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Racconti Erotici Etero

Animatore a luci rosse

By 22 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Prima di iniziare è doverosa una presentazione: mi chiamo Massimo, ho venticinque anni e lavoro nel mondo dello spettacolo. Quello che leggerete è in parte vero, e in parte è inventato del tutto. Alcune storie sono realmente accadute, altre frutto della mia fantasia.

Per anni ho fatto l’animatore turistico. E vi assicuro che nei villaggi si vede di tutto e di più, si scopre che alcune leggende sono vere e si scopa come dei maiali. Basta avere la maglietta con scritto ‘equipe’, che diventi l’oggetto più desiderato di tutte le donne. Ti vorrebbero scopare tutte: sposate, zoccole, vanitose e vergini. è come se, scopandosi l’animatore, le donne si sentissero importanti. è come se questo pompasse il loro ego, è come se prendessero una boccata d’ossigeno nel grigiore della loro vita quotidiana.
E noi, povere vittime sacrificali, dobbiamo scoparle. Farle divertire. Farle godere come delle puttane. Che brutto lavoro, eh?
In più, per contratto, uno non potrebbe intrattenere alcun tipo di rapporto con le clienti, quindi tutto deve essere fatto di nascosto, tutto diventa sotterfugio, malizia, clandestinità, e i rapporti si accendono di un fuoco selvaggio che nessuna esperienza ordinaria potrebbe regalare loro.
In quegli anni ho scopato che di più non potevo. Mi sono tolto mille soddisfazioni. Eppure, il ricordo più eccitante non è stato con una cliente.

