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Racconti Erotici Etero

Claudia, fiore bagnato di sperma

By 7 Luglio 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Spesso il calore in città diventa assai insopportabile, e può giocare strani scherzi. Claudia per esempio entra in calore come un animale, e tra l’altro è qualche mese che non va a letto con un ragazzo. Sarebbe impazzita in qualche maniera, tra qualche giorno. Si sveglia nel cuore della notte con le mutandine bagnate, esce dai suoi sogni afrodisiaci, dove i personaggi sono lei e un uomo muscoloso con un pene duro pronto a penetrarla, anche più volte nella stessa giornata. Ma si sveglia e si rende conto che è solo uno stupido sogno, che non le da nessuna soddisfazione. Oggi sta per impazzire sul serio, ormai le dita avevano iniziato a non darle più quel piacere dei primi tempi. Cerca in una rubrica i numeri di telefono dei vecchi amici, alla ricerca di qualche sfigato che avrebbe potuto soddisfare le sue calorose voglie. Di sfigati ce ne sono tanti, ma nessuno risponde al telefono. Ovvio, è agosto, la città è vuota. Solo lei, povera Claudia, sola come un fiore nell’asfalto. Ed è veramente bella come un fiore, con la sua pelle delicata, rosa, i suoi capelli neri corti e le sue mani delicate che sapevano far bene certi lavori. Nessuno che risponde al telefono, fino a quando prova un ultimo numero. Gaetano, un vecchio compagno, che forse più sfigato non ce n’è. Lui risponde, la contentezza di Claudia è infinita.
– Ciao Gaetano, ti ricordi di me? Sono Claudia.
– Oh, ciao. Come stai? – domanda, e probabilmente sta pensando che è quella stronza che non gliel’ha mai data.
– Bene. Vedo che non sei in vacanza come tutti gli altri. Beh, perchè non ci vediamo, così cerchiamo di sopprimere questa estate triste.
Gaetano accetta immediatamente, alla proposta già il pene gli diventa duro come il marmo. Sarebbe andata da lui, abita in una delle piazze centrali della città. E lungo il tragitto cerca di ricordarlo, aveva il viso sempre rosso, come se fosse in uno stato di perenne imbarazzo. Era molto grosso, chiatto, e i capelli unti di sudore. Sudava molto, questo lo ricordava bene. E ricordava anche che ogni tanto le veniva dietro, ma lei che faceva sempre un pò la stronza teneva la sua passerina sempre ben custodita.
Arriva finalmente sotto al suo palazzo, suona al citofono e lui le apre il portone. Sale al terzo piano, quando le apre la porta resta qualche minuto a guardarla imbarazzato al massimo, perchè Claudia ha messo una minigonna di pelle per l’occasione, di colore bianco. Davvero spettacolare, pensa. Si abbracciano leggermente per baciarsi le guance e Claudia sente il suo pene già bello dritto.
– Vedo che sei molto felice di vedermi.
– Beh sì, sai… è la minigonna forse… – era imbarazzatissimo.
– Non preoccuparti – continua Claudia. – Dai, vogliamo entrare o vogliamo rimanere sulla porta?
Gaetano la fa entrare in casa, con fare gentile la porta nella cucina, dove c’è la madre e il fratellino piccolo. Claudia si sente per qualche attimo come fuori luogo, e osservata in maniera negativa dalla madre, che probabilmente pensa che sia una ragazza facile, con quella minigonna e con quelle cosce nude tanto lisce.
– Mamma, lei è Claudia quella mia amica della scuole medie.
– Ah, sì, mi ricordo vagamente.
– Buongiorno signora, come sta?
Claudia cerca di coprirsi le gambe con la borsa che porta abitualmente con se, ma si sente comunque in uno stato di grande impaccio. Il fratellino non fa altro che guardarle il di dietro, come incantato da una così tanto bella femmina. Forse la prima che vede così poco vestita. Gaetano poi la invita verso la sua camera, Claudia sorride alla madre e lo segue. La sua cameretta è piena di poster delle Spice Girls e degli 883, e Claudia li guarda uno ad uno, senza mai lasciare la borsa.
– Dalla a me – dice, le prende la borsa e la posa sulla scrivania. – Se vuoi accomodati sulla sedia.
Nella stanza c’è solo una sedia, Gaetano va verso la finestra e la guarda mentre si siede. Claudia accavalla le gambe, le sue cosce tanto nude non le aveva mai viste. Erano di uno splendore unico. Da quella posizione riusciva a vedere le sue mutandine bianche, e il nero dei peli della sua passera. Tra l’altro le mutandine erano anche bagnate. Era uno spettacolo che non si sarebbe mai stancato di osservare.
– Fa molto caldo, non volevo restare a casa tutta sola – dice Claudia sbottonando alcuni bottoni della camicia azzurra che indossa. Gaetano non riesce a vederne il seno, ma è chiaro che non porta il reggiseno. Ma in realtà era abitudine di Claudia non portarlo mai, perchè le dimensioni del suo seno non lo richiedevano. Parlano e tra di loro ci sono molte parole, di tanto in tanto Claudia apre le cosce per fargli vedere in che condizioni calde è la sua passera, e poi le riaccavalla. Claudia nota un preservativo della Durex sulla scrivania, vicino a delle matite e a dei fogli. Lo prende con una mano e la cosa mette Gaetano in agitazione.
– Quello lo davano fuori alle scuole, quest’anno. Sai, per la prevenzione. E ne ho preso uno anche io.
– Beh – risponde Claudia trasformando il suo viso in una maschera erotica, – allora bisogna anche che tu lo sappia utilizzare. Quindi dobbiamo provarlo.
Se il viso di Gaetano era rosso in precedenza adesso sembra che stia per scoppiare. Claudia si alza e si muove verso di lui sculettando, e il suono dei suoi tacchi a spillo rimbomba sulle pareti della stanza. Scartoccia il preservativo dinanzi ai suoi occhi, e gli sorride.
– Cosa vuoi fare? – le domanda.
– Abbassati i pantaloni.
Gaetano un pò esitante con lentezza sbottona i pantaloni e li abbassa ai piedi. Claudia guarda il suo pene dritto, prima di abbassarsi e di guardarlo ancora più attentamente. Sfiora con una mano il suo inguine, poi serra il suo cazzo duro con una mano, e con l’altra cerca di infilargli il preservativo. Claudia nota che Gaetano non è un ragazzo peloso, probabilmente si rade i peli del corpo, perchè non ne ha neanche uno. Gaetano ansimando sborra proprio mentre Claudia gli infila il preservativo, e uno schizzo di sperma le finisce su una coscia.
