Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Anime dannate 6 Sempre di più

By 17 Gennaio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Eccomi a casa, appena entrato, ho visto mia figlia Luisa e i sensi di colpa sono subito venuti fuori, il contrasto generazionale si scontra con l’ erotismo del proibito, fare sesso con una ragazza vent’anni più giovane di te, &egrave sicuramente inebriante, ti fa sentire forte e le sensazioni che provi, sono emozioni dimenticate, ma, c’&egrave sempre un maledetto ma, che ti ronza nel cervello.
Guardo Luisa distesa sul divano nero di pelle, sta aspettando gli amici che la vengono a prendere per uscire con loro a mangiare una pizza, sembra la fotocopia di Patrizia e mi vengono in mente un sacco di pensieri strani, anomali.
Cerco di non collegare le due ragazze, ma, vengo sconfitto dalla logica, la immagino concupiscente sperando almeno che non faccia stronzate simili a sesso di gruppo, film porno, o altre scorciatoie per il facile denaro.
Il suono del campanello della porta, mi riporta alla realtà.
Guardo Luisa che scatta felina e corre ad aprire, un saluto gioviale e riconosco la voce, la vedo entrare, sensuale come sempre, Patrizia viene verso di me e mi bacia la guancia salutandomi, approfitta del fatto che Luisa, &egrave salita un attimo a prendere qualcosa che aveva dimenticato per cercare di baciarmi, evito veloce e mi sposto da lei.
Ci rimane male.
Io uso le mani per fargli capire di non fare stupidaggini e la guardo intensamente, mi fa piacere che non ha messo la solita mini, anzi, sembra addirittura troppo casta in quei jeans nascosti da una camicia fuori
Guarda verso il mio inguine, non posso nascondere la mia erezione e sorride felice, mima un gesto osceno con la bocca e la lingua e con le mani lo amplifica, poi, viene a salvarmi mia figlia con il suo grido dall’alto;
– Arrivoooo.
Mi strizza l’occhiolino e si gira rispondendo alla mia piccola;
– Dai Lu, sei sempre a farti aspettare…
Che belle che sono.
Le vedo uscire e mi si stringe il cuore, vorrei essere con loro per proteggere mia figlia e nello stesso tempo per stare con Patrizia.
Devo cercare di non sragionare, questa situazione mi sta prendendo in modo esagerato.
‘Doveva essere solo un poco di sesso sfrenato…’
Niente da fare, per tutta la serata penso al sesso fatto in ufficio e provo a criticarmi, ma, prevale la parte narcisista e il piacere di vivere sconfigge nettamente la logica
Mi trovo eccitato a pensare alla sua bocca su di me, alla sua lingua, al suo corpo tremante e disponibile.
Ancora una volta eccitato e teso, comincio ad accarezzarmi, poi, decido di smettere e tenere le mie forze per il giorno dopo, accendo la televisione e cerco un programma allegro che mi distolga da pensieri erotici e finalmente mi addormento.
Ovviamente non sto a raccontare che tipo di sogni passano nella mia testa durante la notte.
La mattina sono più stanco della sera passata, mi sveglio con le occhiaie e mi sento molto più vecchio dei miei quarantadue anni.
Mi sono svegliato eccitato, ma questo mi capita spesso appena alzato, il problema, &egrave che dopo di solito tutto si attenua, oggi invece, ho delle aspettative che mi lasciano in tiro.
Esco fischiettando, mi sono dato un aggiustata e tutto sommato, mi sembro decente, ho messo il profumo di Klein e mi sento pronto a dirigere l’orchestra, un buon caff&egrave al solito bar, mi da la carica giusta, apro la porta dell’ufficio e guardo con malizia la poltrona, i ricordi arrivano veloci e l’eccitazione si fa ancora più decisa, mancano pochi minuti e lei sarà davanti a me in attesa di ordini o di qualcosa d’altro…
Quando la sento entrare, ho già preparato i compiti per lei, dovrà fare il solito giro al catasto e fare le solite telefonate, ma prima, dovrà anche soddisfare il suo datore di lavoro nel solito modo, che ci devo fare, a me, piace un casino il pompino , &egrave un arte che poche sanno fare bene e pochissime sanno farlo in modo eccezionale, Patrizia sta migliorando e la strada, &egrave già di buon livello.
Bussa alla porta, la faccio entrare, si posiziona davanti al tavolo, ci guardiamo, fa per spostarsi verso di me;
– Sta ferma li!
Si blocca all’istante attendendo gli eventi.
Mi alzo io e giro attorno al tavolo, mi appoggio con il sedere, lei non ha mai staccato gli occhi da me e dal mio gonfiore evidente sotto i calzoni, gli occhi si stanno trasformando, comincio a vedere quel lucicchio particolare che ormai ho cominciato a conoscere.
Siamo a trenta centimetri di distanza.
– Non voglio che ti metti in ginocchio, voglio vederti bene.
Slaccio i calzoni, li faccio scivolare sotto le ginocchia e li tolgo, abbasso i boxer neri lasciando completamente libero il sesso e metto le mani ai bordi del tavolo allargando indecentemente le gambe.
