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Uscito da una lunga relazione etero con la mia compagna, mi ritrovai a dovere ripartire da tante cose.
Innanzitutto dovevo ripartire da me stesso, fare liberamente tutto quello che mi piaceva fare, senza dover rendere conto a nessuno. Mi rimisi in forma in palestra e in una di queste giornate, incontrai Claudia.
Appariscente, sicura di sé, almeno 40 anni (dunque più grande di me di almeno 10).
La prima volta che la osservai, pensai subito che doveva essere a letto una gran porca, chissà quante volte avrà spalancato le chiappe mentre un cazzo le entrava nel culo.
Mi ritrovai a fissarla, probabilmente con faccia ebete mentre la immaginavo intenta a gestire cazzi, lei se ne accorse e ricambio’ lo sguardo con un sorriso sexy.
Negli altri giorni in palestra ci trovammo a cercare di fare esercizi in postazioni vicine e cominciammo a parlare, scoprimmo di essere entrambi single.
Cominciammo a parlare vicini e a cercare il contatto, lei si avvicinava parlandomi e io respiravo il suo respiro dolce. Avevo una voglia impellente di baciarla con la lingua.
Una sera la aspettai fuori dalla palestra, fingendo di essere al telefono. Quando lei usci’ mi vide e mi sorrise, per nulla sorpresa vedendomi incontro. Io interruppi la finta telefonata e me la trovai di fronte.
“Hai appetito?Mangiamo una pizza insieme?” Mi chiese.
Acconsentii con entusiasmo, misi la borsa nella mia utilitaria e Claudia mi invitò nel suo gigantesco Suv con i vetri scuri, per raggiungere la pizzeria distante poche centinaia di metri.
La pizzeria aveva una vetrina grande e molto illuminata da cui si vedevano i tanti clienti che stavano cenando.
Parcheggiati davanti vetrina, iniziammo a baciarci e a pomiciare.
Senza dire nulla, lei si spostò dal sedile di guida e senza uscire dell’abitacolo raggiunse lo spazioso sedile posteriore.
Io mi fiondai e la raggiunsi sul sedile posteriore.
Cominciai a baciare il collo e la bocca, mentre la sua mano aveva iniziato a palparmi il pacco.
Disse con voce languida.
“Ho le mie cose, non lo facciamo…ma ho voglia di farti un pompino.”
Mi abbassai i pantaloni della tuta alle caviglie, lei mi disse “Togli scarpe e pantalone voglio che siamo comodi.”
Mi ritrovai a gambe aperte con lei inginocchiata davanti a me.
Con fare deciso mi fece alzare le ginocchia verso l’alto e cominciò a baciarmi i testicoli, l’interno cosce arrivando dopo pochi secondi dopo a leccare e succhiare il mio buco del culo.
Dall’interno del Suv, con i vetri scuri, vedevo senza essere visto, le numerose persone che passavano a piedi attorno l’auto o che frequentavano il locale. Quella bocca insaziabile e fuori controllo frugava, succhiava, ciucciava con passione, alternandosi dalla cappella al buco del culo. Claudia si interruppe un attimo e allungò la mano nella sua borsetta.
Ne estrasse un burrocacao se lo passo’ sulle labbra, poi ne staccò un pezzetto che furtivamente mi poggio’ sul mio buco del culo.
Mentre quelle labbra scorrevano decise ed esperte lungo il mio cazzo, provocandomi un piacere immenso, un suo dito faceva pressione sul mio buco che lubrificato dal burrocacao stava facendo entrare il dito di Claudia.
Alla mia ex, avevo provato a proporlo come gioco in coppia, lei mi aveva dato del pervertito, prendendomi poi in giro appena ne aveva occasione.
Non mi fregava nulla di lei e del passato, con Claudia stavo godendo tanto, leii aveva cominciato a muovere il dito in modo da stimolarmi la prostata.
Sentivo che orgasmo stava per arrivare, lei smise di succhiare e aggiungendo un altro dito all’interno del mio culo lo cominciò a stantuffare con intensità il mio buco.
“Voglio che godi grazie al culo.” Disse con voce eccitata.
Io chiusi occhi e sentii una sensazione di piacevole torpore da dentro che cresceva. Di lì a pochi secondi eiaculai mentre la bocca aperta di Claudia con la lingua fuori emetteva quel tipico suono della femmina porca che vuole la sborrata.
Il meglio doveva ancora venire, in casa era tutta un’altra cosa fare sesso.
Claudia era una femmina calda, insaziabile e perversa, nella camera da letto della sua villetta indipendente ed isolata c’erano sex toys di tutti i tipi.
Durante questi incontri , lei prese a volere essere ripresa col suo telefonino, specie quando le allargavo con i dildo più grossi e il suo buco del culo che restava dilatato in modo estremo.
Dopo avermi fatto godere anche con il mio buco del culo e la mia prostata inizialmente con le dita , cominciammo ad usare sex toys più piccoli per il mio culo.

