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Racconti Erotici Etero

Come una professionista.

By 16 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Questo racconto &egrave il resoconto di una storia realmente accaduta.

‘ Quel ragazzo mi piaceva tanto, troppo. Solo che non me l’avrebbe mai dato, anche chiedendoglielo. Forse era troppo corretto per una scopata e basta, seppur memorabile. Quella sera poi mi aveva scartata a favore della sua ex. Che sfiga!
Dovevo, anche inconsciamente, rimediare quel suo rifiuto: qualche modo l’avrei sicuramente trovato.
Entro in chat e mi abborda un certo Francesco. Fa il duro, quello sicuro di sé, forse un po’ ignaro del ruolo che io sto per assegnargli ma’ che importa? Creda quel che vuole: per me &egrave solo uno strumento.
Gli dico che ho voglia di novità, di effetti speciali’ All’inizio mi consiglia di darmi al volontariato per sopperire in questo modo alle mie eccessive voglie di fantasticherie. Poi’ capisce che sono intrigante, e me lo dice pure. Nello stesso momento forse capisce che ho voglia di cazzo: di tanto cazzo, sbattuto qua e là, nei modi più disparati!
Mi provoca: ‘Non ti guarderei neanche in viso: te lo sbatterei direttamente dietro!’
Io faccio la pudica ma nello stesso tempo sento di desiderare quel cazzo sconosciuto più di quanto dia a vedere. Chattiamo 2 o 3 volte e fissiamo un appuntamento.
‘Ho voglia di qualcosa di strano, in grado di scuotermi” gli faccio sapere. Lui dice di lasciare fare a lui e io’ chiudo gli occhi e decido di spalancare le gambe!
Viene a prendermi vicino casa. Salgo in macchina con disinvoltura, come se lo conoscessi, anche se sino a un secondo prima ignoravo la sua esistenza.
Non mi bacia. Non mi dice nulla. Mi guarda a malapena. Io mi sento un po’ in aria ma ormai sono lì’ Mi porta nell’aeroporto della città, in un parcheggio. E’ sera inoltrata: in giro c’&egrave poca gente ma le luci abbaglianti dell’aeroporto conferiscono alla situazione un’aria di magnificenza.
Adesso siamo fermi, in macchina, io e lui: due perfetti sconosciuti che stanno per trombarsi. Non mi bacia. Mi allarga subito le cosce per vedere cosa indosso sotto. Il mio perizoma lo invoglia parecchio a quanto pare. Inizia ad accarezzarmi il viso, mi passa le dita sulle labbra’ Io socchiudo gli occhi e mi godo le sue dita che ci metteranno poco per spostarsi dentro la mia figa.
Gli sbottono i pantaloni, gli tiro fuori il cazzo: non me lo schianto subito in bocca ma prima lo prendo, lo annuso, lo guardo’ Soddisfatta inizio a pomparglielo’ Uh che bel cazzo! E lui come gode, chiunque lui sia! Mi inserisce un dito in culo, mi fa sussultare; lo stesso dito me lo sbatte nella figa con prepotenza: e via così: mi sditalina figa e culo senza fermarsi. E nemmeno io finisco di succhiarglielo.
Sono in un parcheggio dell’aeroporto, con uno sconosciuto: culo e figa ben visibili dal finestrino a chiunque si avvicini. Il tizio mi scopa con le sue dita, me la allarga come una troia perché così mi sto comportando. Gli sto spompando la cappella come una puttana tanto che lui ad un certo punto mi forza per metterlo tutto in bocca. ‘Cazzo!’ penso io. Non &egrave grossissimo ma &egrave molto lungo’ Mi sbatte la testa sul cazzo il più a fondo possibile’ mmm’ Mi sta facendo sentire come una professionista: in un luogo pubblico che fa la maiala mentre il suo uomo &egrave fuori per lavoro, e la moglie del tizio chissà dove’ Ma che mi frega? Io intanto continuo a pomparmi con gusto quel cazzo e già sento la figa pulsarmi, infradiciarsi’ Non me ne importa nulla di chi sia e nemmeno di che faccia abbia: quello che conta &egrave il suo cazzo: lì, duro, teso, pronto a sfondarmi. Il resto non conta, non esiste.
Ad un certo punto decide di infilarsi il preservativo: prima che lo faccia gli rubo le ultime succhiate. Gli stappo la cappella con le labbra: si sente un botto potente.
