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Racconti Erotici Etero

CON LUI HO VENT’ANNI DI MENO

By 15 Giugno 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Ho 51 anni, sposata da 25, un figlio. Mio marito l’ho conosciuto sui banchi di scuola, è stato il mio primo fidanzato, poi ce ne furono altri per poi ritornare a lui e sposarlo. E’ una persona seria, affidabile e stimabile, ci siamo molto amati.

Per esigenze della sua professione è spesso in giro, rientra stanco e da molto tempo non riusciamo a dedicare a noi stessi l’attenzione e le affettuosità  di cui io ho ancora molto bisogno.

Le frequenti assenze di mio marito non sono state l’occasione di ritrovarci ad ogni ritorno con reciproca e rinnovata attenzione, ma hanno creato un vuoto che ha logorato il nostro rapporto. Ero arrivata al punto di invidiare una mia amica che sintetizzava la sua vita coniugale con: lava, stira, cucina e apri le gambe. A me mancava l’ultima incombenza.

Ho anch’io le mie colpe, avrei dovuto, quando la crisi era agli inizi, prendere l’iniziativa e cercare di cambiare le cose. In realtà non ho fatto niente anzi, poi ……..ho fatto l’opposto.

 

 

Sono cinque anni che lavoriamo insieme e nonostante la differenza d’età, lui è di circa 15 anni più giovane, abbiamo subito trovato quell’affinità che ti fa lavorare bene ed anche stare bene. Ma non siamo mai andati oltre ai sorrisi e a qualche innocente battutina, tra di noi si era instaurata quella che si può definire un’affettuosa amicizia.

Galeotta fu una cena aziendale. Eravamo usciti a cena con tutti i colleghi, non era la prima volta, al termine quando siamo usciti dal locale abbiamo avuto la sorpresa della pioggia che era cominciata a scendere. Io ero senza ombrello, lui previdente se n’era portato una di quelli pieghevoli. Mi ha accompagnata fino alla mia macchina e per ripararci sotto quell’ombrellino mi ha messo una mano sulla spalla stringendomi a se. Arrivati alla vettura ci siamo salutati, sempre sotto l’ombrellino, ed io ringraziandolo gli ho dato un bacetto sulla guancia, era la prima volta che lo facevo, ma mentre lo baciavo lui mi ha cinto la vita e la sua bocca ha cercato la mia e l’ha trovata. E’ stato un bacio furtivo e niente di più, ma sentirmi ancora desiderata mi ha scaldato l’animo.

Da quel giorno tra di noi le cose non furono più come prima, iniziò con inviti a uscire che io ho sempre rifiutato. Sinceramente non me la sentivo d’inventarmi storie strane e di raccontare bugie in casa. Fino al giorno che, mio marito era via per una delle sue solite trasferte di lavoro e mio figlio era in vacanza con amici, non dovevo inventarmi scuse ed accettai l’invito.

 

 

Lui era dietro di me, le sue mani accarezzavano sicure le mie spalle ed il collo e sicuramente avvertivano la sensibilità della mia pelle. Lentamente sono scivolate sul leggero tessuto della camicetta fino al seno prosperoso e ne seguivano la forma, concentrando il loro interesse sui capezzoli già gonfi e duri.

Sentivo la sua virilità premere contro di me e l’eccitazione cresceva in me, il  mio intenso respiro ne era la prova.

Il mio corpo era  ormai stretto dal suo intenso abbraccio, le sue mani  lungo i miei fianchi fino a perdersi nel solco profonde delle mie natiche, il cuore mi batteva forte. Mi girai e mi strinsi a lui schiacciando il seno sul suo petto mentre con la bocca cercavo la sua, nessuno mi aveva mai baciato così, fu un lungo bacio infuocato che incendiò la mia voglia di maschio. Lo attirai ancora più stretto a me, volevo sentire il suo sesso premere contro di me e fargli sentire tutto il mio desiderio.

Il sentirmi desiderata mi tolse dall’imbarazzo del mio corpo appesantito quando lui iniziò a spogliarmi. I suoi baci e le carezze sono sempre più frenetici ed esplorano il mio corpo. Anch’io lo accarezzavo, lui si abbassò la cerniera dei pantaloni e guidò la mia mano. Lo presi in mano e cominciai ad accarezzarlo, era di dimensioni notevoli  mai in vita mia ne avevo accarezzato uno di quella grandezza. Le sue mani sulle mie spalle m’invitarono gentilmente ad inginocchiarmi, avvicinai la bocca e cominciai a leccare la punta per poi scendere lungo l’asta fino ai testicoli grossi e duri ricoperti da una leggera peluria.

