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Racconti Erotici Etero

Balla con me

By 22 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

“Balla con me !”
Dago era salito sulla pista da ballo e aveva preso Kika tra le braccia. La guardava dritto negli occhi e gli ripeté, “Balla con me!”
Kika era furiosa, ‘Come si permetteva’ pensava. Lei amava ballare da sola, e lui doveva saperlo oramai. Al massimo ballava con dei professionisti lei, lei che aveva frequentato le migliori scuole, non si sarebbe mai fatta vedere che ballava con uno come lui, che quando ballava sembrava più Jerry Lewis che un ballerino.
Con uno scatto d’ira lei si libero. “Piantala lasciami stare, vattene!” gli sibilò con tutta la rabbia che aveva in corpo. Lui la riafferrò per le braccia con forza, stringendole le mani sulle braccia fino a quasi farle male. “Voglio che balli con me!” Liberandosi, questa volta, Kika gli sferrò uno schiaffo, e girandosi lo lasciò solo in mezzo alla pista con tutta la gente che guardava.
Dago restò immobile per qualche secondo. Poi sentì la rabbia montagli dentro. Erano amanti da mesi oramai. Tutto era nato per caso. Si erano conosciuti in un pub, grazie a una discussione all’interno della sua compagnia, discussione nella quale fu coinvolto per scherzo. Lui e Kika erano di pareri opposti, ma discutendo, senza neanche accorgersene si erano affascinati.
Quando qualche giorno dopo si erano incontrati per caso in treno avevano viaggiato assieme parlando delle cose più disparate e divertendosi. Allora al momento dei saluti lui le propose di uscire una sera per bere qualcosa assieme. Kika aveva tentato di salvarsi dicendo “Io non bevo alcolici.” Ma lui le aveva risposto “Io si.” Scoppiarono a ridere, e lei gli disse “Ci penserò, te lo farò sapere.” Dago le lasciò il suo numero di telefono e si salutarono.
Quando Kika raccontò a Linda il casuale incontro, questa iniziò a metterla in guardia. “Ma non sai chi &egrave? Quello &egrave un donnaiolo … e poi fuma … e beve … ecc ” ma Kika continuava a tenere il suo numero in tasca. Ogni tanto lo guardava e pensava a come poteva essere una serata con lui. In fin dei conti ci usciva per fare 4 risate mica per altro, si diceva, cercando di convincersi che non stava mentendo a se stessa.
Dopo 10 giorni di titubanza decise che doveva togliersi questa curiosità e lo chiamò. Si misero d’accordo per il venerdì sera successivo.
La serata fu divertente, lei bevve 3 succhi di frutta e lui 3 margarita, ma non tocco nemmeno una sigaretta in sua presenza e la cosa le fece molto piacere. Avevano passato tutta la sera a parlare dei rapporti uomo/donna, in ambito lavorativo, di amicizia e anche di sesso, in modo divertente approfittando dei momenti in cui erano di parere diverso per provocarsi e punzecchiarsi.
Kika rientrando a casa in motorino pensava che era stata semplicemente una serata divertente e che la sua compagnia era molto piacevole, anche se sentiva qualcosa di strano dentro di lei. Quella notte sognò di fare sesso con lui.
Naturalmente non ne parlò con Linda, e anzi, cominciò a mandargli sms di tanto in tanto, ai quali lui rispondeva puntualmente. Uscirono ancora altre volte, e pian piano gli sms cominciarono ad aumentare di frequenza, e il loro tono si fece più audace e malizioso. Kika iniziò a sentire che c’era qualcosa in lui che la eccitava.
Una sera Dago riuscì a convincerla a farsi passare a prendere, faceva molto freddo ed era assurdo che lei prendesse tutto quel freddo. Quando la riaccompagnò a casa restarono un poco in macchina a parlare. Più lui parlava più lei si eccitava, pian piano si lasciò scivolare sul sedile fino a quando si trovo tra le sue braccia e si baciarono. Il bacio fu lungo e appassionato, e quando si separarono lei gli disse “Ti desidero!” “Ti prego non in macchina” le aveva risposto, ma lei aveva già iniziato a spogliarlo e lui non seppe resisterle.
