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Claudia e Giorgio

By 31 Maggio 2015Dicembre 16th, 2019No Comments

Claudia e Giorgio –

Claudia e Giorgio sono una coppia di mezz’età. Lei, 40 anni, alta, mora, grandi occhi scuri, un bel seno prepotente di una terza abbondate che sta su bene anche senza l’aiuto di un reggiseno ed un bel culo rotondo, abbondante a non esagerato. Insomma una bella donna. Lui, invece, il classico impiegato di mezz’età, calvo, alto ma incline alla pinguedine, una discreta pancia data dall’abbondanza e la ricchezza dei piatti del mezzogiorno d’Italia.

Io, divorziato da alcuni anni, senza figli, alto ed alquanto robusto, 65 anni, folti capelli bianchi, ancora discretamente in forma visto che gioco ancora a rugby in una squadra di veterani come pilone, li conobbi quando lui si trasferì nella città del nordest dove abito. Stavano cercando casa e risposero ad un annuncio che avevo messo per affittare un appartamento che avevo ereditato da poco.

Dopo aver fatto loro visitare l’appartamento, che era in una bella zona della città , con una vista mare spettacolare, ci accordammo e loro mi lasciarono la caparra. Darebbero ritornati di lì ad un paio di settimane ed io avevo concesso loro di accedere all’appartamento alcuni giorni prima dell’inizio effettivo del contratto per poterlo sistemare secondo le loro necessità.

Quando ritornarono in città, c’incontrammo per la consegna delle chiavi e la firma del contratto presso il loro albergo. Ci rivedemmo all’appartamento un paio di giorni dopo in quanto dovevo spiegare loro come funzionava la casa, gli impianti e come avrebbero dovuto fare per ottenere gli allacciamenti.

Erano arrivati alcuni minuti prima di me e si erano già messi in tenuta da lavoro. Mentre lui indossava una normale tuta da ginnastica, lei non aveva addosso quasi nulla : un top elastico che le modellava il suo bel seno, leggermente cascante ma sexy in modo terribile, ed un paio di microshorts che le fasciavano il culo e le entravano nella fica. Si vedeva chiaramente che era senza intimo di alcun genere.

Quando mi aprì la porta, mentre mi apprestavo a darle la mano, mi attirò a sé e mi baciò sulle guance, come fossimo vecchi amici. Io ovviamente, la abbracciai e, quasi casualmente, lasciai scivolare una mano sul culo. Lei non reagì, anzi, mi sorrise. Poi, mi prese per mano e mi portò nella cucina, dov’era il marito.

-‘Salve’, esordì lui, ‘vorrei, se va bene, che oltre che inquilini, fossimo anche amici. Potremmo darci del tu ?’

-‘B&egrave, se per voi va bene, va bene pure per me’ risposi.

-‘Allora, siamo d’accordo’ rispose, ‘dimmi tutto’.

-‘La prima cosa &egrave un domanda : ma tua moglie si veste sempre così sexy ?’ feci a mia volta.

-‘Solo fra amici’ rispose sorridendo, ‘quando siamo soli, in genere sta nuda’.

-‘Ma qui siamo soli’ dissi io, con fare ammiccante.

-‘Che dici, cara ? Siamo soli, secondo te ?’ fece Giorgio rivolto alla moglie.

-‘Secondo me, sì’ rispose lei ridendo e, con grande sorpresa per me, si spogliò, rimanendo nuda, ‘ va bene così ?’. Aveva un bel cespuglio nero, ben curato, sulla passera e due capezzoloni scuri, duri come il marmo. Si vedeva che era eccitata pure lei.

A me, manco a dirlo, venne un’erezione da urlo e dovetti sistemarmi l’uccello in tiro, facendolo uscire dalla gamba del boxer ma dentro ai pantaloni. Come mi vide, lei si avvicinò e, attraverso la stoffa dei pantaloni, me lo strinse per bene.

