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Racconti Erotici Etero

CACCIATRICE DI DESIDERI

By 3 Aprile 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Le piaceva essere guardata, ma non bastava uno sguardo distratto, cercava quello indecente, quello che nella frazione di un secondo, spoglia, afferra e penetra, sì era proprio quello lo sguardo di cui aveva bisogno per eccitarsi e avrebbe fatto qualunque cosa per provocarlo, ma era un gioco sottile, studiato nei minimi particolari, niente doveva essere lasciato al caso.
L’abbigliamento mai troppo appariscente, non era per quello che voleva essere notata, sarebbe stato fin troppo facile, non era il desiderio di un attimo ma quello che persiste, che diventa una ossessione, che non lascia tregua, che insegue, che martella. Un bottone della camicia che si apre al momento giusto: basta un respiro più profondo; la biancheria intima che ammicca dalla scollatura generosa, accogliente, dove non c’è uomo che non immagini il proprio cazzo scivolare su e giù fra quelle colline di carne.
Il passo lento, indeciso, lo sguardo apparentemente distratto ma studiato per cogliere il suo già preso nella rete. Le labbra tormentate, mordicchiate, le dita fra i capelli e gli occhi, i suoi, neri, grandi, profondi che quando fissano, con la mente pervasa da pensieri indecenti, possono tenere un uomo appeso come una mano che scivola fra i suoi pantaloni e tiene in mano il suo desiderio.
Ogni luogo era adatto alla sua caccia, ma quelli che amava di più erano quelli pubblici, non c’era posto migliore per eccitare un uomo di quello dove la sua erezione incontrollata avrebbe reso il gioco ancora più eccitante e questo provocava in lei un brivido lungo e denso che dalla mente scivolava come lava sul collo sottile, girava come un vortice attorno ai suoi seni inturgidendo i capezzoli, che diventavano subito evidenti attraverso gli abiti e continuava la sua lenta discesa fra le sue cosce, le labbra si schiudevano e la fica si bagnava indecentemente e diventava difficile non far scivolare le dita e masturbarsi lì proprio davanti a lui incurante di tutto il resto, controllare l’eccitazione era impossibile per lei, bastava che il suo sguardo si posasse leggero sui pantaloni di lui per immaginare il suo cazzo pulsare attraverso i vestiti, per scatenare il suo irrefrenabile istinto di avvicinarsi e toccarlo.
Ma c’era una cosa che la eccitava ancora di più, non accontentarsi degli sguardi, dei pensieri molesti, delle ondate di piacere, oltrepassare la soglia del lecito e concedersi alle voglie grezze e rudi di un uomo che la vedeva solo come un animale da montare.
Faceva questi pensieri mordendosi le labbra e respirando a fatica e non si era accorta che davanti a lei c’era un uomo che la guardava in quel modo che lei conosceva bene, ma stavolta era stato diverso, nell’incontro dei loro sguardi ognuno per una facoltà improvvisa e quasi magica aveva letto il desiderio dell’altro, così tangibile che quasi si toccava come un corpo caldo. Uno di fronte all’altra pervasi dalla stessa pulsione: quella di sbranare l’altro in un amplesso senza preliminari, sesso crudo senza regole da seguire nè etichette da rispettare.
Certi istinti non si possono frenare. Nonostante la folla, anzi grazie ad essa, i due corpi si avvicinarono come calamite, assestandosi, ritagliandosi il loro spazio perfetto, incastrandosi, sfregando i sessi, gli abiti bollenti a contatto con la pelle, le mani frenate per non accelerare. Senza nemmeno rendersene conto, le menti fuse, avvinghiate in quell’unico ossessivo pensiero: prendere, lasciarsi prendere.
Le dita di lei si infilano decise fra i sessi, toccano, superano gli ostacoli. Quando sfiorano la pelle liscia e vibrante del suo cazzo, il piacere intenso quasi la fa vacillare, le gambe tremano, ma il corpo di lui la sostiene, sembra un abbraccio visto da fuori, le giacche coprono quello che nel corpo esplode, anche le dita di lui cercano la fica, le cosce si allargano alle sue mani e le labbra si schiudono quando il primo dito si infila con decisione.
Un solo pensiero le pervade la mente, sentire il suo cazzo pulsare con violenza, incapace di controllare l’orgasmo e godersi il suo seme denso fra le dita, ma era necessario rimanere lucida, il respiro accelera e con lui anche il cuore, il seno si alza e si abbassa seguendo quel ritmo ossessivo e i capezzoli sono talmente duri che il contatto con il tessuto è quasi doloroso, le dita nella fica sono due e si muovono esplorando avidamente il suo piacere, quel momento in cui è portato al limite estremo da diventare quasi una sofferenza, trattenerlo per amplificarlo, il suo che si fonde con il mio, due sconosciuti, fra la folla incurante che cercano solo di appagare un istinto che per altri è solo una fantasia. Gli occhi incollati che si sfidano, le pupille dilatate, i sessi umidi e pulsanti, i respiri a rivestire le labbra, la mano di lei padrona del suo cazzo aumenta il ritmo, la sua mente naufraga, l’orgasmo arriva impetuoso fra le dita, denso e bollente, mentre il piacere di lei arriva come un’onda di vibrazioni che dalla mano si propaga al cervello. I sessi appagati e pulsanti. La sua fantasia realizzata. Si stacca, lo guarda, sorride. Nel suo sguardo la consapevolezza che la prossima fantasia è dietro l’angolo ad attenderla.
Fai in modo di esserci Tu stavolta.

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