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Racconti Erotici EteroTrio

Anale per caso

By 25 Giugno 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Come ogni sabato ci recammo in palestra all’ultima ora, un’altra settimana di scuola stava per finire. Mancava poco alla maturità, ma per il momento non avrei voluto pensarci. Mi cambiai con tranquillità nello spogliatoio ed arrivai ultimo in palestra. Dovetti sorbirmi le lagne di quel professore che per cinque anni ci ha rotto le palle con i suoi esercizi, puzzando, sputando e allungando le mani sulle mie compagne in varie occasioni. Perdemmo venti minuti con i soliti giri di riscaldamento, stretching e cose simili, tutti molto svogliatamente, ovviamente tranne Roberto e Valerio, i due tipi super atletici che fuori da scuola praticavano non so quale arte marziale. Il prof. ci lasciò giocare – segno che s’era già stancato, povero vecchio – così alcuni uscirono nel campetto da calcio mentre altri si fermarono a fare una partita di pallavolo. Colsi l’occasione per svignarmela e tornare nello spogliatoio, dove mi sciacquai il viso anche se non avevo sudato molto. Per far passare il tempo, decisi di andare a prendere qualcosa ai distributori, e con la testa fra le nuvole e il borsellino in mano uscii. In un attimo mi scontrai con Valerio, che trafelato come al solito sbucò da dietro la porta, facendo cadere le mie monetine. Raccogliendole si scusò e me le diede, così me ne andai ringraziando flebilmente. Dopo anni non era certo il momento di falsi convenevoli per una situazione del genere, sapevo che anche a lui sarebbe importato poco. Dopo qualche minuto davanti alla macchinetta del caffè Valerio mi si ripresentò davanti, e vedendolo turbato presi la parola e gli dissi: “Allora, oggi niente pesi?”. Si sollevò ed iniziammo a parlare del più e del meno, cosa che non facciamo di solito. Dopo un attimo di silenzio, riprese il discorso sul quanto amasse la sua ragazza. Era una nostra compagna di classe, Lisa, con un bel faccino ed un seno abbondante, con la quale si era messo da un paio di mesi. “Però, vedi, c’è una cosa che non va fra di noi, non abbiamo più il rapporto di una volta; lo abbiamo anche fatto, ma lei non è soddisfatta”. Me lo disse proprio quando meno me l’aspettavo, così in un momento di confusione cercai di capire la situazione e sparai: “Ne hai parlato con Roberto, lui magari..”, ma poi ricordai che anche lui si era messo da poco con Emma, un’altra nostra compagna di classe, molto meno carina e dotata di Lisa. Valerio mi guardò molto stranito ed io non sapendo che fare buttai lì un: “Sì, proverò ad aiutarti”, per chiudere la situazione. Lui voltandosi mi disse: “Ci vediamo dopo nello spogliatoio, intanto vai”, e si diresse da tutt’altra parte. Non avendo nulla da fare ritornai nello spogliatoio fantasticando su quanto fosse porca Lisa, anche se fino ad un momento prima avrei scommesso che fosse vergine. Entrarono dopo pochi minuti e lei per evitare il mio sguardo si affrettò ad andare in bagno, e mentre Valerio aprì il suo zaino, io mi avvicinai per farmi dire di più sulla situazione, ma lui per tutta risposta mi diede un preservativo e mi fece cenno di seguirlo. Ormai l’avevo capito, ma perché proprio io? Quando entrai Valerio si era posizionato con le spalle al muro, e stava già limonando con Lisa che mi dava la schiena. La stanza era piuttosto piccola, ma in compenso non c’era né caldo né puzza. Lisa si accovacciò sulle ginocchia e ci tirò giù pantaloncini e mutande, per iniziare a fare un pompino al suo ragazzo e una sega a me. Con le mani se la cavava piuttosto bene, per farlo senza guardare. Scambiò i ruoli ma sfortunatamente con la bocca non era altrettanto brava, infatti si concentrava sul suo ragazzo lasciandosi scopare la bocca e producendo un sacco di saliva, ma la cosa non mi dispiacque. Dall’alto