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Racconti 69Racconti Erotici Etero

Arianna

By 1 Luglio 2010Febbraio 9th, 2020No Comments

Capitolo uno ‘ Primo incontro

‘Questa sera viene Arianna, ci vediamo un film in DVD in camera mia.’ Da quando ci siamo trasferiti nel nuovo appartamento è già la terza volta che questo succede. Mia figlia invita questa sua amica e si chiudono in camera tutta la sera, non che la cosa mi dispiaccia, anzi, Arianna è una ragazza piuttosto carina, piccolina, alta credo non più di un metro e sessanta, ben proporzionata però, non magra, ha delle belle curve e tutte al posto giusto.

Quando arriva mi viene a salutare, ormai ci conosciamo un po’ e mi porge la mano, che stringo piacevolmente, ma questa volta accenna ad un bacio sulla guancia, resto un po’ sorpreso, non me l’aspettavo, non mi sembrava che fossimo già così in confidenza, ma lo accetto volentieri e ricambio con un gran sorriso. ‘Come va? Tutto bene?’ Mi risponde con un ‘Si, grazie, e lei?’ Mi da ancora del lei, ecco perché sono sorpreso dal suo bacio. Le lascio la mano che tenevo ancora nella mia ‘Si, bene anch’io, grazie. Cosa guardate di bello stasera?’ Si rivolge a mia figlia per chiedere conferma ‘Avatar credo, vero?’ Rispondo io ‘ Bello, ve lo consiglio, anche se visto su un schermo TV non è la stessa cosa che visto al cinema e in 3D.’ Risposta di mia figlia ‘Si, però se restiamo qui non iniziamo mai, il film è lungo’ Le lascio andare al loro divertimento e mi accomodo sul divano guardando la TV. Il programma che sto seguendo è piuttosto noioso, mi ritrovo a pensare a Arianna, questa sera l’ho trovata più carina del solito, ha tagliato i capelli neri ed ora sono corti, appena sotto la nuca, ben pettinati, indossa una camicia bianca, jeans molto aderenti e corti stivaletti bianchi, ho potuto notare mentre si allontanava il suo bel culetto pieno e tondo, messo in risalto dai jeans aderenti, deve essere bello sodo, come dicevo prima non è magra, anzi, un po’ rotondetta, ma il di più è ben distribuito su tutto il corpo, le sue forme sono armoniose, vita stretta, fianchi larghi, non tantissimo, seno pieno che indovino sotto la camicia, che tiene quasi completamente allacciata, essere ben fatto e anche abbondante rispetto alla sua taglia, penso che abbia un seno normale ma che, data la sua taglia minuta, sembri più grande. Ha un bel viso, ovale, bocca ben disegnata con labbra carnose ma non troppo e occhi marroni. I miei pensieri proseguono cercando di indovinare cosa indossa sotto, immagino un reggiseno a balconcino e mutandine di pizzo, ma improvvisamente mi fermo, cosa sto facendo? Lei è una ragazzina confronto a me, mi sto perdendo in pensieri sconvenienti nei suoi confronti, ho più del doppio della sua età, meglio cambiare canale, cercare qualcosa di meno noioso e pensare ad altro.

Mi sono appisolato sul divano, non ho trovato nessun programma che fosse almeno un pochino interessante, sento delle voci, sono le due amiche che, finito lo spettacolo, si stanno salutando, mi faccio sentire ‘Allora, come è stato il film?’ Sento Arianna che risponde ‘Bello, grazie del consiglio’ Ribadisce mia figlia ‘Però la storia non era niente di particolare, molto bella però la ricostruzione del pianeta, degli animali e delle piante.’ Sento Arianna che le dice ‘Vado a salutarlo.’ Mi viene incontro, sono ancora seduto sul divano, faccio per alzarmi ma mi ferma ‘Stia comodo, la saluto, ci vediamo la prossima volta che sua figlia mi invita.’ Si avvicina, mi da la mano e si china per darmi un bacio sulla guancia, nel farlo perde l’equilibrio e si appoggia al mio grembo, sento la sua mano sul mio sesso, ma è un attimo, si alza e si scosta. ‘Mi scusi, sono un po’ stanca. Buona notte.’ La guardo un po’ meravigliato, mi sembra imbarazzata, lei fa finta di niente, non dico nulla, la saluto a mia volta e se ne va. La seguo fino a quando sparisce dalla mia vista, gli occhi fissi sul suo sedere che mi sembra ancheggi un po’ troppo, ma forse è solo una mia idea, sento la porta chiudersi, resto ancora un po’ sul divano, poi spengo la TV, vado in cucina, bevo un po’ d’acqua, vado in bagno, mi preparo per la notte, vado in camera e mi sdraio sul letto, mi copro col lenzuolo e dopo poco cado in un profondo sonno.

Un paio di giorni dopo, sono da poco passate le due del pomeriggio, mia figlia, come ogni giorno, è appena uscita per andare al lavoro, sono solo in casa pensando al da farsi, ho ancora alcuni lavoretti per sistemare il nuovo appartamento, le tende da montare, luci da collegare, insomma, tante cose che ci sono da fare quando si cambia casa. Decido di cominciare a montare le tende del soggiorno che ho ritirato questa mattina, intanto che preparo gli attrezzi e la scala suona il citofono, chi sarà a quest’ora, spero solo che non sia qualcuno mi vuole propinare qualche articolo assurdo di cui non ho nessun bisogno. Vado a vedere chi è, lo schermo del video citofono mi manda l’immagine di Arianna, alzo la cornetta e la saluto ‘Ciao! Come mai qui? Mia figlia non c’è!’ Mi risponde avvicinando la bocca all’obbiettivo della telecamera, ho le sue belle labbra in primo piano ‘Lo so, è che l’altra sera ho dimenticato la mia agenda nella sua camera, posso salire a prenderla?’ Schiaccio il pulsante che apre il portoncino ‘Certo, sali pure, la strada la sai’ Appendo la cornetta, vado verso la porta e la apro aspettandola. Poco dopo la vedo girare l’angolo del corridoio, intanto che percorre quei pochi metri fino alla porta posso guardarla bene, indossa una camicia bianca allacciata quasi completamente, resta aperto solo l’ultimo bottone vicino al collo, è molto aderente e posso indovinare il disegno del suo petto, una gonna marrone chiaro lunga fino alle ginocchia, è aderente ai suoi fianchi che sono molto rotondi, sandali con un po’ di tacco, le sue gambe mi sembrano carine, non sono magrissime ma hanno un bel disegno, i capelli sono come al solito ben pettinati, riga in mezzo e cadono ai lati del viso che ha un leggero trucco, un po’ di colore agli occhi e labbra rosa scuro. Intanto è arrivata alla porta, le porgo la mano per salutarla, la prende mi si avvicina per darmi un bacio sulla guancia, questa volta lo accetto volentieri e lo ricambio, le mi sorride e la invito ad entrare ‘Non ti aspettavo, se arrivavi dieci minuti prima trovavi mia figlia’ Mi guarda con un sorrisetto strano ‘Si, lo so, ma devo farle, anzi, farti una confessione’ Mi da del tu, da quando l’abbiamo deciso? ‘Non ho dimenticato nessuna agenda, sono qui per te’ Resto basito, non me l’aspettavo, non ci speravo a dire la verità. Prosegue ‘Vorrei stare un po’ con te, se vuoi naturalmente, mi piaci e mi piacerebbe che anche io ti piacessi un po” Mi prende una mano e la stringe, io resto pur qualche secondo immobile, penso ad un sacco di cose, cosa devo fare adesso? La mando via o la lascio stare qui? Intanto chiudo la porta di casa e facciamo qualche passo verso il soggiorno. Mi ripeto che è una ragazzina nei miei confronti, avrà si e no 22 anni, io ne ho più di 50, mia figlia è sua amica, ci potrebbero essere dei problemi. ‘Sei sicura di quello che dici? Lo sai che sono molto più vecchio di te?’ Intanto mi accorgo di attirala verso di me con la mano che tiene la sua. ‘Si, sono sicurissima! E non sono molto più giovane di te, ho 23 anni, già compiuti, e poi per certe cose l’età conta poco’ A questo punto è contro di me, sento il suo seno contro il mio petto, con la mano libera le cingo le spalle, avvicino la mia bocca alla sua tentando un bacio, le parole non servono più, lei mi lascia fare, appoggia le sua lebbra sulle mie, leggermente dischiuse, ci scambiamo un lungo bacio, dapprima solo le nostre labbra si strusciano, si mordicchiano, lei bacia molto bene, segue tutti i miei movimenti, poi sento la sua lingua che si insinua tra le mie labbra, la succhio e l’assaporo, è morbida ma soda, le faccio assaggiare la mia e lei la succhia con passione, capisco che le piace che ci stiamo baciando. Le nostre due mani sono rimaste intrecciate, con l’altra mano le accarezzo la schiena, lentamente scendo verso il sedere, accarezzo anche quello con ampi gesti della mano, lo trovo bello sodo, indovino sotto la gonna la separazione tre le due natiche, insisto un po’ in quel punto insinuando la gonna nello spacco, intanto le nostre bocche continuano ad accarezzarsi nel lungo bacio, le nostre lingue danzano ora nella sua bocca ora nella mia, stacco le labbra e continuo a leccarle la lingua, lei mi segue in questo nuovo tipo di bacio, mi accarezza la schiena e scende sulle mie natiche, la cosa mi fa molto piacere. Per un momento ci stacchiamo, le nostre bocche sono distanti, restiamo però abbracciati, uniti, petto conto seno, pancia contro pancia, il mio pene si è risvegliato ed ora preme sul suo basso ventre, se ne deve sicuramente accorta e mi preme leggermente contro, restiamo per un po’ guardarci, il suo rossetto rosa scuro è sparito, consumato dal nostro primo lungo bacio, le sue labbra però restano di un bel colore rosso carne, un bel sorriso soddisfatto è stampato sul suo volto. Le ripeto ‘Sei sicura? O ci fermiamo qui e non ne parliamo più?’ Mi guarda, il sorriso per un attimo sparisce, torna subito dopo però ‘E tu credi che mi possa fermare adesso? Dopo questo bacio e quello che ha causato?’ Abbassa lo sguardo verso la mia pancia, si riferisce sicuramente alla mia erezione, l’ha sentita! La scosto un po’, la guardo negli occhi, stacco la mano dalla sua e la poso sulla sua camicetta, sul primo bottone vicino al collo, lo slaccio e la guardo, chiedendo silenziosamente il suo assenso a proseguire, lo trovo nei suoi occhi e nel suo sorriso, slaccio rapidamente tutti gli altri bottoni, apro i lembi della camicia e la tolgo dalla gonna, mi appare il suo bel seno, abbondante invero, coperto solo da un copri-seno di cotone bianco allacciato sul davanti con cinque deliziosi bottoncini bianchi, i suoi capezzoli sono ben evidenti sotto la leggera stoffa, le sfilo completamente la camicia e la getto su una sedia che sta li vicino. Le accarezzo i seni, a piene mani, sono sodi, caldi, mi soffermo sui capezzoli che sono grossi e duri, li sento bene attraverso la stoffa, lei chiude gli occhi e si abbandona a queste carezze, poi si riprende e porta le sue mani alla mia cintura, mi sfila la maglietta dai pantaloni e la alza volendo toglierla, stacco le mani dai suoi seni e le porto in alto a facilitarle l’operazione, in un attimo la mia maglietta è sulla sedia vicino alla sua camicia. Mi accarezza il petto, mi stringe i capezzoli, mi attira a se e stampa le labbra sulle mie, questa volta il bacio è da subito molto profondo, la sua lingua saetta nella mia bocca, le rispondo a tono, le nostre lingue ingaggiano una vera battaglia, le nostre mani scorrono sui seni, sul petto, sulle schiene, sulle natiche, lei sente la mia erezione e si struscia contro il mio pene, a questo punto, soddisfatto e rimasto senza fiato dopo il secondo, lungo bacio, mi stacco, le chiedo ‘Vuoi andare fino in fondo? Andiamo in camera mia, sul mio letto?’ Per un attimo mi guarda seria, poi un sorriso si stampa sulla sua bocca ed illumina tutto il viso ‘E me lo chiedi? Non aspettavo altro!’ la prendo per mano e l’accompagno nella mia camera, prima però chiudo la porta di casa a chiave e metto il chiavistello, non si sa mai, che mia figlia torni prima dal lavoro, meglio non rischiare, così, col chiavistello chiuso, abbiamo tutto il tempo rimediare e farci trovare in un abbigliamento decente.

In camera la porto vicino al letto, le tolgo la gonna e i sandali, rimane col copri-seno bianco ed un paio di culotte bianche, le arrivano appena sotto l’ombelico, che è bello, tondo e profondo, mi scosto un po’ ed ho modo di ammirarla, è davvero ben fatta, è piccola ma con le curve proporzionate, ha un bel seno prosperoso e sodo, la faccio voltare, la schiena è liscia, il sedere sotto le culotte è alto e pieno, solo ora noto la sua pelle bianchissima, senza imperfezioni, deve curare molto il suo corpo. Si gira di nuovo verso me, ha un gran sorriso, gli occhi brillano, si avvicina e armeggia con la mia cintura, la slaccia e apre il bottone dei pantaloni, abbassa la lampo e li fa scendere, alzo i piedi e l’aiuto a toglierli completamente, li appoggia sulla poltroncina di fianco al letto, mi tolgo le scarpe e resto in boxer, sul davanti è chiaro il gonfiore del mio pene, mi accarezza ancora il petto, mi stringe i capezzoli, scende sulla pancia e da poi una carezza al pene, lo stringe un po’ fra le mani, le fa scorrere un poco su e giù e mi invita poi a sedermi sul letto, mi fa capire che si spoglierà da sola, per il mio piacere. Sul letto mi appoggio alla spalliera, mi metto comodo per vedere il suo strip, si mette di fronte a me, si accarezza un po’ il seno, la pancia, si gira e si accarezza le natiche, prende i lembi delle culotte e li stringe nel mezzo, mi rivela così due natiche grandi, tonde, se le accarezza ancora e si gira verso me, armeggia con i piccoli bottoni della fascia che copre il seno, alla fine sono tutti slacciati, con lentezza apre i due lembi e mi rivela due tette tonde, grandi, sode, bianchissime, in centro svettano i due capezzoli scurissimi, sono grossi e sporgenti, non c’è quasi areola, è poco più grande dei capezzoli, i seni stanno su da soli, non hanno il minimo cedimento, già assaporo quando potrò godermeli con le mani e con la bocca, sento già quei due capezzoli sotto le mie labbra e i miei denti. Il copri-seno è finito sulla poltroncina insieme agli altri indumenti, ora tocca alle culotte, infila i pollici nel bordo e comincia ad abbassarle, lentamente ed intanto si gira, mi volge il sedere, le culotte si abbassano lentamente, alla fine sono sotto le chiappe, con una mossa delle gambe finiscono in terra, si abbassa per raccoglierle e mi rivela il solco del sedere con la deliziosa vulva alla fine, anche questo indumento finisce sulla poltroncina, si gira verso me, posso vedere ora che la sua vulva non ha un solo pelo, è completamente nuda, si vedono solo le grandi labbra, tonde e carnose, si accarezza un po’ ancora per eccitarmi, come se ce ne fosse bisogno. Scendo dal letto e mi avvicino a lei, la stringo a me e la bacio, ci abbracciamo stretti e ci accarezziamo, si stacca un po’ e scende a togliermi i boxer, li fa scivolare sulle gambe, poi li raccoglie e li lancia sulla poltroncina, ora siamo completamente nudi, il mio pene è lungo e rigido, lo appoggio alla sua pancia e lo struscio un po’, le fa lo stesso, si struscia ed aumenta la mia erezione, non ne posso più, voglio accarezzarla e baciarla dappertutto, la faccio sdraiare sul letto, io rimango in piedi a ammiro il suo corpo disteso, il viso felice, la bocca sorridente leggermente schiusa, il seno bianco, tondo, sodo, i grossi capezzoli scuri, il ventre piatto con quel delizioso ombelico al centro, l’inguine nudo con le tonde grandi labbra, le gambe ben disegnate, non lunghe ma proporzionate. Mi avvicino al suo volto e la bacio, profondamente, intanto la mia mano scorre sui seni, li palpo, lo accarezzo, stringo un po’ i capezzoli tra le dita, lei ha un piccolo sussulto, il suo respiro si è fatto più veloce, segno che apprezza le mie attenzioni. Proseguo la mia esplorazione, intanto sento la sua mano che si impossessa del mio pene, lo stringe, lo accarezza, su e giù, prende i testicoli e li stringe un poco, ritorna sul pene e continua il lento su e giù, io intanto con la mano sono sceso all’ombelico, lo accarezzo, ci giro intorno con un dito, poi lo metto dentro, lo giro un po’ e poi mimo una penetrazione, lentamente, per qualche secondo, il suo respiro si fa più affannoso, anche questo le piace, le carezze sul pene aumentano di velocità e mi stringe di più. Continuo la mie esplorazione e scendo all’inguine, accarezzo la vulva, prima con la mano aperta, lentamente, poi insinuo un dito nella fessura, allarga le gambe e mi accoglie, è bagnata, il dito scorre bene, con due dita la allargo un po’, però a questo punto voglio altro. Mi stacco da lei, la prendo per i piedi, la giro verso di me, le allargo le gambe e mi avvicino con la testa al suo inguine, ha gli occhi chiusi e il respiro veloce, comincio a leccare le grandi labbra, dal basso verso l’alto, prima lentamente poi sempre più veloce, le allargo le labbra e apro la vulva, le piccole labbra appaiono subito, rosse, umide, in cima il piccolo clitoride che comincia ad ingrossarsi, lecco tutto, labbra, grandi e piccole, clitoride, con colpi lunghi e lenti, assaporo il suo sapore, è leggermente acidulo ma mi piace, lei si bagna sempre di più, con le mani mi accarezza la testa e se la spinge contro, con la lingua le entro dentro, lecco il suo interno, lo bagno con la saliva mischiata ai suoi umori, scendo un po’ e vado a cercare il suo buchetto posteriore, lo trovo e lo lecco, è buono, morbido, lo guardo, è tondo, leggermente più scuro della pelle, lo accarezzo con un dito, gli giro intorno, punto il dito al centro e cerco di entrare, lei ha un sussulto, non se lo aspettava, la guardo ‘Se non vuoi dimmelo’ Aspetto, apre gli occhi, sono liquidi, ha una sguardo perso, è sudata, il respiro è affannoso, si stropiccia i seni che avevo lasciato da soli per la mia esplorazione nel suo sesso, mi spiace, mi riprometto di dedicare loro più attenzione più tardi. ‘Fai pure, con delicatezza però, non sono abituata’ Continuo allora, bagno l’indice nella sua vulva, lo faccio andare su e giù per un po’, inserisco anche il medio che entra senza fatica, ha una vagina davvero accogliente, poi ritorno verso il buchetto provo di nuovo ad infilarlo, lo bagno con la mia saliva, abbondantemente, il dito entra piano, senza fretta, sento che il buchetto si allarga, accoglie tutto il dito indice, il pollice lo infilo nella vagina, comincio una lenta masturbazione, con l’altra mano salgo a palpare le tette, prima una e poi l’altra, le impasto, le accarezzo a mano larga, stringo i capezzoli, prima piano, poi più stretti, la sento gemere, mi tiene la mano sulle tette, segue i miei movimenti, le lecco il clitoride, la inondo di saliva, si inonda dei suoi umori, poi scoppia in un orgasmo, sussulta, geme, il respiro affannoso, mi stringe, mi accarezza la schiena, il collo, cerca il mio pene, lo trova, lo stringe, comincia un su e giù furioso, mi stringe i testicoli. Poi si calma, l’orgasmo è finito, le tolgo le dita, tengo la mano aperta sulla vulva, la stringo, è mia!

