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Racconti Erotici Etero

Alice – 3° – seconda parte

By 5 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Passai il resto della giornata con Tamara che mi mostrò per bene la casa,scoprì un armadio pieno di abiti sexy con ancora l’etichetta da togliere e finimmo per provarne alcuni.
Soprattutto uno m’intrigava,un vestito bianco con una profonda scollatura dietro,che m’arriva quasi fino al culo,cortissimo davanti e con un piccolo strascico dietro.
Lei me lo fece provare,e quando mi vide mi riempì subito di complimenti.
“Saresti la sposa più sexy che si sia mai vista su questo pianeta.”
“Peccato che non mi debba sposare e poi dopo oggi…”
Lei capì il mio stato e fece di tutto per tranquillizzarmi.
“Alice non pensarci troppo,e poi Romeo non ti dirà nulla per quello che &egrave successo fra di noi,al limite di darà una piccola punizione che alla fine sarà più piacevole di quello che pensi.”
”Davvero pensi ciò ?”
“Ma certo,secondo te lui non sa che prima o poi sarebbe successo qualcosa fra noi due ?”
In effetti aveva ragione,era come lasciare un fiammifero acceso in un granaio e pensare che non scoppi un incendio.

Quando per cena arrivò Romeo lo salutai con un lungo bacio,lui ricambiò senza dire nulla,ma con un sorriso fra l’ironico ed il divertito.
Dopo che avevamo finito di mangiare si appartò per qualche minuto con Tamara,e quando tornò da me era lo specchio della felicità.
“Tamara mi ha detto che hai visto l’armadio ‘segreto’ e che hai provato alcuni abiti.”
“Perché non dovevo ?” gli chiesi impaurita.
“No anzi sono felice che l’abbia fatto,anzi scegli qualcosa per stasera e aspettami di sotto,sono sicuro che saprai sorprendermi.”
“Va bene però non guardare quello che scelgo,sennò che sorpresa &egrave ?”
“Certo piccola mia,anzi accompagno Tamara alla macchina,però non metterci un’ora per scegliere.”
Sapevo già cosa scegliere,l’abito bianco da sposa sexy,così aspettai che s’allontanassero per prenderlo insieme ad un piccolo perizoma in pizzo bianco.
Scesi di sotto e indossai in tutta fretta quel vestito,poi mi misi comoda sul letto ad aspettarlo.
Romeo mi chiese se poteva scendere,e come gli diedi il consenso calò dalle scale,per rimanere di stucco vedendomi in quella maniera così provocante.
Per farlo ancora più contento iniziai a camminare su e giù come una modella,fino a che lui non mi abbracciò stringendomi a se.
“Stasera sei splendida,però penso che tu sia così perché vuoi farti perdonare qualcosa.”
La sua frase mi gettò nel panico,e cercai d’uscirne alla meno peggio.
“Tamara ti ha detto tutto ?”
“Non serviva che parlasse,l’hai disegnato in faccia.”
“E sei arrabbiato con me ?”
Lui mi sorrise,prima di darmi un bacio in fronte.
“A dire il vero un po’ si,magari poi preferisci lei a me.”
“Non dire stupidaggini,lo sai che tu sei il massimo.”
Ridemmo insieme,ma presto il suo tono diventò meno scherzoso.
“Però hai fatto la cattiva bambina e meriti una punizione non credi anche tu ?”
“Dipende da quello che hai in testa.”
“Qualunque cosa sia,sai che non ti farei mai del male,però ora lasciami fare.”
Mi prese sottobraccio e mi portò fino al bordo del letto,dove si sedette,poi mi fece mettere sulle sue gambe a pancia sotto e mi alzò il vestito,lasciandomi scoperto il sedere. Avevo paura che mi sculacciasse sul serio,ma la sua mano invece di battermi mi accarezzò le terga con un lungo movimento circolare. Quando mi colpì lo fece senza farmi male,anzi mi eccitò ancora di più e ben presto il perizoma fu talmente umido da diventare trasparente.
Romeo continuava ad alternare carezze a schiaffi sul culo,li sentivo più forti,ma mai tanto da farmi lamentare per il dolore,fino a che non mi aprì meglio le gambe per colpirmi sul sesso facendomi gemere di piacere. Oramai sapevo che la sua specialità era eccitarmi fino a fargli pregare d’essere scopata,e che quella sera non poteva diversa dalle precedenti. Così godetti anche del poco dolore che m’inflisse,pur non avendo mai avute tendenze masochiste,trovai incredibilmente piacevoli i suoi piccoli schiaffi sul culo e sulla fica. La sua mano era forte e delicata allo stesso tempo,accarezzava con cura la zona che aveva appena colpito,mentre io desideravo sempre di più il suo cazzo.
Quando mi fece alzare e mi tolse il vestito ero al settimo cielo credendo di avere a breve ciò che più desideravo.
“Mettiti sul letto a carponi,non &egrave ancora giunto il momento per dare sollievo alle tue voglie.”
Non lo capì,ma mi sfilai il perizoma e mi sistemai come vuole lui che nel frattempo si tolse il poco che indossa.
Quando si mise dietro di me puntò la cappella sul mio buchino ancora vergine,ed io scappai via in preda al terrore.
“Alice che succede,non capisco ?”
“E’ che li,ecco dietro sono vergine e ho paura.”
Lui fu stupito,ma poi mi venne vicino per rassicurarmi.
“Scusami piccola,non lo sapevo,però sai che devi vincere le tue paure.”
”Si lo so sono stupida,ma che ci posso fare…”
“Fidati di me e non te ne pentirai.”
Avevo sempre avuto un pessimo ricordo della mia prima volta,ma sentivo che con lui sarebbe stato diverso,e così mi lasciai andare.
“Va bene amore,però non farmi male.”
