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Racconti Erotici Etero

Alice

By 14 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

– Ciao Alice, come stai? Tutto bene, sono contento, senti bella, domani prenderei un giorno di ferie per venirti a trovare, &egrave tanto che non ci vediamo.

– Si dai Enzo, vieni che qui &egrave molto bello, ci sono dei bei posti dove stare tranquilli con la macchina.

– Ma che macchina, lo sai che ancora non &egrave riparata dall’incidente

– E allora come facciamo? Dove andiamo?

– Senti presto detto, o si va in un albergo, oppure chiedi a quella tua amica la sua casa, e poi tu ti devi trovare un tuo posto, dove se io voglio vengo quando voglio, ma che sarebbe stare dalle suore.

– Lo sai che prendono poco, compreso il mangiare che non &egrave male, ancora guadagno troppo poco per un affitto, anche monolocale, senti Enzo, mi scoccia un poco, ma lo chiedo alla Roberta se lei domani lavora, penso che non abbia problemi, poi ci risentiamo e ti dico, ma tu vieni lo stesso che anche io ho tanta voglia.

– – si dai tu insisti con la Roberta, dille che per ringraziarla, le porto un regalo

– a lei lo porti e a me niente?

– Non ti preoccupare ce ne &egrave anche per te

Il mattino seguente prendo il primo treno per Roma, arriverò verso le dieci, da quando Alice ha vinto la borsa universitaria, &egrave sempre a Roma, prima tornava tutti i fine settimana, ora da quando deve lavorare anche il sabato fino alle due, molte volte non torna neppure.

Ho preso le ferie oggi, sapendo che all’università c’&egrave sciopero, anche Alice &egrave libera. Alice &egrave molto bella, alta capelli lunghi rosso scuri, fisico da miss, ha provato qualche volta vincendo qualche concorso locale, ma poi dopo non &egrave andata per via degli studi.

Arrivo alla stazione Termini, l’autobus 165 mi porta vicino a piazza Navona, l’appuntamento &egrave sotto una delle due fontane.

La vedo da lontano, &egrave sempre più bella, la sua linea slanciata fa voltare quasi tutti gli uomini, arriva da me mi stringe e mi bacia, dal calore dei suoi baci capisco che ha tanta voglia.

– abbiamo l’appartamento o siamo a piedi?

– Glielo ho chiesto a Roberta, oggi lavora fino al pomeriggio, possiamo andare

Dopo circa mezz’ora entriamo al secondo piano di un appartamento piccolissimo: cucinotto, piccolo bagno con doccia, e camera. Tutto qui, ma essenziale per noi.

Chiusa la porta ci stringiamo, le sue forme sono fantastiche, accarezzarle ogni volta, rappresentano per me un vero e profondo piacere, le mie mani arrivano sulle sue natiche e le stringono, sono proprio sode.

– dai ho voglia di te Enzo,

ci siamo buttati nel letto e abbiamo continuato a baciarci con foga, con tanta passione, le nostre lingue si spingo forti, una vuole sovrastare sull’altra, il mio uccello &egrave eccitatissimo già così.

a questo punto le alzo la gonna per poterle puntare il mio uccello su la sua figa, anche se lo struscio &egrave esterno, vedo che lei &egrave prontissima.

– dai fammelo sentire, presto, che &egrave tanto che me lo sogno

– così subito, senza altri preamboli?

– Si non ne posso più, tanto abbiamo tutta la giornata per giocare poi.

Mi sbottono i pantaloni, mi tiro giù un po’ i pantaloni, lei &egrave eccitatissima, si tocca la sua passera abbassandosi il perizoma, che ha indossato per me.

Sono pronto ed eccitato, prendo la mia asta in mano e la imbocco all’entrata del paradiso di Alice, prima piano e poi via fino in fondo. Alice continua a dimenarsi come una cavalla impazzita, si inarca il corpo, ed inizia a godere, tanto, tantissimo.

