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Come sono diventato l’amante di mia figlia Vanessa – Capitolo 2: La prima unione proibita

By 20 Gennaio 2020Febbraio 5th, 2020No Comments

Da quella notte non riesco più a vederla con gli stessi occhi di prima. Comincio a vederla come una ragazza bellissima che è in grado di eccitarmi così tanto da farmi desiderare di scopare con lei. In più, è anche mia figlia. Da quel giorno non perdo occasione per cercare il profumo del suo sesso ovunque. Sulle sue lenzuola, sui collant, sui pantaloni, sulle mutandine lasciate nel bagno. La desidero ormai come una donna… Qualche volta mi lascio scorgere con qualche erezione mattutina, senza nasconderla troppo, facendo finta di essere ancora mezzo addormentato quando vado in bagno. Quando capita, lei guarda più a lungo fra le mie gambe ed a volte preme assieme le labbra come se si immaginasse la mazza che c’è sotto.
Quando mi lavo esco dalla doccia con il cazzo teso bene in vista sperando che lei mi stia spiando, ma non so se l’abbia mai fatto. Io avrei voluto spiarla completamente nuda, ma non volevo rischiare che se ne accorgesse.

Circa 10 giorni dopo quel sabato, una mattina trovo le sue mutandine nel bagno. Proprio nel mezzo del cavallo ci sono delle chiazze fresche di muco trasparente ed una goccia quasi intatta. Le mutandine sono di pizzo nero ed il nettare cristallino risalta come una perla, ma non è il succo della sua eccitazione, ha un odore più fine, è il suo muco della fertilità… Doveva essere nei giorni fertili. Il profumo di nettare fresco di quel fiore fertile mi fa impazzire… lecco quella goccia trasparente. Quel sapore e quel profumo mi fanno impazzire… Chissà se ha lasciato le mutandine apposta in cima al mucchio per farmele trovare, e chissà se quella grossa goccia trasparente ce l’ha fatta cadere lei apposta… il mio pene si erige immediatamente come un palo. L’idea che possa averlo fatto apposta per eccitarmi di proposito mi fa impazzire. E’ come se fosse un invito che prelude a un nostro accoppiamento.
Vanessa è già uscita per andare all’università, io mi sento impazzire dal profumo di quel nettare. Corro in camera e stendo quelle mutandine bene aperte sul mio letto. Mi tuffo con l’asta dura come la pietra in mezzo al cavallo, mi sorreggo sulle braccia e mi muovo come se la stessi scopando… ruggisco come un adolescente in calore, me lo scappello e sborro litri di seme su quelle mutandine intrise della sua fertilità femminile…
Faccio andare la lavatrice prima di andare al lavoro, in modo da cancellare ogni traccia, lasciandole il dubbio se abbia visto le mutandine o no.
Quella sera sera lei si fa una doccia e guardiamo un po’ di televisione insieme sul divano. Siamo seduti vicini. Lei indossa una camicia da notte molto trasparente con sotto mutandine e reggiseno in pizzo bianco. I suoi capelli sono sciolti. Io per fortuna sono ancora vestito, sennò la mia erezione non sarebbe nascondibile. Il fresco profumo di femmina che emanano i suoi capelli mi fa impazzire. Guardiamo un film a lungo senza parlarci. La mia mano si appoggia sulla sua lunga coscia, verso l’interno, similmente a come succedeva occasionalmente con innocenza, solo che questa volta era spinta dall’attrazione sessuale. La sua mano si intreccia con la mia e di tanto in tanto ci diamo piccole strette con le dita, come segnali di intesa e di complicità. Avere accanto a me quel corpo meraviglioso che profuma di freschezza e fertilità mi fa impazzire. Finisce il film ed andiamo a dormire. Sono stato eccitato per tutto il tempo. Avrei voglia di farmi una sega liberatoria, ma non voglio. Mi impugno il membro e mi muovo contro il materasso, ma lui non vuole, si rifiuta di provare piacere. Ormai desidero lei, lei vera. Sì, mi voglio accoppiare con lei, mia figlia Vanessa, una meraviglia a cui nessun uomo può resistere. Se non fosse mia figlia me ne sarei innamorato, o forse sotto sotto lo sono già, solo che non me ne sono ancora accorto.

