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Come una piccola scommessa ed una vacanza, possono trasformare una moglie in una schiavetta esibizionista ed un marito in un padrone intransigente.

By 13 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo 1 prefazione.
Salve a tutti mi presento, mi chiamo Lucio, ho 35 anni e sono sposato da 3 anni con Roberta una splendida donna di 28 anni. Abbiamo una vita normale come tutti, 2 ottimi impieghi, una bella casa, per ora nessun figlio per scelta nostra, un’ottima intesa sessuale, insomma una vita felice. Io sono direttore di un’azienda di articoli sportivi a livello internazionale, sono un uomo carino, almeno a detta delle donne, sono alto 1,90 bruno con un fisico atletico grazie ad un buon passato calcistico alle spalle, purtroppo non sono mai riuscito a fare il grande salto, ma vista la mia vita non mi lamento. Mia moglie &egrave una bellissima donna alta 1,80 anche lei bruna, una fantastica quarta di seno che sta su da solo e che va contro ogni legge della fisica, un culo da paura, in pratica un fisico da urlo, e anche lei deve tutto questo allo sport, infatti ha praticato la pallavolo a livello agonistico fino a un po’ di tempo fa, ora ha un centro di estetismo che va alla grande dove lei &egrave il suo più grande sponsor. Ci siamo conosciuti 6 anni fa quando la sua squadra divenne testimonial della mia ditta, con conseguenti spot pubblicitari e calendario. Appena la vidi me ne innamorai subito, conoscendola scoprii che era una tosta, una che se dice una cosa &egrave quella, che se dà la parola la mantiene fino in fondo ed a qualunque costo. E questo &egrave il punto cruciale, l’inizio di tutte le nostre piccoli trasgressioni. Infatti spesso facevamo delle scommesse piccanti, dove il perdente doveva fare delle penitenze, chiamate così tanto per dire, perché alla fine erano cose che piaceva fare ad entrambi. Ad esempio quando vincevo io spesso la costringevo a uscire senza intimo, o a vestire come dicevo io, o ancora rientravo a casa con qualche sexy toy con cui giocavamo tutta la notte. Anche lei non era da meno, una volta in vacanza vinse a carte e mi costrinse a indossare tutto il giorno un suo perizoma sotto i bermuda, vi lascio immaginare il fastidio ed il dolore provato, mentre un’altra volta mi costrinse a fare da cameriere sexy, in sostanza nudo per tutto il giorno se non fosse stato per un grembiulino, stuzzicandomi, ma non facendomi mai venire, in pratica una tortura. La nostra vita sessuale &egrave stata sempre molto attiva e queste nostre scommesse e giochetti la rendono più piccante. A letto ci diamo sotto, lei sotto le coperte &egrave una tigre, non disdegna il sesso anale, ed in quello orale ti risucchia pure l’anima. Di certo prima di me per essere così brava avrà conosciuto altri uomini, purtroppo il mondo della pallavolo femminile &egrave un mondo che fa gola a tutti, ci sono certe sventole da perdere la testa, con culi e tette sodi da paura e gambe kilometriche che sai dove iniziano ma non dove finiscono. Comunque tornando a noi , nonostante riceviamo spesso complimenti e flirt da parte dell’altro sesso non siamo gelosi, anzi spesso ci scherziamo su e ci pavoneggiamo come se il complimento lo avessero fatto a noi, e siamo orgogliosi di quanto accaduto. Ma ora dopo questa breve prefazione inizio a raccontare come cominciò tutto”
Cap 2 La scommessa.
Ricordo quel giorno come se fosse oggi, era un caldo Venerdì sera di Luglio, ci trovavamo nella veranda della nostra villetta che dava sul nostro giardino privato con piscina, stanchi per la massacrante settimana di lavoro, stavamo sorseggiando un amaro ghiacciato, dopo aver cenato. Ad un tratto Roberta iniziò a strusciarsi un po’, ad accarezzarsi i capelli, ed a lanciare messaggi che ormai conoscevo benissimo, voleva chiedermi qualcosa. Io feci finta di niente e l’assecondai, iniziando a baciarla sul collo. Cominciai a sbottonarle la sua camicetta e ad accarezzarle il seno, quando lei mi sussurrò al’orecchio:-Sai amore , sono stanca di lavorare tutti i giorni con questo caldo da morire, che ne pensi di fare una bella vacanza, soli soletti, al mare dove possiamo rilassarci? Magari dar sfogo ai nostri sensi, visto che qui dopo il lavoro siamo spesso così stanchi che si scopa poco-. Mentre diceva questo mi infilò una mano dentro i pantaloni, stringendo la mia mazza che già era diventata dura. Io feci un po’ quello che se la tirava, ma l’idea non mi dispiaceva, così lei più insisteva più iniziava a fare la sexy e la vogliosa.
R:-Dai che ti faccio tutto quello che ti piace- ( spogliandosi completamente in veranda).
L: -Cosa intendi? Fingendo di cadere dalle nuvole..
R :-Farò tutto quello che vorrai a letto, non ti priverò di nulla, compreso darti il mio bel culetto che ti piace tanto e facendoti tutti i pompini che vuoi-.
Sapeva che avrei fatto di tutto per avere il suo culo così stretto e che sapeva muovere così bene, anche se a lei non piaceva molto, ma continuai a fare il sostenuto nonostante mi stesse succhiando l’uccello in una maniera fantastica.
L:-Sai che potrei chiederti di tutto, anche fuori dal letto! Iniziai a buttare l’amo!-
R:-Dai non esagerare, penso che a letto ti basti già.
L:-Già ti stai tirando indietro?- E con queste parole le spinsi la faccia verso il mio cazzo facendoglielo ingoiare tutto!
R:-Dai che mi fai soffocare col tuo bel cazzone, comunque io voglio fare tutto con te, ma poi ti conosco esageri e vuoi farmi fare cose che mi mettono a disagio, ed io mi vergogno , come quella volta che mi hai fatto aprire la porta e pagare le pizze al fattorino con solo la canotta, e mi hai pure fatto abbassare per prendere la borsa, a quello quasi veniva un infarto, ed io mi sono vergognata da morire. >>
L:- Si, ma ti &egrave anche piaciuto da morire , ricordo ancora quanto eri bagnata, e come eri vogliosa subito dopo, che mi hai fatto mangiare le pizze fredde solo dopo un’ora in cui in pratica sei stata tu a scoparmi e non io!-
Detto questo lei tacque, e arrossi, la voltai la misi a 90′ e iniziai a scoparla con forza, mentre lei si teneva sulla ringhiera, e sapendo che lei non sa dire di no quando &egrave eccitata le proposi la solita scommessa.
L:- Facciamo una cosa, visto che io sono buono e lo sai, facciamo una partitina a carte, se vinci tu andiamo in vacanza dove vuoi e potrai comprare tutto quello che vuoi di nuovo per partire, costumi, vestiti scarpe….- E continuai a stantuffarla sempre con più forza, facendola gemere così tanto che pensavo la sentissero i vicini delle ville accanto. Lei nel frattempo era entusiasta sia per la situazione, sia perché la prospettiva di andare in vacanza, scegliere la meta e rifarsi il guardaroba era davvero allettante.
R:- E se vinci tu? Cosa vorresti?-
L:-Se vinco io, scelgo io la meta, comprerò io i vestiti che indosserai per tutta la vacanza, e dovrai esaudire qualsiasi mio ORDINE e desiderio-. Sottolineai la parola ordine per farle capire a cosa andava incontro in caso di sconfitta, anche se sapevo già che avrebbe accettato, lei ama le sfide, e che se avesse perso avrebbe rispettato i patti a qualunque costo, lei era una di parola e l’amavo anche per questo.
R:.No so già che esagererai, e chissà come mi vorresti far uscire, sai per certo non sono timida, ma non mi piace neanche essere esibita davanti a tutti .-
Stava mentendo, l’idea già l’eccitava, diedi due colpi più forte che la fecero vacillare, le venni sul culo e dissi:- Prendere o lasciare, la proposta vale solo per questa sera.- Così dicendo , mi allontanai presi un mazzo di carte da poker e le fiches e andai a sedermi nudo al tavolino in mezzo alla veranda. Lei ancora molto vogliosa in quanto non era ancora venuta:- Ma mi lasci così? Mi accendi e poi vai via? Io ho ancora voglia!Uffa! Guarda che se vinco ti rovino, ti faccio spendere un mare di soldi, sia per la vacanza , ma soprattutto per i vestiti !- Così dicendo si venne a sedere al tavolo per giocare.
Io sono un buon giocatore di texas, mentre lei sa sì giocare , ma guardandole il viso &egrave come se le leggessi le carte, non sapeva minimamente nascondere il punto che aveva in mano e se stesse bluffando. Morale della favola in un quarto d’ora restò senza fiches.
Felicissimo per come erano andate e le cose, e iniziando ad immaginare cosa avessi potuto farle fare in vacanza, con un ghigno sulla faccia degno di Joker le dissi:
L: -Peccato, mi spiace per te ma come vedi ho vinto io, per cui preparati la prossima settimana partiamo, ma non c’&egrave bisogno che prepari nessun bagaglio, come nei patti farò io la tua valigia, l’unica cosa che puoi portarti &egrave la tua borsa dei trucchi. Più che altro preparati psicologicamente sarà una vacanza fantastica, e mi raccomando di mantenere la tua parola e di esaudire ogni mio desiderio, anzi ordine, considerati la mia schiava!-
Roberta restò di sasso , non sapeva che rispondere, era smarrita, ma come al solito non si dava di sotto:- Non ti preoccupare, sai benissimo che sono una di parola, e che se perdo pago, per cui spero almeno tu sia buono e non mi faccia fare cose esagerate, ma se lo vorrai io sarò e farò quello che vuoi!-
L:-Non ho sentito la parola adatta, sarai la mia’.????-
Con uno sguardo sottomesso mi rispose sottovoce: – Sarò la tua schiava! Ma ora vieni qui e fammi godere-.
Io ero eccitatissimo per quanto accaduto, avevo di nuovo il cazzo di marmo, la feci distendere a gambe all’aria sul tavolo e la scopai per un’oretta fantasticando su cosa le avrei fatto fare in vacanza, chiamandola schiava e afferrandola per il collo, la vedevo godere come non mai, capendo che quella scommessa era stata vita da entrambi.

Il giorno dopo mi svegliai con lei accanto, nuda nel letto e ripensai alla fantastica serata del giorno prima, ma ancor di pìù alla fantastica vacanza che stavamo per passare, per cui mi alzai subito dal letto, feci una doccia veloce, indossai i primi abiti a portata di mano ed uscii entusiasta a prenotare la vacanza e a comprare il vestiario che avrebbe dovuto indossare. Mi recai presso un’agenzia viaggi in cui non conoscevo nessuno , perché volevo chiedere quale fosse il posto ideale per le nostre vacanze, dicendo che volevamo praticare un po’ di nudismo e non volevamo avere problemi con polizia o altri bagnanti. L’agente subito capì la situazione e mi indicò tre mete, la prima era Cape D’Adge in Francia, la descrisse coma la capitale del nudismo e della trasgressione in Europa, dove c’erano spiagge molto libertine dove di giorno si praticava nudismo, mentre la notte pullulavano di coppie esibizioniste e scambiste, nei locali si organizzavano spettacoli bondage e sadomaso e per tutto il paese si girava completamente nudi. Ci pensai su, ma questa meta era troppo trasgressiva, perché &egrave vero che volevo escogitare qualcosa di sexy per mia moglie, che la mettesse un po’ in mostra e la imbarazzasse, ma qui si esagerava, sembrava una festa del porno, e poi di certo Roberta in tutta quella confusione sessuale sarebbe di certo passata inosservata, per cui lasciai perdere e ascoltai le altre due opzioni. La seconda proposta fu la Croazia, l’agente mi spiegò che in determinate regioni il nudismo era praticato e tollerato, e vi erano dei locali abbastanza trasgressivi, ma per il resto era un luogo di pescatori con molti ristorantini tranquilli con poche spiagge e molti scogli. Anche questo posto non mi sembrava adatto, mi appariva un po’ troppo tranquillo e noioso, con poche occasioni interessanti. Ascoltai la terza proposta sperando che fosse quella giusta, mi propose Gran Canaria un’isola dell’arcipelago delle Canarie, che appartenevano alla Spagna ma si trovavano poco a largo dell’Africa. Qui mi spiegò che il nudismo era permesso o tollerato su tutte le spiagge, l’isola era abbastanza grande e ricca di divertimenti come discoteche, villaggi turistici, spiagge attrezzate, piste di go-kart, cinema all’aperto, pub e tanto altro. La paragonò alla nostra Rimini, in più mi spiegava che la gente che andava là era molto disinibita e con una gran voglia di divertirsi e trasgredire. Mi sembrò a meta perfetta, prenotai una stanza vista piscina, in un villaggio turistico molto ricercato e abbastanza lussuoso meta di molte coppie, sulla costa, con una bella spiaggia privata, molto attrezzato, in pratica saremmo potuti anche restare tutto il giorno all’interno del villaggio ed avere a disposizione tutto, ed in più aveva accanto un car rent dove avremmo potuto affittare auto o scooter per visitare l’isola. L’agente si occupò anche del viaggio in aereo, saremmo partiti dopo cinque giorni.
La prima parte delle cose da fare era stata fatta, ora veniva la parte più divertente, scegliere i vestiti che doveva indossare durante la vacanza. Mi recai in un negozietto di cui avevo sentito parlare tanto, dove si mormorava andassero a vestirsi tutte le battone della città. In effetti già in vetrina i vestiti esposti erano molto succinti, in pratica c’erano solo minigonne e top molto sgargianti. Appena entrato mi venne incontro una commessa da paura, alta quanto me, con un top così piccolo che le tette sembravano schizzarle fuori, indossava un paio di leggins che era come se fosse nuda. Mi chiese cosa cercassi, io risposi senza mezzi termini che volevo degli abiti trasgressivi per mia moglie. Lei rispose ammiccando:-Si per sua moglie certo!- e si fece una risatina come a significare che mi vergognavo a dire per chi fossero davvero se per l’amante o per chissà chi. Mi chiese che tipo di abiti volessi, io risposi che mi serviva di tutto , minigonne, magliette, top, abitini, scarpe e bikini, l’importante che fossero veramente sexy! Lei mi fece l’occhiolino dicendomi che aveva capito, mi presentò una serie di minigonne al limite della decenza, top minuscoli, maglie scollatissime. In alcuni abiti erano più le parti lasciate scoperte che quelle coperte, bikini minuscoli e trasparenti. Mi fece vedere pure dei capi intimi osceni, ma risposi che di quelli non ne avevo bisogno perché non le avrei fatto indossare nessun tipo di intimo. Lei capì che quegli abiti erano per qualcosa di speciale e mi chiese se volessi vedere pure qualcosa di veramente hot per giocare in coppia. Chiesi a cosa si riferisse, mi prese per mano e mi condusse in una saletta nel retro del negozio, in pratica era un sexy-shop di cui io ignoravo l’esistenza.
Commessa:-Qui può trovare tutto quello che può far felice sua moglie, sia quando &egrave in sua compagnia, sia quando si annoia da sola! Prego può girare lei stesso per gli scaffali e vedere cosa le piace. Naturalmente se vuol sapere come funziona qualcosa sarò lieta di spiegarglielo-.
Ero come un bimbo nel paese dei balocchi, ero eccitatissimo sia per la commessa sexy, che sapeva far bene il suo lavoro, infatti mi stava facendo acquistare mezzo negozio, ma soprattutto al pensiero di cosa avrei fatto fare a mia moglie, girando per la saletta vidi di tutto, falli di tutte le dimensioni e misure, maschere, corde, catene, vibratori e tanto altro, ad un tratto vidi qualcosa che mi attirò, non capivo se fosse un gioiello o un soprammobile, lei mi spiegò che era un butt-plug, ovvero un cuneo da inserire nel culo in modo tale che si vedesse solo il gioiello incastonato nella base. Morale della favola acquistai un bel po’ di roba tra abiti e sexy toys, per quanto riguardava le scarpe mi fece comprare un paio di zoccoli tacco 12, un paio di scarpe aperte con un tacco a spillo altrettanto lungo, e delle zeppe per andare a mare con un tacco 10. Spesi una bella cifra ma ne era valsa la pena, salutai e ringraziai la commessa, che mi augurò di divertirmi con quella che doveva essere mia moglie e di tornare quando volevo e che sarebbe stata a mia completa disposizione, appena uscito mi detti dello stupido, in pratica quella stangona di 2 metri ci stava provando ed io non le avevo detto nulla, ma tra me e me mi ripromisi di tornare ma stavolta il sexy toy glielo avrei fatto vedere io.
Tornai a casa e chiusi tutto a chiave in garage, doveva essere una sorpresa per mia moglie. Appena rientrai a casa mi chiese dove fossi stato, visto che di solito il Sabato mattina non mi alzo mai presto, risposi che ero stato a far compere per lei e le feci l’occhiolino, subito capì cosa intendessi, mi chiese se poteva vedere quanto acquistato, ma le risposi di no, avrebbe visto ogni singolo capo solo quando avrebbe dovuto indossarlo, dicendo questo la baciai e le infilai una mano sotto il babydoll che indossava e la trovai già bagnata:- Vedo che la sorpresa ti &egrave piaciuta! Ma non finisce qui, ho già prenotato tutta la vacanza, preparati psicologicamente si parte tra 5 giorni, durante la vacanza ricorda che sarai la mia schiava e sarai messa a dura prova, dovrai essere disposta a far tutto quello che ti ordinerò non scordalo mai, mi hai dato la tua parola e so che la manterrai vero?-
R:-Si la manterrò, sarò la tua schiava, perché sai che se perdo pago! Spero però che tu abbia scelto un bel posto di mare per essere il mio padrone!-
L:-Non ti preoccupare il posto &egrave splendido, e tu potrai prendere tutto il sole che vuoi come piace a te!- A queste parole mi saltò addosso con una voglia di scopare inaudita, sembrava non lo facesse da un anno, si vede che la sola idea di essere dominata, l’arrapava da morire ed io non volevo di certo deluderla!
Quei 5 giorni erano volati, ed era arrivata la mattina della partenza, ci eravamo alzati abbastanza presto, lei non stava nella pelle, si alzò dal letto e andò in bagno a far una doccia e a prepararsi, stessa cosa feci io ed in quanto uomo fui pronto molto prima di lei. Appena uscì dal bagno era uno splendore si vedeva che era raggiante per quest’avventura, entrò nuda nella stanza, stava per andare nella sua cabina armadio per vestirsi, quando la fermai.
L- Scusa dove stai andando?
R- A vestirmi no, dobbiamo sbrigarci o perderemo l’aereo.
L-Certo , ma non ti ricordi che sarei stato io a dirti come vestirti per tutta la vacanza, perciò da oggi indosserai solo quello che ti darò io- Così facendo le porsi una scatola e l’appoggiai sul letto.
R- Scusami PADRONE -( disse così per giocare ed entrare nel ruolo)- pensavo la scommessa iniziasse appena arrivati a destinazione-
L- Invece ti sbagliavi &egrave già iniziata, al prossimo sbaglio sarai punita- dissi con tono severo.
Lei annuì dicendo che era giusto, prese la scatola e l’aprì, conteneva una minigonna stretta di jeans che arrivava a metà coscia, con dei piccoli strappi sotto le tasche sia davanti che dietro, una maglia larga bianca molto scollata sul davanti ed un paio di zoccoli con un tacco 12.
R- Meno male mi spettavo di peggio, grazie sono molto belli- Armeggiando con il pacco continuava, come se cercasse qualcosa. ‘ Ma hai dimenticato mutande e reggiseno, dove sono in un altro pacchetto?
L- Non ho dimenticato nulla, ti ho già detto che indosserai solo ed esclusivamente quello che &egrave contenuto in ogni scatola che ti darò di volta in volta, e non dovrai chiedermi altro. E comunque tanto per dirtelo, per tutta la vacanza non indosserai mai e sottolineo mai, nessun tipo di biancheria intima, né sotto né sopra ok? Dissi con tono perentorio!
R- Si padrone -Mi rispose sorridendo, ma anche un po’ preoccupata, indossò gonna e maglia e si guardò allo specchio, era fantastica molto sexy, la mini evidenziava le sue splendide gambe muscolose e la maglia mostrava gran parte del suo decolté, ma doveva fare attenzione quando si abbassava perché c’era il rischio che si sarebbe visto tutto.
R- Ma non ti sembra un po’ troppo corta la gonna, non posso abbassarmi, e appena allungo la gamba la gonna risale pericolosamente,per non parlare della maglia che non lascia proprio nulla all’immaginazione per quanto &egrave sottile e larga!
L- Niente storie, brigati che dobbiamo andare e considera che questo &egrave uno dei vestiti più sobri che indosserai!
Roberta fece una faccia davvero preoccupata, ma non disse nulla. Scendemmo giù in garage dove le consegnai il suo bagaglio, naturalmente chiuso con la combinazione in modo tale che non potesse sbirciare nulla. Io presi la mia valigia ed un bagaglio a mano e uscimmo in strada per aspettare il taxi che ci avrebbe dovuto portare in aeroporto. Visto che non era ancora arrivato mi sedetti sulla valigia, mentre Roberta restava in piedi.
L- Perché non ti siedi? Stare ferma su quei tacchi sembra essere stancante!- Le dissi sorridendo.
R- Ma se mi siedo sulla valigia c’&egrave il rischio che si veda che sotto non porto gli slip.
L- Probabile, ma chi vuoi che ti veda a quest’ora non c’&egrave nessuno , e poi dovrebbero guardarti tra e gambe. Dai siediti! Le dissi alzando un po’ la voce. Lei mi ascoltò e si sedette sulla valigia, cercò di accavallare le gambe, ma considerando che la valigia aveva le ruote, non era molto stabile, per cui fu costretta scavallarle e tenerle strette. Si strette ma non abbastanza, infatti io che ero messo di fronte le vedevo chiaramente la figa, era una visione davvero eccitante, ed il mio cazzo nei pantaloni la pensava allo stesso modo, una donna con due gambe chilometriche seduta sul bordo di una strada con la figa in bella vista, chiunque fosse passato lì vicino avrebbe visto quello spettacolo, infatti ero dispiaciuto che data l’ora, erano circa le 7.00 c’era pochissimo traffico. Mentre era voltata le scattai pure 2 foto, per non perdere quel favoloso momento, sembrava una battona che aspettava il cliente. Dopo circa 5 minuti, che a lei parvero un’eternità, arrivò il taxi, il tassista scese e caricò e nostre valigie nel cofano , mentre i bagagli a mano non c’entravano. Fu in quel momento che mi venne un’idea.
L- Non si preoccupi – dissi al tassista- questo li mettiamo dietro con noi-. Così presi i bagagli a mano e li misi sul sedile posteriore dietro al conducente e scesi dall’auto, con la scusa di far il cavaliere tenni aperto lo sportello e feci sedere Roberta dietro, che fece davvero molta attenzione affinch&egrave non si vedesse nulla, infatti prima si sedette lasciando entrambe le gambe fuori, poi le ritirò strette girando sul sedile, era riuscita a non mostrare nulla ma aveva sbagliato i conti, infatti le pensava che io mi sedessi davanti, invece mi sedetti accanto a lei spingendola con il corpo, fin quando non si trovò nel mezzo del sedile posteriore e fu costretta a mettere le gambe una di qua e una di là rispetto al rigonfiamento che c’era per terra tra un sedile anteriore e l’altro, in corrispondenza del cambio. Era nel panico stava con le ginocchia strette ma appena io l’abbracciai costringendola ad appoggiare la schiena allo schienale non riuscì più a tenerle serrate.
Mi sussurrò all’orecchio:- Perché diavolo non ti sei messo davanti, non vedi che sono con le gambe aperte e non riesco a tenerle completamente chiuse. Se il tassista si volta o guarda nello specchietto retrovisore potrebbe vedermi sotto la gonna!
L- Allora sono riuscito nel mio intento, &egrave proprio quello che volevo, metterti in imbarazzo e mostrare quanto sei bella! Ricorda che non puoi disubbidirmi perciò stai tranquilla e fai finta di nulla più ti comporterai in maniera strana più attirerai attenzione.- Dicendo ciò le misi una mano sul ginocchio e lentamente risalii verso l’alto. Roberta cercò di far finta di nulla e di bloccarmi la mano, ma non ci riusciva, e continuava a fissare il tassista, che guidava e sembrava non essersi accorto di nulla. Nel mentre io ero risalito e le stavo accarezzando l’interno coscia, si vedeva che le piaceva, perché si inarcò e chinò la testa all’indietro. Era eccitatissima, infatti appena arrivai con la mano ad accarezzare le sue grandi labbra era un lago, chi l’avrebbe detto stava godendo in un taxi, mentre era con le gambe aperte ed io la penetravo con le dita mentre il tassista stava guidando per portarci in aeroporto. Ad un tratto vidi il tassista che regolava meglio lo specchietto retrovisore inclinandolo verso il basso, in pratica aveva un occhio alla strada e l’altro sulla figa di mia moglie e su quanto stava accadendo. Io feci finta di nulla, in fondo ero stato io a iniziare e poi la cosa mi eccitava da morire, mostrare mia moglie era una della cose più eccitanti che avessi mai fatto. Roberta ogni tanto rialzava la testa e controllava che il tassista non si voltasse, ma non si era accorta che non c’era bisogno di questo perché nello specchietto vedeva tutto come se fosse seduto con noi. Ad un certo punto Roby venne, lo capii perché mi strinse forte a mano, distese le gambe, e si morse il labbro, questo era il suo segnale dell’orgasmo. Frattempo eravamo arrivati , appena davanti l’aeroporto, il tassista scese e ci aprì la portiera per farci scendere, sicuramente voleva vedere la figa di mia moglie dal vivo, io scesi per primo e mi diressi verso il cofano , mia moglie fu costretta prima ad alzare la gamba sinistra per passare il dosso sul pavimento, poi stavolta non si curò di scendere le gambe insieme e mise un piede a terra e poi l’altro, offrendo uno spettacolo degno di un film porno al tassista che dal gonfiore nei suoi pantaloni si vedeva che aveva gradito la scena. Poi Roby alzandosi gli fece un sorriso ed uno sguardo che sono sicuro che il tassista venne nei pantaloni da come si muoveva. Lo chiamai gli chiesi di prendermi il bagaglio, aveva quasi scordato che stava lavorando, ci prese il bagaglio e lo portò fino all’entrata dell’aeroporto, lo pagai e quando stavo per dargli la mancia, non la volle anzi mi rispose che l’avrebbe dovuta dare lui a noi. Gli sorrisi e andai via.