Il suo sesso eretto aveva assunto dimensioni notevolissime, iniziai così a succhiarlo e lui con le mani sulla nuca cercava di spingerlo tutto, senza riuscirci,  nella mia bocca.

Lui fremeva mentre lo succhiavo con passione, mi sentivo una puttana, una gran troia, ma ero bravissima a dargli piacere. Mi liberò le morbide mammelle dal reggiseno, i capezzoli erano due bottoni appuntiti, che strinse forte tra le sue dita.

Tra le gambe avevo un lago, non resistetti più; la mia mano scostò le mutandine e, senza pudore, s’impossessò del mio cespuglio.

L’orgasmo lo colse improvviso, tentò di ritrarsi ma lo trattenni nella mia bocca assaporando con voluttà tutto il suo piacere.

Mi aiutò ad alzarmi e mi spogliò completamente e mi sospinse verso il letto, dove mi sdraiai in trepida attesa.

Cominciò a baciarmi i seni turgidi ed i capezzoli, prendendoli delicatamente in bocca facendomi sospirare di piacere.

Giocò a lungo con le mie tette leccando e succhiando per poi scendere verso il mio inguine, mi aprì le gambe e la sua lingua s’impossessò del  mio clitoride portandomi subito sull’orlo dell’orgasmo

Ora ero io a gemere di piacere, la sua lingua continuava a giocare con la mia vagina:

“Siii…..leccami…fammi godereee!” lo imploravo, se mai ce ne fosse bisogno, mentre la sua lingua s’intrufolava dentro il mio sesso.

Avrei voluto tanto che si mettesse sopra me al contrario per avere la sua magnifica asta a portata di bocca, ma lui decise che era giunto il momento di prendermi….di scoparmi.

Mi penetrò con dolcezza, ma spinse deciso finché il suo giovane e grande sesso arrivò a toccarmi l’utero.

Sentirsi riempire completamente fu una delle sensazioni più belle ed intense di tutta la mia vita.  Poi iniziò a scoparmi sfilandolo e affondando i colpi in profondità,  aumentando o diminuendo il ritmo, portandomi vicinissima all’orgasmo per poi diminuire, farmi calmare e ricominciare. Non resistetti più e quando, di nuovo, lui rallentò il ritmo fino a fermarsi, travolta dalla libidine lo tenni fermo con le mani sul suo sedere e mi scopai da sola fino ad un meraviglioso orgasmo. Poi…..poi fu sopra , sotto , di fianco, da dietro, non capivo più niente. Io urlavo il mio piacere, mentre lui instancabile continuava a godere del mio corpo. Non mi vergognavo ad implorarlo: “Siii…..ancoraaa….senti come godooo”

Quanto è durato, non me ne sono resa conto, so solo che ero in uno stato di orgasmo continuo che durò fino a quando lui aumentò il ritmo mentre mi cavalcava da dietro, sentì le sue mani serrarsi sui miei fianchi, le tette sbatacchiavano sotto i suoi colpi fino a farmi male e finalmente……venne riempiendomi del suo sperma.

Mi accasciai a pancia in giù con la testa nel cuscino, lui si sdraiò al mio fianco.

Ero veramente sfiancata e mi ci volle tempo prima di calmare i sensi e di riavere una respirazione normale. Restammo a lungo distesi coccolandoci, lui mi inorgogliva dicendomi frasi come: “Sei una donna stupenda….vorrei che questo momento non finisse più…” io gli rispondevo che in vita mia non era mai stato così bello, così coinvolgente ed era la verità.

Erano quasi le due di notte quando lo lasciai, lui avrebbe voluto che restassi tutta la notte, ma io, anche se malincuore gli dissi di no, quanto mi sarebbe piaciuto addormentarmi nuda tra le sue braccia ed al mattino accoglierlo ancora dentro di me. Lui mi chiese quando ci saremmo rivisti ed io scherzando gli risposi: “Domani…in ufficio.” e lo abbracciai stretto baciandolo con passione.