Mi metto di fianco, la prendo per la testa e la bacio, le faccio sentire il suo sapore, il suo odore, è un bacio lungo, caldo, profondo, bagnato, la lascio senza fiato. ‘Ora tocca a me farti felice, lasciami fare’ Mi bacia ancora, scende sul collo, sulle spalle, sul petto, sempre baciando e leccando, si sofferma un po’ sui capezzoli, li bacia, li lecca, li strizza con i denti, mi fa un po’ male ma mi piace, la prego di continuare, intanto cerca il mio pene con le mani, lo trova, è sempre duro ed eretto, se lo struscia un po’ fra le tette, lo solletica con i capezzoli, scende a baciare l’ombelico, una leccatina dentro, io le accarezzo i capelli, la bocca, la guardo, le mando bacini, arriva finalmente col viso davanti al mio pene, lo solleva con una mano, con l’altra accarezza i testicoli, lo guarda, gli da un bacio, poi un altro, lo lecca sulla punta, prima dei leggeri colpetti, poi rallenta un po’, apre la bocca sulla punta e lo lecca, sento la sua lingua calda, lo bagna con la saliva, lo fa entrare più a fondo, sento sempre la lingua che lo avvolge, alla fine è quasi tutto in bocca, comincia un lento dentro e fuori, è sempre più bagnato, il suo ritmo aumenta, con una mano me lo mena e con l’altra palpa i testicoli, continua a fare su e giù, ora veloce ora più lenta, ogni tanto mi guarda, i suoi occhi sono felici, un rivolo di saliva le scende di fianco alla bocca, ma non si ferma, vuole farmi venire in quel modo, continua, su e giù, su e giù, sento che l’orgasmo sta arrivando, mi sforzo di fermarlo, di rallentarlo, ma il suo lavoro di bocca non mi agevola, ‘Se continui così tra un po’ vengo’ Si ferma, toglie il mio pene dalla bocca, si asciuga col dorso della mano il rivolo di saliva ‘Non vuoi che finisca così? Mi piacerebbe farti venire in bocca, poi vedrai che scoparmi sarà più bello’ Mi lascia stupito, non mi aspettavo una sfrontatezza simile da lei, evidentemente non la conosco ancora bene, a parte fisicamente. ‘Va bene, sarà un privilegio per me venirti in bocca’ Scherzo naturalmente, ma lei apprezza e continua il suo giochetto, il mio pene ritorna nella sua bocca, il su e giù riprende, prima lentamente, poi sempre più veloce, sento che l’orgasmo sta arrivando, questa volta non faccio nulla per fermarlo o ritardarlo, lascio che faccia il suo corso, quando sento che sono arrivato alla fine dico solo un veloce ‘Vengo!’ e mi abbandono. Sento il mio sperma uscire a schizzi, uno, due, tre, poi non li conto più, mi abbandono al godimento, sento che continua imperterrita il suo su e giù, ingoia tutto il mio sperma, senza difficoltà, continua a tenerlo in bocca fino a quando, esausto e ormai vuoto, non si affloscia, diventa uno straccio, molle, piccolo, è bagnato dalla sua saliva, continua però a leccarlo anche in questo stato, poi si stacca, si avvicina alla mia bocca e ci baciamo, anche io sento su di lei il mio odore, il mio sapore, le succhio la lingua, è leggermente salata, le lecco le labbra, il viso, le bacio gli occhi, le dico quanto mi piace ‘Sei fantastica, non credevo che fossi così calda, mi piaci, vorrei stare con te a lungo, è bello fare l’amore con te, anche se fino adesso non l’abbiamo ancora fatto’ Mi guarda, nei suoi occhi leggo la felicità, la soddisfazione ‘Vedrai che sarà bello fare l’amore, ora ci coccoliamo un po’, poi vediamo come viene’ Ci sdraiamo fianco a fianco, lei supina, io sul fianco, verso di lei, la bacio sul viso, le accarezzo i capelli, le mordicchio le orecchie, le sussurro parole dolci. Ha gli occhi chiusi, assapora il momento, le accarezzo le tette, sono davvero belle, bianche, tonde, grosse in proporzione al suo corpo minuto, vado matto per i capezzoli, sono ancora duri ed eretti, li strizzo un po’ tra le dita, li accarezzo con un dito, ci giro intorno, li premo, accarezzo poi le tette di nuovo, le stringo, le palpo, le modello, il suo respiro accelera, la guardo, ha gli occhi aperti, segue tutto quello che faccio, le sorrido, e continuo il mio lavoro, scendo verso l’inguine, non dimenticando una sosta sull’ombelico, le accarezzo la vulva, le grandi labbra sono leggermente aperte, insinuo nella fessura un dito, tocco il clitoride, lo accarezzo, lo sento indurirsi e allungarsi, sento tra le mie gambe un formicolio, il mio sesso si sta riprendendo, lei se ne accorge perché preme contro la sua coscia, allunga una mano e lo accarezza, solo con due dita, ma basta per farlo ritornare presto in posizione di lavoro. Siamo ancora bagnati delle nostre salive, quando è sicura che il mio pene è ben duro si alza, lo prende in mano e da due colpetti veloci, lo porta alla bocca e lo bagna bene di saliva, poi lo lascia, io mi porto alla sua vulva e do rapide leccate, dentro e fuori, la bagno bene, una leccatina veloce anche al buchetto, poi mi stendo supino, lei capisce subito e si siede sulle mie cosce, prende in mano il pene e lo lecca di nuovo, lo bagna abbondantemente, poi si alza e se lo porta alla vagina, lo struscia un po’ e poi lentamente se lo infila, piano, fino in fondo, con dei movimenti del bacino lo assesta, fino a quando non si sente a suo agio, poi comincia un lento movimento, su e giù, esce fino alla cappella e poi rientra fino in fondo, ogni tanto da dei colpi in avanti, leggeri o più decisi, si appoggia sul mio petto con le mani, le palpo le tette, stringo i capezzoli, con una mano scendo al clitoride e lo accarezzo, è duro, sembra un piccolissimo pene, ad occhi chiusi continua il suo movimento, avanti e indietro, su e giù, ogni tanto destra sinistra, poi improvvisamente apre gli occhi, mi guarda con uno sguardo assorto, ha un pensiero strano, sto ad aspettare, sono curioso di sapere cosa ha intenzione di fare, si alza, il pene esce, resta in piedi, duro e lucido del suo liquido, se lo porta alla bocca e comincia un pompino furioso, dentro e fuori dalla bocca mentre con una mano lo mena alla base, credo di impazzire, non mi aspettavo una cosa così, il piacere mi monta improvviso, credo di essere sull’orlo di un nuovo orgasmo, ma non è così, dopo poco tempo finisce il suo pompino, si riporta avanti e di nuovo entro nella sua vagina, ora sono più scorrevole, il suo movimento è veloce, regolare, su e giù continuo, il suo respiro diventa affannoso, il suo volto è rosso, gocce di sudore scendono dalla fronte sul suo viso, porto una mano alla bocca e le infilo il pollice in bocca, lo succhia vogliosa, restando a ritmo col suo movimento del bacino, io le accarezzo una tetta e il clitoride, sento che ormai sono alla fine, la sento mugolare, un mugolio continuo che aumenta gradatamente di volume, si strapazza l’altra tetta lasciata libera da me, mi accarezza la pancia vicino al pene, sento che ormai il mio orgasmo sta arrivando, sono attento al suo, voglio che godiamo insieme. Poi tutti e due godiamo, insieme, lei continua a muovere il bacino su di me, i colpi ora sono più decisi, uno dietro l’altro, ritmati, io sento il mio seme che monta e schizza nella sua vagina, sento le sue contrazioni che mi stringono, ha gli occhi chiusi, il mio pollice in bocca continua ad essere succhiato, vogliosamente, il suo respiro è veloce, sempre di più, sta godendo alla grande, ormai ho finito il mio sperma, sono venuto tutto dentro di lei, ma il suo movimento continua, sta però rallentando, poi si ferma, è esausta, si accascia su di me, mi lecca il collo, la sua lingua è morbida e umida, le sollevo la testa, la porto verso di me, cerco la sua bocca, è aperta, respira affannosamente, la bacio, la lecco, le mordicchio le labbra, cerco la sua lingua, non me la nega, la lecco, la succhio, sento ancora il mio sapore su di lei, le bacio appassionatamente, le tolgo il respiro, ci respiriamo in bocca, la mia aria è la sua aria, lentamente il mio pene si affloscia, esce e rimane li appoggiato alla sua vulva, siamo bagnati, di saliva, di sperma, dei suoi umori, di sudore. Per un momento restiamo immobili, lei è ancora su di me, la cingo con le braccia, la tengo vicina, ha appoggiato la testa sulla mia spalla, il suo respiro è diventato quasi normale, è ancora veloce ma sta rallentando. Mi accarezza lentamente un fianco, poi sale lungo il petto, si ferma sul mio viso, mi accarezza, alza la testa, mi guarda, i suoi occhi brillano, i capelli sono incollati dal sudore, vedo che è felice e appagata, ancora un po’ e si riprende del tutto, mi bacia, si lascia cadere di lato e mi afferra il pene, ora floscio e svuotato, lo stringe nella mano, sente che è bagnato, del suo umore e del mio sperma, lo strofina bene con la mano e poi se la porta alla bocca, la lecca, vuole sentire i nostri sapori mischiati, io faccio lo stesso, le infilo due dita nella vagina, è ancora ben bagnata, le muovo un po’, dentro e fuori, quando sono ben bagnate me le porto alla bocca, le succhio, sento il mio sapore, un po’ salato, misto al suo, un po’ acidulo. Ci guardiamo e scoppiamo a ridere, che bello stare insieme, le dico ‘Ci conosciamo poco nella vita, ma a letto facciamo faville, siamo due anime gemelle di sesso’ Mi guarda seria ‘ Sei sicuro? Non è che questa resta una botta e via?’ Ora siamo sdraiati vicini, le nostre bocche sono vicinissime, i nostri corpi sono appiccicati, la bacio, un bacio d’amore, voglio farle sentire che le voglio bene, che mi piace tanto, che vorrei vederla ancora per molto tempo, glielo dico ‘Tu mi piaci tanto, vorrei che potessimo vederci ancora per molto tempo, hai risvegliato la mia sessualità, mai più credevo di trovare una come te, abbiamo ancora tante cose da fare, da sperimentare, abbiamo ancora tanto da imparare, l’un l’altro, ho molte fantasie che vorrei realizzare e credo che anche tu ne abbia. Se vuoi lo potremo fare insieme, in futuro, quando vorrai, come vorrai, io sono qui solo per te’ Così dicendo le accarezzo lentamente il corpo, e la guardo negli occhi, che già brillano di felicità, se possibile dopo le mie parole brillano di più. E mi risponde ‘Va bene, io sono d’accordo, non chiedo altro, non mi interessa uscire la sera, andare al cinema o al ristorante, voglio solo sesso da te, sesso ben fatto, voglio provare cose nuove, oggi già ho avuto qualcosa di nuovo, il dito nel buchetto era la prima volta che me lo mettevano, mi è piaciuto molto, chissà che in domani non ci si possa mettere anche altro.’ E mi guarda maliziosa, ho capito dove vuole andare a parare. Divento malizioso anch’io ‘Sicuramente ci si può mettere qualcosa d’altro, vedremo come ti comporterai nei prossimi incontri che avremo, e ho qualche idea anche per la tua bella vagina, ora però mi è venuta voglia di baciarla un po’, che ne dici?’ Per tutta risposta si scosta da me, si mette supina al mio fianco, alza le ginocchia e apre le gambe più che può, mi giro e vedo le sue grandi labbra davanti a me, sono arrossate, leggermente aperte, si intravedono le piccole labbra molto più rosse, mi avvicino e comincio a leccare, a lingua larga, prima l’esterno, poi la fessura che si allarga di più, poi l’interno, le piccole labbra, il clitoride, infilo la lingua nella vagina, è ancora bagnata dal rapporto di prima, sento il mio sapore che pian piano è cancellato dal suo, si bagna ancora di più, continuo il mio leccare, dentro e fuori, scendo al buchetto, una leccatina anche li, lo bagno bene, infilo due dita nella vagina, le muovo dentro e fuori, le roteo all’interno, le inumidisco bene, una la lascio dentro, l’altra invece la tolgo e vado al buchetto, l’appoggio in centro e lentamente la infilo, entra agevolmente, quando è entrata tutta inizio a muoverla insieme all’altra infilata in vagina, è un movimento lento e regolare, che da i suoi frutti, Arianna sta avendo un altro orgasmo! Le lecco intanto l’inguine, le grandi labbra, il clitoride, lo mordicchio, lo tiro, lo stringo, fino a quando viene, si bagna tantissimo, il suo liquido esce dalla vagina, scende verso il buchetto e va a lubrificare il dito che vi è infilato, il movimento diventa più fluido, tolgo il dito dalla vagina e infilo anche quello nel buchetto, entra senza fatica, a questo cambiamento lei risponde con un sussulto, mugola, si contorce, il suo orgasmo è lungo, intenso, arriva all’apice in poco tempo, è scossa da sussulti violenti, si lecca le labbra, si tortura i capezzoli, per qualche secondo continua così, poi lentamente si calma, il suo respiro diventa sempre più regolare, ha smesso di torturare i capezzoli, anche la lingua è ferma, tolgo le dita, il buchetto si chiude subito, la vulva resta aperta, umida, la lecco ancora, assaporo il suo odore e il suo sapore, poi salgo, arrivo al suo viso e le stampo un bacio in bocca, con tanto di lingua insinuosa, me la succhia avidamente, sente il suo sapore, continuiamo a baciarci per un po’, intanto il mio pene ha ripreso vigore, lei se ne accorge perché lo sente che preme sulla sua pancia, aspetta qualche secondo e poi si alza, scende dal letto e mi invita a fare lo stesso, la seguo, mi fa sedere sulla poltroncina dopo aver tolto i nostri abiti mischiati, prende un cuscino dal letto e lo mette in terra davanti a me, si inginocchia e prende il mio pene tra le mani, intuisco cosa vuole fare, mi metto comodo e mi lascio andare alla sua fantasia, inizia un lento movimento a due mani intorno all’asta, poi avvicina la bocca e comincia a dare bacini sulla punta alternati a veloci leccatine, se lo infila in bocca, solo la cappella per iniziare, la avvolge con la lingua, esce, entra, leccatina, di nuovo fuori, bacio, leccatina, dentro, poi sempre più profondamente, fino a quando lo ha tutto in bocca, sento la sua lingua che gli gira intorno, intanto succhia, palpa i testicoli, insieme, poi uno e l’altro, continua il suo lavoro di bocca, ora mi sta facendo proprio un bel pompino, mi abbandono al piacere, le accarezzo la testa, lei continua, su e giù, ogni tanto lo toglie, lo guarda, lo bacia, lo mena un po’ con le mani, poi se lo affonda ancora in bocca, ha una bocca fantastica, le labbra sono morbide e avvolgenti, la lingua è dura e liscia, ha una salivazione abbondante che bagna molto il mio pene, lentamente, visto che sarebbe la terza volta che vengo oggi, arrivo all’orgasmo, sento che comincia dai testicoli e risale lungo l’asta, fino ad arrivare in cima, schizzi di sperma sgorgano dal pene, inondano la bocca di Arianna, lei non si sottrae a questo e continua il suo movimento, succhia, ingoia tutto il mio seme, fino a quando non ce n’è più, ma non si ferma, fino a quando, lentamente si affloscia, solo allora stacca la bocca, con un dito deterge un piccolo rivolo di saliva sulla guancia, si succhia il dito e mi guarda, io sono al settimo cielo, lei è felice, la attiro a me, un grosso bacio ci unisce, intanto le palpo il sedere, prometto di dedicare un po’ di tempo anche a quello la prossima volta.

Alla fine sono le sei, tra poco mia figlia torna dal lavoro, mi chiede di poter andare in bagno, raccoglie i suoi abiti e va, ne esce dopo una decina di minuti completamente rivestita, le chiedo di aspettarmi un attimo, vado in bagno anch’io, mi lavo un po’ le mani e la faccia, una sciacquata veloce al pene, poi mi farò una doccia, mi metto un paio di slip puliti, un paio di calzoncini corti e una maglietta, esco a la trovo che mi aspetta davanti la porta della camera, ci abbracciamo, ci baciamo, appassionatamente, ci guardiamo a lungo negli occhi. ‘Allora te ne vai?’ Mi guarda triste ‘Si, devo, ma tornerò, non ti libererai facilmente di me’ La bacio ancora, si son fatte le sei e mezzo, l’accompagno alla porta ‘Quando torni?’ Mi guarda pensierosa ‘Domani non posso, anche se vorrei” Mi viene un pensiero ‘Domani sera mia figlia parte per il fine settimana, torna domenica, che ne dici di venire sabato e passare due giorni qui?’ Si illumina ‘Dormiremo insieme nel tuo letto?’ Mi vien da ridere ‘Dormire, si certo, quando non faremo l’amore potremo anche dormire, ma non troppo però!’ Ora è radiosa ‘ Andata, sabato in mattinata arrivo, per il magiare non preoccuparti, ci penso io, tu procura da bere, mi piace lo spumante, ma non disdegno la Coca Cola, hai preferenze per il cibo?’ Ci penso un attimo ‘Verdura, frutta, pane e affettati, panna montata, poi vedi tu, segui la fantasia’ Mi guarda interrogativa ‘Panna montata? Per cosa?’ Mi faccio misterioso ‘ Vedrai, tu portala, non ti pentirai’ Ci baciamo ancora, poi apre la porta e se ne va, la seguo fino all’angolo del corridoio, si gira un attimo, mi lancia un bacio e sparisce.
Capitolo due ‘ Il week end – Sabato

Sabato mattina mi sveglio presto, sono da poco passate le sette, resto un po’ nel letto prima di alzarmi, vado in bagno e poi in cucina per una veloce prima colazione, metto un po’ in ordine, controllo nel frigo le bibite, 4 bottiglie di Coca Cola da un litro e mezzo, 4 bottiglie di spumante italiano, succhi di frutta, qualcosa da mangiare, formaggi più che altro, e due cestelli di grosse fragole, ieri ho fatto la spesa e non ho saputo resistere, sono troppo belle e grosse. Ritorno in camera, metto lenzuola pulite, un bel completo di cotone rosso e blu, aggiungo due cuscini, nel comodino metto salviette, fazzoletti, sulla poltroncina due teli da spiaggia colorati, i tappetini in terra. Sistemo un po’ anche il soggiorno, cambio il copri divano, anche qui uno pulito, blu, non mi resta che il bagno, tolgo di mezzo la biancheria da lavare, metto asciugamani puliti, controllo che ci sia doccia schiuma e shampoo, le saponette ci sono, un detergente intimo per il bidet, carta igienica in abbondanza, tappetini puliti in terra, tutto a posto. Ora devo solo aspettare che Arianna arrivi. Squilla il cellulare, è lei, mi dice che è al supermercato, ne avrà ancora per una mezz’ora, ‘Ti aspetto qui, non vedo l’ora’ Le mando un bacio e chiudo. Sono ormai le dieci e mezzo. Un’ultima occhiata intorno, è tutto in ordine, sono ancora in pigiama, mi faccio un a doccia veloce, poi indosso una maglietta e pantaloncini corti di cotone, senza boxer sotto, le farò una sorpresa.

Alle undici e dieci suona il citofono, sollevo la cornetta, la sua bocca è al centro dello schermo, ‘Sono arrivata, mi apri?’ La sua voce è gioiosa, premo il pulsante e vado alla porta d’ingresso, quando gira l’angolo del corridoio mi illumino, ha un’espressione felice, porta due buste del supermercato e uno zainetto in spalla, ha una polo rosa e una gonna corta bianca, ad ogni passo svolazza di qua e di la, sandali col tacco, labbra rosse e i capelli come al solito ben pettinati, con la riga di fianco questa volta. Le vado incontro, la bacio velocemente e prendo le due buste, entriamo in casa e andiamo in cucina a posare la sua spesa. Ora posso darle un vero bacio, le prendo lo zainetto e lo poso su una sedia, la cingo per la vita e l’attiro a me, le nostre bocche si uniscono in un bacio profondo, le lingue si cercano, si trovano, danzano nelle nostre bocche, le accarezzo la schiena, non porta reggiseno, scendo alle natiche, non porte le culotte ma un tanga, sotto la gonna le sento nude, mi viene un’idea, le parlerò poi, continuo la mia esplorazione e il nostro bacio, mi piace baciarla, sento la sua mano sul petto, scende e va ad accarezzare il pene semi duro, lo sente nudo sotto la leggera stoffa dei pantaloncini, si accorge che non porto mutande, si stacca da me e mi sorride, continua ad accarezzarmi, ‘Se continui così va a finire male, dobbiamo prima mettere a posto la spesa’ Si stacca, a malincuore, ‘Va bene, come vuoi, ma dopo riprendiamo, vero?’ Sistemiamo le buste, verdura e frutta nel frigo, ha portato carote, peperoni, sedano, insalata, pomodori, poi mele, pesche, albicocche, due confezioni di panna montata ‘Forse ho indovinato a cosa serve’ Esclama con un sorrisone, ‘Ma con le fragole che ho comprato io, cosa credi!’ Solo adesso vede le grosse fragole già in frigo, ‘Bravo, mi piacciono moltissimo le fragole, al super non erano belle e non le ho prese, ma sono felice che ci hai pensato tu’ Continuiamo la sistemazione della spesa, due bistecche, una vaschetta di gelato che va in freezer, finito.

‘Posso andare in camera tua? Ma tu stai qui, mi raccomando’ Prende il suo zainetto, mi da un veloce bacio sulla bocca e una palpatina sul sedere e se ne va. Torna dopo una decina di minuti ‘Ho approfittato anche del bagno intanto’ L’abbraccio e la bacio, ‘Hai fatto bene, ora ci sono le regole della casa’ Mi guarda un po’ di traverso, è sorpresa ‘Quali regole?’ La tranquillizzo ‘ Niente di particolare, in questa casa, quando siamo solo noi due, possiamo indossare un solo capo d’abbigliamento, quando non facciamo l’amore. Sei d’accordo?’ Nel frattempo mi sfilo la maglietta e resto solo con i pantaloncini, gonfi sul davanti, il mio pene è già in posizione. Mi guarda seria, poi un sorriso le illumina il viso, ‘ OK, come vuoi, non ho obiezioni’ Sono contento, mi scosto un po’ e la guardo, accenna una danza e lentamente si sfila la polo, sotto non ha niente, i suoi seni sono li, davanti a me, subito mi viene voglia di toccarli, accarezzarli, baciarli e leccarli, mi avvicino ma lei mi ferma ‘Aspetta, ho ancora un pezzo da togliere’ Resta un momento indecisa, poi si alza la gonna, va a cercare le mutandine e le abbassa piano, per un attimo ho la visione della sua vulva nuda, poi abbassa le mutandine fino alle ginocchia, la gonna ricade, con movimenti delle gambe il suo indumento arriva a terra, si china a raccoglierlo, si avvicina, mi abbraccia e mi bacia, ‘Va bene così?’ Annuisco, ci abbracciamo, ci baciamo, le accarezzo i seni, alzo la gonna e le accarezzo il sedere nudo, entro nello spacco e vado a cercare il buchetto, lo trovo e ci giro intorno, poi ci stacchiamo, ha ancora le sue mutandine in mano, mi apre il bordo dei pantaloncini e ci infila dentro la mano con le mutandine, mi accarezza un po’ il pene e poi toglie la mano, le sue mutandine sono rimaste nei miei pantaloncini. ‘Non vale, tu hai due capi d’abbigliamento!’ La guardo divertito ‘Sei scorretta’ E mi abbasso i pantaloncini, li scalcio con i piedi e resto completamente nudo davanti a lei, batte le mani sorridendo ‘Ce l’ho fatta! Sei nudo!’ Mi guarda felice, fissa il mio pene in completa erezione, poi con mossa veloce si toglie la gonna, ora siamo nudi, ci guadiamo, lei fissa il mio pene eretto e si lecca le labbra, io fissa la sua vulva nuda, tonda e carnosa, è leggermente aperta, si intravede il rosso delle piccole labbra nella fessura, mi avvicino, la prendo per mano e la faccio sedere sul divano, mi inginocchio davanti e le allargo le gambe e mi sistemo in mezzo a loro, lei chiude gli occhi e si appoggia allo schienale, le accarezzo il seno, lentamente, palpo, stringo, mi chino a baciarlo, arrivo ai capezzoli, primo uno e poi l’altro, li bacio, li lecco li mordicchio, Arianna si abbandona al piacere, respira velocemente, continuo per un po’ il mio lavoretto sui suoi seni, poi scendo verso la pancia, mi fermo un po’ sull’ombelico, lo bacio, insinuo la lingua, e scendo ancora, arrivo davanti alla vulva, è bella come me la ricordavo, l’accarezzo un po’, con due dita la apro, entro a solleticare il clitoride, vado sue e giù lungo la fessura, è già un po’ bagnata, mi avvicino con la bocca e comincio a leccare, prima lungo la fessura, poi entro con la lingua, piano, la bagno bene con la saliva, scendo verso il buchetto, lecco bene anche quello, quando è ben bagnato infilo un dito, entra subito a fondo, sento il suo respiro farsi affannoso, metto un altro dito nella vagina e comincio a masturbarla lentamente, dentro e fuori, dentro e fuori, intanto le accarezzo i seni, stimolo i capezzoli che sono durissimi, in basso continuo a masturbarla, ora più velocemente, i suoi umori stanno inondando la vagina e aiutano il veloce movimento, ormai è vicina all’orgasmo, ha continui sussulti e il suo bacino aiuta la mia mano nel suo movimento, respira affannosamente e lancia dei gridolini di piacere, io non mi fermo fino a quando non è all’apice, tolgo le dita e continuo con la lingua, la lecco dappertutto, dentro e fuori la vagina, intorno al buchetto, a lungo, poi mi stacco e la guardo, mi sta guardando con aria beata, si accarezza lentamente un seno, mi accarezza una guancia, mi invita a da alzarmi, la raggiungo, con la lingua intrisa del suo sapore le lecco tutto il viso, poi le labbra, sporge la lingua che subito catturo, la succhio e ci perdiamo in un bacio infinito. Mi sono seduto di fianco e continuo ad accarezzarla dappertutto, la sua mano raggiunge il mio pene che non aspettava altro, lo stringe forte, lentamente va su e giù, mi rilasso e mi abbandono a lei, continua il suo movimento lungo l’asta, ora più velocemente, si mette comoda di fianco, la sua mano accelera un po’, rallenta, poi di nuovo più veloce, si avvicina col viso, assapora il mio odore, da un bacio sulla punta, poi una leccatina, poi lo prende in bocca, entra lentamente mentre sento la sua lingue che mi cinge, quando è arrivato in fondo ed è ben lubrificato dalla sua saliva comincia a muoversi su e giù, lentamente, poi sempre più veloce, sento il piacere che sta arrivando, mi abbandono sul divano e sto ad aspettare, assaporando e godendo di ogni suo movimento. Improvvisamente lo toglie dalla bocca, lo stringe con la mano, è ben bagnato e continua a menarlo ‘Voglio vederti schizzare, questa volta non ti farò venire in bocca, non che non voglia, anzi, però voglio vedere i tuoi schizzi sul mio corpo’ Ci sistemiamo diversamente, si sdraia sul divano, allarga le gambe, la sua vulva è ancora aperta e bagnata, io mi metto in ginocchio davanti a lei, lo prende con due mani e inizia a farmi una bella sega, ci vuole poco, sono eccitatissimo e in pochi secondi vengo, i miei schizzi finiscono sulla sua pancia, nell’ombelico, sulle tette, avvicina il viso e schizzo sulla bocca, sulle guancie, quando ho finito lo prende in bocca e succhia le ultime gocce, me lo pulisce ben bene, poi si massaggia il corpo col mio sperma, lo spalma bene dappertutto, sulle tette, sulla pancia, dentro l’ombelico, sulla vulva. Resto a guardarla estasiato, questa ragazza mi fa impazzire. Quando ha finito mi guarda, è felice, soddisfatta, ha goduto e ha fatto godere, credo che le piaccia molto farmi godere, e a me piace molto far godere lei, ci teniamo le mani che giocano tra di loro, intrecciamo le dita, poi la attiro a me, ho voglia di baciarla, le nostre bocche si uniscono, è un bacio dolcissimo, lunghissimo. Ci stacchiamo solo quando non abbiamo più fiato, restiamo un po’ a guardarci, le accarezzo il viso.