Appena in aeroporto mandai mia moglie a prendere un carrello, vederla camminare e sculettare su quei tacchi era uno spettacolo, e la cosa di saperla nuda sotto rendeva tutto più eccitante. Tornò con il carrello, in pratica sembrava aver fatto una sfilata di moda , perché tutti si erano voltati a guardarla. Lei con noncuranza fece finta di nulla e ci incamminammo verso il check-in.
R-Allora si può saper dove andiamo padrone?
Le risposi fermandomi davanti al check-in per le canarie.
R- Alle Canarie ? Grazie amore sai che amo il mare, hai scelto una meta splendida. E dove alloggeremo, hotel, appartamento o dove?
L-Una cosa alla volta per ora ti basta sapere che andiamo a Gran Canaria.
Consegnammo le valige da stivare e ci dirigemmo verso il nostro gate, arrivati al passaggio sotto il metal detector le dissi di tenere uno dei due bagaglio a mano , mentre io andavo a buttare la bottiglietta d’acqua che non poteva passare, così facendo fu costretta a passare per prima e da sola, io ero rimasto circa 10 persone indietro. Appena appoggiò il bagaglio passò sotto il metal detector, che naturalmente non suonò, addosso aveva solo scarpe, gonna e maglia, solo che fu fermata all’uscita del bagaglio perché avevano notato che nel passaggio ai raggi-x c’era qualcosa che non andava, le chiesero di seguire il poliziotto nella saletta lì vicino, subito si allarmò e mi chiamò, ma io ero rimasto un po’ indietro, ma le feci cenno di andare che l’avrei raggiunta subito. In pratica avevo escogitato tutto già da casa per metterla un po’ in imbarazzo, avevo messo in borsa delle posate insieme ad un barattolo di nutella e delle scatolette, perché sapevo che l’avrebbero fermata perché un coltello di ferro non sarebbe mai passato , ma che alla fine non le avrebbero detto nulla visto che era palese che lo si voleva usare per spalmare la nutella. Comunque appena passai mi recai davanti la saletta dove era stata accompagnata, ma non mi fecero entrare e mi toccò aspettare fuori un bel quarto d’ora, io invece mi aspettavo che la controllassero velocemente con una perquisizione veloce per vedere se aveva altro addosso direttamente al metaldetector ma le cose andarono diversamente, e poi fu lei stessa a raccontarmi quanto accaduto. Appena uscita in viso era rossa, sembrava vergognarsi, mentre una coppia di poliziotti ridendo le disse:- Arrivederci signora, e la prossima volta non dimentichi nulla, ma proprio nulla-.
Le chiesi cosa fosse successo e lei arrabbiandosi per la situazione in cui l’avevo cacciata si sedette su una poltrona e mi disse:- Appena siamo entrati c’erano altre due poliziotti un uomo e una donna, il poliziotto che mi accompagnava mi ha fatto svuotare bagaglio e borsa, e all’interno ha trovato delle posate di ferro ed ha iniziato a chiedermi cosa ci volevo fare, io ho risposto che la borsa l’avevi fatta tu, e che comunque visto il contenuto, ci sarebbero servite per spalmare la nutella. Dopo un po’ di ramanzine mi hanno creduto ma mi hanno detto che la routine prevedeva la perquisizione, e lì ho iniziato a tremare freddo, e tu sai bene per quale motivo, insistevo che non c’era bisogno, e più insistevo più loro si insospettivano, per cui alla fine ho dovuto cedere per non peggiorare la situazione. Fortunatamente si &egrave alzata la poliziotta, almeno ho scongiurato che mi mettesse le mani addosso l’uomo, ha iniziato a toccarmi sotto le ascelle e palparmi al seno, dicendo ad alta voce, sotto le ascelle nulla, nel reggiseno nulla, anzi proprio niente reggiseno disse palpeggiandomi le tette, e nel mentre i poliziotti ridevano, poi scese sui fianchi, nelle tasche niente, e infilò la mano in mezzo alle gambe, nelle mutande niente, anzi proprio niente mutande, e ha fatto una battuta dicendo ‘vedo che viaggia bella fresca e leggera la signora’, e così facendo i poliziotti scoppiarono in un’altra fragorosa risata,io ho risposto che avevo dimenticato la biancheria a casa e il resto era in valigia e per non riaprirla non avevo messo nulla, poi mi ha toccato la figa ed il culo e non essendoci nient’altro da controllare visto che avevo solo gli zoccoli, poi ha detto che purtroppo per me la routine prevedeva anche la perquisizione degli orifizi, io mi sono opposta ma non ho potuto far nulla, mi ha fatto appoggiare le mani sul tavolo mi ha fatta chinare un po’, e poi ha detto che di solito facevano spogliare le persone che dovevano essere perquisite, ma in questo caso non ce n’era bisogno e così facendo mi ha alzato la gonna davanti ai colleghi, ed ha iniziato ad infilarmi il dito nella figa e a masturbarmi con la scusa che cercava chissà che cosa, dopo un po’ ha uscito le due dita con il guanto umido e fa: ‘vedo che ti piace la perquisizione, vediamo se ti piace pure nel culo’, e così facendo ci infila un dito muovendolo dentro e allargandomi le chiappe con l’altra mano, dopo un po’ esce il dito e dice: ‘si avevi ragione sei pulita , scusa ma non dipende da noi, ma dobbiamo fare il nostro lavoro’, mi diede una pacca sul culo e mi disse che potevo andare. Allora mi abbasso la gonna, raccolgo le nostre cose rimettendole in borsa e umiliata me ne sono andata, in pratica hanno abusato legalmente di me, e come se non bastasse appena uscita hanno fatto quella battuta del non dimenticare nulla riferendosi alle mutande!
Il suo racconto più che farmi arrabbiare, mi fece eccitare da pazzi, in poche ore era stata con la figa per aria all’aperto, masturbata in un taxi durante una corsa con il conducente che guidava, e molestata dalla polizia, come inizio per una schiava non c’era male. La rincuorai un po’ dicendole che non era successo nulla di che, e dicendole che sicuramente un po’ le era piaciuto, e poi le ricordai che quella era una vacanza trasgressiva dove lei era una schiava per cui nulla di straordinario nell’essere esibita e usata, la presi a braccetto e le dissi di alzarsi che c’era un aereo che ci aspettava, e ci incamminammo verso il gate. Purtroppo con questa storia avevamo perso tempo per cui fummo gli ultimi ad imbarcarci sull’aereo, raggiungemmo i nostri posti avevamo i due posti lato finestrino che lei prediligeva, quando andai per sistemare i bagagli a mano notai che tutti i portabagagli sulle nostre teste erano pieni , chiesi all’hostess che mi rispose che potevamo metterli sotto il sedile. In pratica mi fece un assist, infatti presi il bagaglio più piccolo e lo misi sotto la mia sedia mentre quello più grande sotto la sedia di Roberta , ma non entrandoci tutto o metteva le gambe entrambe verso il corridoio mostrando gambe e probabilmente altro a chiunque passasse , o le doveva aprire e metterlo in mezzo, ma così facendo sarebbe dovuta stare tutto il viaggio con la figa esposta verso la sedia davanti, ma dal corridoio non si sarebbe visto nulla.
R- Certo le studi tutte per farmi stare con la figa di fuori, non ti &egrave bastato tutto quello che mi &egrave già successo oggi?- Mi disse sottovoce, per non farsi sentire dagli altri.
L- Quello che ti &egrave successo oggi &egrave nulla, per cui stai buona e non farmi arrabbiare o sarà peggio per te , potrei farti fare cose molto peggiori!
A quelle parole, forse per paura che lo facessi davvero, si mise comoda allargò le gambe, mise sulla gonna per coprirsi , uno di quei volantini che spiegano cosa fare in caso di pericolo e si tranquillizzò. Nel mentre accanto a me si era venuto a sedere un ragazzino avrà avuto si e no 18 anni, che viaggiava con la famiglia che era seduta nei posti davanti. L’aereo si mise in moto e le hostess iniziarono la solita litania della spiegazione delle uscite ecc’ Il ragazzo accanto era un po’ teso, forse era il suo primo volo, stava molto attento alle spiegazioni delle hostess e quando queste dissero che in ogni caso nel porta oggetti davanti c’era il foglio che spiegava tutto, lui lo cercò e non lo trovò perché mancava, lo vidi un po’ nel panico.
L- Stai tranquillo ti do il mio- rovistai nel porta oggetti ma mancava anche il mio, allora presi quello sulle gambe di Roberta che non se lo aspettava restando scoperta, ed essendo impreparata a quella cosa, era con le gambe un po’ troppo aperte, infatti io avevo visto bene cosa si celava sotto la gonna e penso anche il ragazzo.
L- Tieni ragazzo, tanto come vedi mia moglie &egrave molto tranquilla, non ha bisogno di questo foglio, tienilo tu!
Il ragazzo mi ringraziò, mentre mia moglie mi fulminò con lo sguardo era costretta a stare con le gambe aperte, senza mutande e senza nulla con cui coprirsi se non con le mani.
L’aereo decollò eravamo in volo, Roberta si era calmata perché aveva capito che nessuno poteva vedere le sue intimità anche se toglieva le mani, ma in viso era rossa , si vedeva che la situazione la eccitava, ed io non perdevo occasione per accarezzarla o sussurrarle all’orecchio cosa stava facendo e cosa l’aspettava, quando ci fu un piccolo imprevisto. Infatti appena si spensero il segnale delle cinture obbligatorie ,dal sedile davanti Roberta apparve una testa che si voltò verso di noi, era il padre del ragazzo che voleva vedere come stava. A questo signore sicuramente non parve vero cosa aveva visto, ovvero una splendida donna con le gambe aperte e senza mutande che mostrava le sue intimità più nascoste in pubblico. Il signore iniziò a balbettare qualcosa, mia moglie cercò di chiudere d’istinto le gambe, ma con il bagaglio riuscì solo a sollevarle e a stringerle di lato , ma così facendo la gonna salì e stavolta era il ragazzo a vederle gambe culo e figa, Roby era in preda al panico aveva mostrato le sue virtù a padre e a figlio. Io in tutto questo ero divertito ed eccitato, fortunatamente il padre del ragazzo era un bonaccione e si mortificò più di Roberta, infatti non si voltò più, mentre il ragazzo con la coda dell’occhio provava a guardare ma con fare discreto.
R- Sei un pazzo, mi stai facendo dare spettacolo, quello mi ha visto tutto nei minimi particolari, hai visto che faccia ha fatto, e tu te ne preghi come se fossi un premio da mettere in mostra?-disse sottovoce.
L- Le cose belle si guardano e si fanno vedere- risposi spavaldo- e poi sei tu che la mostri a tutti , io ti ho solo proibito di portare intimo e di indossare questi vestiti, sei tu che non sai stare ferma e fremi tutta! Comunque la cosa a me non dispiace e visto che sei tu a volerlo continueremo così!
Stava per rispondermi qualcosa, ma fu interrotta dalle hostess che iniziarono a passare con le bibite. Roby fece finta di niente e iniziò a guardar fuori dal finestrino tenendo sempre le mani a coprire le sue intimità.
Il viaggio aveva la durata di 6 ore, e quando la stanchezza iniziò a farsi sentire ci addormentammo entrambi, anche perché ci eravamo svegliati presto. Dopo un po’ che dormivamo, sentii il bisogno di andare in bagno e mi alzai, non potevo scegliere momento peggiore infatti a causa di due vuoti d’aria stavo per farmela sulle scarpe. Quando tornai Roby stava dormendo a sonno pieno, con una mano sotto la faccia a tenerla su l’altra a penzoloni, il bacino era scivolato verso il basso e la gonna risalita fino al’inguine, in pratica era con tutta la mercanzia di fuori. Il ragazzo accanto stava giocando con il suo smartphone, secondo me l’aveva immortalata con qualche scatto o peggio ancora aveva fatto un video , ma non dissi nulla anzi pensai fosse una buona idea e lo feci anche io. Le feci fare il resto del viaggio con la figa di fuori, ma guardandola bene , mi accorsi che era bagnata ed aveva un po’ di liquido in mezzo alle cosce, al che mi venne il dubbio che lo facesse apposta e facesse solo finta di dormire, ma stetti al gioco. Non si coprì neanche quando passò nuovamente l’hostess, chiedendo se volessimo qualcos’altro, e rimase di stucco vedendo la scena, io risposi che stavo bene così e come poteva vedere mia moglie stava dormendo indicandogliela. Con noncuranza del ragazzo che mi stava accanto, misi una mano sulla sua coscia, facendola scivolare fino all’inguine dove mi fermai, senza toccarle la figa ma accarezzandola, quando vidi che iniziò a mordersi il labbro, era la prova che non stesse dormendo, perché stava godendo in silenzio. Feci finta di nulla, uscii dal bagaglio una giacca e l’appoggiai sulle mie gambe coprendole, poi presi la mano di Roberta e la portai sul mio cazzo che nel mentre avevo uscito, lei fece finta di svegliarsi e mi disse all’orecchio:- Ma che fai, rimettilo dentro i pantaloni, se se ne accorgono ci arrestano per atti osceni n luogo pubblico.- Ma nel mentre continuava a masturbarmi.
L- Tu hai goduto, ora &egrave il mio turno, hai fatto solo finta di dormire e me ne sono accorto , ormai ti conosco troppo bene, per cui visto che ti piace fare la troietta ora continui e fai venire pure me, e per aver fatto di testa tua dopo sarai punita per questo, e riapri subito le gambe che ti voglio guardare.- Roberta non sapeva cosa dire , era stata scoperta, le uniche parole che riuscì a pronunciare furono:- Si padrone!- Riaprì le gambe stavolta più oscenamente e continuò con il suo lavoro di mano. Stavamo per arrivare presi dei fazzoletti di carta , e glieli passai dicendole che se solo una goccia del mio sperma avesse bagnato i miei pantaloni o la mia giacca, l’avrei fatta scendere con la gonna alzata ed il culo di fuori. Roberta rabbrividì e si concentrò a farmi venire mentre con l’altra appoggiava i fazzoletti sul mio cazzo, appena ebbi goduto , mi ripulì per bene ripose il mio pisello ormai moscio nei pantaloni, alzò la giacca ed esaminò con terrore i miei pantaloni. Per sua fortuna erano puliti come la giacca, tirò un sospiro di sollievo, prese i fazzoletti sporchi e li ripose nel portaoggetti.
L:- Sei stata brava, per questa volta nessun altro vedrà il tuo bel culo.
In quel momento suonò il campanello che diceva di allacciarci le cinture, perché stavamo per atterrare.
Le dissi che ci pensavo io, presi la sua cintura e gliel’allacciai, ma con movimenti minimi le avevo fatto salire ulteriormente la gonna fino a farla sedere sul suo culo nudo , lei impallidì nuovamente ed io le dissi:- Stai ferma e tranquilla, l’unico che può vederti sono io e se si abbassa il ragazzo qui accanto, che però oggi ormai ha visto tutto, per cui non far rumore e non attirare attenzione, altrimenti la ti faccio stare così anche mentre tutti i passeggeri scendono , mentre se farai la brava ti faccio coprire appena si spegne il segnale di allacciare le cinture.
Lei inghiottì la saliva e fece un cenno di sì con il capo, le feci pure una foto, chi me lo doveva dire mia moglie nuda dall’ombelico in giù in un aereo, in mezzo ad una folla di gente che neanche se ne accorgeva, mi si indurì di nuovo il pene, ma non era il momento purtroppo. Quei 10 minuti tra atterraggio e posteggio dell’aereo le sembrarono interminabili, appena si spense il segnale delle cinture mi guardò attendendo un mio cenno, fui veramente colpito da questa cosa, vuol dire che si era veramente calata nella parte della schiava, le diedi il permesso di coprirsi fu velocissima. Salutammo il ragazzo che aveva vissuto sicuramente una delle situazioni più os&egrave della sua vita, e scendemmo dall’aereo. Ci aspettava una vacanza indimenticabile!
Appena usciti dall’aeroporto trovammo ad aspettarci un ragazzo con un cartoncino su cui era scritto il nostro nome, scoprimmo poi essere uno degli animatori del villaggio. Appena vide mia moglie se la mangiò con gli occhi, restò imbambolato per alcuni secondi fino a quando non si destò, si presentò dicendoci di chiamarsi Riccardo e prese i nostri bagagli per portarli in auto. Con mia somma gioia vidi che l’auto con cui ci era venuto a prendere, era una bella spider rossa con il tettuccio apribile e che naturalmente vista la temperatura era abbassato. Il ragazzo sistemò le valigie nel mentre noi salimmo in auto sul sedile di dietro, per salire Roby ebbe qualche problema con la gonna, perché essendo l’auto a tre sportelli, doveva passare dal posto del passeggero, e fu costretta ad allungare le gambe per salire e la gonna risalì pericolosamente al livello delle natiche, ma fortunatamente per lei il culo glielo vidi solo io che ero dietro , mentre il ragazzo era dall’altro lato dell’auto e si stava mangiando le mani per non essere vicino a me, poi salii anche io e partimmo. Durante il viaggio ci spiegava i divertimenti del posto e di come fosse organizzata la settimana se fossimo voluti rimanere al villaggio, ma io non davo molto ascolto alle sue parole, perché con noncuranza della situazione avevo fatto allargare le gambe a mia moglie e la stavo masturbando in auto. Questa volta però Riccardo non poteva vedere la figa di mia moglie, perché era seduta dietro di lui, per cui osai di più e le alzai completamente la gonna in vita lasciandola nuda dalla cinta in giù. Lei faceva finta di niente e parlava con il ragazzo per non dare nell’occhio, ma teneva gli occhi chiusi e la schiena inarcata sporgendo la figa in avanti, segno che le piaceva. Però poi ad un tratto si irrigidì, strinse le gambe e cercò di coprirsi alla meno peggio, e non capii il perché, fino a quando non mi voltai dietro di me e vidi che stavamo superando una serie di tir incolonnati sulla corsia di destra, che dall’alto si godevano la scena di una stangona a gambe aperte che veniva masturbata di fronte a tutti. A me la cosa non dispiacque, ma lei diventò paonazza e si ricompose. Stavo per ordinarle di riaprire le gambe quando il ragazzo mise la freccia e svoltò dicendo che stavamo per arrivare, allora feci finta di niente e continuai a parlare con lui.
Gli chiesi: -Sai se qui in zona ci sono spiagge nudiste?
Lui sorridendo rispose: -Qui il nudismo &egrave permesso ovunque, anche se ci sono spiagge frequentate quasi esclusivamente da nudisti mentre in altre sono pochi e per lo più le ragazze stanno per lo più in topless, ma sono sicuro che se sua moglie facesse un’eccezione, alla gente presente non dispiacerebbe.
Il ragazzo aveva capito l’antifona e non lo ripresi anzi restai al gioco.
L:- Chissà, vedremo! Sai inizialmente preferiremmo andare in una spiaggia un po’ più isolata per dare un po’ di colorito a quel culetto bianco e alle sue tettone, sai non vogliamo fare brutta figura, ahahah- e scoppiammo a ridere. Poi lui continuò:- Comunque prenda questa mappa del’isola, come vedrà ci sono segnate sopra tutte le spiagge, quelle sottolineate in giallo sono spiagge miste, dove sua moglie può decidere di mostrare il culetto o meno, quelle sottolineate in rosso sono quelle che a lei interessano di più, dove non mostrarlo sarebbe un peccato!- Riccardo, si era mostrato molto intraprendente, infatti dopo quelle parole mi fece l’occhiolino. Dopo 2 minuti fermò l’auto, eravamo arrivati al villaggio, scese dall’auto e aprì il suo sportello a Roberta in segno di galanteria, ma sicuramente lo fece per dare una sbirciata alle cosce di mia moglie. Io scesi dall’altra parte velocemente e raggiunsi il ragazzo in modo da godere della sua stessa visuale. Roberta era titubante, ma doveva pur scendere, non poteva restare in auto, per cui provò a girarsi mettendo entrambi i piedi a terra e tenendo le gambe strette,ma non arrivava a toccare per terra essendo seduta nei posti dietro e dovendo scendere dal davanti, poi essendo l’auto anche molto bassa, per alzarsi fu costretta ad allungare un braccio verso la portiera e ad allargare un po’ le gambe, ma vista la lunghezza della gonna, questa risalì un po’ facendole mostrare la sua bella passera a me ed al ragazzo che non si aspettava di vederle la figa, magari un bel perizomino, ma di certo non ne rimase deluso. Roberta si vergognava come non mai, pensando che quel ragazzo lo avremmo potuto incontrare nuovamente ogni giorno nel villaggio. Riccardo prese i bagagli e ci accompagnò alla reception, dove ci salutò augurandosi di incontrarci al più presto, e ne capisco il perché.
Ci accolse una bella ragazza che iniziò a registrare i nostri dati anagrafici, controllare le prenotazioni e tutta la routine del caso. Roberta in quel momento era più tranquilla, perché anche se con le cosce in mostra grazie alla bella mini e con la maglia scollata, nella hall non era di certo la più nuda delle ragazze, infatti ne continuavano a passare molte in bikini, che andavano in spiaggia o in piscina.
Appena finimmo di registrarci, la ragazza ci accompagnò personalmente nella nostra camera, attraversammo tutta la hall, passammo attraverso uno grande atrio dove c’erano dei negozietti di costumi, un tabacchi, un negozio dove erano esposte alcune foto dei villeggianti che continuavano a scorrere su dei monitor in modo che se fossero piaciute ognuno poteva acquistarle. Passammo poi attraverso uno splendido vialetto pieno di fiori e arrivammo alla nostra stanza, che si trovava al piano terra del complesso, ringraziammo la ragazza, provai a darle una bella mancia, ma questa non accettò, dicendo che i dipendenti non potevano accettare denaro. Appena entrati Roberta si gettò sul letto, distrutta per tutto quello che aveva passato, non era arrabbiata, ma mi rimproverò lo stesso dicendomene di tutti i colori, ma ormai la conosco e quello era il tono di quando faceva la farsa. Io tergiversai un po’ e poi le dissi:- Allora se hai finito di farmi la scenata, che ne dici di guardare la stanza, mi &egrave costata molto vediamo se ne vale la pena?- Si interruppe e iniziò a gironzolare per la camera, che effettivamente era molto bella e lussuosa, infatti avevo prenotato quella al centro del villaggio con tutti i confort: mega letto, maxischermo, frigobar, condizionatore, bagno con vasca idromassaggio e con una grande veranda con tanto di tavolo, sedie e un bel dondolo. Appena uscimmo in veranda la vista era splendida, questa infatti si affacciava su una bellissima piscina attorniata da tante casette come la nostra, in pratica stare lì, era quasi come stare in piscina se non fosse stato per un muretto che fungeva da balaustra della veranda.
Vista l’ora tarda decidemmo di ordinare qualcosa per cenare in camera, chiamai la reception e andammo a fare la doccia. Io andai per primo perché Roberta prima doveva chiamare la madre che era molto apprensiva riguardo ai viaggi, e sapevo che quella telefonata sarebbe durata parecchio. Uscito dalla doccia misi un paio di bermuda, delle infradito e mi sistemai in veranda, bevendo una bella birra ghiacciata presa dal frigo della stanza. Roberta invece si era appena spogliata ed era entrata in doccia, era uno spettacolo, poich&egrave aveva lasciato la porta aperta, dalla specchiera a parete del bagno appariva in tutto il suo splendore e la potevo cedere dalla mia poltrona in veranda. Ad un certo punto sentii bussare alla porta, era arrivata la cena, mi alzai e andai ad aprire, quando in mente mi venne una scena che ho visto in un film erotico di Tinto Brass. Aprii la porta e vidi un ragazzino che avrà avuto si e no 18 anni, spingeva un carrello con la nostra cena, gli dissi di entrare e di sistemare tutto in veranda, e così fece. Entrando il ragazzo non si accorse di nulla poiché il bagno era alle sue spalle, appena finì di apparecchiare, si voltò verso di me, ma io mi accorsi che guardava altrove, infatti Roberta stava uscendo dalla doccia, e non aveva sentito né bussare né entrare il ragazzo. La scena era questa: mia moglie nuda che si asciugava con l’accappatoio in bagno, noi in veranda, io che le davo le spalle e facevo finta di quello che non si era accorto di nulla, ed il ragazzo di fronte a me che era eccitatissimo per la scena, ma non diceva nulla. Feci di tutto per perdere tempo chiedendo al ragazzo gli orari dei pasti, degli spettacoli e di ciò che proponeva il resort, lui mi rispondeva farfugliando, si vedeva che era distratto. Quando ad un certo punto Roberta ignara di tutto, uscì dal bagno nuda ed entrando in stanza disse:- Allora amore, cos’hai preparato per me, come devo vestirmi per dormire stanotte?- Ricordando che ero io a decidere il suo vestiario. Ma appena finì di pronunciare la frase, io mi voltai e alle mie spalle il ragazzo salutò impacciato. Roberta appena vide che non ero solo, sollevò il lenzuolo del letto e si coprì.
R:- Lucio me lo potevi dire che c’era il cameriere, guarda che figura di ‘.!- E si rinchiuse in bagno. Io ringraziai il ragazzo, il quale a sua volta ringraziò me, ne aveva ragione, e se ne andò.
Andai in bagno :- Roby puoi uscire amore &egrave andato via.
R:- Sei uno stronzo, lo hai fatto apposta!
L:- Io? Ma quando mai, anzi dovrei essere io incazzato, che sei uscita nuda a farti guardare dal cameriere, e tu rimproveri me? Cosa ne potevo sapere io che uscissi nuda e che uscissi in quel momento?
R:- Sarà, ma per me lo hai fatto apposta! Allora che metto e che si mangia?Ormai ci era abituata e la rabbia le passava subito, anzi iniziavo a pensare che le piacesse proprio mostrarsi facendo la gnorri. Presi dalla mia valigia un completino intimo nero, molto semplice ma un po’ trasparente, per iniziare piano e non forzarla da subito e glielo diedi.
R:- Wow molto carino, pensavo peggio!- Lo indossò subito.
L:- Dai vieni qui in veranda che &egrave già pronto sul tavolo.
R:- Come in veranda non mangiamo qui? Ma amore sono in reggiseno e perizoma, come posso uscire in veranda dove in pratica siamo in piscina e tutti possono vedermi?
L:- Punto primo non mi devi mai rispondere, ricordati la scommessa! Punto secondo da lontano sembrerà un costume da bagno, e poi mica siamo al ristorante siamo nella nostra veranda! Vieni subito!
Appena cambiai voce, uscì immediatamente, anche perché effettivamente da lontano poteva sembrare davvero un costume.
