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Racconti Erotici Etero

Body art

By 28 Maggio 2018Dicembre 16th, 2019No Comments

Lisa aveva conosciuto per caso Tommaso, chiamato da tutti Tommy: una sera al bar dove usciva solitamente al sabato sera, si era presentato questo ragazzo, aveva cinque anni più di lei, che ne aveva 21, e faceva l’artista, a suo dire.
L’aspetto era quello: capelli lunghi scarmigliati, orecchino ed abiti trasandati. Era un ragazzo simpatico e iniziarono subito a parlare.
‘Che tipo di arte fai?’, chiese incuriosita Lisa.
‘Beh, non mi piace inquadrarmi in una corrente specifica. Faccio quello di cui ho voglia, ma partendo sempre da un principio fondamentale: la bellezza può essere impressa solo su qualcosa di bello’, spiegò il ragazzo.
Lisa bevve un sorso della sua birra, poi chiese: ‘In che senso? Su cosa dipingi?’.
‘Ad esempio, nella natura cosa &egrave bello per te?’.
‘Non saprei. Il mare magari’, rispose la ragazza sempre più presa dalla conversazione.
‘Perfetto. Il mare &egrave già bello di suo e, secondo me, non si può rappresentare per quello che &egrave davvero. Se guardi un dipinto o una fotografia, non potrai mai sentire il profumo del mare ed il suono delle onde’, fece un pausa mentre sorseggiava il suo Martini, ‘quindi se io voglio realizzare qualcosa di bello potrei produrre un’istallazione galleggiante che renda omaggio al mare, ma senza tentare di sostituirsi ad esso’.
‘Wow! Non avevo mai visto le cose sotto questo punto di vista. &egrave davvero una cosa stupenda!’, commentò entusiasta Lisa, ‘Mi piacerebbe vedere qualcuna delle tue opere’.
‘Quando vuoi la mia casa &egrave sempre aperta’, rispose Tommy.
‘Abiti distante?’.
‘Se hai la macchina no’, rispose con un occhiolino.

Tommy aprì la porta del suo appartamento e Lisa notò che era abbastanza disordinato. Però era stracolmo delle opere del ragazzo.
‘Wow! &egrave bellissimo! Quante cose che fai!’, esclamò entusiasta Lisa.
Tommy la guidò attraverso la stanza, spiegandole man mano le varie opere che aveva prodotto, alcune erano li altre erano riprodotte in fotografia. Lisa lo seguiva a bocca aperta, ascoltando rapita le parole del ragazzo.
Quando ebbero concluso il giro, Tommy disse: ‘Sai, mi hai ispirato. Vorresti fare parte di una mia opera d’arte?’.
‘Certo! Cosa devo fare?’, rispose con un gran sorriso Lisa.
‘Prima ti ho detto che la bellezza può essere impressa solo su qualcosa di bello. Tu sei bellissima, vorresti farmi da tela?’.
Lisa arrossì, intuendo a cora stava pensando il ragazzo poi disse: ‘Beh’ cosa intendi?’.
‘Tranquilla, non devi accettare per forza. Vorrei dipingere sul tuo corpo seguendo le tue forme, senza stravolgere la tua bellezza’.
‘Va bene’ cosa devo fare?’, disse timidamente Lisa.
‘Adesso niente, prima ti voglio far vedere delle foto in cui si vedono due modelle su cui ho dipinto’. Aprì un cassetto e le mostrò alcune foto di due donne, una più o meno dell’età di Lisa ed una sulla quarantina. I loro corpi erano coperti di pittura e quasi non si notava che erano nude a parte le mutande. I disegni astratti su di loro erano fantastici, seguivano le curve dei loro corpi esaltandole, ma senza coprirle. Lisa rimase a bocca aperta.
‘Vorrei proprio che lo facessi anche su di me’, disse la ragazza senza distogliere lo sguardo dalle foto. ‘&egrave un professionista, cosa vuoi che succeda’, pensò.
Tommy le spiegò: ‘Ne sono felice. Allora dovresti spogliarti, tendo solo le mutande. Intanto io preparo i colori’, poi la condusse nel suo studio, che era anche la sua camera da letto.
