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Racconti di DominazioneRacconti Erotici EteroTrio

CON LA TUA VOCE

By 31 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Guardo sempre lo spioncino, prima di aprire la porta; lavoro in casa, sono sempre qui, ma spesso non amo essere disturbato. Lei, naturalmente, non disturbava affatto; col marito o col compagno avevano preso da qualche mese l’appartamento sotto al mio, spesso la incontravo in ascensore. Una dolce morettina con gli occhi di cerbiatta e il sorriso travolgente, sempre cordiale e allegra. M’aspettavo che si facesse viva, ma non così presto. Aprii subito la porta.

‘Salve, spero di non disturbare’ volevo ringraziarvi per l’altra sera.’

‘Vieni, accomodati’ non disturbi affatto. Oggi non ho voglia di far nulla! Lo prendi un caff&egrave?’

‘Volentieri, grazie’ sua moglie &egrave in casa?’

‘No, lei lavora fuori, insegna’ io lavoro in casa. Ma dammi del tu, non del lei, te l’ho già detto”

‘Scusami’ l’altra sera era più facile’ dicevo voi, intendendo anche tua moglie. Siete stati molto carini con noi, anche mio marito &egrave stato molto contento di incontrarvi.’

‘Abbiamo potuto fare ben poco’ per noi era la prima volta”

‘Ma come la prima volta? Sei stato bravissimo a fare da cicerone’ pensavamo che foste degli affezionati clienti”

‘In realtà, sono loro miei clienti: gli ho arredato il locale e ci hanno voluto per l’inaugurazione. Mi son dovuto studiare bene anche le dinamiche per poter fare un lavoro decente’ io sono arredatore.’

‘Questo lo so’ non sapevo che avevi arredato quel locale’ noi eravamo molto curiosi ma non ne avevamo mai visto uno’ mio marito più di me, ma anche io ero curiosa di capire. Tu sei stato meraviglioso: ci hai fatto capire un sacco di cose.’

Avevo arredato un club per scambisti, chiara l’introduzione, no? Ma non ne avevo mai frequentati. Mi ero dovuto documentare, studiare a fondo le cose. Mi avevano invitato all’inaugurazione e c’eravamo andati volentieri, Rossana ed io. Non ci aveva mai scandalizzato nulla, eravamo anche curiosi. Probabilmente non ci avremmo nemmeno rimesso piede ma non per evitare qualcosa. Rossana ha quasi vent’anni meno di me, viviamo assieme da quasi dieci anni con un’ottima intesa sessuale ma lei ha anche le sue avventure. Avventure che ho sempre trovato molto intriganti anche prima che venisse a vivere con me. Una coppia aperta, tranquilla’ lei mi racconta, io l’ascolto con piacere. A me, sinceramente, altre storie non interessano, non le cerco. Qualche anno fa avevo avuto una storia con una collaboratrice ma avevo dovuto interromperla perché pretendeva che lasciassi Rossana’ avevo perso un’ottima collaboratrice e un’ottima compagna. Piaceva parecchio anche a Rossana, quella ragazza’ aveva perfino cercato di convincerla a far l’amore tutti e tre assieme’ ma niente! Tornando alla sera dell’inaugurazione, appena entrati mi ritrovo gli occhi di Monica incollati ai miei, con un vasto sorriso ci chiama, ci presenta il marito che avevamo visto abbastanza poco e non ci molla più. Era naturale che le facessi da cicerone’

‘Quelle poche cose che so di quegli ambienti, Monica’ speravo che mi fosse d’aiuto Rossana, ma anche lei non &egrave pratica’ credo che ne abbia visti un paio, con dei suoi amici”

‘Sarebbe a dire che tua moglie li frequenta con altri?’

‘Mi pare di ricordare che ne abbia visti una paio’ solo che quelli che l’accompagnavano non hanno retto bene’ lei gioca volentieri ma ha bisogno delle spalle giuste. Ci eravamo ripromessi di provarne uno anche assieme ma’ quella &egrave stata la nostra prima volta.’

‘Stupendo! Tu la lasci andare nei club per scambisti con i suoi amici? Quella sera non sembrava affatto affamata di cose”

‘Non lo &egrave’ le piace giocare. L’altra sera le &egrave piaciuto molto più star vicina a voi. In fin dei conti, ci siamo fatti una cultura, sull’argomento.’

‘Davvero! Non pensavo di vedere certe cose dal vivo’ però, come a tutte le inaugurazioni, c’era troppa gente’ troppi curiosi”

‘Anche noi eravamo fra i curiosi’ non abbiamo dato nulla!’

‘Va bene’ io e mio marito eravamo proprio della specie curiosa’ non avremmo dato nulla anche senza di voi. La cosa ci incuriosisce molto ma’ non siamo capaci. &egrave un po’ di tempo che ci pensiamo, sai? Mio marito vorrebbe anche ma’ io’ lì’ tu come reagisci?’

‘Rossana ha sempre avuto tutta la libertà che chiede, non &egrave nemmeno gelosa, anzi. Si stupisce del fatto che a me non interessi altro. Non l’ho mai vista far l’amore con altri ma la cosa non mi darebbe fastidio, ci penso spesso quando esce’ anche io ho avuto qualche altra divagazione ma, forse, non ho trovato quella giusta.’

‘Giusta in che senso?’

‘Nel senso che mi piacerebbe accettasse il suo ruolo e quello di Rossana’ una scopata e via non mi interessa affatto e dentro una relazione duratura incontro degli scogli di gelosia, di possesso.’

‘Gran bel pensiero, Matteo’ anche io la vedo così, sai? Il posto di Dario, mio marito, &egrave suo, in assoluto. Ma accanto ci possono essere altri posti, magari altrettanto comodi. Quello che avevo letto nei tuoi occhi mi torna tutto’ sapevo di poterti dire certe cose.’

‘Ma certo che me le puoi dire’ sono un vecchio zio, per te!’

‘No, vecchio no’ vorrei poter avere molta confidenza con te. Ci siamo ritrovati in un posto che apre dialoghi particolari. Ma non pensare che la mia vita sessuale sia brutta, sai? Abbiamo un ottimo rapporto e scopiamo spesso’ solo che siamo curiosi.’

‘Non lo metto in dubbio! Anche la mia vita sessuale con Rossana &egrave ottima. Ma lei non resiste e a me non dispiace affatto che si diverta. Mi dispiace molto di più quando interrompe una relazione che sta diventando troppo claustrofobica’ quanto zucchero?’

‘Niente! Lo prendo amaro, grazie’ io non ne ho ancora avute, di storie extra, sai? Ho fatto l’amore solo con Dario’ e mi piace un sacco, far l’amore con lui’ solo che sono curiosa. Poi, magari, resto delusa’ ma’ anche lui ha poche esperienze alle spalle.’

‘Che effetto ti fa, pensarlo con un’altra? Se eravate lì’ ci avrai pensato, immagino.’

‘Certo che ci ho pensato’ ci ho sempre pensato. Guardando i film mi figuro sempre lui che scopa le attrici’ le mie amiche tendono ad immedesimarsi nelle attrici scopate. A me vien da pensare a lui”

‘Divertente punto di vista, Monica’ complimenti. Forse potrebbe darti più fastidio un bacio? A volte, il romanticismo”

‘No, nemmeno’ quello l’ho visto, sai? Non molto tempo fa, appena prima del matrimonio’ ha baciato una sua ex fidanzata. Li ho spiati. Dopo ne abbiamo parlato ma io ero eccitata, mica gelosa! L’ho pregato di scoparsela ma lui non ha voluto”

‘Immagino abbia scopato te, però’ fatto l’amore, scusa”

‘Nulla! Scopata va benissimo! Sì, mi ha dato una scopata meravigliosa mentre ne parlavamo’ e io ancora lo vedevo baciarla e ancora gli chiedevo di scoparsela’ al solo pensarci”

‘Sei meravigliosa, Monica! Lui, Dario, pensa le stesse cose?’

‘Penso proprio di sì, sai’ a letto mi dice spesso che vorrebbe vedermi presa da altri’ l’altra sera quando siamo tornati, ce l’aveva con te. Diceva che pendevo dalle tue labbra, che sorridevo solo per te, che mi ero innamorata”

‘E tu come reagivi?’

‘Un turbinio di eccitazione Matteo’ dopo quel che abbiamo visto al club, le sue parole, le sue carezze, il ricordo di te, di tua moglie… un uragano! Sono venuta almeno tre volte, mentre mi scopava!”

‘Ottimo! Spero di aver avuto un briciolo di merito anche io, allora!’

‘Confesso che ci ho pensato a lungo’ anche dopo, anche ieri. La tua voce, il tuo profumo, i tuoi occhi”

‘Sembra quasi che tu mi faccia la corte, Monica”

‘Scusami’ se ti imbarazza no’ solo mi sembrava che eravamo così intimi’ non ho mai parlato di queste cose con un uomo, solo con Dario. Con te mi pare di”

‘Anche a me, Monica’ anche a me pare di aver fatto l’amore con te per molti anni.’

‘Ecco, appunto’ proprio l’amore’ quelli là giocavano, si capiva’ ma con te ho fatto l’amore, quella sera’ con la tua voce e coi tuoi occhi.’

‘Che &egrave molto peggio che scopare’ se mi scopi la mente, sono fritto. Ed &egrave uno scoparsi reciproco, ermafrodita come le lumache’ la mente &egrave un organo molto delicato’ se non entro dentro la mente, potrei averti anche nuda davanti per ore, senza reagire.’

‘Lo so benissimo’ anche io riuscirei a resisterti. Li ho visti lì, nudi, eccitati, anche belli! Qualcuno me l’ha anche chiesto, ti sei accorto?’

‘Sì, l’avevo notato’ avevo anche sperato che tu accettassi”

‘No’ stavo facendo l’amore con te, Matteo”

E come facevo a resistere ancora? Andai a prenderle il viso fra le mani e ne baciai il sorriso. Mi si avvolse addosso che quasi non me l’aspettavo, trasmettendo tutta la passione di cui era capace. Quanto tempo durò quel bacio non saprei dirlo. So soltanto che alla fine eravamo nudi sul divano del mio salotto, nudi e abbracciati. E lei sorrideva quasi incredula, con la linguetta fra i denti.

‘Saprai accettare Rossana, vero?’

‘Anche più di quanto tu accetterai Dario’ amo anche lei”

Ormai non c’era più nessun modo di tirarsi indietro, occorreva andare oltre, superare i confini ormai così fragili’ non l’avevo quasi vista, ancora. Sapevo che era bella, giovane, ben fatta. Ce l’avevo fra le braccia nuda e non sapevo com’era. Me la scollai di dosso per guardarla’ era splendida! L’osservai incredulo per alcuni minuti, lei continuava a ridere con la linguetta fra i denti e a non nascondere nulla. Scesi a baciarne i seni che erano troppo invitanti, con quei piccoli capezzoli scuri e forti. M’avventurai piano a lambire la pancia e l’ombelico. Mi soffermai molto sul ciuffo di pelo, scuro e morbido’ e poi giù, a mangiarle la figa quasi con fame. E, mentre la mangiavo, riuscii a infilarle dentro due dita calcando bene il polso, giocando. Vorticavo sul clitoride, leccavo le sue labbra attorno alle mie dita e lei mi carezzava i capelli, poi li strinse quasi troppo forte, fiottandomi addosso un orgasmo dirompente. Eravamo all’ultimo piano, tutto mio’ sotto c’era il suo appartamento’ spero non l’abbia sentita nessuno ma’ che canto, che voce! La lasciai quietarsi un attimo, attesi, poi tornai a baciarne le labbra, la lingua’

‘Scusami’ perdonami’ non so cosa sia successo”

‘Nulla di che, hai fiottato il tuo piacere’ Rossana lo fa spesso.’