– Scusami Claudia, ma mi hai fatto eccitare moltissimo.
– Non è un problema amore – risponde alzandosi, gli sfila il preservativo e lo masturba delicatamente per far venir fuori tutte le gocce di sperma rimaste. Avvicina le labbra alle labbra di Gaetano, ma senza baciarlo. – Non ti preoccupare cucciolo, adesso ci divertiamo di più.
– Ma non ne ho più di preservativi.
– E che importa? – lo bacia con la lingua, e capisce che quella è la prima volta che bacia una donna. Ed è la prima volta che una donna gli massaggia l’uccello in quel modo. Lo bacia nella maniera più piccante, l’incontro delle loro labbra produce degli schioppi. Si sfila le mutandine e le lascia cadere sul pavimento. Poi lo prende per mano e lo porta sul letto, lo fa sdraiare, e gli si mette in groppa.
– Sei bellissima – le dice.
– Grazie, amore. Anche tu – con le mani cerca di far entrare il pene di Gaetano di nuovo duro nella sua passera. Inizia a cavalcarlo, duramente, chiuse gli occhi e spalancò la bocca, era da tante settimane che sperava di cavalcare un uomo. Non sarebbe durato tanto, questo è vero, ma che importa? Poi si alza dal suo corpo e gli si sdraia accanto, mettendoglisi di spalle. Cerca di nuovo il suo pene per indirizzarlo verso la sua patata bollente.
– Spingi – gli dice con un filo di voce.
Gaetano inizia a spingere, ma si nota immediatamente che è inesperto. Si muove come un ippopotamo, ma a Claudia va bene lo stesso. Gode ugualmente. – Tienimi una coscia e scopami – gli dice. Gaetano esegue, adesso la tiene con una coscia alzata, mentre il suo arnese la penetra fino ad arrivare ai testicoli. Poi si fermano qualche attimo, per spogliarsi definitivamente. Gaetano sfila la minigonna e la camicia, lasciando cadere tutto sul pavimento. Poi si toglie anche i suoi di vestiti. E riprendono nella stessa posizione a godere. L’odore e il colore della pelle di Claudia è bellissimo come quello di un fiore.
– Dimmi che sono un’animale – chiede Claudia.
– Sì, sei una vacca.
– Sìììì. Avevo tanta voglia di farmi scopare da te, sai?
Gaetano non risponde, e continua a penetrarla, per altri quattro minuti di sudore, sospiri e ansimi.
– Sto venendo, sto venendo… oh! come sto venendo – esclama lei.
– Sto venendo anche io, voglio sborrare.
– Aspetta! – aggiunge Claudia. Si stacca dal suo pene e si inginocchia ai piedi del letto. Avvicina le labbra al suo pene ormai durissimo come la pietra. Lo prende in bocca per un pò fino a quando Gaetano non può farne a meno ed è costretto a sborrarle in faccia. Gli schizzi di sperma le raggiungono addirittura i capelli neri. – Che sborrata! – dice lui.
– Hai ragione. Grazie stallone, ne avevo proprio bisogno! – lo continua a masturbare per un altro minuto, prima di rivestirsi, baciarlo ancora e andare via a casa, felice di quella grande e immortale scopata, che resterà per sempre nei suoi pensieri più importanti e più preziosi.
Claudia sente l’esigenza di rivedere Gaetano. Probabilmente è la noia dell’estate senza l’ombra di una vacanza. Non può andare in vacanza non per mancanza di denaro, ma perchè avrebbe dovuto scegliere di partire da sola, e questa cosa l’annoia moltissimo. Arriva l’inizio di agosto, la città è quasi vuota. Ci sono tanti anziani seduti sulle panchine, i negozi sono già chiusi. E Claudia è ancora in uno stato di calore massimo. Ha deciso di approfittare dell’assenza dei suoi genitori per organizzare una festa privata. Gli unici invitati sono lei e Gaetano, a cui ha telefonato e ha proposto di andarla a trovare. I genitori erano via per un giorno, in campagna da un lontano parente. Quindi prepara la casa in modo accogliente, accende della candele nel bagno, prepara la vasca con dell’acqua e dei profumi. Gaetano non tarda a venire, si potrebbe dire che si è fiondato immediatamente con la voglia di rivederla. Claudia gli apre il portone e lascia la porta di casa aperta.
– Permesso – dice Gaetano con un filo di voce.
– Vieni, entra – grida Claudia da lontano.
Gaetano entra nella cucina, e quando gira la testa verso destra vede che Claudia è nel bagno, completamente nuda, chinata a novanta gradi verso la vasca.
– Oh, scusa – il viso di Gaetano diventa rosso, è ovviamente imbarazzato.
– E dai, non arrossire. Mica è la prima volta che mi vedi nuda? Già ti sei scordato che la settimana scorsa mi hai scopata?
– No, no – Gaetano si avvicina lentamente alla porta del bagno.
La vasca è molto capiente, sul pavimento ci sono le candele accese e alcuni libri, che probabilmente Claudia stava leggendo. Lei continua a stare chinata, perchè il fatto che Gaetano le guarda incessantemente il culetto la fa eccitare tremendamente. Nota il suo splendido colorito bianco che segna la forma del costume.
– Sei molto bella.
– Grazie amore – gli rispose con un sorriso molto aggraziato.
Gaetano non riesce a resistere e allunga una mano tra le cosce divaricate di Claudia, infilandole un dito nella passera. Claudia si alza di colpo.
– Cosa fai, maiale? – gli domanda divertita. Si porta via la mano da se e va ad attivare lo stereo che era posato sul pavimento.
– Scusa, io non volevo – continua Gaetano.
Parte una musica di un sax, molto delicata. Claudia si immerge nell’acqua, lasciandosi sprofondare con le gambe tra la schiuma.
– Cosa aspetti? Su, spogliati e vieni dentro.
Gaetano sfila i suoi vestiti e li lascia nel lavandino. Ha il pene già duro, Claudia continua a fissarlo con un sorriso perennemente stampato sulle labbra. Gaetano non entra nella vasca, ma sta sui bordi. Claudia accarezza il suo corpo cicciotto per qualche attimo, poi raccoglie un libro da terra dicendogli che ha voglia di leggergli qualche passo. Sono dei romanzetti erotici, e ad ogni volgarità che lei legge Gaetano inscena un sorriso, che nasconde in realtà il fatto che non sa cosa fare in questa situazione molto inusuale.