L:- Roby prima di sederti però fammi un favore, accendi la luce mica possiamo mangiare al buio!- Tornò indietro, accese la luce, e si venne a sedere a tavola, ma non si accorse che il lampadario che si trovava sopra il tavola faceva sì che quel bel completino diventassi quasi completamente trasparente, in pratica era come se fosse nuda, per cui chiunque passasse ne vialetto tra la piscina e la nostra stanza poteva vedere una splendida donna e che se si fosse avvicinato l’avrebbe potuta scrutare nei minimi particolari.
Appena si accorse del suo stato si coprì il seno e mi pregò di spegnere la luce, ma io le intimai di continuare a mangiare tranquillamente che da lontano, non si sarebbe visto nulla, cosa su cui però avevo seri dubbi.
Lei continuò a mangiare e pian piano dimenticò com’era vestita. Terminata la cena le proposi la solita partitina a carte prima di andare a dormire.
R:- E che vorresti giocarti questa volta? Già devo fare e vestirmi come vuoi tu! E soprattutto se vinco io cosa vinco?
L:- Facciamo così, se vinci tu domani per tutto il giorno, potrai indossare quello che più ritieni opportuno ed io non dirò nulla.
R:- E se vinci tu, cosa vuoi di più?
L:- Mhh, fammi pensare”- mi guardai intorno e mi venne un’idea- Se vinco io lasci qui il tuo completo intimo e ti vai a fare un bagno nuda in piscina, passando per il balconcino e poi torni!
R:- Nuda? Ma sei pazzo? E se qualcuno mi vedesse? Non se ne parla proprio!
L:- Roby ricorda che se te lo ordino lo devi fare a prescindere, e poi a quest’ora non c’&egrave proprio nessuno in giro. ‘ Roberta capì che non aveva scelta e che ci poteva solo guadagnare un giorno di tranquillità, ed in effetti essendo tardi, la piscina era deserta, e anche dal vialetto non passava quasi nessuno.
R:- Ok accetto, giochiamo!
Presi le carte che non mancano mai nella mia valigia e iniziammo a giocare, purtroppo però non avevamo fiches, per cui usammo come chips le arachidi e le patatine che c’erano nel mobiletto della stanza.
Come al solito non ci volle molto per vincerla, lei era senza parole, era arrabbiata per aver perso ma soprattutto impaurita per ciò che doveva fare un conto &egrave stare senza mutande accanto al marito, un conto era andare nuda in un posto pubblico, anche se per fare un bagno e tornare.
Mi alzai, le andai dietro e iniziai ad abbassarle le spalline del reggiseno, lei mi lasciava fare e non mi diceva nulla, poi passai ai gancetti dietro che slacciai lentamente, e oplà era a seno nudo in veranda, presi il reggiseno e lo buttai dentro la stanza così che fosse lontano da lei in caso se ne pentisse, poi mi abbassai sotto il tavolo, le feci scavallare le gambe, e afferrai i lembi dell’elastico del perizoma ed iniziai ad abbassarglielo lentamente fino alle caviglie, le chiesi di alzare i piedi, e le tolsi anche quel pezzo di intimo, che finì vicino il reggiseno, ora era completamente nuda in veranda, e chiunque fosse passato l’avrebbe vista così come mamma l’ha fatta.
L:-Amore sei uno spettacolo, oltre ad essere stupenda come al solito, così svestita sei veramente eccitante, che ne dici ora di onorare la scommessa? Anche perché prima lo farai, prima ti potrai rivestire!
R:- Sei un bastardo, ti piace mettermi in imbarazzo eh? E ti piace vedere la tua donna nuda in giro vero? Ma mi piace anche questo tuo lato un po’ perverso di te e so che mi ami! Ok andiamo, mi immergo e torniamo subito qui, ok?
L:- No,no, io mi godrò la scena da qui!
R:- Come da qui? Non vieni con me? Mi vuoi lasciare andare da sola e di notte, nuda in giro per il villaggio?
L:- Come sei esagerata, si nuda, si da sola, ma mica per il villaggio, stai andando qui a 10 metri da dove siamo, e non c’&egrave nessuno in giro, per cui, fossi in te mi sbrigherei, perché più tempo passa più c’&egrave il rischio di essere vista.
A queste parole si convinse, si alzò in piedi, mi diede un bacio in bocca di quelli che la lingua ti arriva in gola, e si incamminò verso il parapetto, così come mamma l’aveva fatta, arrivò vicino il muretto si guardò intorno vide che non c’era nessuno alzò prima una gamba mettendosi a cavalcioni del muretto e poi passò sul prato dal’altra parte. Era uno spettacolo senza eguali ero eccitatissimo, avevo il cazzo che mi pulsava tra le gambe, non avevamo mai rischiato tanto, presi il telefonino dal tavolo e iniziai a fotografarla da dietro, già da quando stava scavalcando il muretto. Appena sul prato si nascose dietro un albero, guardò a destra ed a sinistra, non vedendo nessuno accelerò il passo ed arrivò velocemente in piscina, si voltò verso di me, mi salutò e si tuffò. Mi aspettavo che uscisse di corsa e tornasse subito, invece forse ci aveva provato gusto, mi chiamò chiedendomi di raggiungerla e si immerse per rilassarsi un po’. Fu lì che accadde l’inaspettato , infatti arrivarono due coppiette di ragazzi, sicuramente ubriachi, che avevano ben pensato di fare un bel bagno di mezzanotte in piscina con tanto di bottiglia di champagne a seguito. Roberta appena riemerse se li trovò che già stavano entrando in acqua, si voltò verso di me non sapendo cosa fare, era terrorizzata, si trovava in una piscina pubblica, nuda con sconosciuti, io inizialmente le volevo correre incontro con una tovaglia da mare, ma poi la libido ed il mio essere un po’ sadico ha avuto il sopravvento. La guardai e le feci spallucce come a significare:’ Che ci posso fare mica &egrave colpa mia’. Lei capì che non sarei andato a prenderla e ad aiutarla a tirarsi fuori da quell’impiccio, cercò di stare per conto suo dalla parte opposta della piscina quando, una delle ragazze che era in piscina si accorse di lei:- Ciao, scusa se ti abbiamo disturbata, pensavamo non ci fosse nessuno in piscina, ma vedo che anche a te andava di fare un bel bagno notturno. Oh, che maleducata che sono! Ti va qualcosa da bere, abbiamo uno champagne che &egrave la fine del mondo-, dicendo questo si allontanò dai suoi amici per portare la bottiglia a Roberta, che cercava di stare immersa il più possibile, lasciando fuori solo la testa.
R:- No ti ringrazio, per questa sera ho già bevuto troppo, ero venuta per stare un po’ da sola a rilassarmi.- Disse queste parole sperando di essere lasciata in pace in disparte, infatti la ragazza capì l’antifona, pensò che Roberta fosse un’antipatica e tornò dai suoi amici. Roberta sarebbe voluta scappare via subito, ma si sarebbero accorti che era nuda, per cui sperava solamente che le due coppie se ne andassero al più presto. Questi al contrario non ne volevano sapere proprio di andarsene, anzi iniziarono prima a baciarsi e poi ad amoreggiare, si capiva dai movimenti che qualcosa sotto l’acqua si muoveva, forse era per colpa dell’alcool, ma di certo non facevano nulla per cercare di nascondere cosa stessero facendo. Roberta al contrario era sicuramente imbarazzata, ma mi sembrava anche interessata a quello che succedeva, infatti da qualche minuto non si voltava più a guardare me e cosa stessi facendo, ma guardava con insistenza le movenze dei corpi di quei ragazzi, che essendo nell’acqua più bassa si vedeva stessero scopando, ma la cosa assurda era che loro che scopavano erano in costume, mentre Roberta era nuda. Dopo una 15 di minuti che era a mollo in quella situazione, vidi che mia moglie inarcava la testa all’indietro, era un segno inequivocabile, sotto l’acqua si stava masturbando, quella scena l’aveva eccitata a tal punto da portarla a toccarsi. Chi l’avrebbe detto che si sarebbe spinta a tanto, fu allora che pensai di intervenire, la volevo punire per quella sua finta pudicizia che nascondeva quella sua forte libido. Riaccesi la luce della veranda, che avevo spento quando Roby era andata via, e le gridai a voce alta in modo che anche i ragazzi potessero sentire:- Amore, io sto per andare a letto, tra cinque minuti chiudo la finestra che sento un po’ di freddo, se tu vuoi continuare il tuo bagno in piscina fai pure, ma quando torni fai il giro dall’altra parte ed entra dalla porta che lascerò aperta, ah, dimenticavo, visto che sei nuda, per asciugarti ti lascio qui sul muretto una tovaglia così non prendi freddo quando esci.- A quelle parole le coppiette si fermarono e iniziarono a fissare mia moglie che restò immobile, non sapeva più cosa fare, non si aspettava un colpo basso del genere, ora loro sapevano che fosse nuda, e la fissavano con un’aria ancora più eccitata di quando stavano scopando, sapendo di essere guardati da una donna nuda vicino a loro.
Roberta si trovava di fronte ad una scelta o rimanere in acqua per chissà quanto tempo, aspettando che le coppiette fossero andate via, e sperando che non andassero vicino a lei per attaccar bottone sapendola nuda, per poi dover andare in veranda a prendere un asciugamano, che avrebbe coperto solo il seno o il culo e la figa, per poi dover fare il giro del complesso di case passando per i vialetti seminuda, sperando di non incrociare nessuno; o uscire ora entro cinque minuti dalla piscina, mostrandosi completamente nuda ai ragazzi, ma tornando in veranda per entrare dal balcone senza dover attraversare mezzo villaggio. Alla fine pensò che il male minore fosse uscire subito, tanto i ragazzi erano ubriachi e l’indomani magari avrebbero ricordato poco o nulla, mentre se fosse rimasta avrebbe potuto essere importunata o peggio. Io naturalmente non sarei andato a dormire veramente, ma sarei rimasto a spiarla da dietro la tenda ed intervenuto in caso di bisogno, pensavo avrebbe vinto la sua pudicizia e sarebbe rimasta in acqua, aspettando fossero andati via, ma mi sbagliavo. Dopo qualche istante la vidi fare forza sulle braccia e sporgersi in avanti con il suo splendido seno sul bordo della piscina, verso la nostra abitazione, per poi alzare una gamba fuori dall’acqua, dandomi una completa visione della sua nudità che risplendeva nella notte a causa dei riflessi della luna sulla sua pelle bagnata. Potevo solo immaginare la spettacolare esibizione che aveva fatto per i ragazzi prima chinandosi in avanti a novanta gradi e poi allargando le gamba per salire a bordo piscina mostrando i suoi splendidi buchini oscenamente esposti, tutto questo successe perché la scaletta per uscire dalla piscina si trovava vicino ai ragazzi , e lei essendo dalla parta più profonda e non toccando il fondo, dovette faticare un po’ per uscire da quel lato. Appena fuori la vidi splendida come non mai passeggiare nuda verso di me, i ragazzi fecero un fischio di approvazione salutandola, lei si voltò fece un cenno con la mano e si incamminò con passo svelto ma non correndo, ormai l’avevano vista se fosse corsa via avrebbe dato più nell’occhio. Io uscii di nuovo in veranda e le scattai alcune foto, appena arrivò al muretto lo scavalcò ignorando la tovaglia, mi venne a baciare sussurrandomi all’orecchio:- Scopami mio padrone.
A quelle parole mi abbassai i bermuda e la presi lì in veranda sul tavolo, non curante che ci potessero vedere e sentire, sia chi fosse in piscina che passasse nei vialetti, io ero così eccitato che venni velocemente, ma riuscii a riprendermi subito grazie ad un suo gioco di lingua a dir poco fantastico, una scena celestiale, disteso nudo in veranda con tra le gambe mia moglie che mi fa un pompino, chinata in ginocchio che dà le spalle ad una piscina dove dei ragazzi si godono la scena. Appena mi tornò duro, l’afferrai per i capelli trascinandola fino al muretto, la feci chinare a 90′ e la presi da dietro, e tirandola per i capelli la costringevo a guardare quei ragazzi in piscina che ci davano anch’essi dentro, incrociando i loro sguardi. Lei venne non so quante volle, e durante uno di quegli orgasmi le chiesi:- Allora chi sono io eh, rispondi!
R:- Sei il mio padrone.
L:- E ti piace quello che ti fa fare il tuo padrone? Che ti fa fare la zoccola in pubblico?
R:- Si mi piace, mi piace fare ogni cosa che mi ordini di fare!
R:- Mi fa piacere che la pensi così perché questo &egrave solo l’inizio della nostra vacanza, e di ciò che ti farò fare, ma ora fai silenzio e godi!
A quelle parole aumentai il ritmo, e Roby, entrò in ecstasy, sembrava un’ossessa, non capiva più dove si trovasse voleva solo godere, e pure tanto. Continuammo per un’oretta, poi ci gettammo sul letto esausti ed appagati, ci dovevamo riposare, in fondo la vacanza doveva ancora cominciare!
La mattina successiva ci alzammo di buon’ora nonostante fossimo stanchi per il viaggio e per la nottata, ma eravamo anche eccitati per quanto ci aspettava, soprattutto Roby era elettrizzata all’idea di sapere cosa avremmo fatto quel giorno, cosa le avrei fatto indossare e dove saremmo andati!
Appena alzati dal letto, io come al solito fui il più lesto ad entrare in doccia, come tutti gli uomini in 10 minuti fui pronto, lei mi attendeva nuda sul letto.
R:- Allora oggi che si fa, hai già organizzato qualcosa di bello ?
L:- Si so già come passeremo la giornata, ma ora vai a prepararti, appena sarai pronta esci e troverai sul letto cosa ti sarà permesso indossare.
R:- Ok vado, non vedo l’ora di sapere di cosa si tratta-. Detto questo entrò in bagno, io aprii la valigia e sistemai sul letto quello che avrebbe dovuto indossare quella mattina. Stavolta forse perché eccitata, impiegò meno tempo del solito nel prepararsi, entrò nella stanza e chiese:- Allora dove si va?
L:- Oggi andiamo al mare, in una di quelle spiagge segnate in rosso sulla cartina, sai cosa vuol dire vero?- Lei annuì- Ma come primo giorno sarò buono, per cui sul letto troverai il costume che indosserai oggi, ed un pareo con cui coprirti.
A quelle parole si avvicinò al letto e guardò il bikini che avevo preparato, il pezzo di sopra era un normale bikini bianco, se non fosse che era abbastanza piccolo rispetto alle sue tette enormi, poi passò al pezzo di sotto, e si trovò in mano qualcosa che non aveva mai visto.
R:- E questo cos’&egrave?
L:- Come cos’&egrave, &egrave il tuo slip- replicai.
R:- Uno slip, ma se non capisco neanche come si mette , sembra un cerchietto per capelli.
Si trattava di un C-string, in pratica era un copri sesso, che aveva un’anima interna in ferro, che permetteva di essere modellato in base alle misure della donna, davanti arrivava a coprire il pelo pubico, ma solo perché Roberta era quasi completamente rasata tranne per una striscia di peli centrale, mentre dietro era come se fosse un perizoma che terminava con il solco dei glutei , lasciando completamente scoperto il fondoschiena ed i fianchi, se qualcuno l’avesse guardata di profilo sarebbe sembrata nuda, però effettivamente a guardare quell’oggetto sembrava un cerchietto per capelli.
L:- Guarda ti faccio vedere come si mette. Presi il c-string le feci allargare le gambe e lo piegai in modo tale che restasse su da solo. Roberta si guardò allo specchio effettivamente era molto eccitante, aveva sì un costume indosso che la copriva , ma sembrava più nuda che vestita, e sicuramente in una spiaggia di nudisti avrebbe dato meno nell’occhio nuda che così conciata.
R:- Ma se cammino cadrà!- Dicendo ciò iniziò a camminare su e giù per la stanza e a fare strani movimenti , per vedere se cadesse, ma lo string, restava su, e questo la tranquillizzò un po’. Poi continuò :-Fortunatamente resta su, anche se non capisco come , ma come vedi se allungo un po’ di più la gamba, o se mi abbassò un po’ lateralmente si vede tutto, non mi vorrai far uscire così dal villaggio?
L:- Innanzitutto questo non &egrave un mio problema, a me piace e tu lo devi indossare, e per farti contenta come vedi ho anche preparato un pareo con cui poterti coprire fino alla spiaggia, e se proprio non vuoi indossare lo string puoi anche non metterlo, e venire senza nulla sotto.- A quelle parole non continuò più a protestare, sbuffò un po’, prese il pareo e cercò di sistemarlo al meglio per coprire il più possibile, questo infatti era abbastanza lungo da essere indossato come vestito, ma ero stato anche attento che fosse abbastanza trasparente, per cui chiunque la fissasse un po’ più a lungo poteva ben vedere com’era vestita sotto, per meglio dire com’era svestita.
Appena indossato tutto , le diedi anche le scarpe, si trattava di un paio di zoccoli in legno, con una zeppa alta 12 cm, che le mettevano in rialzo il suo splendido culo ed i polpacci muscolosi da sportiva che aveva.
Aprii la porta e le dissi:- Dai amore, esci che andiamo, di sicuro sarai la più bella e sexy della spiaggia, sei uno schianto.
Uscimmo dalla stanza, chiusi la porta e ci incamminammo per i viottololi del villaggio, attraversammo la hall e gli sguardi di tutti erano calamitati su Roberta, che non si era ben accorta di quanto trasparisse il pareo, e considerato il g-string da dietro e lateralmente sembrava nuda, per cui la gente la fissava per capire se lo fosse, gli uomini la guardavano con sguardo assatanato e le donne con uno sguardo di gelosia e rabbia visto che i rispettivi mariti e ragazzi sembravano imbambolati.
Ad un certo punto svoltai e Roby:- Ma dove vai? Si esce di là!
L:-Non vorrai stare fuori tutto il giorno senza fare colazione? E continuai ad andare verso il ristorante.
R:- Ma non posso entrare in sala così, mi sento in imbarazzo e’
L:- E basta! Se ti dico di fare una cosa la fai, anzi io mi siedo qui e tu vai a prendermi un cappuccino e delle brioche.
Lei allora smise di lamentarsi e sbuffando un po’ si allontanò per andare al buffet, era una scena molto eccitante, mia moglie vestita in maniera quasi sconcia, con il culo ed i fianchi coperti solo da uno sottile strato di stoffa semitrasparente, in mezzo alla gente che la fissava, mentre lei faceva finta di nulla.
Appena tornò si sedette e mi raccontò che in mezzo alla folla aveva ricevuto molti complimenti e che si era imbarazzata tantissimo perché tutti la fissavano in mezzo alle gambe e le guardavano il culo. Io risposi che in fondo le cose belle si guardano e lei meritava di essere guardata, finimmo di fare colazione e uscimmo dal residence.
R:-Allora come ci andiamo in questa bella spiaggia?
L:- Aspettami 5 minuti qui che sto tornando.- Mi allontanai e dopo qualche minuto tornai da lei in sella ad un bel Tmax uno di quegli scooter molto potenti.
L:- Ti piace? L’ho affittato qui accanto al villaggio, c’&egrave un autonoleggio, dai mettiti il casco e sali che andiamo.
R:- Andiamo con quello? Ed io come posso salirci su? Se salgo il pareo &egrave troppo corto, e volerà con il vento, ti faccio notare che mi hai fatto indossare questa specie di costume che dietro non copre praticamente nulla, ed io dovrei andare in moto con il culo di fuori così tutti quelli dietro possano vederlo?
L:- Sempre a lamentarti, il pareo lo puoi tenere con le mani e cmq non saresti nuda, ti ricordo che qui la gente va in giro nuda davvero, e per finire se non sali subito te lo faccio togliere qui ora.
Roberta si arrese e salì in groppa alla moto, avrei voluto vedere la scena da dietro ma purtroppo era un privilegio solo per chi stava dietro di noi. La spiaggia in questione distava a 20 km di distanza, fino a quando eravamo su strade secondarie , Roberta era intenta a tenere il pareo con le mani, ma appena svoltai in autostrada, a causa della velocità sostenuta fu costretta a tenersi a me e ad abbracciarmi per paura di cadere, e nonostante continuasse a chiedermi di rallentare, io non le davo retta. Nello specchietto riuscivo a vedere il pareo che svolazzava, per cui potevo solo immaginare quello che si poteva vedere da dietro , ovvero il bellissimo culo di mia moglie quasi completamente nudo se non fosse per lo string che le arrivava al solco delle natiche. Roberta avrebbe voluto coprirsi, ma aveva più paura di cadere, ad un certo punto a causa di uno svincolo, sul lato della strada c’era una consistente coda di auto, che superai chiedendomi se avessero fatto caso al culo di Roberta, ne ebbi conferma quando qualcuno di loro, appena li superavo suonavano il clacson in segno di approvazione. Stavamo per arrivare alla nostra uscita per cui rallentai un poco, e dietro di noi vidi arrivare un’auto a gran velocità, che però stranamente non ci superò ma si accodò dietro di noi, avevano deciso di godersi lo spettacolo del culo di Roby, dopo un paio di km arrivò la nostra uscita, misi la freccia ed in quel momento l’auto che avevamo dietro accelerò un po’ e si accostò a noi, il conducente dell’auto suonò il clacson per attirare la nostra attenzione, mentre il ragazzo seduto dal lato passeggero agitava in mano un cellulare dov’era raffigurato uno splendido culo, in pratica nel periodo in cui erano dietro di noi avevano fatto un book fotografico del culo di Roberta. Uscimmo dall’autostrada mentre i ragazzi ci salutavano felici, Roberta tornò ad occuparsi del pareo, vista la bassa velocità, in un paio di minuti arrivammo alla spiaggia.
Appena arrivati Roberta disse:- Hai visto quei ragazzi, mi hanno fotografato il culo, ora chissà cosa faranno con quelle foto, si faranno delle seghe o peggio le faranno finire su internet.
L:- E la cosa non ti eccita? E Poi mica ti hanno ripreso in viso visto che avevi il casco, la gente al massimo vedrà un bellissimo culo, oppure hai la targa sul fondoschiena e risaliranno a te? Aahahah!
Effettivamente Roberta pensò che tanto non poteva essere riconosciuta, e si calmò, stava per scendere dalla moto quando le dissi:- Aspetta un secondo non scendere, voglio vedere qual era lo spettacolo che si stavano godendo quei ragazzi.- Misi il cavalletto e girai dietro la moto mentre Roby era ancora in sella, le alzai un po’ il pareo, e wow, ero uno spettacolo da lasciare senza fiato,il fatto che era a cavalcioni di una moto, il peso di Roberta ed il fatto che l’anima di ferro dello string non seguisse perfettamente le sue curve non essendo di stoffa restando leggermente largo, faceva intravedere il suo splendido ano, quei ragazzi sicuramente ne saranno rimasti estasiati, feci 2 foto anche io e poi la feci scendere per andare in spiaggia.
Attraversammo una breve stradina che ci portò ad una lunghissima baia con della sabbia bianca e molto fine, sembrava di stare ai caraibi, all’ingresso della spiaggia c’era un chioschetto di legno con tanti ombrelloni e sdraio , con molta confusione attorno: c’erano molte donne in topless ma nessuno era nudo, per cui pensai di spostarmi un po’ più in là. Infatti mentre camminavamo dopo aver percorso circa 200m, si iniziavano a vedere le prime persone nude, per lo più uomini, ma anche qualche donna, ma tutte rigorosamente distese a prendere il sole, mentre qualche uomo passeggiava completamente nudo in riva al mare. Dopo un po’ arrivammo in un punto che mi piacque molto, perché non era troppo affollato, c’erano delle coppie nude distese al sole, lì vicino c’era una specie di area attrezzata con ombrelloni di paglia, tavolinetti e sedie fatte con tronchi d’albero e un campo di beach volley.
L:- Che ne pensi ti piace qui come posto?
R:- Si &egrave perfetto, anche perché sono stanca di camminare, e poi qui ci sono meno persone, anche se molte sono nude e questo mi imbarazza un po’.
L:- Ma dai, smettila, ti imbarazza? Considera che tra poco ti spoglierai anche tu! Ahahah!
A quelle parole Roby si zittì, mi fece una smorfia, e iniziò a sistemare i teli mare e a togliersi il pareo.
Era molto più eccitante lei con quella specie di costume, che le donne completamente nude.
R:- Dai andiamo a fare un bagno che sono tutta sudata.
L:- No, io mi voglio rilassare un po’, ma tu vai pure.
Feci andare Roby da sola in acqua per godermi meglio la scena, una donna meravigliosa con un costume scandaloso, che sculettava come a volersi fare ammirare da tutti, e ci riuscì infatti si voltarono tutti a guardarla, sembrava una passerella, pure le donne l’ammiravano, e sono sicuro che anche Roby se ne era accorta di tutte queste attenzioni e che le piaceva. Entrò in acqua, dove restò per qualche minuto, poi tornò sui suoi passi facendo un’altra passerella, solo che stavolta aveva un punto di attrazione in più, infatti il pezzo di sopra appena bagnato era diventato quasi trasparente, le si potevano vedere chiaramente le aureole dei capezzoli, era già come se fosse in topless, mentre il pezzo di sotto, avendo all’interno un pezzo di ferro purtroppo non traspariva. Appena arrivò accanto a me si distese per rilassarsi e prendere il sole.
L:- Amore ma ti sei accorta che si sono voltati tutti a guardarti? Hai fatto colpo. Perfino le donne ti guardavano.
R:- Davvero? Tu dici? Non me ne ero accorta. Secondo me ti sbagli.
L:- No,no, ne sono sicuro e poi quelle tette così esposte hanno completato l’opera.
Roby si guardò il seno e si accorse che il costume era trasparente e che era come se fosse uscita dall’acqua con le tette di fuori, ma ormai era rassegnata all’idea di mostrarsi, e non mi volle dare nessuna soddisfazione, in fondo lei era una di quelle con il costume addosso, anche se questo era molto trasparente e sexy.
Mentre era distesa a pancia in su che prendeva il sole, le slacciai il pezzo di sopra , che le tirai da sotto mettendolo in borsa, e la lasciai in topless, ordinandole di voltarsi.
Si voltò e :- Ti piaccio così? Con le tette di fuori in mezzo alla gente?
L:- Si mi piace un casino, mi stai eccitando da morire. E a te piace?
R.- Anche a me sta iniziando a piacere, guarda qui! E così dicendo portò la mia mano sotto lo string, era un lago, era eccitatissima.
R:- Anzi io vado a fare un altro bagno vieni con me stavolta, o devo cercarmi compagnia?
Si alzò senza mettere il pezzo di sopra e si incamminò per andare in acqua, stavolta le corsi dietro.
Appena in acqua l’abbracciai e lei per tutta risposta mi infilò una mano dentro il costume stringendomi il cazzo che era diventato di marmo, io ricambiai infilandole tre dita nella figa, era apertissima, aveva voglia di scopare glielo si leggeva negli occhi. Ma sul più bello lasciò il mio cazzo e disse:- Ok per ora basta io torno a prendere il sole.