Non appena &egrave pronto mi dice di aprire lo sportello e scendere dalla macchina’ Io credo d’aver capito male ma lui &egrave già sul mio lato: mi fa alzare, metto una gamba sull’auto, l’altra per terra. Le braccia appoggiate sul tetto’ Mi sposta il perizoma già bagnato dalle innumerevoli sditalinate che il tizio si &egrave dilettato a farmi poco prima come un passatempo di poco conto’
Siamo nel parcheggio ma di fronte c’&egrave una strada: passano auto, moto, persone’ Le luci forti da lontano credo illuminino bene quella scena degna dei migliori film porno. Ma io intanto sono troppo eccitata e quel cazzo che viene risucchiato dalla mia figa &egrave l’unica cosa che vorrei in quel momento. Mi fa mettere a pecora, mi allarga il culo e continua a sbattermi. Il custode del parcheggio nel mentre si gode la scena da lontano, anche lui con il cazzo ben in tiro’
Il tizio prosegue e mi sputa sul buco del culo: inizia a fottermi pure quello’ Sento quell’asta attraversarmi in tutta la sua lunghezza, c’ho i buchi dilatati come una zoccola e sono golosa e soddisfatta di come me li stia facendo riempire. Per un attimo immagino che qualcuno passi da lì e voglia darmi il suo contributo di cazzo: qualcuno a caso, senza volto, che voglia penetrarmi figa e culo solo perché mi vede lì: aperta, bagnata e troia!
Intanto ad un certo punto vengo fatta sedere sul sedile: Francesco mi introduce il suo cazzo ancora bollente nella bocca: esce una sborra bella calda, me la spalma sul viso e me ne fa ingoiare buona parte. ‘Sei un’ottima risucchia-cazzi!’ conclude così il tutto. Ma’ non &egrave ancora finita. Per uscire dal parcheggio manda me dal custode per pagare il biglietto. Ho ancora il perizoma discostato sotto il vestito, le labbra della mia figa sono ancora bagnate e mentre cammino le sento strofinarsi’mmm’ quasi quasi penso che ho ancora voglia! E il custode lo sa, lo capisce’ ‘Buonasera signorina’ Entri pure per mostrarmi il biglietto”. Entro in quella bussola prefabbricata e subito quel signore sui 50 anni, panciuto, con mani belle grandi e grosse mi alza con superbia il vestito’ Si trova davanti la mia figa socchiusa che ‘E’ un vero spettacolo!!!’ dice. ‘Ma non mi scopi, per favore” gli dico io, e lui resta un po’ sbigottito quando gli porgo il mio vibratore: ci pensa un po’ su. Poi mi fa sedere sulla sua scrivania, mi allarga le cosce e inizia a stantuffarmelo dentro. Si vede proprio che &egrave eccitato da quel nuovo aggeggio: forse non aveva mai provato a scopare una donna così’ Sembra tanto un bambino eccitato alle prese con un nuovo gioco! Si diverte ma io’ io di più! Godo troppo nel farmi guardare e trapassare la figa dal mio vibratore grossissimo: &egrave come se sottoponessi la mia passerina alle abilità manuali dell’uomo di turno.
Vengo almeno 3 volte di seguito, gli bagno pure le carte sulla scrivania’ ma penso sarà eccitante per lo zio odorare il mio profumo di figa anche dopo, quando sarò andata via’ Ma intanto non voglio lasciarlo così, come un’ingrata: lo faccio sedere e mi metto in ginocchio sotto la sua scrivania. Il suo cazzo &egrave durissimo e pure grosso’ Inizio a leccargli le palle che sono tese e piene, come se stessero per esplodere. Povero zio! Chissà fa quanto tempo non gli facevano una pompa così! Faccio di tutto affinché sia memorabile e per questo glielo succhio pure mentre sopraggiungono altre persone per pagare il pedaggio’ Lui trema, io glielo lecco con la punta della lingua e poi giù veloce me lo sbatto in gola. Non appena le altre persone vanno via, il custode con un colpo secco mi infila tutto il suo cazzo in bocca: ma proprio TUTTO! Sento la sua sborra inondarmi la bocca’ La assaporo e mi piace’ Non ne perdo neanche una goccia. Ecco: ora si che posso andarmene. Saluto il custode e raggiungo l’altro tizio in macchina. Lo zio-custode mi invita ad andare al parcheggio tutte le volte che voglio e dice al tizio: ‘E’ proprio un bel puttanone!’. I due ridono e io’ io penso che me li scoperei di nuovo!

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