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Alice – Una ragazza sottomessa

By 23 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi chiamo Alice, ho 20 anni, e come la maggior parte delle ragazze a questa età, ho gli ormoni che impazziscono per il primo individuo maschile arrapante che vedo.
Tutto inizia quanto avevo 19 anni, e io ed il mio ragazzo decidemmo di farlo. Fu bellissimo, mi prese come nessun ragazzo mi prese prima. Era diverso, lui mi dominava, e a me piaceva essere dominata ricordo ancora tutto’
‘Sei sicura, Alice?’ – ‘Sì, lo sono’ dissi, anche se non era così vero.
‘Ti ho raccontato più volte di come piace farlo a me, di come mi piacerebbe trattarti. Ma se non sei sicura, non importa’ ‘ ‘Sono sicura’
Mi spogliò subito, e poi si spogliò lui; poi mi baciò lentamente e mi tirò i capelli in modo che avessi la testa all’indietro. Mi sussurrò all’orecchio di mettermi in ginocchio e mi accompagnò nel movimento. Prese il suo cazzo e lo infilò nella mia bocca, lentamente. Prima la cappella, poi inizio a scoparmi la bocca, ma sempre lentamente. La cosa che mi piacque di più fu quando lo mise completamente nella mia bocca e mi tappò il naso. Mi bagnavo tremendamente. Dopo mi liberò, feci un grosso respiro e ricominciai a succhiarlo, ma mi fermò. Mi alzò e mi girò, mi allargò un po’ le cosce e cominciò a spingere in modo così violento’ e io non potevo fare altro che godere, mi piaceva come non mai. Mentre mi scopava prese il mio seno fra le mani, lo torturava, mi pizzicava i capezzoli e il tutto non faceva che favorire l’orgasmo che stavo per avere. Gli venni sul cazzo, lui si fermò, mi guardò e mi disse- ‘Brava troia, ora puliscimelo’, quindi tornai in ginocchio e iniziai a leccarlo, succhiarlo e a fargli delle seghe. Poi, lo prese lui e iniziò a darmi colpi in faccia. Lo rimise nella mia bocca e lo premeva contro la mia guancia. Dio, era mi piaceva tantissimo. Mi fece distendere per terra e mi scopo la figa da dietro, tirando le mie braccia verso di lui, in modo che i miei seni fossero sollevati da terra. Venni ancora. Mi girò a pancia in su e lo mise fra le mie tette e disse-‘Esci la lingua, ora’ e mentre lo passava in mezzo al mio seno, io lo prendevo a colpi di lingua. Poi, di botto, lo rimise nella mia bocca, completamente, venendomi praticamente in gola, e mi disse ‘Sei una brava puttana’.
Dopo un po’ ci lasciammo, ma a me tutto questo, il sentirmi troia, dominata, puttana e tutto il resto mancava. Mi iscrissi ad un sito di incontri, e in poco tempo incontrai un ragazzo nuovo, uscimmo per la prima volta dopo un mese o un mese e mezzo. Quando uscimmo, lo provocavo tantissimo, volevo dimostrargli che ero una troia. Lui era bello, alto e un bel fisico alla Christian Bale. Gli sfioravo il pacco, non mettevo il reggiseno e avevo una buona scollatura, ma la prima sera non ci andai a letto, lo lasciai così, senza sesso, in modo che quando l’avremmo fatto se ne fosse ricordato e mi avrebbe trattato in modo peggiore. Passarono le settimane, e ancora non avevamo avuto alcun rapporto. Finché un giorno fece ciò che volevo, mi chiese di salire a casa sua e io accettai.
Quando entrammo a casa, mi levai la giacca, lui posò le chiavi e dopo poco tempo mi guardò. All’inizio in modo dolce, poi le sopracciglia si aggrottarono e vidi un sorriso maligno nel lato destro della bocca. Fra me e me pensai ‘Ti prego, fa quello che voglio che tu faccia’. E così fece. Mi prese per il collo, mi mise con le spalle al muro e disse ‘Hai fatto la troia per troppo tempo, evidentemente ti piace farlo e quindi adesso ti ci farò sentire, zoccola’, solo quelle parole mi fecero eccitare.
Mi accarezzò il corpo, mi tolse il vestito e vide che non avevo nessun reggiseno. ‘E brava la troia, nemmeno porti il reggiseno. Almeno le mutande le hai o sei ancora più troia di quel che penso?’. Purtroppo le avevo, in quel momento avrei voluto non averle.
Controllò e vide le mutande in pizzo bianco. ‘Ah, le hai. Come mai? Pensavo che le troione come te non le portassero. In ogni caso, risolvo il problema’ ‘ Me le tolse, passò una mano e notò che ero bagnata. ‘Che troia, ti ho a malapena toccata e sei già bagnata. Ora mettiti in ginocchio, voglio che mi prosciughi le palle con quella bocca e quella lingua’. Lo feci, mi inginocchiai e gli tolsi i pantaloni. Cominciai a leccare le sue palle, e succhiarle. Poi misi il cazzo in bocca, ma lui me lo tolse e disse ‘ ‘Ti piacerebbe succhiarlo ora, vero troia? Ma prima voglio dartelo in faccia’. Così fece, mi colpì in faccia ripetutamente. Amavo questa situazione. Lo presi e lo segai, sentivo lui gemere, e ritornai a prenderlo in bocca, lo leccavo e succhiavo, poi misi in bocca solo la cappella, bagnandola con la mia lingua e succhiandola, mentre segavo tutto il resto. Mi prese le gambe, e io rimasi con il dietro della testa poggiata e le gambe, aperte, all’aria. Mi sputò sul mio sesso, e inizio a strusciare il suo cazzo contro la mia fessura. ‘Scopami ti prego’, dissi ansimando. ‘Sta zitta, troia’, fu la risposta. Però lo fece, lo mise dentro e penetrava selvaggiamente con quell’asta di almeno 22cm. E nello stesso tempo, mi masturbava con una mano il clitoride, e a volte mi schiaffeggiava. Venni più volte, lui dopo un po’ venne sulla mia pancia, mi alzo la testa e mi fece succhiare ancora il suo cazzo, lo succhiai senza problemi. Poi lo tolse, lo passò sulla mia pancia raccogliendo lo sperma, e me lo rimise in bocca.
Finito, mi disse ‘Preparati, dato che sei così troia, magari ti do più cazzi’.
‘Magari’, dissi.
Continua

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