La mattina dopo mi sveglio con un’erezione spaventosa ed una voglia incontenibile di lei. Il mio pene è duro come il marmo e spinge in fuori lungo l’inguine. Spinge sotto l’elastico dei pantaloni del pigiama, ma non me ne vergogno più all’idea che lei mi possa vedere, lo sa ormai che mi eccita. Non sporge molto perché è tenuto schiacciato dagli slip, ma è ben visibile.
Esco di camera proprio quando lei sta andando verso la porta, pronta per uscire. E’ bellissima. Trucco molto leggero, i capelli raccolti dietro espongono il suo collo meraviglioso, lungo e liscio. Indossa un corpetto scollato e senza maniche, tipo quello che aveva per quella sera in discoteca, solo che era rosa. Dalla scollatura spunta appena il bordo del reggiseno di pizzo marroncino. Sopra ha un giubbetto leggero, aperto. Ha una piccola borsetta al braccio e si stringe al petto una cartelletta con un blocco note. Ha dei jeans leggeri molto aderenti che fasciano le sue cosce di marmo, interminabili, fino alla sua fica meravigliosa, entrandole leggermente nello spacco.
Le vado incontro con la faccia un po’ assonnata. Lei nota la lunga sporgenza lungo il mio inguine e sulla cappella. Ci fermiamo l’uno davanti all’altro e ci guardiamo. Di solito mi dice subito “Io vado, ciao papà…”. Invece rimaniamo a guardarci per alcuni lunghi secondi. Le poso le mani sui fianchi  come per abbracciarla per salutarla, dato che lei ha le braccia impegnate e non mi può abbracciare. Invece non la saluto subito e colpito dalla sua bellezza solare le dico:“Sei bellissima stamattina, dove vai?” , “All’università. Ho solo 1 ora di lezione”.  “Beh, allora ciao, a stasera…” le dico e mi avvicino per baciarla sulle guance come faccio tutte le mattine quando ci salutiamo prima che esca.
Questa volta però sfiorare le sue guance di velluto e baciarle mi manda in estasi… Il suo collo sprigiona un profumo meraviglioso ed io lo vorrei prendere a lappate con la lingua, prenderlo a morsi e baci appassionati…. Sono eccitato come un toro fin dalla sera prima, quando le ho tenuto la mano sulla coscia per tutto quel tempo mentre giocavo con le sue dita affusolate. Oggi lei sprigiona una fragranza irresistibile.
Dopo il secondo bacio ritorno sulla guancia destra e le do un terzo bacio, uno più del solito, vicino all’orecchio. In quel momento capisco di non essere più in grado di smettere di baciarla e le dico vicino all’orecchio:“Dio Vanessa come sei bella…” e le do un altro timido bacio lì vicino, poi un altro e un altro ancora cominciando a scendere verso il collo. Succede tutto in fretta.
“Ohh.., papà no…” sussurra lei. I miei baci si fanno sempre più libidinosi, mi stringo ai suoi fianchi portando la mia verga dura per la prima volta a contatto col suo corpo, contro il suo inguine e contro il pube. Comincio a gemere dal piacere nel baciare la sua pelle liscia e nel sentire la mia verga contro il suo pube sensuale. Scendo baciandola sulla sua scollatura. Non l’avevo mai baciata così vicino ai suoi seni. Risalgo sul collo, verso le guance e la bacio vicino alla bocca. Le sue braccia si aprono e le sue mani si posano su di me. La cartelletta e la borsetta cadono per terra.
Lei dice con voce sensuale ed un po’ tremolante:“No papà, sono fertile…”. Quelle parole mi fanno impazzire, suonano come se fare l’amore con me stesse facendo parte dei suoi pensieri, o delle sue idee in qualche modo.

– Vanessa sei bellissima, mi sento impazzire, non riesco più a resisterti…

La abbraccio e con una mano sul fondoschiena la premo contro la mia asta dura e mi ondeggio mentre la bacio dappertutto.
Scendo fino ad inginocchiarmi per terra e spingo il naso nella patta dei suoi jeans. Inspiro profondamente ed il suo profumo di fertilità.