L:- Come mi lasci così? Torna qui!- Ma niente uscì dall’acqua come se fosse una sirena e si andò a distendere di nuovo, io non potei uscire subito altrimenti con quell’erezione avrei fatto un brutta figura ed avrei fatto capire cosa stavamo facendo in acqua, per cui dovetti aspettare 5 minuti.
La raggiunsi in spiaggia dove stavolta era appoggiata sule spalle a gambe aperte, per provocarmi, e ci riusciva benissimo, perché in topless con le cosce aperte e con il c-string che copriva davvero poco le sarei saltato addosso scopandola lì davanti a tutti, ma non si poteva, però meritava una lezione, perché non doveva prendere lei le redini del gioco.
Mentre eravamo distesi nel campo di beach volley erano arrivati un gruppo di ragazzi che stavano per giocare, ma che vedevo essere molto interessati a mia moglie, perché alcuni di loro continuava a guardare verso di noi e Roberta che si era accorta della cosa continuava a tenere le gambe ben aperte provocandoli e facendoli eccitare. Li vidi parlare tra di loro quando uno di loro si avvicinò verso di noi e:- Ciao ragazzi, scusate ma come vedete siamo 9 e ci manca una persona per giocare non &egrave che uno di voi vorrebbe giocare?- Era il momento di fargliela pagare per quelle provocazioni, non diedi il tempo a Roberta di rispondere che lo feci io:-Io non sono un gran che, ma mia moglie &egrave bravissima, gioca a pallavolo da una vita e sicuramente vorrà giocare con voi, vero Roby?
R:- Ma io veramente volevo rilassarmi un po’, non mi va di giocare.
La guardai con uno sguardo severo e mi voltai verso il ragazzo:- Vai pure a dire ai tuoi amici che Roberta verrà a giocare con voi, la convinco io!- Gli feci l’occhiolino ed il ragazzo contento tornò al campo a dare a tutti la lieta notizia, di sicuro erano venuti per dirlo a me, in modo tale che Roby si fosse avvicinata per guardare la partita, di certo non si aspettavano che sarebbe venuta lei a giocare, ma sono sicuro che non si saranno dispiaciuti molto.
L:- Roby ora tu ti alzi e vai a giocare con loro, questa sarà la tua punizione per avermi lasciato in quelle condizioni in acqua.
R:-Ma io scherzavo, non pensavo te la saresti presa. Mica posso giocare così, con questo costume, c’&egrave il rischio che ad ogni movimento si veda qualcosa, o peggio che mi cada durante un salto o un tuffo.
L:- Ti sto dicendo alzati e vai, &egrave un ordine. Anzi facciamo una cosa, siccome voglio che ti impegni, e non vai là solo per far numero, se la tua squadra vincerà la partita, per oggi in spiaggia farai quello che vorrai, altrimenti se perderai verrò in campo io e ti spoglierò lì davanti a tutti, dicendo che li hai fatti perdere apposta e che meriti quella punizione!
R:- Ma dici sul serio? Mi vorresti lasciare nuda lì in mezzo a loro?
L:- Si tanto non saresti l’unica donna nuda in spiaggia, anzi il costume lo regalerò ai vincitori! Sai che non puoi dirmi di no, ricordi la scommessa per cui sbrigati che aspettano te!Naturalmente non lo dirò prima a loro perché altrimenti perderebbero volontariamente per vederti nuda!
Lo dissi con un tono così serio che pensò fossi davvero arrabbiato, si alzò e mi chiese:- Sii buono PADRONE, almeno il reggiseno posso metterlo, non posso giocare con le tette che mi ballonzolano qua e la, e mi sentirei ancora più in imbarazzo.
L:- Visto che lo hai chiesto con i dovuti modi, e ti sei ricordata di chiamarmi padrone te lo concedo, ma sbrigati che ti aspettano.
R:- Grazie padrone, vincerò per te!- Indossò il reggiseno, e andò verso il campo. Appena arrivata tutti si presentarono e fecero le squadre, inutile dire che lei era il pezzo pregiato e la volevano tutti in squadra, alla fine visto che c’era anche un’altra ragazza che giocava, le squadre furono composte da 4 ragazzi ed una ragazza. Presi il telo mare e mi andai a mettere vicino al campo, ma la stessa pensata la ebbero molti di quei nudisti che passeggiavano in riva, che non volevano perdersi quello spettacolo. Uno dei ragazzi stabilì le regole, vinceva chi avrebbe vinto il set a 25 punti, chi perdeva avrebbe dovuto pagare le bibite per l’altra squadra, naturalmente la ragazza perdente non avrebbe pagato, ma come pegno sarebbe dovuta andarle a prendere lei stessa. Tutti accettarono le regole, solo Roberta non era d’accordo perché in caso di sconfitta sarebbe dovuta andare lei a prendere le bibite al chiosco, che era all’inizio della spiaggia e pensando anche che io l’avrei spogliata lì in spiaggia regalando il suo costume ai vincitori come premio, c’era il rischio che sarebbe dovuta andare nuda, in pratica non poteva perdere.
Stabilite le regole la partita iniziò, la palla andò agli avversari di Roby, che batterono su di lei, Roberta che non si era messa bene con il corpo per non abbassarsi e dare spettacolo ai guardoni che aveva dietro, non riuscì a prendere bene a palla che dopo il suo bagher, andò a sbattere contro la rete e cadde nel suo campo, 1-0 per gli avversari. Seconda battuta nuovamente su di lei, stavolta la palla era un po’ laterale rispetto alla sua posizione, ma anche stavolta non allargando bene le gambe e piegandosi sulle ginocchia per paura che si potesse vedere qualcosa, non riuscì a prendere la palla, fu un ace, 2-0.
Uno dei ragazzi si rivolse a Roby:- Ma non eri bravissima? O ci vuoi far perdere? Dai impegnati non lo vedi che battono su di te?
Lei annuì, effettivamente lo scopo dei ragazzi era quello di farla muovere il più possibile per vedere le sue grazie. Roberta però penso che era meglio darsi da fare altrimenti avrebbe perso e le sue grazie sarebbero state veramente esposte a tutti, per cui stavolta si mise in posizione corretta abbassandosi sulle ginocchia e piegando il busto e allargando le gambe per eventuali spostamenti laterali, in pratica era quasi a pecorina, dai guardoni in fondo al campo si senti un applauso, erano contenti di quello che stavano vedendo, ed ero curioso anch’io, li raggiunsi sedendomi con loro. La terza battuta andò di nuovo su Roberta che stavolta ricevette senza problemi e indirizzò la palla verso l’alzatore che le alzò la palla per schiacciare, ma Roby non lo fece e la palleggiò dall’altra parte, ricostruirono l’azione e punto per gli avversari 3-0.
Alzatore:- Se tu la prendi, io te la rialzo così schiacci, devi essere pronta!
R:- No alzala dall’altra parte per ora mi devo riscaldare. ‘ Usò questa scusa per evitare di schiacciare.
Nuova battuta degli avversari, Roberta di nuovo in quella posizione oscena, le si intravedeva il buco del culo dallo string, stavolta la palla era più difficile da prendere e Roby fu costretta ad allargare le gambe e ad abbassarsi su un ginocchio, ma così facendo lo string essendo rigido rimase dritto mentre lei essendosi abbassata su un lato fece si che si mostrasse chiaramente il suo buco del culo e parte della figa, ci fu un boato, i guardoni portarono le loro mani sugli uccelli mostrando il loro gradimento, l’azione si concluse con un punto della squadra di Roby, che però capì cos’era successo e si imbarazzò per lo spettacolo che stava offrendo a tutti, infatti si era creata un discreto gruppetto di persone che guardava la partita. Questo suo imbarazzo fece si che nei punti successivi non riuscì a dare il meglio di sé rimanendo rigida e non abbassandosi a dovere, morale della favola, stava perdendo 12-3.
Allora decisi di spronarla un po’ io :- Roby, guarda che stai perdendo 12-3, ricordati quello che abbiamo detto prima, vuoi davvero perdere questa partita? Non penso che questo gruppetto di persone ti intimorisca più dei palazzetti pieni nei quali giochi di solito! Dai ragazzi facciamo il tifo per mia moglie!-Dissi rivolgendomi a quelli che guardavano la partita e iniziai a ripetere il suo nome:- Roberta, Roberta, Roberta!- Gli altri seguirono il mio coro, tutti tifavano per lei, che fece un lungo respiro, mi fece un cenno come a significare:’Ok ora ti faccio vedere io quello che so fare’.
Da quel punto in poi non cadde più una palla a terra, almeno nella sua zona di campo , le prendeva tutte, ma questo faceva sì che a tante ricezioni corrispondevano tante visioni della sua figa e del suo culo, la partita lentamente la stavano recuperando, ma piano piano, perché in fase di attacco Roby continuava a non schiacciare, perché sentendo lo string che si spostava di qua e di là si spaventava che prendendo la rincorsa e saltando ci fosse il rischio che le cadesse. Tra i guardoni, i più discreti si tenevano l’uccello, mentre i più audaci si allontanarono un po’ tra i cespugli per masturbarsi, effettivamente tra le tette che le uscivano continuamente dal piccolo bikini, che ormai sudatissimo era quasi trasparente, tra la figa ed il buco del culo che spesso facevano capolino da quella specie di costume, sembrava un film erotico, sarei andato anche io a segarmi, se non fosse che volevo godermi lo spettacolo da vicino e sentire i commenti di tutti. Si era arrivati sul 24 pari, ci furono una serie di scambi , ma la partita continuava ad essere sempre sul punteggio di parità, così si stabilì che la partita sarebbe stata vinta da chi fosse arrivato a 30 ed in caso di parità sul 29 a 29 ci sarebbe stato il chi segna vince. Roby ormai pensava solo a cercare di non fare perdere la sua squadra, ma i suoi compagni non erano un granché l’unico bravino era il palleggiatore e se non fosse stato per lei avrebbero perso molto prima, ma per lei la posta in gioco era molto più alta delle bibite, per cui doveva vincere assolutamente. Si arrivò sul 29 pari, era il punto decisivo, battevano gli avversari, Roberta disse all’alzatore di passarle la palla che ci avrebbe pensato lei a fare il punto. La palla arrivò puntualmente a Roberta che ricevette la palla in maniera perfetta passandola al palleggiatore che l’alzò, Roby prese la rincorsa e schiacciò, punto, avevano vinto. I ragazzi l’attorniarono e l’alzarono stile trofeo facendola sedere sulle spalle di due ragazzi, in pratica una natica sulla spalla destra di un ragazzo l’altra sulla spalla sinistra di un altro,ognuno tenendola per una mano in modo da darle equilibrio e iniziarono a saltare per tutta la piaggia con lei in braccio cantando.’ Siamo noi, siamo noi i campioni della spiaggia siamo noi’. Una normale cosa goliardica di sfottò, infatti da lontano la vedevo divertita, se non fosse per un piccolo particolare, di cui forse neanche lei si era accorta, infatti nell’ultima schiacciata aveva perso il c-string, che era caduto per terra, neanche io me ne ero accorto se non fosse che la ragazza della squadra avversaria lo trovò a terra e me lo portò dicendomi, che quello doveva essere di mia moglie, facendo un sorrisino molto malizioso. In pratica Roberta da quel momento era con indosso solo la parte alta del bikini, portata in spalla da due ragazzi a un metro e mezzo da terra con le gambe completamente aperte, che mostrava oscenamente figa e culo a tutti, impossibilitata a chiudere le gambe o a potersi coprire perché le tenevano le mani con la scusa dell’equilibrio. Inizialmente magari neanche lei forse si era accorta di quella mancanza, ma poi sicuramente se ne sarà accorta e potevo solo immaginare cosa poteva provare a stare nuda e oscenamente esibita da dei ragazzi sconosciuti a tutti quelli in spiaggia. Essendo i due ragazzi che la tenevano per aria molto alti, le sue parti intime era all’altezza del viso di molti , che l’abbracciavano con la scusa che li avesse fatti vincere, ma lo facevano per palparla un po’. Li lasciai fare perché la cosa non mi dispiaceva, anzi mi eccitava molto, ad un tratto mi passarono vicino, era come in un video porno, le potevo vedere dentro la figa oscenamente aperta, vuol dire che anche se faceva l’imbarazzata era eccitata pure lei. Appena mi passò accanto, la chiamai :- Roby dimenticato nulla? Questo di chi &egrave?- E le mostrai lo string, lei mi disse qualche cosa ma non la sentivo a causa delle urla dei ragazzi. Qualcuno le passava sotto a mò di limbo. Dopo qualche minuto di quello spettacolo, si sentì la voce dei ragazzi che dicevano:’Dai andiamo al bar, ci devono offrire da bere’, ed iniziarono ad incamminarsi sempre con mia moglie in braccio. Era nel panico, sarebbe stata portata nuda al bar dove erano tutti in costume, quando le venne l’idea di dire:- Ma ragazzi le cose da bere non ce le doveva portare la biondina?-Riferendosi all’avversaria che aveva perso, i ragazzi che lo avevano dimenticato perché presi dall’euforia e dall’eccitazione, dissero che aveva ragione, e mandarono la bionda al bar. Uno di loro allora propose di andare a fare un bagno e sempre con Roby sulle spalle si andarono a tuffare in acqua. Da lontano potevo solo immaginare la scena, Roby nuda con tutti quei ragazzi intorno, che sicuramente sott’acqua cercavano qualche strusciamento. Fortunatamente dopo qualche minuto Roby uscì dall’acqua senza niente addosso le avevano tolto anche il pezzo di sopra, uscì completamente nuda attraversando tutta la spiaggia per arrivare al nostro telo mare. Era stanchissima sia per la partita, ma soprattutto per quello che aveva passato.
Appena arrivò vicino a me:- Allora piaciuto lo spettacolo? Aiutarmi no? Mi hai fatto esibire come l’ultima delle puttane a tutta la spiaggia. Un conto &egrave stare nuda a prendere il sole un conto &egrave stare con le cosce aperte a mostrare la figa a tutti!
L:- Mica te l’ho detto io di farla vedere a tutti, o di fare la troietta con quei ragazzi, qui se c’&egrave uno che dovrebbe essere incazzato quello dovrei essere io. Ma prima di cazziarmi voglio vedere se davvero non ti &egrave piaciuta la cosa-. A quelle parole le infilai la mano in figa, avrei potuto infilarla completamente dentro , forse non era stata così eccitata e bagnata in vita sua, infatti si lasciò andare subito, voleva godere, ma questa volta fui io a lasciarla così vogliosa, ritrassi la mano e le dissi :-Comunque sei stata brava per cui puoi fare quello che vuoi per il resto della giornata in spiaggia.-
R:-Innanzitutto dammi il costume di sotto. Almeno quello lo voglio mettere, visto che il pezzo di sopra chissà dov’&egrave finito dopo che me lo hanno tolto in acqua, e per tua informazione quei mascalzoni, quando eravamo in acqua mi hanno messo le mani ovunque, e quando dico ovunque intendo ovunque.-
L:- Brava e tu li hai lasciati fare? Brava la zoccoletta!Sarai punita per questo, ma non ora. Io rispetto i patti.- Dicendo questo le passai il c-string, tutto sporco di sabbia, visto che era finito a terra e calpestato, Roby lo prese e si diresse nuda verso il mare, ormai si era abituata a stare nuda di fronte a tutti, arrivata sul bagnasciuga, si chinò a novanta gradi con la scusa di lavare lo string, mostrando nuovamente i suoi buchetti a chiunque fosse in spiaggia, poi si alzò allargò le gambe e si sistemò al meglio lo string per tornare da me, quando la ragazza biondina che aveva giocato con lei prima le portò due belle birre ghiacciate che aveva vinto, i ragazzi da lontano la salutarono chiamandola per nome e ringraziandola, ma soprattutto agitando in aria il suo reggiseno, Roby ricambiò il saluto, e si diresse verso me.
R:-Tiene questa birra &egrave tua, brindiamo alla mia vittoria.- Ormai aveva perso ogni freno inibitorio, era un’altra persona.
Passammo il resto della giornata prendendo il sole e bevendo birra, al tramonto le chiesi se volesse fare una passeggiata, e l’idea non le dispiacque, così si alzò in topless com’era e con quel fantastico string, e ci incamminammo, dopo una mezz’oretta che camminavamo eravamo arrivati, in un punto della spiaggia in cui non c’era quasi nessuno, le chiesi se le andava di fare il bagno, entrammo in acqua, ed iniziai ad accarezzarla e baciarla, le feci allargare le gambe le tolsi lo string e la feci salire a cavallo, era una sensazione fantastica, eravamo nudi in acqua che scopavamo, in una splendida spiaggia con un tramonto da cartolina, scopammo per un po’ e per la prima volta lei venne prima di me, la giornata effettivamente per lei era stata molto eccitante.
L:-Allora, ti &egrave piaciuta la giornata al mare?
R:-Si padrone, e non vedo l’ora di sapere cosa faremo domani.
L:-Domani? Perché stasera non vuoi divertirti? Ahahaha!-Guardai l’orologio e:- Cazzo &egrave tardissimo sono le 7 ci dobbiamo sbrigare, che dobbiamo riconsegnare il motore che poi l’autonoleggio chiude.
R:- Ok andiamo, ma prima passami lo string che lo metto.
L:-Lo string? E mica ce l’ho io? Non lo avevo dato a te?
R:- No, a me non lo hai dato, dov’&egrave?
Ci guardammo intorno dello string non c’era traccia, forse era stato portato via dalle onde, e Roby non aveva null’altro con cui coprirsi.
L:- Forse lo avranno portato via le onde, ma purtroppo non abbiamo tempo dobbiamo tornare subito al villaggio.
R:- E come sono nuda, devo farmi tutta la spiaggia nuda?
L:- Mi pare che poco fa hai fatto di peggio.
A quelle parole, Roby non pot&egrave ribattere, e ci incamminammo, in verità lo string lo avevo sotterrato io con il piede per farla tornare nuda. Durante il tragitto le poche persone rimaste in spiaggia, si mangiavano Roby con gli occhi, era eccitantissimo camminare con una bellissima donna nuda accanto, ed essere invidiato da tutti, qualcuno ci fermava con la scusa di chiederci l’ora o qualche informazione, ma sicuramente era per attaccare bottone con noi. Arrivammo al nostro posto Roby stava per sistemare le nostre cose quando io:- Lascia stare tutto amò, dobbiamo sbrigarci, se perdi tempo a pulire i teli, raccogliere le bottiglie ed altro non ce la facciamo, tanto poi ne compriamo degli altri teli nel negozio del villaggio, dai sbrigati prendi solo scarpe e borsa e pareo. Dicendo questo mi incamminai senza aspettarla, Roby fu costretta a seguirmi, sistemandosi il pareo mentre camminavamo. La mia era una scusa per lasciare i teli in modo da costringerla a salire in moto senza avere nulla per potersi coprire, perché lei ormai c’era abituata a stare nuda senza mutande o costume, ma aveva scordato che dovevamo fare il viaggio in moto ed era senza mutande.
Infatti appena arrivati alla moto
R:- Ed ora come faccio? Non posso fare il viaggio così, ti ricordi cos’&egrave successo all’andata? E stavolta non indosso neanche lo string, mica posso stare con il culo di fuori.
L:-Amò, organizzati ma sbrigati dobbiamo sbrigarci a tornare, magari anziché legare il pareo attorno al collo lo leghi attorno al seno così si allunga da sotto.
R:-Buona idea, aspetta un secondo che mi sistemo.
Si sfilò il pareo restando nuda nel parcheggio, ormai non aveva più pudore, e lo legò attorno al seno così, di sotto anziché arrivargli al limite delle natiche, le arrivò a metà coscia.
Io l’aspettavo in sella, poi montò anche lei avendo cura di mettere parte del pareo sotto il sedere, incastrandolo e partimmo.
Quasi subito fummo in autostrada, ormai era buio erano le 20.00 di sera, per cui non corsi troppo con la moto tanto ormai ce la facevamo a rientrare per le 21.00 orario di chiusura dell’autonoleggio. Quando ad un tratto ci superò un’auto suonando in clacson festosamente, dopo un po’ la scena si ripresentò, non capivamo il motivo, controllai dallo specchietto, ma tutto a posto, a Roby venne il dubbio che il pareo si fosse alzato mostrando tutto, ma niente era a posto. Ci superarono molte auto e quando ciò avveniva, quando erano a fianco ci sorridevano compiaciuti, e con sguardo malizioso. Dopo un po’ arrivammo alla nostra uscita, iniziai a camminare per le vie del paesino, quando fui costretto a fermarmi ad un semaforo rosso.
R:-Ma come mai ci suonavano tutti? Ho controllato il pareo, ma &egrave tutto a posto, non si &egrave mai alzato da sotto il culo. Boh, chi lo sa? Magari &egrave un’usanza che quando vedono un bella donna suonano.
Dietro di noi nel mentre si erano accodate delle auto che aspettavano il verde del semaforo, quando mi voltai di lato verso una vetrina e dissi a Roby:- Amore, ho appena capito perché tutti ci suonavano e ci guardavano con quelle facce.
R:-Si, e perché?
L:-Guarda quella vetrina e capirai.
Roberta si voltò verso la vetrina e rimase senza parole, infatti nella vetrina c’era il nostro riflesso e Roby che si trovava dietro, quando veniva illuminata dai fari delle auto era come se fosse completamente nuda, perché se già quel pareo traspariva con la luce del giorno, figuriamoci con i fari puntati addosso. Era come se fosse tornata nuda dalla spiaggia, già dal riflesso si vedevano le tette ed il culo, potevamo solo immaginare cosa vedessero le persone in macchina.
R:-Parti e sbrigati, mi sono stancata di dare spettacolo.
Scattò il verde e partii, ma ormai eravamo arrivati, infatti svoltai l’angolo e fummo davanti l’autonoleggio, feci scendere Roby, riportai il motore in garage, e tornammo in stanza. Anche durante il passaggio attraverso la hall, le luci fecero sembrare Roby completamente nuda, io feci finta di sistemarmi le scarpe restando così dietro di lei, e guardandola, si vedeva chiaramente che sotto non indossava nient’altro, allora la chiamai con la scusa di aspettarmi, facendola voltare, era ancora più bella di quando fosse in spiaggia, infatti con quel vedo non vedo era uno spettacolo, le si vedeva il pelo pubico sotto il pareo.
La raggiunsi e la baciai:-Amore ti amo, sei la donna più sexy del mondo, e sei mia, tutta mia!-
L’accompagnai davanti uno degli specchi a parete e lei capì il perché di quelle parole, era come se fosse nuda, una splendida donna che mostrava la sua bellezza in tutti i suoi particolari ed a tutti. La presi per mano e tornammo in camera.
Dopo la splendida giornata in spiaggia, arrivammo in stanza stanchi ma appagati, ero riuscito a trasformare mia moglie in un’esibizionista che godeva nell’essere guardata, e tutto questo in 2 soli giorni. Appena rientrati le si vedeva in faccia una felicità che non vedevo da tempo, era veramente contenta di quella vacanza, mentre io inizialmente mi spaventavo che quei giochini fossero troppo per lei, invece al contrario era lei stessa che provava a condurli, così pensai tra me e me che se questo gioco le piaceva allora io dovevo farla giocare e rendere il gioco sempre più interessante.
Roby si stava lavando in doccia mentre io le preparavo il vestiario per la sera, che consisteva in un bustino bianco molto stretto che avrebbe contenuto a fatica il suo seno prosperoso, una minigonna anch’essa bianca, molto corta a portafoglio che le arrivava appena sotto i glutei ed un paio di tacchi a spillo con l’allacciatura a schiava molto alti, naturalmente niente intimo. Entrai in bagno mentre Roby era ancora sotto la doccia, mi infilai anche io , l’abbracciai da dietro ed iniziai a mordicchiarle il collo, mentre il mio sesso ben eretto le premeva sulla schiena, si voltò e l’afferrò a due mani ed iniziò a menarlo, io le feci segno di no, le mesi una mano sulla testa e la feci abbassare ad altezza cazzo, che le puntai sulle labbra. Non se lo fece ripetere due volte, aprì la bocca ed iniziò a succhiare, era una sensazione meravigliosa, fare una doccia rilassante mentre una splendida donna ti tirava un pompino. Roby ad un certo punto stava per alzarsi, voleva essere scopata, ma io le feci segno di no, la feci voltare, la presi per i capelli e la schiacciai contro il muro, presi il soffione della doccia che era molto potente e glielo indirizzai verso la figa. La cosa le piaceva perché iniziò ad ansimare e a mordersi le labbra, il getto dell’acqua le apriva le grandi labbra scatenandole sensazioni molto forti, glielo puntai sul clitoride, si lamentò per il dolore, ma subito si abituò a quel massaggio e si inclinò sempre di più inarcando il suo meraviglioso culo verso di me. Non ne potevo più le diedi il soffione in mano dicendo di continuare, e quando meno se lo aspettava le puntai il buco del culo ed infilai il mio cazzo che nel mentre avevo insaponato per non farle troppo male, iniziò a gridare come un’ossessa, stava godendo come non mai, e questo mi faceva eccitare da matti. Continuai a darci dentro possedendo il suo bel culetto sempre con più forza finch&egrave non le venni dentro, mentre lei continuava a masturbarsi come una forsennata con il getto dell’acqua. Le sussurrai all’orecchio di sbrigarsi che dovevamo andare a cenare che era tardi, per cui le dissi che doveva interrompere subito quello che stava facendo e di uscire a prepararsi, lei con faccia triste provò a chiedermi altri 5 minuti, ma fui irremovibile, chiusi l’acqua e le ordinai di uscire, lei obbedì.
Questo mio modo di fare, era finalizzato a mantenerla sempre su di giri senza farla mai appagare completamente, in modo che fosse sempre eccitata.
Indossai un paio di jeans ed una camicia bianca e l’aspettai in veranda. Appena fu pronta entrò nella stanza da letto trovando i vestiti per la serata, li indossò e mi raggiunse in veranda per farsi ammirare, fece un giro su se stessa e mi chiese:- Allora amore, come sto?
Era uno schianto, le coppe del corpetto facevano risalire ancora di più i suoi splendidi seni che venivano coperti appena sopra le aureole dei capezzoli, e sembravano volessero scoppiare, mentre la gonna metteva in mostra le sue splendide gambe che venivano ancora più slanciate da quei tacchi vertiginosi, e che copriva il suo culo , fin quando non si fosse abbassata un po’ , infatti lo stesso giro che aveva fatto su se stessa, mi aveva fatto intravedere la parte bassa delle sue natiche. Era uno spettacolo, me la stavo mangiando con gli occhi.