– Cosa c’è amore? – domanda Claudia allungando una mano verso il suo pene. Lo inizia a massaggiare delicatamente, con la mano inumidita dall’acqua e dalla schiuma. – Ti imbarazzano queste cose?
– No, no. Figurati.
Claudia ritorna a leggere, ma continuando a tenere l’arnese di Gaetano in una mano. Lui cerca di mostrarsi indifferente e di pensare a tutt’altro, per non eiaculare prematuramente. Ma come è possibile? Questa ragazza è capace di far venire nei pantaloni un uomo solo per i suoi atteggiamenti erotici e la sua voce calda. Gaetano la vede come una vera dea del sesso, quale in realtà non è. Ma è solo una ragazza in un estremo stato di calore. Tra l’altro Claudia sta leggendo proprio la storia di due amanti che fanno l’amore nella vasca da bagno.
– E fu così allora che avvicinò le sue labbra al suo cazzo e lo baciò delicatamente – dopo aver letto, Claudia si avvicina al pene di Gaetano e comincia a baciarlo, ma delicatamente con dei baci a timbro. Poi tira fuori la lingua e partendo dai suoi testicoli sale fin sulla testa pulsante e rossa. Lo lascia affondare in bocca cinque, sei volte e poi ritorna a leggere. Gaetano le sorride, e per qualche attimo crede di sborrare, ma riesce a trattenersi, pensando al fantacalcio e ai suoi amici.
– Ti piace questo gioco, tesoro?
– Molto. Sei bravissima – risponde accarezzandole la fronte.
– Poi la ragazza uscì dalla vasca e le loro labbra finalmente si incrontrarono – Claudia lascia cadere il libro sul pavimento e si alza in piedi, Gaetano le da una mano ad uscire, mantenendola per le braccia. Una volta fuori si stringe al suo corpo paffuto e lo bacia, cercando la lingua, mentre le mani di lui esplorano il suo corpo bagnato, andandosi a posare sulle natiche. Con grande intensità, le labbra di Claudia sembrano non volersi mai staccare dalle labbra carnose di Gaetano. E sente il suo pene duro sbattere contro la sua passera, voglioso di entrare dentro e colpire contro le sue pareti. Dopo un pò ritorna a prendere il libro, Gaetano continua a palparle il sedere morbido e bagnato. Claudia trova la pagina che stava leggendo e continua la lettura.
– Lui la prese in braccio e la portò nella camera da letto, che sarebbe diventato il loro nido d’amore – Gaetano non perse tempo, con un sorriso la prese tra le braccia e la portò nel salone. – Si trova di là la camera dei miei genitori – dice indicandogli la stanza dove andare.
Entrati nella camera Gaetano la fa distendere delicatamente sul grande letto matrimoniale. Claudia apre le cosce e aspetta di essere penetrata.
– Se cerchi nel cassetto dovrebbero esserci dei preservativi di mio padre – lo avverte. Gaetano ne prende uno, lo apre e lo cerca di infilare. Ma la sua inesperienza lo porta a srotolarlo prima. Claudia raggiunge con una mano la sua nuca e lo spinge verso di se.
– Vieni, non fa niente – dice, poi cerca con la mano libera di indirizzare il suo pene verso la sua passera. – Dai, adesso scopiamo.
Gaetano come di solito si muove come un ippopotamo, ma riesce comunque a dare grande piacere a Claudia, che si lascia fare ogni cosa. Sente il suo peso su di lei, e l’arnese che la penetra entrando fin dove può. Sente il suo sudore attaccarsi al suo corpo bagnato e profumato, mentre ansimano entrambi di piacere.
– Su amore, spingi. Scopami, scopami.
Dopo un altro minuto cambiano posizione, Claudia fa sdraiare Gaetano e gli si mette sopra, facendolo entrare di nuovo dentro se. Adesso è lei a spingere freneticamente contro il suo pene.
– Sto venendo, sto sborrando! – esclama Gaetano. Claudia si stacca dal suo pene e lo masturba, e i fiotti di sperma raggiungono il suo ombelico, scendendo fino a finire sui peli della sua passera. Avvicina le labbra al pene per raccogliere gli ultimi fiotti di sperma e tenerli sulle labbra. Passa la lingua sulla labbra raccogliendo gli schizzi e li ingoia.
– L’hai ingoiata? – le domanda come impressionato.
– Sì, mi piace la tua sborra. La voglio tutta per me.
Poi si abbracciano, e Claudia continua a masturbarlo delicatamente. E ogni residuo di sperma che trova lo porta alle labbra.
– Che bella scopata amore – dice lei.
– Già, ma adesso devo proprio andare – risponde lui, alzandosi dal letto e ritornando in bagno a raccogliere i vestiti.
– Dimmi che ritornerai – Claudia lo segue in bagno. – Già ne sento la mancanza del tuo cazzo.
– Ritornerò il più presto possibile.

Gaetano ha una casa al mare, molto spaziosa, con una piscina nel giardino incavata nel pavimento. Una di quelle ville in quei posti di villeggiatura, e nell’area circostante non ci sono altro che terre. Ovviamente appartiene ai suoi genitori, che in questi giorni sono ritornati in città, per spezzare con le vacanze. E Gaetano ha pensato bene di approfittarne per farsi una vacanza a modo suo. Ha invitato Claudia, che ovviamente non ci ha pensato molto prima di accettare. Con se ha portato solo pochi vestiti e qualche costume per il mare, che distava a qualche chilometro. Gaetano è un grande intenditore di cucina, ed è lui a cucinare. Passa gran parte del suo tempo in cucina, mentre Claudia si concede qualche attimo di tranquillità stando seduta sulle sponde della piscina, coperta dal solo pezzo di sotto del costume. Intorno ai bordi della piscina ci sono numerose sedie a sdraio di plastica, e delle piante che crescevano di un verde quasi esemplare. Tutta quella scena la rendeva semplicemente vivace, tanto è vero che il sorriso abbondava sul suo viso. I piedi immersi appena nell’acqua, Claudia sembra in perfetta sintonia con se stessa. Di tanto in tanto con le dita sfiora i suoi capezzoli. Gaetano continua a sperimentare dietro i suoi fornelli, e Claudia può vederlo, perchè la cucina è divisa dal giardino solo da una parete di vetro. Oggi il tempo è grigio, ma non sembra intenzionato a piovere. Non c’è un briciolo di sole capace di abbronzare la pelle rosa di Claudia.
