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Racconti Erotici Etero

Anime dannate 5 Nuove sensazioni

By 16 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Mi stacco a fatica, resto a guardarti da un metro di distanza, il vestito stropicciato all’altezza dell’inguine, ti da un tocco di alto erotismo, si vede qualcosa del perizoma, non &egrave facile resistere, vorrei saltarti addosso e possedere tutto di te, ma, so che la cosa giusta, &egrave dare tempo al tempo.
Mi guardi, gli occhi sono ancora impregnati di quello sguardo erotico post soddisfazione, le gambe ancora penzolanti e oscenamente aperte, le mani ancora strette ai bordi del tavolo.
Mi avvicino, con le mani salgo ad accarezzare i piedi e le cosce, arrivo al vestito e delicatamente lo abbasso, salgo a cercare le spalline e le alzo a coprire il tuo piccolo seno, mi guardi, il respiro ancora affannoso, non dici niente, ti metto le mani sotto il sedere e ti faccio alzare.
Un salto felino e sei in piedi.
Ho rimesso il mio desiderio dentro i boxer e ti guardo mentre sistemi il vestito e smuovi i capelli;
– Ho visto una borsetta bellissima, potresti anticiparmi 200 euro per comprarla?
Dici sorridendomi.
– No!, io non pago le donne che vengono con me!
– Che stronzo che sei, ho chiesto un anticipo – E diventi serissima.
– Meglio chiarire subito Patrizia, se minimamente penso che ci stai provando per soldi, ti do un calcio nel culo e ti butto fuori!
– Sei proprio un bastardo, io non mi sono mai fatta pagare per fare L’amore, non sono una puttana.
Guardo gli occhi diventare rossi, sta per piangere, ho sicuramente esagerato nelle parole, ma lei, se ne &egrave uscita con una richiesta ambigua in un momento sbagliato.
La prendo per la mano e l’avvicino accarezzandole i capelli, lei appoggia la testa alla mia spalla per non farsi vedere, mentre sta piangendo, sento che sussurra tra le lacrime;
– Non sono una puttana, volevo solo un prestito…
Mi si stringe il cuore e, nello stesso tempo sentire il suo corpo unito al mio, mi ha eccitato, la stacco subito;
Prendo 200 euro dal portafoglio;
– Vatti a comprare il tuo regalo, ma, ricordati che &egrave un prestito sulla paga!
Mi guarda, torna a sorridere felice, ha lo sguardo di una bambina sognante;
– Grazie…
– Vai adesso, ti aspetto domani mattina.
Passo la notte a rivivere le sensazioni del pomeriggio, la cosa che mi da più fastidio, &egrave che sia la migliore amica di mia figlia , che Luisa si comporti più o meno come lei, bisogna che la prendo da parte e le faccio un discorsino sul pericolo del mondo.
Sono le nove di mattina e sono teso come un violino, la notte, &egrave passata dormendo poco e la situazione erotica non &egrave cambiata, anzi…
Quando la vedo entrare mi eccito subito, vestita con una gonnellina scozzese appena sotto il sedere e una camicetta bianca sbottonata che lascia immaginare molto, ha la borsa nuova che tanto desiderava.
Viene subito alla mia porta e bussa,
Non voglio farle vedere che l’aspettavo;
– Adesso ho da fare, ti chiamo io dopo, intanto chiama tutti quei numeri telefonici che ti ho lasciato sul tuo tavolo e presenta il nostro centro.
Abbassa lo sguardo delusa e si porta al suo tavolo, prende il foglio e comincia il suo lavoro.
Cerco di lavorare anch’io, ma, ho troppi pensieri erotici per la testa, ogni volta che alzo lo sguardo e la scruto, mi eccito subito.
Sono le 10,30 e non ne posso più, alzo il citofono
– Patrizia, nel mio ufficio!
Lei scatta in piedi e bussa alla porta;
– Entra!
Mi guarda felice;
– Ciao;
– Ciao, Patrizia, dormito bene?
– Magnificamente e tu?
– Io molto male.
Lei mi guarda dispiaciuta;
– Sei stato male?
– Si e il mio male sei tu!
Mi guarda con aria interrogativa;
– Ieri, ho voluto resistere alle mie voglie e stanotte l’ho pagata, sono ore che sono eccitato.
Lei sorride, sembra felice di questo fatto, gira attorno al tavolo e mi viene vicino, sposta la poltrona e guarda la mia erezione evidente, non parla, mi guarda negli occhi e piano si inginocchia, era proprio quello che speravo facesse.