Aspetto.
Lei avanza concentrata sul mio sesso, lo accarezza con la mano destra, lo stringe, poi, allarga le gambe e si posiziona chinando leggermente la schiena, appoggia le labbra calde, la lingua gira piano ,mentre le sue mani si appoggiano alle mie.
Si china ulteriormente con la schiena per appropriarsi del suo piacere, in quella posizione posso ammirare la sua testa, la schiena, l’inizio delle sue natiche: il movimento ondulatorio si fa più deciso, s’impossessa di me e comincia il suo gioco, ogni volta mi sembra sia migliore, comincia a conoscere i miei punti più critici e se ne approfitta facendomi gemere e sospirare. Cerco di liberare le mani per toccare i suoi capelli, vorrei diventare primo attore e dirigere il ballo, ma lei mi blocca subito e mi fa capire che devo stare fermo e lasciarla fare.
Per farsi capire meglio stringe con i denti a mordere leggermente il sesso. sospiro;
– Ok, Ok, ho capito…
E lei riprende a scivolare per la gioia dei miei sensi.
A differenza delle prime due volte, lei, ha capito i miei tempi, fa crescere il mio desiderio fino al pulsare estremo delle vene, quando capisce che sono pronto, si ferma, esce, lo prende in mano con la destra e, decisa, lo stringe per fermare l’avanzata dei guerrieri, mi guarda compiaciuta, impazzisco di piacere a guardare quelle labbra umide che presto torneranno a sconvolgere il mio cuore.
Fa scivolare le gambe ancora di più creando una posa sensuale eroticissima, vorrei sdoppiarmi per potere essere dietro di lei e approfittare del momento, alzarle quella piccola gonna e cercare il suo miele, riempirla con la mia passione, sentirla urlare per me, per lei.
Questo pensiero mi fa letteralmente salire l’orgasmo, sento il piacere arrivare violento al cervello, comincia a dimenarmi nella sua bocca, lei capisce e ripete l’operazione della stretta di mano sul mio sesso.
Aspetto di calmarmi e che tutto rientri nei parametri normali, poi decido;
– Stai ferma, non ti muovere minimamente!
Scivolo dal tavolo e le passo sotto, mi rialzo e mi trovo dietro di lei.
Stupenda…
Lei, e chinata quasi all’altezza del tavolo, le gambe divaricate, le mani strette sui bordi, il sedere alzato, il massimo per la mia libidine.
Salgo con la mano sotto la mini sui glutei, arrivo al piccolo slip fradicio di umori, cerco di strapparglieli facendola urlare per la sorpresa, ma, i maledetti non cedono, allora passo direttamente oltre, sono troppo eccitato per fare cose diverse, appoggio il mio sesso sulla tenera carne facendole sentire il calore e premo.
Tutto facile, tutto intenso, il suo gemito leggero per l’improvvisa intrusione, viene compensato dal mio sospiro di soddisfazione, le mani sono sui fianchi le danno la cadenza, ma il ritmo, &egrave troppo intenso e lei non mi aiuta a resistere stringendo il suo fiore sul mio sesso.
Mi fermo in lei accarezzandole la testa, ho appoggiato il mio corpo al suo e respiro vicino al suo collo, in realtà, ansimo e cerco di abbassare il livello del vulcano.
Resto fermo trenta secondi.
Lei, ha capito.
Sta aspettando, gira il collo nel tentativo di baciarmi.
– Stai ferma, non ti muovere…
Le sussurro all’orecchio prima di cominciare a prendere il lobo in bocca, leccandolo.
Finalmente il cuore e il sangue rallentano.
Torno a muovermi, lento, con stoccate secche, lei, comincia a spingere il bacino dietro per scontrarsi e, quando le onde si frangono insieme, i gemiti salgono a confondersi.
Stacco le mani dai fianchi e le metto deciso sulle spalle.
Adesso affondo per sentire le sue urla di piacere.
Sento le natiche scolpire le mie parti erogene sbattendogli contro.
Cerco conferme di quel delirio,
– Sei pronta?
Lei non risponde, ma, aumenta con violenza il ritmo togliendomi il respiro e tutto esplode.
Il ritorno alla normalità, &egrave il momento più difficile, i visi di Patrizia e Luisa si mischiano con i miei ritrovati sensi di colpa, mi stacco da lei ammirando le natiche scolpite, lei, sta ancora nella stessa posizione, ha aspettato il mio distacco
Guardarla così piegata, &egrave un emozione violenta, non devo minimamente pensare a quello che vorrei fare, non dovrei pensare a certe cose con questa ragazzina, fortuna che non ho più una stilla di energia.
Prendo fiato.
Sono tornato sulla poltrona, patrizia si &egrave tirata su ha gli occhi liquidi, viene da me, si mette a sedere sulle mie gambe, sul mio sesso agonizzante e stremato: Le energie non tornano, ma il contatto del suo sedere con il mio corpo fa partire mille pensieri e le energie torneranno…

Leave a Reply