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Racconti Erotici Etero

CHE VACANZE !

By 31 Agosto 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Salve a tutti i miei lettori, dopo una pausa per le vacanze, sono tornata.
Volevo iniziare subito a raccontarvi della mia vita passata, come promesso, ma non potevo esimermi dal farvi sapere cosa mi è successo in questi quindici giorni di vacanze.

Con il mio compagno Mauro, quest’anno abbiamo deciso di fare delle vacanze relax e così abbiamo affittato un appartamentino in un residence sulla riviera romagnola, che ha anche una convenzione con delle terme poco lontano, in modo da unire al mare, il piacere ed il relax delle cure termali.
Appena giunti abbiamo conosciuto i nostri vicini di appartamento: Franca e Angelo.
Si erano presentati la sera che siamo arrivati, dalla ringhiera che segna il confine dei terrazzi dei nostri appartamenti.
La sera successiva li abbiamo invitati a prendere il caffè da noi, visto che il nostro terrazzo era più grande del loro.
Franca e Angelo erano, come noi, una coppia di mezz’età, Franca sulla cinquantina alta intorno ad un metro e settanta, poco più alta di me, bionda capelli corti, poco seno e delle belle gambe, Angelo più grande di Franca di cinque anni, alto sul metro e ottanta, capelli brizzolati, decisamente una bella coppia.
Quella prima sera siamo rimasti a parlare per alcune ore sorseggiando alcuni drink, l’atmosfera era decisamente rilassante, abbiamo scoperto che frequentavano il nostro stesso stabilimento termale, ci siamo salutati dandoci appuntamento per il giorno dopo.
Andando a letto, ripensavo agli sguardi intensi che Angelo mi aveva lanciato per tutta la serata; sembrava volesse spogliarmi con gli occhi e questo mi aveva dato una strana sensazione.
Ne ho parlato col mio compagno, il quale come al solito, si è eccitato al fatto che ero desiderata da qualcun altro e mi ha detto:’Lascialo fare, vediamo fino dove arriva.’
Nei giorni seguenti tutto è filato liscio, ci incontravamo con Franca e Angelo alle terme e la sera a volte andavamo a fare una passeggiata o a bere un drink in qualche locale.
Angelo continuava a guardarmi sempre come se volesse saltarmi addosso e non si lasciava scappare occasione per sfiorarmi o darmi qualche palpatina.
La vigilia di Ferragosto il bagno, dove ci recavamo al mare, ha organizzato una serata danzante con un finale di fuochi pirotecnici sulla spiaggia, così abbiamo deciso, con Franca e Angelo, di prenotare un tavolo e passare insieme la serata.
Per la serata mi ero messa un abitino abbastanza elegante, in tono con l’ambiente e l’occasione, che arrivava giusto al ginocchio ed era aderente ai punti giusti.
Mentre ascoltavamo la musica, sentivo lo sguardo di Angelo che ad intervalli guardava intensamente le mie cosce, era come un’eccitante gioco, tant’è che in maniera da sembrare involontaria, con grande gioia del mio compagno, aprivo od accavallavo le gambe facendo sì che Angelo vedesse sempre un po’ di più.
Mi sentivo eccitata da quelli sguardi, sentivo un languore al ventre, dei brividi percorrermi la schiena, tanto che dopo un po’ sentendomi in imbarazzo ho chiesto al mio compagno di portarmi a ballare.
La serata, comunque, stava continuando senza problemi, ad un certo punto Franca che non stava tanto bene, mi ha chiesto di ballare con suo marito, ho guardato il mio lui che con un cenno ha acconsentito e sono andata a ballare con Angelo.
Ballando Angelo mi ha portata in una zona un po’ distante dal nostro tavolo, ha cominciato a stringermi, sentivo il suo membro spingere sulla pancia, mi sembrava anche molto grosso, poi ha cominciato a parlarmi, mi diceva parole dolci, che gli piacevo, che avrebbe voluto fare l’amore con me.
Quel contatto, quelle parole invece di darmi fastidio, mi eccitavano mi sentivo desiderata, tutto così vicino al mio compagno e a sua moglie, sentivo le sue mani che mi accarezzavano la schiena, il suo petto che massaggiava forte il mio seno, i capezzoli duri, il suo cazzo che sembrava capace di passarmi da parte a parte, ero completamente partita.