‘Fiottato? Vuoi dire quello? Io no, mai’ con te? Davvero?’

‘Direi proprio di sì’ ti piace il tuo sapore?’

‘Sì che mi piace’ sulla tua lingua, sulle tue guance’ anche Dario me lo fa mangiare’ ma non ne avevo mai fatto tanto! Un po’ di umori, viscidi, buoni’ ti ho lavato la faccia!’

‘Un gran bel regalo, Monica’ molto gradito!’

Le diedi da succhiare anche le dita appena estratte dalla vulva, che si gustò con gli occhi quasi chiusi. Ne approfittai per sistemarla meglio, per prenderla davvero, per scoparla, finalmente. Pareva non aspettasse altro, naturalmente. Nel lento susseguirsi delle varie posizioni, mi ritrovai lungo sul divano, girato di fianco con lei addosso, la sua schiena alla mia pancia e così ci colse Rossana rientrando. Era la prima volta che mi vedeva far l’amore con un’altra’ il suo viso s’illuminò di gioia, salutò solo Monica, ebbe parole solo per lei, le si avvicinò, le carezzò subito la testa, le baciò la guancia.

‘Amore mio come sei bella! Tu non puoi capire che grande regalo mi hai fatto’ spero di vederti ancora tante volte così”

‘Rossana’ te lo prometto’ verrò spesso a trovarvi’ mio marito ha preso un incarico particolare’ sarò sola anche di notte’ mi vorrai?’

‘Tutte le notti che vuoi, delizia’ tutte le notti che vuoi”

‘Potrò far l’amore anche con te? Mi insegnerai?’

‘Non vedo l’ora di far l’amore anche con te’ ma non t’insegnerò nulla’ impareremo assieme, vedrai.’

‘Vedi, Matteo? Accetterò molto più io di te’ tu non vorrai Dario”
Una sera tornai e le trovai che parlavano in cucina ma non sentivo la solita armonia. Rossana era tranquilla ma Monica pareva avesse quasi il broncio; come d’abitudine erano già nude e stavano preparando la cena ma qualcosa mi suonava strano. Ero uscito presto, quel giorno; Monica non era ancora salita. Immaginai che avessero comunque già fatto l’amore prima del mio ritorno’ spesso le trovavo a letto assieme, allora ero io a preparare la cena, dopo averle salutate. Anche mentre ero in casa lo facevano’ io continuavo a lavorare e loro facevano l’amore. Disponendo di un ingresso riservato allo studio, non avevo problemi nemmeno a ricevere clienti o colleghi; mi bastava chiudere bene una porta e non si accorgeva di niente nessuno. Ma l’aria di quella sera mi restava ambigua, così decisi di indagare; all’inizio negarono ogni problema ma poi’

‘Nulla di grave, Matteo’ volevo portare Monica con me, a conoscere i miei amici ma lei non vuol venire!’

‘Io sto bene così, Rossana’ non mi interessa nulla di farmi sbattere da qualcun altro! Mi piace far l’amore con voi, adoro l’intimità che si &egrave creata ma non mi piace l’idea”

‘Non c’&egrave nessun bisogno che tu ti faccia sbattere, sai? I miei amici non sempre fanno quello. Ne abbiamo discusso anche con Dario’ sono stata invitata ad una bella festa, mi faceva piacere averti con me.’

‘Lo so’ ma Matteo? A me dispiace lasciarlo solo!’

‘Ma che idiozia! Non ti devi preoccupare per me, pasticcino! Io sono felice se vi sento felici’ gli amici di Rossana sono persone meravigliose. Il fatto che Rossana ci faccia l’amore non &egrave indice del fatto che siano sempre orge’ lo racconta anche lei, ti ricordi?’

‘Infatti! Poi non faccio mica l’amore con tutti loro, io! Capita’ con alcuni’ e non sempre! Con altri non capita proprio! Uno mi assedia da anni senza riuscire a strapparmi nulla! Ma non &egrave quello il problema, ha capito anche Monica che non &egrave necessario che si faccia scopare.’

‘L’ho capito, Rossana’ ho capito anche che si tratta di una bella festa, con persone simpatiche e intriganti’ ma”

‘Non sarà che hai paura di esser gelosa di Rossana, per caso?’

‘No, Matteo, non credo’ ho provato a pensarci ma non &egrave quello che mi preoccupa. Mio marito vorrebbe che andassi, che provassi. Lui vorrebbe anche che io”

‘Che tu facessi altre esperienze, lo so’ lo diceva anche a me!’

‘Appunto’ io’ ho paura di’ di farle!’

‘Ecco! Immaginavo, io! Ma &egrave mai possibile? Sei stata tu a trascinarlo al privée, sei stata tu a venire a cercare Matteo, hai fatto di tutto per farti vedere da Dario mentre Matteo ti prende, e adesso? Hai paura?’

‘Rossana’ non mi sgridare! Ho paura di trovare qualcuno che mi’ che mi rompa questo bellissimo equilibrio”

‘Guarda Monica: i miei amici son tutti molto equilibrati; li frequento da anni e nessuno si &egrave mai messo in testa cose strane”

‘Ho paura di me, delle mie reazioni’ con voi mi trovo benissimo e riesco a pensare di aver Dario al mio fianco. Ma sarà così con tutti?’

‘Non ti resta che metterti alla prova, Monica! E prima lo fai e meglio &egrave’ però con noi la prova l’hai fatta e superata.’

‘Hai ragione Matteo’ verrò alla festa, Rossana’ proverò!’

Così, tranquillizzata Monica, assecondata Rossana, finimmo per avere una piacevole serata’ e nottata. Alcuni giorni dopo si prepararono alla festa in casa nostra e mi salutarono prima di uscire. Elegantissime e sorridenti, mi baciarono con passione.

‘Cosa dici, Monica? Glielo facciamo vedere?’

‘Direi di sì’ almeno lui lo sa”

Si alzarono le gonne a vicenda e mi fecero vedere che non avevano messo gli slip, nessuna delle due’ Rossana lo faceva spesso, soprattutto per uscire coi suoi amici. Monica faceva fatica anche quando veniva solo da noi. Eravamo riusciti a portarla a cena fuori, senza slip. C’era anche suo marito ed eravamo andati a prenderli nel loro appartamento, un piano sotto al nostro. Rossana gli aveva mostrato che non li aveva e aveva preteso che li togliesse anche lei. Ma Monica era stata in imbarazzo quasi tutta la sera. Adesso sorrideva con la solita linguetta fra i denti. Deliziosa!
Me la raccontarono il giorno dopo, la loro lunga serata’ erano rientrate che saranno state ormai le sei del mattino, si erano denudate in camera, parlottando con me, stanchissime. Avevano fatto una rapida doccia assieme e poi si erano messe a letto’ le avevo lasciate sole. Verso l’una avevo provato a svegliarle ma avevano ancora sonno. Si decisero a venir fuori dal letto verso le due e fecero colazione come al solito, nude e sorridenti. Presi un caff&egrave con loro.

‘Il nostro pasticcino ha avuto molto successo, ieri sera’ non ha fatto nemmeno in tempo a salire in macchina che ha già straziato un cuore!’

‘Esagerata! Quel polipo avrebbe fatto così con tutte! Però &egrave simpatico’ tutti simpatici. E poi’ avevo bisogno di coccole!’

‘Hai fatto benissimo, delizia! Anche Gerry aveva bisogno di coccole, che esce da una lunga storia’ non l’ho mai visto così deciso, comunque. In genere &egrave molto più riservato. Ma tu gli sei piaciuta subito.’

‘Anche Gerry mi &egrave piaciuto, altrimenti mica’ la colpa &egrave anche tua, però! Farmi subito salire dietro, con lui’ e tu davanti a fare i bacini con René! Non &egrave mica facile, sai?’

‘René ha un fascino particolare, per Rossana’ sono tanti anni che lo frequenta; l’ho conosciuto anche io. Mi &egrave simpatico!’

‘Mi aveva già detto molto di lui, Rossana’ dal vivo &egrave quasi meglio di come lo descrive’ Gerry ha meno classe ma mi &egrave piaciuto molto, subito. Tant’&egrave che già in macchina ho lasciato che mi baciasse”

‘Insomma, siamo arrivate alla festa come due coppie già collaudate. Il nostro pasticcino era in piena euforia!’

‘Colpa tua, Rossana! Hai detto a loro che facevamo l’amore assieme! Gerry &egrave andato via di testa”

‘René già lo sapeva’ penso che l’abbia detto anche a Gerry. Comunque, non &egrave quello che ha fatto scatenare Gerry’ &egrave che vi siete piaciuti; questa &egrave la cosa più importante!’

‘Decisamente! Se non mi piaceva mica potevo! Durante la festa mi si sono avvicinati in tanti, anche mentre Gerry era presente’ ma non sono andata in giro con loro”

‘Sì’ lo sapevi’ te lo avevo spiegato. Molti vengono in coppia ma amano scambiare effusioni anche diversamente. René ha voluto cedermi ad un amico’ uno soltanto. Ci ho passato un paio d’ore, però!’

‘Gerry ha preferito non cedermi’ voleva conoscermi meglio; ci siamo raccontati molte cose, prima di’ e anche dopo!’

‘Allora ci hai fatto l’amore con Gerry! Pensavo che”

‘Sì Matteo! Abbiamo fatto l’amore’ lì lo facevano quasi tutti! La villa &egrave piena di posticini deliziosi, non proprio intimi ma quasi. Dopo un po’ nemmeno ci si fa caso; le prime coppie che ho visto mi hanno un po’ stordito ma Gerry mi diceva che &egrave normale. Pensa, non si &egrave neppure stupito del fatto che fossi senza slip! Una signora che passava mi ha quasi infamata’ lui l’ha trovato normale. Ho dovuto spiegargli che lo faccio molto raramente per avere un po’ d’attenzione.’

‘Matteo! Pensa! Ha fatto il bagno in piscina’ nuda davanti ad un sacco di gente! Ci siamo ritrovate lì, sai?’

‘E siamo rimaste nude per molto tempo, anche’ ma quasi tutti erano nudi, a quel punto! Ci siamo rivestite solo prima di tornare a casa, io col suo abito, lei col mio”

‘Non mi ero accorto nemmeno di questo, Monica’ dormivo, quando siete rientrate. Ho visto che vi denudavate ma non ho notato nulla di strano. Insomma, non era una festa casta come diceva Rossana”

‘C’era anche chi la prendeva in castità, molti non hanno fatto altro che bere e ballare. Ho partecipato a feste molto più libertine’ stanotte, il massimo che ho visto &egrave stato un trio”

‘Io, Rossana, ho visto anche un vecchio signore con un giovanotto; poco prima li avevo notati entrambi con le compagne, entrambe molto belle! Ho provato ad immaginare il mio Dario’ la cosa non mi &egrave piaciuta!’

‘Fa parte dei giochi’ se si divertono loro, tutto va bene! Io non ho voluto forzare la mano ma’ quando ti ho vista in piscina, nuda e serena, avrei proprio voluto venire a mangiarti la patatina, amore mio!’

‘Anche Gerry sperava che lo facessi’ magari con una che avevo appena incontrato. Ho preferito le sue coccole, stanotte.’

‘Insomma, ti sei innamorata!’