Lisa, abbastanza imbarazzata, ma decisa ad andare fino in fondo, si sfilò dalla testa il vestitino a fiori, rimanendo con gli slip viola chiaro e il reggiseno coordinato. Guardò verso Tommy e lo vide chino sulla scrivania che frugava fra i tubetti di colore.
Fece un respiro profondo e si slacciò il reggiseno. La sua seconda di seno rimase nuda per la prima volta in presenza di uno sconosciuto. Tolse anche le infradito poi disse con voce più sicura di quello che era lei: ‘Sono pronta’.
Tommy si girò e le disse, senza soffermarsi a guardare il suo bellissimo corpo, ma fissandola negli occhi azzurri: ‘Perfetto, iniziamo subito’.
Accese una musica soffusa e si avvicinò a lei con la tavolozza e un pennello in mano: ‘Di solito inizio dalla schiena perché &egrave un punto meno intimo, per far abituare la modella. Va bene?’.
‘Certo, l’artista sei tu’, rispose Lisa.
Tommy le girò attorno e intinse il pennello, poi lo poggiò fra le scapole di Lisa e iniziò a dipingere. La ragazza sentiva sulla pelle un lieve solletico, per niente fastidioso.
‘Chissà cosa sta dipingendo’, si chiese Lisa.
Tommy si muoveva rapido e in poco tempo la ragazza sentì il pennello scorrerle sul fianco, arrivando anche sulla pancia. Il ragazzo le si mise davanti, accovacciato. Il suo sguardo era quasi assente, completamente rapito da quello che stava facendo. Per Lisa era una sensazione strana, gli uomini che l’avevano toccata lo avevano fatto solo per fare sesso con lei, non di certo in quel modo così sessualmente disinteressato.
Mentre il pennello risaliva il battito le accelerò, le passò fra i seni tracciando una linea gialla, seguì il contorno del seno sinistro, poi di quello destro. Lisa trattenne il fiato fino a quando, con cerchi concentrici, arrivò al capezzolo turgido. Tommy cambiò pennello e lo dipinse di arancione. Il contatto tra il pennello e la pelle più sensibile del capezzolo le fece emettere un lieve gemito. Se il ragazzo se ne accorse, non lo diede per niente a vedere. Quando ebbe finito anche con l’altro seno Lisa si sentiva eccitata, ma non nel modo in cui era abituata: era un’eccitazione del tutto nuova per lei, più mentale che fisica. Aveva il respiro leggermente affannato e il cuore a mille.
Il pennello di Tommy, dopo averle dipinto il collo, era passato alle gambe, prima sulle cosce lisce, scese sulle ginocchia, sulle tibie fino ad arrivare ai piedi.
Dopo aver colorato accuratamente ogni dito, Tommy le si mise di nuovo dietro, poi ruppe quel prolungato silenzio, quasi spaventando Lisa ormai completamente rapita dalle sensazioni che quei morbidi pennelli le facevano provare, dicendo: ‘Scusa se te lo chiedo, ma mi piacerebbe completare interamente questo dipinto. Ti va di toglierti anche gli slip?’.
Lisa trasalì, ma senza pensarci rispose: ‘Va bene’.
La ragazza si sfilò le mutandine stando molto attenta a non rovinare il colore sulle sue gambe. Tommy riempì la parte di pelle non ancora colorata del sedere sodo di Lisa. Quel tocco leggero era molto differente dalle palpate volgari che le assestavano i ragazzi eccitati con cui era stata. Chiuse gli occhi mentre il pennello si insinuava nel solco tra i glutei, arrivando a sfiorare l’ano, senza però raggiungerlo.
Tommy andava avanti, senza accorgersi del piacevole turbamento della ragazza. Finito con il sedere, si riportò davanti a lei. Lei lo guardò mentre eliminava la parte non ancora dipinta, arrivando sul pube. Proprio ad un passo dalla sua vagina. Lisa tratteneva il respiro, mentre il suo cuore le martellava all’impazzata nel petto.