– Non vieni a farmi un pò di compagnia? – gli domanda sfilandosi anche lo slip del costume, poi lo lascia cadere nell’acqua della piscina.
– Aspetta solo qualche attimo, ho quasi finito qui – le rispose.
Claudia sbuffa insofferente, ha una gran voglia di farsi scopare, proprio lì, sui bordi della piscina. Ma Gaetano curiosamente sembra attirato più dalla pasta che sta preparando che dal suo corpo. Con delicatezza inizia a massaggiarsi il clitoride, quando ad un certo punto qualcuno suona al campanello d’ingresso. Claudia è in parte spaventata, sa di doversi coprire, perchè se fosse entrato qualcuno e l’avesse vista in quelle condizioni non sarebbe stata di certo una cosa positiva. Ma il suo costume è lì in acqua che galleggia, quindi si copre con una vestaglia nera che aveva adagiato su una sedia a sdraio. Cerca di coprirsi per quanto è possibile, anche perchè la vestaglia è lunga, ma è quasi trasparente. Quindi chiunque fosse entrato comunque sarebbe riuscito ad intravedere il suo corpo nudo, oltre quella vestaglia. Claudia li vede dal lontano ingresso, sono otto degli amici di Gaetano, che dopo una serie di saluti e strette di mano vengono avanti, verso la piscina, e verso di lei. Gaetano ritorna a cucinare, mentre i suoi amici rimangono senza parole nel vedere Claudia in quelle condizioni.
– Wow, a quanto pare Gaetano ha visite – dice uno di loro.
– E guarda che visite! – aggiunge un altro ancora.
Claudia è in evidente imbarazzo, li saluta con un filo di voce, consapevole che molti di loro le stanno fissando i capezzoli e i peli scuri della passera.
– Sei la ragazza di Gaetano? – chiede uno di loro.
– Sì – Claudia non saprebbe spiegare del perchè di quella risposta non vera, probabilmente perchè quella risposta le avrebbe dato un minimo di sicurezza.
– Hai capito quello scemo che bella fighetta che ha abbordato?
I ragazzi si siedono sulle sedie a sdraio, parlano ricordando dei vecchi tempi. Delle loro giocate a pallone o al fantacalcio, mentre qualcuno non può fare a meno di osservare Claudia, che vestita in quella maniera praticamente lascia intravedere ogni cosa. Poi iniziano a farfugliare qualcosa, tra di loro, senza farsi ascoltare da lei.
– Gaetano sta preparando il pranzo? – chiede uno di loro rivolto a Claudia.
– Sì.
– E non ci sono degli antipasti prima?
– Ma certo che ci sono! – aggiunge un altro ragazzo. – Ma sono esclusivamente per Claudia. Dai ragazzi, facciamoglieli vedere.
Claudia spalanca gli occhi quando tutti insieme si sbottonano i pantaloni, facendo venire fuori i loro arnesi già dritti. Alcuni di dimensioni eccessive, altri meno.
– Spero che ti piacciano gli antipasti di carne – conclude il ragazzo di prima. Gli altri scoppiano in una risata generale.
– Ma cosa fate? rimetteteli dentro – dice Claudia che non sa come comportarsi.
– Noi con Gaetano abbiamo sempre condiviso ogni cosa. Adesso vogliamo condividere anche le tue labbra.
– E dovrei baciarvi tutti?
– E chi ha parlato di “baci”? – domanda sempre il solito, gli altri continuano a ridere massaggiandosi delicatamente i loro attrezzi.
Uno di loro, vagamente scuro di pelle, si alza dalla sedia a sdraio e raggiunge Claudia. Con le mani l’aiuta a svestirsi della vestaglia, lasciandola cadere per terra. Poi la fa girare, con il culo in direzione degli amici. Gli altri fischiano e battono le mani, come dinanzi ad uno spettacolo di spogliarello. Poi con degli schiaffi colpisce il suo culetto, che porta l’abbronzatura con la forma del costume.
– Adesso facciamo un gioco – dice il ragazzo che aveva parlato in precedenza. – Ora vieni qui, e ti inginocchi. E ci fai un pompino a tutti. E tutti avremo una sigaretta tra le labbra; chi sborra prima che la sigaretta finisca perde il gioco.
Il primo si accende una sigaretta e Claudia si inginocchia ai suoi piedi, iniziando a baciargli l’asta, ma il suo volto si inorridisce, perchè quel pene emana uno strano fetore, tanto che Claudia fa quasi fatica a stargli vicino. Ma lui con prepotenza le mantiene la nuca e riesce a far penetrare il suo arnese nella sua bocca, fino ad arrivare alla gola. Lei cerca di opporsi, e riesce a dire qualcosa:
– Ti spompino, ma fai piano – inizia a lavorare il glande con la lingua e la saliva, ma resiste poco tempo, a metà sigaretta i fiotti di sborra finiscono ovunque. Ora tocca al secondo, Claudia gli si inginocchia ai piedi e aspetta che si accenda anche lui una sigaretta. Gia’ bello diritto e grosso; lo sfiora e sente che è già molto duro. Comincia a succhiarlo, su e giu’, e con la lingua lecca la sua punta. Sente le sue vene pulsare nella mano destra che lo tiene serrato. Ogni tanto alza gli occhi per guardarli bene in faccia, perchè lo sa che agli uomini piace essere guardati durante la fellatio: e sa che impazziscono per come li guarda. Una mano di lui le accarezza i capelli.
– Questa troia mi sta facendo venire alla grande! – dice agli altri, poi allarga la bocca, Claudia sente il suo arnese pulsare, e uno schizzo di sperma le invade la bocca. Poi lo lascia venire fuori, e altri schizzi le finiscono sulle cosce. E non è riuscito a resistere prima che la sigaretta si spegnesse. Claudia si rimette in piedi, adesso tocca ad un amico di Gaetano un pò tozzo, che viene quasi subito. Poi tocca ad un altro, che ha un pene di grandi dimensioni. Claudia inizia ad eccitararsi tremendamente.