‘Vado in camera tua un momento, poi vorrei fare una doccia, posso?’ Ci incamminiamo, nudi, verso la camera, ‘Certamente, intanto vado io in bagno’. Lei entra in camera, in bagno faccio pipì e mi sciacquo un po’, sono davanti al lavabo e Arianna entra, sempre nuda, ha una busta in mano, dovrebbe essere il suo necessaire da bagno, lo posa sulla mensola e si siede sul water a fare pipì. Questa ragazza è davvero senza pudore, ma non mi meraviglio più di tanto, ormai siamo molto intimi, mi viene un’idea, mi avvicino a lei, metto una mano sotto il suo getto caldo e me la faccio bagnare bene, quando ha finito le accarezzo la vulva, è ancora aperta, passo un dito nella fessura, lo introduco nella vagina, lo giro un po’, ne metto un altro e poi un terzo, stanno comodi, la vagina è ben lubrificata, comincio a masturbarla mentre col pollice le solletico il clitoride, la bacio sulla bocca con molta lingua, in un attimo ha un orgasmo, le tre dita dentro la sua vagina l’hanno solleticata molto, viene prepotentemente, mugola e respira affannosamente, mi stacco dalla sua bocca e la guardo mentre gode, ha un viso bellissimo, aspetto che si calmi, tolgo la mano dalla sua vagina, è bagnata dei suoi umori e della sua pipì, le accarezzo il seno pizzicandole i capezzoli, poi la lascio alla sua doccia. Entra nel box e apre l’acqua, si insapona, si spalma tutto il corpo, io da fuori la guardo, il mio box doccia è trasparente, sento l’eccitazione salire, sono sempre nudo e il pene comincia a diventarmi duro, in un momento è tutto su, Arianna continua a lavarsi, si sta strofinando in mezzo alle gambe, non resisto più, apro la porta della doccia ed entro con lei, mi strofino sul suo corpo, l’aiuto ad insaponarsi e a lavarsi, però è una scusa per strusciarsi, lei capisce subito, mi afferra il pene e da dei colpi vigorosi, in men che non si dica un fiotto caldo di sperma sgorga dalla mia asta, sono contro la sua pancia, le scivola sul pube, sulle gambe a va a mischiarsi con l’acqua e la schiuma che spariscono nello scarico, finiamo di lavarci, usciamo dalla doccia e ci asciughiamo a vicenda, ma è un’altra scusa per palparci, accarezzarci, scambiarci dei baci. Finita questa operazione Arianna raccoglie le sue cose nella busta e la lascia sulla mensola, esce dal bagno e va in camera, io torno in soggiorno, recupero i miei pantaloncini e me li metto, poco dopo Arianna mi raggiunge, ha indossato un paio di pantaloncini corti a metà coscia color kaki, e nient’altro, il suo seno è nudo e offerto ai miei sguardi ‘Si era detto un solo capo d’abbigliamento, sei sicura di aver obbedito alla regola?’ Mi guarda sorridendo ‘ Certamente, vuoi controllare?’ Non chiedo di meglio, la prendo per la vita e l’attiro a me, entro con la mano dietro a cercare il sedere, lo trovo, è nudo, non c’è altro indumento, ma controllo meglio, accarezzo le chiappe, entro nello spacco vado a raggiungere il buchetto, lo massaggio un po’ e, soddisfatto dell’operazione, tolgo la mano. ‘E tu, sei stato ai patti?’ Mi chiede maliziosa ‘Si, vuoi controllare?’ e apro i miei pantaloncini sul davanti, la cintura è elastica. Si avvicina, mette la mano dentro e va a cercare il pene, lo trova, lo stringe, lo massaggia un po’ e poi si allontana ‘Andiamo a mangiare, dai!’ E entra in cucina, la seguo, mentre lei armeggia con i fornelli per cuocere le due bistecche io preparo un’insalata mista con le verdure, poi apparecchio la tavola. ‘Coca o spumante?’ Sono davanti al frigo aperto ‘Spumante!’ mi risponde. Prendo una bottiglia, due bicchieri a calice e metto in tavola. Le bistecche sono quasi pronte, apro lo spumante e lo verso nei bicchieri, ci mettiamo a tavola. Facciamo un brindisi, qualche goccia di spumante le cade sul seno, non mi faccio pregare, corro subito a leccarle via, ne approfitto per una leccatina ai capezzoli ‘ Sei tremendo, non ti lasci sfuggire un’occasione!’ Senza parlare mi abbasso i calzoncini, lascio cadere qualche goccia di vino sul pene e aspetto, come se lo avessi ordinato si avventa sul mio arnese e lecca le poche gocce di vino, ma non si ferma, continua fino a quando non mi diventa bello duro, se la lasciassi fare arriverebbe fino in fondo. A malincuore la stacco, ‘Dobbiamo mangiare, la carne si fredda, tieniti per dopo’ A malincuore si stacca, mi alzo i pantaloncini e ci mettiamo a mangiare, bistecca, insalata di verdura e buon vino. In pochi minuti abbiamo finito, la fame era davvero tanta, ne abbiamo fatto di moto finora! Restiamo seduti per un po’ sorseggiando il vino, parlando del più e del meno, le sue tette mi distraggono molto ma cerco di non fissarmi, ogni tanto se le accarezza, lo fa con malizia, per eccitarmi, come se ce ne fosse bisogno. Il mio coso che mentre mangiavamo è tornato in posizione di riposo ora si sta risvegliando, memore della fugace leccatina di prima, me lo sistemo nei pantaloncini, questa mossa non le sfugge, ha un sorrisino pieno di sottintesi. Però voglio aspettare, dobbiamo finire la bottiglia di spumante, l’alcool e le bollicine ci toglieranno qualche inibizione, non che ce ne sono rimaste molte invero. Mi alzo con l’erezione in bella vista che non sfugge al suo sguardo, prendo le fragole dal frigo e i gelato dal freezer, velocemente preparo due coppette di gelato e fragole e le porto in tavola, le mangiamo avidamente, il fresco del gelato e il sapore dolce delle fragole si sposano bene, li assaporiamo con gusto. Restiamo ancora un po’ seduti, la bottiglia di vino finisce, ‘Ne apro un’altra?’ Ci pensa un po’ ‘Si, dai, se sono un po’ brilla mi porti a letto tu’ La seconda bottiglia si apre con un botto, riempio i bicchieri e li beviamo tranquillamente, sparecchio la tavola, butto gli avanzi e metto le stoviglie nel lavello, le laverò più tardi. ‘Letto o divano?’ Chiedo prendendo in mano la bottiglia e i bicchieri ‘Il divano l’abbiamo già provato, direi letto’. Ci alziamo e andiamo in camera, la finestra è aperta, c’è molta luce, solo le tende ci proteggono da sguardi indiscreti. Appoggio la bottiglia e i bicchieri sul cassettone, li riempio di nuovo, scosto il lenzuolo sopra dal letto, sistemo i cuscini e mi siedo col bicchiere in mano, non prima di aver tolto i pantaloncini. Arianna fa lo stesso, si toglie i pantaloncini e col suo bicchiere si siede vicino a me, beviamo, chiacchieriamo, ci accarezziamo, ci scambiamo baci. Finito il vino Arianna mi dice ‘Vorresti scoparmi ora? Non ne posso più! Ho voglia di sentire il tuo affare dentro di me!’ Non chiedo altro, le prendo il bicchiere col mio lo appoggio sul comodino, mi giro e l’abbraccio, la bacio, l’accarezzo, ho voglia anch’io di una bella scopata con tutti i crismi. Sono già molto eccitato, ma voglio dedicarmi un po’ a lei, la bacio ancora, intanto le accarezzo le tette, una alla volta, poi le bacio, mordicchio i capezzoli, scendo all’inguine e mi dedico alla sia vagina, è ancora bagnata, leggermente aperta, lecco un po’ dappertutto, la bagno ancora, poi lascio che di dedichi un po’ al mio pene, è già dello duro ma necessita di lubrificazione, in men che non si dica è bagnato e pronto, si sdraia supina e allarga le gambe, mi avvicino a lei col pene, lo struscio un po’ nella fessura, poi lentamente comincio a metterlo dentro, entra piano, fino in fondo, mi stringe le chiappe e mi tiene per un po’ contro di lei e fermo dentro di lei, poi alza le ginocchia e mi mette le gambe sulle spalle, a questo punto inizio il movimento avanti e indietro, prima lentamente, poi sempre più veloce, sento il suo respiro che accelera, gocce di sudore scendono dalla fronte, le palpo le tette, la bacio e continuo a muovermi dentro di lei, con la lingua nella sua bocca mimo il movimento nel suo sesso, cerco di resistere il più possibile per farla godere tanto, ora i miei colpi sono violenti, sento che sto arrivando al culmine, lei è già partita, ancora pochi secondi e mi scarico dentro di lei, continuo a colpirla violentemente, poi rallento gradatamente, fino a quando, spossato e svuotato mi fermo, abbassa le gambe dalle spalle e mi cinge la schiena, vuole tenermi dentro il più possibile, mi rilasso fino a quando, con uno schiocco, esco da lei, mi accascio sul suo corpo esausto, riesco solo a darle piccoli colpi di lingua sul collo, quando mi sono un po’ ripreso sollevo la testa e la bacio, ci scambiamo un lungo bacio, come ormai sappiamo fare, poi ci abbandoniamo sul letto per un meritato riposino. Dormiamo un po’, quando mi sveglio sono le cinque, Arianna dorme ancora vicino a me, la bacio sul viso, delicatamente per non svegliarla, ma deve avere il sonno molto leggero perché apre subito gli occhi, brillano, si stampa un gran sorriso, si avvicina e mi bacia, ricambio il bacio, restiamo così, abbracciati a baciarci.

Fino a sera stiamo lontani dal letto, lavo i piatti, Arianna guarda un po’ di TV, contrariamente alle regole della casa abbiamo indossato le magliette, così non sono distratto dal suo seno, poi sto un po’ al PC, leggo le mail, cazzeggio su Facebook, faccio qualche giochino, sto con Arianna davanti alla TV, ci vediamo un film leggero in DVD, ogni tanto un bacio e niente più. Alle otto preparo un po’ di pasta per la cena, spaghetti al pomodoro, finiamo la seconda bottiglia di vino, un po’ di Coca Cola per calmare la sete, è una giornata molto calda e dopo le abbondanti sudate siamo disidratati, ancora fragole col gelato, ci piacciono molto. Poi, sul divano, le propongo quello che ho in mente per la sera, sesso naturalmente, ma una cosa nuova, anche per me, voglio provarla con lei. Senza spiegare più di tanto, voglio lasciarle la sorpresa, le chiedo ‘Ti fidi di me? Saresti disposta a sperimentare qualcosa di nuovo?’ Si accomoda meglio sul divano, mi guarda seria ‘ Continua” E le spiego ‘Vorrei farti una cosa che ho in mente da tempo, potrebbe essere dolorosa ma anche molto soddisfacente per te, se te la senti ci proviamo, in qualsiasi momento, se non pensi di non riuscire a sopportare mi devi fermare e non vado avanti, se invece ci riesci fammi arrivare fino in fondo, vedrai che non ti pentirai’ Rimane pensierosa, vedo che in fondo ha un po’ paura, ma è coraggiosa ‘Va bene, mi fido di te, prometti che se ti dico di fermarti lo fai immediatamente, non mi deludere, ti prego’ Le stringo le mani, le do un bacio ‘Ok, resta qui, vado a preparare il letto, poi ti chiamo, faccio presto’

In camera sistemo il letto dopo il pomeriggio, spiano il lenzuolo sotto, stendo i due teli da spiaggia, uno vicino all’altro, sistemo i cuscini, chiudo le imposte, tanto ormai è buio, in bagno prendo l’olio per i bambini che uso per massaggiarmi dopo la doccia, è molto buono e delicato, il flacone è quasi pieno, dovrebbe bastare ma ne ho un altro di scorta, torno in soggiorno, vado vicino al divano e faccio alzare Arianna, la spoglio, prima la maglietta e poi i pantaloncini, la bacio appassionatamente, la prendo in braccio e la porto in camera, l’adagio sul letto, l’accarezzo un po’. Le chiedo di sdraiarsi pancia sotto ‘Rilassati e stai tranquilla, non devi fare niente, solo stare sdraiata’. Un po’ d’olio sulle mani e inizio massaggiando le spalle, è un po’ tesa e i miei movimenti la sciolgono un po’, continuo su tutta la schiena, ancora un po’ d’olio, arrivo al sedere che massaggio vigorosamente, le due natiche contemporaneamente, le allargo a spunta il buchetto, olio anche li, massaggio fino che diventa morbido e cedevole, infilo un dito, entra subito, lo muovo dentro e fuori e circolarmente, allargo ancora le natiche, infilo un pollice, entra bene anche lui, un altro pollice e allargo il buchetto, ha un sussulto, il suo respiro aumenta il ritmo ma non mi ferma, continuo così per qualche secondo fino a quando respira molto velocemente e lancia qualche urletto, ma non è questo il mio obiettivo, tolgo le dita e riprendo a massaggiare le natiche e le spalle, questo è stato solo un assaggio, il bello, spero, viene dopo. ‘Ora girati, ti prego’ Ubbidisce subito, si volta e si accomoda, le metto un altro cuscino sotto la testa e uno sotto il sedere in modo da sollevarle il bacino ‘Come stai?’ Mi guarda felice, il respiro è ancora veloce, ma si sta calmando ‘Mi è piaciuto, ma credo che ci sarà dell’altro, vero?’ La bacio e l’accarezzo un po’, le mie mani sono ancora unte e scivolano sul corpo ‘Si, ora preparati al peggio’ scherzo. Le spruzzo uno schizzo d’olio sul seno e sulla pancia, comincio a massaggiare, prima le tette, a lungo, ha chiuso gli occhi e si abbandona alle mie mani, la ungo per bene, e massaggio continuamente, arrivo alla vulva, altro olio e massaggio, la allargo, ancora olio, deve essere ben oliata per non opporre resistenza, mi ungo abbondantemente le mani e le metto un dito dentro, è talmente lubrificata che entra molto facilmente, mi muovo dentro di lei, un secondo dito accompagna il primo, nessuna resistenza, continuo i miei movimenti, sento che comincia a montare il piacere, il suo respiro è rapido, un terzo dito si aggiunge agli altri, ancora pochissima resistenza, ancora olio e il quarto dito e dentro, ora viene la parte difficile, forse dolorosa per lei, sono attentissimo alle sue reazioni, per ora tutto bene, dopo aver mosso le dite per allargare il più possibile la vagina tento la mossa finale, il pollice, ultimo dito rimasto fuori, si unisce agli altri, formo un cuneo con la dita unite e lentamente entro con tutta la mano dentro di lei, ancora dell’olio per facilitare l’operazione, finalmente la mia mano è tutta dentro, fino al polso, il pugno è chiuso e sono attento a non ferirla con le unghie, sono molto corte e non dovrebbero dare problemi, ora lentamente giro la mano, un po’ a destra, un po’ a sinistra, entro e esco lentamente, con l’altra mano solletico il clitoride, realizzo che sta godendo come non mai, respira affannosamente, lancia urli e mugolii, si dimena intorno alla mano che la riempie completamente, quando arriva all’orgasmo si immobilizza, per qualche secondo smette di respirare, stringe le gambe tanto che non riesco più a muovermi dentro di lei, resta immobile e irrigidita per non so quanto tempo, si volta di lato, ha ripreso a respirare, un respiro profondo, lento, si mordicchia le labbra, poi avvicina una mano alla bocca e la lecca con voluttà, ha gli occhi chiusi, gocce di sudore scendono sul viso, un rivoletto di saliva al lato della bocca, poi si calma, rimane immobile,le gambe ancora serrate, ancora la mia mano è bloccata dentro, non riesco a muoverla, per qualche secondo resta così, poi si riprende, apre gli occhi e mi guarda, ha uno sguardo che esprime una felicità immensa, credo che non abbia mai avuto un orgasmo così intenso, boccheggia un po’ e poi rilassa le gambe, lentamente le apre, riesco a muovere la mano e lentamente la sfilo dalla vagina, bagnata d’olio e del suo liquido che ha emesso abbondantemente, le massaggio la vulva, scendo al buchetto e ho un piccolo massaggio anche per lui ‘ Sei stato fantastico, non credevo di godere così tanto e così intensamente, per un attimo ho creduto di svenire e forse l’ho fatto, non capivo più niente, non sono mai stata così riempita’. La bacio furioso, a cercare la sua lingua che voglio tutta nella mia bocca, la aspiro e la succhio con avidità per qualche secondo, poi le dico ‘Hai capito cosa ti ho fatto?’ Si riprende dal mio bacio ‘ Sinceramente non tutto, dopo il terzo dito mi sono lasciata andare solo al piacere, cosa mi hai fatto per farmi godere così?’ Ora è più calma, ‘ Ti ho messo dentro tutta la mano fino al polso e anche un po’ di più’ Mi guarda incredula ‘Non ci credo, non è possibile, mi prendi in giro’ La rassicuro ‘ Devi crederci, la prossima volta quando avrò fatto ti faccio dare un’occhiata e vedrai se non è vero’ Resta silenziosa, è ancora incredula, ‘Perché, lo farai ancora?’ Con un sorrisetto le rispondo ‘Se vorrai certamente si, non hai sentito male vero?’ Sorride anche lei ‘No, assolutamente, solo tanto piacere’ Continua ‘Ora cosa posso fare io per ricompensarti di tutto questo piacere che mi hai dato?’ Ci penso un po’ ‘Potresti farti scopare nel buchetto, ora che sei così ben lubrificata non dovrebbe essere molto difficoltoso’ Sono sfrontato, lo so, ma con Arianna ormai credo di poter essere molto diretto, può sempre rifiutarsi, non me la prenderei di sicuro, solo se se la sente può soddisfare le mie richieste, e poi non è stata lei a dire che nel buchetto ci può andare qualcos’altro oltre che le mie dita? Diventa pensierosa, le accarezzo il seno, le stringo i capezzoli, tutto il suo corpo è ancora oliato, le carezze scivolano sulla sua pelle, scendo alla vulva, è morbida e scivolosa, le dita entrano senza fatica, mi viene naturale muoverle, la sua pelle interna è leggermente ruvida ma l’olio e il suo liquido rendono facili i movimenti. ‘No, per ora niente buchetto, non che non lo voglia, anzi, sono molto tentata, sarà per domani, ora mettiti comodo che ci penso io’ Mi lascio andare appoggiato alla spalliera del letto, allargo le gambe, il mio pene svetta tra le cosce, si bagna le mani con l’olio e me lo prende, lo massaggia lentamente, mi olia tutta l’asta, i testicoli, la punta, i suoi movimenti sono fluidi, con l’olio li sento meglio, stringe forte le mani, continua il lento movimento, poi si avvicina col viso se lo striscia sulle gote, sul mento, sotto gli occhi, sulle labbra, apre la bocca, la lingua esce e inizia a leccarlo lentamente, il suo ritmo poi aumenta, la cappella è tutta bagnata d’olio e di saliva, pian piano poi sparisce tutto nella bocca, dentro continua a leccare, succhiare, mordicchiare, un formicolio mi prende dai testicoli e risale lungo la schiena, poi si concentra sul pene, tra poco, sono sicuro, arriverà l’orgasmo, sono eccitatissimo, non credo di poter resistere a lungo, sento il seme che sale lungo l’asta solleticato dai suoi movimenti, sfocia poi violentemente nella sua bocca con getti intensi, le inondo la bocca, lo toglie un attimo e alcuni schizzi le finiscono in faccia, sulle labbra, sugli occhi, sui capelli, poi lo riprende in bocca e continua il suo pompino, fino a quando il i getti finiscono, ma lei non si ferma, continua a pomparsi in bocca il mio pene, che lentamente si affloscia, ma non lo lascia, il suo lavoro di lingua non si ferma, anche col pene ormai senza più forza non smette, il piacere che era arrivato al culmine poco prima ora continua, sommesso ma presente, piacevole, mi tiene in una specie di orgasmo continuo anche se poco intenso, continua per qualche minuto, poi sento una sommessa reazione, ricomincia ad ingrossarsi, ritorna, molto lentamente, in posizione eretta, Arianna se ne accorge e il suo leccare, mordicchiare si intensifica, vuole farmi godere una seconda volta senza staccarsi da me, da dei colpi molto vigorosi aiutando il lavoro di bocca con le mani strette intorno all’asta, in basso, vicino ai testicoli, la sua bocca non si stacca un attimo dal pene che è finalmente ridiventato duro, si bagna ancora le mani con dell’olio, e mi massaggia i testicoli, scende a cercare il mio buchetto e lo trova, piccoli massaggi con le dita unte, tenta un’introduzione, piano piano, il buchetto si allarga un po’, il dito entra, poco per ora, intanto sento di essere pronto per il secondo orgasmo, ha accelerato i movimenti della bocca, quando capisce che ho il primo sussulto spinge a fondo il dito nel buchetto, sorpreso spingo avanti di colpo l’inguine e mi blocco, completamente dentro la sua bocca, contro il palato e intanto vengo, violenti sussulti segnano il secondo orgasmo, è molto più intenso del precedente, non credo di avere molto liquido per inondare la sua bocca, la sua lingua avvolge il pene a fondo nella bocca, poi inizia un movimento avanti e indietro per favorire l’orgasmo, lecca e succhia avidamente il poco liquido che riesco a darle, ho il corpo scosso dagli intensi formicolii, segni dell’orgasmo che sto avendo, è più lungo del solito, sento al sua calda bocca che avvolge il mio pene e seguo i suoi movimenti, fino a quando mi irrigidisco per il gran finale, alcuni secondi immobile e poi sento che si affloscia di nuovo, lo tiene in bocca fino a quando non diventa completamente e definitivamente molle, lo asciuga degli ultimi rimasugli di sperma succhiando e leccandolo per tutta la lunghezza, poi se ne libera togliendolo delicatamente con una mano, si massaggia il viso con il poco sperma rimasto da prima e si succhia avidamente le dita, poi ci perdiamo in un bacio che sembra non avere mai fine, ci abbandoniamo esausti sul letto uno di fianco all’altra, io riesco solo a dire in un soffio ‘Ti amo, sei mia, tutta mia’ e mi perdo in un sonno profondo.