‘Penso di sì, Matteo’ Rossana dice che &egrave importante metterci l’anima, che il solo corpo non basta. Far l’amore invece di scopare, anche se &egrave per un attimo soltanto. E Gerry &egrave stato anche esigente, sai? Ha preteso anche il mio culo che tu non hai mai chiesto”

‘In compenso te lo chiede mia moglie, mi pare”

‘Sì’ ma con un dildo &egrave diverso’ anche Dario me lo prende, ma abbastanza raramente’ Gerry l’ha preteso e ha detto che lo pretende ogni volta. Meno male che non mi ha proibito di darlo ad altri”

‘Ma figurati, Monica! Non &egrave il tipo da costringerti a rinunciare!’

‘Ci ha provato, Rossana’ ci ha provato! Voleva che rinunciassi a mio marito, a Matteo e anche a te, senza il suo consenso’ dopo che ne abbiamo discusso per una buona mezz’ora, si &egrave calmato”

‘Esce da una brutta storia’ però non immaginavo che fosse subito così esplicito. Non permettergli di metterti in gabbia: sei giovane ma non devi lasciarti influenzare. Hai grandi qualità!’

‘Sono giovane, ho solo ventisei anni ma non sono matta! Ho trovato il modo di esprimere le mie curiosità, le mie particolarità. E poi, amo mio marito, almeno quanto amo te e tuo marito. Gerry &egrave delizioso ma se diventa invadente lo ridimensiono. La cosa che mi &egrave piaciuta di più &egrave che mi scopava, mentre discutevamo’ &egrave delizioso, mentre vuole avere ragione, sai? C’era anche René accanto a noi e dava ragione a me!’

Monica ne parlò davvero con suo marito’ con Dario. Da qualche sentore son costretto a pensare che non fu subito facile, per lui. Non l’hanno voluto ammettere mai ma qualche sentore io l’ho avuto. Rossana dice che sono prevenuto e un pochino antico’ spero abbia ragione. Comunque sia, Monica continua a venirci a trovare spesso. Ci siamo trovati anche tutti e quattro a cena assieme, qui da noi ma non siamo andati molto oltre’ solo qualche bacio fra Monica e Rossana. Dario non pareva scosso dalla cosa ma abbiamo preferito non andare oltre. Solo sull’uscio, prima di tornare a casa, Monica ha preteso un bacio anche da me’ e guardava Dario, nel frattempo. Come aveva promesso, si ferma spesso a dormire con noi, che lui &egrave lontano. Averla anche a dormire &egrave straordinario, anche perché Rossana se n’&egrave proprio innamorata. Era molto tempo che ci pensava, lei’ aveva avuto una relazione con una ragazza da giovane, durata quasi tre anni ma, poi, l’altra s’era sposata e si erano perse di vista. Da allora solo maschi’ niente più femmine fino a Monica. Per Monica, invece, era la prima volta ma ne aveva proprio fame, come diceva lei stessa’ tanto che spesso mi sentivo quasi di troppo. Non per colpa loro, che cercavano in ogni modo di coinvolgermi ma proprio per quel che leggevo negli occhi di entrambe. Avevano persino provato a star soli loro tre, una sera che avevo una conferenza. Non era andata benissimo’ Dario non aveva voluto quasi nemmeno toccare Rossana. Erano riuscite a far l’amore davanti a lui, Monica s’era fatta scopare dal marito ma’ ma non aveva voluto Rossana. Capisco che &egrave un pochino più vecchia di lui, ma mica di molto! Ci saranno una decina d’anni al massimo e mia moglie &egrave una bellissima donna di quarant’anni! Ma va bene ugualmente’ Monica &egrave contenta anche così, ce lo dice sempre. Certamente, s’aspettava che anche il marito si lasciasse trascinare. Ha provato anche a capire se gli piacesse uno scambio alla pari: prendere Rossana mentre io mi occupo di Monica ma no! Trova molto più intrigante sapere che Monica sta con noi, con tutti e due. Le lascio anche sole, a volte; adoro saperle sole’ poi le sbircio dalla porta. Hanno bisogno di questi spazi e adoro poterle guardare. Mi sono perfino reso conto che Rossana, nei primi tre mesi, ha quasi rinunciato alle sue uscite serali. Prima di Monica, Rossana usciva coi suoi amici quasi una volta a settimana; in quei primi tre mesi l’aveva fatto molto meno spesso, quasi di controvoglia. &egrave vero, mi aveva anche lasciato a casa con Monica, io e lei soli; si era vestita per uscire mentre Monica si era spogliata per restare. Aveva baciato Monica, distesa quasi su di me, poi aveva baciato anche me, con grande trasporto’ ma guardava Monica che sorrideva. Era anche tornata presto, quella notte e si era quasi subito distesa a coccolare Monica. La mattina dopo ci aveva raccontato la sua serata, ma con modi quasi evasivi, come fosse cosa di poco conto. Pareva fin troppo legata a Monica. Non che tutto fosse puro sesso, quello che facevamo con lei; ci piaceva chiacchierarci, coccolarla e tenercela teneramente addosso, come quella mattina, nudi in cucina. Mia moglie usciva presto per andare ad insegnare e Monica usciva quasi sempre con lei, quando dormiva con noi. Ma quella mattina non aveva lezioni.

‘Sai cosa ho scoperto, ieri sera, Monica? Si parlava coi miei amici, si parlava di tendenze’ il cuckold &egrave ormai molto usato anche qui da noi, per definire un uomo che lascia che altri scopino sua moglie. Non mi piace definire così né Matteo né Dario, naturalmente”

‘Nemmeno a me piace’ non sono corna’ non gli nascondiamo nulla! Io vorrei tanto vederlo far l’amore con te o con altre donne, il mio Dario’ io ci penso di continuo, sai?’

‘Certo che lo sappiamo’ riproveremo. Adesso mi premeva di più un’altra definizione. Molto meno usata ma esiste una versione femminile, nella quale non mi identifico, però’ la cuckquean. Ora, e non mi pare il caso di Matteo, il maschio &egrave detto bull, toro’ ma se la femmina &egrave giovane la definiscono cuckcake. Questa mi piace, che abbreviata &egrave semplicemente cake, torta o pasticcino. Ecco! Tu, Monica, sei il nostro pasticcino’ questa definizione mi piace proprio!’

Monica era sulle mie ginocchia, Rossana la guardava negli occhi, la trasse a sé con la mano, ne baciò le labbra e con l’altra mano andò a ghermirle il pube, tutto, pieno. Monica vibrò di quel tocco e della lingua, cominciò a roteare piano la testa assecondando il bacio, rispondendo. Avevo la mano sul suo seno, sentivo il capezzolo turgido sotto le dita. Un bacio lungo e languido come se ne davano spesso.

‘Sì’ mi piace essere il vostro pasticcino”

Finimmo, come &egrave facile immaginare, per far l’amore ancora con Rossana che la preparava, io che le coccolavo e poi mi ritrovavo quasi costretto ad immergermi in lei, nel pasticcino. Anzi, quel giorno fu ancora più remissiva del solito: in genere accettava di essere guidata da Rossana ma pretendeva che anch’ella avesse la sua dose. Quel giorno no. Si fece fare di tutto senza quasi muovere un dito’ dita ne muoveva ma mai per indirizzare le attenzioni su Rossana. Solo per godersela lei, per farla giungere all’apice, per aprirle le labbra e tuffarci la lingua golosa, per carezzare me e lei. Solo un paio d’ore dopo lasciai che si amassero ancora da sole, dentro la vasca da bagno mentre preparavo il pranzo.
Dopo, a tavola, ancora nudi, ancora baciandoci e carezzandoci, Monica espresse il suo desiderio.

‘Penso che sia ora che Dario mi veda’ sa tutto ma ancora non ha visto che pochi baci con Rossana. Vorrei che mi vedesse far l’amore.’

‘Con me ti ha visto far l’amore”

‘Sì, lo so’ ma &egrave poco! Anche lui vuol vedermi con Matteo’ lo dice spesso mentre facciamo l’amore, mentre mi scopa. &egrave ora!’

Ci organizzammo per la sera successiva. Avremmo cenato lì, a casa nostra tutti assieme ma con la ferma decisione di andare ben oltre.
E venne la sera della cena; avevamo preparato tutto con cura, bella tavola, piatti delicati e conturbanti, buon vino e candele, molte candele, solo candele. Arrivarono con qualche minuto d’anticipo; Monica era spettacolare nel suo vestitino elegante e vaporoso. La profonda scollatura faceva intuire subito la libertà dei seni. Non era una novità, molte volte l’avevo trovata senza reggiseno ma quell’abito allacciato dietro la nuca era molto elegante. Pretese subito un bacio, lì sulla soglia. Stavolta ero io che guardavo Dario e vedevo i suoi occhi sereni. A lui strinsi la mano con ancora la lingua di Monica in gola. Poi baciò anche Rossana e ne vidi la schiena nuda fin quasi al solco delle natiche, con le mani di mia moglie che si beavano di quella pelle morbida che ben conosceva. Durante la cena si parlava amabilmente di tutto quello che era successo mentre Dario era lontano e, proprio mentre si parlava del pasticcino, di come eravamo giunti a chiamare così Monica, lei si volse al marito e gli disse qualcosa nell’orecchio’ li vedemmo sorridersi, ancora parlottare fra loro, poi le mani di Dario giunsero sul collo di Monica e sciolsero il nodo. I lembi di stoffa caddero, scoprendo il suo seno mentre lo baciava, lo ringraziava. Anche la mano di Dario scese: raccolse un seno e lo carezzo a lungo. Poi ella si distolse, guardò Rossana sorridendo e mordendosi il labbro. Poi si volse a me, con la linguetta fra i denti.

‘Adesso sto meglio’ a seno nudo già mi sento più cake’ me la fai una carezza anche tu?’
Quasi incredulo presi l’altro seno nella mano appoggiando il polso sul polso di Dario’ nemmeno lui mi respingeva, quasi mi bramava come il sorriso di Monica che raggiunsi e baciai. Un lungo e languido bacio, come già tanti ma con un sapore nuovo. Nuovo anche per lei, col marito che ne carezzava il seno, come me. Tornare a mangiare era quasi fatica. La più disinvolta era Monica che raggiungeva dei piccanti particolari nel raccontare a noi e a Dario le sue emozioni, anche quelle che stava vivendo. Mi ritrovavo spesso a incrociare le dita del marito sulla sua pelle, mentre raccontava di come si stava eccitando. Ed erano dita che non mi erano affatto ostili’ alcune volte le sentii premere sulle mie per farmi saggiare di più la pelle di Monica. Poi, quasi d’improvviso:

‘Scusatemi un attimo ma adesso devo alzarmi’ devo andare da Rossana’ subito”

Così abbandonò le nostre mani per raggiungere Rossana che restava seduta. Anche con lei parlottò sottovoce e poi, con aria fiera e sorridente, con i suoi splendidi seni ben puntati su di noi, con il suo sorriso malandrino, si fece slacciare il resto dell’abito da mia moglie. Lei lo tratteneva in vita con le bretelle che erano cadute prima ma appena fu certa di quanto aveva fatto Rossana, calò tutto verso i piedi, lasciandoci ammirare la sua nudità coperta solo da un paio di calze con una bella balza alle cosce.

‘Amore mio! &egrave stupendo! Sei senza slip?’

‘Sì Dario’ come quella volta a Bologna. Lì me le hai tolte tu in macchina, ti ricordi? Poi siamo andati a spasso per la città”

‘Mi ricordo sì. Solo che non hai più voluto farlo!’

‘Mi eccito troppo! Anche adesso, sai? Prova a sentire, come sono bagnata’ sono così da quando ho deciso di non mettere mutandine.’