– Dai, adesso tocca a me – dice lui. – Vieni qui e spompinami che mi hai fatto troppo arrapare – Claudia gli sorrise, prima di rimettersi giù, in ginocchio. – Di troie come te ce ne sono poche – le dice. Claudia fa strusciare il suo attrezzo sulla sua pancia, facendogli sentire la sua pelle bollente. Poi avvicina i capezzoli alla sua cappella ormai incandescente. Gli tiene il membro rigido in mano facendolo sbattere prima su uno e poi sull’ altro capezzolo. Dopo un pò avvicina quell’arnese durissimo alla bocca inziando a baciarlo ed a muoverci sopra la lingua. La sua lingua fresca sulla cappella ardente lo fa impazzire. Si gonfia sempre di piu’ sentendo la sborra che sale. La lingua di Claudia roteava sulla grande vena e si muove rapida sulla piccola fessura fin quando finalmente tutta la bocca si spalanca e lo prende tutto dentro. Il cazzo è talmente duro e grosso da costringerla ad aprire tutta la bocca. Guarda in viso anche lui, e vedere il suo pene che entra ed usce dalla sua bocca tutto insalivato è qualcosa di estremamente eccitante.
– Ma Gaetano lo sa che sei una ninfomane?
Le domanda, e immediatamente gli viene una voglia di sborrarle addosso, fino a quando, finita la sigaretta, finalmente con un urlo di liberazione e di godimento le riempie la bocca dei suoi fiotti bollenti e viscidi che le sgorgano sulla lingua. Ma continua a pompare dentro la sua bocca aspettando che anche gli ultimi schizzi le arrivassero in gola, lei cerca di ritrarsi ma il ragazzo le preme la testa verso il suo cazzo, fino a farlo scomparire del tutto tra le sue labbra, tanto che Claudia avverte un leggero senso di nausea.
Anche gli altri riescono a resistere al gioco della sigaretta. Alla fine Claudia ha il viso completamente imbrattato della loro sborra. Gaetano li chiama, è pronto a tavola. I ragazzi vanno senza perdere tempo, lasciandola Claudia lì, in ginocchio sul pavimento, che cerca di portarsi via con le dita i fili di sperma che le sono rimasti attaccati alle labbra. Si rimette la vestaglia e si alza, Gaetano è appena arrivato da lei.
– Ma cos’hai fatto? – le domanda vedendola ricoperta di sperma.
– Abbiamo giocato un pò.

Il giorno dopo, Claudia si svegliò verso le undici, quando Gaetano e i suoi amici erano già andati tutti al mare. Quindi si preparò anche lei per raggiungerli, indossando un costume di due pezzi azzurro. Ma prima pensò di fare colazione. Preparò il caffè e riscaldò il latte, quando si accorse di non essere sola in casa, ma c’era qualcun altro. Sentì infatti dei rumori dal salone della grande casa.
– Chi c’è? – domandò vagamente preoccupata.
Venne avanti Nando, uno degli amici di Gaetano. Quello che a lei era parso quello un pò più violento degli altri, da come il giorno prima aveva preteso da lei la sua parte di sesso orale.
– Buongiorno Claudia – aveva una voce particolarmente calda. Indossava anche lui esclusivamente un costume da bagno, aderente.
– Buongiorno – Claudia ritornò al suo caffè, che versò in un bicchiere con del latte. Nando continuava a fissaarla, in particolare il culo. Tanto che Claudia iniziò ad essere infastidita per tutta quell’attenzione su di lei. Cosa poteva volere?
– Sai, sei molto brava con la bocca, non c’è che dire – le disse. Ma Claudia non rispose, continuò ad armeggiare nei vari reparti della cucina, alla ricerca dello zucchero. – Però adesso vorrei come te la cavi col resto.
– Mi hai preso per una puttana? – gli chiese particolarmente irritata.
– Perchè, non lo sei? – le chiese in tono autoritario, a cui Claudia non seppe opporsi. Il massimo che fece fu girarsi di scatto, per guardarlo negli occhi. Ma ebbe paura di quella sua espressione. Sapeva che avrebbe fatto ciò che voleva, e che non sarebbe stata capace di difendersi.
– Che razza di amico sei, se dici queste cose alla ragazza di uno dei tuoi amici? – ovviamente mentì, perchè tra Gaetano e lei non c’era alcuna relazione. Però pensò che era l’unica cosa a cui aggrapparsi. Nando continuava a guardarla, dalla testa ai piedi, ma come si fa con una sgualdrina. Con quell’aria di superiorità che non si sarebbe di certo frenata. Invece Claudia era irritata, questo era evidente. Le labbra serrate e inarcate verso il basso dimostravano la sua intolleranza. Nando ritornò nel salone, dove si trovava in precedenza, prese una telecamera e la portò con se, con un treppiedi per mantenerla. Rientrò in cucina e le afferrò un polso, con forza.
– Farai come ti dico.
– Altrimenti che fai? – gli chiese in aria di sfida. Come risposta la colpì con uno schiaffo, nè troppo leggero nè troppo pesante, ma in modo da farle capire che doveva rispettare ciò che le chiedeva di fare. La strattonò fuori, ai bordi della piscina, in prossimità delle sdraio, dove le lasciò il polso, e le ordinò di sfilarsi il costume. Intanto posizionò la videocamera sul treppiede, rivolta verso loro due, sembrava intenzionato a registrare tutta la scena, per tenerne un buon ricordo, di quella che sembrava una violentata. Iniziò a registrare, il nastro andava avanti. Ma Claudia non ubbidì al suo ordine di sfilarsi il reggiseno del costume, rimase immobile, senza muovere neanche un muscolo. Ma lo guardava, per fargli capire la sua testardaggine. Quindi Nando provvedette da solo, disfacendo il nodo che teneva il pezzo di sopra del costume, che venne via cadendo a terra.
– Vuoi toglierlo tu il pezzo di sotto, o vuoi che te lo strappi via a morsi?
Claudia capì che forse era meglio non opporsi ancora, e sfilò da se il pezzo di sotto del costume, facendo venir fuori la sua passera scura.
– Dai, cosa aspetti? Fammelo indurire – le disse acchiappandole di nuovo il polso, e indirizzando la mano verso il suo cazzo, già vagamente sveglio. Claudia lo accarezzò con delicatezza, e in qualche attimo diventò duro come una roccia. Ma quell’aria di irritazione non voleva andar via dal volto di Claudia, che si sentiva usata proprio come una troia, quale forse era, pensò. Quindi presa da spirito di iniziativa, con entrambe le mani gli sfilò il costume aderente prendendolo dai bordi. Venne fuori il suo enorme arnese, arrapato da far schifo.
– Ecco, brava. Adesso fammi rivedere quello che hai fatto ieri.