– Vanessa, che profumo di fertilità, mi fai impazzire…
Le dico inebriato da quella dolce e afrodisiaca fragranza.

Mi risollevo ed in uno stato quasi confusionale la sospingo all’indietro con i colpi del mio bacino e della mia asta dura, camminando verso la mia camera, mentre continuo a baciarla.

Mi butto sul letto con lei sotto di me, io sono assestato con la mia asta dura fra le sue gambe. Per un attimo ci guardiamo. E’ bellissima, mi tuffo nella sua bocca meravigliosa e le nostre lingue si accarezzano per la prima volta con passione, come quelle di due amanti. Gemiamo entrambi per quel contatto proibito. Sento la sua lingua calda e come se fosse diversa dalle altre. Comincio a muovermi affannosamente come per chiavarla e gemo scompostamente. Premo bene l’asta dura nello spacco dei suoi pantaloni. Lei anche geme.

– Aahh… papà sì fammelo sentire, com’è grosso…
– Ooohh Vanessa mi hai fatto impazzire quella sera, ho sentito tutto… lo sapevi vero, che ti sentivo…
– No, non l’ho fatto apposta… ma… ho sentito il tuo grido e poi ho visto le lenzuola ed il fazzoletto pieno di sborra…. avevi sborrato per me papà?
– Sì tesoro, mi hai fatto impazzire fino a sborrare, sei diventata proprio una figona Vanessa…
– Anche io impazzivo quando ti sentivo con la mamma…
– Ci sentivi?
– Qualche volta sì… Quando ero ancora vergine e sentivo la mamma godere. Volevo così tanto sapere cosa stava provando, con il tuo cazzo dentro di lei… e mi bagnavo tutta. Poi mi toccavo e venivo… ero così invidiosa per lei, volevo sentire anch’io com’era…
– Ohh Vanessa, perché non me lo hai mai detto… non lo avrei mai immaginato. Adesso vorrei tanto essere stato io a farti conoscere il piacere…
– Ohh papà, come sarebbe stato bello…
– A quanti anni hai fatto l’amore la prima volta?
– A 17…
– Ohh Vanessa, scommetto che l’hai fatto venire subito…
– Sì, ma non è stato niente di speciale, ho aspettato tanto per niente…
– Ti voglio Vanessa, non sai come mi hai fatto godere quella sera, solo a sentirti. Come mi hai fatto venire…
– Ohh papà, quando ho trovato il fazzoletto ancora umido non ho resistito. Profumava di sborra. L’ho aperto e me lo sono passato in mezzo alla fica… volevo venire ma avevo paura che mi scoprissi.
– Ohh Vanessa ,se ti avessi visto, avremmo fatto l’amore subito… Il giorno dopo in bagno ho sborrato sulle tue mutandine bagnate. Il tuo profumo mi fa impazzire Vanessa…

Poso la mano sullo spacco dei suoi jeans leggeri ed affondo le dita bene in mezzo nella sua fessura… Lei divarica le cosce e geme. Mi afferra il membro da sopra il pigiama, facendomi gemere e dice:

– Ohh papà lo voglio sentire… com’è grosso…

In realtà il mio membro è nella media, ma probabilmente è più grosso di quello dei giovincelli con cui è stata, o le sembra più grosso perché è il mio e lo desidera scoprire da tanto…
Infila la mano sotto il pigiama e me lo sento avvolgere dalle sue dita affusolate e nude… La mia cappella è semiscoperta e tutta bagnata. Ero stato eccitato tutta la notte pensando alla mia mano sulla sua coscia senza fine.
Lei si sofferma con le dita sul bagnato scivoloso intorno alla cappella. Mi accarezza la punta nuda con i polpastrelli scivolosi e poi più giù, senza scoprirla. Io gemo e le accarezzo intanto le sue cosce senza fine, toniche e calde sopra quei jeans leggeri.
Le abbasso le spalline del corpetto e la bacio sulla sua pelle delicata. Le sfilo il corpetto e la bacio sul reggiseno di pizzo, facendole inturgidire i capezzoli. Scendo sul suo ventre piatto e vellutato. Il suo ombelico verticale a mandorla è eccitante come una vagina. Glielo lecco, lo bacio e ci affondo la lingua, facendola gemere.
Le slaccio i pantaloni e glieli tolgo. Mi porto sulle sue mutandine ed annuso il pizzo profumato, intriso del suo miele. Adesso posso finalmente accarezzare le sue lunghe cosce nude, con tutta la mia libido e non più da “padre”. Le accarezzo e le bacio gemendo dal piacere per il contatto con quella pelle liscia e vellutata. Scorro le sue lunghe cosce sulle mie guance fresche di rasatura, mentre la mia asta si bagna sempre di più, pensando all’accoppiamento proibito che si sta per compiere.
La ammiro distesa con indosso solo la biancheria di pizzo, è irresistibile. Lei si alza tendendo la mano verso il mio pene e dice “Lo voglio…” e prima che possa fermarla se lo prende in bocca, facendomi esplodere in un grido di piacere.

– AAAAHHHaaaaa…. Vanessa, no,così mi fai venire subito…
– MMmmmmmhhhh……
Geme assaporando il mio lubrificante che goccia abbondante.
Senza farlo uscire, lo scappella completamente in bocca, aiutandosi con la lingua e tirando indietro la pelle con le dita. La sua lingua scivolosa del mio lubrificante contorna con maestria il glande duro e carnoso. Mi muovo avanti e indietro leggermente, mentre lei è intenta non farlo uscire. Sto per allagarle la bocca di sborra, allora con un tiro deciso riesco a tirarlo fuori. Lei rimane sorpresa, a bocca aperta.

– Adesso tocca a me…
Dico io

Scendo fra le sue gambe. Annuso ancora una volta il pizzo profumato sul suo morbido pube, su cui traspare il nero del suo boschetto proibito.

– Che profumo di fertilità Vanessa…

Le sfilo le mutandine fradice ed ammiro la sua figa meravigliosa. Il suo boschetto nero è una striscia verticale naturale, estremamente eccitante. Il suo clito rialza il prepuzio che lo protegge, spuntando leggermente. Le piccole labbra brune sono prominenti e lucide, irresistibilmente carnose… Affogo la lingua nel suo nettare fra i petali aperti come le ali di una farfalla…
Lei emette un lungo gemito di piacere. Lappo il suo nettare con avidità, passando anche sul suo clito ormai nudo. Lei lancia grida di piacere.

– Vanessa com’è dolce il tuo nettare fertile, mi fa impazzire… Ieri mattina ho sborrato sul tuo muco fertile sulle tue mutandine, e una volta ho sborrato sulle tue mutandine bagnate del tuo miele… mi hai spiato vero quella volta?

– Ohh papà mi fai impazzire… sì ti ho visto…
– E cosa hai pensato?
– Che prima o poi avremmo scopato…
Mi dice lei sensualmente…
– ohhh Vanessa… ti fecondo col mio seme…
– Ooohh papà sì, voglio sentire la tua sborra…

Non so se stia giocando, ma io mi sto preparando veramente per fecondarla… l’inebriamento della situazione ed il suo profumo mi portano come in un’altra dimensione.
Poso le mani sui suoi fianchi sensuali, bacio il suo ventre fertile e scorro con la lingua dall’inizio del suo boschetto fino all’ombelico. Fra poco il mio pene pulserà lì dentro, allagandola di seme fecondo… Bacio a lungo quel ventre morbido che sobbalza dall’eccitazione.
Lei è bellissima. I sui capelli raccolti dietro espongono alla mia bocca il suo collo caldo e liscio in tutto il suo splendore. Con la lingua lo lecco ripetutamente dalla base fin su in cima. Quel liscio scivolare mi fa sognare e bagnare. Poi la lingua prosegue fino sul mento e le lecco avidamente le labbra. Lei estrae la lingua ed insegue la mia fino che le lingue si rapiscono e sprofondano dentro di lei in un bacio passionale come non mai…
Il mio pene si assesta fra le labbra morbide del suo sesso. Le sue carnose ali brune avvolgono il glande bagnato e semiscoperto e mi spingo lentamente dentro di lei. L’ingresso della vagina denuda completamente il glande e con un ruggito di piacere entro in lei. Varco il suo ingresso e scivolo fino in fondo nella sua vagina zuppa del suo nettare fertile.