Non c’era nemmeno bisogno che s’avvicinasse ma per liberarsi dell’abito che le cingeva ancora le caviglie, fece un passo verso Dario, invitandolo a toccare con mano. E la vedemmo, quella mano. Quasi furtiva si insinuò fra le cosce della moglie, quasi fosse un reato. Raggiunse le labbra di Monica e quasi ebbe un sussulto. Ella, che gli porgeva il bacino, imprigionò la mano serrando le cosce e scese a pretendere un bacio. Non lungo, stavolta; languido ma non lungo. Poi si erse e mi fissò, passò dietro al marito e venne direttamente a sedersi su di me scavalcandomi con la sinistra. Mi prese il viso fra le mani e, sempre sorridendo, mi venne a baciare. Non so bene se il mio bacio fu più o meno lungo di quello dedicato a Dario, non posso saperlo. So soltanto che le mie mani erano saltate direttamente alle sue anche, a sentire quella pelle che ben conoscevo ma di cui ormai ero ghiotto. E lei ancheggiava su di me, strusciando il bocciolo ai miei pantaloni.

‘Anche per te sono un pasticcino, vero Dario?’

‘Certo che lo sei, sei sempre stata il mio pasticcino preferito”

‘Dimmelo, dimmelo ancora’ anche mentre lui mi”

‘Soprattutto mentre lui ti scopa, amore mio’ soprattutto!’

‘Ancora non mi sta scopando’ ma mi ama, come io amo lui’ io lo amo come amo te, come amo Rossana”

‘Lo so benissimo, Monica’ questo cercavi, non i giochi, non solo sesso’ anche io li amo quanto li ami tu.’

Pensavamo di doverla aiutare, in tutto questo’ invece faceva tutto da sola, spavalda e ingenua, arrogante e modesta, entusiasta e sicura. Tanto sicura che aveva cominciato a spogliarmi e non ebbe pietà finché non fui nudo del tutto; mi spogliava e parlava, mi spogliava e danzava, mi spogliava e costringeva le mie mani a carezzarla, a stringerla, a bramarla. Non lì sulla sedia, che poteva anche essere divertente ma non comodo. Mi trascinò al divano e si inginocchiò fra i miei piedi continuando a parlare soprattutto a Dario’ aveva bisogno di lui, dei suoi occhi, della sua attenzione. Io ero quasi strumento, piacevole strumento. Non riuscivo nemmeno a capire come potesse la mia erezione essere così sfacciata ma lo era’ fra le mani dolci di Monica mi pareva d’avere una verga doppia del solito. Avevo pensato di aver difficoltà, davanti a Dario’ invece! Anche lui, anche Rossana, mi aiutavano. Tranquilli e beati si erano spostati sul divano a fianco e seguivano ogni cosa con interesse, tenendosi per mano. Poi Monica smise di parlare e s’infilò in gola tutto me stesso, profondamente, così profondamente come non aveva mai fatto. Anche lì, il tempo divenne una entità astratta’ quasi non riuscivo più a guardare gli altri due’ guardavo la testolina mora con quei capelli ordinati e pettinati con tanta cura che volteggiava laggiù e i suoi occhi da monella. Poi lo mollò e mi si mise a ridere divertita, con la linguetta fra i denti come era solita fare al massimo della sua soddisfazione, come a dire che era stata brava, che aveva fatto bene i compiti. Ma mica li aveva finiti! Si erse, mi diede la schiena e si calò con grazia su di me, sorridendo a Dario, forse anche a Rossana. E me la ritrovai incastrata, impalata, piena di me dall’altra bocca, dalla figa dolcissima e morbida, dalla vulva che sapevo prensile, golosa, calda.

‘Ecco’ ora dovresti fare qualcosa per lei, Dario’ io penso che lo meriti, che lo chieda, che lo voglia”

‘Rossana’ non so se mi riesce’ ti giuro che ne avrei voglia ma non so se mi riesce”

‘Prova, Dario’ prova! Io continuo a tenerti la mano, se vuoi.’

Richiamato dai discorsi, nonostante fossi un po’ perso, li guardai: mia moglie composta, seduta con la gamba accavallata gli stringeva la sinistra. Dario, con la destra che liberava il membro e lo prendeva in mano. Dario che sfogava il suo piacere guardando la moglie che mi cavalcava, che mi scopava; Dario che guardava i seni di Monica nelle mie mani. Dario che moriva d’amore per Monica. Non riuscii a durare molto. Eruttai dentro il mio pasticcino scaricando dentro ogni tensione accumulata. Nello stesso istante vidi chiaramente fiottare anche il seme di Dario, libero per aria’ libero come era libero anche Dario da ogni pensiero negativo che gli avevo attribuito, libero di guardare e sapere, libero di godersi anche questa meravigliosa libertà di sua moglie. Non so se per me o se per lui ma anche Monica eruppe in un fragoroso orgasmo che mi travolse ma ebbe la forza di non accasciarsi su di me’ sempre eretta ed impalata, ansimava e sorrideva al marito, inebetita ma concentrata.

‘Grazie, amore mio’ mi hai fatto un regalo immenso, lo sai?’

‘Non ho fatto nulla, Monica’ ho fatto quel che faccio quando so che sei con loro’ te l’ho sempre detto’ mica te lo nascondo!’

‘Ma l’hai fatto guardando Matteo che mi scopa, amore’ con gli occhi più belli che io abbia mai visto!’

‘Anche tu sei più bella mentre fai l’amore con Matteo’ più bella di quando lo fai con Rossana’ più bella di quando lo fai con me.’

‘Mi guarderai ancora? Ti farai venire ancora mentre mi guardi?’

Passarono un altro paio di mesi particolarmente dolci; Monica frequentava anche Gerry ma trovava anche il tempo per noi. Almeno un paio di volte a settimana ce la ritrovavamo anche a dormire con noi. Durante agosto era anche andata in ferie col marito. Avrebbero voluto anche noi con loro ma avevo impegni di lavoro e non riuscivo proprio. Non volle accompagnarli neppure Rossana che se ne andò con René una settimana, lasciandomi al mio lavoro. Gerry, benché ormai di casa anche per Dario, non venne nemmeno interpellato per la vacanza; nemmeno Monica lo voleva accanto a loro. Le piaceva sempre molto ma, a volte, Gerry esagerava in possessività. Nel frattempo, Monica era riuscita perfino a far l’amore con René al quale Gerry era stato quasi costretto a cederla’ l’aveva aiutata Rossana, naturalmente. E, proprio per rimarcare il ruolo di Gerry, non era stato uno scambio alla pari’ mia moglie non era stata scopata da Gerry, per l’occasione. Gli aveva tenuto compagnia al bar, mentre li aspettavano. Monica e René erano saliti in una camera d’albergo, avevano fatto l’amore per un paio d’ore e poi li avevano raggiunti per cenare tutti assieme. La notte successiva Monica si portò in casa Gerry; non lo faceva spesso ma succedeva, non era la prima volta. Ma quella volta le ci volle un po’ di tempo per convincerlo a scoparla, segno che non era così blanda la sua gelosia.
Durante la vacanza col marito, con Dario, Monica si dedicò completamente a lui, nonostante un paio di corteggiatori abbastanza insistenti. Erano andati al mare e lei non ha mai usato il reggiseno; un pareo, una maglietta o una camicia per coprire le sue splendide tette e uno slippino molto piccolo, con le chiappette di fuori anche in un villaggio turistico fanno da richiamo, &egrave naturale. Avessero anche saputo che, per far contento Dario, appena poteva si disfaceva anche dello slip, ci sarebbe stata la fila a farle la corte! Ma niente! Era rimasta solo vicina a Dario.
Però, dopo un paio di settimane che era tornata, Gerry la convinse a seguirlo alcuni giorni, loro due soli, finalmente. Dario era perfino più contento di Monica; lei aveva quasi paura di quella breve vacanza. Sarebbero partiti un lunedì mattina, i primi di settembre e avrebbero trascorso alcuni giorni in un agriturismo di alcuni amici di Gerry, tornando il venerdì sera. Anche Dario sarebbe stato via esattamente lo stesso tempo ma seguendo il suo lavoro, non la moglie. Sabato pomeriggio ce la ritrovammo a casa che aveva bisogno di parlarci. Non s’era nemmeno presa la briga di vestirsi’ s’era infilata un kimono rosso molto corto col quale l’avevo già vista ma non disfaceva nemmeno il nodo della cintura. Lo scollo restava profondo ma non era nuda. Generalmente, adesso che era spesso con noi, la trovavo già sulla porta con i lembi del kimono aperti, non quel sabato. Mi baciò di fretta e con un briciolo di broncio, chiedendomi di Rossana. Lei era in terrazza, a prendere il sole e Monica mi scivolò via dalle braccia per raggiungerla ma sempre serrata nella stoffa. Anche a Rossana dedicò un breve bacio prima di sedersi ma quasi timorosa che i miei occhi potessero intrufolarsi sotto la seta rossa, poi sedette composta accanto a mia moglie nuda. Le raggiunsi dopo aver fatto il caff&egrave e restai vestito anche io.

‘Ma lo sai com’&egrave fatto Gerry! Ormai lo conosci, no?’

‘Sì, hai ragione Rossana’ però, anche lui!’

‘Ma perché, che ti ha fatto?’

‘Nulla Matteo! &egrave geloso’ &egrave possessivo’ &egrave idiota!’

‘Non esagerare, Rossana! Solo che non doveva portarmi lì!’

‘Ti ci ha portata apposta, lì! Per metterti alla prova, sai?’

‘Ma lì dove? In che posto t’ha portata?’

‘Un agriturismo naturista’ e lei, stando nuda, ha trovato naturale farsi corteggiare’ tra l’altro, Gerry non si &egrave mica fatto mancare nulla! Ha cominciato lui a fare il cascamorto con le altre. E glielo diceva in faccia, prima di andare via con le altre”

‘Sì ma quello mi piaceva, Rossana. Mi faceva piacere che scopasse le altre ragazze’ mi diceva che cercava di convincerle a far l’amore anche con me! Solo che non me le portava mai! Il brutto &egrave che mi ordinava di non farmi scopare da nessuno, che se proprio volevo dovevo aspettare il suo consenso, perché se poi l’altra avesse voluto e io non c’ero?’

‘Un comportamento un pochino stronzo, a dir la verità”

‘Infatti’ la sera del terzo giorno, giovedì sera, visto che tardava, sono andata nella nostra camera ma lui ancora scopava con una ragazza tedesca e non mi hanno voluta’ son tornata al bar e mi son messa quasi a piangere. Allora, un signore mi ha offerto da bere e abbiamo parlato un pochino. &egrave stato molto dolce con me’ insomma’ io ne avevo proprio bisogno’ Gerry mi aveva scopato solo la notte che siamo arrivati’ ma proprio con lui, dovevo farlo?’

‘Se &egrave stato carino, perché no? In fondo”

‘Ma col suocero di quella che stava scopando con Gerry? Loro sono abituati, se la portano dietro da un paio d’anni’ il fidanzato, il figlio di quel signore, &egrave orgoglioso di farla prendere da altri uomini’ piacciono anche a lui! Anzi, mi pare di aver capito che gli piacciono più i maschi delle femmine. Se gli riesce si unisce a loro, me lo raccontava il padre. Anche lui si scopa la nuora, di tanto in tanto’ insomma, eravamo lì nei giardini accanto alla piscina, lui mi carezzava e mi baciava; gli sono salita addosso e me lo sono scopato io! Proprio mentre mi veniva dentro &egrave arrivato Gerry con la nuora! Mi ha fatto una scenata orrenda, roba da svegliare tutti quanti’ il giorno dopo erano tutti molto meno carini, con me, perfino il tedesco. Gerry ha continuato a scoparsi un paio di ragazze ma nessuno mi si avvicinava. Non vedevo l’ora di tornare a casa, guarda!’