Durante la notte mi sveglio molte volte, ho il sonno agitato, Arianna è vicino a me, dorme profondamente, ogni tanto si gira, mi viene addosso, l’abbraccio, mi addormento di nuovo, una volta che mi sveglio mi accorgo che anche Arianna è sveglia, è china su di me, sta giocando col mio pene in erezione, lo stringe, lo lecca, lo prende in bocca, non so come è andata a finire perché mi sono riaddormentato quasi subito, ma forse è stato solo un sogno più reale del solito.
Capitolo tre ‘ Il week end – Domenica

Quando mi sveglio la camera inondata di luce, non ho chiuso le imposte, Arianna non c’è, sono solo nel letto, nell’aria ancora l’odore del nostro sesso, mi alzo dal letto e vado alla porta finestra, la apro e vedo che la giornata è nuvolosa, c’è una leggera pioggerellina che cade, meglio così penso, non farà caldo come ieri. Sono nudo, guardo il letto, è un vero campo di battaglia, ci penserò dopo a dare una sistemata. Andando in bagno sento dei rumori venire dalla cucina, è Arianna che sta lavando le stoviglie della sera prima. In bagno sto un po’ sulla tazza pensieroso, si sente il profumo di Arianna che ha fatto una doccia, il box è ancora pieno di goccioline d’acqua, faccio una doccia anch’io, mi asciugo velocemente, vado in camera, mi metto i pantaloni lunghi di un leggero pigiama e raggiungo Arianna in cucina. Ha finito di lavare i piatti e sta preparando la colazione, la macchinetta del caffè è già sul fornello, sulla tavola brioches, succhi di frutta, tazzine e bicchieri. Ha indossato una leggera gonna che le arriva fino ai piedi e nient’altro, il seno è nudo, i capezzoli troneggiano nel centro delle mammelle, sono leggermente sporgenti, mi viene voglia subito di succhiarli, i capelli spettinati sono ancora umidi, quando mi vede fa un gran sorriso ‘Buon giorno, dormito bene?’ Mi getta le braccia al collo e mi da un bacio. L’abbraccio forte e ricambio il bacio, restiamo per un po’ così, assaporando il sapore delle nostre bocche e delle nostre lingue, poi un profumo di caffè si spande per la cucina, si stacca e va a spegnere il gas sotto la macchinetta. ‘Si, ho dormito bene, molto profondamente, e tu?’ Mentre versa il caffè mi guarda, seria ‘A proposito, ti amo anch’io’ Posa la caffettiera e mi viene vicino, ci baciamo ancora, questa volta è un bacio diverso dal solito, è un bacio d’amore. A lungo restiamo uniti, stretti in un abbraccio, solo le nostre bocche si muovono all’unisono. Trascorsi alcuni minuti siamo senza fiato, ci stacchiamo e ci perdiamo nei nostri occhi, recuperiamo il respiro e ci apprestiamo a fare colazione. Ma lei è maliziosa come al solito, ‘Sei sicuri di esserti ricordato le regole della casa?’ La guardo divertito ‘Certamente, non dirmi che vuoi controllare ancora?’ Mi tira leggermente il bordo elastico dei pantaloni e mette una mano dentro, ovviamente trova solo il mio pene, in posizione di semi riposo, non è molle e non è completamente duro, ma al suo tocco sapiente subito arriva alla sua massime estensione, è ancora umido dopo la doccia e la sua mano scivola facilmente lungo l’asta ‘ E tu, sei stata alle regole?’ Toglie la mano dai pantaloni ‘Ho capito, vuoi controllare anche tu’ Si apre il bordo della gonna e mi invita tacitamente a controllare, infilo la mano e trovo solo la sua vulva, è fresca e ancora umida, l’accarezzo insinuando un dito nella fessura, ha un mugolio di piacere, insisto un po’ e mi fermo ‘OK, sei a posto, facciamo colazione’.

Ci sediamo a mangiare, la colazione è abbondante e varia, le brioches sono finite in un attimo, i succhi di frutta ci rinfrescano la gola, il caffè ci da la carica giusta per la giornata che è iniziata, io non riesco a staccare gli occhi dalle sue tette che sobbalzano ad ogni suo movimento, lei no fa niente per nasconderle, anzi, le mette in evidenza stando a schiena dritta e inarcandola leggermente all’indietro, ogni tanto muove il busto a destra e a sinistra, le tette hanno un movimento che mi fa impazzire, la voglia di toccarle, accarezzarle, baciarle è tantissima, lei si è accorta dell’effetto che hanno su di me e continua, fintamente inconsapevole, ad agitarle sotto il mio naso. Quando ho finito di bere il caffè non ce la faccio più, mi alzo, vado dietro a lei e le prendo a piene mani le due mammelle, lei inarca ancora di più la schiena e appoggia la testa al mio torace, le mie mani esplorano il suo petto a larghi gesti, stringo i capezzoli che sono durissimi, da sopra la sua spalla mi chino e vado a baciarli, li lecco a fondo, li mordicchio, vado avanti così per qualche minuto, lei apprezza molto, sta quasi avendo un orgasmo ma mi fermo, la lascio calmare un po’ e poi le spiego cosa ho in mente di fare questa mattina. Mi ascolta attenta, intanto che vado avanti nel discorso si illumina, la cosa le piace, quando ho finito resta pensierosa per un attimo, poi sorridendo ‘Si che mi piace, è venuta qualche idea anche a me, mi dai una mezz’oretta?’ Inizio a sparecchiare la tavola ‘Certo, anch’io devo preparare qualcosa, ci vediamo in camera’ Baci, abbracci, palpatine e poi ci lasciamo, lei va in bagno e io finisco in cucina. Vado in camera, è uscito un po’ di sole e c’è molta luce, cambio le lenzuola del letto, metto una parure tutta rossa, nuova, non l’ho mai usata, poi devo trovare quello che mi serve per il mio progetto, decido di usare le due cinture in spugna degli accappatoi, ma me ne servono altre due, non ho altri accappatoi, ci penso un po’ su, poi apro l’armadio e cerco nei cassetti, finalmente le trovo, le mie cravatte, ne prendo due, le ho portate poche volte, non amo la cravatta, mi stringe il collo e mi da la sensazione di soffocare, ma sono felice di averle, almeno serviranno per qualcosa di piacevole. Metto due cuscini uno sull’altro in mezzo nel letto, vicino alla testata, così Arianna potrà appoggiare la testa ed averla un po’ sollevata, gli altri due cuscini li metto sulla poltroncina, verranno buoni dopo, mi guardo intorno, è tutto a posto, la tenda ci protegge da fuori anche se la finestra è aperta. Qualche minuto dopo arriva Arianna, è ben pettinata, si è data un filo di trucco leggero, ombretto agli occhi, le guance color pesca molto chiaro, le labbra rosse, è avvolta da un salviettone che la copre da sopra al seno fino poco sotto l’inguine, mi guarda sorridendo, vorrei baciarla ma non voglio rovinare il trucco. ‘Ora girati e chiudi gli occhi ‘ mi dice, ‘e non spiare!’ Mi giro contro il muro e aspetto, dopo una decina di secondi ‘Ora puoi guardare’ Mi giro ed è stesa sul letto, appoggia la testa sui due cuscini, ha le braccia aperte, il telo aperto la copre dalle spalle alle ginocchia. Si è dipinta le unghie delle mani e dei piedi, rosse come le labbra. ‘Ancora non mi devi scoprire, fai quello che devi fare e poi togli il telo’. Mi avvicino, la guardo un po’, le sorrido ‘Sei bellissima!’ Prendo le due cinture degli accappatoi e ne lego una ad ogni polso, poi le lego alla spalliera del letto, ci sono le gambe che sorreggono il telaio che sono adattissime a questa operazione. Cerco di non stringere troppo i nodi intorno ai polsi, e lascio le cinture lente perché possa muovere un po’ le braccia. Con le due cravatte le lego le caviglie, poi lego le cravatte alle due gambe del letto, cerco di allargarle le gambe ma non tantissimo, anche qui controllo che i nodi non siano troppo stretti e che le gambe possano muoversi un po’. Controllo bene che i nodi tengano, non devono sciogliesi da soli, mi allontano un po’ da letto e ammiro la mia opera. Arianna è immobile, braccia e gambe aperte, è ancora coperta dall’asciugamano, ancora non so se sotto indossa qualcosa o è nuda ‘Posso togliere il telo?’ Mi sorride maliziosa, mi manda un bacio ‘Si, togli pure’.

Il telo finisce sulla poltroncina, lei è completamente nuda, ma resto di stucco, si è truccata anche il corpo. La sua pelle è sempre bianchissima ma è lucida, si è spalmata l’olio che ho usato ieri per i massaggi, in più ha colorato i capezzoli di rosso come le labbra mentre le grandi labbra della vagina sono colorate come le guance, spiccano col loro color pesca chiaro sul biancore della pelle. E sembrano ancora più grandi e sporgenti, sono leggermente aperte, si vede una sottile striscia rossa che le separa, e scommetto che è anche già bagnata, credo che si sia eccitata un po’ mentre si truccava il corpo. Sto a guardarla per qualche istante, i miei occhi spaziano dal viso, sorridente, alle tette, con quei capezzoli così rossi che svettano, lunghi e scommetto duri, in centro alle mammelle bianche e tonde, alla pancia piatta col grazioso ombelico che la decora, fino alla vulva così rosa e gonfia, e sulle gambe, lucide d’olio, fino ai piccoli piedi con le unghie rosse. Sono eccitatissimo, il mio pene, completamente eretto e duro, gonfia la patta dei pantaloni di leggero cotone, mi accorgo di massaggiarlo lentamente mentre ammiro lo spettacolo che ho davanti. Arianna continua a sorridere, cerca di divincolarsi dalle corde che la tengono legata, tutto il suo corpo è in movimento, ad ogni mossa le mammelle sobbalzano piacevolmente, la vulva si apre un po’ di più e poi si richiude, il bacino si alza e si abbassa ritmicamente. Mi riprendo dallo stupore e le vado vicino, comincio ad accarezzarla delicatamente su tutto il corpo, non tralascio nemmeno un centimetro della sua pelle, dove è truccata cerco di essere ancora più leggero per non togliere il trucco, so che non potrò essere delicato per sempre e mi viene un’idea ‘Ti faccio qualche foto, tanto non puoi tirarti indietro’ e scappo a prendere la macchinetta, lei fa finta di dire di no, aspetta, ma capisco chiaramente che non è molto convinta di quello che dice, la mia idea di fotografarla piace anche a lei. Torno con la macchina fotografica e comincio a scattare a più non posso, figura intera dal davanti con la vulva rosa in primo piano, di fianco con il profilo delle tette e i capezzoli rossi, da sopra, il viso truccato, le braccia aperte, e così via, fino a quando non mi sembra che sia abbastanza, avrò scattato una cinquantina di foto, e sono sempre più eccitato. Poso la macchinetta sul cassettone e mi libero dei pantaloni, il pene è in massima estensione, mi avvicino ad Arianna, credo che sia già molto eccitata, il suo corpo è lucido di olio misto a sudore, respira velocemente e continua a muoversi, strattonando le corde che la legano ma che finora resistono, le metto un cuscino sotto il sedere per sollevarlo e mettere ancora meglio in vista la vulva. ‘Ora rilassati e non pensare a niente, faccio tutto io, tu devi solo godere e basta’ Mi guarda sorridendo, la bacio appassionatamente sulla bocca accarezzandole il seno e i capezzoli, durissimi, le nostre lingue ingaggiano una battaglia, sento il suo respiro affannoso, ogni tanto un mugolio o un urletto, voglio arrivare presto alla vagina perché ho una voglia matta di sentire il suo profumo e il suo sapore, ma non voglio fare le cose di corsa, mi dedico al suo seno, alle tette e ai capezzoli, a lungo, leccando, mordicchiando, palpando, modellando, lei continua a cacciare urletti e mugolii, si muove sempre strattonando le corde, ma i nodi tengono ancora, lentamente arrivo alla vagina, mi metto davanti e sto a guardarla un po’, quelle labbra rosa sono molto invitanti, la fessura è molto più aperta di prima, la indovino molto bagnata, sento il suo odore, mi inebria, con la lingua piatta le do una leccata vigorosa, dal basso verso l’altro, il suo sapore mi riempie la bocca, è acidulo, sento anche il sapore del trucco, che in poche leccate se ne va, lasciando le grandi labbra bianche e lucide della mia saliva e del liquido che esce dalla fessura, dai suoi movimenti che sono accelerati e dai suoi mugolii sento che sta per avere un orgasmo, continuo a leccarla insinuando la lingua nella vagina, sempre più in fondo, con una mano mi dedico al clitoride accarezzandolo, stringendolo tra le dita, tirandolo fuori di più, lo lecco un po’ e poi ritorno a leccare le sue piccole labbra e l’interno della vagina, che è sempre più bagnata. Insieme alla lingue le metto dentro anche due dita, con l’altra mano vado a solleticare il buchetto, è bagnato dal suo liquido che cola, un dito entra subito senza fatica, l’interno è morbido e avvolge il mio dito, sento che lei stringe e rilascia le natiche così da imprigionare ancora di più il dito, ne metto un altro e anche questo entra facilmente, la sua pelle è molto elastica e di adatta a tutte le misure, ne ho avuto prova ieri quando le ho messo tutta la mano in vagina. L’orgasmo arriva presto, si muove, inarca il bacino, sento che sia in vagina che nel buchetto stringe e rilascia i muscoli, fino a quando non è al culmine io continuo a leccare e masturbare, poi si irrigidisce, il respiro si blocca per un attimo, si lascia andare al piacere e lentamente si calma, sono ancora dentro di lei quando è tranquilla, i miei movimenti sono appena percettibili, ma voglio tenerla su di giri ancora un po’, con due dita accarezzo l’interno della vagina, faccio movimenti circolari a toccare tutto il suo interno, oppure movimenti alternati dentro e fuori, col pollice sono dentro il buchetto ed esploro bene anche questo, è tutta bagnata e i movimenti sono fluidi e senza intoppi. Ora è immobile, rilassata, il respiro è abbastanza regolare, ma ancora un po’ accelerato, la mia erezione non si è calmata un attimo, ho voglia di godere anch’io. Porto il bacino vicino al suo viso, appoggio il mio pene sulla sua bocca, lei capisce subito e me lo prende tra le labbra, me lo bagna bene, ritorno alla vagina e mi sistemo davanti a lei, struscio un po’ la punta del pene nella fessura che è ancora molto aperta e molto bagnata, lei sporge il bacino e me lo risucchia dentro, mi avvolge e si muove ritmicamente, io seguo i suoi movimenti e mi metto a scoparla, lentamente e poi via via più velocemente, il piacere arriva di nuovo per Arianna, respira veloce, grida, le slego i nodi dei polsi e mi abbraccia subito, i miei colpi ora sono veloci e ci stacchiamo e le palpo le tette giocando con i capezzoli, continuo il mio su e giù, dopo le prove di ieri non sono così pronto, ci vuole una decina di minuti prima che senta di poter venire, lei ha orgasmi continui, quando sento il primo sussulto la stringo, le vengo dentro con una serie di schizzi che non conto, ci baciamo furiosamente, è un orgasmo molto intenso e anche molto lungo, continuo a muovermi dentro di lei anche quando non ho più nulla da dare, mi muovo fino a quando sento che l’erezione se ne sta andando, poi mi abbandono su di lei spossato, le lecco il sudore dalla faccia, la bacio, le lecco le labbra, le succhio la lingua. Quando ci siamo un po’ calmati e il mio pene, ormai senza vigore, ha abbandonato la sua vagina, mi alzo e le slego anche le caviglie, le massaggio un po’, le accarezzo i piedi, le caviglie, i polpacci, le ginocchia, le cosce, arrivo alla vulva, una leccata profonda a gustare i nostri sapori uniti, risalgo verso l’ombelico, mi fermo un po’ sulle tette, arrivo al viso, lo guardo, è beata, sudata, lucida, il trucco se n’è andato, di rossetto non ce n’è più, è rimasto un leggero rosa sulle gote e il colore agli occhi sta sbiadendo, ci baciamo per un po’ e quasi senza accorgermi mi assopisco nella sue braccia.

Quando mi riprendo dal torpore mi accorgo di essere stato immobilizzato, Arianna mi ha legato nello stesso modo con cui ho legato lei ed è in piedi davanti a me che sorride soddisfatta, cerco di divincolarmi ma non ci riesco, i nodi sono stati fatti bene, mi calmo e la guardo, continua a sorridermi mentre si spalma tutto il corpo con l’olio, è uno spettacolo vederla mentre si spalma le braccia, il torace, soffermandosi a lungo sulle tette, la pancia e la vulva, per ungersi le gambe si gira di spalle e chinandosi in avanti mi offre il meraviglioso spettacolo del suo sedere col buchetto che occhieggia in mezzo alle natiche, le labbra della vulva, si spalma l’olio a lungo anche sulle natiche, si sofferma sul buchetto e sulla vulva. Finita questa operazione da me molto apprezzata, e lo dimostra il fatto che il mio pene si è ripreso e comincia ad erigersi, viene sul letto e si sdraia sopra di me, mi massaggia col suo corpo reso scivoloso dall’abbondante olio spalmato, mi accarezza con le tette, partendo dal viso, io le rispondo come posso, lecco e mordicchio i capezzoli, poi scende e sempre con le tette mi massaggia il torace, la pancia, il pene, dove si sofferma a lungo, ogni tanto lo stringe tra loro, con un movimento alternato su e giù, il pene scivola facilmente tra le due mammelle unte, quando le arriva a portata di bocca lo bacia e lo lecca, lo risucchia nella bocca e poi lo lascia uscire. Continua poi il massaggio con la vulva, la passa umida e unta su tutto il corpo, mi spalma il suo odore dappertutto, quando arriva al viso lentamente si gira, ora ho la testa tra le sue cosce e la sua bocca è sul mio pene, iniziamo così un sessantanove dove lei è l’attrice principale, io sono praticamente immobile, non posso muovere niente, solo la mia lingua che lecca le grandi labbra, si insinua nella fessura, leccando sempre più a fondo. Intanto sento che lei si è impossessata del mio pene con la bocca, sento le sue labbra che mi circondano la cappella, poi in un attimo vengo risucchiato dentro, la sua lingua mi avvolge mentre con le mani mi palpeggia i testicoli e aiuta il movimento della bocca. Passa qualche minuto e alla fine sento che sono arrivato al culmine, accelero i movimenti della lingua nella sua vagina, la senta bagnarsi sempre più, ha dei sussulti, non resisto più e mi lasci andare ad un orgasmo molto intenso, spruzzo più volte il mio liquidi nella sua bocca, il mio viso è bagnato del suo liquido che esce copiosa dalla vagina, lei ingoia tutto il mio sperma, mi tiene in bocca fino a quando non sono rilassato, non stacco le labbra dalla vagina, voglio succhiarla tutta, leccare ogni angolo del suo interno, asciugarla completamente del suo umore profumato, a grandi leccate passo le grandi labbra, poi ci stacchiamo, mi raggiunge al viso e mi bacia, un bacio lunghissimo e profondo, sentiamo i nostri sapori mischiarsi nelle nostre bocche, poi finalmente mi slega e posso così abbracciarla stretta stretta. Restiamo sdraiati e abbracciati per un po’, ci scambiamo bacini e baci profondi, ci accarezziamo, ci scambiamo paroline dolci. Guardo la sveglia sul comodino, sono quasi le due. Mi è venuta fame e dovrei anche andare in bagno, lo dico ad Arianna e mi risponde ‘Anch’io ho fame, e devo andare in bagno’ Decido di fare il cavaliere e do la precedenza a lei, si alza e se ne va, non prima di esserci scambiati ancora un bacio e accarezzarci nelle parti intime, e di ammirare il suo fondo schiena mentre esce dalla porta. Sistemo il letto, tolgo le cinture e le cravatte che sono rimaste legate alle gambe del letto, passo una mano sulle lenzuola e l’annuso, ci sono i nostri odori, c’è il nostro sudore e i nostri sapori. Penso a quanto sia stato fortunato a trovare una ragazza come Arianna, e come sia stata spontanea e senza pudori a concedersi a me, non ha mai rifiutato nessuna delle mie proposte, anzi, mi ha sbalordito per come ha saputo accettarle e a volte svilupparle. I miei pensieri vengono bruscamente interrotti dallo squillo del telefono, vado a rispondere in soggiorno, è mia figlia, mi dice che non tornerà questa sera ma domani nel pomeriggio, scambiamo poche chiacchiere, lei sta bene, si sta divertendo, io invece, mentendo, le dico che mi sto annoiando tutto solo, scherzando mi dice di trovarmi una ragazza! La saluto e attacco la cornetta. Arianna è uscita dal bagno e mi raggiunge, le spiego la novità, chiede a questo punto se può passare un’altra notte con me, non chiedo di meglio, la mia risposta affermativa la rende felice. Si è fatta una doccia ed è pulita e profumata, la sua pelle è fresca e umida, vorrei abbracciarla ma sono ancora sudato e unto, la lascio e corro in bagno a rinfrescarmi, una bella doccia tiepida mi rimette in sesto, mi spalmo di sapone e mi sciacquo per bene, mi asciugo, senza indossare niente vado in cucina, Arianna indossa la solita gonna lunga fino ai piedi e nient’altro, ora si che posso abbracciarla. Per qualche minuto restiamo abbracciati, baci e carezze, poi torno in camera a mettermi qualcosa, mi è venuto in mente che ho un camicione che presi in Marocco tempo fa, è largo e lungo fino alle caviglie, aperto sul davanti fino all’ombelico, tanto leggero che la stoffa è trasparente, si vede tutto quello che c’è sotto, e tanto largo da contenere senza problemi una mia eventuale, quasi sicura, erezione. Mi presento così da Arianna che sta preparando qualcosa da mangiare, pane e affettati con un po’ di verdure. Vedendomi lancia un urlo di gioia, sono vestito ma sono al contempo anche nudo, e questo le piace molto, mi abbraccia e mi accarezza dappertutto, io le palpo a piene mani le tette e il sedere, poi ci mettiamo in tavola, apro una bottiglia di vino e verso nei bicchieri, un brindisi alla nostra salute e al nostro amore. Mangiamo con gusto, le prove di questa mattina nel letto ci hanno tolto molte energie, in un momento spariscono salumi e verdure, accompagnati dal pane che a me piace molto. Ogni tanto ci tocchiamo le mani, ci lanciamo baci, riesco a pizzicare le tette che lei ostenta con orgoglio, è completamente a suo agio e non si nasconde, la notizia poi che passeremo un’altra notte insieme l’ha resa ancor più contenta, scommetto che mentre pranziamo il suo cervello sta pensando a cose nuove da fare nel pomeriggio, anche io ci sto pensando, mi piacerebbe finalmente scoparla nel suo bel buchetto morbido e tondo, chissà se sarà d’accordo?