Come se niente fosse, finita la musica, mi ha riportata sorridendo al tavolo, io non so in che condizioni fossi, sicuramente mi sentivo un po’ strana, non seguivo più i discorsi, avevo la testa e la fica in ebollizione i pensieri tutti rivolti a Angelo, alle sue parole, al suo cazzo grosso e duro.
Di lì a poco sarebbero iniziati i fuochi d’artificio, avrebbero spento le luci, abbiamo deciso come tutti di andare in spiaggia per assistere meglio allo spettacolo.
Nell’andare in spiaggia il buio era completo, a causa della gente sono rimasta un po’ distaccata dal resto della compagnia, quando improvvisamente mi sono sentita abbracciare da dietro, era Angelo che con molta audacia ha cominciato a baciarmi la nuca e poi piano piano ad accarezzarmi sotto il vestito, sentendo le mie mutandine fradice le ha leggermente scostate ed ha iniziato a penetrarmi con un dito, io stavo morendo dal desiderio, dolcemente mi ha sussurrato di seguirlo che tanto per mezzora, vista l’oscurità nessuno si sarebbe accorto di noi.

Mi porta dietro le cabine, lì comincia a baciarmi sulle labbra, sul viso, sul collo; le sue mani corrono sul mio corpo, si fermano sui seni dai capezzoli duri come chiodi e li stringono.
Abbassa una spallina del vestito e le sue labbra prendono un capezzolo per cominciare a succhiarlo; ho la fica che è un lago.
Poi con dolcezza ma anche con autorità, mi fa inginocchiare, tira fuori il suo uccello, che come avevo immaginato è veramente bello grosso, con sotto un bel paio di palle dure per l’eccitazione; senza che lui dica niente, comincio a baciarlo e a leccarlo, la fica è bagnatissima, voglio che mi prenda, che mi penetri, voglio sentire quel bel cazzo dentro di me.
Lui ha capito, mi fa alzare e mi gira, facendomi appoggiare con le mani alla parete della cabina, mi solleva il vestito, mi scosta il filo dello string e poi da dietro inizia a pennellarmi le labbra della fica con la cappella, bagnandola dei miei umori che sgorgano copiosi.
Spinge dolcemente e la cappella ed un bel pezzo del cazzo entrano dentro di me.
Il contatto di quel grosso uccello, dentro la mia fica pulsante, mi manda subito in estasi; Angelo si appoggia alla mia schiena, prende i seni a piene mani e me li stringe, mentre comincia a pompare.
Ad ogni affondo, sento entrare una sempre maggiore quantità di cazzo, fino a che le sue palle mi battono sulle cosce, la sua bocca ansimante è sul mio collo:’ Che bella fica che hai, Clary! Calda, bagnata, è una meraviglia!’ ‘ mi sussurra mentre aumenta il ritmo della scopata facendo schioccare le mie natiche.
Quel grosso cazzo che mi apre la fica, le sue mani che mi carezzano i seni mi mandano in orbita ed un orgasmo immediato, intenso, un piacere enorme, mi assale, subito replicato qualche minuto dopo, quando Angelo, con un gemito animale, mi inonda la fica con un caldo getto di sborra.

Siamo rimasti, qualche attimo in silenzio, io non mi sentivo più le forze, poi Angelo mi ha riporta alla realtà:” Dai andiamo prima che si accorgano della nostra mancanza.” -ci siamo ricomposti in qualche modo e siamo andati in spiaggia; aiutati dal chiarore dei fuochi abbiamo ritrovato Franca e Mauro, che apparentemente non si erano accorti di niente.
Mi sono stretta al mio compagno, sentivo la fica ancora larga, riempita dallo sperma di Angelo, che mi bagnava il cavallo dello string ed in parte mi colava sulle cosce.
Ero ancora eccitata, volevo ancora fare l’amore; ho cominciato a carezzare Mauro, il quale conoscendomi bene mi ha chiesto:’ Allora dove sei stata? E’ successo qualcosa?’.
Mi sono stretta a lui strusciandogli i seni sul braccio ed accarezzandogli l’inguine.
‘ Che hai? Sei tutta eccitata?’
