Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Alice – 2°

By 24 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi risvegliai sola in quell’immenso letto,vicino al quale c’era una sedia con una vestaglia di seta ben piegata. Non trovando i miei abiti indossai quella,e mi recai al piano di sopra.
Chiamai Romeo,ma mi rispose una voce femminile,con un leggero accento inglese.
‘Alice vieni in cucina,&egrave alla tua destra.’
Appena entrata vidi una donna di colore di una bellezza unica,indossava un miniabito in latex bianco che esaltava ancora di più le sue lunghissime gambe ed il suo seno molto prosperoso.
‘Romeo &egrave al lavoro,ma ti ha lasciato un video-messaggio,dimenticavo io sono Tamara.’
Non ci capivo più nulla,ma chi era questa qui,e perch&egrave andava vestita in una maniera così provocante già di mattina ? E se poteva avere una donna così bella perch&egrave mi aveva portata a casa sua ? Solo per sfizio o cos’altro ?
Non riuscivo proprio a ragionare,troppe le domande senza risposta,quando Tamara mi chiese cosa volevo per colazione.
‘Un caff&egrave,e bello forte grazie.’
‘Ok te lo preparo subito,intanto senti quello che ha da dirti Romeo.’
Mi avvicinai un monitor e compare il volto sorridente di lui.
‘Ciao Alice e ben svegliata. Se vuoi puoi tranquillamente restare ospite a casa mia,anzi ne sarei felice,per ogni tua necessità non esitare a chiedere a Tamara,&egrave la mia assistente di casa e saprà risolvere ogni problema che tu le poni. Torno per cena,ora ho molto lavoro da sbrigare,un bacio Romeo.’
Appena finito il messaggio Tamara si avvicinò col caff&egrave che iniziai a sorseggiare un po’ nervosa.
‘Alice hai qualche domanda da farmi ?’
‘A dire il vero non saprei neanche da dove cominciare.’
‘Allora ora ti spiego come stanno le cose,o meglio come ragiona Romeo,vuoi ?’
‘Certo anche perch&egrave finora non &egrave che abbia capito molto.’
Mi sistemai bene sulla sedia fissando quella donna,il suo sguardo era un misto di sensualità e magnetismo che mi faceva sentire decisamente inferiore a lei.
‘Romeo &egrave un uomo particolare,in realtà lavora al secondo piano di questa villa,ma non vuole essere disturbato per nessun motivo,quando vuole gli mando su il pranzo e scende solo quando &egrave ora di cena. Come potrai vedere questa casa &egrave piena di monitor,c’&egrave un sistema di comunicazione integrato che permette di sapere a chi lo voglia cosa succede nelle altre stanze.’
La interruppi subito in preda al panico.
‘Quindi tu ieri sera ci hai visti ?’
‘No,stai tranquilla,non &egrave mia abitudine fare la guardona,inoltre sono rientrata stamattina. Comunque ti dicevo di lui,&egrave una persona a cui piace il bello in tutte le sue forme,se resterai con lui ti comprerà il meglio per essere sempre all’altezza dei suoi desideri.’
‘Ma quindi tu vesti così per…’
‘Si e no,o meglio mettila così,a Romeo piace vedermi vestita in questo modo e a me piace stuzzicarlo,anche se sa benissimo che &egrave inutile.
‘Perch&egrave inutile.’
‘Sa che sono lesbica e che il mio &egrave solo un gioco,per quello che mi riguarda rischi più tu di lui.’
Rimasi sbigottita fino a che Tamara non scoppiò in una risata contagiosa.
Ci mettemmo così a parlare come se ci conoscessimo da anni,ero affascinata da quella donna così disinvolta qualunque fosse l’argomento della discussione.
Verso mezzogiorno preparò un pranzo veloce che spedì anche a Romeo,poi mi chiese se volevo uscire per fare un po’ di shopping.
‘Vestite così ?’
‘No,anche perch&egrave o ci saltano addosso o ci arrestano. I tuoi vestiti sono al lavaggio quindi ti darò qualcosa dall’armadio,a occhio hai una 42,quindi non ci saranno problemi.’
La seguì in una stanza dove c’era una armadio pieno di vestiti nuovi e ne scelse uno per me,un abito molto semplice,corto sopra il ginocchio con dei colori vivaci.
‘Tamara,ma sono senza biancheria intima.’
‘Quella la compreremo in centro.’
‘Ma non posso uscire senza !’
‘Perch&egrave io lo faccio sempre.’