La bottiglia di vino è subito vuota, siamo su di giri, continuiamo con la Coca Cola, abbiamo anche molta sete, è freschissima e va giù che è un piacere, gelato e frutta mettono fine a questo pranzetto, mentre sparecchio Arianna mette su il caffè, aspettando che salga ci abbracciamo, ci palpiamo il sedere, ci baciamo, le accarezzo le tette. Il caffè è pronto, lo beviamo lentamente assaporando il profumo e il sapore. Sono quasi le tre e mezzo, io propongo un film in DVD per rilassarci e recuperare le forze, Arianna dice che non ne ha bisogno, è già abbastanza in forze, e lo credo bene! Sono io che, dopo le prove degli ultimi due giorni, senza contare il pomeriggio di tre giorni fa, sono allo stremo, lei è sicuramente molto eccitante da risvegliarmi in ogni momento e tenermi sveglio a lungo, ma sinceramente, e glielo dico, vorrei essere al meglio per il nostro prossimo incontro sul letto, o sul divano anche. ‘Va bene, hai ragione, sei stato grande finora, se hai bisogno di un po’ di recupero ti capisco, sappi però che io ne ho ancora voglia!’ La bacio teneramente, ci sediamo sul divano, Arianna sempre tette in bella mostra, e ci vediamo un film divertente a cartoni, le cingo le spalle, la mia mano è su un suo seno, la sua sulla mia coscia, ogni tanto controlla che il mio pene non si risvegli, ma per il momento resta tranquillo, lei, a parte queste controllatine veloci, non fa niente per risvegliarlo. Ce ne stiamo così per la durata del film, seduti sul divano, vicini, ogni tanto ci scambiamo un bacio.

Quando è finito il film mi alzo dal divano, tolgo il disco dal lettore, spengo il TV e ritorno da Arianna, ha un’espressione assorta, chissà a cosa pensa? Un’idea ce l’ho. ‘Vado un momento in bagno’ le dico, ‘Va bene, ti aspetto qui’. Dopo, pochi minuti sono di ritorno, Arianna è in piedi vicino al divano che mi aspetta, si è tolta la lunga gonna, è completamente nuda, un raggio di sole che entra dalla finestra accostata le illumina la figura, mi guarda seria ‘Togliti il camicione, nuova regola della casa, da ora i capi di vestiario che si possono indossare sono: zero’ Le obbedisco volentieri e rimango pure io nudo, il mio pene è ancora in posizione di riposo, Arianna mi fa sedere sul divano e si accomoda sulle mie cosce a gambe larghe, mi sbatte le tette in faccia, sono costretto a mettermi in mezzo a loro e farmi abbracciare il viso da queste due palle rotonde e sode, muove il busto a destra e a sinistra strusciandomi i capezzoli, già belli duri, sulle gote e sulla bocca, io non sto certo a far niente, ogni volta che mi passa un capezzolo a tiro di bocca mi do da fare per solleticarlo con leccatine veloci e piccoli morsi, intanto col suo bacino su struscia sul mio pene, che non aspetta molto a riprendere la sua posizione eretta. Con lenti movimenti se lo posizione al centro delle grandi labbra e lo percorre con la vulva per tutta la sua lunghezza, sento che si bagna e lubrifica così la mia asta che si insinua sempre più nella sua fessura, con una mano ora le accarezzo il seno e con l’altra le solletico il clitoride, lei continua a passare la sua vulva umida lungo il mio pene, poi si solleva un po’, lo prende alla base e lo punta contro la vulva, in un attimo le è entrato tutto, resto per un momento immobile e senza respiro per assaporare questo momento, anche lei ora è ferma, sento che stringe e rilascia i muscoli della vagina, è una sensazione bellissima, sentirsi masturbato da una vagina che pulsa a ritmo è semplicemente favoloso, io rispondo a questi stimoli inarcando e rilasciando il pene, poi comincia il piacevole movimento della scopata, aumentando sempre più il ritmo, fino a quando arriva all’orgasmo, si ferma con il pene profondamente in lei e lascia che il piacere scorra libero fino al culmine, fino a quando non si placa un po’, io non sono ancora pronto per il mio orgasmo, con lei ancora avvinghiata a me e io dentro lei, mi alzo, non senza fatica, ce la faccio, restiamo per un attimo in piedi, lei avvolge le gambe intorno alla mia vita, io sono sempre dentro di lei, la appoggio sul divano, ora comincio io il movimento di su e giù dentro il suo corpo, gradatamente aumento la frequenza dei colpi, fino a quando sento di essere vicino al culmine, anche lei è di nuovo pronta per un orgasmo. Finalmente sento di essere alla fine, una serie di schizzi dentro la sua vagina, stiamo godendo insieme, per qualche secondo restiamo immobili assaporando l’orgasmo che lentamente va a finire, resto dentro di lei fino a quando, completamente svuotato, lascio la sua calda e umida vagina e mi accascio, esausto, al suo fianco. Restiamo per un po’ così fino a quando non recuperiamo le forze, come al solito è lei la prima che si riprende completamente, si avvicina strusciando le tette sulla mia spalla e cerca con le labbra la mia bocca, ci perdiamo nell’ennesimo bacio profondo, duellando con le lingue ora nella sua ora nella mia bocca, per un tempo che mi sembra infinito, mai staccandoci per un attimo.

Sento lo stomaco che brontola un po’, le nostre recenti attività bruciano in fretta le calorie, propongo una cenetta veloce, pasta col pomodoro, ci rivestiamo, Arianna vuole mettere il mio camicione, glielo concedo volentieri, solo che è molto largo e lungo, deve raccoglierlo in vita con una cintura, in deroga alle regole le concedo, ma solo per questa volta, un secondo pezzo d’abbigliamento. Sta molto bene col camicione, intanto è trasparente e si vede tutto, la vagina, il solco del sedere con le chiappe belle tonde, le tette con i capezzoli scuri, tra l’altro, essendo scollato fino all’ombelico, ogni tanto una tetta fa capolino e si mostra al mio sguardo. Io indosso i miei pantaloni lunghi leggeri e ci mettiamo a preparare la cena. Dopo una mezz’oretta è tutto pronto, ci gustiamo l’abbondante pasta al pomodoro accompagnandola con l’ultima bottiglia di spumante, mangiamo un po’ di affettato e della frutta, la bottiglia di spumante è vuota, siamo molto felici e ridiamo in continuazione, l’alcool sta facendo il suo effetto euforico e mi da il coraggio finalmente di chiederle la cosa che in questo momento più voglio, scoparla nel suo bel buchetto. Alla mia richiesta rimane in silenzio per un attimo, seria, poi un gran sorriso si disegna sul suo viso, ‘Ho voglia anch’io si sentirti dentro il mio buchetto, però devi promettermi che se sarà troppo doloroso per me ti fermerai’ Glielo prometto, ma le assicuro che sarò molto dolce. Sparecchio la tavola, metto a bagno le stoviglie, metto gli avanzi in frigo. Per darci ulteriore coraggio e toglierci le ultime paure ci beviamo un bicchierino di un ottimo brandy spagnolo, ora le nostre menti sono abbastanza annebbiate e, soprattutto per Arianna, tutto questo alcool faccia da anestetico per sopportare il dolore.

Prendo Arianna in braccio, lei si avvinghia al collo e mi bacia, la porto in camera e la faccio sedere sul bordo del letto, slaccio la cintura che le cinge la vita e le tolgo il camicione, mi tolgo i pantaloni e resto nudo davanti a lei, il mio pene all’altezza della sua bocca, è in posizione di riposo ma si sta risvegliando, me lo prende in bocca e comincia a succhiare e leccare, in un attimo diventa duro e pronto alla nuova prova. Metto tre cuscini uno sopra l’altro sul bordo del letto, faccio sdraiare Arianna a pancia in giù sui cuscini, il suo culetto è deliziosamente offerto in tutta la sua bellezza alla mia vista, il solco che divide le natiche si apre e rivela il buchetto tondo, più giù le grandi labbra della vagina sono gonfie e umide, la fessura è leggermente aperta e si vedono le piccole labbra rosse e lucide degli umori della vagina. Arianna apre le gambe e si abbandona sul letto, appoggia il viso sul materasso e allarga le braccia, in attesa di quello che farò, il respiro affannoso e la lingua che passa nervosa sulle labbra. Mi chino davanti al suo sedere, palpeggio con forza le natiche allargando ancora di più il solco che separa i due globi di carne, vedo il buchetto che ha piccoli palpiti, lo massaggio con un dito e scendo poi a massaggiare le grandi labbra della vulva, con la mano aperta passo e ripasso delicatamente sulla vulva, insinuo un dito della fessura che lo accoglie nel suo anfratto già abbondantemente bagnato, non ho nessuna difficoltà ad inserire prima uno, poi due ed infine tre dita nella vagina, è calda e accogliente, massaggio delicatamente le pareti interne leggermente ruvide ma rese scivolose dall’abbondante secrezione di liquido vaginale, con il pollice massaggio il buchetto, tolgo le tre dita dalla vagina ed inserisco il pollice, lo bagno bene e poi torno al buchetto, passo il pollice umido e cerco delicatamente di entrare, Arianna ha un sussulto e un gridolino di dolore, non è ancora pronta, non è abbastanza bagnata. Mi ricordo allora dell’olio che abbiamo usato per i massaggi, lo prendo, era rimasto sul cassettone, ne faccio scivolare un po’ nel solco delle natiche e lo faccio arrivare al buchetto, lo bagno bene e comincio a massaggiare con due dita, lentamente cede sotto la pressione delle dita e riesco ad inserirne uno, con lenti movimenti e bagnandolo ogni tanto ancora con l’olio, riesco ad inserirlo tutto, massaggio delicatamente le pareti interne, cerco di allargare un po’ il buchetto per far si che un po’ d’olio entri fino in fondo, i movimenti del dito ora sono circolatori, cerco di allargare e ungere bene il buchetto, Arianna risponde a queste mie manovre con gridolini di dolore che finiscono con gemiti di piacere. Improvvisamente mi viene un raptus, tolgo il dito dal buchetto e do una sculacciata ad una natica, non violenta ma decisa, l’urlo di dolore è più alto ma finisce in un lungo gemito di piacere, continuo con due, tre, quattro sculacciate, alternativamente su una o l’altra natica, diventano leggermente rosse, ma le urla di dolore si placano e aumentano i gemiti di piacere, sono sicuro che le piace essere sculacciata e non se l’aspettava. Dopo ancora qualche colpo, sempre ben gradito da Arianna, mi bagno le mani con l’olio e massaggio le natiche diventate rosse, poi torno a dedicarmi al suo buchetto, le sculacciate hanno avuto un esito insperato, il buchetto è rimasto leggermente allargato ed ora entrare con un dito è molto facile, provo con due e non trovo nessuna opposizione, Arianna non si lamenta, anzi spinge verso le mie dita, massaggio ancora un po’ i bordi e l’interno con altro olio, mi ungo per bene il pene soffermandomi in modo particolare sulla punta, quando mi sembra abbastanza appoggio la punta al buchetto, massaggio con un movimento circolatorio i bordi e punto decisamente al centro, lentamente spingo e abbastanza agevolmente la punta entra, per un paio di centimetri. Mi fermo, Arianna non dice niente, sento solo il suo respiro farsi sempre più veloce, geme dolcemente, continuo l’avanzata, sempre lentamente, sento che le pareti del buchetto si allargano ed accolgono la mia asta, sono entrato quasi a metà, ancora nessun lamento, solo respiro pesante e lunghi gemiti, spingo ancora, dopo qualche secondo sono completamente dentro, i miei testicoli sono appoggiati alle sua vulva, resto immobile, Arianna mugola in continuazione, sta avendo il suo primo orgasmo anale, con piccoli colpi laterali mi asseto dentro di lei, comincio poi il lento movimento di su e giù, le pareti del suo orifizio stringono molto il mio pene, però il movimento interno è facile e fluido, tutto l’olio usato sta facendo il suo dovere. Continuando lentamente a muovermi, sto attento alle sue reazione, sento che l’orgasmo le sta arrivando, mi incita a muovermi più velocemente, l’assecondo e do dei colpi più violenti, ‘Ancora, ancora, più forte’ mi incita di nuovo. L’accontento e mi lascio andare a dei forti colpi, come se invece di essere dentro il suo buchetto fossi dentro la sua vagina, non mi risparmio, in pochi minuti lei viene, un orgasmo intenso, si contorce, urla, geme, strapazza il lenzuolo, si lecca e si morde le labbra, quasi subito dopo di lei vengo anch’io, sento i miei schizzi che la inondano, continuo a muovermi per qualche secondo dopo che ho finito il mio liquido, rallento i miei movimenti fino a quando, ormai senza più vigore, vengo cacciato fuori dal suo buchetto che si richiude subito, solo una leggera scia di sperma esce fuori, la lecco via e vado a mischiarla col suo liquido nella vagina dando vigorose leccate dentro e fuori. Quando siamo abbastanza calmi e soddisfatti raggiungo il suo viso per un profonda bacio, ci abbracciamo e ci accarezziamo. Poi la prendo in braccio, la porto in bagno, la siedo sulla tazza e le faccio fare il suo bisogno, le faccio espellere i resti del mio sperma, intanto preparo un bidet caldo, la siedo e le lavo delicatamente buchetto e vulva, con il sapone intimo, massaggio e accarezzo. Risciacquo e l’asciugo, le faccio indossare un paio di mutandine pulite e la porto a letto. Ritorno in bagno, faccio anch’io il mio bisogno e mi faccio un bidet con lo stesso sapone intimo, mi asciugo e metto un paio di boxer puliti. Raggiungo Arianna in camera, mi stendo vicino a lei e l’abbraccio, ci baciamo per un po’, ci raccontiamo dell’esperienza appena vissuta, le è piaciuta molto, non ha sentito troppo male, a parte le prime sculacciate, il piacere ha superato il dolore e ha mitigato il poco dolore che ha avuto inizialmente mentre entravo dentro il suo buchetto. Restiamo così per un po’, abbracciati, scambiandoci baci e carezze, fino a quando non ci prende il sonno, è un sonno profondo e tranquillo, che dura fino al mattino.
Capitolo quattro ‘ Lunedì

Sono da poco passate le nove quando mi sveglio, sono abbracciato ad Arianna, siamo sdraiati sul fianco, io sono dietro a lei e la sento tutta aderente al mio corpo, le accarezzo il seno e la pancia, entro nelle sue mutandine e vado a cercare la vulva, è sempre li al suo posto, umida e leggermente aperta, mi struscio con il mio pene nell’incavo tra le natiche, è sveglia anche lei, muove il bacino sul pene che sta diventando bel duro, sento che ha il respiro veloce e lancia mugolii sommessi. Senza staccarci più di tanto le tolgo le mutandine e mi tolgo i boxer, ora la nostra pelle è a contatto diretto, sporge il bacino verso di me e offre la vulva al contatto diretto col mio pene, mi struscio nella fessura per allargarla ancora, lei è molto bagnata, quando la punta del mio pene arriva a trovare l’entrata della vagina Arianna sporge ancora il bacino, il mio pene entra tutto in lei senza fatica, facilitato dall’abbondanza dei suoi umori che hanno ben lubrificato l’interno del suo sesso. Per qualche minuto restiamo attaccati vicini, senza quasi muoverci, solo un impercettibile ondeggiamento dei nostri bacini in sintonia, le mordicchio il collo e le orecchie, le palpo le tette e strizzo i capezzoli, lei mi tiene una mano sul sedere e si spinge contro il mio corpo. L’ondeggiamento dei nostri bacini acquista vigore, diventa un movimento di andirivieni ben preciso, spingo a fondo il pene dentro di lei e lei spinge il bacino verso di me, ma non è un movimento veloce, è lento e calmo, ad assaporare il piacere che lentamente sta arrivando. Da dietro in questo modo è molto bello far l’amore, sdraiati sul fianco con i corpi aderenti l’uno all’altro, il dispendio di energie è minimo, la punta del pene struscia sulla parte superiore della vagina che è quella più ricca di terminazioni nervose legate al clitoride, e sollecita anche il canale anale che è appena sopra.

Lentamente e senza fretta continuiamo per una decina di minuti, rallentando quando sento che sto per venire per prolungare il rapporto, per poi riprendere il movimento quando mi ristabilisco, ma poi alla fine devo cedere, lei sta già avendo il secondo orgasmo e io voglio finalmente arrivare al mio. Aumento l’intensità della penetrazione, movimenti leggermente più veloci e ampi, quasi ad uscire completamente per poi entrare fino in fondo a toccare la parete uterina, ancora pochi minuti e sfocio in un orgasmo molto intenso, lunghi getti di sperma vanno mischiarsi ai suoi abbondanti umori nell’interno della sua vagina, continuo fino a quando non ho terminato quello che ho da dare, un’ultima spinta profonda e mi fermo per qualche secondo, poi lentamente mi rilasso e restiamo abbracciati vicini l’uno contro l’altro, fino a quando i nostri sospiri di piacere sono diventati un respiro quasi regolare, fino a quando il mio pene, ormai vuoto e sgonfio, non viene sospinto fuori dalla vagina dal suo richiudersi. A questo punto Arianna si gira verso di me, ci guardiamo per la prima volta di oggi, ha gli occhi semi chiusi, la bocca aperta mostra i bei denti bianchi e la lingua che passa e ripassa sulle labbra, alcune gocce di sudore le rigano la fronte e le guance. Non aspetto altro, le catturo la lingua fra le mie labbra e ci scambiamo un lungo bacio, l’accarezzo lungo tutto il corpo e vado a cercare il suo sesso umido, affondo due dita dentro e le giro un po’, poi le porto alla bocca e insieme assaporiamo i nostri sapori mischiati.

Per un po’ restiamo a letto a coccolarci, baci e abbracci, poi dobbiamo alzarci per forza, il fine settimana è finito e dobbiamo tornare alla realtà, Arianna deve tornare a casa e io devo fare un po’ di pulizie in casa, non che abbiamo sporcato chissà cosa, ma devo dare una parvenza di normalità alla casa. Mia figlia dovrebbe tornare per mezzogiorno, sono le dieci passate ormai, il tempo che ci rimane non è molto, non vorrei che le due ragazze si incontrassero, non ho nulla da nascondere o di cui vergognarmi, però vorrei, se la storia continua, dire serenamente a mia figlia di questa situazione. Ma questi sono pensieri che per ora voglio mettere da parte, Arianna è ancora, per poco, qui, voglio che vada con il sorriso sulle labbra e non con la tristezza nel cuore. In due ore si possono fare tante cose.