– AAAAhhhh!!…

Un lungo gemito di lei mi fa contrarre il pene dal piacere. Mi stringo forte a lei gustandomi il suo nido di piacere. La sua vagina mi sembra più calda delle altre, sarà perché è quella di mia figlia Vanessa…  mi sembra anche più avvolgente. Vorrei venire subito in quel pozzo di piacere.

– Oddio Vanessa, come sei calda dentro, che vagina meravigliosa hai…. che figa che sei!!
– Oohh Papà com’è grosso, com’è strano sentirti dentro, com’è bello…

Stando fermo lo contraggo e lo rilascio più volte dentro la sua fica, bagnandola con gocce di piacere.

– Ohhh papà come lo sento duro, si muove come un serpente…

Comincio a muovermi lentamente avanti e indietro. Sento la sua vagina tonica e liscia come nessun’altra… il piacere che mi dà il suo massaggio mi fa impazzire. Lei geme dolcemente ad ogni mio affondo, come l’avevo sentita quella notte, solo che adesso geme accanto al mio orecchio, con me dentro di lei…
Sento che cerca di contrarre i muscoli della vagina per sentire meglio l’asta ed io ricambio il massaggio premendomi bene fino infondo e roteando il bacino per massaggiare le sue pareti con la mia asta impietrita dal piacere.
Poi lo estraggo completamente e riaffondo dentro di lei inclinandolo lateralmente. Lei grida e innalza il bacino per inseguire le mie acrobazie. La sua vagina è completamente zuppa ed il suono del nostro bagnato, unito ai suoi dolci gemiti mi fanno impazzire. Anche io mi bagno sempre di più del mio succo.
Mi sollevo sule braccia per guardare la mia asta entrare e uscire da lei, da sotto il suo ventre piatto, sensuale e fertile. La verga entra ed esce lucida e marmorea da sotto il suo boschetto. Il suo pube si alza e si abbassa seguendo un’onda sensuale…
Non posso più resistere, sono pieno di seme da sborrare in lei fin dalla mattina di ieri.

– Vanessa, sei pronta per il mio seme…

Lei grida ad occhi chiusi

– AAAahhhh, papà lo sento sempre più duro!

Sento la sua giovane vagina contrarsi dal piacere attorno alla mia verga. Sento quel piacere pervadere il mio glande, che segna l’arrivo dell’orgasmo. Il punto di non ritorno è ormai irrimediabilmente varcato… Mi fermo per cercare di gustarmi più a lungo possibile quel piacere che sale, poi sento profonda dentro di me una contrazione involontaria che  spreme le vescicole seminali, spruzzando un lungo getto di seme in vagina, e poi….
i miei occhi si chiudono ed enormi e lunghi getti di seme bollente le allagano la vagina, mentre con grida animalesche come ruggiti liberatori, libero tutto il mio piacere ed il mio seme.

– AAAHHHHH , AAAAAHHHH, AAAAAAHHHHH…!!!!

Lei chiude gli occhi e rotea la testa, gridando e gustandosi il piacere di quelle possenti contrazioni profonde nel suo ventre… Porta una mano sui suoi seni e una sul ventre, fra il pube e l’ombelico, dove al di sotto il mio pene sta pulsando, irrorandola di seme… un contatto completo…
Ricado su di lei mentre la irroro con i miei ultimi getti. Mentre ricado lei mi abbraccia stretto e viene sbattendo il suo bacino contro di me.

– AAAhhhhhh!! AAAhhhhhhh!…  AAAaaahhhhh…!

Un lungo orgasmo la scuote, lei grida dimenandosi con il mio membro ancora completamente duro dentro di lei.
Mi sento così strano, ho fecondato Vanessa, la mia figlia meravigliosa, nello stesso letto dove 19 anni prima avevo fecondato mia moglie… non avrei mai e poi mai immaginato che un giorno avrei fecondato il frutto di quell’accoppiamento e per di più, sullo stesso letto!
E’ stato un orgasmo senza precedenti.