Quando lo raccontò a Linda questa andò su tutte le furie “Come ti sei potuta far abbindolare così … blablabla …Tu che sei una dura, una bastarda con tutti … blablabla … con tutti gli uomini che ti fanno la corte proprio quello … blablabla … Non lo devi vedere mai più!” Ma Kika desiderava rivederlo, sentirlo, anche se erano così diversi e la cosa le faceva un po’ paura.
Così impose a Dago di mantenere segreta la loro relazione. Si vedevano e sentivano di nascosto da tutti e l’unica che sapeva tutto era Linda, che continuava a remare contro, inutilmente.
Ogni volta che si incontravano, infatti, era come mettere a contatto 2 reagenti chimici o accendere la miccia di un candelotto di dinamite. Prima o poi la loro passione esplodeva, e ogni volta che facevano sesso sembrava la prima, per la passione che ci mettevano, e la milionesima, per la capacità di portarsi l’un l’altro ad un orgasmo sempre più forte, unico e dilaniante.
Adesso lui si era stufato di restare nascosto, così, avendo scoperto dove sarebbe andata a ballare con gli amici quella sera, si era presentato lì, e le aveva chiesto di ballare con lui.
Ora era lì, immobile in mezzo alla pista, con l’impronta della mano di Kika che gli bruciava sulla pelle. Vide Kika dirigersi verso il bagno. Si guardò attorno, vide Linda che rideva guardandolo. La fulmino con uno sguardo e questa smise. Poi con passo deciso seguì Kika in bagno Dentro c’era solo lei, stava piangendo appoggiata al lavandino. Chiuse la porta a chiave dietro di se. Lei alzo la testa all’improvviso e vedendolo il suo sguardo divenne glaciale. “Ti odio! Vattene, sparisci dalla mia vita! Non ti voglio più vedere !!!”
“No! Non me ne andrò fino a quando non avrò capito cosa ti passa per la testa!”
“Non ti voglio più vedere non ti basta !!??!!”
“No, non mi basta.”
“Ti odio, non sopporto più la tua vista”
“Non ti credo, fino a quando sono stato al banco del bar non mi hai staccato gli occhi di dosso, soprattutto quando mi si &egrave avvicinata Barbara”
“Quella zoccola, avrai dato sicuramente anche a lei il tuo numero di telefono”
“Stronza cosa centra, lo sai benissimo che da quando esco con te non esco con nessuna altra”
“Guarda che la conosco la tua fama, 2 anche 3 donne per volta, puttaniere, e adesso vorresti farmi credere che da quando esci con me sei cambiato ??? Guarda che non credo ai miracoli!”
“Che bastarda che sei, quello che ho fatto prima di incontrare te &egrave un’altra cosa. Non ci conoscevamo, non &egrave giusto che lo metti tra di noi.”
“Si si … anfame, e perch&egrave sei venuto sulla pista da me a fare quella scenata da me ?? Avevamo posto delle regole”
“Tu hai posto delle regole, io sono stufo di essere un segreto, voglio poter camminare per strada con te senza dovermi sempre nascondere da tutti”
“Si … per sfoggiarmi come un fiore all’occhiello, devi mostrare in giro le tue conquiste altrimenti la tua fama di gigolò ne risente.”
“Sei un verme se pensi questo di me, e poi se io sono un gigolò tu cosa sei ??? una allocca ???
Kika diventò rossa in viso, incominciò a insultarlo urlando:
Impotente – Frigida – Cazzetto Moscio – Tavola da surf – Pelato – Mocio vileda – … (aggiungi li tu tutti quelli che ci siamo detti ) … – Tappo – Cornacchia – Pappagallo – Pidocchio – Ubriacone – Anorgasmica – Pirla – Cretina …
Man mano che si insultavano Dago si avvicinava. Kika provò ad allontanarsi ma la parete era troppo vicina. Ad un certo punto i loro corpi erano vicinissimi, gli insulti erano sussurrati con un tono sempre più sensuale. Dago la prese tra le braccia. Kika reagì picchiandogli i pugni sul petto. Lui provò a baciarla e lei gli morse le labbra. Allora la sollevò e la sedette sul ripiano di marmo tra i due lavandini, affondò la bocca sul collo mordendola e, mentre con il corpo le teneva le gambe allargate, infilò le mani sotto la sua gonna.
