1
Ero in viaggio con mia nonna verso il mare dove ci aspettava mia zia Samantha, sorella di papà.
Era una tradizione andare da lei ogni estate anche se quest’anno nonna ed io avevamo un segreto in più da nascondere visto che avevamo iniziato a scopare come ricci.
Nonna ovviamnete si era già raccomandata più volte su quanto dovessimo fare attenzione, su quanto dovessimo stare attenti alla zia che avrebbe potuto rovinare i nostri piani.
‘Dicrezione. La parola d’ordine è discrezione’ aveva ripetuto più volte.
Io pur di avere ogni notte la sua figa e il suo culo avrei accettato qualunque cosa. Anche di farmi tre docce gelate al giorno.
Appena arrivati, sorpresa, trovammo la nuova, grande piscina che la zia aveva fatto installare di recente.
Era di quelle che si montano e smontano, non il massimo, ma comunque bella grande, penso almeno 5 metri per tre.
Dentro c’era proprio la zia che galleggiava beata con gli occhiali da sole…
‘Mamma, John… Finalmente’.
‘Ciao cara’ disse asciutta mia nonna.
‘Che dite vi piace?’.
‘Mo…. Molto…. Beeellaaa’ belai io come una capra. In effetti oltre allo stupore per la piscina c’era quello per le tettone di Samantha che facendo il bagno senza il pezzo di sopra mostrava tutto lo splendore della sua settima. Due pere da paura che avevo spiato spesso in spiaggia anche se contratte dentro al costume da bagno.
Ora libere di galleggiare erano uno splendore vero!
‘Che aspettate buttatevi dentro che facciamo il bagno. Dai che vi rinfrescate’.
‘Dacci il tempo di mettere il costume’ disse la nonna.
Appena varcata la soglia nonna mi mise una mano sui pantaloni di tela, mi afferrò il pisello con forza quasi a farmi male e neanche fosse una maniglia mi tirò veloce verso il bagno. Entrammo e chiuse la porta.
‘Scommetto che appena hai visto quelle tettone ti è venuto duro vero?’.
‘Nonna bhe io…’
Mi aveva già afferrato il lembo dei pantaloni e con un colpo secco me li calò fino alle caviglie. ‘Eccolo qua bello duro… A porcone. Ti ha fatto venire voglia di scopare la troia vero?’.
‘Ummm nonna’ gemetti mentre lei si sedava sulla tazza del cesso per averlo giusto ad altezza bocca.
Senza esitare mi afferrò il cazzo e se lo infilò in gola iniziando a succhiare come una pazza.
‘O nonna non volevo offenderti. Scusa se ho guardato le tette a zia. Scusami’.
Lei si alzò in piedi ‘ma che scusa ma non hai capito che ho voglia anche io… Pensavo di tenere duro fino a stasera ma non resisto. Forza dammelo adesso’ e mentre lo diceva si poggiava con le mani sull’asse del bagno e arcuata in avanti mi porgeva il culo e la figa.
La nonna si mise due dita fra le gambe, allargò un po’ la vulva e disse ‘Dammelo….’.
‘O si nonna…. tutto’ e con un colpo secco la penetrai fino ai coglioni.
Presi a fotterla a tutta forza aggrappato saldo ai suoi fianchi properosi. Sembravo un Black and Deker…. ‘O si…. O si come è bello duro…. Ummmm dai amore di nonna che starera ti do anche il culo…’oooo si nonna…. Si voglio incularti tutta siiii’.
‘Dai spingi che vengo…. ecco si…. vengooooo’.
Io aumentavo il ritmo conscio di dovermi sbrigare ma onestamnete non sono uno da sveltina e via… Il mio attrezzo ha bisogno dei suoi tempi…’.
‘dai forza…. ancora, fammi venire ancora…. ‘.
Fu a quel punto che ci accorgemmo che non avevamo chiuso la porta a chiave (anche perchè non c’era alcuna chiave), fu a quel punto che zia Samantha aprì la porta. Era completamnete nuda, ci guardava e batteva ironicamnete le mani ‘E brava mamma. Certo che sei proprio un bel troione’.