L:- Amore sei uno schianto, oggi farai impazzire tutti, come stai facendo impazzire me. Le infilai la mano sotto la gonna, era di nuovo bagnatissima, le infilai due dita dentro la figa e poi le leccai dicendole:- Speriamo che anche la cena di stasera sia così saporita!
L’abbracciai baciandola e le dissi di andare che era tardi, infatti arrivammo quando al ristorante c’erano poche persone e mangiammo qualcosa velocemente. Mentre eravamo a cena c’era uno degli animatori che passava per i tavoli avvertendo tutti che di lì a breve sarebbe cominciata l’animazione nella piscina centrale.
L:- Roby che dici ti va di andare a vedere che fanno?
R:- Sei tu il padrone, io faccio quello che ordini tu. Disse con tono scherzoso facendo la simpatica.
L:- Ah si? Vedo che ti piace scherzarci su, vedremo come farti divertire ancora di più.
A quelle parole un po’ si turbò, ma non troppo in fondo le piaceva essere a centro dell’attenzione.
Finimmo di cenare e ci recammo nella piscina centrale dove era allestito un palchetto, alto appena 20 cm da terra, in pratica era una grande pedana che copriva completamente la piscina, mentre i tavoli erano disposti lateralmente e di fronte, in quanto sullo sfondo c’era una specie di sipario. Ci accomodammo in uno dei tavoli laterali vicino al palco, che tra l’altro era uno degli ultimi liberi. Sulla scena entrò lo staff degli animatori , tra cui riconobbi Riccardo il ragazzo che ci era venuto a prendere in aeroporto che ci vide e ci fece l’occhiolino, io ricambiai con un cenno della mano. Uno di loro presentò la serata dicendoci che erano previsti dei giochi a squadre a cui avrebbero dovuto partecipare gli spettatori, ed iniziarono a sparpagliarsi per i tavoli scegliendo e cercando i partecipanti. Riccardo prese la palla al balzo e subito si recò da noi:- Ciao ragazzi pronti per i giochi a squadre, dai alzatevi che vi voglio nella mia squadra.
Roberta aveva capito l’antifona, ma non voleva giocare, perché in base a com’era vestita dipende il gioco non si sarebbe potuta muovere oppure avrebbe mostrato la sua mercanzia, stava per declinare l’invito quando la interruppi.
L:- Ciao Riccardo, purtroppo io, ho preso una botta giocando a calcio e non me la sento di giocare, ma Roby ne sarà entusiasta e sicuramente ti farà vincere!
R:- Ma io veramente non …
L:- Vero che li farai vincere? ‘ Dissi alzando un po’ a voce.
R:- Certo hai dubbi a riguardo?- Capendo di non potersi sottrarre a qui giochi fece la superiore al solito suo.
Riccardo:- Perfetto, te la riporterò tra un po’! ‘ Prese Roby per mano e la portò al centro della pedana.
Dopo 5 minuti al centro della pedana ci furono venti persone 10 uomini e 10 donne, li divisero in 2 squadre miste capitanate da due animatori. Guardando le altre donne, c’era anche qualche altra ragazza che non era vestita in maniera adatta a giocare, ma di sicuro la più inadatta e di certo la più provocante era Roberta, infatti tutti gli uomini la fissavano, quasi mangiandosela con gli occhi. Il presentatore spiegò il primo gioco, consisteva nel prendere con la bocca delle mele che si trovavano vicino il fondo del palco vicino al sipario , e portarle di corsa in un cesto dall’altro lato della pedana, il tutto senza usare le mani che sarebbero state bloccate dietro la schiena da una cordicella.
Roby capì che già con questo gioco avrebbe avuto dei problemi, in quanto le mele si trovavano in un grande recipiente abbastanza basso posto su di un banchetto, per cui avrebbe dovuto chinarsi per prendere le mele, ma così facendo era sicura che la gonna che era veramente corta sarebbe risalita mostrando tutto .
Li fecero disporre su due file, legarono le mani a tutti dietro la schiena, l’ordine delle file era un maschio ed una femmina, Roberta si voltava continuamente verso di me, chiedendomi con lo sguardo come potesse fare, io rispondevo facendo spallucce, doveva trovare una soluzione. Il gioco partì, lei era al centro della fila per cui prima vide come si comportavano le altre donne, notò che quelle che avevano delle gonne corte appena si abbassavano nel recipiente per prendere le mele mostravano gran parte delle cosce , addirittura ce n’era stata una che essendo alta quanto lei e avendo una gonna abbastanza corta, quando si era abbassata per prendere la mela aveva fatto intravedere pure le mutande. La prossima era Roby, se quella aveva mostrato le mutande, lei avrebbe mostrato molto di più. Però ormai era il suo turno doveva partire, percorse tutta la pedana cercando di non allungare troppo il passo, appena arrivò al recipiente, lo superò e si dispose dietro quest’ultimo in questo modo nessuno avrebbe visto la sua figa ed il suo culo sicuramente completamente di fuori, aveva trovato una buona soluzione, solo che ci fu un problema a cui non aveva pensato, ovvero quando si chinò per cercare di mordere una mela e prenderla, il corpino che indossava, essendo piccolo e rigido, non riusciva a contenere le sue tette che strabordarono di fuori, infatti gli animatori che erano accanto le mele si godettero lo spettacolo, lei non se n’era neanche accorta perché intenta a cercare di prendere la mela, e appena ci riuscì, si alzò e fortunatamente per lei il corpetto, appena di nuovo in posizione eretta, tornò a coprirle il seno. Ripercorse la pedana per portare la mela che aveva in bocca nel cesto vicino il pubblico, anche questa volta non corse troppo, appena arrivò al cesto fu costretta ad abbassarsi di nuovo per far cadere la mela dentro, tanto questa volta era di fronte al pubblico per cui non potevano vedere il culo o peggio, però chi era seduto lateralmente vicino al sipario, pot&egrave vedere le gambe completamente di fuori ed i suoi glutei ma non capendo se portasse o no qualche sorta di perizoma. Ma ci fu un ulteriore problema, infatti anche questa volta abbassandosi i suoi seni fuoriuscirono dal corpetto per rientrare subito dopo, ma questo movimento non passò inosservato al pubblico maschile che fece un applauso di approvazione. Roby non capì cosa fosse successo perché ogni volta che si rialzava tutto tornava a posto, per cui pensava solo che fosse piaciuta lei. Il gioco continuò per altri 5 minuti, alla fine vinse la squadra di Roby. Un effetto secondario di quel gioco fu che il corpetto ed i suoi capelli bagnati a causa dell’acqua del recipiente, rendevano tutto molto più sexy.
Il primo gioco era andato, e già Roby aveva esibito per qualche istante i suoi seni a tutti.
Per il secondo gioco slegarono le mani ai partecipanti li fecero disporre in riga uno davanti all’altro ad un metro di distanza, con le gambe leggermente divaricate, sempre nello stesso ordine di prima, con la faccia rivolta verso il pubblico di fronte al palco. Il presentatore spiegò che si trattava di un gioco molto semplice in pratica l’ultimo della fila doveva passare sotto le gambe di tutti i compagni per andare a posizionarsi primo, il gioco finiva quando tutti i componenti della squadra avessero fatto quel percorso. Roberta non poteva fare quel gioco, doveva tenere le gambe larghe con figa e culo oscenamente all’aria facendo passare sotto degli uomini che se avessero alzato lo sguardo avrebbero visto il paradiso che era realmente a portata di mano, per non parlare di quando sarebbe dovuto passare lei sotto le gambe dei compagni gattonando a quattro zampe restando praticamente con il culo e la figa di fuori , facendo vedere le sue intimità ai compagni di squadra che le gattonavano dietro. Voleva andare via era entrata nel panico, una cosa era mostrarsi in pubblico su una spiaggia dove c’erano molti nudisti, un’altra nel proprio villaggio turistico , davanti a persone che avrebbe rivisto giornalmente.
Io dopo la spiegazione iniziai a pensare che questo tipo di giochi li sceglievano apposta per creare queste esibizioni di donne, che magari le sceglievano apposta tra il pubblico guardando il loro abbigliamento, per rendere lo spettacolo più allettante e sexy.
Roberta non ebbe il tempo di pensare a lungo su come poter uscire da quella situazione perché subito diedero il via al gioco, e lei presa dal panico non sapeva cosa fare . L’ultimo uomo della fila si abbassò a carponi ed iniziò a passare sotto le gambe dei compagni, quando arrivò sotto di Roby che aveva le gambe strette, le mise le mani alle caviglie dicendole di aprirle altrimenti come poteva passare, anche gli altri componenti della fila iniziarono a dirle di sbrigarsi e di allargare le gambe, e che non c’era da preoccuparsi che nessuno avrebbe sbirciato sotto la gonna, e che anche se lo avesse fatto doveva far finta di essere a mare e che le mutande fossero il costume. Peccato non sapessero che lei le mutande non le indossava, comunque dopo un po’ di pressione Roby fu costretta ad allargare le gambe. L’uomo che stava per passare sotto di lei, alzò lo sguardo, vide le sue intimità e disse:- Ecco perché non volevi aprirle!- Fece un sorriso e passò avanti, ma quelle parole avevano incuriosito tutto il gruppo, che si chiedevano cosa volesse dire. L’uomo passò sotto tutti i compagni ed andò a posizionarsi come primo della fila allargando le sue gambe a sua volta. Partì la penultima, che arrivata sotto Roby rallentò, tanto ormai a causa di quella partenza erano in ritardo colossale, alzò lo sguardo per capire cosa intendesse il primo compagno, anche lei rimase colpita da quella vista, si fece una risata e passò avanti. Ormai la cosa aveva incuriosito tutti i componenti della squadra che quando passavano sotto Roberta si soffermavano a guardarle figa e culo. Lei ogni volta che i compagni rallentavano per guardare cosa avesse suscitato quelle risate e quelle frasi. Roby li incitava a sbrigarsi con la scusa che stavano perdendo , ma il gioco era ormai andato, e quella scena non capitava tutti i giorni, per cui tutti preferivano osservare da vicino quel panorama. Quando fu il turno di Roberta era imbarazzatissima, si abbassò sotto le gambe dei compagni per passare a quattro zampe ed essendo costretta a camminare in quella maniera non poteva coprirsi e la gonna essendo larga e corta e che da dietro non copriva più nulla, mentre il suo seno in quella posizione era completamente fuoriuscito. Presa dal panico, si sentiva come se fosse completamente nuda in mezzo a centinaia di persone, abbassò la testa più che poteva facendo cadere in avanti i suoi lunghi capelli che riuscivano a coprire parzialmente le sue tette, almeno per chi si trovasse davanti. Infatti i fortunati che sedevano nei tavoli vicini al sipario stavolta poterono godere della vista del culo e della figa di Roberta che sculettava a carponi sotto le gambe di altre persone su di un palco, mentre quelli seduti lateralmente intravedevano tra le gambe di chi era all’in piedi le sue tette. Appena passò la selva di gambe prima di rialzarsi sistemò il corpetto per non dare ulteriore spettacolo, in viso era paonazza, rossa come non mai dalla vergogna, tutti i suoi compagni di squadra avevano visto le sue intimità, e tra i pubblico sentiva dei mormorii, e gli sguardi tutti addosso a lei, perché quelle scene in cui i suoi compagni le guardavano sotto la gonna non erano passate inosservate. Finalmente il gioco si era concluso, naturalmente la sua squadra aveva perso, Roberta non vedeva l’ora che quel supplizio finisse, ma mancava un gioco e non poteva ritirarsi, sia perché lei non si tirava mai indietro quando diceva una cosa e sia perché temeva cosa le avrei potuto far fare ancora di peggio.
Il presentatore continuò con lo spiegare il gioco finale che avrebbe decretato la vittoria , portarono sulla pedana un grande reticolato di ferro da cui pendevano tanti palloncini rossi e blu legati con del filo, lo attaccarono a dei ganci in alto , in pratica era come se fosse un soffitto di palloncini al centro della pedana ad un’altezza di 2,5 m, poi portarono anche degli elmetti di plastica gialli, sopra ognuno c’era incollato un chiodo. In pratica il gioco consisteva nello scoppiare il maggior numero di palloncini del colore della propria squadra. A quel punto una ragazza disse che sarebbe stato impossibile in quanto i palloncini erano troppo in alto, il presentatore con un sorriso sulle labbra rispose che infatti le ragazze sarebbero dovute salire a cavalcioni sulle spalle degli uomini per così poter arrivare a scoppiare i palloncini. Roby entrò nuovamente nel panico, conoscendo la sua situazione era una tragedia, perché avendo una mini a portafoglio e corta la sua figa sarebbe stata a diretto contatto con le spalle del compagno, ed in più se qualcuno avesse guardato sotto la sua gonna essendo sulle spalle di un uomo a circa un metro e settanta d’altezza da terra avrebbe mostrato tutto.
Ma non ebbe il tempo di ragionarci su, perché già i partecipanti iniziarono a mettersi a coppia, per cui anche stavolta doveva trovare una soluzione che fosse il male minore. Andò a chiedere di fare coppia all’uomo più alto della sua squadra, almeno essendo entrambi alti avrebbero evitato di saltare facendo risalire la gonna, lui fu ben contento di quella scelta di Roby, sicuramente ne fu meno contenta la moglie che gli diede un’occhiataccia dal pubblico che se lo mangiò con lo sguardo. Già i problemi iniziarono per salire sulle spalle del compagno, infatti Roby gli disse di abbassarsi in modo che potesse salire, mise la prima gamba sulla sua spalla, poi con un saltello alzò l’altra, ma appena l’uomo si alzò di scatto per mettersi in piedi, la gonna si alzò un po’ troppo mostrando la parte bassa del culo, per la felicità dei presenti. Roby quando il compagno si alzò, portò le mani sulla gonna cercando di tenerla giù, ma capì che l’aver scelto come compagno l’uomo più alto non si rivelò felice, perché appena portò le mani alla gonna per non farla alzare capì che questa non si sarebbe alzata, ma essendo troppo corta non riusciva a metterla sotto il suo culo, che restava esposto a chiunque alzava lo sguardo, in pratica strava mostrando le sue chiappe, il suo buchetto del culo e la sua meravigliosa figa a quanti erano sul palco ed ai fortunati che erano seduti lì vicino. Cercò di mettere la mano davanti le sue intimità ma appena iniziò il gioco, il suo compagno cominciò a muoversi per la pedana incitandola a colpire i palloncini, Roby durante quegli spostamenti non riusciva a tenere le mani sotto il culo altrimenti sarebbe caduta e fu costretta a tenersi alla testa del compagno. Capendo di essere inerme fece finta di nulla per cercare di non dare nell’occhio, sperando che il gioco finisse il prima possibile, ma ormai i suoi compagni conoscevano la sua situazione e continuavano a gironzolarle attorno guardandole sotto la gonna. Molti iniziarono a scherzarci su facendole i complimenti per la mercanzia, lei faceva finta di nulla e continuava a scoppiare i palloncini. Il gioco pendeva dalla parte della sua squadra, in quanto erano tutti molto alti e le altre donne stavano facendo un buon lavoro. Anche gli uomini dell’altra squadra si accorsero di quella mancanza e di quanto offriva Roberta, e le giravano intorno scatenando le ire delle compagne in spalla che volevano spostarsi per andare a scoppiare i palloncini che in quella zona erano finiti, ma ai maschi il gioco importava veramente poco. L’uomo che la portava in spalla, decise di tirarle un tiro mancino, strinse le sue mani sulle cosce di Roby ed iniziò a saltare un po’ con la scusa di farla arrivare meglio ai palloncini, ma così facendo la sua gonna iniziò ad ondeggiare, salendo e scendendo, mostrando a tratti il suo culo completamente scoperto a tutti pubblico compreso. Certo da lontano non avrebbero potuto vedere figa e buco del culo , ma di sicuro erano riusciti a vedere per qualche secondo le sue chiappe intere. Suonò il gong, il tempo era scaduto, ora i giudici dovevano contare i palloncini. Roby chiese al compagno di farla scendere , questi si abbassò, e appena libero da Roby vide la sua maglia bagnata dietro al collo e disse:-Vedo che ti &egrave piaciuto il gioco -, e dicendo questo annusò la maglia. I compagni di squadra scoppiarono a ridere, mentre Roberta arruffò il naso facendo una smorfia. Li fecero disporre in riga davanti al pubblico e chiesero loro di prendersi per mano. Il presentatore continuò dicendo ‘The winner is’.’ , e indicò la squadra di Roberta. A quel punto i componenti della squadra esultarono alzando le mani in alto in segno di vittoria, e tenendosi tutti per mano Roberta fu costretta a farlo pure, ma non si alzarono solo le braccia di Roberta, ma si alzarono anche le tette, o meglio scapparono fuori dalla costrizione di quel corpetto. La scena era questa, tutti i componenti della squadra che esultavano per la vittoria e mia moglie con le tette completamente di fuori in pubblico davanti a centinaia di persone che scattavano foto, lei provò ad abbassare le braccia, ma i due uomini ai suoli lati vedendo la situazione mantenerono con forza la loro posizione, costringendola ad esibirsi in quel topless inaspettato. Gli applausi aumentarono maggiormente, soprattutto quelli degli uomini, mentre le donne l’additavano come una puttana esibizionista o appellativi del genere.
Io ero ancora più contento di quella scena perché era inaspettata, e soprattutto perché Roby era semi nuda davanti a centinaia di persone completamente vestite. Ci furono quasi cinque minuti di applausi, poi abbassarono le mani, Roby si ricompose subito, ma ormai aveva fatto vedere di tutto e di più, tornò al -tavolo, rossa come un peperone cercando di non incrociare lo sguardo di nessuno. Appena arrivò si sedette, e bevve d’un sorso il cocktail che c’era sul tavolo.
Io volli rincarare la dose:- Eh brava, ti sei divertita a mostrare le tette al pubblico? Prima fai finta di coprirti il culo ed il seno e poi ti metti in prima fila e mostri apposta la poppe a tutti. Da oggi sarò ancora più cattivo, visto che ormai ci ai preso gusto e lo fai di spontanea volontà.- Naturalmente sapevo che non era vero, ma volevo sfruttare la situazione a mio favore. Roby provò a rispondermi balbettando qualcosa, era ancora scossa per quanto accaduto, ma sono sicuro anche eccitata. Continuai:- Dai alzati che sono stanco andiamo in camera, per oggi ti sei divertita fin troppo!- Lei provò a giustificarsi, ma non le diedi retta la presi per mano e iniziai ad incamminarmi verso la stanza. Durante il tragitto, molte persone che avevano assistito allo spettacolo, la salutarono e lei ricambiava con un sorriso, le infilai una mano sotto la gonna facendo finta di niente, raggiungendo la sua figa che grondava liquido, si vedeva che la serata le era piaciuta e che era ancora eccitata. Arrivammo in stanza, accesi le luci e non le diedi tempo di dire o fare nulla che le strappai di dosso i vestiti, la presi per i capelli e la feci appoggiare al vetro della finestra che dava sulla veranda. Mi tolsi velocemente i vestiti ed iniziai a scoparla come un dannato, chiunque fosse passato dai vialetti davanti la piscina, avrebbe potuto vedere chiaramente la scena che era messa in risalto dalle luci accese, sembrava una di quelle vetrine di Amsterdam, mentre noi non vedevamo chi fosse fuori perché c’era più buio rispetto alla nostra stanza e perché il vetro rifletteva la nostra immagine. Questa cosa mi eccitava da pazzi, di possedere Roberta in un luogo dove poteva essere vista, la cosa non dispiaceva neanche a lei perché non solo non mi disse niente, ma stava godendo urlando come una forsennata, era il culmine della sua serata. Prima la presi a pecorina tendendo sempre il suo viso ben in mostra verso il giardino, poi la feci girare la presi di forza e la mantenni in aria con le braccia scopandola in braccio. Ormai Roby non connetteva più era in estasi se l’avessi portata fuori per strada a scoparla davanti a tutti non avrebbe detto nulla, come posizione finale per venire la girai nuovamente con la faccia verso la piscina tenendola sempre in braccio con le gambe larghe, puntai il mio uccello contro il suo buco del culo che sfondai senza problemi. Era una scena inimmaginabile, fantasticavo che ci fossero decine di persone al di là della veranda che si stavano godendo la scena, di mia moglie con le gambe spalancate verso di loro con il culo che le veniva stantuffato. Aumentai il ritmo, fino a quando venni, anche Roberta raggiunse l’orgasmo insieme a me, ma per lei era l’ultimo di una lunga serie. L’appoggiai a terra eravamo stremati, mi guardò negli occhi e:- Amore mio ti amo, per te farei di tutto, perché ogni volta che mi metti in quelle situazioni &egrave vero che mi vergogno, ma mi eccito da morire, spero che questa vacanza non finisca mai.-
L:- Mi fa piacere sentirtelo dire, anche io ti amo da morire, e se ti piace così tanto da domani vedrò di calcare ulteriormente la mano-. Lei annuì, eravamo sfiniti ma felici, andammo a letto così nudi come eravamo, non vedendo l’ora che sarebbe sorto di nuovo il sole per una nuova giornata di piacere.
Come ogni giorno il primo ad alzarmi fui io, mi misi un po’ in veranda ripensando a tutto quello che era successo in quei giorni, durante il viaggio, in spiaggia, in piscina ed infine durante i giochi al villaggio, e mi veniva duro solo al pensiero di ciò che aveva fatto e mostrato Roberta. Però ora dovevo trovare qualcos’altro da farle fare perché ormai ad andare in giro senza intimo o con un costume striminzito si era abituata e ci provava pure gusto, provando lei stessa a condurre il gioco per cui era il momento di iniziare a fare sul serio. Presi in mano la cartina con le spiagge nudiste segnate e ne vidi una su un’isoletta vicina che faceva al caso nostro, che si poteva raggiungere con dei gommoni che percorrevano il tragitto ogni ora fino alla sera. L’isoletta non era abitata infatti l’unica costruzione presente era un piccolo chiosco in spiaggia, per il resto sabbia, scogli e vegetazione, decisi che quella sarebbe stata la nostra meta odierna.
Svegliai Roberta che dormiva nuda beata nel letto, le dissi di andare a fare la doccia mentre io andavo a prendere qualcosa per far colazione. Si alzò con un balzo felino, eccitata ed incuriosita per cosa avrebbe indossato e dove saremmo andati. Tornai in 15 minuti, e la trovai che si stava asciugando i capelli, apparecchiai il tavolo in veranda con quanto avevo preso al buffet, e le dissi di raggiungermi.
L:- Amò hai finito di asciugarti i capelli? Le brioches si raffreddano.
R:- Si Lucio ho finito, dove sei?
L:- Sono qui in veranda, vieni.
R:- Ok cosa devo mettere?
L:- Ho detto vieni ora, ti vestirai dopo!
R:- Ma Lucio, mi vedranno chi passerà si accorgerà che sono nuda.
L:- Vuoi disubbidire? Ti ho detto di venire e subito. Mi pare che ieri hai mostrato tutto in pubblico ed ora ti vergogni a stare nuda qui con me in veranda? E poi il muretto &egrave alto, quando ti siedi al massimo ti vedranno le tette.
Roberta non discusse più, si affacciò al balcone guardando chi ci fosse in giro e si venne a sedere nuda in veranda dando le spalle alla piscina in modo tale che da seduta non si sarebbe visto nulla da dietro, ed iniziò a fare colazione.
R:- Allora amore oggi dove mi porti?
L:- Oggi andremo su un’isoletta qua vicino che &egrave quasi incontaminata, che &egrave meta di tanti nudisti, così potrai abbronzare la tua fighettina pallida!
R:- Si mi piace l’idea, così almeno saremmo tutti nudi e non solo io come ieri.
L:- Ormai vedo che non ti fai più problemi a spogliarti in pubblico eh?
R:- Certo che mi faccio problemi, ma lo faccio lo stesso perché lo vuoi tu, anzi perché me lo ordini tu- Stava mentendo, ormai piaceva tanto a lei quanto a me.
R:- Allora cosa indosso oggi? Non mi vorrai fare restare così nuda fuori-. Disse scherzando.
Avevo notato che continuava ad accavallare e muovere le gambe segno che era inquieta ed eccitata, quello stare fuori nuda nella veranda che dava sul giardino le piaceva.
Andai a prendere il paio di zeppe a tacco alto e gliele porsi dicendole di indossarle, poi tornai con il pareo del giorno prima e glielo diedi, lei lo indossò. Presi i teli da mare li misi in borsa e le dissi di andare che era già tardi.
R:- Ed il costume? Quale metto?
L:- Quale costume? Se ti ho detto che oggi ti porto in una spiaggia nudista.
R:- Si ma un costume per arrivarci, non me lo fai mettere? Lo sai che il pareo &egrave corto e molto trasparente, non posso mica uscire così, e poi sai anche sul motore cosa succede.
L:- Ma quante volte devo ripeterlo, oggi indosserai questo e basta, andiamo! E tanto per la cronaca oggi non andiamo in moto.
Quel non andiamo in moto la rassicurò un po’, si sentiva nuda, ed in fondo lo era, ma pensò che in spiaggia sarebbero stati tutti nudi ed il problema poteva essere solo il viaggio, ma non andando in moto il problema sarebbe stato minore perché in macchina nessuno l’avrebbe vista, per cui si convinse e uscimmo dalla stanza.
Mentre passavamo per i vialetti, si sentiva osservata, infatti le sue nudità trasparivano sotto quel piccolo pareo che stavolta aveva annodato dietro al collo, anche se le copriva a malapena il culo, e ad ogni passo svolazzava di qua e di là rischiando di far vedere la parte bassa delle sue belle chiappe. Tutti la guardavano sia perché era una visione mozzafiato, sia perché ormai l’avevano vista in molti nel villaggio esibirsi in siparietti hot. La cosa a me non dispiaceva per nulla anzi , ne ero fiero e mi eccitava, vederla quasi nuda in giro in luoghi pubblici dove tutti erano vestiti e lei era al centro dell’attenzione di tutti. Al passaggio nella hall, ci fermarono due uomini che ci salutarono, erano due dei suoi compagni di squadra dei giochi della sera prima, ci chiesero del più e del meno, ma era una scusa per poter guardare meglio e da vicino Roberta, che sembrava gradire quelle attenzioni e faceva la civettuola. Dopo un po’ arrivarono anche le mogli di quegli uomini che la guardarono con sdegno squadrandola dalla testa ai piedi, e si accorsero subito che Roby indossava solo quel pareo. Iniziarono allora a stuzzicarla chiedendole dove lo avesse preso, e se glielo faceva provare, per vedere la sua reazione e per metterla in difficoltà, Roby rispose che lo aveva preso in città e che era un po’ sudata per cui era meglio evitare, loro insistettero dicendo che non era un problema. Ero contento di quella situazione così Roberta avrebbe imparato a fare la civettuola con gli altri uomini, e anzi volli dare il colpo di grazia.