Tutto, ha di nuovo inizio, questa volta non devo dirle cosa fare o come fare o quando smettere.
Per dieci minuti vengo completamente sottomesso al mio piacere, Patrizia, mi guarda fissa negli occhi, anche quando le faccio cenno che sono vicino, non smette di guardarmi anche mentre la sazio del mio nettare bianco.
Rimango ancora dei minuti tra le sue labbra calde e carnose, lei, ha deciso che devo impazzire nella sua bocca, l’ho sentita deglutire e inspirare senza mai lamentarsi e questo, &egrave già estremamente eccitante, poi, la sua ostinazione fa il resto. Il miracolo si ripete.
La mia mano sale sotto la piccola gonna e trova un piccolo slip bagnato dal suo nettare, cerco con un dito le piccole labbra e le trovo pronte, piene di miele, il dito gioca, scivola, entra piano e poi inizia la sua danza, a quel contatto lei mugola e stringe forte il mio sesso e io la provoco ancora di più spingendo deciso il dito medio in lei.
Patrizia, comincia a muovere il bacino, ogni volta che arrivo in fondo, lei sbuffa, ma non lascia quello che sta facendo, questa volta non perde il ritmo.
‘Basta!’ non ne posso più! Penso, con la mano sinistra vado sui suoi capelli e li tiro verso l’alto obbligandola ad alzarsi, lei prova una piccola resistenza, poi cede, lascia il mio sesso duro e si alza, Continuo a tirarle i capelli;
– Ahi, mi fai male…
Sono troppo infervorato per ascoltare i suoi lamenti, la obbligo a salire sopra le mie gambe e solo in quel momento il dito esce da lei e la mano destra prende il suo fianco, la sinistra lascia i capelli e prende l’altro fianco e poi, guardandola negli occhi la faccio scendere a placare il mio desiderio fisico, quando si appoggia al mio sesso si ferma tremando, sono io che spingo sui fianchi facendola scendere ancora.
Uno stretto calore mi avvolge completamente, la guardo, ha chiuso gli occhi e il viso, &egrave leggermente contratto in una smorfia di piacere dolore, dovrei aspettare, farla abituare a quella intrusione, ma ormai ragiono con il cazzo, alzo violentemente il bacino e nello stesso tempo la spingo deciso verso il basso, il movimento doppio, ha l’effetto dirompente di unire completamente i due sessi, lei emette un grido di sorpresa per il movimento brusco, io, mi sento finalmente appagato.
Lascio che si abitui per qualche secondo alle mie dimensioni, poi, tenendola sempre per i fianchi la ritiro su, lei apre gli occhi, incrocia i miei, sono lucidi, pieni di passione, ripeto l’azione precedente e affondo di nuovo completamente in lei senza dolcezza, solo sesso e desiderio di sesso, lei urla di nuovo, ma, questa volta, &egrave più un urlo di soddisfazione, appoggia le mani sul mio collo e non aspetta una terza risalita, si spinge da sola in alto e si lascia cadere.
Mi perdo nei suoi sospiri, i gemiti si confondono, le mani sono sul suo sedere pieno, sodo, formato da tanta ginnastica, la guardo seguire e ballare sopra di me, fortuna che sono venuto prima e posso permettermi di gustare la mia ragazzina.
Ora, i gemiti sono solo di piacere, si &egrave adattata e abituata al mio sesso, vorrei andare oltre al semplice massaggio del sedere e fare qualche giochetto stuzzicante, ma non vorrei sconvolgerla con pratiche mai fatte o sconvolgermi nel vedere che &egrave abituata.
Mi concentro su quello che stiamo facendo, le vene, hanno cominciato a pulsare più forte e sento un gran calore salire
– Meglio che ti calmi e mi fai uscire, sto molto vicino.
Lei riepre gli occhi, sono pieni di passione.
– Puoi venirmi dentro…
– Sei Pazza?
Si alza e si lascia andare di peso sconvolgendo la mia resistenza sessuale;
– Prendo la pillola, dai, vienimi dentro, voglio tutto di te…
La guardo, mi guarda, alzo di nuovo le mani, le metto sulle sue spalle e non capisco più niente, comincio a dare colpi violenti, mentre la spingo forte verso il basso, i rumori si confondono come le urla e le grida, poi gemiti e sospiri affievoliti e il cuore che piano rientra, infine, la pace dopo la tempesta e rimorsi, tanti, fino alla prossima…

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