”Non potrei mai fartene,solo fai quello che ti dico e rilassati.”
Mi rimise come prima e si allontanò un attimo per prendere del gel che iniziò a spalmarmi vicino a quella rosellina di carne ancora intatta. Ad un certo punto mi sembrò che mi stia mettendo dentro una supposta per quanto ne entrò,ma mi rassicurò che &egrave solo per il mio bene. Quando mi penetrò con un dito in effetti non sentì alcun male,solo un leggero fastidio che sopportai senza fatica. In realtà non provai nessun piacere nel sentire quel dito che mi scorreva nel retto,ma le cose cambiarono quando le dita diventano due. Allora si sentì del dolore,ma subito dopo un piacere molto maggiore. Mi sentivo una porca,messa a pecora con due dita che entravano ed uscivano in continuazione dal mio buchino,ma stavo godendo e non m’importava nulla di quello che lui potesse pensare,che ero una facile o peggio,volevo solo appagare la mia voglia di sesso a qualunque costo.
Romeo mi masturbò il culo a lungo,facendo abituare i muscoli anali alla presenza delle dita,finch&egrave non mi credette pronta per il grande passo.
“Ora rilassati più che puoi,all’inizio ti farò un po’ male,ma dopo godrai e tanto.”
Cercai di seguire il suo consiglio,ma come sentì entrare l’inizio della cappella m’irrigidì,così Romeo mi diede qualche schiaffetto sulle chiappe ed io lasciai andare i muscoli. Lui mi penetrò lentamente mentre gemevo di dolore,in effetti mi bruciava tutto,ma non volevo che smettesse finch&egrave non urlo.
“Ahi mi spacchi.”
“Resisti Alice,manca poco.”
”Si mi brucia ma continua,voglio essere tua.”
Quando sentì che mi aveva sodomizzata in maniera completa avevo il culo in fiamme e sentivo un male cane.
Era come se avessi uno spiedo rovente nelle budella e non riuscivo a muovermi dal dolore.
Romeo da parte sua non fece niente rimanendo col suo cazzo dentro di me.
Pian piano però il bruciore si affievolì,quella mazza faceva sempre meno male,diventando man mano sempre più piacevole da sentire dentro.
Quando s’accorse che mi stavo rilassando cominciò a farlo scorrere nel mio sfintere ed io godetti subito come una pazza.
“Si mi piace,però fai piano,ma non smettere.”
“Fra poco mi pregherai di scoparti come se lo prendessi nella fica .”
”Mm Romeo,com’&egrave bello,dammelo ancora.”
Lui continuò col suo ritmo lento e cadenzato,quando lasciava dentro solo la punta dell’asta mi preparavo a ricevere il resto come se fosse un dono divino,finch&egrave non mi ritrovai a spingere indietro il culo per farlo entrare più velocemente.
“Vedo che ti piace,vuoi fare tutto da sola.”
”E’ bellissimo,e poi tu sei così bravo.”
”Allora adesso facciamo le cose più sul serio.”
Mi afferrò i fianchi per cominciare a spingere con maggior vigore,nonostante fossi piena di gel lo sentì aprirmi con più decisione,quasi con violenza,ma non pensai minimamente di farlo rallentare,anzi lo incitavo ad andare più forte.
“Si Romeo sfondami tutta,non sai come mi piace.”
”Te lo rompo il tuo bel culetto vergine.”
”Ahh,così,dammelo ancora.”
Non so neanche se ebbi un orgasmo,quello che era evidente &egrave che so godendo,e anche tanto,senza più nessun pudore che mi blocchi il cervello.
Mi sentivo porca come non lo ero mai stata,una vera maiala assetata di cazzo,ma alla stesso tempo donna in una maniera diversa,più completa ed appagante,e poi c’era lui che sembra davvero un principe azzurro in versione più moderna ed aggiornata.
Alla fine Romeo mi venne dentro bloccandomi con le mani,riempendomi del suo sperma che mi diede uno strano senso di sollievo,dopo tutto il piacere che mi aveva dato il suo cazzo. Sentì gli schizzi uno dopo l’altro fuoriuscire con una forza tale che mi sembrava volessero raggiungere la gola,poi lui crollò all’indietro esausto.
Sentivo quello che mi aveva lasciato colarmi dal buchino non più intatto,ma non ci feci caso,m’inginocchiai fra le sue gambe e iniziai a leccargli il cazzo ancora sporco del suo piacere. Aveva un gusto diverso,sapeva anche del mio culo,ma non era male da bere,e non impiegai molto a farglielo tornare duro.
Allora mi alzai e mi misi sopra di lui,presi il suo pene per dirigerlo decisa verso il mio sesso mai così tanto voglioso d’essere violato.
Ero tanto bagnata che mi scivolò dentro tutto senza che quasi me ne accorga,solo alla fine sentì i suoi testicoli sbattermi contro le gambe,chiaro segnale che ormai non c’era più niente da prendere.
Lo cavalcai come un’ossessa,ero vogliosa e questo mi rese selvaggia,gemendo ogni volta che mi entrava dentro,mentre lui mi guardava un po’ sorpreso per come ero decisa a godere.
In effetti ero una persona diversa da quella che aveva conosciuto qualche giorno prima,quella era timida,impacciata e piena di pregiudizi,questa aveva voglia di scoprire nuove vie per il piacere,ed era desiderosa di provare tutto ciò che gli viene proposto.
Non importa più quanto duri un rapporto e quello che stavamo avendo non fece eccezione,quello che conta &egrave che stavamo godendo l’uno dell’altro senza alcuna riserva e l’orgasmo fu solo la degna conclusione di un qualcosa di meraviglioso,che arrivò prima che ci addormentiamo stretti in un abbraccio pieno d’amore.

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