‘Samantha ma scusa vai di la dacci un po di privacy’ disse la nonna.
‘A troiona vuoi pure la privacy quando scopi tuo nipote. Brava’…..
‘Aspetta un po’ tu. Ossignore benedetto che trave! E chi se lo immaginava che il nipotino avesse tanti argomenti fra le gambe’.
Io ero paralizzato. Nonna ancora appoggiata a novanta sul cesso con la testa voltata ci guardava. Zia Samantha come nulla fosse me lo prese in mano.
Iniziò a farmi una sega.
‘Patti chiari mamma. Qui ce n’è per tutte e due su questo non si discute’.
La nonna sorrise e annui ‘Ma si, ma si credo anzi che a lui di scoparci tutte e due non dispiaccia per niente…. Vero caro?’.
Io annuii… ‘Si nonna’.
‘Almeno quest’anno non dovremo limitarci ai soliti sessantanove mammina cara’.
Solo a sentire quel discorso il cazzo si alzò come un missile nasa in decollo ‘Vi fate i sessantanove?’.
‘Tua zia è un po bisex’ annuì nonna.
‘E pure la tua nonna non scherza caro’ ribattè la zia che ora mi segava a tutta velocità.
Io le afferrai le tettone sode una per mano ‘Posso?’.
‘Sono tutte tue caro’.
Nonna si scostò e fece per uscire dal bagno tenendosi una mano sulla fica per non colare la sborra con cui l’avevo riempita ‘Vado di sopra a fare la doccia e vi lascio soli a fare amicizia…. Credo proprio che quest’estate non ci annoieremo vero pisellone mio?’.
‘Pisellone nostro mammina cara’ precisò subito Samantha e tanto per non essere da meno si gettò in ginocchio, se lo infilò ben bene nel solco fra i seni e lo prese in bocca…. Zia Samantha aveva le tette grosse come nonna ma decisamente più sode. La spagnola che mi fece fu qualcosa di fantastico tanto che non resistetti e le venni in faccia ancora prima di poterla scopare.
La cosa però non parve affatto un problema visto che, come le mostrai lo avevo ancora bello duro.
La zia mi fissò con tutta la faccia bianca di sborra ‘Accidenti caro ma ne fai sempre così tanta?’.
‘Di solito si zia perchè ti da fastidio?’.
‘No no anzi…. Soprattutto perchè vedo che sei ancora pronto per fare un’altro round’.
‘Infatti…. Perchè non ti chini zia…. Non vedo l’ora di….’.
‘Hey piano piano pisellone. Capisco la voglia ma mica voglio farmi una sveltina sul lavandino sai…. Forza vai di sopra, fatti una doccia e aspettami a letto… Mi faccio bella e ti raggiungo’.
‘Ma sei già bella zia’.
‘O adulatore…. Su su aspettami a letto e vedrai quanto ci divertiamo’.
Sorrisi. Non vedevo l’ora.
Salii come aveva detto lei e cominciai a pensare alla nonna. Per un attimo pensai che si sarebbe ingelosita, invece, sorpresa me la trovai nuda sul letto…
Era sempre attraente con quelle tettone giganti a penzoloni e la sua patata col pelo grigetto che faceva capolino fra le sue gambe cicciotte…
Il clitoride faceva capolino bello rosa segno che aveva le labbra vaginali belle dilatate…. In effetti anche l’odore nell’aria era di chi si era appena fatto un ditale…
‘Nonna scusa ma ti sei masturbata?’.
‘Ma certo -disse lei tranquilla- mi pare ovvio visto che mi hai lasciata a metà’ disse seria, quasi offesa…
Mi fissò seria come se avesse qualcosa di importante da dirmi ma poi. Forse per allentare la tensione approfittò che ero nudo per afferrarmi il cazzo con una mano e portarmi verso di lei.
Iniziò a segarmi molto lentamente mentre le sedevo accanto. ‘John è ora che parliamo a carte scoperte’.
‘In che senso nonna?’.