potevo vedere anche l’immensa scollatura che aveva, ed i suoi seni che rimbalzavano mi eccitarono maggiormente. Valerio si sedette sul water, così Lisa prese a fargli una pompa piegandosi, e potei lavorarla da dietro. Le tolsi short e mutandine, ma non era ancora bagnata. Le strusciai le dita sulla vagina, gliela leccai per qualche minuto mentre lei stava soffocando nel cazzo di Valerio. In poco tempo si bagnò e iniziai a strusciarle il pene sul clitoride, così lasciando il suo ragazzo ancora ai preliminari mi infilai il preservativo e decisi di scoparmela; cosa che purtroppo non accadde perché Valerio si alzò e la spogliò completamente, ammirando i suoi meravigliosi seni. Si mise il preservativo e la penetrò davanti senza sforzo, così la prese in braccio e lei appoggiò i piedi sulla cassetta del water, ed incrociando le braccia alle mie creò un certo equilibrio. Appoggiandomi alla porta, cercai di penetrarla da dietro ma non fu molto facile, dovetti lavorarci con le dita qualche minuto, ma poi fu una goduria immensa. Valerio iniziò a palparle un seno con una mano, e siccome non poteva usare l’altra io feci lo stesso con l’altro seno. Era qualcosa di estremamente soffice e morbido, così la palpai per un po’ giocando anche col suo capezzolo. Non potendo vedere le smorfie che faceva Valerio mi concentrai sui fantastici piedini di Lisa: piccoli, candidi e con le unghie smaltate di nero. La vista mi fece subito eccitare e la penetrai più forte, al che Valerio per non essere da meno aumentò la velocità, ma io ero troppo occupato a perdermi nello spettacolo delle dita dei piedi di Lisa che si allargavano per il piacere. Scacciò le nostre mani dai suoi seni così potemmo dare il meglio nella penetrazione, lei se li prese e palpandosi si succhiò i capezzoli. Non potendo più resistere, guardai Valerio che capì e decise di venire, così baciò Lisa; forse era il loro “segnale”. Cercammo più o meno di sincronizzarci ma alla fine il risultato venne ugualmente splendido. Lisa si morse le labbra perché fu la prima a venire ma aveva ancora due cazzi eccitati dentro di sé. Noi scoppiammo in un potente orgasmo e io credetti di vedere il paradiso. Rimasi più di Valerio col cazzo pulsante dentro Lisa, e anche se sapevo che le stavo facendo un po’ male ed era sfinita, le diedi ancora qualche colpo. Dopo pochi secondi ci staccammo e Lisa cercò di recuperare un po’ di sperma da entrambi per ingoiare. Valerio uscì e andò ai lavandini per rinfrescarsi, poi uscì di fretta pensando che la sua ragazza lo avrebbe seguito, ma lei rimase per lavarsi meglio e rivestirsi. Lasciò a terra un calzino e mentre era ad un lavandino lo raccolsi, così ricordandomi dei suoi fantastici piedini lo presi e me lo misi a mo’ di preservativo cercando di masturbarmi. Ce lo avevo già duro, ma riuscire a venire era tutt’altra cosa. Annusandolo potei sentire tutto l’odore dei suoi piedi, che era buono, sentivo molto sapone e lavanda, si doveva lavare spesso. Mentre fantasticavo su queste cose ad occhi chiusi mi sorprese col suo calzino in mano ed iniziò a ridere.. “Mi hai appena inculata.. e già hai il cazzo pronto? E cosa ci fai con il mio calzino?”.. Lì per lì non seppi cosa rispondere quindi mi limitai al silenzio sapendo che lei avrebbe ripreso la parola e la situazione in mano. “Bene, allora visto che ti piacciono tanto i miei piedini – ho visto che me li guardavi mentre scopavamo – un giorno avrai la tua punizione! Non oggi però, perché sono stanca!”. Uscì di fretta e si avvicinò a me per darmi un bacio sulle labbra, per poi passarmi la mano sul cazzo, tanto bene che sarei potuto venire lì, sul momento, al diavolo cos’ho pensato prima. Mi dimenticai di quello che era appena successo, e non potei far altro di pensare a cosa mi sarei dovuto aspettare da lei..

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