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Racconti Erotici Etero

Bada badante…

By 19 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

La povera signora del piano di sopra aveva avuto un ictus. Era vecchia e abitava da sola. Fino a quel giorno se l’era cavata sempre benissimo da sola. Io e mia moglie ci eravamo affezionati alla vecchietta e, in più di un’occasione, l’avevamo aiutata in piccole cose quotidiane. Era diventata la nostra ‘nonnina’.

Per fortuna si riprese, non troppo bene ma si riprese. Dopo una lunga riabilitazione riuscì a tornare a casa. Certo, non era più autosufficiente e anche il camminare era diventato un problema per la vecchietta. I nipoti pensarono bene di trovarle un aiuto. Assunsero così una badante.

‘Ma hai visto chi hanno preso come badante per la nonnina???’ – mi disse un giorno mia moglie
‘No…chi hanno preso?..’
‘Mah…i nipoti sono tutti matti !!!…hanno preso una ragazzina che…mamma mia!!!…via…lasciamo fare….’ – rispose un po’ scandalizzata
‘…Mi vuoi finir di dire?…è inutile che tu mi dica una cosa e poi….lasci i discorsi in sospeso…’
‘…Mah…senti è giovanissima…avrà 19…20 anni…e a vederla’tutto mi sembra tranne che una…come dire…adatta ad aiutare la nonnina…’
‘…ma perché…che ha???…insomma se l’hanno scelta…vedrai…qualche qualità ce l’avrà !!!…no?…:’
‘…vedrai che appena la vedi…condividerai le mie opinioni…’

Lasciai il discorso in sospeso. In fondo non mi importava troppo della cosa.

Soltanto qualche giorno più tardi incontrai la ‘badante’ e capii.

Giovane…giovanissima, mora capelli lunghi, visino da micina, occhi malandrini neri come la pece, alta sul metro e sessanta con tutte le forme al punto giusto. Vestiva un paio di jeans neri attillatissimi che mettevano in risalto il suo splendido culo a mandolino, sandali col tacco ed una maglietta aderente con ampio scollo che metteva in risalto una terza piena contenuto a malapena dentro un reggiseno troppo stretto. Ci presentammo. Non parlava troppo bene l’italiano. Anzi. Era comunque davvero una gran bella figliola e non sarebbe rimasta indifferente ai commenti acidi dei condomini e degli abitanti del quartiere.

Passarono alcune settimane. La vedevamo andare a fare la spesa, accompagnare ogni tanto la nonnina a prendere una boccata d’aria, stendere i panni sul terrazzo (che bello era godere della visione dal basso delle sue cosce e delle sue tette mentre si sporgeva dal terrazzo ammiccando sempre con sorrisetti maliziosi). Sembrava tutto normale insomma. Noi avevamo notato soltanto che il silenzio di prima era sparito. La ragazza, infatti, aveva la passione di tenere sempre la musica accesa….e molto spesso a volume elevato. Spesso, anche a notte fonda, la sentivo camminare su e giù per la casa…e sempre con la musica in sottofondo (tanto la nonnina era anche un po’ sorda!!!).

Estate. Finestre aperte, afa e zanzare. La musica dal piano di sopra invadeva la camera da letto. Non riuscivo a dormire. I pargoli nella loro stanza dormivano sereni, e la moglie, dopo avermi negato in malo modo la scopatina tranquillizzante, stesa seminuda al mio fianco, russava. Beati loro!!! La musica dava noia soltanto a me? Cominciai a girare un po’ per la casa….andai a bere….pisciare…mi affacciai in terrazza. Si preannunciava una nottata in bianco. Ad un certo punto qualcuno gridò qualcosa per far abbassare il volume della musica (allora non dava noia soltanto a me!!!). Mi stavo innervosendo. Provai a distendermi nuovamente sul letto. La moglie continuava a russare, la musica martellava e i passi frenetici della ragazza mi rimbombavano nella testa. BASTA !!!….mi infilai veloce una maglietta sopra i pantaloncini da notte, presi le chiavi di casa, uscii cercando di non far troppo rumore con il portoncino di casa. Sali le scale a quattro a quattro e bussai alla porta per evitare di usare il campanello. Niente. La musica continuava a martellare. Bussai più forte a palmo aperto. Dopo pochi istanti sentii la voce della ragazza da dietro la porta chiedere chi fosse.

‘Ciao..scusa…sono io….’ – dissi quasi sottovoce per non essere sentito da tutto il condominio – ‘…volevo chiederti se….’

Aprii appena la porta. Si affacciò guardinga. Appena capii che ero io esplose in un bellissimo sorriso che mi trasmise dolcezza. Quando aprii completamente il portoncino, invece, rimasi come un’ebete, incapace di spiccicare parola. Aveva indosso solamente un completino intimo color carne tanto che, con la scarsa illuminazione delle scale, appariva come fosse stata nuda.

‘Ah…ciao…scusa…senti…potresti abbassare un po’ la musica…sai…è che…’ – borbottai non riuscendo a staccare gli occhi da dosso.
‘Oh..scusa me…io non credo musica alta…aspetta…’ – e detto questo, con aria preoccupata, si voltò rapidamente per andare nella stanza ad abbassare il volume.