‘Su alcuni segreti della nostra famiglia..’.
‘Bhe nonna se intendi che la lecchi a zia Samantha….. cioè a me va bene’.
‘No caro c’è molto di più…’ sospirò lei sempre segandomi il cazzo. Pareva quasi lo facesse molto piano proprio per non farmi venire ma solo per tenermi all’erta…
‘Te la faccio breve… Tuo nonno era un porco perverso’.
‘Bhe…. cioè nonna…. anche noi voglio dire….’.
‘Buono e ascolta caro. Tuo nonno era sesso dipendente. Scopava dalla mattina alla sera e scopava davvero tutto quello che poteva… Vicine di casa, cugine, zie…. anche sua madre, la tua bisnonna….’.
‘A però….’ la cosa più che sconvolgermi mi stava eccitando.
‘Andando al sodo avevamo due figlie femmine molto carine e…’.
‘Cioè zia Samantha e zia Maura’.
‘Esatto. Bhe come puoi immaginare il nonno non se le è risparmiate… all’inizio una poi l’altra e poi anche insieme…’.
‘A il nonno che mito’.
‘Si caro ma poi…. cioè avevamo anche un figlio maschio…cioè come dirtelo….. un buco è sempre un buco capisci…?’.
‘No cioè intendi?’.
‘Che tuo nonno lo metteva in culo a tuo padre per dirtela papale papale….’.
‘Quindi mio padre è bisessuale?’.
‘Si penso di si a giudicare da quanto gli piaceva. Ma non è tutto. Anche tuo padre si faceva le tue sorelle….’.
‘Cioè zia Samantha e papà?’.
‘Si temo di si caro. Eravamo una bella famiglia di porci. Tre troie e due montoni che scopavano dalla mattina alla sera senza contare tutti gli ospiti che passavano a trovarci…’.
Io facevo la faccia seria ma avevo il cazzo di marmo.
‘E qui siamo alla parte più pesante. Tuo padre conobbe tua madre, se ne innamorò, la portò a casa e…’.
‘E?’.
‘E tuo nonno a vedere una ragazza così bella non ha resistito….’.
Impallidii ‘Vuoi dire che mia madre scopava con mio nonno?’.
‘Anche con me….’ sussurrò la nonna a mezza voce.
‘A gli piaceva il terzetto a quel vecchio maiale’.
‘Lo adorava e in quattro era ancora meglio…. Una a cui leccarla, una da impalare e una terza che gli passava la lingua tra palle e culo per farglielo venire più duro…. A proposito hai mai provato caro?’.
‘No mai provato…. è bello?’.
‘Dopo te lo faccio caro…. Ora ascolta. All’inizio a tuo padre la cosa andava bene tanto più che anche lui andava a letto con le sorelle con gran piacere e naturalmente con me quindi che una gran figa come tua madre si unisse al gioco non poteva che eccitarlo…. Il problema fu quando il nonno, per troppa foga….insomma le è venuto dentro e l’ha messa incinta!’.
‘Assurdo…’ mormorai.
‘Ora caro -sussurrò nonna mentre se lo portava fra le tette- noi non prendiamo nenanche in considerazione l’aborto perchè è una scelta contro natura quindi….sei nato tu!’.
‘Cioè mi stai dicendo che io sono figlio del nonno!!!! Ma è assurdo e poi come fai a esserne certa?
‘Perchè tuo padre è sterile…’.
‘Sterile!’
‘Si. Tu fidati sei figlio del nonno e anche tua sorella maggiore non è di tuo padre ma di un suo amico’.
‘Che amico? Un certo George, un bisessuale dotatissimo che si faceva sia tuo padre che tua madre…. Io purtroppo non l’ho mai conosciuto ma ho visto una foto del suo…..insomma imperdibile…..’.
‘Nonna. A parte questa novità di papà che lo prende nel culo mi stai dicendo che mia madre era una gran troia!’.
‘Parlandone da viva si’.
‘E ritieni giusto che io lo sappia…. non potevi evitarmela?’.