-‘Wow, che bel ordegno che hai qui. E me lo tenevi nascosto’ fece, mentre lo massaggiava al di sopra dei pantaloni, ‘Vieni, mostrami il panorama’ aggiunse, dirigendosi verso la sala. Io la seguii.

Quando arrivammo sulla vetrata che dava sul mare, lei si appoggiò al vetro con le mani, sporgendo il culo in fuori. A quel punto io non capii più nulla e, con un gesto fulmineo, mi abbassai pantaloni e boxer e le puntai il mio cazzo in tiro all’entrata della figa e la penetrai con un colpo solo. Era già un lago e non feci alcuna fatica ad entrare e spingermi fino in fondo. La presi per i fianchi ed iniziai a martellarle fica con foga.

-‘Oh, sììì, fammi godere, non vedevo l’ora di prendermi un bel cazzone’ iniziò a dire.

-‘Sììììì, troia, ti riempio tutta con la mi sborra, prima la figa e dopo il culo’ dissi a mia volta.

-‘Sìììììììììììì, daiiiiiiiiiiiiiii, fai vedere a quel cornuto di mio marito come si scopa una donna’.

-‘Ora ti riempio per bene, troiona’

-‘Sì, sono la tua troia. Riempimi tutti i buchi ti prego’.

La scopai energicamente come i miei 65 anni mi permettevano, ma lei ebbe comunque un paio di orgasmi mentre le pompavo la fica ed altri 2 o 3 mentre le trapanavo il culo. Alla fine, glielo misi nella fica e venni anch’io, svuotandomi dentro di lei. Per un po rimasi appoggiato e lei. Alla fine mi sedetti sul pavimento, le gambe larghe, l’uccello barzotto sporco di sperma.

-‘Dovrai pulirmelo con la bocca’ le dissi, ‘non c’&egrave acqua nei rubinetti’.

Lei s’inginocchiò davanti a me e me lo leccò per bene, lasciandolo bello lucido e pulito.

-‘Amore’ chiamò poi, stendendosi a fianco a me, ‘vieni a pulirmi per bene la fica, che non c’&egrave acqua’.

Il marito arrivò e, diligentemente, le lappò la fica, ingoiando per bene pure il mio sperma. Alla fine, rimanemmo tutti e tre seduti, io con l’uccello, oramai moscio, di fuori, lei nuda ed il marito.

-‘Wow, che scopata, ragazzi’ feci, ‘era un sacco di tempo che non scopavo e dovevo proprio vuotarmi le palle’.

-‘Sei stato notevole’ fece lei a sua volta, ‘era un sacco che non godevo così. Mi sa che dovremo rifarlo’.

-‘Ma tuo marito cosa dice di ste tue performance ?’ chiesi a mia volta.

-‘Oh, al cornuto piace vedermi godere’ rispose lei, ‘vero, caro ?’

-‘Sì, certo, amore mio, quando godi sei fantastica. Visto che io non sono in grado di farti godere così, &egrave giusto che tu ti prenda le tue soddisfazioni’ rispose lui prontamente.

-‘Visto ?’ fece lei rivolta a me.

-‘Spero che la prossima volta stiamo più comodi’ dissi, a mia volta’ A proposito, quando arrivano i vostri mobili ?’

-‘Dovrebbero arrivare fra un paio di giorni’ rispose lui.

-‘Spero che non ti faccia scopare troppo dagli operai del trasloco’ dissi, rivolto a Claudia.

-‘Oh, no, quelli devono lavorare e montare il tutto in giornata, altrimenti poi l’albergo ci costa troppo’ rispose lei.

Rimanemmo per un po a parlare, spiegai loro come funzionavano tutti gli impianti, diedi l’indirizzo dell’azienda municipalizzata e feci per andarmene. Ma lei non mi volle lasciare anare ed iniziò a succhiarmelo. Ma il mio povero cazzo, complice anche l’età, non ne voleva sapere di ritornare come prima.

-‘Eh, cara fanciulla’ le dissi, ‘ ora ci vorrà qualche ora prima che riesca a riprendersi del tutto. Ci vediamo presto’. E me ne andai.