Kika tentò di spingerlo via, gli tirò i capelli, Dago urlo dal dolore. Si allontanò e con aria risoluta le disse “Se non balli con me … farai sesso con me !!” e si riavvicinò. Kika tentò di tenerlo lontano con calci e pugni ma lui sembrava non sentire dolore.
La afferrò per i capelli e le tirò la testa indietro, iniziò a baciarle il collo e a giocarci con la lingua, mentre una mano si infilava sotto la maglia alla ricerca dei suoi seni. Mentre lui la accarezzava, Kika provò a bloccargli la mano da fuori, ma solo il contatto della sua mano sul corpo bastò ad accenderla. Così inizio a guidare la mano aiutandolo ad accarezzare i suoi seni. Lui le abbassò il viso e la baciò. Finalmente Kika ricambiò. Fu solo un attimo di arrendevolezza. Kika ricominciò a lottare urlando “Ma cosa mi stai facendo … non mi riconosco più … vattene!! – lo spinse lontano da se – se mi vuoi mi dovrai violentare!”
Gli occhi di Dago brillarono di lucida follia. Kika non capiva se quello sguardo la eccitava o le faceva paura. Con estrema lentezza, Dago, si tolse la giacca. Con violenza la tirò giù dal ripiano la girò e la costrinse a piegarsi sopra, tenendola bloccata con un braccio. L’altra mano gli alzò la gonna e cominciò ad accarezzarla, prima i glutei, poi il sesso attraverso le mutandine. Kika tentava di battersi ma lui era più forte. Improvvisamente le strappò le mutandine, Kika urlò “Nooooooooo …” l’urlo le si strozzo in gola quando le dita di Dago cominciarono ad accarezzarle il sesso, toccando sapientemente tutte quelle zone che la facevano impazzire. Presto le dita erano piene del suo piacere e cominciarono a penetrarla. Lei opponeva sempre meno resistenza e Dago le alzò la maglia, le accarezzava e baciava la schiena, le slacciò il reggiseno e comincio a sfiorarle il seno e i capezzoli. Improvvisamente Kika si sentì libera, non sentiva più le mani di Dago, ma nello stesso istante che si rendeva conto della situazione, sentì qualcosa di duro contro il suo sesso. Riconobbe subito il calore del suo membro. Kika in preda all’eccitazione allargò le proprie gambe. Sentì che lui la penetrava lentamente, il suo corpo era scosso da brividi e quando lui cominciò a muoversi dentro di lei, le fu impossibile a trattenere i gemiti. Dago si aggrappò ai suoi fianchi, incominciò a spingere più forte. Kika gemendo gli disse “Non vale … dovevi violentarmi …”. Dago rimase immobile dentro di lei per qualche secondo prima di scivolare fuori di lei, il glande che risaliva tra i glutei e iniziava a premere sul suo ano. Kika era paralizzata, mormorava “No … No … No …” mentre lui cominciava a penetrarla lentamente, aspettando che cedesse man mano alle sue pressioni. Solo dopo averla penetrata completamente incominciò a muoversi dentro di lei aggrappandosi ai suoi seni. Kika si mordeva le labbra. Quando Dago sentì di essere oramai vicino al limite usci da lei e si allontanò. Kika si girò e lo guardò con occhi fiammeggianti e gli disse “Sei un bastardo!” Gli si avvicinò minacciosa, lui continuava a guardarla negli occhi. Restarono a fronteggiarsi fino a quando lei lo afferrò per la camicia “Ti odio! ” lo tirò a se, lo baciò. Con l’altra mano gli afferrò il sesso. Indietreggiò fino al ripiano tirando Dago con se. Vi si sedette sopra, avvinghiò le gambe al corpo del suo uomo e puntandosi il membro nel suo sesso gli sussurrò “Prendimi!” L’orgasmo li travolse pochi istanti dopo. Restarono per un po’ abbracciati, sussurrandosi dolci insulti negli orecchi, il loro modo di fare pace.
Quando decisero di uscire dal bagno, una folla li aspettava fuori, con Linda in prima fila. Dago li osservò sbalordito. Kika gli passò davanti e prendendolo per mano lo portò in mezzo alla pista. Lei cominciò a ballare con lui a ritmo di ‘W la vida loca’
Linda ingrugnita si sedette su un divanetto guardando quei due corpi che ballando sembrava che facessero l’amore.

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