‘No. Uno perchè zia Samantha era la sua amante preferita quindi potresti facilmente trovare foto di tua madre con la zia qui a casa e voglio evitare di scioccarti, due perchè è giusto che tu sappia che questa tua continua voglia innaturale di scopare non è casuale…. sono i cromosomi del nonno che si stanno svegliando e sta a te decidere…. abbracciarli o reprimerli. Insomma che persona vuoi essere. Represso come tuo padre o spavaldo come il nonno?’.
Mi venne istintivo, Avevo ancora il cazzo fra le sue tettone e ci volle poco per spingerlo verso l’alto, forzarle la bocca e farglielo entrare quasi in gola…
Mi aveva così solleticato che bastarono un paio di su e giù veloci per far partire uno schizzo da paura che quasi la soffocò.
‘Aaaaaaaaaaaa’ gemetti mentre mi svuotavo fino alle palle.
‘Nonna direi che ti ho già dato la risposta che ne dici?’
Si tolse il cazzo di bocca, si ripulì con la mano mentre un rivolo di sperma le colava fluente sulle labbra ‘degno nipote del nonno’ sorrise lei
‘Si, direi proprio di si’ aggiunse la voce di zia Samantha che era apparsa sulla porta proprio in quel momento.
Era stupenda. Calze a rete, tacchi, reggicalze nero e truccatissima su occhi e bocca…
‘Che ne dici John?’.
Io le indicai il cazzo che nonostante la schizzata era ancora bello duro e umidissimo ‘Che te ne pare zia..?’.
Lei mi si avvicinò, mi strofinò le tettone sul petto e mi ficcò la lingua in bocca. Ci baciammo con trasporto e intanto le avevo già messo una mano sulla patata…. ‘O caro fammi sdraiare che ti voglio tutto dentro…’.
‘O si zia in tutti i buchi…non vedo l’ora’.
‘Ummmmm maiale che sei….’.
‘Siii il vostro maiale zietta…. e tu nonna resta nei paraggi che voglio provare quella cosa della lingua tra palle e culo… ordinai’.
La nonna rise ‘i cromosomi sono proprio quelli’. Per tre giorni lasciai il letto solo per fare i miei bisogni. Le due donne mi servivano anche la colazione e i pranzi con un vassoio e ogni occasione era buona per farsi un’altra chiavata…
Zia e nonna ci davano che era un piacere… Sempre più o meno nude e anche quando indossavano qualcosa pareva messo solo per farmelo venire più duro tipo calze o dei body neri che erano uno spettacolo….
Mi piaceva sia chiavarle da sole ma era doppiamente bello quando le due si mettevano a 69 e ci davano come pazze mentre io non avevo che l’imbarazzo della scelta su che buco tappare…
Presi il culo a zia quasi subito e lei, a parte una piccola resistenza iziale, non si fece mai troppi problemi.. anzi pareva lo gradisse molto tanto che salirmi in braccio e piantarselo secco fra le chiappe divenne una delle sue posizioni preferite.
Sapevo di dover stare tre mesi in quella casa e tre mesi a fare solo quello mi parevano un vero paradiso tanto più che, per rompere una eventuale monotonia la nonna faceva apparire alcuni giochetti che erano nascosti in casa tipo cazzi di gomma di varie forme e dimensioni e ovetti stimolanti per la vagina con cui si esibiva in piacevoli show di autoerotismo.
Io sempre impalando la zia mi beavo dello spettacolo di nonna sborrando a fiumi e, ovviamente, alla fine, pagavo a nonna il biglietto per lo spettacolo in natura….
A volte mi sentivo come quei cavalli da riproduzione che montano e montano e montano fino alla morte… unica differenza a me piaceva un casino e non avrei mai voluto smettere….
Capite quindi che, quando il quinto giorno la nonna mi portò la colazione a letto con addosso un vestito lungo a fiori senza bottoni, anzi che nuda come al solito ebbi un sobbalzo. Tanto più che appena la sentii salire le scale già avevo l’uccello duro e pronto.