Innanzitutto una bella doccia insieme, così ci stuzzichiamo ancora per un po’, e così avviene, con la scusa di passarci il sapone, di massaggiarsi per lavarci a vicenda, il mio pene diventa di nuovo duro e ha ancora voglia di un ulteriore orgasmo, anche Arianna non è da meno, sospira e mugola, si struscia con tutto il corpo contro di me, mi accarezza le natiche, la schiena, il torace, mi lecca, mi mordicchia i capezzoli, ci baciamo, le nostre lingue danzano al meglio nella sua e nella mia bocca, mi accarezza il pene, i testicoli, il buchetto. Io non sono da meno, le strizzo e le palpo le tette, mi soffermo sui capezzoli, tirandoli, mordicchiandoli, leccandoli, scendo lungo la pancia e arrivo al suo sesso, è molto bagnato, complice l’acqua della doccia che teniamo al minimo e tiepida in questo momento, poi ci sciacqueremo con in getto forte. Si inginocchia, non senza fatica, il box doccia non è molto grande, per farle più spazio mi rannicchio nell’angolo, e comincia a leccarmi il pene, prima sapienti passate a lingua larga lungo tutta l’asta, nel frattempo mi palpeggia i testicoli, poi si sofferma sulla punta, leccatine veloci sul glande, bacini, mi succhia, in un attimo sparisce quasi tutto nella sua bocca, sento la lingua che mi avvolge, fa dei veloci movimenti a bocca serrata per darmi più piacere, le accarezzo i capelli e la nuca, vorrei poterla toccare in mezzo alle gambe ma la nostra posizione non me lo permette, mi abbandono a lei aspettando l’orgasmo, che arriva prepotente, intenso, lungo, vengo nella sua bocca e lei non smette mai di succhiare e leccare, ingoia tutto il mio liquido, mi meraviglio di come ne abbia ancora dopo i giorni passati con lei, l’orgasmo è intenso come al solito, ma mi sembra di schizzare poco liquido nella sua bocca vogliosa. Quando mi lascia la solevo e la bacio, voglio procurale piacere, la doccia continua a scrosciare su di noi, la faccio girare di spalle e le chiedo di chinarsi un po’, quanto ci riesce dentro questa doccia così piccole per due. Da dietro le accarezzo la vulva bagnata, solletico il clitoride che è duro alla fine delle grandi labbra, con due dita bagnate posso entrare agevolmente dentro lei, fino in fondo, posso toccare la bocca dell’utero, massaggio vigorosamente le pareti interne umide e scivolose, col pollice raggiungo il buchetto e ce lo infilo tutto, posso sentire le mie dita attraverso la sottile parete di pelle che separa le due aperture, le dita massaggiano all’unisono la vulva e il buchetto, fino a quando il suo orgasmo raggiunge il massimo, dimena il bel culetto, sospira e mugola, con l’altra mano le strapazzo le tette, continuo per molti minuti, dopo il primo orgasmo ne ha molti altri, vorrei continuare all’infinito, ma il tempo passa inesorabilmente, dobbiamo terminare questa doccia prima che sia troppo tardi. Una rapida insaponata ci toglie di dosso gli ultimi resti del nostro sesso, ci sciacquiamo e chiudo l’acqua. Ci asciughiamo in silenzio, strofinandoci a vicenda, ci scambiamo baci, sentiamo di essere alla fine di questi giorni di paradiso, Arianna è molto triste, la consolo un po’ ‘Ci dobbiamo vedere ancora, puoi venire a trovarmi quando vuoi’ Si apre in un piccolo sorriso ‘Lo so, ma quando ci capiterà un altro fine settimana come questo?’ Resto un momento pensieroso ‘Possiamo pensare di passare un fine settimana fuori, un bell’albergo, un posto tranquillo” Mi interrompe ‘Non sarà la stessa cosa’ Non insisto, meglio non parlarne più per ora.

Quando siamo asciutti ci vestiamo, assisto per la prima volta alla sua vestizione. Mutandine e reggiseno a balconcino bianchi, jeans a vita bassa e camicia bianca allacciata davanti, come al solito se l’allaccia fino al penultimo bottone sotto il collo, poi lena temente raccoglie le sue cose e le mette nello zainetto, mi lascia le mutandine che indossava stanotte ‘Mettile sotto il cuscino, hanno il mio odore, ti ricorderai di me’. L’abbraccio stretta ‘Non c’è bisogno delle tue mutandine per ricordarmi di te, mi sei entrata dentro il cuore, ti amo e non ti lascerò mai’. Ci baciamo per l’ultima volta, poi l’accompagno alla porta, un ultimo abbraccio ed esce, due lacrime le solcano le gote. Percorre lentamente il corridoio, arrivata all’angolo si ferma un attimo, si gira verso di me, posa a terra lo zainetto, con un gran sorriso stampato in faccia mi fa ciao con la mano, mi manda bacini, raccoglie lo zainetto e sparisce dietro l’angolo.
Sono passate quasi due settimane dal quel lunedì, non ci siamo più visti, impegni suoi di studio, frequenta la facoltà di architettura al terzo anno, e di lavoro, per mezza giornata è impegnata in uno studio di progettazione di impianti industriali, e altri impedimenti vari non ci hanno permesso di frequentarci. Ci siamo sentiti molto per telefono, alcune volte ci siamo masturbati insieme intanto che eravamo collegati, ma a lungo andare queste cose non ci bastano, il contatto fisico è essenziale, e poi, dopo le meravigliose giornate passate nel famoso fine settimana, abbiamo ancora tanta voglia di stare insieme, di baciarci, di toccarci, di fare l’amore, e, come dice lei quando ne ha molta voglia, e ne ha sempre tanta, di scopare. Si, scopare, ne ho molta voglia anch’io, ho voglia di leccare la sua lingua, le sue labbra, accarezzare le sue tette, pizzicare i suoi capezzoli, massaggiare le sue grandi labbra morbide e calde, infilare le due dita nella sua vagina e sentirla bagnarsi, masturbarla fino a farla godere, leccarla dentro e fuori, farmi fare un bel pompino come solo lei sa fare, e poi alla fine scoparla fino a godere insieme.

Oggi è giovedì, sono solo in casa, mia figlia se n’è andata al mare con le amiche, probabilmente anche Arianna è con loro, non ho voluto chiederlo a mia figlia, mi si prospetta un fine settimana solitario, e non potrò nemmeno sentire tanto Arianna per telefono, solo chiamate rapide per veloci saluti, scambi di ‘Ti amo’ e baci lanciati attraverso l’etere. Sono da poco passate le due, la temperatura è piuttosto alta, in casa ci sono 29 gradi, e il ventilatore fa poco, ho rinunciato a fare qualsiasi cosa che mi possa far sudare, passo dal PC alla TV con frequenti soste al frigorifero per bagnarmi la gola con bevande fresche, poi più tardi ho intenzione di uscire per alcune compere e per svagarmi un po’. Indosso solo un paio di boxer, è l’unico indumento abbastanza leggero che riesco a sopportare, tanto essendo solo in casa non devo rendere conto a nessuno. Me ne sto sul divano davanti alla TV senza molta convinzione, più che altro sto pisolando, come al solito c’è poco di interessante e comunque non ho la voglia di seguire un intero programma fino in fondo, passo da un canale all’altro, mi soffermo su qualcosa di sembra interessarmi, ma dopo qualche minuto perdo questo interesse e passo ad altro. Improvvisamente squilla il cellulare, mi alzo dal divano perché l’ho lasciato nello studio, sullo schermo c’è il numero di Arianna, premo subito il pulsante di risposta e sento la sua voce ‘Che stai facendo? Come sei vestito?’ Se mi fa domande del genere vuol dire che al momento è sola ‘Mi sto annoiando davanti alla TV e ho un paio di boxer, quelli scozzesi, e nient’altro, fa troppo caldo qui. Tu cosa indossi?’ La sua risposta mi sorprende ‘Se guardi fuori dalla finestra lo puoi vedere da te’ Corro alla finestra e guardo in strada, Arianna è ferma sul marciapiede di fronte, indossa una lunga gonna blu di tela jeans che le arriva alle caviglie, una polo bianca e sandali bassi. Sento la sua voce farsi maliziosa al telefono ‘Quello che vedi è tutto quello che indosso’ La saluto felicissimo, alle sue parole sento il mi pene che si risveglia, in un attimo diventa durissimo, faccio fatica a trattenerlo nei boxer, il pensiero di Arianna senza nulla sotto mi eccita moltissimo. Stacco il telefono, a voce le chiedo se vuole salire ‘E me lo chiedi, cosa sono qui a fare?’ Corro al citofono e apro il portoncino, vado alla porta d’ingresso e aspetto che arrivi. Dopo una manciata di secondi appare all’angolo del corridoio, quando arriva alla porta ci abbracciamo stretti e ci scambiamo un bacio, sente subito la mia eccitazione e struscia la sua pancia contro il mio pene. Entriamo in casa chiudendo la porta alle nostre spalle, continuiamo a baciarci andando in soggiorno, poi non resisto più, la allontano da me e le tolgo la polo, sotto è nuda, senza reggiseno, le sue tette mi si parano davanti, non faccio altro che accarezzarle e solleticare i capezzoli, che sono già duri ed eretti, mi abbasso a leccarli e mordicchiarli ed intanto armeggio con la cerniera della gonna, in un attimo è aperta e la gonna finisce a terra, nessuna traccia di mutandine, è stata sincera quando diceva che quello che vedevo era tutto quello che indossava. Arrivo con una mano ad accarezzarle la vulva, è calda e umida, entro con un dito nella fessura e la trovo bagnata e pronta, non posso più aspettare, mi tolgo i boxer, il mio pene finalmente libero può ergersi senza ostacoli, lo afferra con una mano e lo accarezza, io continuo l’esplorazione della sua vagina, mi da due leccatine veloci per bagnarlo e si siede sul divano a gambe aperte, con un solo colpo sono dentro, fino in fondo, sento i testicoli che sbattono sul suo buchetto, mi asseto con piccoli movimenti laterali e poi comincio a muovermi dentro e fuori di lei, respiriamo affannosamente insieme, i miei movimenti si fanno più veloci, dentro’ fuori, dentro’ fuori, ogni tanto mi fermo quando sono tutto dentro di lei, assaporo la nostra unione, sento dal suo respiro che è vicina all’orgasmo, ricomincio il mio movimento assecondato dai movimenti del suo bacino, le accarezzo le tette, ci baciamo scambiandoci le lingue, con il pollice le solletico il clitoride, quando arriva il suo orgasmo rallento i colpi, mi concentro sull’espressione del suo viso, ha gli occhi chiusi, la bocca aperta e si passa la lingua sulle labbra, la pelle lucida, respira affannosamente e rumorosamente, lancia piccoli urli e lunghi gemiti, poi si calma un po’ e allora io accelero i miei movimenti dentro lei, sento che sto per esplodere, cerco di resistere ancora qualche secondo, quando capisco che sta avendo un secondo orgasmo mi lascio andare al mio, con potenti sussulti vengo dentro di lei, è un orgasmo lungo, non so quanti schizzi ho avuto, siamo venuti insieme, resto dentro di lei fino a quando sono completamente svuotato, ci stacchiamo e ci abbandoniamo esausti sul divano, pochi secondi, poi Arianna si avvicina al mio pene, è ormai in riposo e bagnato dei nostri umori mischiati, ma lo prende in bocca ugualmente, lo lecca e lo succhia asciugandolo dei nostri umori, quando ha finito io faccio lo stesso con la sua vagina, lecco e succhio dentro e fuori, poi ci scambiamo i nostri sapori ed i nostri odori con un bacio infinito.

‘Non sei andata al mare evidentemente’ Siamo ormai tranquilli, siamo ancora sul divano, nudi, Arianna è seduta sulle mie cosce, la mia mano è fra le sue, mi accarezza la schiena, le titillo il clitoride, ‘No, avevo da studiare, e poi avevo voglia di te’ Ci baciamo, le accarezzo il seno soffermandomi sui capezzoli. Quando è arrivata aveva solo la borsetta, ‘Ti fermi qui stanotte?’ Continuo ad accarezzarle il seno ‘No, non posso, e poi non ho portato nulla per cambiarmi, posso restare solo per un paio d’ore, poi devo tornare a casa per studiare’ Mi vuole tenere sulle spine, non mi aspettavo di vederla oggi e questo mi ha fatto molto piacere, ma dopo due settimane di astinenza da lei vorrei passare più tempo in sua compagnia. ‘E allora vieni domani?’ Ha già la risposta pronta ‘No, nemmeno domani posso, devo finire di preparare un esame e poi ho da fare alcune commissioni per mia mamma’. Resta un momento pensierosa, ‘Potrei venire sabato nel pomeriggio e restare fino a domenica sera, ma non posso fare troppo tardi, lunedì mattina devo essere in facoltà alle nove’. Per me va benissimo, ‘Bene, mi fai molto contento, passeremo un bel fine settimana corto”. Per ora ci restano due ore scarse, intanto che ci riprendiamo dai recenti orgasmi le offro da bere e andiamo in cucina, Coca Cola fresca in grandi bicchieri seduti al tavolo, ancora nudi naturalmente. Beviamo tranquillamente, i miei occhi fissi sulle sue tette, parliamo del più e del meno, facciamo progetti per il prossimo fine settimana, abbiamo ancora la panna da usare, mi ricorda. E le è rimasto in mente in modo particolare la mia mano chiusa a pugno tutta dentro di lei fino al polso, mi fa capire che le piacerebbe riprovare. Intanto da sotto il tavolo sento il suo piedino che sale lungo la mia coscia, arriva fino al pene e comincia a massaggiare, poso il bicchiere ormai vuoto e allungo una mano sul seno, sento la voglia che mi torna, il mio arnese comincia a farsi duro, il suo piede sapiente fa un ottimo lavoro. Le accarezzo i seni, li stringo e li palpeggio, pizzico i capezzoli, ci eccitiamo a vicenda. Mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lei, la prendo in braccio e la faccio sedere sul tavolo nel posto di testa, mi siedo davanti a lei e le allargo le gambe, mi tuffo sulla sua vulva e comincio a leccare a grandi passate, lungo le grandi labbra, insinuo la lingua nella fessura ancora umida, la faccio sdraiare sul tavolo e le alzo il bacino mettendo le braccia sotto le cosce, mi metto così in un’ottima posizione per leccarle vulva e buchetto. Passo dall’una all’altro con ampie leccate a lingua larga, entro nella vagina e succhio il clitoride, è duro e molto sporgente, si bagna abbondantemente, metto un dito, poi due, vado su e giù ed esploro tutto l’interno, poi vado ad esplorare anche il buchetto, è già bagnato dagli umori che escono copiosi dalla vagina, metto un dito dentro che entra senza nessuna resistenza, Arianna ha un buchetto ed una vagina molto elastici, la masturbo simultaneamente nelle due aperture, pollice nel buchetto e indice e medio nella vagina, con l’altra mano le palpo le tette, mugola, respira affannosamente, si contorce. Dopo qualche minuto di questo trattamento finalmente arriva all’orgasmo, intenso, lungo, con una mano aiuta i miei movimenti nelle due aperture dando il ritmo secondo l’intensità dell’orgasmo, con l’altra mi aiuta nel palparle le tette, fino a quando lentamente si placa, resta solo per un po’ il respiro veloce che rallenta gradatamente, si alza a viene a baciarmi, le scarico in bocca tutto il suo sapore, mi succhia avidamente la lingua, mi lecca le labbra e il viso, vuole assaporare tutto ciò di lei che è rimasto sulla mia faccia. Scende dal tavolo e si mette a cavalcioni sulle mie gambe, sento le sue grandi labbra che accarezzano il mio pene eretto e duro, si insinua nella fessura aperta e bagnata. Si alza da me, mi chiede di alzarmi e mi fa sedere sul tavolo dove prima era lei, si siede sulla sedia, si abbassa un po’ e ha il mio pene davanti alla bocca, lo prende con due mani e comincia piano a massaggiarlo, lo guarda, da dei piccoli colpetti di lingua sulla punta soffermandosi sul buchino in cima, con le labbra aperte lo scorre tutto fino ai testicoli, più volte, lo lecca ancora e lo prende in bocca, inizialmente solo il glande, poi avvolgendolo con la lingua entra tutto fino in fondo, si muove su e giù bagnandolo di saliva così da renderlo scorrevole, io già non capisco più niente, sento che sto arrivando all’orgasmo, quando lo capisce rallenta i movimenti per poi di nuovo accelerare, lo fa molte volte, prima veloce, poi lento, senza mai toglierlo completamente dalla bocca, ormai sono a limite della sopportazione, non ce la facci più a resistere, mi lascio andare e schizzo più volte nella sua bocca, lei succhia e manda giù, continua a succhiare anche quando non ho più liquido da offrire, succhia fino a quando diventa piccolo e molle, lo pulisce bene, lo lecca e lo bacia ancora, lo tiene in mano ormai ridotto al minimo, un ultimo bacio e poi si alza e ci troviamo bocca contro bocca, sulla sua sento il mio sapore salato, le succhio la lingua avidamente, ci baciamo a lungo, duellando con le lingue, accarezzandoci lungo tutto il corpo. Passiamo così una decina di minuti, io seduto sul tavole e lei in piedi tra le mie gambe, il suo seno che si struscia sul mio torace, il mio pene che, anche se molle e rilassato, le accarezza la pancia e la vulva. Sento che, nonostante i due orgasmi appena avuti, mi sto velocemente riprendendo, strusciando contro di lei il mio pene è diventato di nuovo duro. Scendo da tavolo, prendo Arianna in braccio e la porto in camera da letto, ho voglia ancora di possederla, voglio scoparla da dietro, alla pecorina. La poso sul letto e le chiedo di mettersi in ginocchio, mi posizione dietro a lei e le massaggio le natiche, mi concentro sul buchetto e sulla vulva, ma non ho molto da fare, è ancora abbondantemente bagnata, le punto il pene al centro ed entro in un solo colpo, mi assesto e comincio a scoparla, prima colpi lunghi e lenti, quando sento che mugola e lancia urli da colpi più veloci, i miei testicoli sbattono sul buchetto, le tette, anche se sode, ballonzolano sotto di lei, ne stringo una con una mano, con l’altra mano le accarezzo la pancia e il clitoride. Continuo per un tempo che mi sembra lunghissimo, Arianna ha avuto già due orgasmi, ma io ancora non sono pronto per venire, mi muovo sempre più velocemente, strapazzo la tetta, pizzico il capezzolo fino a farle male, lei caccia un urlo più forte degli altri, ma il dolore presto si mischia all’intenso piacere dei suoi molti orgasmi, e finalmente ci arrivo anch’io all’orgasmo, do dei colpi più forti che la sbattono violentemente in avanti, ma non mi molla, con una sua mano mi cinge il sedere e non si stacca da me, i suoi gemiti sono diventati uno solo continuo, fino a quando, svuotato e appagato, non mi fermo, resto profondamente dentro di lei, lentamente mi rilasso, ci stacchiamo e ci abbandoniamo esausti sul letto, stanchi, sudati e felici, ci cerchiamo le bocche e ci uniamo in uno dei nostri ormai famosi baci interminabili. Mentre ci baciamo ci accarezziamo a vicenda in mezzo alle gambe, le massaggio le grandi labbra, in così poco tempo così intensamente sollecitate, le sento calde e credo che siano anche un po’ arrossate.

In un attimo arriva per Arianna l’ora di andare, ci alziamo dal letto, va in bagno, in soggiorno recupero i miei boxer e li indosso, esce dal bagno ancora tutta nuda, mi raggiunge in soggiorno, resto incantato a guardarla, è fantastico come nel vederla nuda, pur ormai conoscendo ogni centimetro del suo corpo, mi fermo ad ammirarla, lei sorride, si alza sulla punta dei piedi e fa un giro su se stessa, posso così godere di tutto il suo corpo, si avvicina e mi abbraccia, mi stampa un bacio sulla bocca, dalla borsetta toglie un perizoma bianco e lo indossa, ancora un giro su se stessa per farmi vedere come le sta, trovo che le stia molto bene, mette in risalto la rotondità delle natiche, è leggermente trasparente e la sua vulva si vede sotto la leggera stoffa. Indossa la gonna e la polo, i suoi capezzoli ancora duri si vedono chiaramente sotto la stoffa della polo. Messi anche i sandali ci avviamo alla porta d’ingresso, ci scambiamo un ultimo bacio, le sfioro i capezzoli con un dito, ci diamo appuntamento per il sabato pomeriggio, esce e si avvia lungo il corridoio. Al solito quando arriva all’angolo si volta, mi lancia un bacio sorridendo e se ne va.

Se volete farmi sapere cosa ne pensate, nel bene e nel male, del mio racconto: gbalzaro@yahoo.com

Capitolo sei ‘ Sabato

Arianna arriva nel tardo pomeriggio di sabato, ho avuto tutto il tempo di preparare la casa, frigo pieno di cibi e bevande, lenzuola pulite nel letto, salviettoni e asciugamani nel bagno, barba fatta di fresco, ho lasciato solo il pizzetto che le piace tanto, un paio di nuovi film in DVD se ci resterà tempo per vederli, copri divano pulito e vari piccoli cuscini sparsi sul divano e sul tappeto in terra. Ho acquistato anche delle candele profumate e le ho sistemate un po’ in camera da letto e qualcuna in bagno, potrebbe essere molto bello e romantico amarsi al lume di candela e anche fare una doccia insieme. Quando suona il citofono sono pronto, alzo la cornetta e la invito a salire aprendo il portoncino, sono da poco passate le cinque.

Apro la porta d’ingresso e aspetto di vederla apparire in fondo al corridoio, quando supera l’angolo rimango incantato a guardarla. Indossa un abito viola stretto in vita da una cinghia nera, la gonna arriva ad un paio di dita sopra il ginocchio, è una gonna ampia che svolazza ai suoi passi. L’abito ha un profondo scollo a V, si vede chiaramente il solco tra i seni, sandali neri con tacco alto, capelli raccolti da una coda e occhiali da sole alzati sulla fronte. Quello che mi piace di più è il trucco, labbra rosso fuoco e occhi contornati di nero a sottolineare lo sguardo intenso, ha una borsetta nera e un borsone sportivo blu. Arrivata alla porta le prendo il borsone, con il braccio libero le cingo la vita e l’accompagno in casa, noto solo adesso che l’abito ha un profondo scollo a V anche dietro, le arriva a metà schiena, la mia mano finisce proprio li, ad accarezzarle la schiena liscia, intanto capisco che non porta reggiseno, chissà se, come l’altro giorno, non porta neppure le mutandine? Già sento il mio pene che si sveglia, preme dentro i boxer che porto sotto i corti pantaloncini, indosso poi una t-shirt e nient’altro, ma presto dovremo adeguarci alle regole della casa.

Quando arriviamo in soggiorno poso il borsone a terra, la libero della borsa e ci abbracciamo stretti guardandoci, è bellissima con questo trucco, è un trucco leggero che le mette in risalto le belle labbra e il disegno della bocca, e sottolinea lo sguardo intenso e profondo dei suoi bellissimi occhi neri. Per qualche secondo resto fisso a guardarla, vorrei baciarla ma non vorrei rovinarle il trucco, però poi mi lasci andare, poso le mie labbra sulle sue, sanno di fragola, poi ci lasciamo andare ad un bacio intenso e lungo, come ormai sappiamo ben fare, intanto le nostre mani esplorano i nostri corpi, le accarezzo la schiena direttamente sulla pelle, la profonda scollatura mi da agio di entrare ad esplorare la sua schiena, sento le sue mani sotto la mia maglietta che mi accarezzano la schiena e i fianchi, scendo a cercare le natiche, sento il sottile nastro di una minuta mutandina, deve essere proprio piccolissima e coprire solo il minimo indispensabile, poi mi stacco un poco e vado a cercare il seno, la leggera stoffa dell’abito è segnata dai capezzoli già duri, scosto un lembo ed appare un seno intero, lo palpeggio e pizzico il capezzolo, ci stiamo eccitando a vicenda, lei struscia la pancia sul mio pene ormai in piena erezione, io le accarezzo le natiche e il seno, le abbasso le due spalline dell’abito e riamane nuda fino all’ombelico, lei mi toglie la maglietta e continuiamo così ad abbracciaci e baciarci per qualche minuto con i nostri respiri che sono diventati veloci e profondi. Abbiamo voglia di godere, ma sarebbe meglio prima sistemare le sue cose e poi metterci secondo le regole della casa, per qualche minuto almeno, tanto poi so già che finiremo nudi per darci piacere.

