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Racconti 69Racconti Erotici Etero

All Night “long”

By 18 Luglio 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

E’ con un po di soddisfazione che continuo a tenere i contatti con Simone, lo tengo promettendo e facendo slittare un mio ipotetico ritorno a Riccione e stuzzicando la sua voglia di me. Progressivamente il nostro rapporto fatto di messaggi si è fatto pi intrigante, la nostra avventura sembra non essergli bastata e ad ogni mio accenno di assenso i suoi messaggi si sono fatti sempre più caldo fino ad essere preghiere esplicite di vederci ancora. Simone è cotto a dovere, decido di lascargli un messaggio:

‘Vieni a trovarmi a Milano il prossimo weekend?’

Nemmeno a dirlo la sua risposta è un immediato sì.
Ci diamo appuntamento per sabato pomeriggio in stazione centrale. Mi sto preparando con cura all’incontro, sotto la doccia e mi insapono la mia vagina che diventa una morbida e vogliosa del grosso membro di Simone, la leggera abbronzatura è ancora intatta e sulla mia pelle rimangono visibili i segni del costume quasi a disegnare una mappa delle zone del mio piacere. Mi metto il mio completo intimo preferito, viola a perri a balconcino ei jeans stretti del nostro incontro quasi ad anticipare quale sarebbe stato il finale della serata, un maglioncino rosso e la giacca scura i sadali neri ed esco di casa Il tragitto in tram sembra infinito, il mio corpo inizia a ricordare le sensazioni provate nel maneggiare quel cazzo, quasi riesco a ricordane il sapore e l’odore. Quando arrivo in stazione, volutamente in ritardo, Simone è già li che mi aspetta. E’ un po’ spaesato o almeno mi sembra, forse gli altri soffiti della stazione e quella marea di gente non lo mettono a suo agio, forse è solo l’attesa o la voglia del mio corpo. Lo osservo per qualche minuto nascosta dietro uno dei pilastri esterni, Simone guarda compulsivamente il cellulare, poi l’orologio, poi il tabellone dei treni quasi si aspettasse di vedere segnato il mio ritardo sul binario 2. Esco allo scoperto e lo raggiungo, il con una serie di tre baci d’ordinanza .Di tutti i miei piani per il pomeriggio non se ne fa più niente mi dico e ci dirigiamo verso casa mia. Schiacciati dalla folla di tifosi per anticipo di campionato ci ritroviamo al fondo della carrozza stretti l’uno all’altra, sento i suoi pantaloni scoppiare cosi vicino al mio corpo. La sua destra inizia a palpeggiare il mio sedere, iniziamo a toccarci nell’indifferenza rumorosa della tifoseria milanista, e d’un tratto siamo alla nostra ferma. Scendiamo evidentemente eccitati, gli ultimi passi verso casa diventano una corsa ad ostacoli ed eccoci arrivati. Apro il portone e prendiamo l’ascensore, i nostri corpi non si toccano ma quell’ambiente ristretto aumenta l’elettricità del momento, frugo nuovamente nella borsa in cerca delle chiavi, quando apro la porta lo prendo e lo getto all’interno del mio piccolo appartamento. Lancio la borsa sul divano e lo trascino baciandolo verso la camera da letto. Mi carica a spalle per l’ultimo metro e mi poggia sul letto, in un attimo i vestiti volano via, lasciandoci indifesi ai reciproci sguardi, il miei occhi si lasciano iptnoizzare dal suo membro enorme, da questa prospettiva sembra ancora più grosso di quanto me lo ricordavo, a fare capolino vicino al mio volto è subito la sua cappella che inizio a leccare come una gattina in calore la sensazione di pienezza che mi da è indescrivibile, sento le mie labbra che si distendono completamente e le nervature che pulsano scivolando dentro di me. Mi stacco con la bocca lasciando un filo di saliva, lubrifico quel meraviglio oggetto di piacere e gli porgo il mio culetto sodo. Come un animale Simone mi prende da dietro in una pecorina esaltante, il suo cazzo si fa strada dentro di me come nessun altro uomo ha fatto, dilatando al limite del paicere ogni mia interiora, colpendomi con forza, facendomi urlare e gemere, chiedendo ancora di più, e ancora, fino a far cedere le mie braccia, piegandomi, divaricando ancor di più le gambe ormai intrise del mio umore.