‘Ti ha rovinato la vacanza, quell’animale!’

‘Anche il viaggio di ritorno, Matteo’ non ha fatto altro che rinfacciarmi la faccenda, dirmi che sono una zoccola, che ha fatto male a frequentarmi, che devo essere più brava, altrimenti”

‘Altrimenti cosa?’

‘Altrimenti mi lascia’ o mi picchia! Mi ha detto che devo stare senza scopare almeno una settimana, per rendermi pura per lui. Non posso farlo con nessuno, altrimenti non mi vuole più!’

Ma lo disse piangendo e continuò a singhiozzare’ sembrava disperata, il nostro pasticcino. Mia moglie se la prese fra le braccia, cullandola dolcemente.

‘Ma se non ti vuole più mi sembra meglio! Fa un torto a se stesso, mica a te! Non puoi esserti innamorata fino a questo punto, delizia!’

‘Invece sì, Rossana’ ne ho parlato con Dario, anche. Lui non voleva crederci ma io’ io’ non mi son fatta toccare, da Dario. Io lo rivoglio’ voglio Gerry, Rossana!’

‘Mi sembra una follia, Monica! Non puoi ridurti a questo per lui! Io non ci ho mai scopato con Gerry ma non mi sembra che valga tutto questo!’

‘Non so come dirvelo, Rossana’ prima non ci credevo neppure io; ogni tanto mi chiedeva delle cose strane e a volte le facevo pure. Ma quel suo divieto in vacanza &egrave stato elettrizzante, per me’ fin da subito: &egrave andato via dicendomi di non farmi toccare da nessuno. Nemmeno dalle ragazze, senza che lui mi desse il permesso. L’ho visto corteggiare un paio di ragazze e poi sparire con una. Mi &egrave tornato a prendere per pranzare, si &egrave informato subito’ voleva che mi facessi vedere, guardare, corteggiare ma non toccare. Gli ho detto che uno mi aveva corteggiata molto ma che non l’avevo lasciato andare oltre. Ha detto che ero stata bravissima. A tavola mi ha fatto quasi venire con la mano ma non ha voluto che godessi. Un poco mi vergognavo anche, lì a tavola’ mi ha fatto notare che anche altri lo facevano. &egrave andato avanti così fino in fondo’ senza mai farmi godere’ vietandomi di farmi godere da sola.’

‘Ma nemmeno quando dormiva con te?’

‘Non ha più dormito con me, Matteo’ magari veniva alle cinque del mattino ma era stato con altre. Io speravo le portasse da me, invece’ pensate: mercoledì mattina ha visto due ragazze in piscina: mettiti qui e aspettami, quelle le conosco, le vado a salutare. Come le ha raggiunte gli si &egrave messo a pisciarci addosso e loro gli offrivano il corpo e il viso e’ la bocca! Si sono tuffati in piscina e sono spariti in camera, tutto il giorno. Un signore mi ha spiegato che lo fanno, alcuni’ lui conosceva le ragazze e le aveva già viste fare quelle cose. Solo l’ultima notte, dopo che mi ha trovato col tedesco, ha dormito con me’ e prima si &egrave fatto venire da solo voltandomi la schiena.’

‘Ma &egrave orribile! Non &egrave già abbastanza? Lo vuoi ancora?’

‘Sì Rossana! Lo voglio più che mai’ devo imparare ad ubbidirgli di più, però’ anche adesso non sto ubbidendo! Con mio marito mi &egrave riuscito: Gerry pretende che stia nuda davanti a lui e che lui si faccia venire guardandomi, senza toccarmi e senza’ venirmi addosso. Con voi faccio più fatica. Ho solo il kimono ma non riesco a toglierlo’ invece dovrei farmi vedere, aprire le cosce, spalancarle.’

‘Su ordine di Gerry’ se non ti diceva nulla, eri entrata nuda!’

‘Esattamente’ magari anche solo per stare al sole con te, con voi. Invece i suoi castighi sono’ troppo eccitanti!’

‘Immaginavo’ temo che sia un pelino eccessivo, il comportamento di Gerry. Tra poco troverai normale anche che ti punisca fisicamente, se non l’ha già fatto.’

‘Uno schiaffo me l’ha dato’ non volevo andare dal barbiere”

‘Che ci fai col barbiere?’

‘Una volta a settimana viene il barbiere all’agriturismo’ Gerry ha voluto che mi facessi radere’ da un uomo”

‘Radere? Radere cosa?’

‘La figa, Rossana’ adesso sono senza pelo”

Senza dire nulla, slacciò il nodo e aprì i lembi del kimono, allargando bene anche le cosce. Si notava già una timida ricrescita ma si vedeva che era diversa. Il pube di Monica era una meraviglia, con le labbra sempre glabre ma un bel ciuffo le ornava il pube, nero e ben tenuto. Notammo molto bene anche le labbra gonfie, rosse e lucenti. Segno evidente che fosse eccitata da morire.

‘Non &egrave stato mica facile, farsi rasare da uno sconosciuto! Lui mi diceva che lo fanno in molte, che era abituato ma io ci stavo male’ mi ha fatto sedere in poltrona e mi ha fatto mettere un ginocchio sul bracciolo. A fianco a me c’era un ragazzo, forse anche minorenne, a cui tagliavano i capelli. Non ha mai smesso di guardarmi!’

‘Ti sarà anche dispiaciuto per il pelo’ lo tenevi con una tale cura!’

‘Sì Matteo’ mi &egrave dispiaciuto molto. A Dario piace il mio pelo. Anche a voi piace, lo so’ quando mi ha vista senza, ieri sera, c’&egrave rimasto malissimo. Solo che non so nemmeno se posso farlo ricrescere! Gerry ha detto che ci deve pensare. Intanto, giovedì quando verrà a vedere se son stata brava, lo vuol trovare rasato’ roba che godo mentre mi depilo da sola, se non sto attenta!’

‘Quindi vuoi stare in queste condizioni fino a giovedì?’

‘Sì Rossana’ dopo decido ma voglio che mi scopi almeno un’altra volta. Ci sarà anche Dario, quando viene Gerry. Ma ha già detto che posso farmi scopare in casa, anche con lui presente. Anzi, preferisce esserci’ se Gerry dovesse diventare violento, devo chiamarlo. Io non capisco più nulla di ciò che voglio’ so soltanto che voglio scopare ancora con Gerry, a costo di dovermene pentire. Ecco’ almeno gli ho ubbidito anche qui: sto nuda e scosciata davanti a voi. Pretenderebbe che anche Matteo si facesse venire da solo, ma gli dirò una bugia”

‘Ti sta facendo bollire come il sugo’ a fuoco lento. Entro certi limiti può essere divertente. Ma mi pare che si sia lasciato prendere la mano.’

‘Però, Rossana’ la vedi anche tu! Il risultato &egrave ottimo. Non posso dire che il sistema mi piaccia ma ha caricato enormemente Monica. Non per Gerry, ma se ti aiuta a caricarti ancora di più, posso anche farmi venire guardandoti’ non &egrave una cosa che mi dia fastidio.’

‘Matteo’ sei delizioso! Io non credo che sia solo per ubbidire a lui’ vedere mio marito che non poteva toccarmi e si toccava da solo &egrave stato stupendo per me’ non so se resisto fino a giovedì ma’ ci provo!’

Monica volle proprio arrivare fino in fondo alla prova in un crescendo rossiniano che fu difficile anche per noi, soprattutto per Dario. Gerry la tempestava di telefonate e messaggini, pretendeva fotografie, venne perfino a trovarla a casa, col marito presente. Quando saliva da noi ci raccontava tutto e, nonostante l’evidente sofferenza, non vedeva l’ora di potersi far scopare da Gerry. L’aveva stregata, soggiogata ad un gioco sporco e subdolo, tanto che io e Rossana eravamo perfino preoccupati e volemmo parlarne anche con Dario. L’appuntamento era fissato per le quattro del pomeriggio di giovedì; mia moglie aveva impegni con la scuola e non poteva assolutamente essere presente ma io mi dissi disponibile. Avremmo atteso assieme, Dario ed io, nel loro appartamento, questo elemento e avremmo assistito a tutta la loro scopata, sperando vivamente che Monica se ne stufasse. Naturalmente non le dicemmo che speravamo che lei lo mandasse a quel paese, prima o dopo essersi fatta scopare ma dai nostri discorsi trapelava. Era quasi peggio: più noi lo denigravamo, più lei lo bramava. Dopo l’ennesimo messaggio che ricevette mentre parlavamo, guardò il marito e gli disse:

‘Gerry pretende che tu ti faccia una sega subito, guardandomi”

Il povero Dario era in pieno imbarazzo, sebbene l’avesse già fatto altre volte, anche davanti a noi, non gli piaceva essere comandato da questo estraneo’ l’aveva fatto, senza imbarazzo alcuno, per il gusto di farlo, per il piacere di sua moglie, per dire grazie a Rossana e, forse, per il suo piacere. Ma non per un ordine! Ma Monica non sentiva ragioni, lo volle nudo come già nuda era lei e lo istigò a menarsi il membro fino a venire. Rossana ed io lo aiutammo a trovarsi meno in imbarazzo, gli dicemmo che era per Monica che lo faceva, in fondo’ ma non eravamo convinti e nemmeno convincenti. Non si era manco mai preoccupato di sporcare in giro, durante quelle sue masturbazioni’ solo le parole di Rossana gli tolsero anche quel disagio e si fece scorrere il seme sulla pancia con mia moglie pronta col fazzolettino ad arginare ciò che potesse colare sulla poltrona. Monica gli fece una foto e la spedì a Gerry.

Venne anche quel giovedì, finalmente. Monica doveva farsi trovare perfetta da Gerry’ era stata dall’estetista e dal parrucchiere ma le mancava una cosa fondamentale! Nessuno le aveva ancora rasato il pube. Inguine e labbra le curava da sola, quasi ogni giorno con le pinzette ma il pube l’aveva lasciato ricrescere’ una corta barbetta nera che le pizzicava anche. Venne da noi verso l’una a dirmi che voleva che gliela rasassi io, non Dario. Gerry le aveva ordinato di rasarla ma non aveva specificato da chi si dovesse far rasare. Ma stavamo per pranzare, Rossana doveva uscire presto’

‘Appena hai finito di mangiare, scendi giù, me lo fai a casa mia. Io e Dario prepariamo ogni cosa’ va bene? ‘

Così verso le due ero già da loro, la rasatura durò anche poco ma il profumo della figa di Monica era inebriante’ era molto tempo che non l’avevo così vicina. Ma fummo bravi tutti e tre: Monica era agli ultimi minuti di castità imposta e si sentiva forte per aver tanto resistito a tutto; io sono abbastanza temperante di carattere e Dario si abbandonò al piacere solitario mentre ci guardava. Una bella lavata sul bidet, senza quasi sfiorarle le labbra, una crema idratante ben stesa su tutto il monte di venere e anche sull’inguine poi lasciammo che finisse di prepararsi da sola all’incontro con Gerry. Non le ci volle nemmeno poco ma verso le quattro meno un quarto era già davanti a noi, inginocchiata sul tappeto del salotto con le gambe discoste e il sedere sui talloni, come le aveva ordinato Gerry.
Arrivò con qualche minuto di anticipo, Dario gli aprì la porta e lui quasi non lo salutò neppure; si stupì un pochino a trovarmi seduto e sorridente che lo guardavo ma subito si volse a Monica. Da una sacca che s’era portato estrasse un collare di pelle nera, da cane, con le borchie. Si avvicinò e lei, docilmente, gli offrì il collo piegando la testa in basso e alzando i capelli con la destra. Una volta serrato il collare, ci allacciò il guinzaglio di catena e la strattonò fino a farla stare a quattro zampe. Poi estrasse una lunga coda di pelouche e si mise dietro di lei.