Così ci stacchiamo, la prendo per una mano e le faccio fare una giravolta, la gonna si alza parecchio e posso vedere per un attimo il suo bel culetto praticamente nudo, solo un sottile nastro divide le due natiche e va a sparire nel solco tra di esse, davanti ha un piccolissimo triangolo che copre a malapena le grandi labbra della vulva, la tiro verso di me e vado ad accarezzarla in mezzo alle gambe, è morbida e umida, mi soffermo con lenti movimenti sul triangolo delle mutandine, si abbandona contro di me e mi accarezza il pene da sopra i pantaloncini, la cosa va avanti per poco però, dobbiamo sistemarci e poi avremo tutto il tempo per noi. Ci lasciamo per un momento, raccoglie la borsa e il borsone e va in camera da letto, intanto che si allontana mi ricorda le regole della casa, non me le sono scordate, le dico, voglio proprio vedere questa volta come le rispetta. Da parte mia ho già deciso, mi tolgo pantaloncini e boxer, indosso una canottiera blu che mi ero già preparata, è abbastanza lunga da coprirmi fino all’inguine, non tutto però, ora che sono eccitato mi nasconde bene tutto il pene, in caso di rilassatezza spunterebbe dall’orlo. Poi è una canottiera molto scollata, davanti mi copre appena i capezzoli, sui fianchi lascia vedere molto del corpo, dietro invece è molto accollata. Qualche minuto e Arianna torna, si è ripassata il rossetto sulle labbra, indossa solo una gonna corta a metà coscia, è molto larga ed ad ogni suo passo oscilla sui fianchi da una parte e dall’altra, quando arriva davanti a me fa una veloce giravolta, la gonna si alza completamente, fa la ruota, mi appaiono così le sue natiche e la vulva completamente nude, non c’è traccia di mutandine. Si ferma con le mani unite davanti alla gonna a tenerla ferma, mi guarda e sorride, ha notato il gonfiore sotto la mia canottiera, lo fissa estasiata, si avvicina e prende in mano il pene, lo accarezza attraverso la stoffa, io le palpeggio le natiche, ci baciamo, ho tantissima voglia di essere dentro di lei. Ci baciamo per qualche minuto, ci accarezziamo, poi si gira dandomi le spalle, mi cinge con le braccia, sono così libero di accarezzarle le tette, sono morbide e sode, i capezzoli già ben duri ed eretti, li solletico a lungo, intanto insinuo il pene nel solco delle natiche, lei allarga le gambe per accogliermi meglio, attraverso la stoffa della gonna la sento calda, la voglia di averla cresce continuamente, quando non ce la faccio più la volto, le alzo la gonna, l’accarezzo sulle grandi labbra, le passo un dito nella fessura per farla allargare, è bagnata, sento il suo liquido che cola fuori, le passo un dito dentro, l’allargo, la stuzzico, mi abbasso davanti a lei e comincio a dare grandi leccate, sulle labbra, lungo la fessura, sul clitoride, dentro la vagina, intanto lei ha preso in mano il mio pene e lo massaggia vigorosamente, mi alzo un momento e lei ne approfitta per abbassarsi a sua volta e leccarlo, lo prende in bocca e lo bagna con la saliva, lo prepara ad entrare dentro lei. Poi si stacca, si sdraia a terra sul tappeto, gonna alzata e gambe larghe, sento il suo odore che si diffonde nella stanza, mi sistemo tra le sue gambe, punto il pene alla vagina e lentamente entro dentro di lei, caccia un urlo quando arrivo in fondo e mi fermo, sono comodo, siamo ben lubrificati, muove il bacino con movimenti circolari, mi accarezza il pene con la sua vagina, inizio a muovermi su e giù, da subito con un movimento veloce e regolare, ho tanta voglia di venirle dentro, non voglio aspettare che abbia più orgasmi, quando sento che sta per arrivare al culmine mi lascio andare, ho un lungo orgasmo, schizzo tutto il mio liquido dentro di lei, lo accoglie assecondando i miei movimenti, stringe e rilascia i muscoli della vagina per darmi più piacere, mugola e urla, si tortura un capezzolo e si morde un labbro, le solletico il buchetto che sento bagnato e morbido, ci calmiamo e restiamo abbracciati, io su di lei, fino a quando non vengo cacciato fuori ormai molle e gocciolante, un paio di secondi per riprenderci e ci mettiamo teste contro sessi, un bel sessantanove per leccarci a vicenda, per succhiare tutti i nostri liquidi mischiati dopo la scopata. E alla fine, ci cerchiamo le bocche, per scambiarci un bacio dove sentiamo ancora i nostri sapori mischiati, lingua contro lingua, per un tempo interminabile.

Ormai calmi e rilassati, e appagati, restiamo sdraiati sul tappeto, parliamo del più e del meno, ci scambiamo carezze su tutto il corpo, siamo ancora vestiti, si fa per dire, io la canottiera e lei la gonna, che comunque non copre nulla, è arrotolata il vita e lascia scoperte le natiche e la vulva, l’accarezzo distrattamente con un dito, sento che è ancora bagnata, la produzione di umori è continua, viviamo in uno stato di perenne eccitazione, anche il mio pene è quasi al massimo della potenza, complici i continui scambi di carezze e di toccamenti che abbiamo continuamente, la voglia di sesso è una costante presenza, in ogni nostro movimento c’è una grande componente erotica che ci fa stare sempre pronti all’azione. All’ora di cena manca poco, ne stiamo giusto parlando, ma l’attenzione di Arianna è a tutt’altro argomento, il mio pene è in splendida erezione, tutto quel toccare di vulva e di tette ha ottenuto il suo effetto, resta muta e lo fissa, fa capolino da sotto l’orlo della canottiera, umido e ancora lucido degli umori della sua vagina, lo afferra con due mani e lo stringe forte, quasi mi fa male, muove le mani su e giù lentamente, con una mano scende ad accarezzare i testicoli, delicatamente, si avvicina al mio buchetto e lo massaggia con movimenti circolari, intanto continua il movimento lento su e giù sull’asta, le accarezzo le tette, le stringo e le pizzico, le accarezzo la vulva, entro facilmente con un dito, è bagnatissima, tento con due dita prima e poi con tre, la accarezzo dall’interno, sento che continua a bagnarsi, intanto si avvicina con la bocca al pene, lo lecca sulla punta, da piccoli bacini, lo prende tra le labbra, circonda la punta con la lingua, io continuo il massaggio dentro la vulva, mi dedico col pollice al suo buchetto, bagnato degli umori che sgorgano abbondantemente dalla vagina entra con facilità, la masturbo vigorosamente contemporaneamente nel buchetto e nella vagina, lei si dedica al mio pene, è tutto nella sua bocca, lo succhia avidamente, ne assapora il gusto, sono seduto sul tappeto, Arianna è sdraiata davanti a me, la testa tra le mie gambe, una mai mano si dedica al duo buchetto vulva, con l’altra le accarezzo la testa seguendo i suoi movimenti sul mio pene, ha già avuto un orgasmo e mi ha inondato la mano di liquido, questo facilita di molto la masturbazione, le mie dita scorrono veloci e sicure nelle sue cavità, sono tutto dentro la sua bocca, sento chiaramente la lingua che si avvolge intorno all’asta, vuole armi venire ma cerco di resistere più che posso, è talmente bello e piacevole il suo pompino che vorrei non finisse mai, la sua bocca è calda ed accogliente, le sue labbra morbide mi danno sensazioni incredibili, ormai ha orgasmi continui, si stacca dal mio pene per prendere fiato, ha gli occhi semi chiusi, il respiro affannoso, il viso arrossato, i capelli appiccicati alla fronte dal sudore, ma non si ferma per questo, prosegue con impegno, alla fine sento di essere arrivato al capolinea, mi lascio andare al mio orgasmo, vengo tutto nella sua bocca, lei mi stringe ancora di più mentre le schizzo in gola, ingoia tutto senza nessun problema, già molte volte mi ha detto che venirle in bocca le fa un piacere immenso, sentire i miei spasmi tra le labbra la manda in visibilio, quasi come quando le vengo nella vagina. Continua a succhiare e ad ingoiare fino a quando non ne è rimasto nulla, mi ripulisce bene e mi da un ultimo bacio sulla punta del pene ormai floscio, le tolga la mano dalla vulva e dal buchetto che ho continuato a masturbare fin’ora e mi precipito a leccarla, voglio asciugarla di tutto il liquido che ha prodotto, lappo vigorosamente dentro e fuori, sia nella vulva che nel buchetto, quando penso di aver fatto bene il mio compito ci allacciamo in un bacio profondo, labbra contro labbra e duello di lingue, ci scambiamo i nostri sapori, è bello baciarsi a fondo dopo tutto il piacere che ci siamo dati.

Quando ci riprendiamo e ci sentiamo di alzarci dal tappeto ci ricomponiamo un po’, Arianna si sistema la gonna e io la canottiera, prima di andare in cucine per preparare la cena ci sediamo sul divano, le dico che ho una cosa da darle, un regalo che ho preso per lei su internet e che finalmente è arrivato ieri, dall’America. Le porgo una scatolina rossa, legata da un nastro. Io so già cosa contiene, ma voglio vedere la sua espressione quando la apre. Ed è di sorpresa, la scatola contiene due palline dorate legate insieme da una corda di nylon, hanno un diametro di circa due centimetri e mezzo e la superficie è lucida a specchio ed è cosparsa da piccoli bozzi rientranti. Mi guarda con aria interrogativa, non ha capito di cosa si tratta e allora glielo spiego ‘Si chiamano Ben Wa Balls, sono di origine giapponese, all’interno sono cave e c’è una pallina d’acciaio libera di muoversi. Servono a darsi piacere in qualsiasi momento delle giornata in modo discreto, vanno inserite nella vagina, quando cammini o fai qualsiasi movimento le piccole sfere all’interno si muovono e stimolano le pareti interne della vagina’ Mentre le spiego i suoi occhi si illuminano e mi fa un gran sorriso, le prende in mano e le soppesa, le muove e sente la sfera interna che gira e salta sui piccoli bozzi, già in mano mi dice che le danno delle belle sensazioni ‘Le voglio provare subito, me le metti dentro tu, per favore?’ Non chiedo altro, ogni volta che posso avere un contatto con la sua vulva mi fa piacere, mi da le palline e si mette in posizione, gambe aperte, con due dita si allarga la vulva per favorire l’inserimento. Vedo che è ancora bagnata ma con la saliva bagno bene le due palline, poi lentamente, una alla volta, le inserisco dentro al sua vagina, entrano facilmente, lascio sporgere fuori il filo di nylon per poterle poi estrarre facilmente. Entro con due dita per sentire se sono messe bene, le assesto e le faccio girare un po’ per la vagina, la cosa le fa molto piacere, ma voglio vedere cosa succede quando cammina o fa altri movimenti. La lascio alzare e fa qualche passo per il salone, la gonna danza sui suoi fianchi, ‘Che sensazione piacevole, sembra che ci siano le tue dita dentro di me che mi stuzzicano’ Continua a camminare, le due palline devono farle davvero un bell’effetto, credo che sia già sull’orlo di un piacevole orgasmo, sta respirando veloce e ha piccoli mugolii, si ferma per un attimo, si accarezza un seno, si porta una mano all’inguine e si stringe la vulva, sta assaporando l’orgasmo. Per qualche secondo resta ferma, continua a torturarsi il seno e si solletica il clitoride, l’orgasmo è intenso, la raggiungo per sorreggerla, non vorrei che cascasse a terra, mi stringe e cerca le mie labbra, mi da un bacio violento, mi mordicchia labbra e lingua, quando si riprende si stacca, mi guarda con gli occhi lucidi, è sudata, rossa in viso ‘Sei un demonio, non potevi farmi un regalo migliore, non so per quanto potrò tenerle, mi procurano un piacere tale che mi taglia le gambe, ma cercherò di tenerle il più possibile’ Così detto andiamo in cucina, cammina con difficoltà, le due palline le solleticano continuamente la vagina ed è sempre sull’orlo di un ulteriore orgasmo, si placa solo quando si siede e non fa movimenti, ma capisco che il piacere è costante in lei.

Preparo la cena, una cosa veloce perché ho già nuovamente voglia di lei, il fatto che abbia dentro le due palline e che sia costantemente eccitata mi fa venire tutte le voglie del mondo. Un po’ di verdura con dell’affettato, pane e spumante freschissimo che va giù che è un piacere, in pochi minuti una bottiglia è vuota, ci buttiamo voraci anche sul cibo, il sesso ci mette molta fame. Arianna si dimena sulla sedia, accavalla e scavalla continuamente le gambe, questo movimento le procura molto piacere, ogni tanto si tocca la vulva, sotto il tavolo sono sicuro che si sta stuzzicando il clitoride, si accarezza il seno, io la guardo e sono eccitatissimo, il mio pene già fin dall’inizio della cena è in massima erezione, ogni tanto mi do un’accarezzata anch’io, faccio finta di sistemarlo meglio, ma quello che voglio veramente è di venire al più presto, se va avanti così so che non ci vorrà molto. Credo che Arianna sia combattuta tra il piacere che le danno in continuazione queste due palline che ha dentro la sua vagina e la voglia finalmente di essere rilassata e godersi in pace il cibo e il vino. Quando non può più resistere si alza dalla sedia e con mossa fulminea afferra il cordoncino che le esce dalla vagina, delicatamente lo tira e, prima una e poi l’altra, le due palline escono dalla sua vagina gocciolanti di umori, un attimo e un rivolo di liquido esce e scorre su una coscia, mi avvicino e con un tovagliolo l’aiuto ad asciugarsi, le massaggio delicatamente la vulva e la stringo baciandola, è stravolta, non riesce a chiudere la bocca dal respiro affannoso che ha, è rossa e sudata, i capelli sono incollati alla testa, però ha un’espressione beata, mai aveva goduto così intensamente senza la mia partecipazione diretta, quando si è ripresa quasi completamente la faccio sedere sulle mie cosce e continuiamo la cena in questo modo, mangiamo dallo stesso piatto imboccandoci a vicenda, io le passo i pezzi di cibo sulle tette e tra le gambe prima di mettermeli in bocca, lei li passa sul mio pene e sul mio corpo prima di gustarli, è una cena molto eccitante che non ci calma assolutamente la voglia di fare sesso e ancora sesso. Alla frutta mi viene un’idea, la preparo sbucciata e a pezzi non molto grossi, poi faccio sdraiare Arianna sul tavolo a gambe aperte, prendo dei pezzi di frutta e prima di mangiarli li intingo nella sua vulva umida e saporita, li inserisco a fondo, così si impregnano dei suoi umori e la sua vagina poi saprà di frutti misti. Inutile dire che questa operazione le procura di nuovo una grande eccitazione che si risolve in alcuni orgasmi a ripetizione, ora è bagnata di succo di frutti e di liquido vaginale che produce copiosamente, io da parte mia sono ancora in piena ed insoddisfatta erezione, non posso più resistere, la tiro vicina in modo da avere la vulva all’altezza del pene, senza pensarci tanto lo punto contro le grandi labbra e con un solo colpo sono dentro fino in fondo, sono talmente eccitato e voglioso che in pochi secondi vengo dentro di lei, è un orgasmo simultaneo che ci appaga moltissimo, l’eccitazione era alle stelle e la conclusione ci soddisfa in pieno. Restiamo per alcuni minuti fermi, io dentro di lei, mangiamo gli ultimi pezzi di frutta intinti nei nostri umori mischiati fino a quando, ormai con poca consistenza, il mio pene scappa fuori dalla vagina.

Il dopo cena si preannuncia per ora piuttosto calmo, dopo esserci rinfrescati in bagno io sparecchio la tavola e metto piatti e posate nel lavello, Arianna si è tolta l’ormai inutile mini gonna e gira per casa completamente nuda, ha in mano le due palline e le sta soppesando, scommetto che sta pensando di infilarsele di nuovo ed approfittare del grande salone per farsi una bella camminata eccitante, può tranquillamente fare un percorso circolare attorno al divano ed al tavolo da pranzo, quello che finora non abbiamo mai usato preferendo quello della cucina. Le lancio un’idea, avendo capito i suoi desideri, di vestirsi e di farsi una bella camminata all’aria aperta sul balcone che circonda l’appartamento su due lati, può andare avanti e indietro, tanto siamo al secondo piano, chi passa per strada difficilmente potrebbe capire quello che le succede. E non ci pensa due volte, corre in camera e ritorna dopo qualche minuto vestita di un paio di pantaloni corti a metà coscia e di una polo, si avvicina e alza una gamba del pantalone, posso vedere chiaramente il cordino di nylon che esce dalla vulva, non porta mutande ne reggiseno, questo veramente lo indossa molto di raro. Ha già il respiro accelerato, le gote sono arrossate ‘Sei sicura di volerlo fare? La mia era solo una provocazione, non ti obbliga nessuno’ le dico stringendola. ‘Solo per qualche minuto, un paio di giri, fino quando ce la faccio a reggermi, mi appoggio alla ringhiera’. Esce, cammina lentamente con aria distratta, si guarda intorno, guarda in basso, nessuno fa caso a lei, i pochi passanti sono presi dalle loro occupazioni serali, chi torna dal lavoro, chi dallo shopping, chi esce a cena, chi passeggia e basta. Arriva in fondo al balconcino e si ferma appoggiandosi alla ringhiera, ha gli occhi chiusi e il respiro pesante, deve avere il fuoco tra le gambe. Resta li per qualche secondo, poi si volta e mi guarda, sta sicuramente avendo un orgasmo, e non deve essere il primo, poi lentamente torna verso di me, per fare quei cinque metri di balcone ci mette un tempo interminabile, quando arriva vicina quasi si accascia a terra, la devo sorreggere e la porto dentro, ha orgasmi in continuazione, deve essere ormai un unico orgasmo interminabile, solo adesso noto un rivolo che le scende lungo la coscia, la sua vagina è allagata di umori che stanno strabordando. Lentamente le abbasso i pantaloncini, sul cavallo c’è un enorme macchia di umido, il cordino spunta tra le grandi labbra arrossate, le massaggio un po’ e poi tiro delicatamente, le due palline lucide del suo liquido escono quasi insieme, le succhio per assaporarne il sapore di Arianna, poi la lecco per bene per asciugarla, infine mi siedo su una sedia e me l’accomodo sulle cosce, la stringo e la bacio intanto che recupera le forze e si calma un po’, restiamo così fino a quando si fa quasi buio, ad un certo punto ho quasi il sospetto che si sia appisolata, appoggia la testa sulla mia spalla ed è immobile, il respiro normale e regolare. La sua voce è bassa e profonda quando mi dice ‘Questo è il regalo più bello che potevi farmi, credo che queste due palline dorate saranno le mie compagne nei periodi di solitudine, molto meglio delle mie dita quando avrò voglia di godere, e sicuramente con un risultato molto appagante, non ho mai avuto degli orgasmi così intensi e numerosi’. Mi guarda con gli occhi che brillano, si vede chiaramente che è ancora sotto gli effetti dei recenti intensi orgasmi, ci baciamo e nel suo bacio sento tutta la sua felicità, ha indosso ancora la polo, i pantaloncini sono una macchia informe sul pavimento, la accarezzo in mezzo alle gambe, è ancora e sempre bagnata, ormai è perennemente pronta e lubrificata dai suoi umori che sta producendo copiosamente, io del resto non sono da meno, il mio pene è in erezione quasi perenne quando c’è lei, mi accorgo che è tra le sue mani, lo sta massaggiando delicatamente, siamo già pronti per altri orgasmi.

Per questa sera avevo in mente di penetrarla ancora con la mano intera, lei era d’accordo, ma dopo l’intenso pomeriggio decidiamo di passarla dolcemente ed in modo molto intrigante, Arianna ha portato con se nel suo borsone un completino, così mi dice, molto eccitante, per me quando glielo vedrò indosso, e per lei che si sente particolarmente bella una volta indossato. Ci alziamo dalla sedia, dobbiamo andare in bagno, il mio pene è ancora nelle sue mani, non ha nessuna intenzione di lasciarlo, così ci avviamo lei davanti e io dietro, la sua mano mi tira tenendo il pene, mi sembra di essere al suo guinzaglio, io la segue volentieri e le palpeggio le natiche e con un dito le accarezzo il buchetto cercando di entrare dentro. Ci riesco, è umido degli umori della vagina ed entro facilmente, fa un po’ fatica a camminare ma arriviamo in bagno abbastanza velocemente. Ci stacchiamo e facciamo a turno i nostri bisogni, poi ci mettiamo sotto la doccia e ci rinfreschiamo velocemente, senza troppi strusciamenti, anche se le piccole dimensione del box doccia ci costringono a restare praticamente appiccicati. Ci asciughiamo a vicenda massaggiandoci vigorosamente, indosso un accappatoio e lascio Arianna sola in bagno, vado in soggiorno e aspetto che mi chiami, mi dice che vuole truccarsi e poi indossare il completino eccitante.