Il vestito le arrivava appena sotto al ginocchio e non aveva bottoni quindi per scopare andava tolto per forza… in più, come se non bastasse notai che indossava anche le calze, nere e piuttosto spesse.
Pensai si trattasse di qualche giochino nuovo e quindi sollevai le lenzuola mostrandole il cazzo pronto ma lei non disse nulla e quasi lo ignorò.
Allora allungai una mano per palparle il culo ma lei si scostò appena e non me lo permise.
Cominciai a pensare di essermi sognato tutto. Un incredibile sogno che ora era finito ed era tornato tutto normale con la nonna che era solo una simpatica vecchietta molto casta, la zia un’acida quarantenne poco socievole… e io a farmi le solite seghe a ripetizione di nascosto.
Non potevo crederci. Troppo brutto per essere vero. D’istinto allungai una mano sotto alla gonna di nonna. Le accarezzai le calze di nylon eccitandomi al solo tocco e salì per arrivare al culmine del piacere ma…. sorpresa…. era un collant e quindi trovai la via chiusa.
‘?????’ fissai la vecchia.
‘Già e prima che ti faccia altre idee strane sappi che ho anche le mutande. Quei bei mutandoni bianchi che tolgono ogni voglia capito…’.
Bhe almeno mi aveva confermato che non mi stavo sognando nulla. Scopare avevamo scopato. Ma perchè adesso basta? Mistero.
In quel momento apparve sulla porta anche zia. Anche lei vestita con pantaloni della tuta e una maglietta sotto cui si notava il reggiseno nero molto coprente…
Mi venne naturale toccarle il culo e lei sorrise ‘mamma non gli hai ancora detto nulla vero?’.
‘Gli stavo spiegando…’ balbettò lei.
La zia sedette sul letto dopo avermi tolto la mano dal culo. Sorrise e mi accarezzò i capelli ‘John caro devi capire che a volte bisogna fare i bravi…. Insomma tutti ci stavamo divertendo e ti confesso che non ho mai trovato un maschio così pieno di instancabile forza ma…’.
‘Ma?’ cominciavo a preoccuparmi.
‘Insomma per fartela breve sta arrivando Alessia e mi sa che la festa è finita’.
Sbuffai, Alessia era la mia cuginetta, figlia di zia Samantha. 21 anni era considerata la secchiona di famiglia e studiava in Inghilterra dove continuava, cosi diceva zia, a conseguire master su master. Di lei non avevo un gran ricordo, solo una volta che l’avevo vista in minigonna e avevo pensato che fosse un bel pezzo di figliola anche se lei aveva subito fatto in modo di togliermi ogni voglia di provarci quando mi aveva detto che ero ancora un banboccio criticando il mio modo di vestire un po trasandato.
Questo era successo alla cena di Natale di due anni fa quando, comunque, già mi trombavo la mia badante come un pazzo anche se allora mai avrei pensato che potesse accadere tutto ciò che avevo vissuto nell’ultimo mese col parentado.
Da allora ero di certo diventato più sveglio e più deciso con le femmine e forse se oggi mi avesse detto che ero un bamboccio avrei aperto la patta senza esitazione per mostrargli una bella verga dura…
Zia però aveva altre idee… In particolare mi spiegò ‘da quando ho divorziato il mio ex marito le prova tutte per farmi passare per puttana… Sparge in giro voci che faccio una vita dissoluta, che qui in casa mi porto gli amanti ecc…’.
‘Cose vere fra l’altro’ dissi.
Lei mi guardò male ‘Si non lo nego però non mi va che tutti i nostri vecchi amici sparlino di me capisci…. La discrezione ricordi?’.
Bhe si potevo anche capirla. Non che io fossi così felice che in giro si sapesse che mi trombavo mia nonna e mia zia… Era chiaro che erano segreti di famiglia che avremmo mantenuto ad ogni costo. ‘Ma zia non capisco cosa centri Alessia?’.
‘Per fartela breve lei mi odia… Suo padre l’ha montata contro di me dicendole peste e corna e incolpandomi del fallimento del nostro matrimonio… Ora capisci che se anche solo odorasse che scopiamo sarebbe un disastro… Lo direbbe a suo padre e….’.