Aveva uno strap on con dildo che si sostituivano e una sera mi disse “Ti voglio inculare con il mio cazzetto piccolo.”
Dopo averla scopata e avere goduto due volte, ero davvero sfinito.
Seguii’ le sue indicazioni, mi sdraiai supino con un cuscino sotto il bacino e lei mi penetro’ cominciando a scoparmi.
“Ti piaci farti fare il culo eh?”
Io mi ritrovai a gambe aperte, il cazzo piccolo e moscio e con i coglioni prosciugati a a dire come una troietta che mi piaceva venire inculato.
Mentre mi rilassavo cercando di fare crescere dentro di me il piacere lei filmava e mi assestava colpi ritmati e decisi.

Dopo diversi incontri come trombamico a due iniziammo su sua richiesta ad avere incontri a tre.
Avrei preferito fosse stata una femmina la terza persona, invece lei opto’ per un ragazzo. Ricky il suo nome..
bello e atletico più o meno della mia età con cui lei scopava regolarmente.
Le presentazioni furono un po’ fugaci, lui era lì come noi per godere.
Aveva un fisico eccezionale, dopo pochi minuti si spoglio’ restando in boxer, io feci come lui e mi misi in piedi.
Claudia lo bacio’ in bocca e abbassandogli i boxer gli fece uscire un cazzo di dimensioni notevoli, che tra le sue mani non finiva più di crescere, in lunghezza e grossezza.
Quella sera a casa di Claudia, comincio’ così,
io e lui in piedi lei in ginocchio che ci sbocchinava.
Si divertiva anche a strofinarci le cappelle insalivate, io lo avevo fatto anni fa da ragazzo mentre mi segavo con un amico e avevo dimenticato quanto fosse piacevole.
Cominciammo a fare del gran sesso, scopammo Claudia per almeno un ora e mezzo.
Si mise ad un certo punto, alla pecora con le chiappe divaricate e il buco lubrificato e ancora dilatato dalle inculate precedenti.
Ricky filmava e io in piedi avevo iniziato a penetrarla analmente in quella posizione. Mi incitavano a scopare più forte, poi Ricky si mise dietro di me prendendomi i fianchi e facendomi aumentare il ritmo.
Mi mise poi le mani sul culo palpandolo con un interesse crescente, insinuandomi una mano tra le natiche le cui dita erano ora a contatto con il mio buco.
Mentre venni, il suo dito spinse sul mio buco, sentendo sicuramente le contrazioni del mio orgasmo.
Mi venne voglia di sdraiarmi per prendere fiato e stramazzai goduto e con il fiatone.
Senza che passassero neanche un paio di minuti, Claudia puli’ con la bocca il mio uccello e cominciò a leccarmi il buco del culo.
“Adesso facciamo vedere il nostro giochino a Ricky…mettiamo le braccia in alto e mettiamo il nostro bel cuscinone sotto il culo.. e stasera anche le manette”
Io provavo disagio al pensiero di farmi sodomizzare davanti ad un altro uomo, sebbene fosse tutto fatto da parte di una donna con un sex toy.
Oltre allo strap-on che Claudia stava indossando, sul letto vennero appoggiate delle fibbie e delle manette. Stetti al gioco e mi lasciai ammanettare, poi Ricky mentre Claudia cominciava ad appoggiare lo strap on con il cazzetto sul mio culo con un movimento rapido mi fece legare anche le cosce divaricate alla sponda del letto.
Mentre ero così immobilizzato, Ricky cominciò a filmare, io non ero molto d’accordo e cominciai a pensare di essermi messo in una situazione un po complicata.
Claudia mi scopava e diceva con Ricky che avevo un culo che godeva tanto.
Ricky si menava l’uccello e guardava da vicino la penetrazione.
Io, volontariamente immobilizzato, capii che Ricky era interessato al mio culo.
Claudia infatti lo guardo’ e con una occhiata di intesa si sollevo’ da me.
Io provai a muovermi, per divincolarmi, dicendogli che non era il caso, ma ero completamente immobilizzato con braccia e gambe, con il culo in bella mostra, dissi che il gioco era andato forse troppo oltre.
Ricky mi sorrise e si posiziono’ sopra di me.
Strinsi il buco del culo come istinto per difendermi, un po’ spaventato Il suo uccello entro’, facendomi un gran male. Claudia filmava divertita, Ricky affondava tutto il suo pezzo di carne dentro di me, dicendo che era ancora stretto come culo. Assecondai l’inculata per non avere ancora più dolore…diversi minuti dopo cominciai a provare piacere e anche se il mio cazzo era moscio, aveva cominciato ad avere continui orgasmi che mi partivano da dentro. In questo stato di eccitazione nuovo e stravolgente mi piaceva che mi dicessero che ero una troia sfondata.
Le ultime parole che dissi prima di essere slegato furono “Sborrami dentro…sono una troia” a cui seguirono pochi istanti una serie di spruzzate copiose nel mio retto.

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