Claudia si inginocchiò, con una mano teneva in pugno il cazzo di Nando, masturbandolo lentamente. Ma non smetteva di guardarlo negli occhi. Prese la cappella tra le labbra, facendola affondare in bocca, a contatto con la lingua e la saliva. Nando allargò leggeremente la bocca, e la guardava, mentre eseguiva il remake di quel grandioso pompino. La sua saliva calda era un immenso piacere. E la forma che assumeva la lingua era di una perfezione che Nando aveva provato ben poche volte.
– Vedi che ti piace? – poi con una mano raggiunse il capo di Claudia, spingendo le labbra verso i coglioni, il cazzo le entrò fino in gola, a momenti neanche riusciva a respirare. Poi le lasciò il capo, Claudia fece venir fuori l’arnese, tirando un grande sospiro.
– Non voglio essere ripresa.
– E invece riprenderò tutta la scena – rispose lui. – Voglio riprendermi mentre ti violento. Così farò vedere il filmato agli altri, e ci masturberemo ogni volta che ne avremmo voglia.
Nando avviciò il cazzo duro al viso di Claudia cominciando a schiaffeggiarla. La colpiva sempre con maggiore forza, il suo volto si faceva più rosso. Claudia socchiuse gli occhi, si lamentava ma sapeva che non poteva opporsi. Anche perchè Nando la teneva per i capelli. Sottrarsi le avrebbe fatto ancora più male. Chiudeva gli occhi strizzandoli con forza ogni volta che la colpiva sulla faccia, sulle guance, sul naso, sulle labbra, sui denti.
– Ti schiaffeggio come ti schiaffeggerebbe il tuo papà – le disse.
– Il mio papà non mi schiaffeggerebbe mai con il cazzo.
– Ma sai quante volte che avrà desiderato farlo!
Nando poi decise che era arrivato il momento di penetrarla, quindi l’alzò di peso prendendola in braccio, e Claudia credette di trovarsi in un sogno e che quello era il suo cavaliere, ma in realtà era il suo violentatore. Poi si distese su una sdraio, e il corpo di Claudia sul suo. Cominciò a strofinare il cazzo tra le labbra della sua passera, sempre con maggior foga, fino a penetrarla con un colpo deciso e violento. Entrò a fatica, perchè Claudia non era ancora bagnata. Il dolore le fece emettere un mezzo urlo, che cercò di strozzare, per non dare a Nando la soddisfazione della sua sofferenza. Cercò di fare uscire il cazzo da dentro al suo corpo, inarcando la schiena in un movimento che spinse invece il cazzo ancora più in profondità.
Cominciò a spingere nella sua fica con movimenti violenti. Gli piaceva sentire i suoi urli soffocati. Ma Claudia non accennava a bagnarsi. Il suo corpo magro e piccolo si muoveva accompagnato dalle botte del cazzo di Nando, e Claudia cercava di attutire i colpi, cercando di sottrarsi da quell’arnese, ma a volte si lasciava andare per riposare e allora Nando per punirla la penetrava con più rabbia. Ma col tempo, Claudia si lasciò andare, la sua vagina iniziò a bagnarsi, un lago tra le sue cosce, che bagnarono le palle di Nando, che ritmicamente sbattevano sul suo culo tondo e sodo. Anche Claudia iniziò a prendere quel ritmo, a spingere contro il cazzo, e non più ad opporsi. Nando la teneva per i fianchi e cominciò a darsi slancio accompagnando le botte di cazzo e rendendole più potenti e profonde. Claudia guardò la telecamera, puntava proprio nel mezzo delle sue cosce divaricate.
Ma per Nando, il sogno era il suo culo. Era stato il suo sogno fin da quando era arrivato a casa d Gaetano. I commenti con gli amici su quel fantastico culo, pieno e sodo che lei portava in giro ancheggiando ed esibendosi, erano stati molto abbondanti.
– Adesso voglio il tuo culo – le disse.
– No, il culo no. Mi farai male.
Ma non le diede conto, uscì dalla sua passera, e con la forza spinse Claudia a mettersi a pecorina, sulla sedia a sdraio. Le appoggiò una mano sulla schiena. Nando sputò in prossimità del buchetto del suo culo e le appoggiò il glande sul buchino, movendolo circolarmente per spargere la bava. Per fortuna capì che il buchetto di Claudia non era ancora pronto ad accogliere il suo cazzo, quindi avvicinò la lingua al buco del suo splendido culo, leccandolo, poi sputandoci più volte contro. Poi infila un dito e poi un’altro ancora. Il terzo dito le strappò un urlo.
Ad un certo punto Nando capì che era ora di penetrarla nel culetto. Claudia percepì un dolore allucinante, davvero molto forte, alcune lacrime le rigarono il volto.
Adesso Nando è dentro, spinge il glande sempre più dentro, ansima molto forte e prova a spingere di più, Claudia ormai capì che il suo arnese era tutto dentro. Per fortuna non riuscì a restarci molto, con delle urla di piacere, Claudia avvertì che Nando stava per sborrare. Fece venir fuori il cazzo e le sborrò sulla schiena.
– Che sborrata! – urlò. Con una mano continuava a masturbarsi, mentre con l’altra iniziò ad espandere la sborra su tutta la schiena di Claudia, che rimase in quella posizione, col culo rivolto verso di lui. Era esausta. Proprio in quel momento, rientrarono dal mare gli amici di Gaetano, ma lui non c’era. Erano soltanto tre. Due di loro parvero divertiti da quella scena, mentre il terzo, Andrea, aveva un viso che esprimeva soltanto sdegno, nei confronti di Nando.
– Te la sei scopata alla grande! – disse uno di loro.
– è una puttana, si scoperebbe chiunque – rispose. – Se vi capita di arraparvi particolarmente non vergognatevi, che lei ha le cosce perennemente aperte a chiunque.
Nando raccolse la sua videocamera e entrò dentro, insieme agli altri due amici. Probabilmente gli avrebbe raccontato ogni cosa. Andrea si avvicinò a Claudia, che intanto si era messa a sedere. Le mise una mano sulla spalla, e guardò la sua schiena, inondata di sperma.
– Nando è proprio un bastardo – le disse. Ma Claudia non gli rispose.
Poi notò la sua passera, particolarmente rossa.
– Ti ha fatto male? – ma Claudia ancora non gli rispose. Ma con una mano raggiunse in maniera forzata il pene di Andrea, coperto da un costume aderente azzurro.