Sentiva il respiro caldo di Tommy, accovacciato davanti a lei, sulla sua vagina, allargò leggermente le gambe ed avvertì le morbide setole del pennello dipingere il solco delle grandi labbra. Si lasciò sfuggire un gemito causato da quel piacere tanto lieve quanto inaspettato. Tommy, ancora una volta, sembrò del tutto indifferente alle reazioni di Lisa.
Dopo aver dato ancora qualche pennellata nella zona più intima di Lisa, si alzò e fece qualche passo indietro, guardandola attentamente.
Poi disse con voce rapita: ‘Wow. Non pensavo che potesse venir fuori tutta questa forza espressiva! Devi avercela dentro!’.
Lisa aveva la bocca secca, ma riuscì a chiedere: ‘Posso guardarmi?’
Tommy aprì l’anta dell’armadio a cui interno c’era uno specchio a figura intera. Lisa rimase senza parole: i colori e le forme del dipinto sul suo corpo trasmettevano, non sapeva bene spiegare in che modo, perfettamente le sensazioni che aveva provato mentre Tommy dipingeva su di lei. Sulla schiena, sui piedi e sul collo aveva scelto colori freddi, dal blu all’azzurro, arrivando poi sui seni e fra le gambe con colori caldi. Rosso intenso sulla vagina.
Lisa si sentiva piacevolmente sconvolta. Come se avesse provato un intenso orgasmo, purtroppo temporaneo, ma con in più un piacere mentale mai provato che non l’avrebbe abbandonata per molto tempo.
Lisa non si era ancora calmata del tutto quando Tommy le disse: ‘Vorrei che provassi a tirare fuori il tuo lato artistico’.
Lisa chiese con un filo di voce: ‘Cosa vuoi che faccia?’
‘Farei qualunque cosa per lui, dopo quello che mi ha fatto provare’.
‘Dipingi su di me’.
‘Non so se ne sono in grado’.
‘Lo sei di sicuro, fidati di me, lo vedo nei tuoi occhi’, le disse Tommy.
Lisa annuì e il ragazzo iniziò a svestirsi: sotto ai vestiti larghi e trasandati nascondeva un fisico atletico anche se non molto muscoloso. Rimasto solo con i boxer, guardò negli occhi Lisa.
La ragazza annuì e lui tolse anche quelli. Gli occhi azzurri della ragazza scesero involontariamente sul pene a riposo: sembrava di dimensioni normali ed era contornato da una peluria bionda.
‘Quando vuoi, iniziamo’, disse Tommy. Lisa si arrossì rendendosi conto che lui non l’aveva praticamente guardata nelle parti intime, mentre lei ne aveva subito approfittato.
La ragazza prese tavolozza e pennello e si mise dietro al ragazzo. Posò incerta il pennello intinto nel verde chiaro sulla schiena di lui.
‘Tranquilla, fai quello che senti e vedrai che verrà un capolavoro’.
‘Speriamo solo di non fare un pasticcio’, pensò titubante Lisa.
Cercò di pensare solo a che colore sarebbe stato bene sulla pelle di Tommy e pian piano le sue pennellate si facevano più sicure. Dopo aver dipinto completamente la schiena, scese sul sedere e provò un brivido a far scorrere il pennello prima sulle le natiche, poi nel solco. Non sapeva bene se era arrivata fino all’ano del ragazzo, ma Tommy sembrava tranquillo. Comunque non osò andare oltre.
Dopo scese sulle cosce coperte da una leggera peluria, arrivò sui polpacci e giunse fino ai piedi.
Si mise davanti a lui e notò, con una lieve delusione, che il pene non era cambiato molto da prima.
‘Stai facendo un opera d’arte, &egrave normale che non si ecciti’, si disse Lisa.
Iniziò di nuovo dall’alto, dipingendo il petto sempre di verde chiaro, i capezzoli più scuri, scese poi sulla pancia, ma si fermò sotto l’ombelico, prima di arrivare al pube.