L:- Scusate, forse Roby si vergogna a dirlo, ma non può farvelo provare, perché come potete ben intuire, sotto il pareo non indossa nulla visto che la sto portando in una spiaggia nudista, ho pensato che fosse inutile sporcare un costume per nulla, visto che tanto in spiaggia non lo avrebbe indossato. Piuttosto se volete venire noi stiamo andando sull’isoletta qui vicino. dove c’&egrave questa spiaggia meravigliosa ed incontaminata, sempre che non vi diano fastidio le persone nude.- E dicendo queste ultime parole guardai Roberta, che era visibilmente imbarazzata ed aveva perso quello sguardo spavaldo. Le ragazze La guardarono con un sorriso malizioso e declinarono l’invito rispondendo che essendoci mia moglie nuda in spiaggia, tutti avrebbero avuto occhi solo per lei, e sarebbero state gelose, si fecero una bella risata ed andarono via.
R:- Perché hai detto loro che ero nuda? Mi hai fatto imbarazzare tantissimo! Hai visto come mi guardavano le loro mogli? E se avessero accettato l’invito che avremmo fatto?
L:- Ce li saremmo portati dietro e tu avresti mostrato loro in spiaggia quanto sei bella nuda. Comunque ho detto quelle cose perché così impari a fare la civetta con gli altri, tu sei mia e decido io quando e come mostrarti, per cui niente più iniziative ok? Altrimenti la prossima volta, ad una richiesta come quella di quelle donne che volevano prestato il tuo pareo, te lo tolgo ovunque tu sia e glielo dò, lasciandoti nuda, ci siamo capiti?
Roberta abbassò la testa e non rispose, aveva capito. Uscimmo dal villaggio ma anziché andare verso il solito car-rent mi diressi dalla parte opposta.
R:- Ma dove vai Lucio? L’autonoleggio &egrave dall’altra parte.
L:- E chi ti ha detto che dobbiamo affittare un’auto? Oggi andiamo in autobus fino al molo.
Roby restò senza parole, in autobus solo con il pareo senza nulla addosso, era pietrificata, voleva controbattere ma sapeva che sarebbe stato solo peggio. Arrivammo subito alla fermata che era vicina, c’era già un gruppetto di persone che aspettavano il bus, che appena videro Roberta iniziarono a fissarla soffermandosi soprattutto sul seno dove si intravedevano i capezzoli e sull’inguine dove si vedeva la macchia scura dei suoi peli pubici. Il bus arrivò quasi subito, era affollatissimo, eravamo quasi tutti in piedi visto che i posti a sedere erano molto pochi rispetto ai passeggeri, ed eravamo anche molto stretti. Appena partiti, fummo costretti ad aggrapparci alle maniglie in alto per non cadere in seguito agli scossoni ed agli spostamenti del bus, solo che Roby alzando le braccia aveva fatto risalire di qualche cm il pareo mostrando la fine delle sue chiappe, ce ne accorgemmo subito perché da dietro di lei c’era un gruppo di ragazzi che iniziarono a darsi gomitate ed a indicare Roby. Dopo altre due fermate il bus era completamente pieno ed eravamo tutti stretti stretti, uno addosso all’altro, Roby in quella confusione restò a circa due metri da me, perché le persone spingevano per entrare e non restare a piedi. Durante il tragitto cercavo lo sguardo di Roby che era strana in volto, la vedevo inquieta che continuava a muoversi, naturalmente per quanto poteva visto che eravamo stretti come delle sardine in scatola. Solo dopo che scendemmo dal bus mi avrebbe detto che i ragazzi che erano dietro di lei, avevano inizialmente iniziato a strusciarsi contro di lei, poi quando iniziò la vera confusione, uno di loro si era fatto più intraprendente, e vedendo che lei non diceva nulla, aveva messo la mano sotto il pareo ed iniziato ad accarezzarle il culo. Poi non curante del posto in cui si trovava, con le sue dita si era fatto strada verso la sua figa che aveva trovato bagnata, ed iniziò a masturbarla in mezzo a tutti, infatti grazie a quella confusione totale nessuno poteva vedere quello che stava succedendo tranne i ragazzini che erano dietro Roberta. Ad un certo punto il ragazzo ormai in preda all’eccitazione, facendo finta di nulla si uscì il cazzo fuori dal costume ed iniziò a premere contro il culo di Roberta, che a quello sfregamento e alla masturbazione del ragazzo reagì provando un orgasmo pazzesco dovuto all’eccitazione di essere masturbata da uno sconosciuto in mezzo alla folla e con me vicino; mentre veniva, con la mano libera con cui non si teneva alla maniglia del bus, afferrò il cazzo del ragazzo dietro di lei e lo strinse con forza. Il ragazzo che non si aspettava quel tocco, venne immediatamente impiastricciando la mano di Roby con il suo sperma. Quella era la prima volta che Roby veniva masturbata da un altro uomo e che toccava un altro uomo, da quando stavamo insieme.
Io venni a sapere di questo trattamento solo quando scendemmo dal bus, anche se avevo intuito che stava succedendo qualcosa alle spalle di mia moglie, ma non volli intervenire, ormai quella era una vacanza trasgressiva e volevo godermela al massimo.
Appena arrivammo al molo scendemmo tutti dal bus, e andai verso Roberta che, si stava pulendo le mani con una salviettina imbevuta, le chiesi cosa fosse successo e mi raccontò la scena, io feci finta di incazzarmi per quel tradimento, lei si scusava a più non posso, dicendo che era stata la situazione ad eccitarla, che in fondo era anche un po’ colpa mia, che era dispiaciuta, mortificata per quello che aveva fatto. Io per tutta risposta le dissi che, da un lato la perdonavo, perché effettivamente l’avevo provocata io quella situazione, ma che per quello che aveva fatto sarebbe stata punita severamente e che stavolta la punizione sarebbe stata seria e che da quel momento la vacanza sarebbe stata molto più trasgressiva. Lei mi disse che avrebbe fatto qualsiasi cosa per farsi perdonare, ed io accettai le sue scuse. Le dissi di andare avanti ed aspettarmi sul molo a fare la coda ed io andavo a fare i biglietti per andare sull’isoletta. Nel mentre ripensavo a quanto fatto da mia moglie, e non ero per niente incazzato ma veramente eccitato, in due giorni mia moglie era diventata una troietta esibizionista, ma mi chiedevo se lo fosse diventata perché glielo avessi chiesto io o perché era la sua indole nascosta? Ma poco mi importava, volevo solo godermi quella vacanza e quando dicevo godermi lo dicevo nel senso della parola. Feci i biglietti e mi incamminai verso il molo dove Roby mi stava aspettando in fila, da lontano notai un certo brusio intorno a lei, in pratica la stavano guardando tutti, pensavo fosse per la trasparenza del pareo, ma appena mi avvicinai di più capii che il motivo era un altro. Aveva il pareo che dietro le copriva solamente le spalle e che scendendo di allargava lasciando il suo culo completamento scoperto, coprendole solo i fianchi, sicuramente il ragazzo sul bus senza farsi accorgere le aveva aperto il pareo sistemandolo in modo tale da lasciarle il culo scoperto. Roby sicuramente non se n’era accorta perché vedevo che si era accorta di essere guardata, ma sicuramente non pensava che il motivo fosse quello. Anche il quando eravamo scesi dal bus non mi ero accorto di niente , perché le stavo accanto e non dietro, mentre tutte le persone che erano dietro di noi le stavano guardando il suo meraviglioso culo scoperto, e nessuno ci aveva avvertito di quello spostamento. Appena le arrivai accanto non la coprii subito ma le chiesi:- Amò, ma hai visto che ti guardano tutti?
R:- Si lo avevo notato, e certo tu mi hai fatto mettere solo questo pareo che trasparisce abbastanza, non vedi come mi guardano gli uomini, sembrano volermi scopare tutti.
L:- Su questo hai perfettamente ragione, ti vorrebbero scopare tutti , ne sono certo, ma non &egrave colpa della trasparenza del pareo!
R:- Ah si? E quale pensi sia la causa allora?
L:- Guardati dietro e lo capirai.
Roby si guardo dietro, e vide il pareo completamente spostato sui lati e capì che stava mostrando il suo culo a tutti in mezzo alla folla, aveva camminato in mezzo alla gente in pratica nuda, come neanche una puttana avrebbe mai fatto, subito sistemò il pareo ricoprendo il suo bel fondoschiena , e vide che tutti le ridevano dietro, molti avevano i cellulari in mano e ridevano mostrando delle foto, sicuramente l’avevano fotografata . In mente le passarono mille pensieri, perché una cosa era mostrarsi in vacanza un’altra era rischiare che le foto di lei nuda con il viso scoperto fossero messe su internet e arrivassero in Italia, dove la sua famiglia o i suoi amici e colleghi potessero vederla.
Io la tranquillizzai, dicendole che le foto gliele avevano fatte da dietro per cui il culo poteva essere di chiunque, ed nel caso fossero state messe su internet non potevano associarle a lei, anche se sapevo che non era vero perché avevo visto alcuni ragazzi che prima la fotografarono da dietro e poi davanti. E poi le dissi anche che alla fine stavamo andando in una spiaggia nudista per cui il culo lo avrebbe mostrato lo stesso dopo un po’ per cui perché scandalizzarsi. CI penso un po’ su, ma il ragionamento filava, anche se mostrarsi solo lei nuda in mezzo a tutti in costume era stata un’esperienza davvero imbarazzante, ma allo stesso tempo vedevo che le piaceva stare al centro dell’attenzione per cui quello show involontario forse non le era dispiaciuto. Nel mentre discutevamo, era arrivato il nostro turno di prendere il gommone, sopra c’era posto per circa 20 persone essendo abbastanza grande. Salendo c’era il conducente del gommone che ci faceva accomodare partendo dai primi posti fino agli ultimi. Essendo noi i primi a salire su quel gommone ci toccarono i primi posti, in 5 minuti tutti posti furono pieni e partimmo. Il Viaggio durava 15 minuti perché il gommone era molto veloce, ma questo faceva si che spesso passando a grande velocità sulle onde saltavamo sui nostri posti, e che ci fosse molto vento contrario. Mi voltai verso Roberta e vidi che il pareo le era scappato da sotto il sedere e con tutto quel vento le si era alzato fino a metà schiena, lei faceva finta di nulla tenendo le mani sulle cosce per evitare che il pareo le si alzasse sul davanti lasciandole la figa scoperta, ma allo stesso tempo lasciava il suo culo completamente esposto . Stavolta non le dissi niente perché ero sicuro che anche lei se ne fosse accorta, anzi con un braccio l’abbracciai , e con le dita le allargai il pareo che ormai sul retro non copriva più niente. Lei continuava a parlarmi di quanto bello fosse il panorama, ma io potevo immaginare solo quello che si stavano godendo i ragazzi seduti dietro di noi. Anzi mi venne un’idea le dissi che volevo una foto ricordo con quel paesaggio, e chiesi ad uno di quei ragazzi se ci potesse scattare una foto con il mio telefonino, lui si mostrò subito molto disponibile, la prima foto la facemmo voltando solo le teste e girandoci un po’ essendo seduti davanti, il ragazzo mi restituì la foto e vidi che Roberta sembrava completamente nuda perché il pareo era sui fianchi che svolazzava ed il culo e la schiena erano completamente esposti, Roby voleva vedere la foto ma le risposi che non era venuta bene. Richiesi al ragazzo se poteva scattarcene un’altra, lui naturalmente rispose di si, ridacchiando con i suoi amici, però stavolta dissi a mia moglie che dovevamo voltarci verso il telefono se volevamo che la foto venisse bene. Ci voltammo sedendoci sull’asse di legno del gommone al contrario, abbracciai la schiena di Roby prendendole la mano e portandogliela sulla spalla, chiedi di fare lo stesso a lei, ci fu una folata di vento ed essendo il pareo libero di svolazzare scoprì le cosce e la figa , prima che Roby potesse ricoprirsi il ragazzo scatto alcune foto, e mi diede il telefono io lo ringraziai e lui mi rispose ‘grazie a te’, capii il suo ringraziamento appena riguardai le foto , il pareo di Roby era completamente alzato, copriva solo il seno , la foto ritraeva noi due abbracciati con mia moglie nuda dal seno in giù, ma la cosa più eccitante era che quella foto era stata scattata da uno sconosciuto in mezzo ala gente. Roby voleva vedere la foto, quando il capitano del gommone ci disse di sistemarci che stavamo per attraccare, per cui le dissi che gliele avrei fatte vedere dopo, ci voltammo ed in poco tempo fummo a riva. Appena ci alzammo vidi sul legno una parte più scura e umida, Roberta si era bagnata, si vede che la situazione l’aveva eccitata ed io ne ero felice perché quello era solo l’inizio.
Appena scesi fummo colpiti dalla bellezza del posto, una splendida spiaggia di sabbia bianca finissima che si estendeva a perdita d’occhio, sembravamo in un deserto, a circa 50 m dall’acqua iniziava la vegetazione, composta per lo più da palme e cespugli, l’ unica traccia dell’uomo era un chiosco a 200 m dal molo. Le dissi che avrei preferito stare lontano dal molo, lei rispose che era d’accordo, appena arrivati davanti al chiosco iniziai a vedere quasi tutte le donne in topless mentre molti maschi erano completamente nudi, osservando più avanti vidi che erano tutti nudi sia gli uomini che le donne, perciò capii che il posto per noi più adatto era più in là. Continuammo a camminare per altri 200 metri , passando vicino a molti teli da mare dove c’erano coppiette completamente nude distese a prendere il sole mentre sul bagnasciuga c’era un viavai di uomini nudi che ammirava le bellezze locali. Scelsi un punto della spiaggia abbastanza lontano dall’acqua e vicino a delle palme che ci facevano ombra, era un posto meraviglioso. Non feci in tempo a posare la borsa dove avevamo i teli da mare che Roby tolse il pareo restando completamente nuda, ormai si ci era abituata e sono sicuro che non vedeva l’ora di spogliarsi.
L:- Vedo che non perdi tempo. Ormai ci hai fatto l’abitudine vero ? E scommetto che ti piace!
R:- Beh se devo essere sincera, visto che qui sono tutti nudi, la cosa non mi dispiace, anzi a dire il vero mi sento libera e la cosa mi fa impazzire.
L:- Si libera di farti vedere da tutti vero ?
Lei si fece una risata e corse verso il mare, io finii di sistemare le cose, tolsi anche io il costume e la raggiunsi in mare. Appena in acqua iniziai a baciarla, mentre lei andò subito al dunque, mi strinse il cazzo con la mano, mi saltò addosso e se lo portò sotto la figa per farsi scopare. Il mio cazzo divenne subito di marmo e iniziai a sfondarle , con le mani le tenevo le chiappe ben aperte e le infilai un dito nel culo, lei non disse una parola stava godendosi quella situazione e non le importava null’altro, da lontano intanto vedevo che la nostra scena non era passata inosservata e alcuni ragazzi si erano venuti a sistemare con i teli a pochi metri dal nostro aspettando il nostro ritorno con impazienza. Pensai di cogliere la palla al balzo, mi fermai, feci scendere Roby , e la misi a novanta gradi verso la spiaggia, le portai le braccia dietro la schiena e con l’altra mano la presi per i capelli tirandola a me, e iniziai di nuovo a penetrarla sempre più forte. Mentre la scopavo la spingevo leggermente avanti senza che lei si accorgesse di nulla, con l’intenzione di portarla verso l’acqua meno profonda, in modo tale che la scena dalla spiaggia fosse più visibile, avevo intenzione di dare spettacolo. Fermai quella spinta solo quando l’acqua fosse bassa da arrivarle a fil di figa, in pratica i pochi peli che le coprivano il monte di venere erano fuori dall’acqua, e tenendola a pecorina sia il viso che le tette erano esposti verso il bagnasciuga ed i nostri spettatori. Da lontano vidi dei movimenti inconfondibili, si stavano segando davanti la nostra scopata, la cosa mi eccitò ancora di più che volli venire subito, tanto la giornata sarebbe stata ancora lunga. Uscii il cazzo dalla figa di Roby, che si voltò chiedendomi di continuare, ma io le presi la testa e la portai sul mio cazzo ordinandole di farmi venire e di ingoiare tutto . Non se lo fece dire due volte, con una mano prese la base del mio cazzo, con l’altra iniziò a massaggiarmi le palle, mentre io le abbassai ancor di più la testa facendole innalzare il culo che affiorò completamente fuori dall’acqua mostrando figa e ano, per la gioia di chi fosse in spiaggia. Con la lingua continuò a leccarmi la cappella, mentre abilmente continuava a succhiarmelo, io mi abbassai un po’ e le infilai l’indice nel culo, lei iniziò a dimenarsi ancora di più aveva voglia di essere penetrata ancora, ma io volevo che restasse su di giri, per cui lo estrassi , lei con la sguardo triste continuò a spompinarmi, fin quando non le venni in gola, le ordinai di ingoiare tutto e così fece, leccandosi con la lingua le poche gocce che le erano finiti sul viso. Si rialzò e si rese conto che eravamo praticamente fuori dall’acqua, ma non disse niente , si chinò e si sciacquò il viso, la presi per mano e uscimmo insieme dal mare, facendo una passerella verso i nostri teli. Attorno a noi dove prima non c’era nessuno, ora c’erano almeno dieci teli mare, quasi tutti con uomini nudi, tranne per una coppia. Arrivati ai teli , Roby si distese a pancia in giù con le gambe leggermente divaricate dicendo di voler prendere un po’ di sole. Io restai seduto a guardami intorno. Vidi che i nostri vicini, facevano finta di niente, e chi dietro ad un giornale, chi disteso come se dormisse e chi faceva finta di niente e si guardava attorno, invece guardavano mia moglie e nel mentre si toccavano il pisello. Anche la coppietta sembrava molto interessata a lei, in particolar modo la ragazza , che era una bella moretta sui 20 anni , con un fisico molto curato, un bel paio di tette avrà avuto anche lei una quarta, e con la fighetta completamente rasata. Mi voltai verso lei ed il nostro sguardo si incrociò, mi sorrise mentre il suo ragazzo era disteso con la testa voltata dall’altra parta, mi tornò subito voglia di dare altro spettacolo, quel suo sguardo fisso verso di noi era come se ci fosse una complicità. Io in testa mia le risposi che se voleva un show io ero disposto a darglielo. Mi misi dietro Roby in modo che la ragazza potesse vederla bene e le dissi che le stavo per spalmare della crema abbronzante, la cosa a mia moglie non dispiacque per nulla. Presi il flacone e gliene spruzzai un po’ sulle spalle, iniziai a massaggiarle sensualmente il collo , per poi scendere lungo la schiena, mentre con lo sguardo continuavo a guardare l’altra ragazza che continuava a fissarci, poi scesi lungo le braccia fino alle mani per poi risalire lentamente, sentivo Roby che iniziava a mugolare. Scesi dalle spalle spalmandole per bene la schiena fino ad arrivare sui suoi splendidi glutei, che iniziai a massaggiare per bene , e con un movimento circolare le allargavo le chiappe ritmicamente esponendo completamente il suo ano e la sua figa. La Ragazza della coppia vicina iniziò a leccarsi le labbra con la lingua e ad accarezzarsi la figa, segno che gradiva la cosa. A dire il vero mi voltai in giro e vidi che la cosa piaceva a tutti, infatti si stavano masturbando davanti a quella scena. Io ancora più eccitato continuai quel massaggio infilando anche le dita nelle fessure di Roby che stava godendo in silenzio, e restava ad occhi chiusi immaginando solamente quello che stava avvenendo attorno a lei. Le allargai le gambe ancora di più ed iniziai ad infilarle prima due e poi tre dita nella figa, che ormai bagnatissima grondava di umori. Presi il suo pareo e lo usai a mò di benda, in modo che non potesse vedere nulla, ormai ero anch’io eccitatissimo e non capivo più nulla. La feci girare facendola appoggiare sulla schiena, le feci alzare un po’ le gambe e gliele spalancai, era oscenamente esposta, in pratica era offerta a tutti ed in particolar modo a quella ragazza che ormai si stava masturbando spudoratamente. Io continuai a riempirla di crema e a masturbarla quando si avvicinò uno di quei ragazzi che si stava masturbando vicino a noi, di sicuro il più intraprendente, facendomi capire che gli sarebbe piaciuto spalmare un po’ di crema a Roby. Mi ero fermato, restando di stucco non sapevo cosa rispondere, quando lui prese la palla al balzo, si inginocchiò tra le gambe di Roby ed iniziò ad accarezzarle le gambe. Io non dissi nulla, in fondo oggi le avevo già fatto fare di peggio, solo mi chiedevo se Roby si fosse accorta che non ero io. Il ragazzo continuò accarezzandole la figa per poi penetrarla con le dita mentre con l’altra mano le accarezzava il seno. Quella scena mi stava facendo impazzire, avevo il mio cazzo in tiro come se lo stessi facendo io, iniziai a masturbarmi godendomi quella scena, quando voltandomi, vidi la ragazza che mi fece l’occhiolino e mi fece anche segno di seguirla. La vidi bisbigliare qualcosa all’orecchio del ragazzo con cui era e si avviò verso il mare. Io non sapevo cosa fare, avevo mia moglie nuda con le gambe aperte, che era masturbata da uno sconosciuto su una spiaggia pubblica circondata da tanti uomini nudi che si stavano masturbando, ed una ragazza splendida anch’essa nuda che mi faceva segno di raggiungerla in acqua per fare chissà che cosa. Alla fine cedetti alla lussuria, sussurrai all’uomo che la masturbava che poteva continuare, ma che non poteva scoparla , poi mi abbassai e chiesi a Roby se il mio trattamento le stava piacendo, lei mi rispose di si implorando di non fermarmi, io le dissi che se voleva che non mi fermassi, non doveva togliere mai la benda e stare completamente immobile lasciandomi fare, lei annuì. Mi alzai, ed il ragazzo continuò la sua masturbazione con le dita però prima prese la mano di mia moglie e la portò al suo cazzo, facendosi masturbare a sua volta. Io mi allontanai lasciando quella scena, arrivato in mare la ragazza, mi disse qualcosa che non capii, era straniera probabilmente dei paesi dell’est, ma capii subito cosa volesse quando mi saltò in braccio, afferrò il mio cazzo, puntandolo sotto la sua figa e si abbassò per farsi scopare. Ero al settimo cielo stavo scopando una biondona sconosciuta che era la fine del mondo mentre il suo ragazzo dormiva e mia moglie veniva masturbata da uno sconosciuto. Mi voltai per vedere cosa stesse facendo Roby, e non vidi più solo il ragazzo di prima , ma era circondata da uomini. Appena mi avevano visto allontanare e avevano capito la mia disponibilità non si erano fatti scrupoli e l’avevano circondata, la stavano accarezzando tutti , aveva sue cazzi in mano ed uno in bocca , mentre uno la leccava e gli altri si masturbavano attorno a lei. Roby era immobile con ancora la benda sugli occhi, probabilmente pensava che io ero quello con il cazzo nella sua bocca e che avevo permesso agli altri di toccarla e di farsi toccare, per concludere una giornata all’insegna della trasgressione, ma io non ero lì. Mi prese un raptus di gelosia, volevo correre lì a dire che lei era solo roba mia e che ero a dire quello che potevo farle fare e cosa no, ma quando stavo per andare facendo scendere la ragazza che avevo in braccio, questa mi fece cenno di no , mi tenne per un braccio, mi si mise davanti si abbassò a novanta gradi in direzione di mia moglie, si allargò le chiappe indicandomi il suo culo, di certo non capivo la sua lingua ma capivo che voleva il culo sfondato mentre io guardavo mia moglie in quella situazione. Anche stavolta la libidine prese il sopravvento , iniziai a sfondarle il culo prepotentemente facendola urlare , la presi per i capelli e iniziai a dirle che era una troia chiedendole se mi capisse, ma questa non rispondeva, nel mentre vedevo che gli uomini attorno a mia moglie le venivano addosso e si cambiavano di posto, man mano che eiaculavano. Con le mani le afferrai le tette, che le sballottavano di qua e di la stingendole forte e costringendola a mettersi in posizione eretta in modo tale che tutti la potessero vedere anche dalla spiaggia ed a quel punto le riempii il culo del mio seme. Lei mi sorrise soddisfatta, mi baciò mi prese per mano e mi portò in riva al mare, ma quando stavo per salutarla, mi fece un cenno che mi fece capire che voleva andare bere qualcosa al chioschetto indicandomelo, fece una corsetta fino alla sua stuoia, indossò il perizoma e tornò da me, anche io andai a prendere il mio costume raggiungendo mia moglie che ormai aveva soddisfatto tutti quei ragazzi che con i loro cazzi mosci sedevano intorno a lei, continuando a massaggiarla dappertutto. Presi il mio costume lo indossai e mi avvicinai all’orecchio di Roby:- Allora amore ti &egrave piaciuta la sorpresa, ti sei divertita? Sei stata fantastica hai fatto impazzire tutti in spiaggia.
Roberta ansimando ancora e rimanendo sempre immobile e bendata:- Si amore, &egrave stata la cosa più bella che tu mi abbia mai fatto fare, mi hai fatto godere come una pazza, e spero che me lo farai rifare ancora, io sono la tua schiava, e voglio godere sempre di più, non mi importa quello che mi farai fare, se sarai qui con me farò tutto ciò che vorrai.
L:- Allora visto che ti piace resterai in questa posizione ancora un po’ per chiunque volesse vedere la tua figa ed il tuo culo spalancati, io vado a farmi un bagno e a prendere qualcosa da bere, mi raccomando resta immobile, non togliere la benda e non parlare fin quando ti darò il permesso io, ok?
R:- Si padrone.