‘ Dopo ti racconto.’ – i fuochi erano alla fine ‘ ‘ Ora ho voglia di fare l’amore, subito, non posso aspettare di tornare a casa.’
Lui si è subito eccitato, non gli pareva vero di fare l’amore in spiaggia, abbiamo salutato Franca e Angelo, abbiamo aspettato che la gente si allontanasse , poi l’ho portato dove avevo fatto l’amore con Angelo.

‘ Che cosa è successo?’ ‘ mi chiede ancora ed io comincio a raccontare la scopata con Angelo.
Mentre parlo gli ho tirato fuori l’uccello, lo accarezzo, è già duro come un bastone.
Non posso aspettare!
Mi metto nella stessa posizione, di come mi aveva presa Angelo e senza neanche togliermi lo string entra in me; trova la strada aperta, sono tutta bagnata, ho ancora la fica larga e il suo cazzo scorre facilmente avvolto dai miei umori e da ciò che è rimasto dello sperma di Angelo.
Prende a scoparmi forte e mi sussurra nell’orecchio:
‘Puttana, sei piena di sborra! Dai, continua a raccontare cosa hai fatto’non ti fermare.’
Sto godendo, chiudo gli occhi e mentre con voce rotta dal piacere continuo a raccontargli come abbiamo scopato, risento Angelo, il suo odore, il suo uccello.
‘ Mi ha fatto godere come una porca. Vorrei anche lui qui con noi due.’
Mentre il mio uomo mi scopa, mi accarezzo il seno, mi mordo le labbra, mi sfioro la clitoride.
Un ennesimo affondo mi tocca il fondo della fica e scatena l’orgasmo.
‘ Sììì, godooo!!’ ‘ urlo mentre il piacere mi sommerge come un’onda, lungo e sfibrante.
Lui approfittando del mio stato comatoso, sfila l’uccello dalla fica e lo punta sul mio buchetto posteriore; lubrificato com’è non fa nessuna fatica ad entrare, con una spinta me lo infila dentro fino alle palle che sbattono sulle labbra della fica.
‘ E Angelo, questo te lo ha fatto?’ – mi chiede afferrandomi per i fianchi ‘ ‘ Ehh, anche lui ti ha inculata?’.
‘ Noo, lui no.’ ‘ rispondo mentre delle scariche di piacere salgono dallo sfintere sfondato fino al cervello ‘ ‘ il culo lo do solo a teee. Dai continua aprimi bene’sfondami’sto per godere di nuovooo.’
Improvvisamente lui mi fa notare che qualcuno si sta avvicinando, è un uomo che ci sta guardando.
‘ Non importa’ – gli dico ‘ ‘ continua dai.. vieni’ riempimi di sperma’ – e lui a quelle parole moltiplica le spinte e viene copiosamente dentro me, allagandomi l’intestino e facendomi godere ancora una volta.
Ci ricomponiamo e ci sediamo su un muretto con le spalle appoggiate alle cabine e lo sguardo rivolto verso il mare.
Lui mi abbraccia e mi stringe forte, è l’uomo che amo, l’uomo della mia vita anche se il pensiero del piacere datomi da Angelo è sempre presente nella mia mente; Angelo è solo piacere, Mauro è l’amore.
Ero presa da questi pensieri quando improvvisamente, ridendo, mi dice:
‘ Forse siamo stati un po’ stronzi, abbiamo goduto, ma chissà se il nostro amico che ci guardava sarà riuscito a godere, io credo di no vedendo come ancora ci spia; ho goduto come non mai sapendo che qualcuno ci stava osservando, che guardava mentre ti scopavo e ti facevo il culo. Chissà come ce lo aveva duro.’
Doveva sicuramente avere goduto come non mai, per farmi quei discorsi, anche se io conosco bene il suo lato da porco.
‘ Dai, giochiamo un po’.’ ‘ mi dice ‘ ‘ Togliti il vestito e le mutandine, fatti vedere, allarga le gambe e toccati la fica’.vediamo un po’ cosa fa.’
Come un automa in preda all’eccitamento, mi tolgo il vestito e lo string, e comincio a massaggiarmi la fica, sentendola bagnata, piena degli umori e di sperma, scendo più giù a toccarmi il buchetto, anch’esso bagnato e dilatato e c’infilo un dito.
Il mio compagno fa un cenno e l’uomo guardandomi, prende ad avvicinarsi.