A quel punto si inginocchiò e dipinse le gambe, partendo dalle tibie e arrivando sulle cosce. Man mano che saliva scuriva la sfumatura di verde.
Ormai lo aveva dipinto tutto tranne che sulle parti intime. Lo guardò negli occhi e Tommy annuì.
Lisa intinse il pennello in un verde molto scuro e lo passò sul pene a riposo.
Le faceva uno strano effetto trovarsi davanti ad un pene molle. Non ne aveva mai visto uno: i ragazzi di cui l’aveva visto erano sempre stati eccitati.
Quando ebbe finito, posò la tavolozza e lo prese con la mano, lo sollevò ed iniziò a dipingere i testicoli. Mentre passava i pennello sentì il pene fremere leggermente, poi, lentamente, iniziò ad indurirsi. Quando i testicoli furono interamente coperti di colore, il pene era completamente eretto.
Alzò gli occhi e vide che Tommy la guardava trasognato, poi sembrò tornare alla realtà ed esclamò: ‘Scusa! Non sarebbe dovuto succedere!’.
‘Non ti preoccupare’, lo rassicurò, posando il pennello ed iniziando a masturbarlo lentamente.
Tommy non la incoraggiò, ma neanche si oppose. Lisa era in preda ad un’eccitazione quasi esclusivamente fisica ora. Tenendo il pene in mano, si alzò e baciò Tommy. Il baciò fu subito pieno di passione, con le loro lingue che si intrecciavano focosamente.
Lisa si lasciò sfuggire un gemito quando sentì le dita calde del ragazzo toccarla fra le gambe. Era molto bagnata e sensibile.
Poco dopo, Lisa si abbandonò sulla poltrona, allargando le gambe e offrendo a Tommy la sua vagina dipinta di rosso.
Tommy le si mise sopra e la penetrò dolcemente. Il gemito di piacere della ragazza venne soffocato da un intenso bacio di Tommy.
Il ragazzo si muoveva con movimenti lenti, ma profondi che facevano godere tantissimo Lisa. I gemiti dei due ragazzi aumentavano e diminuivano all’unisono, mentre i loro corpi colorati si avvicinavano e allontanavano ritmicamente.
Quando le loro bocche non erano unite in passionali baci, Lisa e Tommy si guardavano negli occhi, ma non si parlavano; erano così uniti i quel momento che non ne sentivano il bisogno.
Si girarono e Lisa si mise sopra di lui, dando lei il ritmo: si muoveva con calma, non aveva nessuna voglia di far durare di meno quel momento fantastico, ma lo voleva prolungare il più possibile. Quando sentiva il pene di Tommy tutto dentro di lei, si fermava un istante assaporando il piacere sempre più intenso che la invadeva.
Aveva perso completamente la cognizione del tempo, era consapevole soltanto del calore del corpo colorato di Tommy, del suo profumo di uomo, delle sue mani che le stringevano il sedere, del piacere intenso che stava provando. Si rese conto che fino a quel momento non aveva mai provato un vero orgasmo. Il piacere la invadeva completamente, sia il corpo che la mente.
Si chinò a baciare Tommy, che stava gemendo di piacere con lei. Sentire la lingua invaderle la bocca, con ruvida dolcezza, le fece raggiungere un picco di piacere che la fece tremare.
Il ragazzo muoveva il bacino, seguendo i movimenti di Lisa, ma ben presto iniziò a muoversi i modo irregolare.
La ragazza si sentì riempire dall’ondata calda dell’orgasmo di Tommy e si lasciò sfuggire un grido di piacere.
Rimasero uno dentro l’altra ansimanti ancora per qualche minuto guardandosi negli occhi, poi lo sguardo di Lisa si posò sullo specchio dell’armadio: il loro corpi ancora uniti uno sull’altro avevano preso una bella sfumatura comune dove i colori ancora freschi erano entrati in contatto.
La ragazza fece un cenno a Tommy verso lo specchio e gli disse: ‘Questa &egrave una vera opera d’arte’.
‘La più bella che abbia mai fatto. E questo grazie a te!’.
Lisa gli fece un gran sorriso, poi lo baciò.

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