Oramai allo stremo delle mie forze lui esce, mi volta mi penetra nuovamente, a questo cambio di posizione un altro piacere sembra pervadere il mio corpo, lo sento, sta arrivando, è quando inizia l’orgasmo le mie gambe sembrano volerlo allontanare, lui esce e viene sopra tutto il mio corpo in uno spendido getto bianco che ora orna il mio seno. Dopo qualche secondo iniziamo a leccarci a vicenda, la sessantanove non sembra il suo asso nella manica, perché dopo un po la sua lingua smette di stuzzicarmi e il suo corpo inizia a concentrare l’attenzione sul mio pompino. Succhio, succhio, voglio rubargli la vita passando da quel meraviglio cazzo, sento ancora forte il profumo del suo seme mentre a tratti la sua lingua scava un solco tra le mie grandi labbra. Con un getto ampio il suo secondo carico adorna i lineamenti del mio visetto e la mia fica trasuda sul suo volto . Le sue dita stanno facendo la strada ad una prossima penetrazione, con piccoli risucchi stimola il clitoride mentre la mia fica ancora più bagnata si contrae e spasima. In quel bagno di piacere sento di nuovo la mia apertura che si espande di fronte a Simone, sudati come non mai ci godiamo un secondo e lungo orgasmo, per la seconda volta mi viene dentro. Insaziabile come sono prolungo quel piacere per qualche momento mentre lui si riprende dall’orgasmo, smanetto un po la mia vagina ancora ansimante, la crema di Simone torna alla luce e ne saggio il sapore. Quando entro in doccia non rimango sola a lungo, ci laviamo avvicendevolmente, accarezzandoci i sessi, baciandoci dolcemente.Ci rivestiamo io indosso nuovamente il mio completo intimo viola e i jeans, mi sento magnifica guardandomi allo specchio che quasi non ho voglia di coprire il reggiseno con la camicia che lascio abbastanza aperta da poter mostrare la mia scollatura. La cena è solo una piccola pausa dove riprendere le energie alle nove e mezza siamo nuovamente tra le lenzula disfatte del mio letto e il suo cazzo, rigido e magnifico penetra dolcemente la mia carne e mi dona il paradiso. Inarcando al massimo le mie cosce sudate gli offro il mio corpo. Le mani che facevano perno cedono immediatamente alla prima penetrazione, sento che la mia vagina è piccolo rispetto alle dimensioni che mi stanno sollazzando, ma senza problem Simone e completamente dentro. Facendo presa sulla mie gambe inizia a farmi godere ogni secondo di movimento, il mio corpo si arroventa e la mia figa è cosi bagnata che quasi mi vergogno, è tutto splendido ed elettrizzante, al suo movimento inizio a oscillare il mio corpo aumentando la velocità di penetrazione. Il mio respiro diventa affannoso, quando estrae il suo cazzo sento il mio corpo ben spalancato chiudersi dolcemente e Simone che poco dopo si reinmergere dentro di me mentre. Il nuovo orgasmo è debole rispetto ai precedenti ma la sensazione che mi stanno donando le dimensione di Simone sono incoparabili. Lo spompino velocemente e inizio a segarlo con le mie tette, i miei capezzoli induriti si stimolano strusciando sul suo corpo, i miei seni compressi in un abbraccio eccitano a dismisura simone, a cui il piacere sta montando fino alla testa, oramai al termine del suo seme mi godo gli sgoccioli come un piccolo premio alla mia prestazione, Simone è esausto, ne ho prosciugato ogni stilla. Soddisfatta lascio il suo corpo e mi vado a stendere accanto a lui. Ci addormentiamo’ il mattino successivo la colazione mi viene servita in punta del suo cazzo. Quando Simone lascia la mia casa ho ancora il sapore di lui sulle labbra, quando le porte vetrate dell’ascensore si chiudono una mano scende e dona a Simone un ultima immagine della mia figa aperta, il suo sguardo si riaccende ma quando giunto al campanello inizia a sollecitare una risposta io rimango sentire impassibile quella supplica metallica e a smanettare il mio clitore in attesa di un nuovo momento di piacere.

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