Vedo che stringe in mano un bastone; ho un fremito di paura, temo un’aggressione.
Poi un’auto passa sul lungomare e la luce dei fari rischiara il buio; non ha in mano un bastone, ma il suo uccello e che uccello!!
E’ gigantesco, equino; mentre si avvicina vedo meglio i particolari: è lungo sicuramente più di venti centimetri, ma la grandezza è quella di un braccio di un bambino e la cappella e grossa come il mio pugno!!
Sono talmente ipnotizzata da quel cazzo che arresto la mia masturbazione; accanto a me sento Mauro irrigidirsi, ha visto anche lui la bestia!
Si avvicina sempre più e vedo che è giovane, sui trentanni, con un bel fisico e capelli biondi; adesso distinguo chiaramente la sua mano che con movimenti lenti masturba il membro in tutta la sua lunghezza.
Il mio lui mi abbraccia e con una mano mi apre le gambe e comincia a toccarmi la fica così ben esposta.
‘ Puoi guardare, ma non si tocca’ ‘ dice rivolto all’uomo.
‘ Anche voi potete guardare’ ‘ fa lui di rimando ‘ ‘ ne avete mai visto uno così?’
Adesso l’uomo è ai piedi del muretto dove sono seduta, con il suo uccello a pochi centimetri dalla mia fica, vedo che la guarda intensamente mentre la mano del mio compagno continua ad accarezzarla.
A questo punto Mauro si alza, si mette in una posizione da cui può continuare a vedere l’uomo e si tira fuori l’uccello nuovamente in erezione mettendomelo in bocca; comincio a succhiare mentre con un occhio guardo l’interessato spettatore che continua a menare quella mazza a pochi centimetri dalla mia fica e un’ondata di piacere perverso mi attraversa tutta.
Metto la mano in basso e nel farlo sfioro, per un attimo, il cazzo, dello sconosciuto e non posso trattenermi dall’accarezzare quella grossa cappella vicinissima alla mia fica, quasi la sfiora.
L’uomo mi prende la mano e l’appoggia sull’asta tesa; stringo le dita attorno al membro, ma non arrivano a toccarsi.
Ora il mio corpo è tutto un fremito di piacere, la mia fica pulsa dal desiderio, vorrei farmelo entrare dentro, spero che il mio uomo si accorga di questo mio desiderio e acconsenta allo sconosciuto di godere dentro la mia fica.
La mia mano si muove su e giù sulla punta di quel cazzone, muovo con il bacino come se volessi far entrare nella fica l’uccello dello sconosciuto, vedo che l’uomo continua a masturbarsi con la mano alla base del cazzo; la cappella è ora così vicino da massaggiarmi la fica sfiorandomi la clitoride.
Il mio uomo, eccitato da quell’enorme uccello così vicino alla mia fica, comincia a chiavarmi in bocca.
Riesco a malapena a respirare, tutto il mio corpo gode, gli spasmi del piacere raggiungono l’apice quando lo sconosciuto viene inondandomi la pancia con una serie di schizzi di sperma denso e caldissimo; quel liquido caldo sulla mia pancia fa esplodere l’orgasmo.
Pochi attimi dopo Mauro viene riempiendomi la bocca di sperma, che comincia a colare dagli angoli delle labbra.
Ingoio tutto tenendo ancora in mano quel cazzo da favola che continua ad eruttare sborra sul mio ventre.
Finita la sborrata, sento che il randello si ammorbidisce nella mia mano; lo sconosciuto lo rimette a fatica negli shorts e così come è arrivato si allontana.
Il mio compagno si siede vicino a me, mi abbraccia e mi bacia, poi con una mano mi cosparge il seno con lo sperma dello sconosciuto mischiandolo con il suo che è uscito dalla bocca; l’odore è forte , tutto il mio corpo sa di maschio, di più di un maschio, sono piena di sborra in fica, nel culo, in bocca e sul corpo; mi sento felice.
Rimaniamo ancora per un po’ ad osservare il mare, abbracciati, poi ci ricomponiamo e piano piano ritorniamo a casa felici come non mai.

Passano due giorni e un pomeriggio mentre stavamo passeggiando sulla spiaggia chi vedo? Lo sconosciuto di due sere prima! Era il bagnino del bagno accanto al nostro!