Quell’anno ero Capo Animatore e dirigevo due piccoli villaggi poco distanti l’uno dall’altro. Nella nostra struttura eravamo in sei, nell’altra in cinque. Avevamo tutti un’età compresa tra i diciannove e i ventitre anni e io ero quello che aveva più esperienza di tutti. Le donne erano tre. C’era Giusy, una procace ragazza della Sardegna, che faceva impazzire tutti i villeggianti, ma che stava con Salvo, il nostro bagnino siciliano C’era poi Marina la nostra baby-intrattenitrice, che faceva la gioia di tutti i bambini e che attirava le attenzioni di molti papà. Marina era una ragazza dolcissima e fidanzatissima. A Milano aveva lasciato una storia importante, ma le servivano dei soldi per l’università e aveva impegnato l’estate a lavorare. Un sacrificio che le pesava e che cercava di alleviare, telefonando tutte le volte che poteva al fidanzato. Nonostante fosse alla sua prima stagione se la cavava benissimo con i bambini e con me aveva instaurato un rapporto bellissimo. Mi vedeva come una figura guida e passavamo un sacco di tempo insieme. Le raccontavo di tutte le mie avventure e lei arrossiva ogni volta, non capacitandosi di come certe donne potessero spingersi così oltre, o tradire così sfacciatamente il marito.
Infine c’era Valentina, l’altra bagnina. Con me sinceramente non aveva un gran rapporto. Essendo dell’altra struttura, ci vedevamo giusto per le riunioni e per qualche occasionale mangiata di gruppo. La conoscevo poco, ma per quel poco che sapevo era bella, ma arrogante. La classica rizza cazzi che te la fa annusare ma non te la da mai. Io, forse vedendola così poco, non avevo mai subito il suo fascino, ma c’era stato Marco, uno degli altri ragazzi, che aveva davvero svalvolato per lei.
Sta di fatto che anche quell’anno riuscimmo a chiudere la settimana del Ferragosto che, come tutti sapranno, è la più massacrante dell’intera stagione turistica. è una settimana che ti spreme fino al midollo. Ma una volta passata quella, tutto il resto è in discesa.
Così, per festeggiare il fatto che fossimo arrivati tutti vivi, il venerdì notte avevo deciso di organizzare una mini festicciola: due patatine, una bottiglia di spumante e qualche alcolico era tutto quello che ero riuscito a reperire.
Ci riunimmo nella camera di Marina e Valentina e brindammo a quel ferragosto, a quella magnifica estate. Quell’anno ci era andata bene: le camere erano per sole due persone, avevamo tantissimo spazio ciascuno e i problemi di convivenza erano ridotti ai minimi termini.
Io ero in camera con Alessio, il mio vice, con il quale avevamo instaurato una splendida amicizia e una forte complicità: se ad uno dei due serviva la camera, l’altro non rompeva i coglioni.
Alla festa, in ogni caso, eravamo quasi tutti. Mancava solo Christian, il nostro Dj, che era momentaneamente impegnato a trombarsi una splendida trentenne in riva al mare. E che quindi era giustificatissimo.
Cominciammo a chiacchierare e a ridere, ma io ero troppo stanco. Ero quello che più di tutti aveva lavorato e decisi di accasciarmi su uno dei due letti. Provai ancora un po’ a bearmi di quei volti sorridenti che avevo così ben condotto, ma in pochi istanti mi addormentai.
Quando riaprii un po’ gli occhi lo scenario era cambiato: le luci erano spente, Marina dormiva nell’altro letto mentre accanto a me Valentina, girata sul fianco, mi guardava accarezzandomi i capelli.
Riuscii a sbiascicare solamente un ‘Alessio dov’è andato?’
‘Nella vostra stanza. Sono andati tutti a dormire.’
‘Ok, ora vado anch’io.’ Ma detto con voce sonnacchiosa, di chi non saprebbe muovere nemmeno un muscolo. Difatti mi riaddormentai immediatamente.
Non so quanto tempo passò, ma ad un certo punto cominciai a risvegliarmi nuovamente. Era ancora buio e sentivo delle strane sensazioni, ma nel mio dormiveglia non capivo cosa fossero’ Quando però aprii gli occhi vidi Valentina chinata sul mio uccello che mi stava facendo un pompino’
‘Vale, ma che stai facendo?’
‘Eh’ ma tu mica mi hai detto di no”
‘E ci credo.. stavo dormendo”
‘Vuoi che mi fermi?’
‘Stai scherzando?? Vai, vai” Le presi la testa e tornai a farla succhiare.
Cazzo, non ci credevo. Che gran troia che era quella ragazza. Si era messa a farmi un pompino mentre dormivo.E proprio lei, poi’ quella con cui non parlavo mai, che se la tirava sempre, che non credevo nemmeno mi degnasse di uno sguardo’ E invece guarda che voglia che aveva di prendersi il mio cazzo. E io chi ero per fermarla’?
Valentina mi stava succhiando l’uccello in maniera splendida, leccava la cappella, e poi, continuandomi ad accarezzare le palle, lo prendeva tutto in bocca. Su e giù, su e giù, su e giù. Facendomi impazzire..
‘Che gran pompinara che sei”
Lei sorrise e, per tutta risposta, scese a leccarmi anche le palle, mentre con una mano continuava a segarmi il cazzo’ quando cominciò anche a succhiarle pensai di esplodere’ ma riuscii a rimandare l’orgasmo’
‘Che troia che sei’ che troia” Non ci credevo ancora’ Mi avevano appena svegliato con un pompino..
Ma adesso’ adesso avevo una voglia matta di scoparmela.
Le strappai brutalmente la gonnellina, la piegai in ginocchio sul letto e, prendendola dai capelli cominciai a fotterla da dietro’ Quando entrai in lei, vidi il suo viso contorcersi dal piacere, chiuse gli occhi e si fece dominare. ‘Sì’ sì’. Siiiiiiiiiii’. Scopami, scopami’:’ E io la scopai’ con foga’ facendola sentire una troia, una puttana, una cagna in calore’ le palle rimbalzavano sul suo culo e i colpi risuonavano nella stanza’
‘Sì… sì’ vengoo, vengo, vengooooo’