Il giorno seguente, Claudia mi chiamò.

-‘Senti, Giorgio ha da fare. Mi accompagneresti in giro per uffici, stamattina ?’ chiese, dopo che ci fummo salutati.

-‘Ok’ risposi, ‘fatti trovare pronta davanti all’albergo fra una ventina di minuti, che passo a prenderti’ e ci salutammo.

Puntuale, mi presentai al loro albergo. Lei mi aspettava in strada. Era vestita elegantemente con una camicetta ed una gonna lunga, scarpe con tacco 8, nulla di esagerato. Come montò in macchina, mi diede un bacio e mormorò al mio orecchio.

-‘Sono senza mutandine’ disse. Ovviamente a me, venne subito duro e lei mi mise la mano sul pacco.

-‘Sei una porcona, mi vuoi far fare proprio brutte figure, a girare con il pacco in vista’ le dissi.

-‘No, ora mi comporto bene, scoperemo poi’ fece, sempre sussurrando al mio orecchio.

-‘Ed il cornuto, dove lo hai lasciato ?’ chiesi dopo un po.

-‘E’ andato a pitturare e pulire l’appartamento’ rispose.

Comunque, la accompagnai in giro per uffici e si comportò bene. Infine l’accompagnai all’appartamento. Dopo un ultimo saluto di tipo erotico, nel senso che mentre io le mettevo un paio di dita nella passera allagata e lei mi faceva un pompino, facendomi venire nella sua bocca ed ingoiando tutto mentre veniva pure lei grazie ai miei massaggi, ci lasciammo con quella che ci saremmo risentiti non appena l’appartamento fosse stato a posto.

Infatti, circa una settimana dopo mi chiamarono per invitarmi a cena e pure al dopocena.

Quel venerdì sera mi presentai da loro con una bottiglia ed un mazzo di fiori. Mi aprì Giorgio, che mi fece accomodare in sala.

-‘Buona sera’ fece, non appena lui mi aprì la porta.

-‘Ciao, buona sera, accomodati pure’ rispose, facendomi strada verso il soggiorno dove mi sedetti su un divano, ‘Claudia arriva subito, stava solo controllando la cena’.

Non appena mi sedetti, arrivò lei. Indossava un vestitino alquanto corto che a lei, quarantenne anche se con un corpo favoloso, la faceva sembrare un po zoccola. Cosa che effettivamente era. Comunque, venne a salutarmi, sedendosi sulle mie gambe, abbracciandomi e baciandomi. Nel baciarmi, mi infilò la lingua in bocca per intrecciarla con la mia. Io, a mia volta, la abbracciai e palpeggiai per bene, il tutto davanti a quel cornuto del povero Giorgio. Ovviamente, la faccenda mi fece venire il cazzo duro, che iniziò a spingere nel culo di Claudia. Quando rimanemmo senza fiato, finimmo di baciarci ma lei restò seduta sopra di me.

-‘Amore, perché non porti gli antipasti in tavola, mentre saluto il nostro padrone di casa ?’ fece lei, rivolta al marito.

-‘Certo, cara, metto in fiori in vaso, il vino in frigo e servo gli antipasti’ rispose lei.

Io, nel frattempo, le avevo infilato la mano in mezzo alle gambe e, avendo constatato che era senza mutandine, le avevo pure infilato un dito nella sua bagnatissima figa mentre lei mi massaggiava l’uccello con il culo. Ovviamente, non aveva neppure il reggiseno e le sue abbondanti e morbide tette si agitavano sotto la leggera stoffa del vestito con i capezzoli duri.

-‘Mamma mia, che troia che sei’ le sussurrai all’orecchio.

-‘Sì, sono una troia e stasera voglio essere la tua troia’ rispose.

-‘Oh, come sai, &egrave contento che io goda. Così, per stanotte lui si &egrave preparato un letto in cameretta e ci lascia camera e lettone tutto per noi’.

-‘Amore, &egrave in tavola’ fece Giorgio, entrando in sala.