Ci aveva visto anche lui, riconoscendoci sorrise e facendo un cenno di saluto con la mano.
Non ho potuto non rispondere a quel sorriso, mentre i miei occhi scivolavano verso il suo inguine; anche se portava degli shorts abbastanza larghi, il gonfiore del pacco che celavano era evidente!
‘ Aspetta un attimo’ ‘ mi ha detto Mauro e si è allontanato verso il giovane.
Li ho visti che si salutavano e si sono messi a parlare, dopo un po’ è lui si girato ed è tornato da me.
‘ Cosa vi siete detti?’ ‘ gli ho chiesto.
‘ Vedrai, è una sorpresa’ ‘ mi ha risposto con aria sorniona.
La sera dopo siamo andati a mangiare in un ristorantino sul mare e dopo con un gelato in mano ci siamo messi a passeggiare.
Siamo arrivati a nostro bagno e abbiamo ripreso lo stesso camminamento tra le cabine di due giorni prima; arrivati all’incirca allo stesso posto, Mauro si è girato verso di me, mi ha abbracciata e mi ha baciato appassionatamente.
Abbiamo limonato per un bel po’ come due ragazzini; ad un certo punto mentre mi baciava, con la coda dell’occhio ho notato un movimento tra due cabine; anche lui se n’era accorto e staccandosi da me ha detto:’ Esci fuori. Non ti nascondere. Vieni!’
L’ombra avanzò verso di noi e’ toh era ancora il ragazzo dell’altra sera, il bagnino, allora era un habitué!
‘ Salve’ ‘ gli disse Mauro ‘ ‘ sei sempre tu. Ti sei divertito l’altra sera?’
‘ Si,’ ‘ rispose un po’ impacciato l’altro ‘ ‘ è stato magnifico. La signora è bellissima!’
‘ Ma tu fai sempre il guardone?’ ‘ gli chiesi io ‘ ‘ Eppure sei un bel ragazzo; chissà le donne che puoi avere sulla spiaggia.’
‘ Non sono un guardone. Io abito qui d’estate, in un capanno sulla spiaggia e la sera esco a fare una passeggiata. Spesso mi capita d’incontrare gente che approfitta del posto per fare sesso e se mi capita, allora li guardo, come in un film porno. Alcune volte, come l’altra sera, mi chiedono di partecipare.’
‘ Allora hai una casa qui?’ Riprese Mauro.
‘ Non è propriamente una casa. E’ un capanno sulla spiaggia, con una sola stanza, ma per passare l’estate per me va benissimo. Anzi se volete, ve lo mostro e posso offrirvi anche qualcosa di fresco.’
‘ Perché no?’ Rispose Mauro e prendendomi per mano fece segno al ragazzo di farci strada.
Sul momento sono rimasta stupita che Mauro accettasse l’invito così prontamente, poi ho cominciato a capire: aveva organizzato tutto!
Ecco di cosa avevano parlato il giorno prima!
Stavo per arrabbiarmi con il mio compagno, perché aveva fatto tutto senza chiedermi niente, ma dopo ripensandoci, in effetti, io gli avevo confessato che quando l’altra sera, stringevo nella mano quel grosso membro, avevo voglia di sentirmelo dentro e un passaggio con il giovane bagnino non mi sarebbe dispiaciuto.
Ed era vero, il ricordo delle dimensioni di quel cazzo m’intrigava e ne avevo voglia; sapevo già come sarebbe andata a finire.
Fatti un cinquantina di metri arrivammo ad un capanno in legno, grande all’incirca il doppio di quelli sulla spiaggia ed un po’ arretrato rispetto agli altri.
Il ragazzo aprì la porta ed accese la luce:’ Entrate, prego. A proposito, io mi chiamo Francesco.’
‘ Ed io sono Mauro’ ‘ disse il mio lui varcando la porta ‘ ‘ e il mio amore è Anne Claire, Clary. Lei è francese.’
‘ Si vede che non è italiana. Da come si muove’dalla classe che ha.’ ‘ mi complimentò Francesco.
Entrati in casa, vidi che era, composta da un’unica stanza, con un armadio, un frigorifero, un cucinotto a gas ed un tavolo con quattro sedie ed un divano letto matrimoniale sotto l’unica finestra, il tutto tenuto davvero molto pulito, una porticina in un angolo mi fece pensare che fosse il bagno.