Solo in quel momento mi ricordai che nella stanza c’era anche Marina’ Dio che bello che era, farlo, sapendo che un’altra ragazza ti poteva guardare’ Ma quando mi voltai a guardare il letto di Marina, rimasi a bocca aperta’ Marina non solo era sveglia, che ci guardava, ma si stava apertamente masturbando. La sua mano era scivolata sotto la sua vestaglietta e si toccava furiosamente mentre mi guardava scopare Valentina’
Quando incrociò il mio sguardo ebbe un attimo di sorpresa, una parte di lei le diceva di fermarsi, ma istintivamente andò avanti nella sua opera’ Erano troppi giorni che non stava con un uomo, che reprimeva i suoi istinti, e adesso aveva voglia di sfogarli’ di farsi scopare’
Così, mentre continuavo a spingermi dentro a Valentina la chiamai’
‘Vieni Marina” sembrava quasi un ordine’
Anche Valentina si girò a guardarla’ ma la sua espressione lussuriosa non cambiò’ era così in preda all’estasi che anche a lei andava bene accogliere un’altra persona..
Cominciai a baciare Marina, mentre ancora scopavo la figa di Vale’
Sentii le mani di Marina sul mio petto e la sua figa fradicia di umori. Così levai il cazzo, feci inginocchiare Marina e me lo feci prendere in bocca anche da lei’
Marina era meno esperta di Vale, ma cominciò a metterci subito tutto l’impegno che poteva’ lo faceva apparire e sparire dalla sua bocca’ spariva e appariva, spariva e appariva’ Poi arrivò ance la Vale e cominciarono a contenderselo, a dividerselo, a leccarlo in due. Era la sensazione più bella del mondo e io dall’alto della mia posizione godevo come non avevo mai fatto’
Sentivo due lingue sulla mia cappella, le mani accarezzarmi i coglioni, due donne che slinguavano tra loro, passandosi i miei umori di lingua in lingua’
Farsi ciucciare il cazzo da due ragazze è stata sicuramente l’esperienza più bella della mia vita’
Mi sentivo il re del mondo, capace di ogni cosa. Così ordinai alle due ragazze di formare una sessantanove con Marina sopra’
Guardavo Marina e non me ne capacitavo’ era sempre la ragazza dolce che avevo conosciuto’ eppure adesso si era trasformata’ adesso, il suo viso era stravolto dalla voglia di cazzo.. i suoi occhi erano irriconoscibili, sprizzavano fiamme’ era una gran puttana che non vedeva l’ora di essere riempita’
Ma fui cattivo con lei’ mentre le due ragazze cominciavano già a leccarsi e a stimolarsi il clitoride con la lingua, io appoggiai solo la punta della mia cappella alla figa di Marina.. Volevo farle sentire che c’era, che tra un po’ glielo avrei dato’ ma non subito’
Lei cominciò a roteare i fianchi’ lo sentiva, lo voleva, lo bramava’
‘Dimmi che vuoi il mio cazzo, Marina”
‘Scopami’ scopami”
‘Il mio cazzo Marina’ dimmi che vuoi essere scopata proprio da me.. dal mio cazzo”
”Ti prego, Massimo, scopami’ voglio essere scopata da te.. da te.. dal tuo cazzo”
E con una botta secca entrai in lei’
‘Aaaaaaaaaaaaah”
Finalmente, dicevano i suoi occhi. Finalmente. E con una punta di perfidia pensai al suo ragazzo. Chissà quanto sarebbe stato contento di vederla ora’. Cominciai così a scoparmela come meglio potevo. La mia piccola, dolce Marina che si faceva sbattere come una troia mentre leccava la figa alla sua compagna di stanza’
Era incredibile’
‘Sììì’ sììì.. di più, di più’
Non capivo più di chi fossero i gemiti e, mentre la scopavo, Valentina cominciò a leccarmi le palle..
‘Brava troia, succhiami le palle”
Poi tolsi l’uccello dalla figa di Marina e glielo misi in bocca a Vale’ Valentina cominciò a spompinarmi così bene, che decisi di premiarla.. Passai dall’altra parte e la sfondai di nuovo con il mio cazzo’
Ero potente, ero furioso, ero devastante’ e Valentina godeva come non aveva mai fatto in vita sua’
Marina le mise la figa in faccia e continuò a farsi masturbare’. Vedevo che stava per raggiungere l’orgasmo, ma volevo essere io a portarcela, così mi staccai da Vale, mi avvicinai a Marina e glielo rinfilai dentro, cominciando a fotterla con la faccia di Valentina, che stava ancora sotto di noi e che continuava a leccarmi le palle’
‘Di più’ di più’ di piùùù”
E Marina venne con un orgasmo enorme che stritolò il mio cazzo con le contrazioni e inondò il viso di Valentina dei suoi umori’
Decisi di tornare allora a dedicare le mie attenzioni a Vale’ E mentre la facevo mettere a pecora, mi venne un’ulteriore voglia. Così, stavolta, invece che nella figa cominciai a spingerglielo nel culo’
‘Fai piano, Massimo’ fai piano’ Ahhh. Ahhh’..’
‘Ah, te l’hanno già spaccato il culo, eh???’
Ed entrai più deciso, tirandole fuori un urlo pazzesco’ cominciai a spaccarle il culo con colpi decisi, con colpi violenti’ La sua faccia era un’espressione di godimento puro’ il male iniziale si era trasformato in puro piacere e, mentre continuava a slinguare la figa di Marina, stava per raggiungere un nuovo orgasmo’.
Finalmente anch’io mi lasciai completamente andare e venni copiosamente inondandole il culo’.
‘Sì’ sì’ sì’ siiiiiiììììì’.’
E non appena mi staccai, le due ragazze si affrettarono a prendermelo di nuovo in bocca e a pulirlo del tutto’ Dopo l’orgasmo, inoltre, le sensazioni erano amplificate e quell’ultimo doppio pompino fu un’esperienza da brividi’.

Dopo quella notte, ripetemmo l’esperienza un altro paio di volte. Poi, finito il villaggio,ritornammo alle nostre vite. Valentina non l’ho più vista né sentita. Chissà che fine che avrà fatto. Mentre Marina qualche mese fa, dopo essersi laureata, ha sposato il suo ragazzo. Ma sono sicuro che non dimenticherà mai quella notte’

Mandatemi i vostri commenti a sexalmax@libero.it

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