‘Ti sei unta come t’avevo detto?’

Lei non rispose, solo mosse il capo su e giù per affermare. Gerry ci guardo, ci fece vedere come finiva la coda, un grosso butt-plug di metallo cromato, e poi gliel’infilò lentamente nel culo. Così conciata le fece fare un paio di giri nel soggiorno, guidandola come un cane, poi quasi la trascinò verso la camera da letto che ben conosceva. Nessuna porta venne chiusa, pertanto sentimmo tutto’ la prima ora passò anche molto bene, sentivamo quasi soltanto i gemiti di piacere di Monica, riuscivamo ad intuire abbastanza bene quanto la portasse in alto e quanto fosse bravo a bloccarne i culmini. Un vero e proprio orgasmo lo ebbe, data la tensione, quasi subito ma gli altri vennero molto ritardati. Dario ed io non parlavamo neppure ma ci guardavamo e capivamo. Capivamo anche qualche parola, ogni tanto’ evidentemente lui l’appellava sottovoce con termini anche piuttosto forti e lei, in preda al piacere, li ripeteva. Poi, prese anche lui a parlare più forte, ad urlare quasi, ad imprecare e insultarla in maniera sempre più volgare e cominciammo a sentire anche il suono di schiaffi per nulla leggeri. Ma pareva che Monica gradisse’ cercavamo di restare calmi. Fino a che, dopo un paio di sberle, non la sentimmo gridare:

‘No! Basta! Sei uno stronzo, ecco cosa sei!’

E la vedemmo correre fuori dalla stanza, stravolta, sudata, piangente e coi segni delle mani sul viso. Corse fino a venirmi sulle ginocchia, rannicchiata e tremante di rabbia con ancora collare, guinzaglio e coda confitta. Lui apparì sulla soglia, menandosi il membro e guardandoci con aria di sfida.

‘Avanti, cagna, torna qui che non abbiamo finito!’

Le ci volle un bel po’ per potergli rispondere; dopo aver tirato su col naso gli si volse feroce:

‘No! Basta! Non ti voglio più vedere! Hai passato il limite’ basta!’

Non riuscivamo a capire nulla ma riuscimmo a convincerlo ad andarsi a rivestire’ stette un poco in camera, forse una mezz’ora, magari sperando che Monica ci ripensasse. Poi lo vedemmo uscire con la borsa, andare verso la porta d’ingresso e sparire senza nemmeno salutare.

‘Basta pasticcino’ &egrave finita’ se n’&egrave andato’ smetti di piangere!’

Ma le mie parole e le carezze che le facevamo non bastavano a farla tornare tranquilla. Era stizzita, umiliata, incazzata con se stessa.

‘Sono stata proprio stupida’ ma troppo stupida!’

‘Forse sì’ ma calmati’ hai voglia di raccontare?’

‘No! Adesso no’ coccolami’ coccolami”

Faceva anche uno strano effetto con quel collare e con la coda’ per giunta aveva segni di sculacciate rosse sulle chiappe che non sapevo bene se toccare o meno’ accarezzai anche quelle, delicatamente’ sembrava averne bisogno. Dario si dedicava di più alle spalle, alle gote.
Le ci volle più di un’ora a tornare normale, a smettere di piangere ma continuava a non parlare. Il suono del campanello la sconvolse di nuovo, però. Ma era Rossana, non era Gerry. Allora s’alzò e corse fra le braccia di mia moglie, ricominciando a singhiozzare. Mia moglie fu molto più brava di noi, tanto da farla cominciare perfino a sorridere. E finalmente parlò, ci raccontò perché si era tanto offesa’

‘All’inizio &egrave stato tutto molto bello, intrigante. Non sapevo nulla del collare e della coda, non me ne aveva parlato. Ma farmeli mettere davanti a Dario e Matteo &egrave stato molto eccitante. Anche seguirlo, fare il cane, fare i giri in ginocchio’ vi sembrerà sciocco ma son contenta che abbia lasciato tutto qui. Vorrei rifarlo, con voi! E seguirlo in camera, padrone e sicuro’ mi ha dato subito il coso da leccare, da succhiare. Mi premeva la nuca, lo sentivo scendere dentro, andare al cervello. I suoi ordini erano bellissimi, come i suoi occhi severi. Ma mi ha fatto smettere prima di venire. Mi ha fatto stendere sul letto, mi ha quasi squartata come un pollo e mi ha mangiato la figa con irruenza, con fame. Mi avete sentita, no? Sono venuta quasi subito”

‘Ce ne siamo accorti, certo’ ci ha fatto anche molto piacere”

‘Grazie, Dario’ ho un marito fantastico’ quasi immediatamente, mentre ancora sussultavo, ha cominciato a scoparmi brutalmente, con tanta energia. L’aveva fatto altre volte, era la cosa che mi piaceva di più, di lui’ ma oggi era quasi più violento del solito. Ha cominciato quasi subito a schiaffeggiarmi i fianchi, poi anche il viso’ ma piano, mica forte! Erano colpi che aumentavano il mio piacere. Mi ha portato sull’orlo del mio secondo orgasmo e s’&egrave fermato’ &egrave uscito. Mi ha fatta girare e me l’ha rimesso in bocca, così poteva sculacciarmi il sedere. Poi ancora fuori’ e io ho dovuto girarmi e gattonare sul letto’ mi ha presa così, sull’orlo del letto, lui in piedi fuori e’ e m’insultava, mi chiedeva di ripetere che ero la sua cagna, la sua troia, la sua bagascia. Mi scopava velocemente e con furia, mi arrivava dritto al cervello anche quello’ e io ripetevo le sue parole, ma quasi mai ci mettevo quel che voleva lui’ lui voleva che dicessi SUA ma io me ne scordavo. E lui mi colpiva. Alla fine pretendeva che dicessi che ero SUA, SOLO SUA, SEMPRE SUA. E lì mi sono risvegliata: non era una finzione, la sua’ voleva proprio che dicessi SUA e mi picchiava sempre più forte! Si &egrave distratto un attimo, ho trovato il guinzaglio e sono fuggita da sotto le sue mani in braccio a Matteo’ ecco, cosa!’

‘Egoista ed egocentrico’ non era così, una volta! Credo che la sua storia finita male sia stata un trauma, per lui. Oppure si era solo illuso di poterti dominare fino in fondo’ ma non &egrave da lui!’

‘Basta, Rossana’ non parliamone più, di Gerry. Mi piaceva un sacco come mi scopava ma i suoi discorsi finivano spesso lì. Voleva assolutamente che fossi sua, almeno più sua che di mio marito. Io non posso, non me la sento proprio. Mi mancherà il suo modo irruento di scopare ma non posso rinunciare a voi, per lui’ Matteo, avrei voglia di un bel bagno caldo, stai accanto a me?’

Così ci dirigemmo direttamente al suo bagno, senza che nemmeno si togliesse il guinzaglio. Mentre le riempivo la vasca, si mise a far pipì carezzando i seni con la coda e con la maniglia del guinzaglio.

‘Ma’ anche secondo te &egrave molto erotico’ vedere uno che fa la pipì? Ho visto molti andare in estasi, all’agriturismo”

‘Vedere te che la fai &egrave delizioso, anche se non fai vedere nulla’ stai lì con le gambe serrate”

‘Sì’ hai ragione. Là lo facevano in giardino’ anche io, un paio di volte. Ma la gente si eccitava anche guardando maschi che pisciavano sulle ragazze. Mentre lui lo faceva, il signore che era con me ha avuto una bella erezione. Dopo mi spiegava, ma non ho capito molto.’

‘Da quel che raccontavi, pareva quasi un rituale’ prima le marca e poi le scopa, mi pare di ricordare.’

‘Ecco! Questo lui non me l’aveva spiegato’ diceva che era un preludio allo sperma ma non mi ha parlato di marcature. Anche Gerry voleva marcarmi’ esigeva un tatuaggio sul pube, col suo nome’ mi togli la coda? La coda e il collare.’

Delicatamente, le tolsi il butt-plug dal sedere, poi mi occupai del collare, quindi l’aiutai a entrare nella vasca.

‘Grazie Matteo’ li useremo ancora, sarò la vostra cagna da portare a spasso per casa e sul terrazzo. Quando mi prendeva avevo sensazioni bellissime con quel coso piantato dietro’ mi sembrava che mi prendesse con due cazzi! Vorrei anche provare ancora la doppia penetrazione’ l’ho fatto solo ad una festa con Gerry ma per pochi minuti. Me la farai con mio marito, Matteo?’

‘Ma certo che te la faremo, amore mio! &egrave delizioso vedere Matteo che ti fa il bagno’ vi dà fastidio se”

‘Nessun fastidio, Dario. A me e a Monica fa piacere vederti, Matteo non ci fa caso’ penso che Monica gradisca di più se stai nudo, però!’

‘E certo che gradisco di più! Però’ amore mio’ avrei bisogno di farmi scopare da Matteo, dopo tutto questo trambusto’ mi lasci da sola con lui, stanotte?’