‘ Sedete pure. Cosa vi posso offrire? Ho della birra, qualche bibita e’oh sì, c’è anche una mezza bottiglia di prosecco, che ho aperto oggi.’
‘ Un bicchiere di prosecco per me va bene’ ‘ chiesi io.
Francesco servì le bibite e passando accese il piccolo stereo per fare un po’ di musica.
La stanza fu inondata di musica soft.
Cominciammo a parlare del più e del meno, un pochino imbarazzati.
‘ Che ne dite di ballare un po” tanto per conoscerci meglio!’ – suggerì Mauro per rompere il ghiaccio
Francesco acconsentì subito e alzandosi m’invitò e mi prese tra le braccia cominciando a ballare un lento mentre il mio uomo si sedeva ancor più comodamente sulla sedia.
Il contatto col suo corpo mi eccitò subito i sensi e mi lasciai trasportare dalla musica abbandonandomi tra le sue braccia.

Francesco non perde molto tempo, mi stringe a sé e comincia ad accarezzarmi i fianchi per poi scendere a tastare la consistenza del mio fondoschiena, la sua mano risale andando a stuzzicare il seno i cui capezzoli sono già duri ed eccitati.
Strusciandomi su di lui sento il turgore del suo enorme cazzo contro la mia pancia e sento chiaramente la figa allagarsi.
Inizia a baciarmi sul collo e dietro le orecchie, all’inizio molto timidamente poi con sempre più passione, finché alla fine le nostre labbra si incontrano.
Apro le labbra per accogliere la sua lingua guizzante.
Uno sguardo al mio compagno ed il un suo sorriso fanno cadere anche gli ultimi baluardi di incertezza e mi lascio completamente andare.
Il bacio è lungo e coinvolgente, eccitante e frenetico mentre le mani del mio partner mi accarezzano senza sosta.
In breve la camicetta cade sul pavimento seguita subito dopo dalla gonna, rimango nuda con indosso solo il perizoma nero.
Francesco mi prende le tette con entrambe le mani soppesandole ed accarezzandole.
‘Che belle’che tette stupende’grosse e morbide’come piacciono a me!!’ ‘ mi dice prima di impossessarsi con la bocca di uno dei capezzoli, poi passa all’altro mentre con le dita scende ad esplorare la mia intimità.
‘Siiiii’.siii’cosiii’.ooohh”’dai succhiami i capezzoli’sii’mi piace!!’ ‘ mugolo io; sento il piacere avvicinarsi a grandi passi; ora lo voglio nudo.
Mi allontano da lui e inizio ad aprirgli gli shorts, mentre lui si sfila la maglietta.
Una volta slacciati, abbasso lentamente il tessuto che a stento contiene la sua prepotente erezione.
Il suo enorme cazzo balza fuori come una molla a lungo costretta e me lo ritrovo davanti al viso, grosso, lungo e duro, ancora più grosso di come lo ricordavo.
‘Mmmmhhh’.che bel cazzone, grosso’enorme!!’ – sussurro mentre lo prendo in mano saggiandone la consistenza.
E’ decisamente il cazzo più grosso che ho mai visto, con le grosse vene in rilievo e la cappellona violacea da cui già spunta una prima goccia di liquido.
Ancora uno sguardo a Mauro e ad un suo cenno di assenso tiro fuori la lingua e lecco quel nettare gustandone il sapore.
‘Oooohhh”..siii!!……dai prendilo in bocca’..siiii!!’ ‘ geme Francesco.
Apro le labbra per ingoiare il cazzo, ma la cappella è talmente grossa che riesco a farne entrare solo la punta.
Così prendo a segarlo lentamente con la mano, mentre con la lingua inizio a leccare tutta l’asta, fino alle palle grosse e gonfie; le prendo in bocca una ad una per succhiarle e lucidarle con la mia saliva.
‘Siiiii’brava’cazzo che bocca’tua moglie è stupenda!!’ dice ad un tratto rivolto al mio compagno.
‘ Lo so’è sempre stata brava con la bocca’ma non hai ancora visto nulla mio caro!!’
Sono le prime parole che dice da quando abbiamo cominciato; lascio un attimo il cazzo di Francesco per guardarlo.