La accarezzai ‘Tranquilla zia ti capisco benissimo’.
‘E quindi avrai anche capito che fin che in questa casa c’è Alessia non si potrà neanche pensare di fare sesso’ intervenne la nonna.
‘Già…’ annuì la zia.
Io feci un sorriso ‘Zia io ho una carica sessuale incontenibile e voi siete davvero due donne stupende ma non sono certo un mostro…. Se dobbiamo tornare a comportarci come prima che… insomma prima che lo facessimo… Bhe ok lo farò non sono una bestia posso trattenermi’.
‘Bisognerà che torni a farti le seghette nel letto e con la porta chiusa tesoruccio’ sorrise nonna.
‘Meglio se chiudi a chiave’ aggiunse zia.
Io arrossii un po. Nonostante tutto parlare di farmi le seghe mi imbarazzava.
‘Comunque non preoccuparti resta solo una settimana’ precisò la zia.
‘Già quella ragazzina è una vera opportunista. Questa settimana il collegio inglese in cui studia chiude per le vacanze e fino alla settimana prossima non è libero il posto al resort in Sardegna dove suo padre le ha prenotato le lussuose vacanze estive quindi solo adesso si ricorda di avere una madre…’ commentò nonna.
‘Mamma lascia stare, se vuole stare un po con me è pur sempre casa sua e io ne sono felice’ rispose Samantha.
‘E’ solo opportunismo. Dovrebbe rispettarti. Lei non ti rispetta….’ insisteva la nonna.
‘Mamma piantala. Prima o poi ci chiariremo, prima o poi capirà perchè non potevo continuare a vivere con suo padre…. dalle tempo’.
Nonna sbuffò ‘Lasciamo perdere. Avete riempito quella ragazzina di vizi e basta…’.
Zia Samatha si sforzò di sorridere ‘Va bene comunque ci siamo chiariti. Adesso vado a prepararmi che il suo aereo atterra fra circa tre ore e la devo andare a prendere’.
A quanto ne sapevo l’aeroporto era a circa un ora da casa… Così provai il colpaccio ‘Zia accordato che appena Alessia sarà qui a casa dovremo sospendere tutto…. però, insomma, lei non è ancora qui e tu hai ancora un’oretta buona prima di andare all’aeroporto…’ e sorridendo malizioso scostai le lenzuola mostrando il cazzo parecchio duro.
La zia scosse la testa ‘A piccolo maialino…’.
La nonna però aggiunse ‘Bhe il suo ragionamento non fa una piega’ e da sotto la gonna già aveva calato collant e mutande fino alle caviglie…
Scopammo. Una cosa veloce, prima a pecora con nonna che si fece montare appoggiata alla finestra e poi sul letto con zia che stette sotto di me a farsi sbattere fin che non venni annegando col viso nel suo gigantesco tettame.
Quindi doccia per tutti e in bagni separati per non correre rischi…
Erano circa le dieci ed eravamo tutti pronti. La nonna infatti aveva insistito perchè anche io mi preparassi ‘Non voglio certo stare qui a far nulla… Ce ne andiamo in spiaggia e lasciamo quelle due a chiarirsi un po…’.
In effetti lasciare un po mia cugina e sua madre a parlare non era una brutta idea. In più nonna dopo che ebbi infilato gli short mi passò la mano sul pisello in modo molto lascivo ‘e se siamo in psiaggia ovvio che non saremo a casa….’ e mi fece l’occhiolino.
Io la fissai. Si era messa un abitino prendisole quasi trasparente sotto al quale si vedeva un invitante costume da bagno due pezzi che nascondeva poco o nulla delle sue gioie. Le tettone traboccavano, i peli della figa facevano capolino, le maniglie dell’amore sbordavano, il culone si nascondeva a fatica.
Pensai che la nonna avesse già un’idea su dove andare e su cosa fare e già me lo sentivo pronto a saltare fuori duro.
Uscimmo insieme, noi su una macchina, la zia con l’altra. Io presi a destra verso la spiaggia ma subito la nonna mi disse ‘no no gira alla prossima a sinistra caro’.