Non ebbi la forza di replicare,misi il vestito e le mie scarpe e aspettai che si cambiasse.
Quando arrivò era forse più sexy di prima,portava una camicetta quasi trasparente e una gonna con un lungo spacco laterale che lasciava ben vedere la sua gamba.
‘Tamara,ma davvero non porti le mutandine ?’
Lei mi sorrise,poi prese la mia mano e la portò sul suo sesso.
‘Convinta ora ?’

Le sfiorai appena il pube per capire che non mi stava mentendo,poi ritrassi la mano quasi scandalizzata nel saperla abitualmente senza nessun capo intimo.
Anche se ieri sera mi ero lasciata andare con quello che rimaneva uno sconosciuto,la mia educazione rigida e improntata ad una condotta ferrea,uscì fuori. Non riuscivo a capire come si potesse uscire abitualmente senza biancheria intima,già io mi sentivo in forte imbarazzo,ma almeno nella mia mente c’era la scusa di non averne.
‘Dai andiamo che ho voglia di spendere.’
Tamara ha una Mini Cooper tutta nera che &egrave favola,ma guida in maniera leggermente ‘allegra’.
Arrivammo in centro che non mi sentivo più lo stomaco,ma felice d’esserci arrivata sana e salva.
Se fosse stato per lei avremmo svaligiato quasi tutti i negozi,invece mi limitai a qualche acquisto in un negozio d’intimo. A dire il vero io non ci sarei neanche voluta entrare,mi bastava la nomea della marca non certo a buon mercato,ma Tamara d’impuntò e non ci fu verso di smuoverla.
Così mi prese un completo guipere e perizoma in raso viola e delle calze nere,oltre ad un completo di dimensioni minime che misi subito spendendo una cifra per me assurda.
Tornammo a casa e trovai Romeo in cucina che stava preparando la cena. Un po’ mi stupì di vederlo dietro ai fornelli,ma quando mangiai il pesce che aveva preparato non potei non fargli i complimenti.
Appena dopo il caff&egrave Tamara si congedò da noi e Romeo mi portò subito di sotto.
‘Stasera ti farò provare qualcosa di diverso dal solito.’
‘Sai che con te non ho paura di nulla.’
Il suo sorriso si allargò mentre mi portava vicino ad un’asta situata su un lato della stanza.
Solo quando sentì che mi stava facendo scendere il vestito mi ricordai che sotto ero praticamente nuda facendomi prendere dal terrore di sembrare una poco di buono,ma lui mi tranquillizzò subito.
‘Non dire nulla e lasciati guidare da me.’
Lui era dietro di me,le sue mani percorrevano tutto il mio corpo scaldandolo con un lento massaggio circolare,mi tolse il reggiseno e il perizoma,finendo col portarmi le mani sopra la testa.
‘Ora ti lego,ma non stretta,puoi liberarti quando vuoi anche se &egrave meglio che tu non lo faccia.’
‘Va bene’
In realtà non avevo la minima idea di cosa volesse fare e in una situazione normale mi sarei slegata subito,ma lui aveva la capacità di farmi cedere come meglio credeva senza che io riuscissi in qualche maniera ad oppormi.
Mi bendò gli occhi facendo attenzione a non farmi nessun male,poi lo sentì allontanarsi di qualche passo,ma subito tornare verso di me.
‘Trattieni il fiato.’
Sentì una vampata di caldo sul seno,ma non riuscì a muovere un muscolo.
‘Cos’&egrave ?’ chiesi fra l’incuriosita e la vogliosa.
‘Indovina tu.’
Un’altra vampata di caldo mi prese il ventre,ci sono,&egrave cera.
Non sentì dolore,ma solo una piacevole sensazione di calore,lui mi tolse la benda e lo vedi con un paio di grosse candele rosse in mano.
Me ne fece colare un po’ sull’altro seno,ma stavolta non dall’alto come prima,ma scendendo fino quasi a sfiorarlo.
‘Ahi così fa male.’
‘Devi imparare mia cara Alice a provare piacere nel dolore,solo così sarai completa.’
Non lo capì,ma che stava dicendo ?
Dolore e piacere che nesso hanno ?
E completa in che cosa ?
Però non pensai neanche un attimo di liberarmi e farlo smettere,Romeo continuò a rovesciarmi addosso la cera coprendo il mio corpo,quando lo faceva quasi a contatto con la mia pelle trattenni il fiato,ma &egrave innegabile che mi piacque.
Persi il conto di quante candele usò,alla fine ero un mosaico di colori,dal collo fino quasi alle ginocchia.