Solo in quel momento mi accorgo che si è spogliato e che mi guarda estasiato mentre succhio il cazzo di un altro uomo.
‘Ti piace quello che vedi?’ – gli chiedo.
‘Si’moltissimo’continua amore’goditi quel bel cazzone’fai la porca come sai fare tu!!…fallo godere e godi!!’ – dice mentre si accarezza l’uccello già eretto.
Riprendo a leccare quel grosso bastone e ne accarezzo le palle dure, gonfie di sperma pronte ad esplodere.
Mauro si avvicina a noi:’ Ora che abbiamo rotto il ghiaccio, che ne direste di metterci più comodi?’ ‘ così dicendo mi porta verso il divano letto e mi fa sdraiare, aprendomi le gambe ed iniziando a leccarmi avidamente mentre Francesco si mette di fianco e si dedica ancora una volta alle mie tette.
In breve raggiungo le soglie dell’orgasmo, sto colando come una fontana nella bocca di del mio uomo.
‘A te ora’ è pronta’ ‘ dice Mauro sollevandosi ‘ ‘ fottila’scopala a lungo’falla godere!!’
Francesco che non aspetta altro, non si fa ripetere l’invito.
Si sistema fra le mie gambe ed il suo cazzone si erge dritto e duro come un obelisco e dopo aver spennellato la cappella tra le grandi labbra per lubrificarla con i miei umori e avermi fatto impazzire nell’attesa, mi infila lentamente il suo bastone nella fica bollente.
Inizia con la cappella che mi dilata le labbra e poi con piccoli colpi ne fa entrare una buona metà
‘Aaahhh’sììì’mhhh!!’ ‘ mugolo – ‘Sìì…finalmente ti sento!!’
Francesco inizia ad andare avanti ed indietro nel mio antro di piacere, sento le pareti della fica allargarsi come non mai ed adattarsi alla grandezza del suo membro, stringendolo ed avvolgendolo come un guanto.
‘Mmhh’che fica che hai’calda e bagnata’sìì… adesso ti monto per bene’.prendilo tutto!!’
‘Sììì’dai scopami’scopa la tua troia!!’
Mauro, intanto si sistema al mio fianco e mi accarezza i capelli ed il seno.
‘Sentilo tutto’goditelo’lo vedo che ti piace questo cazzo enorme…prendilo tutto amore’.fatti scopare’.godi!!’ – mi incita a godere ed ormai sono nuovamente vicina all’orgasmo ma questa volta per merito di quel grosso cazzo che finalmente sento dentro di me.
Sollevo la testa per guardare la penetrazione; ne resta fuori ancora un bel po’, eppure sento la punta che preme contro il fondo dell’utero in modo quasi doloroso.
Francesco, comunque è molto delicato e attento, mi scopa con calma e in breve mi porta all’orgasmo.
‘Godo’sto godendo’sììì’vengo’che bello’sìììì!!’ – urlo il mio piacere mentre Francesco continua instancabile a martellarmi la fica che ormai emette come una fontanella.
Mauro mi accarezza continuamente baciandomi e sussurrandomi dolci parole d’amore;
è come se fosse lui a scoparmi, a farmi godere e la cosa mi manda in estasi scatenando un altro orgasmo sul primo non ancora sopito.
Il giovane continua il suo su e giù ancora per un po’, poi lo sento irrigidirsi e con un rapido movimento esce da me:’ AAhh’vengooo’sborrooo!’ ‘ urla mentre un primo getto di sperma parte raggiungendomi il seno, poi ancora uno, due che mi arrivano sulla pancia, mentre lui continua a menarselo.
Poi si abbassa e m’infila dentro solo la cappella, giusto in tempo perché sento un altro schizzo riempirmi la fica.
Il mio uomo si avvicina e mi bacia con ardore, profondamente:’ Ti amo’ – mi sussurra sulle labbra.
Poi si sdraia su di me, prendendo il posto di Francesco e sento il suo cazzo che scivola dentro.
La mia fica è dilatata dalla grandezza del cazzo di prima e piena di sborra, così la sensazione del cazzo di Mauro è molto leggera.
‘ Ti sento poco’ ‘ gli dico in un orecchio ‘ ‘ Sono troppo aperta’.