‘Come si fa a dirti di no, Monica? Vorrà dire che dormirò con Rossana, magari qui da noi’ e tu, di sopra con Matteo. Mi farò venire almeno un paio di volte, parlandone con Rossana!’
Ma la vacanza di Monica all’agriturismo non fu poi così nociva e sotto due aspetti, per giunta’ il primo &egrave che ella si liberò di quel Gerry che, tanto, non le serviva a molto. Il secondo aspetto fu ben più intrigante per tutti noi, Monica per prima. Eravamo già a metà ottobre, ormai; Monica aveva dimenticato Gerry e tutto l’incidente, anzi’ giocava molto volentieri col collare e con la coda, segno che non le era stato faticoso dimenticarlo. Non era nemmeno meno curiosa di prima’ assieme a Rossana avevano ricevuto anche René, alcune volte anche qui, a casa nostra. Altre volte si erano incontrati a casa di Monica, anche con Dario presente. Gerry aveva abbandonato anche il gruppo di René; evidentemente si era sentito frustrato da Monica che non si era lasciata dominare. A lei aveva mandato appena qualche messaggio a cui lei non aveva nemmeno risposto. Ma c’era qualcun altro con cui scambiava messaggi, Monica’ non c’era stato nulla fra loro, ma solo per colpa di Gerry. Una volta archiviato il problema, Monica si era subito rimessa in contatto. Aveva risposto ai messaggi che aveva dovuto ignorare in quella strana settimana, si era scusata e aveva recuperato quasi tutto il terreno perduto dietro l’illusione di quel che s’aspettava da Gerry. Cosa s’aspettasse da lui in quella settimana resta una sorta di mistero per tutti noi, lei non ne vuol parlare e non si confida neppure con Rossana. Ma l’importante &egrave che si sia resa conto e su questo non abbiamo dubbi. Ma torniamo ai messaggi’ intanto fanno riferimento ad una persona che Monica incontrò nell’agriturismo naturista ma, soprattutto, sono di una ragazza! Monica dice che &egrave una splendida fanciulla, giovanissima e simpatica; era in vacanza col fidanzato, era già il secondo anno che andavano lì e ci si trovavano benissimo. Lui ha qualche anno in più, &egrave già laureato e lavora’ lei s’&egrave appena iscritta all’università, ad architettura. Io non sono architetto ma progetto arredamenti, non mi sono mai laureato, che ho cominciato a lavorare mentre studiavo e mi son fregato. Ma il mio lavoro &egrave un po’ quello dell’architetto, in fondo’ e Monica ha sfruttato la mia figura per chiacchierare con questa Sara fin dai primi approcci. Le aveva detto d’essere sposata, d’esser lì con l’amante ma il fatto di avere anche un altro amante quasi architetto le ha unite molto più saldamente. Adoro questa Sara in quanto le era antipatico Gerry, proprio istintivamente’ era tutto l’opposto di ciò che lei cercava in un uomo e lo diceva anche a Monica, mentre Gerry scopava le altre. Aveva provato a scopare anche lei ma lei aveva alzato una tale barriera che s’era dovuto arrendere. Gli aveva persino detto in faccia, alla presenza di Monica, che nemmeno con Monica presente, che le faceva tanta gola, sarebbe riuscita a farsi scopare da lui! E lo ripeteva nei messaggi, senza un minimo di pudore. Quando poi seppe come l’aveva trattata, come aveva trattato Monica, la sua antipatia crebbe all’infinito e anche quello aiutò Monica a superare la fase più difficile’ i primi giorni del dopo Gerry! Dobbiamo ringraziare Sara, anche per questo. Ma non solo’ iscritta alla facoltà di Architettura di Firenze, dove avevo studiato anche io, volle a tutti i costi potermi conoscere. La facoltà &egrave molto cambiata in questi anni ma’ che importa? Non avevo la minima intenzione di cibarmene personalmente, intendiamoci. Però, saperla assieme a Monica mi stuzzicava. Il fidanzato di Sara era persino riuscito a farle una sola foto assieme, ma era proprio carina, quella foto! Nude, teneramente abbracciate e sorridenti, erano deliziose. Siccome le lezioni di Sara cominciavano in novembre, Monica l’invitò a passare una settimana con lei, a casa sua. Il fidanzato non gradiva moltissimo, nonostante la libertà concessa e usata durante le vacanze ma, alla fine, lei lo convinse’ in genere, era piuttosto fedele al compagno. Non aveva amanti, non aveva storie. Si concedevano quel periodo senza limiti, limitandolo alle vacanze. Nemmeno lui frequentava altre donne, tranne in quel breve intervallo che si concedevano da poco, tutto sommato. Non lo poteva nemmeno definire geloso’ aveva le sue regole, amava le sue regole. Chissà, mentre Sara sarebbe stata a Firenze a studiare, magari le cambiava, codeste regole’ insomma, Sara ebbe modo di venire a trovare Monica per alcuni giorni, prima di trasferirsi a Firenze. E, siccome Monica &egrave pure pigra, mi convinse perfino ad andare a prenderla in stazione.
L’attesa del treno si fece anche piuttosto buffa, con questa ragazzina vivace che pareva aspettasse Babbo Natale e saltellava attorno ad un vecchio sorridente ed un po’ ebete. Poi, finalmente, il treno arrivò, quasi in orario’ allora Monica si fermò e cominciò a scrutare le carrozze, i finestrini, le porte, i finestrini delle porte’ i numeri sulle tabelle. E mi stringeva il braccio, sorridente, estasiata. Nello stridore dei freni il treno si fermò e si aprirono le porte. Incredibilmente ce la trovammo proprio davanti e Sara le corse fra le braccia, diretta. Probabilmente cercarono di baciarsi sulle guance ma nella foga’ si ritrovarono incollate per le labbra, senza esser capaci di scollarsi. Un bacio lungo, appassionato e languido che molta gente insultava con lo sguardo. Guardavano loro baciarsi e poi me, come a chiedermi come potessi permettere un oltraggio simile. Rispondevo con un sorriso compiaciuto e superiore che non potevano nemmeno interpretare. Fosse anche stato il solo modo di baciare che avessero, io ne sarei stato ugualmente fiero. Ma non era il solo modo, né per Sara né per Monica’ e gli spettatori insolenti non potevano capire. Si baciarono talmente a lungo che il marciapiedi si vuotò e il treno ripartì, prima che si sciogliessero.

‘Monica! Che meraviglia! &egrave la prima volta che bacio una ragazza”

‘Sara! Io pensavo che tu fossi molto più avanti di me, sotto questo profilo’ nemmeno all’agriturismo?’

‘No, nemmeno lì’ mai. Ma &egrave stato splendido, Monica’ immagino che lui sia Matteo’ piacere, Sara”

Tornati a casa, le abbandonai davanti alla porta di Monica, salendo l’ultimo piano a piedi. Avevano fame di loro, non era assolutamente il caso che mi fermassi. Approfittarono anche del fatto che Dario rientrava il giorno dopo e si eclissarono per quasi ventiquattr’ore. Quasi’ me le ritrovai sulla porta dello studio il pomeriggio dopo, verso le tre. Fortunatamente non avevo molto da fare e mi dedicai a tutte le curiosità di Sara per almeno un’ora. Loro si tenevano per mano, si scambiavano dolcissimi baci e seguivano le mie parole.

‘Perdonami Matteo’ io avrei voglia di sentire la pelle di Monica, tu sei abituato a vederla nuda. Ti scoccia molto se si spoglia?’

‘Mi sei sempre più simpatica, Sara! Pensavo a te come una monella birichina ma superi la mia immaginazione’ brava!’

‘Io mi spoglio volentieri ma’ ti lasci spogliare anche tu, Sara! Anche io ho voglia della tua pelle’ solo che non posso darti subito a Matteo, lo sai! Ne abbiamo parlato’ prima voglio provare a darla a Dario.’

‘Monica! Mi conosci bene, no? Quante volte ti ho vista far l’amore con Rossana senza mai intervenire? Non esiste problema, per me”

‘Sì, lo so anche io, Matteo’ me l’ha raccontato’ mi ha raccontato tutto, anche di Dario e Rossana. Io sono qui per Monica, sono talmente innamorata di lei che il resto non mi interessa. Anzi, sarebbe contento anche il mio fidanzato se non mi facessi scopare’ solo che non lo so mica, se ne sono capace!’

‘Non &egrave così grave, farsi scopare, Sara! Lo sai anche meglio di me, in vacanza ti capita, mi pare’ Monica ama Dario anche più di prima, prima che me la trovassi qui in casa. Mia moglie mi ama ma ama anche René e spesso scopa con altri’ non c’&egrave nulla da temere.’

‘Sì, lo sa anche lui, il mio Filippo. Ma ha un po’ paura, lui’ come sei bella, Monica! Averti nuda davanti agli occhi mi riempie di gioia!’

‘Anche per me &egrave stupendo poterti avere fra le mani’ soprattutto davanti a Matteo. Sono molto felice che tu abbia voluto venire da me, venire con me’ essere la prima con cui fai l’amore. &egrave stato molto emozionante per me, Matteo’ ma le piace tutto, sai? Non abbiamo quasi dormito, tutta la notte’ abbiamo fatto l’amore senza mai sentirci sazie.’

‘Anche dormire con te addosso mi piace molto, Monica. Filippo temeva anche questo’ ma sento che non può diventare esclusivo, il mio amore per Monica. Adesso &egrave quasi più tranquillo, dopo la lunga telefonata di stamattina. Pensa, Matteo’ Monica continuava a leccarmi la figa, mentre parlavo con lui. Mi ha sentita godere almeno tre volte!’

Poi smisero di parlare, cominciarono a baciarsi e finirono sul sofà che ho nello studio. Ogni tanto mi guardavano sorridenti e beate, perse nel loro amarsi, orgogliose del fatto che le guardassi, inebriate da tutto.
Così le colse Rossana, un paio d’ore dopo, entrando dalla porta che dà sull’appartamento.

‘Ma che meraviglia che siete! Non speravo proprio di trovarvi qui a far l’amore con tanta naturalezza’ e tu, brutto animale? Nemmeno capace di toccarti da solo? Non dico fargli compagnia ma almeno”

‘Guarda, Rossana’ quasi preferisco gustarmele solo con gli occhi. Poi non posso toccare Sara’ prima deve regalarla a Dario!’

‘Spero vivamente che accetti questa meraviglia di dono, il tuo Dario. Io, oramai mi ci sono abituata ma Sara”

‘Sarà ugualmente bellissimo, Rossana! Anche se lui facesse con me quello che fa con te, ne andrei fiera. Sono disposta anche a passarci la notte assieme mentre Monica sta con voi, anche solo dormirgli accanto.’

‘Sei proprio come Monica ti sognava, Sara’ beata lei, beata te, beati noi che possiamo vedervi far l’amore, siete magiche, incantevoli!’

‘Ma sei già a casa, Rossana? Non sarà troppo tardi?’

‘Sono le sei, Monica’ tardi per cosa?’

‘Allora va bene’ Dario arriva alle sette’ vorrei ci trovasse in casa, non voglio farlo aspettare’ devo dargli Sara”

‘Meglio se lo aiuti a prendere Sara’ ho l’impressione che sarai costretta ad imboccarlo come un bambino”

‘Vorrei che stessero soli, almeno all’inizio’ devono conoscersi, assaggiarsi, sentirsi’ dopo, in qualche maniera, mi intrometto.’

‘Lasciami sola con lui, stanotte! Tu sali qui e ti fai coccolare da loro; domattina ci venite a svegliare”

‘Ottimo programma, Sara’ appena dopo cena salgo su, se Rossana mi prende”

‘La trovo un’ottima idea’ una notte intera per conoscersi, per capirsi’ domattina vai da sola a svegliarli, noi veniamo molto dopo.’

E così fu; come deciso ci ritrovammo a dormire con Monica mentre Sara si faceva scopare da Dario. Lui aveva promesso di scoparla, non solo di dormirci assieme, non solo di farsi venire da solo sul suo seno come faceva con Rossana. Monica era corsa via presto, subito dopo cena per lasciarli soli, per farli conoscere. Al mattino, all’alba per la verità, dopo averci svegliato ed aver preteso sia da Rossana, sia da me, una buona dose d’amore mattutino, senza minimamente coprirsi, raggiunse il suo sposo e la sua amante al piano inferiore. Rossana ed io le lasciammo un vantaggio di quasi un’ora, prima di seguirla. Monica ci spalancò la porta sorridente, coperta di sperma su buona parte del corpo e del viso. Mia moglie la guardava un po’ incuriosita ma ella ci tolse ogni dubbio.

‘Sì, sì’ &egrave sperma di Dario ma l’ho raccolto dal corpo di Sara’ anche da dentro’ me s’&egrave strusciata addosso fino a verniciarmi! Hanno fatto l’amore davvero’ lo stanno facendo ancora! Venite, correte’ non ho mai visto una cosa così bella! Il mio Dario che scopa la mia Sara! Adesso anche io ho il mio Pasticcino’ &egrave vero che sono stupendi?’
Quel sabato lo dedicammo a loro, ovvero non ci lasciammo coinvolgere in maniera diretta dai loro amplessi; era necessario che loro si conoscessero a fondo, che imparassero ad amarsi assieme. Così Rossana ed io ce ne andammo da casa di Monica dopo una mezz’oretta e tornammo solo nel tardo pomeriggio. Tornammo a casa nostra, non da loro; ma Monica, senza nemmeno telefonare, ci raggiunse quasi subito dopo che fummo entrati. Mia moglie era sotto la doccia, andai ad aprire quasi sperando fosse Monica ma trovarmela davanti nuda e sorridente mi fece comunque effetto.