Io resisto, ma non più di tanto, ancora poco e sento il mio uccello emettere degli schizzi di goduria fortissimi, le inondo tutta la figa, tanto abbondante &egrave il mio liquido.

La mattinata finisce con altre due bellissime scopate durante le quali le vengo in bocca e poi la metto a pecorina e le vengo dentro il suo delizioso culetto.

Verso le 14 usciamo per andare a mangiare qualche cosa ad self service vicino, e mentre siamo a mangiare ci guardiamo, si tocchiamo, siamo ancora eccitati, quindi decidiamo di tornare ancora nel appartamento per recuperare del tanto tempo perduto.

Così facciamo e senza perdere tempo ci ributtiamo subito nel letto dove

Ricominciamo a stringerci, velocemente ci spogliamo e mentre alice sta per togliersi il reggiseno sentiamo aprire la porta del bagno e:

– oh scusate, siete tornati e io non vi ho sentito

– Roberta, ma tu non dovevi tornare oggi?

– Si, ma sapete con lo sciopero dell’università, dove lavoro io abbiamo finito alle due, e nel pomeriggio facciamo festa, quindi sono tornata e con delicatezza ho sentito che non c’era nessuno e quindi sono entrata per farmi una doccia, ma ora vado via subito

– Ma scherzi Roberta? Questa &egrave casa tua, siamo noi ad andarcene

– No, no voi avete programmato di stare qui e poi vedo che vi siete riscaldati

– No, no, ma visto che siamo qui insieme, ti diamo un regalo, per ringraziarti, spero che ti piaccia

Vado nella borsa e tiro fuori un pacchetto, Roberta, con indosso l’accappatoio, si sente in imbarazzo, ma appena io ed Alice glielo diamo col sorriso di piacere, subito lei lo apre con ansia e tira fuori una bella collana d’oro, ultimo modello, leggera ma molto bella.

– grazie &egrave stupenda, ma &egrave fantastica, &egrave bellissima, me la indosso subito

– siamo contenti che ti piaccia.

Alice. Nel frattempo si &egrave alzate e si &egrave scusata per andare in bagno

– &egrave proprio bella questa collana, penso che mi stia proprio bene

– penso che ti doni anche per l’abbronzatura che hai, l’oro esalta sulla pelle scura, fatti vedere come sta nel collo

con un gesto quasi istintivo le allargo leggermente l’accappatoio, ma senza altre intenzioni, invece, questo che si teneva appena, appena su, con l’allentio del mio gesto, via si sfila tutto, lasciando completamente nuda la Roberta.

Roberta a differenza di Alice, &egrave una ragazza meno alta, morissima, forme più abbondanti, pelle vellutata, anche lei diversa, ma una bella donna. Di lei Alice, che l’ha conosciuta all’universtà ha saputo che &egrave una molto sveglia, che se gli piace un uomo, non cip ensa due volte a portarselo a letto.

Dell’accappatoio calato, lei &egrave rimasta ferma, io l’ho ben notata e le ho detto:

– si questa collana sulla tua pelle ci stà proprio bene, ti dona

a questo punto &egrave rientrata Alice, che in perizoma e in riggi seno, si &egrave trovata me e la sua amica che ci guardavamo, non capendo cosa era successo si &egrave avvicinata a me, allora io ho prendo Alice e la bacio come fossimo soli, me la stringo e me la palpeggio, poi mentre la bacio allungo un braccio per cercare Roberta, lei si fa prendere da me, io la porto vicino a me, e me la stringo ed inizio a baciare anche lei e me la palpeggio.

Come d’incanto nessuna delle due donne reagisce, io le porto tutte e due nel letto e le faccio distendere, una alla mia destra e una alla mia sinistra e con la mano sinistra inizio ad accarezzare Alice, con l’altra accarezzo Roberta.