– Oddio Vanessa…”, dico riprendendo il fiato “Com’è bello dentro di te, è così diverso, mi hai fatto godere così tanto, sei una meraviglia…

– Anch’io non ho mai goduto così tanto… è stato così bello, ma mi ha fecondata veramente… hai sborrato così tanto ed il tuo seme è così caldo… mi sento un lago dentro…
Lei posa le dita sulla fica, chiudendola come per non fare uscire il seme, ed io affondo la lingua nella sua bocca in un bacio passionale. Io poso una mano sulle sue dita, adagiate fra le labbra della sua fica, bagnate del suo miele e del mio seme che scivola via.

– Sì Vanessa, ti ho fecondata con lo stesso seme che ti ha generata… una volta eri anche tu in questa sborra candida e adesso guarda che fica che sei diventata…

Scendo e lecco le sue dita bagnate di seme appoggiate sulla fica, lei apre le dita per farmi leccare meglio le labbra. Spingo la lingua nel suo pertugio aperto e lei contrae i muscoli. Sento il sapore del mio sperma e del suo miele. Un grosso fiotto viene spinto sulla mia lingua e gronda fuori. Lo raccolgo prima che cada sul letto ed affondo la lingua nella sua bocca in un bacio profondo. Lei geme nel gustare la mia sborra. Immergo allora due dita nella vagina, le estraggo raccogliendo il mio seme e gliele metto in bocca. Lei le succhia sensualmente, come una liquirizia.
La mia asta è di nuovo dura al massimo. Con un gemito entro di nuovo dentro di lei e dopo una scopata più lunga vengo ancora, dentro di lei.
Dopo quella pazza dose di piacere proibito ci ricomponiamo lentamente ed andiamo dal medico per farci prescrivere la pillola del giorno dopo. Vanessa coglie l’occasione per farsi prescrivere la pillola anticoncezionale, in vista delle focose unioni proibite che da quel giorno ci avrebbero accompagnato…
In macchina mentre torniamo a casa ci sentiamo come due amanti clandestini. Lei con quei jeans attillati e quel corpetto scollato è estremamente eccitante. Le tengo una mano sulla coscia e comincio ad accarezzarla all’interno, avvicinandomi sempre si più alla sua fica. Il mio membro comincia a rizzarsi di nuovo.

– Dai papà smettila, mi fai venire voglia. Sento la tua sborra che mi goccia ancora sulle mutandine…

Le sue parole mi fanno impazzire, sapere che la sua fica meravigliosa sta gocciando ancora il mio seme sugli slip, mentre lei è seduta lì accanto, mi fa impazzire…
Le ficco la mano in mezzo alle gambe proprio sulla fica e lei me la stringe fra le cosce.

– Ohh Vanessa  mi fai impazzire…

– Dai papà, mi fai bagnare ancora!
grida lei compiacente.

Poco dopo arriviamo a casa. Io dovrei andare subito al lavoro, dopo aver perso quasi tutta la mattina, ma non resisto, Vanessa mi ha eccitato troppo e anche lei è eccitata…

Appena entrati in casa, la seguo nel corridoio. Ce l’ho duro come il marmo. La fermo, la giro verso di me afferrandola per il bacino e con due mani le strappo il corpetto. Lei grida eccitata “AAhhhh!” Le tiro giù il reggiseno scoprendo quelle piccole coppe di marmo, con i capezzoli già eretti per l’eccitazione. Poso le mani sui seni e la bacio premendomi a lei. Questa volta mi precipito con lei sul suo letto e ci accoppiamo con foga come due amanti ventenni, gridando e ruggendo oscenamente per la scoperta di un nuovo piacere che non ha eguali. In effetti eravamo diventati dei veri amanti e da quel momento scopammo quasi tutti i giorni, dandoci quel piacere proibito che ci regalava orgasmi intimi ed intensi come succede solo fra noi.

…continua in capitolo 3

I vostri commenti e suggerimenti sono ben accetti. Inviateli a: psegr2011@hotmail.com  e mettere come oggetto “racconto”

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