– No, non devi – le disse allontanandole la mano. – Adesso l’unica cosa che devi fare è una doccia – le disse accezzandole il viso.
Claudia probabilmente se ne innamorò subito di tutta quella dolcezza, nei suoi confronti. Lo guardò con occhi smarriti, ma ricchi di riconoscenza. Comunque accolse la sua proposta, andò a fare una doccia, mentre Andrea avrebbe guardato con odio Nando, quasi con la voglia di farlo a pezzi. Perchè credeva di essersi seriamente innamorato di quella ragazza tanto dolce, di cui tutti avevano fortemente abusato, specialmente quell’arrogante di Nando.
Claudia stava sdraiata sul letto della stanza di Gaetano, quasi con le lacrime agli occhi. La stanza era buia e lei era sola, e dal piano inferiore sentiva gli amici di Gaetano ridere, perchè Nando stava mostrando a tutti la videocassett che aveva filmato, mentre si scopava Claudia. E si masturbavano mentre vedevano quelle immagini, di Claudia schiaffeggiata dall’arnese di Nando. Ridevano e la chiamavano “puttana” e tanti altri insulti. Ma Andrea non era con loro, perchè vedere quel filmato era per lui un gran fastidio. Salì verso il primo piano e entrò nella stanza dove stava Claudia. Era completamente nuda, perchè le avevano nascosto i vestiti. Andrea si sedette al suo fianco e le accarezzò la schiena.
– Perchè non vai a masturbarti anche tu? – gli chiese.
– Sono dei bastardi – le rispose. – Ma io non sono come loro.
– Però ci sei stato quando ho preso anche il tuo cazzo in bocca.
– Ma credevo fosse solo un gioco – le rispose. – Non sapevo che in qualche modo eri costretta. Dai Claudia, vieni con me, ti porto via da questo posto. Per sempre.
Andrea le aveva riportato i vestiti, aveva visto dove i ragazzi li avevano nascosti, e li aveva recuperati. Claudia quando li vide fu contenta, e lo abbracciò, si fece avvolgere dalle sue braccia, dalle sue mani, che sfioravano la sua pelle nuda, fresca, chiara. Si abbracciarono nel buio, e Andrea capì che Claudia aveva bisogno di un uomo in grado di amarla. Quindi la baciò, unirono le labbra, poi la lingua, quasi con la volontà di divorarsi. Sentì la mano di Claudia arrivare fino al suo arnese, entrò nei pantaloni e lo cercò, lo prese in un pugno e iniziò a smanettarlo. Andrea la fermò, prendendole il polso.
– No, Claudia. Non è il momento, dobbiamo andare.
Claudia si stupì di quel comportamento, ritirò lentamente la mano dai suoi pantaloni. Capì di aver trovato un angelo, che sarebbe stato in grado di proteggerla, ma un angelo con un arnese di dimensioni modeste, pensò. E sorrise, perchè era felice, finalmente. Si vestì in fretta, indossando i pantaloni scuri e una camicetta bianca. Avrebbe seguito quell’uomo in capo al mondo, l’avrebbe anche sposato se necessario. Sentiva già di amarlo alla follia. Quando fu pronta, Andrea la prese per mano e la portò fuori dalla stanza. Scesero le scale arrivando al piano terra, dove gli amici di Gaetano stavano quasi per sborrare, dinanzi a quelle ultime immagini del video. E non si accorsero che dietro di loro, Andrea e Claudia stavano scappando via, per restare insieme per tutta la vita, e magari avere dei figli. Sborrarono tutti insieme, ricoprendo il pavimento di sperma bianco caldo, ma Claudia e Andrea erano già alla macchina. Dopo un pò decisero che volevano gustarsi Claudia, ma quella reale, non quella del video. Quindi salirono su al primo piano, con l’intenzione di scoparsela tutti insieme, ma scoprirono solo un letto vuoto. Lei, non c’era più.
Andrea e Claudia viaggiarono in auto tutta la notte. Lei si addormentò. Si svegliò in una vasca da bagno, l’acqua le arrivava all’ombelico. La vasca era molto grande, e lei era seduta, con le gambe distese, immersa in una schiuma densa. Si guardò, era completamente nuda. Indossava solo una collana di pietre al collo, che non aveva mai visto prima. Chi le aveva messo quella collana? Forse Andrea. Si guardò in giro, ma lui non c’era. Era un bagno molto spazioso, con molti profumi e sali per il bagno. Per qualche attimo ebbe paura. Dove si trovava? E perchè c’era tutto quel silenzio? Il bagno aveva tutte mattonelle rosa pallido, e c’era anche un grande specchio, appannato dal vapore dell’acqua calda, e qualcuno aveva scritto qualcosa con le dita. Ma Claudia non riusciva a leggere. Uscì dalla vasca, e tirò il tappo per far scendere l’acqua. In pochi attimi si svuotò. Con il corpo ancora bagnato Claudia si avvicinò allo specchio. C’era scritto:
“Voglio scoparti”.
Spalancò gli occhi, adesso era più preoccupata di prima, le batteva il cuore, cosa sarebbe successo? Senza accorgersene, dietro le spalle si era avvicinato Andrea, anche lui tutto nudo, che la abbracciò da dietro. Claudia stava per lanciare un urlo, ma si trattenne.
– Non spaventarti. Sono io.
Claudia sentiva il pene eretto di Andrea che premeva contro il suo culetto, e la sua pelle calda contro di lei. Era arrapato, e immaginava quali fossero le sue intenzioni. Lo guardò in faccia, ma senza voltarsi, guardò la sua immagine riflessa nello specchio.
– Sei a casa mia. Ho pensato che un bagno caldo sarebbe stato di tuo gradimento.
– Cosa vuoi farmi? – chiese preoccupata.
– Niente che tu non voglia.
Andrea la lasciò e Claudia si girò verso di lui. Era più alto, e tenne la testa leggermente alzata, per guardarlo. Adesso il suo cazzo batteva contro i peli dell’inguine. Andrea la baciò, e Claudia capì di amarlo. Si accarezzarono le braccia, Andrea poi le accarezzò la schiena, limpida, liscia, e subito gli venne voglia di baciarla. Andò di nuovo alle sue spalle e iniziò a leccarla. Claudia socchiuse gli occhi e con le mani si appoggiò contro una colonna che stava al centro della sranza. Andrea con la lingua le perlustrò tutta la schiena, finendo poi in bacco, verso il suo culetto delicato, bianco. Si inginocchiò e con le mani tenne aperte le natiche, e con la lingua le leccò il buchetto. Claudia mugolava, il piacere era intenso e inusuale. Non le era mai capitato di essere leccata il buchino del culo, e Andrea lo faceva con vera passione.