Feci un sorriso ed un cenno di silenzio a tutti quegli uomini seduti attorno a lei che ormai erano soddisfatti di quello che avevano ottenuto, e dissi ad uno di loro di tenerla d’occhio mentre io non c’ero. Raggiunsi la straniera e ci incamminammo verso il bar, era surreale io abbracciato con una stangona bionda in topless che andavamo a prendere da bere al chiosco mentre lasciavo dietro di me, mia moglie nuda con le gambe larghe su una spiaggia pubblica, completamente esposta e circondata da sconosciuti. Al solo pensiero il cazzo mi tornò duro, cosa che non passò inosservata alla biondina che mi ci diede una pacca su facendo un sorriso malizioso. Arrivati al baretto ci sedemmo su due sgabelli, la ragazza mi fece capire che il suo nome fosse Alice, e provammo ad intraprendere una conversazione che sembrava surreale perché entrambi capivamo ben poco di quello che diceva l’altro. Passarono una quindicina di minuti poi decidemmo di tornare alle stuoie. Man mano che ci avvicinavamo vidi che mia moglie era rimasta sola, sempre distesa nuda verso il mare, mentre gli uomini che le stavano attorno erano andati via, qualcuno lo avevo visto al chioschetto, altri invece durante il tragitto di ritorno. Salutai la biondina, che mi diede un bacio in bocca e si distese nuovamente accanto al ragazzo con cui era venuta, mentre io proseguii verso Roberta. Quando arrivai trovai una sorpresa che non mi aspettavo, la trovai sempre in quella posizione sconcia in cui l’avevo lasciata, ma tra le sue gambe trovai ben piantato in figa la parte inferiore di un ombrellone, le avevano impalato la passera con almeno 15 cm di ombrellone, che se non lunghissimo di certo era grosso, accanto al palo c’era un bigliettino con su scritto:- Grazie di tutto, tua moglie &egrave una porca ed una figa impressionante, ci ha fatto godere tutti, noi siamo stati di parola e non l’abbiamo scopata, ma la sua figa reclamava qualcosa di duro e lungo, e noi siamo stati gentili a concederglielo, grazie e speriamo di vederci ancora.- La riguardai ancora in quella scena degna da film porno, la cosa doveva farmi incazzare, ma alla fine feci un sorriso, ero io che l’avevo che l’avevo portata a tanto e lasciata in mano di sconosciuti, anzi non era successo nulla di pericoloso. Mi sedetti accanto a lei continuando a lasciarle quel palo conficcato in figa, le feci qualche foto e le dissi che ora poteva parlare.
R:- Lucio ma che hai fatto, cosa mi hai infilato? Siamo soli o ci sono ancora altri accanto a noi? Per favore toglimi quello che mi hai messo dentro, mi brucia per via della sabbia, e poi potevi essere più dolce nell’inserirlo, mi hai quasi sfondata.
A quelle parole le tolsi la benda, lei pian piano riaprì gli occhi, doveva abituarsi alla luce del sole visto che era bendata da tanto, appena fu nuovamente in grado di vedere si guardò in mezzo le gambe e vide quel palo dell’ombrellone che spuntava tra le gambe spalancate verso il mare, poi si guardò intorno per vedere chi ci fosse accanto, ma vide solo una coppietta ad una certa distanza.
R:- Lucio fammi togliere questa cosa dalla figa! Mi hai lasciata così? Oltre quelli che stavano con te chiunque passava dalla spiaggia mi avrà vista con questo coso in mezzo alle gambe. Che vergogna! Mi avranno preso per una troia!
L:- Scusa perché il resto delle cose che hai fatto erano da brava ragazza? Ahahah! E poi se vuoi puoi toglierlo l’ombrellone, tanto ormai non c’&egrave più sole! Ahahahah!
R:- Che stronzo che sei!
Prese con entrambe le mani quel palo ed iniziò ad estrarlo lentamente, emettendo dei gemiti inconfondibili, la cosa le stava piacendo, fin quando non lo estrasse tutto, mi sbagliavo era stato conficcato per almeno 20 cm e la sua fighetta sembrava una piccola grotta.
L:- E per la cronaca non l’ho infilato io!
R:- Cosa e chi &egrave stato? Che vergogna! Mi hai fatto fare la puttana in spiaggia davanti a tutti!
L:- Io ti ho fatto fare? Perché tu non hai voluto? Se volevi appena hai sentito che c’erano delle altre mani e soprattutto degli altri cazzi oltre il mio potevi fermarti e tirarti indietro, invece non mi &egrave parso che la cosa ti dispiacesse!
R:- Beh sai, ero molto eccitata, e quando sono eccitata non capisco più niente, ma tu hai esagerato però! Una cosa &egrave farmi mostrare un’altra &egrave farmi usare e darmi in pasto ad altri!
L:- Scusa qualcuno ti ha scopata? No, perciò diciamo che abbiamo esagerato solo un po’, ma ad entrambi &egrave piaciuto molto, poi basta guardare quanto &egrave bagnato quell’ombrellone per capire che quella che si &egrave divertita di più sei tu ahahah. Dai Vai a fare un bagno che si &egrave fatto tardi, e dobbiamo prendere l’autobus che passa tra poco.
R:- Ok, ti amo padrone porcellone mio. ‘ SI alzò e andò a fare il bagno per togliersi di dosso tutta quella sborra di quegli uomini, nel mentre io raccolsi le poche cose che non erano imbrattate di sperma e le misi in borsa, le stuoie erano inservibili per cui decisi di lasciarle in spiaggia.
Roby appena uscì dall’acqua :- Ed ora con cosa mi asciugo? Quelle tovaglie fanno schifo!
L: Non lo so ma dobbiamo andare l’ultimo gommone parte tra 15 minuti, non vorrai rimanere bloccata qui?
Le diedi il pareo e si asciugò con quello, ma essendo l’unica cosa che le avevo fatto portare per coprirsi, l’unico risultato fu quello che diventasse ancora più trasparente e che le si appiccicasse addosso come una seconda pelle, calzò le zeppe e partimmo alla volta del gommone.
In spiaggia vista l’ora c’era poca gente, per lo più persone che avevano affittato le barche e che potevano rimanere ancora in spiaggia. Anche sul gommone eravamo in pochi, oltre a noi c’erano il conducente e altre due coppie. La temperatura si era abbassata ed essendo il pareo bagnato , ed il vento contrario dovuto alla velocità della barca molto elevato, Roberta sentiva un po’ di freddo, ed i suoi capezzoli turgidi che bucavano il pareo non lo nascondevano. Glielo feci notare, lei rispose stizzita che prima la facevo uscire nuda e poi mi lamentavo. Stavolta durante il viaggio in gommone stette attenta a non far svolazzare il pareo e a tenerlo più stretto possibile, non tanto per non mostrare il suo corpo a quelle coppiette, ma più che altro perché sentiva freddo e cercava di coprirsi il più possibile. Appena arrivati al molo fortunatamente trovammo la coincidenza del bus che aspettava quell’ultimo gommone, salimmo e anche lì c’era poca gente a differenza del mattino, infatti ci saranno state al massimo una decina di persone. Ci andammo a sedere negli ultimi posti, dove accanto non avevamo nessuno, Roberta stava tremando, le misi una mano sopra le spalle per riscaldarla, ma appena toccai il pareo era gelato, perché essendo bagnato e con quel vento sul gommone era come ghiacciato.
L:- Ma sei gelata Roby!
R:- Si sto congelando, quell’ultimo bagno non ci voleva visto che non potevo asciugarmi.
L:- Mi &egrave venuta un’idea, togliti il pareo e dammelo.
R:- Cosa? Ma resto nuda! Cosa vuoi fare?
L:- Tu non ti preoccupare, come vedi siamo negli ultimi posti e non abbiamo nessuno vicino, perciò finiscila e dammi il pareo.
Si convinse e me lo consegnò restando completamente nuda nell’autobus, cercando di rannicchiarsi il più possibile sia per essere meno visibile sia perché sentiva freddo, ma di sicuro non sarebbe passata inosservata a chi sul ciglio della strada avesse guardato attraverso il finestrino, e avrebbe potuto vedere le sue tette nude , che lei cercava di trattenere incrociando le braccia. Io presi il pareo, lo aprii e lo sistemai sul sedile dall’altro lato e aprii il finestrino in modo che il vento lo asciugasse, tornai a sedermi accanto a Roberta, stringendola a me, sfregandola con la mano cercando di riscaldarla, lei iniziò ad abbracciarmi, appoggiandosi alla mia spalla e chiudendo gli occhi, segno che la cosa funzionava. Era bellissimo, mia moglie nuda in pubblico, su un autobus che mi abbracciava, se me lo avessero detto una settimana prima, non ci avrei mai creduto. Iniziai a scendere con la mano fino alle cosce, continuando con quelle carezze, per poi passare a palparle il culo, le feci allargare le gambe, e iniziai ad accarezzarle le grandi labbra, lei per risposta mi abbracciò ancora più forte, io iniziai ad infilarle un dito in figa masturbandola lentamente, mentre lei cercava di trattenersi, perché avrebbe voluto gemere forte, ma eravamo vicino ad altre persone ignare di quanto stava accadendo, le infilai un altro dito ed iniziai ad aumentare il ritmo. Era in trans, ormai quella sua condizione di schiava esibizionista, non era più un obbligo ma un piacere. Infilò una mano nle mio costume, estrasse il cazzo che era nuovamente tornato duro e cominciò a masturbarmi. Ma a me non bastava, la scostai dal mio petto e le abbassai la testa sul mio pene, lei non si fece pregare, si spostò, si mise sulle ginocchia ed iniziò a succhiarmi pure l’anima, nel mentre io continuavo a penetrarla, solo che nella nuova posizione il suo culo era risalito, stando in ginocchio sui sedili, e lo stava mostrando fuori dal finestrino, sfortunatamente eravamo in autostrada e gli unici che potevano gustarsi quella visione paradisiaca, sarebbero potuti essere solo i passeggeri delle auto che ci sorpassavano, ma io in quel momento avrei voluto essere bloccato in mezzo al traffico con una folla di gente attorno, ormai questa sua esibizione mi faceva godere da morire e volevo mostrarla sempre di più. Roberta riuscì a farmi venire appena in tempo, perché eravamo appena entrati nel paesino lasciando l’autostrada, ingoiò tutto, guardandomi negli occhi come a dirmi ‘ Hai visto? Sono stata brava!’, si risedette al suo posto , e mi chiese di controllare se il pareo si fosse asciugato. Mi alzai lo presi, ed effettivamente era asciutto, glielo passai, Roberta lo indossò cercando di coprirsi il più possibile, l’autobus arrivò alla nostra fermata, scendemmo , e ci recammo verso l’ingresso del villaggio. Durante il tragitto osservavo Roberta che camminava a testa alta, guardava negli occhi gli uomini che al suo passaggio erano ammiccanti e se la mangiavano con lo sguardo, lei ne era fiera e lusingata, camminando come se fosse in passerella, era cambiata, anche a lei questa sua nuova condizione del mostrarsi mezza nuda in giro ormai l’aveva conquistata, era una pantera, eccitante da paura e con solo uno sguardo che avrebbe potuto far venire un uomo. Si voltò verso di me e:- Allora che fai lì imbambolato ? Ti sei addormentato? Accelera il passo che ho fame!
Annuii e procedemmo verso la nostra camera, appena entrati Roby tolse il pareo restando completamente nuda e si buttò sul letto, era distrutta dalla giornata vissuta intensamente.
L:- Roby vai tu a fare la doccia per prima o vado io?
R:- No no vai pure prima tu, io bevo qualche cosa di fresco e mi rilasso un po’ nel mentre!- Così facendo si alzò, e prese una birra ghiacciata dal frigo bar.
Non me lo feci ripetere, entrai in bagno e feci una doccia rilassante, ripensando a quel pomeriggio da pazzi, dove avevo prima mostrato mia moglie semi nuda, solo con un pareo aperto in giro, poi completamente nuda in spiaggia dove aveva soddisfatto le voglie di alcuni guardoni sotto il mio benestare, mentre io mi trombavo una splendida straniera, ed ultimo ma non meno eccitante, un viaggio in autobus dove completamente nuda mi aveva fatto un pompino per strada. Ero soddisfatto del pomeriggio, ma mi chiedevo cosa stesse provando lei, in fondo la stavo usando come un oggetto, io ne ero fiero e contento, ma mi spaventavo che questo potesse cambiare il nostro rapporto, ma poi pensavo al suo viso che era colmo di goduria, e che non si era mai opposta a nulla, anche se alla fine faceva sempre finta di lamentarsi, per cui decisi di continuare e metterla sempre più in difficoltà fino a quando sarebbe stata lei a chiedermi di fermarci lì.
Finii la doccia e tornai in stanza, ma non c’era, uscii in veranda e la trovai distesa su una poltroncina con i piedi sul tavolo che con una birra in mano, completamente nuda, non curante che dal vialetto vicino la piscina qualcuno potesse guardarla. Mi chiesi dove fosse finita la mia vecchia moglie, questa nuova ormai aveva perso ogni inibizione, il mostrarsi nuda sembrava quasi non la imbarazzasse più, anzi probabilmente le piaceva e la eccitava.
L:- Allora? Che ci fai nuda in veranda? E se qualcuno ti vede? Non ti vergogni più?
R:- Certo che mi vergogno amore! ‘ Disse sorseggiando la birra e sogghignando un po’.- Ma io lo faccio perché so che piace a te e me lo chiedi tu, io voglio accontentarti in tutto e per tutto, penso questo sia il minimo dopo il pomeriggio che mi hai fatto passare. Poi se vuoi posso andare a vestirmi subito!
In pratica aveva rigirato la frittata, facendo capire che la colpa di quella sua condizione era mia, non ammettendo che la cosa piaceva anche a lei, ma visto che voleva il gioco duro, io non mi tiravo indietro ed ero disposto a giocare, e dire che mi preoccupavo di cosa pensasse dopo quel pomeriggio.
L:- No amore, hai ragione, sono io che voglio che stai nuda di fronte a tutti, ma solo quando te lo ordino io, e tu non devi prendere iniziative, per questo sarai punita, e sarò ancora più cattivo, ora vai a lavarti che andiamo a cenare.- A quelle parole Roby sorrise, ancora più contenta che le avevo detto che sarei stato più cattivo, si alzò nuda come mamma l’aveva fatta, in mezzo alla veranda ancora illuminata dal sole che stava tramontando, non curante delle persone che passavano a pochi metri da noi, mi baciò e si diresse in bagno, sculettando come a dire guarda com’&egrave porca la tua mogliettina. Io presi il suo posto in veranda ed iniziai a pensare a come poterla punire.
Dopo circa mezz’ora la vidi uscire dal bagno nuovamente nuda ma ancora più figa perché truccata, con i capelli raccolti in una splendida coda di cavallo, o per meglio dire di cavalla, che le coprivano un seno. Mi raggiunse in veranda e mi chiese cosa dovesse indossare per la serata, io le indicai un pacchetto messo sul comò. Tornò dentro, lo aprì e trovò una lunga maglia in cotone lavorato bianca e smanicata che si legava dietro il collo lasciando la schiena nuda ed una minigonna di jeans molto corta e stretta di quelle che fasciano il sedere e si aprono o si chiudono con una fila di bottoni sul davanti. Roby ormai non avrebbe fatto storie e avrebbe indossato qualsiasi indumento, non lamentandosi più per la mancanza di intimo, per cui prese quei vestiti sorridendo, corse in bagno indossò quei vestiti e subito tornò in veranda per farsi ammirare. Era meravigliosa come al solito, la maglia bianca faceva risaltare a sua pelle abbronzata, e delineava il suo prorompente seno con i soliti capezzoli turgidi che evidenziavano la mancanza di reggiseno, mentre la gonna che le arrivava appena sotto le natiche era così corta che non spuntava da sotto la lunga maglia che invece arrivava quasi a metà coscia, sembrava fosse nuda sotto la maglia.
R:- Lucio, la gonna che mi hai comprato &egrave troppo piccola, stavolta hai esagerato, per indossarla ho dovuto lasciare l’ultimo bottone aperto, altrimenti non riuscirei neanche a camminare e la gonna risalirebbe completamente.- Dicendo ciò alzò la maglia ed effettivamente era piccolissima, ma il dover lasciare l’ultimo bottone aperto, mi faceva venire delle ideuzze ed arrapare ancora di più, perché abbassandomi davanti a lei, vidi che le arrivava proprio sotto la figa. Le feci allargare le gambe, la gonna risalì leggermente e la sua passerina ben curata si rivelò in tutto il suo splendore. La cosa mi piaceva proprio, ma volli rincarare la dose, visto che lei aveva fatto apposta per provocarmi, e lo aveva fatto di sua iniziativa senza dirmi nulla.
L:- Roby, chi ti ha dato il permesso di prendere questa iniziativa?
R:- Nessuno, ma ‘
L:- Niente ma! Ti ho detto che solo io posso dire cosa indossare e come! Ora per punizione, aprirai anche il penultimo bottone!
Lei, abbassò il capo in segno di assenso, ed aprì il secondo dei cinque bottoni che chiudevano la gonna risistemandola, ma la sua figa era ben visibile , perché essendo la gonna molto stretta tendeva ad allargarsi, le infilai un dito in figa, lei si tirò un po’ indietro gemendo e le dissi:- Ti voglio così, sempre pronta all’uso, così quando vorrò penetrarti e masturbarti, non avrò nessun impedimento!- Ritrassi le mano e le dissi di andare a cenare. Roby si mise davanti lo specchio, sistemò al meglio la maglia, in modo da coprire la gonna aperta, ma questa essendo ora più larga a causa della gonna che prendeva più spazio, restava più sollevata e se prima arrivava a metà coscia ora le arrivava quasi sotto al culo, ma fortunatamente per lei continuando a celare tutto.
Come al solito la passeggiata per i vialetti era una passerella per Roby, che ormai godeva delle attenzioni e degli sguardi di tutti, e questa cosa mi rendeva fiero ed eccitato. Appena arrivati nel complesso principale, che dovevamo attraversare per arrivare alla cena al buffet in piscina, passammo davanti i negozietti del villaggio ed ad un tratto mi sentii stringere forte la mano da Roberta, che non riuscendo a parlare mi indicò un monitor su un bancone. Era lo shop delle foto, dove un fotografo del villaggio aveva il compito di passare in piscina, nei ristoranti e durante tutti gli avvenimenti, per fotografare gli ospiti, che poi avrebbero potuto vedere le loro foto sul monitor e decidere se acquistarle. Ebbi un brivido quando sul monitor vidi una donna abbassata con una mela in bocca con il seno nudo penzolante sopra una tinozza, era Roberta, non le si vedeva il volto per via dei capelli bagnati davanti al viso, ma la riconobbi subito, le immagini che scorrevano erano quelle dei giochi in piscina della sera prima. Roberta non diceva una parola ma restava a guardare in silenzio a bocca aperta, tra le foto successive si vedeva lei che era la prima di una fila di persone a gambe divaricate, ed un uomo tra le sue gambe che guardava all’insù divertito, in un’altra la fila di persone era ripresa ‘fortunatamente’ lateralmente e c’era lei che a quattro-zampe passava sotto le gambe degli altri, mentre alle sue spalle tutti si abbassavano per guardarla sotto la gonna che da dietro non copriva più niente, in un’altra foto si vedeva Roby da dietro a cavalcioni sulle spalle di un compagno di squadra, con le cosce completamente scoperte e con la gonna che non riusciva a coprirle completamente il culo lasciando intravedere 1 o 2 cm di chiappe. Roby era senza parole, forse non si era neanche resa conto di quanto fosse oscena la sera prima, ed ora si ritrovava pure immortalata in delle foto a ciclo continuo che la ritraevano in posizioni veramente os&egrave.
Roby fece un lungo respiro deglutì e :- Lucio, ma ero così oscena sul palco e tu non mi hai detto nulla?
Io rincarai la dose:- Ma se in spiaggia hai fatto vedere di tutto e di più, addirittura oggi eri nuda in veranda e chiunque passasse se avesse guardato verso di noi avrebbe potuto ammirarti.
R:- Hai detto bene, se avesse guardato , e poi tu eri con me, lì ero da sola! Tutti mi guardavano e tu hai lasciato che lo facessero.
L:- Si l’ho fatto perché tu meriti di essere guardata, perché sei uno splendore e loro possono solo sognare di avere una così bella donna accanto. Così dicendo la strinsi a me e con la mano scesi dietro la sua schiena , le infilai una mano sotto la gonna, e la penetrai con il dito la figa che trovai fradicia e continuai:- E comunque vedo che la cosa non ti &egrave dispiaciuta, visti gli umori che ti stanno scendendo lungo le cosce!
Roby mordendosi il labbro e trattenendosi per il piacere:- Si mi piace farmi guardare, ma solo per farti piacere, ma ti prego facciamolo in spiaggia, in veranda o dove siamo io e te, non mi piace essere sola, mezza nuda in mezzo agli altri.
L:- Ti ho detto che tu non puoi chiedere nulla! Io faccio e ti faccio fare quello che mi piace.- E spinsi il dito ancora più in profondità, sollevandola leggermente da terra.
R:- Almeno chiedi al fotografo che tolgano le mie foto dal ciclo continuo , ti prego!- disse ansimando.
La guardai negli occhi era veramente imbarazzata per quelle foto, erano la prova della sua nuova condizione di lussuria e se ne vergognava, soprattutto perché continuavano a girare e tutti potevano ammirare la sua depravazione; per cui volli accontentarla, mi avvicinai al negoziante e chiesi se poteva togliere quelle foto dal programma, ma lui rispose che non poteva perché era solo un impiegato, ed il suo compito era solo quello di annotare e vendere le foto. Io risposi che allora le avrei acquistate io, in modo che le avesse vendute e tolte lo stesso, ma rispose che anche se io le avessi acquistate, le foto avrebbero continuato a girare, in quanto erano a disposizione di tutti. Roby a quelle parole si bloccò, capì che non c’era nulla da fare, io cercai di rincuorarla facendole capire che alla fine non era nuda, ma solo provocante, e che quella sua condizione di schiava poteva pure prevedere queste cose se non peggio, per cui cercai di cambiare approccio e le dissi che io volevo che la gente la guardasse ed ammirasse.
R:- Se tu vuoi questo, allora sono felice di averti accontentata!- Capendo la situazione fece buon viso a cattivo gioco.
L:- Anzi ora ne compriamo una come ricordo!- Mi rivolsi al commesso:- Potrei vedere le foto di ieri sera, del gioco in piscina, sa mia moglie &egrave una narcisista le piace ammirarsi, in fondo ha visto anche lei quanto &egrave bella.- Dissi scherzandoci su e mostrando mia moglie costringendola a fare una piroetta su sé stessa, facendole alzare la maglia quasi a scoprirle il culo.
Commesso:- Si , lei &egrave molto fortunato sua moglie &egrave bellissima. Comunque se vuole gliela consiglio io una foto dove sua moglie &egrave venuta molto bene, oggi &egrave andata a ruba, ne ho vendute a decine, infatti ne abbiamo sviluppate molte e ne ho ancora una. Dicendo così ci indicò una parete alle nostre spalle dove c’erano molte foto di varie dimensioni, e dove al centro spiccava una foto formato poster che ritraeva l’intera squadra con le braccia alzate in segno di vittoria e soprattutto dove Roby che era stata costretta ad alzare anche lei le braccia, al centro del gruppo, aveva il corpetto scivolato e le tette di fuori completamente esposte. Perciò se quello che aveva detto il commesso era vero, c’erano decine di persone che avevano un poster di Roberta con le tette di fuori come ricordo della serata, la cosa a me non dispiaceva, perché mi eccitava ed ero felice in quanto ero riuscito a mostrare Roby e metterla in imbarazzo, mentre lei non sembrò molto contenta della cosa, ma non disse più nulla, tanto non poteva cambiare le cose.
L:- Hai visto amore, sei andata a ruba! Hanno venduto decide di foto di te con le tette di fuori, devi essere piaciuta molto.- Dissi prendendola in giro, poi mi rivolsi al commesso:- Comunque se avete fatto affari d’oro grazie alle tette di mia moglie, dovreste essercene grati e soprattutto siete un po’ in debito con noi, in pratica vi abbiamo fatto da sponsor! Ahahaha! Per cui avrei una richiesta da farle, vorrei regalata la foto esposta, magari lo chieda al suo principale, dicendogli che chissà, magari nelle altre serate avrebbe avuto altri grossi guadagni con delle foto simili!- Dissi ridendo e facendo vergognare ulteriormente Roberta.
Commesso:- Certo, mi sembra una richiesta equa, lo chiederò al principale, che sicuramente sarà d’accordo a regalarvela, in fondo ha guadagnato molto, e se dirà di si ve la farò recapitare direttamente in stanza, basta che mi dite il numero.
L:- Grazie mille, molto gentile da parte sua, vero Roby?- Voltandomi verso di lei – Hai visto ci sta per regalare la foto, che ne pensi la mettiamo sopra il camino in salotto?- schernendola un po’, lei abbassò la testa e non disse nulla. Salutammo il commesso, dandogli il numero di stanza, ero sicuro che il fotografo ci avrebbe regalato la foto, e ci spostammo verso la piscina centrale dove c’era il buffet. Durante questo percorso, Roby mi disse che era preoccupata, perché quelle foto non sapeva che fine avessero fatto, chi le poteva vedere, ma la rassicurai, al massimo le avrebbero viste gli amici dei villeggianti a casa loro durante le cene quando si parlava della vacanza, e che avrebbero pensato a lei, la super figa esibizionista che faceva impazzire tutti, il sogno erotico del villaggio, si mise a ridere e non ci pensò più. Il buffet era sistemato su un grande e lungo tavolo attorno al quale c’erano degli sgabelli alti su cui sedersi e poter mangiare, oppure si potevano scegliere dei grandi tavoli rotondi situati lì vicino, con circa dieci posti a sedere che naturalmente si dovevano condividere con altri. Optai per i gli sgabelli accanto al buffet, feci accomodare Roby e andai a riempire due piatti con ogni ben di Dio. Mentre sceglievo il cibo, ogni tanto buttavo un occhio a mia moglie e la vedevo inquieta, principalmente perché si muoveva in continuazione in quanto non trovava una posizione comoda, perché gli sgabelli erano altri e non riusciva a tenere le gambe per terra, ma doveva mettere i piedi sul poggiapiedi dello sgabello, ma così facendo c’era il rischio che la gente potesse vedere la sua patatina in mezzo alle gambe in quanto gonna e maglia risalivano, per cui cercava di stare con le gambe verso il tavolo. E poi un altro motivo per cui era inquieta, era dovuto al fatto che gli uomini le gironzolavano intorno come mosche, con la scusa di prendere la frutta davanti a lei, le si strusciavano addosso o le dicevano qualcosa. Appena tornai da mi disse:
R:- Certo che qui gli uomini sono veramente dei maiali, non possono vedere una bella donna da sola che subito vengono a dirle quanto sia bella, eccitante, sensuale, una mi ha detto addirittura che sono una porca.
L:- Eh brava, non ti posso lasciare sola, e tu che hai risposto?
R:- E cosa dovevo rispondere, li ho ringraziati, sai che sono educata io, anche a quello che mi ha dato della porca, ho risposto che lo prendevo come un complimento. Sai uno con la scusa che gli fosse caduta la forchetta, si &egrave abbassato per raccoglierla ed ha cercato di sbirciarmi in mezzo alle gambe, e forse ha visto qualcosa perché appena si &egrave rialzato era senza parole, ma il suo cazzo nei pantaloni invece diceva tutto, aveva il costume che stava per esplodere. Vedi questo succede a far uscire la propria mogliettina senza mutande, non ti dà fastidio?
