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che cosa vuoi?

By 13 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Hai voluto che la mia bocca ti accogliesse. Non mi hai chiesto il permesso. Hai stretto i miei capelli fra le tue mani e hai portato il tuo bacino a contatto con le mie labbra. Ho sentito la tua pelle umida, già bagnata di eccitazione e di desiderio. Vuoi umiliarmi, farmi sentire che puoi tutto su di me, sul mio corpo. Vuoi che senta il tuo sapore, che senta il tuo odore. Vuoi che la mia lingua ti corra addosso, vuoi sentirla tutta, dalla punta alla base. Ed &egrave quello che farò. Lo farò per il mio signore. Gli farò percepire il calore del mio palato, i miei denti ruvidi che giocheranno con la sua virilità, provocandole brividi immensi. Facendola gonfiare e inturgidire. Il mio signore la spingerà tutta in bocca, in profondità, quasi fino alla gola, quasi fino a farmi soffocare. Ho le lacrime agli occhi perché quasi non respiro, ma compiacerlo &egrave il mio solo scopo. Voglio che goda per me, voglio essere lo strumento del suo orgasmo. La mia lingua non gli lascia tregua alcuna: lecca la punta, le ruota attorno con golosa voracità. La mia saliva inumidisce ogni sua parte, colando lungo tutta la superficie. E’ emozionante vederla scivolare giù e raccoglierla di nuovo.
Ecco che scendo più giù, dove la pelle si fa più morbida, dove ogni sferzata &egrave un suo gemito. E un mio brivido. Non sto usando le mani, sarà solo la mia bocca a farlo godere. Sento quanto &egrave gonfio, ma non mi basta. Scendo ancora più giù, nella zona del perineo. E’ un’altra prima volta per me. Qui la sua intimità ha un sapore ancora diverso e lui non crede io abbia il coraggio di farlo. E invece spingo ancora più giù la mia lingua, ancora più dentro. Divarico con delicatezza il suo sedere, per avere un accesso più facile alla sua parte nascosta. Si spinge addosso a me. Vuole farmi provare una sensazione ancora nuova, ancora più umiliante. Ma io sono pronta. Non mi tiro indietro. Desidero il suo godimento con ogni fibra del mio essere. Mi guarda e c’&egrave una luce diversa nei suoi occhi. Le sue mani si fanno avide e in un secondo due dita sono dentro di me. Vuole sapere se questa situazione mi stia eccitando e dagli umori che raccoglie con le sue dita non ha dubbi sul fatto che può possedermi. Che sono completamente devota al suo corpo e al suo piacere. Sentirlo dentro di me mi fa sobbalzare, ma non oso smettere. Sto godendo. Sto godendo nel sentirmi sporca. Nel percepire che sto superando ancora un limite.
Allargo le gambe, voglio sentirlo fino in fondo. E più lui affonda le sue dita dentro di me, più la mia lingua affonda dentro di lui. Lo sento contrarsi e gemere, sento che sta perdendo il controllo. Continuo. E’ un momento che sfila le sue dita da me per stringermi il mento, allontanandomi da lui. ‘Apri la bocca e tira fuori la lingua’. E’ così che attendo il suo nettare che inondi il mio viso, la mia bocca, le mie labbra. E’ così che mi guarda mentre esplode in un orgasmo violento e incontrollato. E così che fissa i suoi occhi nei miei e mi chiede ‘adesso che cosa vuoi’.
‘voglio scoparti’.

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