicendo che non avevo una vita sessuale prima di conoscere Eric, e tantomeno di aver scoperto con lui le gioie del sesso. Sin da ragazzina ho scoperto che il mio corpo e’ in grado di darmi delle emozioni da lasciarmi senza fiato, ed un sacco di ragazzi con cui sono stata si sono sentiti degli eroi nel vedere la facilita’ con cui riesco ad avere degli orgasmi, cosa che ho scoperto non essere cosi’ scontata, a sentire le mie amiche… Vengo facilmente, e questo e’ un dato di fatto. Ma con Eric tutto e’ diventato… super! Un livello di conoscenza superiore… lo stadio successivo, chiamatelo come cazzo vi pare; fatto sta che a volte mi viene da piangere da tanto mi piace fare sesso con lui…
Eric sa bene di essere una scopata fuori dal comune, ma so di essere stata anch’io una sorpresa, per lui… Voglio dire che sono convinta che non sono molte le ragazze con cui se la spassa come fa con me… Forse, alla fin fine, e’ dovuto anche al fatto che quella sera e’ rimasto a becco asciutto, cosa alla quale non era evidentemente abituato. Gia’, perche inaspettatamente e’ stato lui, il giorno successivo, a chiamarmi e a propormi di vederci…

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