L:- Fastidio e perché mai, anzi sono felice perché vuol dire che mi invidiano, loro non hanno una figona come te tra le mani, e poi questo tuo modo di esibirti mi fa impazzire!- Dicendo questo posai i piatti sul tavolo, e la strinsi a me e la baciai, mentre con indifferenza le misi una mano sotto la gonna e le accarezzai la figa che come al solito era un lago, appena uscii la mano da sotto la gonna mi sedetti sullo sgabello:- Comunque vedo che il loro trattamento non dispiace neanche a te, la tua fighetta bagnata dimostra che sei una puttanella in calore e che queste loro attenzioni e questo mostrarti fa impazzire anche te, vero?
R:- Beh, impazzire, diciamo che non mi dispiace!- Disse facendomi un sorriso malizioso, e iniziando a mangiare.
Consumammo velocemente la nostra cena, vista la giornata eravamo affamati, quando ad un certo punto dietro di noi , un uomo con la sua signora accanto mi chiese se la torta fosse buona, in pratica una scusa come un’altra per attaccar bottone.Io risposi che era molto buona e lui si presentò, si chiamava Luca era un uomo sui 60 anni, che però portava benissimo, alto quasi quanto me, brizzolato, fisicamente stava bene, si vedeva che faceva sport, sicuramente molto ricco per via dei vestiti firmati, e dal rolex che portava al polso. La moglie si chiamava Erika ed avrà avuto una quarantina d’anni, anche lei curatissima, un bellissimo fisico ,alta sul metro e settanta, aveva addosso un vestitino a tema floreale, a mezza coscia e abbastanza scollato che mostrava un bel seno, sarà stata una terza abbondante.
Ci presentammo anche noi girandoci sugli sgabelli verso la coppia, Roby che aveva il problema della gonna non si voltò completamente verso di loro ma si girò rimanendo di fronte a me, e parlando di lato rispetto alla coppia. Buttai un occhio in mezzo alle sue gambe e le li vedeva il ciuffetto di peli sopra il pube, che anche se teneva le gambe più strette possibili, non riusciva a celare essendo costretta a tenere le cosce un po’ verso l’alto dovendo appoggiare i piedi al poggiapiedi.
Appena si voltò e si scompose un po’ dar la mano e presentarsi, ne approfittai e misi il mio piede sul poggiapiedi del suo sgabello, posizionando la mia gamba in mezzo alle sue, appena cercò di tornare alla sua posizione, Roby capì che con quella mia mossa le impedivo di stringere le gambe facendo risalire maggiormente la gonna e la maglia, mostrando completamente la sua figa. Mi diede un’occhiataccia, ma naturalmente non poteva dir nulla davanti a loro, provò a stringere le gambe più che poteva ma non riusciva a nascondere nulla, anzi più si muoveva più la gonna saliva, e non poteva neanche scendere dallo sgabello perché glielo impedivo.
Io facevo finta di nulla parlando con la coppia, ogni tanto mi voltavo verso di Roby, che era molto imbarazzata, guardavo in mezzo alle gambe la sua figa di fuori che era anche illuminata dalla luce delle lampade che si trovavano sopra il tavolo, le si vedevano le grandi labbra e pure il pelo pubico.
Entrambi facevamo finta di niente, mentre Luca ed Erika si erano accorti della cosa, ed ogni tanto buttavano l’occhio sulla passerina di Roby.
Parlando del più e del meno Luca ci disse che era proprietario di alcuni alberghi in tutta Europa, e che spesso veniva in queste zone con il suo yacht, per cui la mia idea che fossero molto ricchi non era sbagliata, ma a breve si capì il motivo per cui avevano preso confidenza con noi, erano incuriositi ed attratti dal comportamento di Roberta.
Luca:- Comunque lei &egrave davvero fortunato Lucio, ad avere una moglie così bella e soprattutto così esuberante e come dire smaliziata- Disse gettando un’occhiata sulla figa di Roby, che a quelle parole provò a chiudere le gambe non riuscendoci.
Erika:- Si, sua moglie &egrave davvero bella, sa sono un po’ invidiosa. Oltre ad essere veramente sensuale, solo a guardarla mi fa sentire un sentimento di libertà sessuale, che la gente non riesce ad avere, la trovo fantastica, non sa quanto mi piacerebbe riuscire ad assomigliarle un po’.
Luca:- Si effettivamente siamo rimasti estasiati delle, scusate se esagero spero non vi offendiate, delle performance di vostra moglie in spiaggia, durante e dopo la partita di volley, e ieri sera qui in piscina al gioco a squadre. In spiaggia quando &egrave rimasta nuda, portata in trionfo da quei ragazzi, non potete capire quanto ci ha eccitato, vi dico solo che la notte abbiamo fatto l’amore pensando a voi.
R:- Purtroppo &egrave stato un incidente, avevo perso lo string, e non me ne ero accorta, e quei ragazzi presi dalla foga mi impedivano di scendere e tornare al mio telo, – provò a scusarsi, con fare titubante, perché non sapeva come comportarsi.
L:- Innanzi tutto dateci del tu, e grazie per i complimenti, si mia moglie &egrave fantastica in tutto e per tutto, ma anche lei signora, &egrave veramente una gran bella donna, che non deve invidiare niente a nessuno, forse dovrebbe osare un po’ di più, ma anche Roby fino a poco tempo fa non era così disinibita!
Roby mi guardò malissimo, si chiedeva cosa stessi per fare, aveva la paura che raccontassi qualcosa circa quella sua situazione, ed infatti era quella la mia intenzione.
L:- Luca con tua moglie dovresti imparare a fare dei giochini, inizialmente innocui, poi sempre un po’ più maliziosi e trasgressivi!
Erika: Cosa intendi? Io non sarei mai capace di restare nuda in spiaggia, figuriamoci in braccio a dei ragazzi sconosciuti, o a mostrare il seno su un palco. Sa una cosa &egrave immaginare le cose un’altra &egrave farle.
L:- Si, Erika, questo lo capisco, ma i giochi che intendevo io, prima magari li fate in intimità, tra di voi, poi pian piano se ve la sentite, vedrete fino a che punto potete arrivare.
Luca:- Questo discorso &egrave molto interessante, sa mi piacerebbe disinibire un po’ questa santarellina di mia moglie,-disse scherzando ,ottenendo in cambio una spintarella della moglie che sosteneva che la colpa fosse del marito invece.- E cosa ci consiglierebbe per cominciare?
L:- Che ne so, magari una mancanza di qualcosa che sapete solo voi, ad esempio una mancanza di intimo per Erika, &egrave una cosa molto intrigante fidatevi, e come avrete ben capito me piacciono le donne senza mutande.
A quelle parole Roby diventò di mille colori, perché nello stesso istante tutti ci voltammo istintivamente a guardarle la sua figa esposta che luccicava per i suoi umori sotto le luci delle lampade, e si coprì con le mani, ora non poteva fare più finta di niente, scese dallo sgabello facendo finta che non si fosse accorta che aveva la passerina al vento, chiese scusa e si sistemò restando in piedi, mentre tutti noi scoppiammo a ridere.
Poi continuai:- Vi voglio raccontare un segreto, vi spiegherò come siamo arrivati a questo.- E raccontai tutta la storia, partendo dalla scommessa, naturalmente tralasciando il fatto accaduto in spiaggia del pomeriggio, non volevo esagerare. Durante il mio racconto Roby, faceva l’imbarazzata, non dicendo nulla, nonostante il rivivere quelle esperienze, sono sicuro che le piacesse. Erika era veramente presa dal discorso, si vedeva che era eccitata, secondo me si stava immaginando al posto di Roberta, infatti nei punti più salienti stringeva la mano del marito, che invece rideva immaginandosi nei panni del padrone.
Finito il racconto, erano entusiasti di quanto ascoltato, ci ringraziarono e ci dissero che avrebbero provato a ravvivare il loro rapporto con qualche giochino durante questa vacanza, ci salutarono e dissero che purtroppo dovevano andare perché avevano preso un appuntamento che non potevano disdire per il dopo serata, ma che sicuramente ci saremmo rivisti nei giorni successivi.
Appena andati via Roby :- Ma che ti passa per la testa? Gli hai raccontato tutto! Mi hai fatto fare la figura della puttana! Poi che cazzo hai messo a fare la tua gamba in mezzo alle mie, hai visto con che faccia mi guardavano la passera? Mi sono sentita umiliata, ero come carne su un bancone del mercato!
L:- Quante volte te lo devo ripetere, io sono il tuo padrone e faccio quello che voglio, e se voglio posso lasciarti pure nuda qui davanti a tutti, non scordarlo mai! Ora dai finisci il dolce che andiamo a vedere cos’hanno organizzato stasera in piscina.
R:- Ok speriamo oggi niente giochi. ‘ Disse sbuffando un po’ ma sorridendo.
Appena finito di cenare ci dirigemmo verso la piscina centrale, c’era un palco allestito sopra la piscina che come al solito era stata coperta da una grande pedana, sopra c’era un grande sipario chiuso, forse avrebbero fatto uno spettacolo. Vista l’ora tutti i tavoli vicini al palco erano occupati ce n’erano solo alcuni molto esterni, dopo un giro ne trovai uno di fronte al palco ma molto distante, era vicino alla parete della hall, eravamo gli ultimi, dietro non avevamo nessuno, perfetto per ciò che avevo in mente. Ci accomodammo, feci sedere Roby con le spalle verso il muro mentre io mi sedetti lateralmente, subito ci venne incontro il cameriere e ordinai due gin tonic, volevo Roby su di giri. Osservando attentamente vidi una bella ragazza che passava tra i tavoli, come se cercasse qualcosa, e mi sembrò che più di una volta fissasse Roberta, ma magari era solo una mia impressione. Roberta cercava di tenere le gambe strette, perché la gonna era davvero corta e soprattutto stretta, e si vedeva che faceva fatica, in quanto la continuava a risalire. Arrivarono i cocktail e brindammo alla nostra vacanza, mentre lei beveva le misi una mano nell’interno coscia, ed iniziai ad accarezzarla, Roby mi guardò ma non disse niente, continuai a risalire verso la sua figa, ordinandole di aprire le gambe, lei non si oppose, anche perché essendo gli ultimi , ed avendo le gambe sotto il tavolo nessuno poteva vedere cosa stessi facendo.
L:- Amò allarga le gambe ancora di più, che voglio vedere la tua fighetta.
R:- Lucio non posso, la gonna &egrave troppo stretta, non riesco più di così!
Era quello che volevo sentirmi dire, così piano piano risalii verso il primo bottone della gonna e lo sbottonai, facendo la stessa cosa con il secondo.
R:- Ma che fai?- Disse sottovoce, siamo in mezzo alla gente, e mi ì rimasto un solo bottone che mi tiene la gonna chiusa, vuoi dare spettacolo qui? Smettila.
L:-Stai tranquilla, non ci vede nessuno, e come hai visto poco fa davanti lo specchio, la tua maglia &egrave più lunga della gonna, non si vedrà nulla!- E così dicendo le infilai un dito dentro la figa.
Iniziai a masturbarla, lì in mezzo alla gente, mentre lei che era molto eccitata, continuava a guardarsi intorno per vedere se qualcuno ci guardasse, ma fortunatamente per lei tutti erano in attesa dell’inizio dello show e guardavano verso il palco perdendosi il vero spettacolo che stava avvenendo dietro di loro. Appena vidi Roberta lasciarsi andare, uscii la mano dalla sua passerina e le sbottonai l’ultimo bottone, la gonna si aprì, lei mi guardò con aria spaventata e incredula, le ordinai con tono perentorio di alzare il culo dalla sedia, lei obbedì subito, tirai lentamente il bordo della gonna da sotto di lei, sfilandole la gonna e conservandola nella sua borsetta, mentre lei cercò di sistemarsi alla meno peggio, tirando il bordo della maglia verso il basso, era senza nulla addosso se non una lunga maglia che ora le faceva da vestitino in mezzo ad una platea di gente ignara di tutto. Prima che dicesse qualcosa la ripenetrai, in modo che non si lamentasse, aumentai il ritmo costringendola ad allargare le gambe.
L:- Ti piace vero amore? Farti masturbare in mezzo alla gente, che non sa che stai godendo vero?
Lei mordendosi il labbro rispose di si.
L:- Però ora alza il tuo splendido culo e sfilati la maglia di sotto, appoggiando il tuo sedere direttamente alla sedia, altrimenti bagnerai completamente la maglia, e sarò costretto a toglierti anche quella, non vorrei che prendessi un raffreddore o che la gente poi vedesse questa grande macchia quando ti alzerai.
Ci pensò un attimo sù, si guardò attorno e lentamente alzò la maglia da sotto di lei, adagiandola sui fianchi, mi guardò negli occhi, e riallargò le gambe dicendomi di non fermarmi e di continuare a masturbarla, ormai era partita. Io non me lo feci ripetere due volte, ricominciai a masturbarla facendo finta di niente, ma ero eccitatissimo, una cosa era vederla nuda in spiaggia o quando eravamo soli, un’altra in mezzo ad una platea di persone vestite a festa. Ma non mi bastava, volevo farla imbarazzare di più per cui con la mano libera chiamai il cameriere che subito accorse, lei si irrigidì cercando di stringere le gambe , ma io glielo impedii continuando a masturbarla sotto il tavolo, e nello stesso tempo ordinai da bere per me, però stavolta chiesi cosa volesse lei, che con il fiato corto per via della masturbazione, ordinò una capiroska. Il cameriere si allontanò, io ero eccitatissimo il mio cazzo scoppiava dentro i pantaloni, presi la sua mano e la portai sul mio pacco, aprendo la cerniera feci uscire il mio cazzo che svettava fiero sotto il tavolo e le dissi di masturbare anche me, non se lo fece ripetere due volte, appena tornò il cameriere con i nostri drink, entrambi con la mano libera facemmo un altro brindisi ridendo, con le che mi stringeva il cazzo ed io che le infilavo un secondo dito dentro, sembravamo una coppia di adolescenti che scoprono il sesso per la prima volta. In quell’istante iniziò lo spettacolo, era uno show di magia, si aprì il sipario e apparve un mago, con tanto di mantello e cilindro, ed una giovane ragazza che indossava un body molto lucente ricoperto di paillettes, che aveva un non so che di familiare. Il mago iniziò a fare una serie di giochi di carte che prevedevano la partecipazione del pubblico, e ogni volta chiedeva alla sua aiutante di scendere tra il pubblico e prendere una persona per portarla sul palco a interagire con il mago, noi eravamo tranquilli perché essendo lontani non c’era il rischio che venissimo scelti per andare sul palco. Sia io che Roberta non eravamo di certo concentrati sullo spettacolo, ma su ciò che stava avvenendo sotto il tavolo, guardavamo lo show, ma non capivamo un gran che. Sul palco si alternavano giochi di carte e di illusioni, era passata una mezz’ora quando il mago annunciò il clou dello spettacolo, per il quale aveva bisogno di una signora del pubblico, l’assistente illuminata da un faro che la seguiva scese dal palco ed iniziò a passeggiare tra la platea, facendo finta di essere indecisa su chi scegliere, muovendosi verso di noi, fu in quel momento che la riconobbi, era la ragazza che prima che iniziasse lo spettacolo, passeggiava tra i tavoli e che mi sembrava che fissasse Roby, appena capii la situazione, tolsi la mano che avevo tra le gambe di Roby e cercai di rimettere a fatica il mio cazzo teso dentro i pantaloni, mentre mia moglie che non aveva capito cosa stesse succedendo, resto stranita da quella mia azione, si accorse di cosa stesse succedendo troppo tardi, infatti appena si girò verso il palco vide arrivare al nostro tavolo l’assistente del mago che la prese per mano dicendole di seguirla. Sicuramente l’avrà scelta prima dello show, non so per quale motivo, Roby non sapeva cosa fare era illuminata da un faro che la illuminava dall’ombelico in su, mentre sotto il tavolo era con il culo nudo appoggiato sulla sedia, con dei piccoli movimenti della mano libera mentre parlava con l’assistente del mago riuscì ad abbassarsi la gonna alla meno peggio, e spinta dal pubblico che la applaudiva, dal mago che la incitava e da me che le dissi di andare, Roby non si potette tirare indietro, e fu costretta ad alzarsi e seguirla. Era uno splendore, illuminata da un faro che la seguiva come in una passerella, indossava solo una lunga maglia che le faceva da vestitino che le arrivava a metà coscia, ma che lasciava intravedere le sue meravigliose forme. Appena salì sul palco ci fu un applauso scrosciante, in fondo ormai Roby era molto conosciuta nel villaggio, o almeno di certo non era passata inosservata, il mago prese la mano di Roby e le fece il baciamano , ringraziandola per la sua partecipazione, poi iniziò a preparare il trucco che voleva fare, in scena riapparve l’assistente spingendo una grande cassa, che sarà stata lunga un metro e mezzo, mentre era larga e profonda meno di un metro. Roby che non era riuscita a tirarsi indietro e a non partecipare al gioco , si era ricordata solo nel momento in cui si era alzata dal tavolo che non aveva più la gonna, un po’ perché la maglia era effettivamente lunga, un po’ perché era in balia degli improvvisi eventi, fatto sta che si trovava su un palco con gli occhi di tutti addosso mentre indossava solamente una lunga maglia, di certo era meno appariscente della minigonna inguinale del giorno prima durante i giochi, ma ora sul palco c’era solo lei, e non sapeva neanche cosa le avrebbero chiesto di fare. Appena la cassa fu portata al centro del palco, il mago l’alzò in modo tale da fare vedere che fosse vuota, poi la riadagiò per terra, prese per mano Roby e la fece entrare in piedi dentro la cassa. Roby dovendo alzare la gamba per entrare nella cassa che era abbastanza alta, sistemò la maglia in mezzo alle gambe e tenendola con le mani, per evitare che si alzasse e mostrasse le sue nudità, ci riuscì, ora era dentro la cassa in piedi. In quel momento rientrò sul palco l’assistente che in mano aveva una valigetta che appoggiò sul tavolo , da cui tirò fuori due paia di manette che consegnò al mago, il quale le mostrò al pubblico per dimostrare che fossero vere, dopodiché le riconsegnò alla ragazza che si posizionò dietro Roby le fece mettere le braccia distese davanti il petto e le ammanettò i polsi , poi si abbassò, e fece la stessa alle sue caviglie. In seguito dalla valigetta estrasse una benda , che mise davanti agli occhi di Roby e allacciò dietro la testa, impedendole così di vedere cosa stesse succedendo intorno a lei, poi fu la volta di una specie di bavaglio con una pallina al centro per impedirle di parlare, le fu chiesto di aprire la bocca, e prima di capire cosa stesse succedendo fu imbavagliata e le fu impossibile parlare, Roby a quel punto iniziò ad essere un po’ irrequieta ed a preoccuparsi ma il mago la rassicurò dicendole che non si doveva spaventare che era solo per far scena. Non ci potevo credere, Roberta con quelle costrizioni addosso e vestita in quel modo , sembrava fosse pronta per una scena di sesso bondage, solo che invece si trovava su un palco davanti a centinaia di persone che la fissavano maliziosamente.
Ora l’assistente mise le mani sulle spalle di Roby facendola abbassare fino a sedersi dentro la scatola, dal pubblico si vedevano solo il busto di Roby e la sua testa, in quanto essendo la cassa più corta di Roby, non si poteva distendere ma doveva piegare le gambe. Fortunatamente per noi da fuori non si vedeva altro perché in quella posizione la sua figa ed il suo culo erano visibili ma solo per chi potesse guardare dentro la scatola, ma la situazione peggiorò per lei quando l’assistente prese dalla valigetta un lucchetto che prima agganciò alle manette delle mani, e poi a quelle delle caviglie, ma così facendo Roby fu costretta a tirare a sé le gambe ed ad allargarle distendendo le braccia per avvicinare le caviglie ad i polsi, ora erano le sue braccia a nascondere le sue grazie che erano esposte in quanto allargando le gambe la maglia era risalita completamente sopra i fianchi ed essendo ammanettata non riusciva a coprirsi. A quel punto il mago ordinò all’assistente di chiudere la scatola, ma per far ciò la ragazza spiegò a Roby come doveva mettersi e l’aiutò a sistemarsi, Roby non voleva assecondare quei movimenti perché si vergognava e l’assistente avrebbe visto che sotto la gonna era completamente nuda, ma vista la situazione, capì che se si fosse rifiutata, sarebbe stata solo peggio perché in quelle condizioni si sarebbe mostrata completamente a tutto il pubblico per cui alla fine cedette pensando che quello era il male minore e si sistemò come voleva l’assistente, ovvero distesa sulla schiena con le gambe tirate al petto, in quanto aveva polsi e caviglie chiuse dal lucchetto. In quella posizione era oscenamente esposta verso l’assistente che vedeva una donna completamente nuda , in quanto il vestito ormai copriva il ventre e parte del seno, che teneva le cosce aperte, in quanto al centro di esse c’erano le braccia, con figa e buco del culo completamente spalancati verso di lei, mentre dal pubblico ormai non si vedeva nulla, Roby era scomparsa all’interno della cassa. La ragazza era stranita dalla scena ma divertita, ma come si dice the show must go on, si fece una risatina e chiuse la cassa con il coperchio , il mago che aveva intravisto la scena, ma che naturalmente non si era potuto soffermare su quanto accadeva all’interno della scatola, dovendo intrattenere il pubblico, continuò lo spettacolo, dicendo che ad una sua parola magica mia moglie sarebbe sparita nel nulla, contò fino a tre e quando riaprì la cassa, effettivamente Roby era sparita, all’interno c’era solo il suo vestito, o per meglio dire solo la sua maglia. Ci fu un grosso applauso il numero era riuscito, peccato che io non pensavo al numero ma ero preoccupato per Roby che era da qualche parte completamente nuda, in compagnia di chissà chi, potevo solo immaginare come si sentisse, ma in quel momento mi sentii strano perché se da un lato effettivamente ero preoccupato, dall’altro la mia libido mi faceva fantasticare su cosa stesse succedendo a mia moglie che fino a poco prima era ammanettata ed imbavagliata su un palco mentre ora era nuda chissà dove e magari ancora legata. Ma non ebbi molto tempo di pensare in quanto, il mago continuò il suo show, ed ad un suo cenno il sipario che faceva da sfondo cadde per terra e apparve Roby dentro un grande cilindro bianco che teneva con le mani, che la copriva dal seno a poco sotto l’inguine, peccato che i fari puntati addosso facevano si che il cilindro che sembrava fatto di una tela leggera, sotto quei fasci di luce diventasse quasi trasparente, mostrando la siluette di Roby nei minimi dettagli, lei forse non se ne rendeva conto perché accecata dal bagliore delle luci, ma tutto il pubblico si stava godendo quel vedo non vedo delle sue nudità, le si intravedevano pure i peli pubici, che contrastavano con il resto della sua pelle più chiara. Dal pubblico scoppiò un fragoroso applauso che sicuramente non era per il mago, ma per mia moglie, a cui la ragazza riconsegnò il vestito, e che l’aiutò ad indossarlo dentro il cilindro che poi le tolse. Il mago la ringraziò, e Roby tornò a sedersi accanto a me. Non l’avevo mai vista così imbarazzata, appena seduta bevve il cocktail rimasto tutto d’un sorso, le chiesi cosa fosse successo e lei:- Cos’&egrave successo? Dopo che mi hanno imbavagliata, ammanettata e bendata, quella stronza mi ha fatto mettere dentro la scatola, appena mi ha chiuso dentro, non so come, si &egrave aperto un buco sotto il palco, qualcuno mi ha preso in braccio ed ho sentito aprire il lucchetto che probabilmente era finto, mi hanno tolto la benda, eravamo dentro la piscina ero ancora ammanettata in braccio ad un ragazzo, mentre davanti a me prima che mi rendessi conto dov’ero e cosa stesse succedendo una ragazza mi ha sciolto e sfilato la maglia, lasciandomi completamente nuda in braccia al suo amico, e ha rimesso la maglia dentro la cassa chiudendo il fondo, io ho provato a gridare ma ero imbavagliata, lei mi ha guardata ed ha visto che ero completamente nuda, mi ha chiesto scusa che non pensavano che non portassi le mutande, e si &egrave messa pure a ridere la stronza, poi mi ha detto che però purtroppo lo show doveva continuare, e si sono messi a correre lei ed il tipo che mi teneva in braccio, siamo usciti dalla piscina, e mi hanno appoggiata a terra dietro un telone, la ragazza ha preso delle chiavi e mi ha liberata dalle manette, e mi ha fatto cenno di fare silenzio prima di togliermi il bavaglio perché eravamo dietro il palco, nel mentre il ragazzo che mi aveva in braccio mi ha portato un cilindro bianco per coprirmi, che subito ho preso e messo addosso, si sono allontanati, pensando che stessero andando a prendermi la maglia, quando invece ad un tratto il sipario si &egrave abbassato ed il resto lo sai.
Ora capivo perché la ragazza passasse tra il pubblico e perché avesse scelto Roby, il motivo era il suo vestitino in quanto potevano toglierlo velocemente nonostante avesse le manette alle caviglie ed ai polsi, di certo non si aspettavano che non avesse maglieria intima sotto, ma sono sicuro che a loro questo importasse poco. Ora era veramente nervosa, ed arrabbiata per il trattamento subito, io l’assecondai ma in fondo a me la cosa non mi era dispiaciuta, anzi, infatti le dissi che forse questa era la giusta conclusione della giornata.
Lei mi guardò negli occhi, ed il suo sguardo si trasformò, Mi dissi di andare a cagare e scoppiammo entrambi a ridere.
Lo spettacolo era finito Roby non provò neanche a chiedermi di rimettere la gonna sotto la maglia, ci alzammo la ringraziai di tutto, ma lei mi rispose che era lei a dover ringraziare me, ci baciammo e tornammo in camera, dove per prima cosa le sfilai la maglia lasciandola nuda, la presi per i capelli la buttai sul letto e la cominciai a scoparla come se non ci fosse un domani. Mentre la scopavo le ricordavo tutto ciò che avevamo fatto durante la giornata e dalle sue reazioni capivo che la cosa l’eccitava ancora di più, le che chiedevo se era contenta di come l’avevo trattata e di cosa le avessi fatto fare, e per tutta risposta lei disse:- Io sono la tua schiava, fai di me quello che vuoi, scopami, mostrami spogliami dovunque tu vuoi, io per te farò tutto e di più, ma ora fammi tua e fai silenzio. A quelle parole feci silenzio e continuai a darci dentro, ormai la vecchia Roberta non esisteva più, ed io non vedevo l’ora di fare nuove porcate con la nuova!

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