– Che bel culetto che hai – le disse tra una slinguazzata e un’altra. – Nando ieri ti avrà sicuramente fatto del male. E io voglio curarti, con la mia lingua, con la mia saliva.
Claudia a quelle parole sorrise, si sentì protetta, da quell’angelo custode capace di curare le sue ferite con la lingua. La saliva le aveva praticamente bagnato tutta la zona tra le due natiche, talmente tanto che colava anche a terra.
– Aspetta – gli disse. – Adesso però voglio ringraziarti per tutto quello che stai facendo per me.
– Solo un attimo. Questo tuo buchetto è irresistibile – le disse continuando a leccarlo.
Poi con una mano le accarezzò la passera, era bagnata e pelosa. Ma presto si fece ringraziare a modo suo, come voleva lei. Lo fece sedere sui bordi della vasca e lei si mise in ginocchio, con la testa chinata sul suo arnese dritto. Circondò il glande con le labbra, per Andrea fu una sensazione intensa, sentì il calore e l’umido delle sue labbra e della sua lingua che teneva teneramente premuta contro il cazzo. Fece scivolare il glande sempre più in fondo, quasi a farsi toccare la gola, per poi farlo uscire fuori, con la saliva che lo copriva del tutto, poi lo rimetteva dentro ancora. Impazziva per il sapore di Andrea, che la guardava mentre con la lingua percorreva l’asta, fino ad arrivare ai coglioni. Le infilò una mano tra i capelli corti, neri, e anche lei lo guardava di tanto in tanto.
– Non ti infastidisce il fatto che l’abbia preso in bocca a tutti i tuoi amici? – gli chiese chiudendo la mano intorno al suo arnese e masturbandolo delicatamente.
– No Claudia. L’importante è che adesso tu faccia quello che ti senti di fare. Ti va se adesso ti scopo il culetto?
– Sì, ma fai piano. Per te questo ed altro.
Andrea si mise in piedi con il cazzo penzolante e si mise al centro della stanza. Claudia come un micio lo seguì a gattoni, e rivolse il culo verso l’alto. Con le mani a terra lo aspettò, e Andrea si abbassò leggermente. Aveva un culo delicato, stupendo, con la forma del costume da bagno, che le segnava di bianco una parte del culetto. Andrea puntò il glande contro il buchetto, era sopra di lei, ma senza toccarla. Il glande entrò, e Claudia lanciò un urlo di dolore, si morse il labbro inferiore per sentirne di meno. Adesso Andrea affondò del tutto e tenendola per i fianchi iniziò a muoversi dentro di lei, muovendo il bacino avanti e indietro. Ma Claudia non poteva fare a meno di mugolare di dolore e piacere. Dolore perchè ricordava il giorno prima, quando fu violata da Nando, e piacere perchè adesso sapeva che a scoparle il culo era un uomo che stava dimostrando di amarla intensamente.
– Vuoi che smetto? – le chiese accarezzandole la schiena.
– Puoi farmi quello che vuoi. Vuoi il mio culetto? Allora è tuo.
Andrea continuò a penetrarla, arrivò fino in fondo, ma lentamente. Ma non voleva farle del male, quindi fece uscire fuori l’arnese duro e le accarezzò il buchetto, lo massaggiò. Poi le prese una mano e la fece alzare da terra. Si baciarono tenendosi stretti e accarezzandosi il corpo. Poi Claudia andò a sedersi sui bordi della vasca da bagno e allargò le cosce. Andrea capì che era un invito a penetrarle la passera. Andrea la guardava in tutta la sua bellezza, sorrideva e si accarezzava i peli dell’inguine. Le si avvicinò, dicendole che era la più bella ragazza che aveva mai conosciuto. Claudia si aggrappò con le mani ai bordi della vasca e aspettò Andrea, che con una mano indirizzò il glande verso la sua passera. Entrò dentro, quasi risucchiato. La teneva per le cosce e spingeva fin dentro. Claudia ansimava di piacere, sentiva il suo arnese fin dentro, i testicoli le toccavano le labbra della passera. Sentiva il glande di Andrea come una pallina di notevoli dimensioni che saliva e scendeva dentro di lei.
– Sei fantastico, amore. Promettimi che non mi abbandonerai, come hanno fatto tutti.
– Come potrei lasciarti? Mi fai impazzire.
Andrea cominciò a penetrarla con più foga, e Claudia quasi si sentiva di svenire. Aveva la sensazione di essere ubriaca d’amore, ubriaca del suo cazzo. E le piaceva. Era enorme, questo doveva riconoscerlo. E sentiva le sue vene gonfie che sbattevano contro le pareti della sua passera.
– Sì, così amore. Scopami, come piace a te. Scopami.
– Non resisto, voglio sborrare – le disse.
Così fece venire fuori il cazzo e dei violenti fiotti di sborra le saltarono sulla pancia. La sborra era moltissima, e Claudia sentì il suo calore sul pancino. Chiuse gli occhi, e ancora sentì schizzi che le raggiunsero l’ombelico. Quando non li sentì più, aprì gli occhi e si accorse che lui non c’era più. Si guardò in giro, si mise in piedi e si sfiorò con le dita lo sperma che aveva sulla pancia, era bianco, denso, caldo. Si leccò le dita, poi si fece avanti, verso lo specchio, ancora appannato, ma con qualcosa di diverso scritto con le dita:
“Claudia, vuoi sposarmi?”
Un sorriso apparve sul suo volto. La contentezza arrivò alle stelle.
– Certo che voglio sposarti. Non so chi sei e non conosco la tua vita, ma ho l’impressione di volerti sposare – disse ad alta voce, sperando che fosse lì nascosto ad ascoltarla.
Con la mano raggiunse la collana di pietre che Andrea le aveva messo al collo. Quello era il simbolo del suo amore per lei. Provò a immaginare quello che sarebbe successo, avrebbe avuto sicuramente dei figli, e Claudia sentì di essere già pronta per essere ingravidata dal suo sperma, tanto che un pò si dispiacque che non aveva sborrato dentro di lei. Ma sicuramente nella prossima occasione, avrebbe chiesto ad Andrea di farlo.

Fine.

nynfetta@tiscali.it

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