Sola nel mio letto ripensai a quei momenti di sesso, grande, bello, appagante e mi bagnai di nuovo e cercai di accarezzarmi, ma era troppo irritata non era più abituata o meglio non era mai stata abituata a quelle misure e a quelle prestazioni. Era stata una serata di grandi emozioni e il sonno mi prese all’improvviso.

La sveglia mi riportò alla realtà, sotto la doccia la mia mente si affollò di paure e di quesiti a cui non riuscivo a dare una risposta. Chiamai in ufficio e inventandomi una indisposizione mi presi un giorno libero avevo bisogno di stare sola e pensare all’accaduto e a cosa fare.

Lui mi messaggiò molte volte, frasi ammiccanti ma molto delicate.

 

 

Suonano alla porta, pensai ai soliti rompiscatole, guardai dallo spioncino ed il cuore cominciò a battermi all’impazzata…..era lui.

Il primo istinto fu di non aprire, di fare finta di non esserci, poi realizzai, vedendo come guardava lo spioncino, che sicuramente si fosse accorto della mia presenza ed aprì la porta.

Entrò velocemente in casa, mi vergognai del mio abbigliamento in ciabatte con una T-shirt ed una vecchia gonna, lui non disse nulla, mi abbracciò ed l’iniziale senso di imbarazzo al primo bacio tutto si sciolse.

In un attimo mi ritrovo di nuovo nuda tra le sue braccia, la sua lingua e sui miei seni passa sulle areole e mi mordicchia i capezzoli, eravamo eccitatissimi. Non perdette tempo e si spogliò velocemente, era in piena erezione, mi fece sdraiare lì sul tappeto e prese a baciarmi con foga sul collo, poi iniziò a scendere lungo il mio corpo, ancora sui seni e poi giù tra le gambe..

Io  godevo, mi stava leccando ancora meglio della sera prima. mi fece poi mettere di fianco per arrivare a leccarmi  anche dietro, sul forellino posteriore.

Era la prima volta che un uomo mi leccava l’ano e mi piaceva molto avrei voluto che con la sua lingua mi facesse venire. Ma lui voleva prendermi subito e così mi allargò ancor di più le gambe e un attimo dopo il suo grosso sesso entrava in me, provocandomi un po’ di fastidio, forse non ero ben lubrificata o forse erano i postumi della sera prima, che passò subito quando lui iniziò a muoversi in me, il bruciore e il fastidio lasciarono il posto ad un piacere intenso, gemevo, ansimavo. Lui era molto eccitato ed i suoi colpi rapidi e vigorosi, mi fece mettere a quattro zampe, mi afferrò per i fianchi e riprese a scoparmi ancora con più foga, mi piaceva essere cavalcata in quel modo, mi piaceva essere la femmina di quello stallone, mi piaceva sentire il suo pube sbattere sulle mie natiche. Venni urlando e subito dopo anche lui riversò il suo sperma nella mia vagina allagandola.

Restammo avvinghiati nudi sul tappeto, coccolandoci, gli chiesi cosa provava nei miei confronti e lui se ne uscì con una risposta che pur essendo un tantino volgare mi riempì di gioia, di orgoglio: “ solo pensandoti mi viene duro “ , è bello alla mia età sentirsi ancora sognata.

 

Sono passati sei mesi da quella sera ed ancora facciamo sesso insieme, non ci sono state complicazioni affettive, la nostra è solo un’attrazione fisica. A lui piace il mio corpo maturo ed a me piace il suo vigore e le sue dimensioni.

Sono diventata una maestra nel ritagliarmi una sera o un pomeriggio di libertà e mi concedo totalmente a lui gli ho donato anche, dolorosamente,  l’ultima mia verginità.

Lui mi fa sentire attraente, donna, femmina ed un po’ puttana. Mi piace prepararmi con cura per i nostri incontri, non mi ha chiesto nulla, ma io ho comprato della lingerie sexy che mai avrei prima avrei indossato, i tacchi delle scarpe si sono alzati di diversi centimetri. Sono arrivata comprarmi un abito molto seducente e per indossarlo mi sono cambiata nel box dell’auto. Quando sono con lui mi sento ringiovanita di  vent’anni…..finchè dura.

 

 

 

 

 

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