‘Ma la spiaggia è dalla parte opposta nonna’.
‘Si ma prima dobbiamo passare dalla Betta, te la ricordi la Betta?’.
‘Veramente no’.
‘Ma si dai…. da piccolo giocavi sempre con suo nipote’.
Feci uno sforzo di memoria e qualcosa mi venne in mente… Ricordavo questa vecchia grassa bella rotonda, mora con la faccia che chissà perchè sembrava sempre arrabbiata. Elisabetta detta Betta… Si ora me la ricordavo. Doveva avere si e no l’età di nonna.
Ricordavo anche che da piccolo mi portava sempre in chiesa con suo nipote… Noi volevamo andare al mare e lei per forza ci portava in chiesa… Una donna santa e pia.
‘Che facciamo mi fermo da qualch parte nonna?’ chiesi.
‘In che senso caro?’
Io allungai la mano dalla leva del cambio e le accarezzai la coscia… ‘Amore di nonna ma l’abbiamo fatto nemmeno un ora fa…. Calmati…. Adesso si va un attimo a salutare la Betta perchè sa che sono arrivata da tre giorni e ancora non mi sono fatta viva…. Ci beviamo un caffè e poi salutiamo dopo nonna ti porta in una spiaggetta deserta dove potremo fare ciò che vogliamo… anche prendere il sole nudi…
‘Ummmm che forza’.
‘Cosi mi faccio una bella abbronzatura integrale’ rise nonna.
Arrivammo. La donna abitava in una piccola casetta con giardino e la nonna, senza nemmeno suonare il campanello, aprì il cancello ed entrò ‘Hey di casa possiamo?’ disse allegra.
‘Oi Antonietta cara vieni che sto facendo il caffè’.
Entrammo, la porta dava dritta sulla cucina e sorpresa delle sorprese vidi la signora Betta come mai prima d’ora.
In pratica aveva solo un paio di slip neri. Il pancione,le tettone era tutto al vento. Reggeva in mano la macchinetta del caffè che mi impediva un po la visuale sulla zinna sinistra ma la destra era in primo piano ed era un piacere da guardare anche perchè doveva essere una nona e quel cocomero con un capezzolo immenso le strabordava giù quasi alla pancia.
‘Wow!’ esclamai.
Lei strizzò gli occhi appena mi vide e si coprì pudicamente il petto per quanto poco le sue braccia potessero coprire di quell’immenso tettame.
Nel frattempo era entrata anche nonna che subito disse ‘A cara avevi caldo?’.
Lei, nel frattempo afferrò una maglietta dalla sedia, posò la caffettiera e fece per infilarla…. ‘Antonietta mica mi avevi detto che venivi accompagnata’ disse e sollevò le braccia in aria infilandosi il capo di vestiario.
Fu il momento migliore perchè mentre aveva la testa nella maglia vidi le due tettone in tutto il loro splendore e, lo ammetto, sotto agli short mi venne duro come una pietra.
Infilata la maglia tutti facemmo come nulla fosse accaduto ma, a parte che dalla vita in giù Betta aveva solo le mutande e vedevo bene due gran pezzi di coscia anche la maglietta bianca immacolata non nascondeva poi molto e in trasparenza vedevo quasi tutto…
Se ciò non fosse bastato anche nonna col suo costumino a due pezzi troppo stretto per quelle bocce e il pareo trasparente sembrava solo dicesse ‘fottimi’.
Betta preparò il caffè e fu bellissimo vederla chinarsi sul gas mettendo ben in mostra il grosso culone e i peli della figa che le uscivano dal tessuto…
Nonna le spiegò in breve che stavamo andando in spiaggia e che aveva approfittato del passaggio per non doversi fare la strada a piedi.
‘E’ stiamo venendo vecchie’ commentò Betta.
‘E’ bhe dieci anni fa facevo la strada in venti minuti… Adesso mi sa che ci vanno due ore a fare quella salita’.
‘Non siamo più elastiche come una volta’ scosse la testa Betta.