Poi lui iniziò a toccarmi come prima,la cera si staccò e potei godere delle sue mani che diventarono sempre più maschie e vogliosi di farmi godere.
Rimase sempre dietro di me,sentivo il suo pacco fra le natiche mentre le mani si fermarono sul mio sesso torturandolo con carezze. Avevo voglia di sentirle dentro fino a farmi venire,ma ormai sapevo qual’&egrave il suo modo di fare.
Così rimasi il più ferma possibile,gemendo di piacere con la consapevolezza che non avrei avuto orgasmi finch&egrave non sarebbe stato lui a decidere.
Quando si slacciò i pantaloni ebbi un fremito che dura giusto un momento,quello che precede la penetrazione,un colpo secco e deciso che fece entrare tutto il suo pene in me.
Venni subito e non poteva essere altrimenti,troppa era la voglia accumulata,poi però mi liberò e mi piegò in avanti per avere maggior libertà di movimento. Romeo non mi disse nulla,ormai quel gioco era finito e ora &egrave tempo d’altre cose. Mi afferrò per i fianchi e mi sbatt&egrave con forza,io urlai,lo incitavo a dare di più,ormai non avevo più il senso della ragione.
Finimmo a terra e allungai le mani verso la mia fica,con una stimolavo il mio clito in fiamme,con l’altra gli palpai i testicoli come se volessi strizzarli.
Sentire il suo pene entrare ed uscire &egrave qualcosa di unico,non &egrave tanto una questione di misura,quanto di tempi. In certi momenti andava come un treno,in altri potevo sentire le vene del cazzo pulsare per quanto era lento,ma ugualmente piacevole.
‘Romeo mi fai impazzire.’
‘Godi piccola mia,sono solo il tuo servo d’amore.’
‘Sii fammi godere,sei fantastico.’
Non mi avvertì che sta venendo anche lui e i suoi schizzi mi presero all’improvviso,avrei voluto farlo venire nelle mie labbra,ma di certo ci sarebbe stata l’occasione di farlo.
Appena Romeo tornò in forze mi prese in braccio e mi portò sul letto,dove mi buttai come una pazza sopra di lui. Non ero mai stata un’amante del sesso orale,ma sentivo come la necessità di prenderglielo in bocca,riempirlo di baci e carezze,farlo scorrere fra le mie labbra anche se non riuscivo e metterlo tutto dentro per quanto era grande.
Lui mi lasciò fare quasi divertito,guardava quella ragazza che sembrava quasi dover dimostrare in quel modo d’essere una donna vera e non un’inesperta alle prime armi.
Solo quando mi disse di mettermi sopra di lui riuscì a lasciarmi andare,sentire la sua lingua che scorre fra le mie labbra intime mi diede la forza di aprire al massimo la bocca,e far entrare il suo cazzo completamente,fino a sfiorarmi la gola. Ebbi un conato di vomito,ma poi il piacere lo soffocò,la saliva che mi scendeva dalla bocca funzionò da perfetto lubrificante e iniziai il mio primo vero pompino.
Era come sentirlo in mio possesso,sapevo che godeva perch&egrave sono io a volerlo,era una sensazione unica,diversa dallo stare sopra e dettare il ritmo.
Nonostante lui mi faceva godere rimasi concentrata sul suo membro,alternando la bocca con le mani. Non so neanch’io come mentre lo masturbavo mi abbassai e gli baciai i testicoli,non l’avevo mai fatto,ma non mi sentì porca come forse avrei dovuto,anzi lo trovai piacevole stuzzicarlo in quella maniera.
Oramai Romeo stava per venire,me lo fece prima capire,poi lo dissi apertamente.
‘Vengo Alice,non resisto più.’
Normalmente mi sarei tolta,invece rimasi con le labbra posate sulla sua cappella e intensificai la sega.
Quando venne mi sentì felice.
I suoi schizzi arrivarono dritti al palato,furono copiosi e numerosi,tanto da soffocarmi per un attimo,ma poi con calma cominciai a mandare giù quel nettare anche se ne volli trattenere un po’ in bocca.
Non so come,ma lui se ne accorse,mi fece cadere al suo fianco e mi venne sopra per baciarmi,gustò con me il suo stesso piacere,facendomi capire che non c’era nulla di sbagliato in quello che avevo fatto.
Finimmo col fare l’amore tutta la notte fino a sfinirci,l’ultima cosa che ricordo sono le sue braccia che mi stringevano prima d’addormentarmi felice per aver trovato un uomo vero.

Leave a Reply