‘ Allora vieni’ ‘ mi fa lui sollevandosi e mettendosi seduto accanto a me ‘ ‘ Impalati da sola’.
Tiene il cazzo duro e svettante con una mano ed io mi sollevo su di lui e lentamente me lo infilo dentro dandogli le spalle.
‘ Ora ti sento’bene’in fondo’che bello!!’ ‘ e comincio a cavalcarlo con foga.
Lui mi mette le mani sotto le cosce e le solleva in alto, prendendo a menare grandi colpi che mi arrivano al cervello.
Intanto Francesco mi lecca i seni e scende a baciarmi l’ombelico e poi ancora più giù fino ad arrivare alla clitoride, che succhia mentre Mauro mi sfonda la fica.
Poi si alza mi prende un piede e comincia a leccarlo, tutto, la pianta, le dita; prende in bocca l’alluce e comincia a succhiarlo come un succhiotto.
Le sensazioni che mi da sono bellissime ed unite alla scopata di Mauro mi mandano in estasi.
‘ Sìì’ che bravi che siete’vengo ancoraaa’sto godendooo’.
Ed un nuovo orgasmo si scatena lasciandomi spossata ed ansante sul petto di Mauro.
Approfittando che sono distesa, Francesco prende il cazzo di Mauro e lo sfila dalla fica per appuntarlo sul buchetto; lubrificato com’è basta una leggera spinta e il cazzo mi entra dentro per intero.
Poi si china su di me e prende a leccare e a bere i succhi che colano dalla fica spalancata.
‘ AAhh che bello’continua’che porci che siete, mi fate impazzire’ ‘ urlo mentre riprendo a godere.
Francesco si solleva e viene a baciarmi le labbra facendomi gustare il mio sapore.
Poi ad un tratto sento la grossa cappella fare capolino all’entrata della fica:’ Dai vieni anche tu. Vi voglio tutti e due dentro di me.’
Francesco comincia a spingere lentamente ma inesorabilmente; ha difficoltà ad entrare, sia per le sue dimensioni sia per il fatto che il cazzo di Mauro nel culo occupa spazio anche davanti.
Ma lui insiste e con calma m’infila la cappellona e poi con una spinta decisa entra.
‘ AAAHHH’ ‘ mi sento lacerare, ma la sensazione di essere completamente riempita dai miei uomini, scatena la libidine ed il piacere prende il posto del dolore.
Lo aiuto nella penetrazione con movimenti del bacino, finché sento le palle schiacciarsi sulle grandi labbra.
E’ tutto dentro!!
Da una parte Francesco, dall’altra il mio uomo che da sotto mi sfonda il culo; non capisco più nulla, godo in continuazione!
‘Mmmmhhh’che fica burrosa’meravigliosa’ora ti sfondo!!’
‘Dai porco’sfondami’spaccami la fica’rompetemi tutta’fatemi godere come una troia”
Continuano a scoparmi la fica e il culo per un tempo che mi pare infinito facendomi raggiungere numerosi ed esaltanti orgasmi finché Mauro, per primo si scarica nel mio intestino:’ Vengo’..godooo’siii’.ti riempio’..ti inondo il culooooo!!’
Contemporaneamente anche Francesco viene inondandomi la fica col suo nettare.
Ci accasciamo tutti e tre sul letto, esausti ma appagati e felici.

Durante la notte mi ha svegliato una pressione contro il buchetto.
Ho allungato una mano e ho sentito dalle dimensioni che era il cazzo di Francesco che voleva entrare.
Ma nonostante lo sfintere fosse ancora dilatato e lubrificato dalla sborra, lui era troppo grosso ed io non me la sentivo di rischiare una lacerazione.
Così l’ho indirizzato davanti nella fica, ho fatto entrare la cappella ed un bel pezzo di cazzo e lui ha cominciato a pompare.
Mi sono riaddormentata così, piena di quel meraviglioso cazzone.
L’indomani era l’ultimo giorno di vacanza.
Non abbiamo più rivisto Francesco, ma il ricordo di quella meravigliosa notte a tre, ci è rimasto dentro.
Chissà forse l’anno prossimo’

P.S.
Fatemi sapere se le mie avventure vi piacciono; m’interessano i vostri giudizi, soprattutto se femminili.
Scrivetemi a vivelafrance@interfree.it

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