‘Sta diventando una moda, quella di andare in giro per il condominio senza nulla addosso?’

‘Dai’ fammi entrare, che il pavimento &egrave gelido. Chi vuoi che mi veda? I miei vicini sono fuori per il week end, a questo piano ci sei solo tu’ non avevo tempo di vestirmi.’

Andammo direttamente in bagno da Rossana, mi sedetti sul water e mi presi Monica sulle ginocchia; potermi riempire le mani della sua pelle resta sempre una cosa meravigliosa. Rossana ci aveva visti ma lo scrosciare dell’acqua non ci permetteva di parlare, così aspettammo qualche minuto. Dopo, mentre mia moglie si asciugava, Monica prese a raccontarci col suo solito entusiasmo tutta la giornata. Come immaginavamo, avevano passato tutto il tempo a far l’amore, dimenticandosi perfino di mangiare. Dario, sdoganato da ogni remora, aveva scopato molto anche con Sara e Monica ne era entusiasta, quasi le piacesse di più vederlo scopare il suo pasticcino, piuttosto che farsi scopare lei stessa dal marito. E ci raccontava di come li aiutava, di come inguainava lo scettro del marito dentro il fodero di Sara, di come godeva del poter guardare, baciare e leccare quei due corpi incastrati. Ma non le bastava nemmeno quello. Aveva deciso di lasciarli soli anche la seconda notte, fra sabato e domenica, per quello era corsa da noi, non solo per raccontarci. Mia moglie era quasi contraria ma Monica insisteva; Rossana la baciava, ne carezzava i seni ma cercava di convincerla a passare la notte con suo marito, che le pareva utile, anche per lui’

‘Anche Dario preferirebbe avermi accanto’ non vi dico Sara, quanto mi ha pregato di restare con loro’ ma, secondo me, hanno ancora bisogno di conoscersi a fondo. Se mi tenete con voi”

‘Tu lo sai quanto mi piace, averti con noi, Monica’ mi preoccupo un pochino per loro: averti lì rassicura entrambi, non gli sembra di farti nessun torto. Io ti lascio volentieri con mio marito, lo sai. Ma, due notti di seguito’ non saranno troppe, per loro?’

‘No, Rossana’ pensa, Sara ci ha già chiesto di ospitare Dario quando sarà nei pressi di Firenze! Gliel’ha suggerito Filippo, sai? Per telefono’ Dario continuava a scoparla mentre lei era al telefono col fidanzato’ ha messo il vivavoce, così abbiamo parlato tutti con lui.’

Non c’era mica verso di farla desistere’ l’unica promessa che riuscimmo a strapparle fu quella di pranzare tutti assieme la domenica, il giorno dopo. Lei e mia moglie avrebbero preparato il pranzo e io sarei andato a cercarli. Così mangiammo un boccone che Monica era affamata e, poco dopo, ci ritrovammo già nel letto. La domenica mattina non ci alzammo presto, tanto non c’era fretta. Dopo una pigra colazione, consumata in cucina, le lasciai preparare il pranzo e andai a vestirmi. Verso mezzogiorno, scesi a chiamare Sara e Dario che non persero tempo nemmeno a vestirsi’ preso un kimono a testa, mi seguirono al piano di sopra; Sara, senza nemmeno allacciarlo, lo lasciava mollemente ondeggiare ai suoi passi e, sulla porta di casa mia, lo tolse del tutto. Così, rimasi l’unico vestito anche a tavola ma nessuno se ne curò. Un po’ per la voglia che mi faceva, un po’ per vedere l’effetto che faceva a Dario, mi presi Sara sulle ginocchia, dopo pranzo, mentre Rossana ci faceva il caff&egrave. Così coccolandola, carezzandone le cosce e i seni, il pube e la pancia, ascoltavo i loro racconti quasi senza intervenire, inebriato da tutta la sua pelle sotto le dita.

‘Sara, a Firenze avrai un appartamento tutto per te?’

‘No, Rossana’ magari! Mio padre ha trovato un appartamento che dovrò condividere con una ragazza di Genova’ ma ci siamo già telefonate, le ho spiegato le mie esigenze e pare che non si faccia problemi. Abbiamo due belle camere, matrimoniali; un salotto con cucina e un bagno. Anche lei ha un moroso, anche lei l’ospiterà”

‘Le hai spiegato anche che ospiterai altri, oltre a Filippo?’

‘Certo, Dario! Anche se ancora non sapevo nulla di come sia bello far l’amore con Monica’ ho cercato di farle capire che non ero proprio sicura dei miei gusti. Mi pare di aver capito che abbia capito. Ma avremo tempo per chiarirci le idee’ intanto, il fatto che inviterò degli amici non le dispiace. Spero di aver modo di rivedere anche due ragazzine di Firenze, le ho conosciute all’agriturismo”

‘Quelle due che mi raccontavi, Sara? Sono di Firenze?’

‘Sì, Monica! Due ragazze di sedici anni’ portate lì dai genitori di una. L’altra &egrave’ praticamente la fidanzata. I genitori di Stefania l’avevano già portata all’agriturismo l’anno prima; poi, durante l’inverno, lei si &egrave legata molto con Ginevra’ così le hanno proposto la cosa e lei l’ha molto gradita. Adesso anche a casa di Ginevra sanno tutto o quasi’ il padre mi raccontava che non disdegnano affatto il maschio, anzi! Infatti anche Filippo le ha avute, assieme e separatamente.’

‘E tu non hai avuto la curiosità di provarle, Sara?’

‘Ma sì, Dario’ la curiosità l’avevo ma’ m’&egrave mancato il coraggio. Le guardavo giocare fra di loro, anche mentre il padre mi coccolava; un giorno, un pomeriggio’ lui mi ha presa in giardino e loro erano lì, a due passi da noi. Mi scopava dolcemente, mi sussurrava le cose, mi raccontava. Era la seconda volta che mi prendeva; quasi non me l’aspettavo’ altre volte mi ha solo coccolata. Mi &egrave piaciuto moltissimo!’

E, proprio allora, su quelle parole dette con occhi sognanti, con il suo disfarsi sotto le mie dita, suonò il campanello. Rossana andò alla porta ma non ci disse nulla; noi si continuava a chiacchierare, ad indagare sulle emozioni di Sara. Io continuavo ad accarezzarla tutta, spesso intingendo le dita nella sua profumata figa che ancora non conoscevo. Da che era arrivata, infatti, era la prima volta che me la tenevo addosso, che me la carezzavo, che me la coccolavo’ nulla di più. Non pretendevo nemmeno, qualcosa di più’ lasciavo che facesse l’amore con loro, non vedevo il motivo di potercelo fare anch’io. La voglia di scoparla era molta, forse troppa’ ma ritenevo stupido ed egoista volerla per me.
Senza che nemmeno ce ne accorgessimo, Rossana aprì la porta e fece entrare qualcuno ma nessuno di noi si turbò’ Monica lo conosceva, Dario anche ma Sara non l’aveva mai visto’

‘Buongiorno Sara’ io sono René e morivo dalla voglia di conoscerti. Spero di non essere invadente’ sei splendida!’

‘Ma figurati, René’ mi hanno tanto parlato di te che ero curiosa anche io di incontrarti, sai?’

‘Mi fa molto piacere, delizia’ mi son permesso anche di portarti un dono e penso che ti sia gradito: un omaggio al tuo lasciarti ammirare con tanta disinvoltura”

‘Lo accetto solo se prima mi baci, René’ Monica dice che i tuoi baci sono indimenticabili”

Così me la ritrovai fra le mani, sulle ginocchia, mentre ne accarezzavo un seno e la vulva, che baciava uno sconosciuto con una passione e una sensualità meravigliose. Ma non durò troppo’ pian piano scivolò via dalle mie mani e dalle mie gambe per ergersi e farsi baciare ancora meglio da René. Le mani di Sara andarono al volto dell’uomo, le mani di lui scesero verso le natiche, invece.

‘Adesso apri il regalo, Sara”

‘Sì, René’ adesso posso aprirlo’ Monica aveva proprio ragione. Indimenticabili’ ma cos’&egrave? Ma dai’ ma non mi dire che &egrave”

‘Uno strap-on di ultima generazione’ senza cinghia, così ti senti più libera. Questa parte la devi infilare dentro di te, &egrave fatta apposta per restare abbastanza ferma. La parte più lunga’ la userai con Monica o con altre ragazze, spero”

‘Fantastico! Se mi aiuti, lo metto subito, così provo come ci si sente’ &egrave bellissimo, René. Pensa’ ne ho usati solo all’agriturismo, Filippo ed io volevamo comprarne uno ma ancora non siamo andati’ io pensavo ad uno normale, non così bello! Questo lo posso usare anche da sola, vero?’

‘Sicuro, Sara’ da sola puoi impugnarlo da qui, ma se sei in coppia, questo lo fai scivolare dentro’ vedi? Questo aiuta a tenerlo fermo ma serve anche a stimolare il bocciolo, senti?’

‘Sento sì! E dentro, batte proprio davanti’ non &egrave lungo ma ti riempie tutta! E sento ogni movimento che gli dai”

‘Appunto’ mentre scopi una ragazza, ripercuote dentro di te ogni movimento, facendotelo sentire anche sul clitoride. Oltretutto, se giri questi interruttori’ inizia a vibrare. Due modalità di vibrazione, tre intensità!’

‘Vacca boia! Così mi fai venire subito! Mi stronchi le gambe, fammi sedere, altrimenti casco a terra! &egrave terribile!’

‘Sono molto contento che ti piaccia’ vieni, siediti sul divano. Se Monica si prestasse”

‘Sono molto pronta, René’ mio marito mi ha talmente tormentata che non vedo l’ora’ sarà anche di plastica ma ha davvero un bell’aspetto, così curvo e delicato. Ne avevo visti di quelli con le cinghie ma sembrano troppo veri. Non voglio far l’amore con Saro’ voglio farlo con Sara. Così non sembra maschio’ mi piace molto anche il colore che hai scelto.’

‘Un caso’ era rimasto solo questo, in negozio’ pare che vadano a ruba, ultimamente. Permetti che ti aiuti o vuoi far tutto da sola?’

‘Se mi aiuti ad infilarlo &egrave meglio’ tanto la strada la sai, no?’

Così assistemmo ad un lungo amplesso dei nostri pasticcini con René che si lasciava spogliare da mia moglie e poi se la prendeva sulle ginocchia. Ma alla fine non fu con lei che volle far l’amore René’ io mi facevo degli scrupoli ma lui mica se li fece! Ad un certo punto volle interrompere l’idillio di Sara e Monica, che intanto avevano sperimentato l’attrezzo in tutti i modi, sfilandolo e rinfilandolo diverse volte, azionando tutte le vibrazioni possibili, cambiando mille posture. Ma René le dovette comunque interrompere, altrimenti andavano avanti per chissà quanto tempo. Le divise, le allontanò e si portò via Sara senza nemmeno chiederci cosa ne pensavamo’ li vedemmo andare verso la nostra camera, lei molto inferma sulle gambe ma lui decisamente ostinato. Non chiuse la porta ma la volle tutta per sé. Non ci formalizzammo troppo, però’ io mi presi fra le braccia Monica e me ne nutrii di gusto’ Rossana, finalmente, ebbe una breve scopata da Dario’ congestionato dalla troppa eccitazione, se ne venne in breve tempo. Ma la mia Rossana ne era comunque molto soddisfatta: la prima volta che la scopava e lo faceva davanti a sua moglie, per giunta.

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