-‘Arriviamo’ fece lei, alzandosi. Io mi alzai dopo di lei con il cazzo in tiro ben visibile dentro i pantaloni e la seguii.

Io e lei ci sedemmo fianco a fianco mentre Giorgio si sedeva di fronte a noi. Durante tutta la cena non facemmo altro che limonare. Le mettevo le dita nella fica, le torturavo i capezzoli mentre lei mi prendeva in mano il cazzo. Ad un certo punto, mi aprì la cerniera dei pantaloni e lo tirò fuori per segarmi ma la fermai subito. Nel frattempo, ovviamente, conversavamo amichevolmente con il marito.

Finito di cenare, ci accomodammo nuovamente in sala, io sul divano con lei seduta sulle mie ginocchia e Giorgio su una poltrona di fronte a noi. Riprendemmo dove avevamo interrotto. Ad un certo punto, poi, le abbassai la zip del vestito e lo tirai giù. Aveva pertanto la gonna alzata fino all’inguine, le tette al vento, le gambe larghe con la mia mano a ravanarle quella bella figa un po pelosa e terribilmente allagata Io abbassai il viso fino alle sue tette ed iniziai a succhiarle energicamente i capezzoli. Lei mugolava dal piacere.

-‘Sei proprio una gran troia e tuo marito e davvero un gran cornuto’ le dissi ad un certo punto.

-‘Sìììììììììììììì sono una troia, sono la tua troia e mio marito &egrave davvero un gran cornuto. Ti prego ora scopami, non farmi aspettare, non ce la faccio più’ rispose, quasi urlando, senza potersi controllare, visto che stava iniziando ad avere un orgasmo.

-‘Sì, sono un cornuto e fammi felice scopandoti mia moglie, per favore’ fece Giorgio a sua volta.

-‘Sì, ora ti spacco, mettiti a 90 che ti prendo a pecorina’ dissi io, spingendola ad alzarsi.

Lei si mise a 90, appoggiata ad un bracciolo del divano, il vestito ridotto ad una fascia attorno alla vita, i suoi buchi bene in vista. Io mi misi dietro a lei con il cazzo ben in tiro, lo posizionai all’entrata della sua figa e, con un colpo deciso la penetrai.

-‘Sì, troia, ora ti spacco e ti faccio godere in faccia al cornuto !’ esclamai, iniziando ad andare dentro e fuori in modo lento ma deciso.

Io pompai lentamente ma decisamente e lei, dopo un po’, venne con un urlo. Mi sfilai, la presi per mano e le dissi :

-‘Dai, andiamo in camera, che voglio stare comodo’

Mi fece strada fino alla loro camera da letto. Quando arrivammo, le sfilai il vestito e le ordinai di spogliarmi. Quando fummo entrambi nudi, mi sdraiai supino e la feci salire sopra di me ed infilarsi il mio cazzone. Lei iniziò a saltellare con le sue tettone che mi ballavano davanti agli occhi. Nel frattempo le torturavo sia i capezzoli che il clitoride e lei venne ancora.

Continuammo a cambiare posizione, io sopra, lei sopra, di fronte, di schiena. Lei venne ancora ed ancora e poi, ad un certo punto, la feci sdraiare prona e glielo infilai da dietro, venendo dopo pochi colpi e scaricando tutto il mio sperma nella sua figa. Poi, non appena mi si sgonfiò il membro, mi sfilai da lei e mi stesi supino.

-‘Mamma mia che gran troiona che sei ! Che scopata ! Ora puliscimelo per bene, dai e poi dormiamo’ le dissi, ‘magari puoi andare dal cornuto e farti leccare la figa dalla mia sborra, così partecipa pure lui’.

Quando ebbe finito di ripulirmi per bene il cazzo, andò dal marito. Dopo un po’ ritornò e si stese al mio fianco. Io mi addormentai quasi subito, spossato dalle fatiche della serata.

Quello che successe la mattina seguente ve lo racconterò nel prossimo capitolo

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