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Racconti Erotici Etero

Che bona la madre del mio amico! Parte 2

By 5 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Il giorno dopo, il mio amico si scusò con me per avermi lasciato da solo con sua madre.

“Non ti preoccupare! Abbiamo passato il tempo parlando un po’…”
“Non oso immaginare quanto ti abbia rotto le scatole con i suoi discorsi!”.
“Ma no! Anzi, &egrave stata gentilissima!”.

Certo, sua madre mi aveva fatto godere come un matto succhiandomelo con maestria. Peccato che lui aveva rovinato tutto e mi aveva fatto perdere l’occasione di sborrarle in bocca!

Quella sera uscimmo con una comitiva di amici e, quando il mio amico si allontanò, il discorso andò a finire su sua madre.

“Certo che la madre di ** &egrave proprio bona! Chissà come sarà in astinenza, visto che il marito &egrave fuori per lavoro” disse uno dei nostri amici.
“&egrave una milf, non c’&egrave che dire. Quanto me la scoperei!”.

Arrivato il mio amico, il discorso andò a finire su altre ragazze, ma con la mente mi trovavo di nuovo lì, a casa del mio amico, con sua madre inginocchiata a gustarsi il mio cazzo. Mi aveva promesso che avrebbe concluso la pompa e io ero intenzionato a farle mantenere quella promessa.
Finita la serata, accompagnai il mio amico a casa sua (si trovava in campagna, con pochi vicini di casa). Arrivati a destinazione, vidi la madre del mio amico aspettarci fuori alla porta.

“Finalmente siete tornati! Ero in pensiero”.
“Ma’, siamo adulti, ci siamo goduti un po’ la serata con alcune ragazze”.
“Voi uomini pensate sempre a quello” disse lei, facendomi l’occhiolino senza farsi vedere dal figlio.

Dato che era tardi, la madre del mio amico non volle farmi tornare a casa da solo; quindi, mi propose di dormire da loro. Mi aspettavo che il mio amico rifiutasse, invece mi convinse a restare.
“Convinse” &egrave un parolone: ero intenzionato a dormire da loro perché sapevo che, di lì a poco, la madre del mio amico avrebbe portato a compimento la promessa che mi aveva fatto. Nonostante queste premesse, appena mi spogliai rimanendo in mutande e mi stesi sul divano, mi appisolai senza rendermene conto.

“Ehi, svegliati!” sentii una voce sussurrarmi.

Appena aprii gli occhi, vidi la madre del mio amico con addosso solo un perizoma. Inutile dire che quella visione mi procurò un’erezione immediata. Mi disse che era mattina presto e che il mio amico era in camera sua a dormire; quindi, voleva approfittarne per concludere la pompa che fu interrotta dal figlio.
Senza farmelo ripetere due volte, mi alzai e cominciai a palparle le tette; le strizzavo, massaggiavo e leccavo fino a farla gemere quando cominciai a succhiarle i capezzoli corti che le divennero subito turgidi. Piano piano, con la mano cominciai a scendere verso il perizoma, ma lei mi bloccò.

“No, per questa dovrai aspettare”, mi disse.
“Allora me lo prenda in bocca e mi faccia venire. &egrave da ieri che aspetto questo momento”.

Mi abbassò le mutande che, ormai, erano bagnate della mia sborra e mi fece sedere sul divano. Mi allargò le gambe e si inginocchiò tenendo la mano stretta attorno al mio cazzo. Mi aspettavo che aprisse la bocca e se lo gustasse; invece, lo mise in mezzo a quelle tettone e cominciò a farmi una spagnola stringendomelo tra i seni, prima piano piano, poi sempre più forte. Le muoveva su e giù facendole aderire al mio cazzo che stava per eruttare fiumi di sborra sulla sua faccia, ma riuscii a trattenermi: volevo venirle in bocca come sognavo da quando l’avevo conosciuta.
Come se mi avesse letto nel pensiero, lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo lentamente, andando su e giù con la testa, mentre con le sue mani mi palpava gli addominali.

“Oh, sì… continui così. Signora, lei &egrave bravissima a succhiare cazzi”.
“Mmmp… lo so” mi disse staccandosi dal mio cazzo.
“Era la prima volta che lo succhiava ad un amico di suo figlio?”, le chiesi.
“Sì, tu sei stato il primo”, rispose riprendendolo in bocca e cominciando a succhiare più velocemente per farmi sborrare, temendo che il mio amico potesse svegliarsi all’improvviso e vederla inginocchiata tra le gambe dell’amico.
Spero per lui che io sia l’unico suo amico ad averlo messo in bocca a sua madre, pensai.

Ormai stavo per venire. Mi alzai e le tenni la testa tra le mani. Cominciai a scoparle la bocca sempre più forte mentre lei teneva le labbra attaccate al mio cazzo.
“Signora… cazzo… sto… per venire” farfugliai.

Finalmente cominciai a sborrare. Mentre sborravo, lei succhiava più forte, cercando di prosciugare tutta quella sborra che avevo conservato per lei.
Pensando che quello fosse il miglior pompino che avessi mai ricevuto, la ringraziai per la sua bocca generosa mentre ingoiava la mia sborra e mi ripuliva il cazzo con la lingua.

“Cazzo, sento dei rumori in camera di mio figlio. Si sta svegliando!”.

In tutta fretta ci ricomponemmo e andammo in cucina facendo finta di fare colazione.

“Vi siete svegliati presto, stamattina” ci disse il mio amico.
“Sì, il tuo amico &egrave stato così gentile da prepararmi la colazione” le disse la madre con una certa indifferenza.
“Ma’, ti ha riscaldato il latte, niente di che! Ti &egrave rimasta una macchia di latte sulle labbra”.

Cazzo! Le era rimasta una piccola macchia di sborra attaccata alle labbra!
Senza farsi prendere dal panico, con la lingua si leccò le labbra e, davanti al mio amico, ingoiò la mia sborra che lui credeva fosse latte.

Continua…

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