Le mie mani salgono dai pieni fino alla loro vagina, velocemente sfilo il perizoma ad Alice, e mentre bacio la figa di una, lavoro con le mani in quella dell’altra, finché inizio la penetrazione con un dito in ogni bocca, per poi dopo poco passo a due, con movimenti sempre più forti, la differenza fra le due donne &egrave enorme, Alice &egrave già partita nel primo orgasmo, mentre sento benissimo che Roberta deve essere ben lavorata, allora le dedico le maggiori attenzioni, e mentre la lecco cerco di stimolarla toccandole i capezzoli, mamma mia che seni meravigliosi che ha, e mentre continuo a baciarla, sento che Alice si avvicina a me e mi cala via i pantaloni e cerca il mio arnese, e inizia a baciarlo.

La vagina di Roberta, sento che &egrave ben lubrificata, non solo da me, ma dal suo stesso liquido, ed ora &egrave pronta, senza dire niente, mi lzo e mi inginocchio davanti a lei, la voglio penetrare, lei apre totalmente le gambe per permettere la mia entrata, guardo Alice in faccia, prima di farlo per aspettare un suo consenso, che viene dopo aver visto quanto sta soffrendo la sua amica, che ha bisogno di cazzo, come fosse drogata, allora io la penetro sempre con il mio modo, che &egrave quello che paga moltissimo con tutte le donne, prima piano, fino a metà e poi un colpo vigoroso. Questo movimento fa impazzire tutte, soprattutto quelle che aspettano con ansia la penetrazione, sentirselo dentro prima delicatamente e poi con forza, le fa perdere il loro controllo, allora iniziano a partire, come sta facendo ora la Roberta, che sta per venire, lo sento, poi le mi stringe con le gambe e mi avvixcina a se:

– si spingi ancora, che voglio tutto dentro il tuo cazzo, dai ancora più forte, si &egrave stupendo come spingi, lo sento tutto, si vengo.

Il tutto &egrave stupendamente accompagnato da Alice che ha preso l’iniziativa ed &egrave andata accanto a Roberta e le ha accarezzato il seno, massaggiandoglielo in modo divino, e mentre Roberta sta godendo come una pazza, sento che anche io sono vicino al quarto orgasmo giornaliero, allora richiamo Alice a me e le dico

-Alice sto per venire, vieni presto.

Tiro fuori il mio membro dalla figa di Roberta e lo avvicino alla bocca di Alice, che come pompini &egrave insuperabile, lei me lo prende con maestria in bocca e se lo gira dentro come un cono gelato, già pronto in pochi secondi le inondo di nuovo la bocca, in un orgasmo molto intenso.

Mentre sto per venire sento che il cazzo esce dalla sua bocca, apro gli occhi e faccio per protestare quando vedo che il mio membro sta per passare da una bocca all’altra, e nel passaggio vedo gli i primi schizzi uscire nel vuoto, basta pochissimo che risento il caldo accogliente della bocca di Roberta, che continua con la lingua la stimolazione alla cappella del mio membro, fantastico, i sussulti di piacere continuano, come se fosse all’infinito, poi il sentire il palmo della mano sotto i miei testicoli, prolunga il piacere che finisce con quel solletichino di goduria.

Ci buttiamo tutti e tre nel letto e in silenzio ci guardiamo e ci sorridiamo, ancora poco consapevoli di cosa &egrave successo.

Roberta, si alza e va in bagno e sento che si sciacqua la bocca, io mi avvicino ad Alice e me la stringo con molto affetto, sento che lei ricambia, vuol dire che non &egrave arrabbiata di quello che &egrave successo, forse per come ci ha preso &egrave stato giusto così.

Ci alziamo anche noi due, e ci rivestiamo, salutiamo con calore Roberta, e ci avviamo per le vie di Roma a fare delle compere, io le ho promesso un regalo speciale, per poi aspettare l’ora del treno, che mi riporterà a casa carico di un’esperienza straordinaria, nata per caso.

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