Aspetto una ventina di minuti, sorseggio un po’ di Coca Cola e guardo la TV, quando sento che mi chiama la raggiungo in camera da letto. Aspro la porta e vedendola resto di stucco. Arianna è seduta sul letto, in mezzo, appoggiata alla spalliera, braccia larghe, una gamba dritta davanti a se e l’altra piegata leggermente, indossa il suo completino eccitante che cerco di descrivere al meglio. Intanto è truccata benissimo, labbra rosso fuoco, occhi contornati di nero, gote rosa, capelli raccolti in una treccia, unghie delle mani e dei piedi dello stesso colore delle labbra, quel rosso che tanto contrasta con la sua pelle bianchissima, indossa una guepiere di seta nera con reggicalze, sopra è fatta in modo che copra solo la parte sotto dei seni, i capezzoli sono in vista e sono dello stesso colore delle labbra, sotto si ferma ad arco appena sotto l’ombelico, ai vertice dell’arco partono le due bandelle che reggono le calze, nere naturalmente e, scoprirò poi, con la riga dietro. Per finire un piccolo perizoma trasparente di pizzo nero, indossato sopra il reggicalze, in modo da poterlo togliere senza slacciare il reggicalze. Sorride maliziosa e aspetta la mia reazione ad un simile spettacolo che sinceramente non mi aspettavo, è bellissima e il completino mette in risalto le sue curve. Per un tempo che non so dire resto a guardarla, voglio imprimermi bene in mente questa visione, mi avvicino per guardarla meglio, noto così che la guepiere ha un disegno arabescato nella stoffa lucida, le coppe che reggono il seno sono dello stesso pizzo del perizoma, le calze hanno la riga dietro. Noto che la pelle che resta scoperta è lucida di olio, vorrei baciarla ma non voglio al contempo rovinare subito il trucco. Così mi viene l’idea di farle delle foto, ora che non è legata come la volta scorsa magari può mettersi in pose diverse. La macchinetta è a portata di mano, comincio a scattare e le chiedo ogni tanto di cambiare posa, con le mani a coprirsi il seno, a carponi con le tette penzolanti, seduta a gambe larghe e così via, per una decina di minuti, fino a quando non ne posso più, le sue pose, a volte molto arrapanti, mi hanno eccitato moltissimo, la voglia di averla è tantissima, poso la macchinetta e mi sdraio sul letto vicino a lei, ci abbracciamo e ci baciamo, intanto le mie mani scorrono sul suo corpo, sento la delicatezza della seta, la piacevole ruvidezza dei pizzi, le accarezzo le gambe avvolte dalle calze fino ai piedi, che massaggio a lungo, intanto lei slaccia la cintura dell’accappatoio e lo apre, il mio pene in erezione ormai da tempo affiora dai lembi dell’indumento, l’aiuto a toglierlo e resto nudo, afferra il pene e comincia un lento massaggio, io le bacio i capezzoli e le palpeggio le natiche, mi infilo nella sottile stringa che sparisce nel solco e vado a cercare il buchetto, è sempre li, caldo, umido e morbido, senza fatica entro con un dito e comincio a masturbalo delicatamente, al sua reazione è immediata, ansima e si dimena, vado a trovare anche la vulva e mi infilo con un altro dito, ora la masturbazione è doppia, il piacere aumenta, ha subito un orgasmo, poi un altro, la sue mani stringono con forza il mio pene, sta masturbandomi lentamente ma con decisione. Cambiamo posizione, le sfilo le mutandine e posso così ammirare le sue grandi labbra, sono rosate, leggermente aperte, bagnate, ci mettiamo in modo da avere i rispettivi sessi a portata di bocche, un bel, sessantanove ci aspetta. La lecco abbondantemente sulle grandi labbra, sulle cosce, nella fessura, insinuo la lingua dentro più che posso, vado a leccare il buchetto, sento che mi stringe il pene con un a mano, mi lecca la punta e poi lo, prende in bocca, è calda e morbida, mi succhia e mi lecca, continuiamo così fino a quando la voglia di entrare dentro di lei non mi fa più resistere, mi stacco dalla vulva e mi giro, lei allarga le gambe e si prepara ad accogliermi. Con due dita scosto le grandi labbra e punto il pene nel mezzo, è bel lubrificato e lei è bagnatissima, con un colpo deciso entro fino in fondo, per un attimo trattiene il respiro, sento poi che contrae e rilascia i muscoli della vagina, mi sta strizzando, poi inizia lei a muoversi lentamente, vuole condurre, così, lentamente, mi giro e mi porto sotto di lei, senza uscire, ora è sopra e può dettare i tempi come vuole. Io posso così stringere nelle mani le tette, sento il piacevole contatto delle calze sui fianchi, lei si muove lentamente, prima con movimenti circolari, poi avanti e indietro, lo estrae quasi tutto e poi lo fa entrare fino in fondo, sempre molto lentamente, posso assaporare tutta la profondità della vagina, la abbondante lubrificazione rende molto piacevole questo movimento, il suo ritmo aumenta gradatamente, posso sentire dal suo respiro e dai mugolii che escono dalla sua bocca quando ha piccoli orgasmi. Ora il suo avanti e indietro è diventato veloce, sta per arrivare al massimo del piacere, ma io sento di non essere ancora al culmine. Il suo orgasmo arriva subito, per un attimo si ferma, io sono profondamente dentro di lei, posso sentire la punta del pene contro la sua parete interna, poi ricomincia a muoversi, più lentamente, vuole assaporare ogni istante di questo orgasmo, quando si calma capisce che io non sono venuto, non ha mai smesso di muoversi su di me, vuole darmi piacere, lentamente alzandosi lascia che esca da lei, poi si punta il pene in mezzo al buchetto, lo struscia un po’ per bagnarlo con i suoi umori rimasti sul pene, poi, molto lentamente, inizia ad abbassarsi. Entro abbastanza facilmente, lei si allarga e lo accoglie tutto, sento la stretta piacevole, comincia di nuovo a muoversi su e giù, sempre molto lentamente, accelera un po’ quando si sente a suo agio, tiene questo ritmo fino a quando, sollecitato in modo così profondo, non scoppio in un potente orgasmo, le schizzo tutto il mio sperma dentro, sento che avvolge il pene e lo lubrifica ulteriormente, accelera di più il movimento fino a quando mi svuoto completamente, l’afflosciarsi del pene favorisce l’espulsione dal suo buchetto, sono sfinito, ci sdraiamo esausti abbracciati, ci scambiamo baci e carezze, fino a quando non ci sorprende il sonno. Restiamo così fino al mattino.
Guardo l’orologio appena mi sveglio, sono da poco passate le dieci, la stanza è inondata di luce, ho lasciato le imposte aperte e anche un’anta della finestra è aperta, con la luce entra anche l’aria fresca del mattino, questa notte ha piovuto e la temperatura è molto piacevole. Le tende ci fanno schermo agli sguardi dei vicini, anche se la casa di fronte è lontana una ventina di metri ci possono sempre vedere se vogliono spiare. La cosa mi interessa davvero molto poco, se il loro divertimento è questo, ben vengano, io non mi scandalizzo, e poi non faccio nulla di male.

Sono nudo, coperto solo dal leggero lenzuolo, Arianna dorme ancora, indossa la sua guepiere e le calze che sono un po’ rovinate qua e là, è sdraiata supina con le gambe leggermente aperte e le braccia sulla pancia, il suo seno si muove a ritmo con la respirazione tranquilla, la sua vulva è bel visibile tra le cosce, è leggermente arrossata e ancora lucida, il bel trucco è tutto sparito, i capelli scomposti le incorniciano il viso ora sereno. Non so se svegliarla con una bella leccata in mezzo alle gambe o restare a guardarla mentre è così calma e rilassata. Per un po’ vago con lo sguardo sul suo corpo, mi soffermo sulla bocca, le sue labbra hanno un bel colore rosso naturale, le sue spalle che fanno da anticamera al seno sodo e dai globi tondi con al centro quei capezzoli grossi senza praticamente aureola, ora non sono molto sporgenti, solo pochi millimetri, scendo alla pancia, l’ombelico è nascosto dalla guepiere, arrivo alle grandi labbra, mi soffermo a lungo su queste, sono grandi e nascondono le piccole labbra, solo una lieve fessura si vede tra di loro, sono la parte che più mi piace del corpo di Arianna, non perché sia il suo sesso ed è la fonte di piacere per eccellenza, mi piace perché è davvero bella, tonda, morbida, accogliente, completamente senza peli. Continuo ad osservarla proseguendo sulle gambe, non lunghe, Arianna è alta poco più di un metro e sessanta, ma armoniose, dritte, le cosce ben tornite, le ginocchia fini, i polpacci leggermente sporgenti, per finire sui suoi bei piedini, un 36, piccoli, le dita scalate e le unghie ben curate e dipinte di rosso vivo.

‘Piaciuto il panorama?’ La voce di Arianna mi fa sussultare, si è svegliata, o forse fingeva. Si stira, si stropiccia gli occhi, allarga le braccia, si sistema i capelli come può, ha un gran sorriso stampato sul viso, mi guarda, si vede che è felice e riposata, dopo le dure battaglie di ieri si meritava un po’ di riposo. Si alza appoggiandosi sui gomiti, solo ora nota che le calze sono rovinate, sembra arrabbiata, ma per un attimo, mi guarda e mi porge le labbra, ‘Non mi merito un bacio?’ Mi avvicino e le nostre labbra si uniscono, ci mordicchiamo e ci baciamo per un po’, le nostre lingue si incontrano, i nostri sapori non sono dei migliori, dopo una notte di sonno e di battaglie sessuali con ampio uso delle bocche gli aliti non sanno certo di rosa, ma non ci preoccupiamo, con un bacio lungo e profondo tutto va a posto, l’accarezzo sul seno e tra le cosce, lei si è impadronita del mio pene che già era in buona erezione fin dalla panoramica che stavo facendo sul suo corpo, l’inizio della giornata si prospetta tra i migliori. Con un dito mi insinuo tra le grandi labbra ed entro prepotentemente nella vagina, è calda e si sta bagnando in fretta, le solletico il clitoride col pollice ed esploro il suo interno con indice e medio, col mignolo vado a solleticare il buchetto, lo trovo morbido e caldo, il mignolo entra facilmente, con una sola mano ho sotto controllo i maggiori centri del suo piacere e li sto solleticando con grande suo apprezzamento. Il mio pene in mano sua è diventato completamente duro e lo sta massaggiando vigorosamente in su e giù. Ben presto siamo impegnati uno sul sesso dell’altra e ci stiamo masturbando vigorosamente, sento, nonostante le dure prove di ieri, di essere in procinto di avere un orgasmo, anche Arianna è sull’orlo di un orgasmo, senza smettere di baciarci in pochi minuti arriviamo al culmine, io per primo schizzo fiotti di sperma nella sua mano, li indirizza sul seno, quattro, cinque schizzi potenti, poi un paio più scarsi e poi più nulla, poi si lascia andare al suo orgasmo, intensifico i movimenti della mano, stimolando in un sol colpo clitoride, vagina e buchetto, sono bagnati e non ho difficoltà nei movimenti. Il suo orgasmo è lungo ed intenso, mi inonda la mano di liquido vaginale, quando poi arriva alla fine passo la mano sui seni spalmando il mio sperma e mischiandolo al suo liquido, la massaggio intensamente fino a che i liquidi mischiati sono asciugati, le nostre bocche che si erano staccate per un attimo ritornano ad incollarsi per un lunghissimo bacio.

Quando ci alziamo per andare in bagno mi accorgo che sta piovendo, dalla finestra aperta entra aria fresca, un po’ troppo fresca per i nostri corpi nudi, ho un brivido, anche Arianna sente freddo, la sua pelle bianchissima è diventata rugosa, i capezzoli sono dritti, si massaggia le spalle per scaldarsi. Ci prendiamo un bagno ciascuno, così abbiamo per un momento la nostra privacy, faccio i miei bisogni e poi una doccia veloce, mi tengo poi addosso l’accappatoio e vado in cucina. Arianna è ancora in bagno, ho tutto il tempo di lavare i piatti della sera prima e preparare la colazione, anche se il mezzogiorno è passato da un bel po’. La caffettiera è pronta sul fornello da accendere quando arriverà Arianna così da avere il caffè ben caldo. Succhi di frutta, fette biscottate e marmellata, frutta fresca, yogurt sono le cibarie che preparo in tavola, il televisore acceso su MTV diffonde una musica piacevole. Arianna arriva dopo una decina di minuti, accendo il fuoco sotto la caffettiera e ci sediamo a tavola. Indossa anche lei l’accappatoio, ha i capelli ancora umidi, è rilassata e affamata, ci buttiamo sulle fette biscottate spalmandole di marmellata, le gustiamo assieme ai succhi di frutta, quando il caffè è pronto lo verso nelle tazzine e ce lo gustiamo lentamente, ci scalda un po’ in questa giornata freddina, anche se è metà luglio basta un temporale per abbassare drasticamente la temperatura, ora si sentono anche i tuoni, la pioggia cade violenta, quasi copre il sottofondo musicale della TV sintonizzata su MTV, ma restiamo tranquillamente a tavola gustando la colazione.

Colazione che dura per quasi un’ora, ce la prendiamo comoda, tanto nessuno ci corre appresso, poi ne approfittiamo per recuperare le forze, nel pomeriggio ci aspettano altre battaglie sessuali, anche se questo sarà un pomeriggio corto, Arianna infatti deve andare via per le cinque, al massimo le sei. Trascorriamo il tempo mangiando e bevendo, chiacchierando di argomenti vari, ogni tanto un bacio, una carezza, ma senza mai andare più a fondo, per non sprecare la forze che, con l’abbondante colazione, stanno lentamente ritornando, soprattutto per me, sento di essere di nuovo pronto per altre sfide, Arianna sicuramente è già a posto, nel pieno delle forze, mi accorgo da come mi guarda, mi sta concupendo, sospetto che abbia in serbo qualcosa di nuovo e che ci sta pensando da un po’. E infatti è così, dopo qualche minuto che abbiamo completamente finito tutto il mangiabile e il bevibile si alza dal tavolo, mi viene vicino e mi bacia abbracciandomi, ‘Metti tu a posto? Io vado in camera un momento, poi aspettami sul divano’ e si allontana sorridendo misteriosa. Butto via i contenitori vuoti, metto a bagno tazze e bicchieri, spengo la TV e vado a sedermi sul divano in soggiorno, ho ancora l’accappatoio indosso, slego la cintura perché un po’ mi stringe e resto ad aspettare. Arianna arriva dopo pochi minuti, cammina lentamente, sembra in trance, anche lei ha l’accappatoio, arrivata davanti a me lo apre e se lo toglie, sotto indossa solo la guepiere nera, ha tolto le stringhe che servono a sostenere le calze, le copre solo la pancia e parte della schiena, le tette sono scoperte così come il basso ventre, da sotto l’ombelico è nuda, la vulva in bella vista, capisco che si è messa dentro le palline dorate, una decina di centimetri di cordino di nylon le escono dalle grandi labbra, ora capisco perché camminava così piano, è già sull’orlo di un orgasmo, a fatica mi parla e quello che dice mi coglie di sorpresa, una piacevole sorpresa però ‘Mi vuoi sculacciare? L’altra volta quando mi hai sculacciata dopo avermelo messo nel buchetto mi era piaciuto molto, ora vorrei che tu lo facessi ancora, più a lungo, fino a farmi diventare il culo rosso’ Resta in attesa della mia risposta ‘Lo vuoi davvero? A me fa molto piacere, è una delle mie fantasie, non voglio farti molto male, quando capisci di non poterlo più sopportare me lo dici e smetto subito’ Senza dire una parola si sdraia sulle mie ginocchia a pancia in giù, ho le sue belle natiche a portata di mano, inarca la schiena per farle sporgere il più possibile, allarga un po’ le gambe per mostrarmi la vulva e il buchetto. Il mio pene è già durissimo e preme contro la sua pancia, con un po’ di difficoltà apro l’accappatoio così che lo porto a contatto diretto con la sua pelle, con piccoli movimenti della pancia lo massaggia dolcemente, infila una mano tra le gambe e lo prende, inizia a massaggiarlo delicatamente. Nel frattempo le sto accarezzando le natiche, comincio con un leggero schiaffo su una, poi sull’altra, una carezza e uno schiaffo, aumentando la forza ogni volta, fin quando la colpisco con forza, prima una natica e poi l’altra, ad ogni colpo rispondono le palline che ha nella vagina, il dolore delle sculacciate è presto superato dal piacere che prova, sciac’ sciac’ solo questo si sente nella stanza, e il suo respiro affannosi misto ai mugolii e agli urli del suo piacere, ormai ogni volta che sente arrivare la sculacciata protende il sedere, lo irrigidisce in modo da sentirla meglio, nel frattempo sta menando furiosamente il mio pene, i movimenti sono in sincronia con i miei colpi, sento di poter resistere ancora per poco, continuo però a colpirla, sciac’ sciac’ ogni tanto alterno i colpi con delle carezze, le accarezzo le natiche e scendo nella vagina, infilo le dita e trovo le due palline, le muovo dentro di lei, contribuisco a farle provare un piacere sempre più intenso, ha orgasmi in continuazione, le natiche sono molto arrossate, lo spettacolo che ho davanti agli occhi è molto eccitante, mugola, urla, geme in continuazione, sciac’ sciac’ non mi fermo che per accarezzarla ogni tanto e cercare con le carezze di lenire un poco il rossore, ma ormai sono sull’orlo dell’orgasmo, mi abbandono, lei si accorge che sto per venire, si sposta un poco fino a che riesce a prenderlo in bocca, sciac’ sciac’ non mi fermo fino a quando non ho scaricato tutto il mio sperma in abbondanti schizzi nella sua bocca, continuo poi ad accarezzarla e la masturbo con le dita, due nella vagina e il pollice nel buchetto, fino a quando proprio non ce la faccio più, il mio pene è rimasto nella sua bocca, ormai è sgonfio, ma lei continua a leccarlo, lo sta asciugando di tutto lo sperma, quando se lo toglie riesco a raggiungere la sua vulva con la bocca, la lecco a fondo, dentro e fuori anche il buchetto, delicatamente tolgo le due palline dorate e le asciugo dei suoi umori succhiandole, poi la raggiungo per scambiarci un profondo bacio, misto dei nostri sapori.

Ci stacchiamo, solo ora posso vedere bene il suo viso, sembra sconvolta, la pelle è lucida del suo sudore, i capelli sono scomposti e appiccicati, gli occhi però sono luminosi, la bocca aperta con la lingua che non smette di leccarsi le labbra, mi guarda intensamente, vedo che è completamente appagata, se ha sentito dolore, e deve averne sicuramente sentito, è stato superato dal piacere intenso che ha provato, il suo respiro non si è ancora regolarizzato, è intenso e veloce, ogni tanto un gemito leggero, se le avessi lasciato le palline dentro starebbe ancora godendo, forse ho fatto male a toglierle. Ci alziamo dal divano, la faccio girare per guardare il sedere, è molto rosso, deve bruciare un poco, lo accarezzo delicatamente ma ha un sussulto, ora le deve fare male, la prendo in braccio e la porto in camera sul letto, la sdraio a pancia in giù e vado in bagno, dovrei avere una crema che fa al caso, la trovo e torno da lei, ora si è completamente ripresa e deve sentire il dolore, le spalmo molto delicatamente la crema sulle natiche, anche se sono leggerissimo le mie mani le devono dare almeno un poco di fastidio. Cerco di essere il più rapido possibile per non prolungare la sua sofferenza ‘Ti fa male vero? Perché non mi hai fermato?’ Apre gli occhi che teneva chiusi e i guarda intensamente ‘Perché era troppo bello, il dolore nemmeno lo sentivo, solo un enorme piacere, non volevo che finisse troppo presto, è stata una bellissima esperienza, quelle palline poi sono una cosa indescrivibile” Le poso sue leggerissimi baci sulle natiche, uno per ognuna, quando saranno più disponibili mi riprometto di dedicarmi a loro molto intensamente, la prendo per i fianchi e la alzo leggermente, mi avvicino alla vulva con le labbra, lei capisce subito e apre le gambe, mi soffermo per qualche minuto sulla grandi labbra leccando avidamente, mi insinuo nella fessura aprendola, entro dentro con la lingua e mi metto a leccarla furiosamente, voglio farle aver un orgasmo per farle dimenticare per un momento il bruciore delle natiche, pochi minuti e arriva all’orgasmo, sento il suo liquido che sgorga abbondante, lo assaporo e lo bevo avidamente, bagno l’indice nella vagina e lo avvicino al buchetto cercando di non toccare la natiche arrossate, entra piano, fino in fondo, continuo a masturbarla, con la bocca nella vagina e col dito nel buchetto, lascio che raggiunga l’apice e poi lentamente mi fermo, lascio che assapori il nuovo orgasmo e mi sdraio di fianco a lei, appoggia la testa alla mia spalle e restiamo così abbracciati fino a sera, quando se ne deve andare.

Dopo una doccia veloce ci vestiamo, la sto a guardare, si mette un paio di mutandine nere di pizzo, non sono un perizoma, le coprono bene le natiche e la vulva, come al solito niente reggiseno, si infila l’abito viola con cui era arrivata, allaccia la cintura, con cura mette nel borsone tutti i suoi indumenti, quando, per ultimo, mette via la scatola rossa con le palline mi lancia uno sguardo sorridendo maliziosamente, scommetto che appena arrivata a casa la prima cosa che farà sarà mettersele in vagina. Io mi metto un paio di boxer, pantaloni lunghi leggeri e una polo, mocassini senza calze, quando chiude il borsone e prende la borsetta l’accompagno alla porta. Davanti alla porta posa il borsone a terra, mi abbraccia, ci baciamo, ci stacchiamo e mi dice di aver sete. Andiamo così in cucina e dal frigo prendo la bottiglia di Coca Cola, ne verso due bicchieri e ci sediamo a bere, gli ultimi momenti prima che se ne vada. Arianna beve metà del suo bicchiere, lo posa sul tavolo e si alza, dice che prima di andare le manca una cosa da fare. Mi chiede di alzarmi, gira la sedia con lo schienale verso il tavolo e mi fa sedere di nuovo, si inginocchia davanti a me, mi allarga le gambe e comincia ad accarezzarmi la patta, il mio pene, che non era in posizione di completo riposo, in un attimo è duro, slaccia la cintura, abbassa la lampo, slaccia i due bottoncini del boxer e con due mani lo tira fuori, lo mena lentamente mentre lecca la punta, poi lo prende in bocca e comincia un pompino, lo succhia fino in fondo, la lingua lo accarezza e lo cinge, va su e giù sempre più velocemente, fino a quando, e non faccio niente per resistere, le vengo in bocca inondandola di sperma, continua ad andare su e giù fin quando non sono venuto del tutto, con avidità succhia lo sperma e lo beve tutto, fino all’ultima goccia, quando ha finito mi lascia e si alza, mi stampa un bacio sulla bocca con tanta lingua così che possa sentire il mio sapore, si ricompone un poco, finisce il suo bicchiere di Coca Cola, mi saluta con un ultimo bacio e una palpatina al pene ormai molle, io le palpo le natiche da sopra il vestito, poi esce dalla cucina, sento la porta che si apre e si chiude, è andata via, non ci siamo dati nessun appuntamento, ma lo so già che questa notte mi telefonerà ad un’ora molto tarda per farmi sentire i suoi orgasmi mentre si diverte con le due palline dorate.

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