E qui, la mia bocca si deve essere spalancata ancora di più. La ragazza indossava un perizoma e voltandosi mi aveva esibito un culo da favola !!!….perfetto, tonico, senza neanche una piega, zero cellulite….insomma il culo perfetto !!!

Rimasi sulla porta come un coglione ad aspettare che la musica si abbassasse e che lei mi dicesse qualcosa. Invece non succedeva niente. La musica rimaneva alta e lei era scomparsa all’interno dell’unica stanza illuminata. Mi feci coraggio ed entrai chiedendo sommessamente permesso. Accostai la porta per evitare che la musica si diffondesse per le scale. Quando mi affacciai nella stanza la vidi piegata sullo stereo che cercava convulsamente di abbassare il volume.

‘Non funziona…’ – mi disse volgendosi a me preoccupata
‘Aspetta…’ – corsi vicino a lei e per prima cosa spensi lo stereo

Osservai lo stereo ed in un attimo individuai i tastini per regolare il volume. Riaccesi ed abbassai velocemente. Adesso il volume era sopportabile.

‘Così pero troppo debole musica…’ – si lamentò la ragazza non vergognandosi minimamente di mostrarsi in intimo

La accontentai alzando di un paio di livelli il volume.

‘Ecco…almeno così….riesco a ballare….’ – e mettendosi nel mezzo della stanza si lanciò in un ballo estremamente sensuale.

Si muoveva come un serpente, oscillando il corpo, piegandosi vertiginosamente ed oscillando quelle tette troppo compresse dentro il reggiseno tanto da rischiare di farle balzare fuori. Di una delle due, malignamente, faceva capolino il capezzolo scuro.. Le sue mani correvano lungo il suo corpo in languide carezze appena accennate. I piegamenti la obbligavano ad allargare le cosce lasciando ben poco all’immaginazione.

‘Ma la signora….dorme?…non si sveglia con tutto questo casino?’ – le dissi
‘…lei a letto dopo cena…lei sorda….io noia….allora musica…e balla….Vuoi birra? Tu no balla?…’ – e lo disse avvicinandosi ballando pericolosamente a me

Ancora una volta rimasi immobile. Quella ragazza seminuda ballava a pochi centimetri dal mio corpo sollevando le braccia come in un ipotetico abbraccio. Il seno prepotente mi sobbalzava davanti agli occhi. Si voltò e oscillando il bacino si strusciò contro il mio pacco che prontamente reagì. Ero paralizzato. Non riuscivo a muovermi e non riuscivo neanche a nascondere l’erezione che si stava manifestando dai miei pantaloncini. La stronzetta se ne accorse di certo visto che, ad un certo punto, si chinò in avanti e spinse decisamente il suo culo meraviglioso contro di me. La afferrai per i fianchi. Belli, morbidi, lisci…la strinsi con decisione trattenendola premuta contro il mio bacino. Sentii chiaramente il mio uccello incastrarsi fra le sue chiappe. E la ‘ballerina’ continuava nel suo su e giù davvero efficace.
Furono istanti, secondi, minuti (?)…non sentivo più neanche la musica. Sentivo solo la sua pelle a contatto col mio cazzo che ormai era prepotentemente eretto e il movimento ondulatorio di quel fantastico culo lo scappellava a tempo di musica.

Ma a volte, per fortuna, il riflusso di sangue ci alimenta un minimo il cervello.

Mia moglie, tre metri più sotto stava dormendo…i bambini qualche metro più in là. Essere teste di cazzo può andare bene…ogni tanto…ma adesso sarebbe stato davvero troppo.

Mantenendo la presa sui fianchi della ragazza, con decisione la staccai da me e, voltandomi di scatto per non farle vedere il mio uccello eretto, mi lanciai deciso verso la porta. Sentivo il suo sguardo colpirmi alle spalle. Forse uno sguardo di derisione…o di delusione. Non so. So soltanto che pensai a tornarmene velocemente e il più silenziosamente possibile a casa. Mi infilai velocemente in bagno. Non ebbi neanche il tempo di abbassarmi i pantaloncini che il cazzo cominciò a zampillare…

Mi guardavo allo specchio. Avevo fatto la cosa giusta. Tranquillizzato da questo pensiero e dall’orgasmo solitario vissuto mi stesi accanto a mia moglie che ancora russava.

Nonostante la musica, l’afa e le zanzare…in pochi minuti mi addormentai sereno.

Epilogo: la ragazza rumena fu licenziata poche settimane dopo quella notte. Qualcuno aveva riferito ai nipoti che la ragazza portava uomini in casa. E forse era vero. Il sospetto di molti fu quello che la ragazza ‘arrotondasse’ lo stipendio con prestazioni sessuali a pagamento. Al suo posto fu assunta una terribile donnona polacca. La mia opinione su quella ragazza è che fosse davvero troppo giovane per svolgere un compito così triste e noioso. E che forse, anche con me, cercava solo ed esclusivamente uno sfogo per la sua esuberante gioventù. Per quanto mi riguarda…forse è stata davvero la prima volta nella mia vita che ho saputo dire di no. E questo mi ha fatto sentire un po’ meno testa di cazzo.

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