Nonna ammiccò ‘Si fa quel che si può per tenersi in forma…’ e rise.
‘E cosa vuoi che faccia più che tra me e me’ e poi lesta cambiò discorso.
‘John vedo che sei diventato bello grande… Adesso guidi la macchina’.
‘Si ho preso la patente da poco’.
‘Si ma va già benissimo. E’ un accompagnatore fantastico’ mi sorrise nonna e mentre Betta si girava verso il lavandino per riporre le tazzine sporche mi palpò il culo.
‘Cara adesso dobbiamo proprio andare che voglio prendere un po di sole… Magari passo domani pomeriggio con calma e….’.
‘Oooo -si illuminò Betta- un po di sole farebbe bene anche ai miei acciacchi’.
‘A si infatti, il sole per gli acciacchi fa tanto bene’ sorrise nonna.
‘Se mi date cinque minuti mi infilo qualcosa e andiamo tutti’.
Io guardandola pensai che qualcosa glielo avrei infilato io…
Nonna sgranò gli occhi e restò muta a fissare l’amica.
‘Ma non so se…. non abbiamo neanche le sdraio e….’.
‘Le ho io nel garage cara. Se il nostro baldo giovane ha voglia di metterle in macchina…’.
‘O ma sicuro….’ dissi io prima che nonna parlasse
‘Allora va bene, vado a prendere il costume da bagno, voi caricate la macchina…’.
‘Si andiamo John che ti faccio vedere dove è la roba’ e quasi mi trascinò via mentre la signora Betta si allontanava verso le scale.
Io ci rimasi male anche perchè vederla salire le scale era uno spettacolo di culi in bella vista e cosce che trabordavano…
‘Nonna che fai….non tirare’.
Lei chiuse la porta di casa e a bassa voce, seria, sussurrò ‘Ma che cavolo fai? Non la volevo tra i piedi….’.
‘Nonna io volevo essere gentile e…’.
‘E magari continuare a sbirciarle le poppe vero? Guarda che ho visto come gliele guardavi’.
‘Ma sei gelosa?’ domandai stupito.
Lei mi rise in faccia ‘Ma che gelosa. Lo so che sei un montone da gara e ne avresti per due ma… No caro non si può fare. La Betta è la pettegola del paese e una gran bacia pile…. non posso dirle che mi faccio mio nipote ti pare?’.
Improvvisamente capii l’errore che avevo fatto. ‘E adesso che si fa?’.
‘Adesso si va. Si va nella spiaggia ma ci teniamo i costumi… Oggi ti dovrai far bastare gli occhi…’ e mi fece il gesto di masturbarmi con la mano.
‘Eppure la Betta sembra così affettuosa che….’ balbettai.
‘A si magari lo sarà ma l’incesto non è che lo accettino tutti… Fidati, qualche anno fa suo nipote le ha toccato il culo e lei gli ha mollato uno sberlone in faccia… No John oggi mi tengo le mutande mi spiace per te…’.
‘Nonna io ho una voglia di saltarti addosso….’.
‘Peggio per te’ rise e mi mise in mano i due sdrai chiusi perchè li infilassi nel bagagliaio.
Dieci minuti dopo Betta con addosso un vestito intero a fiori e ciabatte era pronta a partire…
Mi palpai il cazzo. Era di marmo!
‘Oggi mi sa che dovrò slogarmi il braccio’ pensai fra me e me mentre avviavo il motore e le due vecchie tutte allegre starnazzavano del più e del meno.
Quando arrivammo alla spiaggia fu subito chiaro perchè era deserta. Era un piccolo lembo di terra di otto-dieci metri e non c’era neanche la sabbia… solo sassi. Per raggiungerlo avevamo dovuto fare un lungo sentiero tortuoso ed ero quasi finito due volte nelle ortiche che lo contornavano. Per non parlare delle due sedie a sdraio che reggevo una per mano e che a ogni passo mi parevano più pesanti… A terminare il mio facchinaggio un bell’ombrellone chiuso e diviso in due in una sacca che mi dovevo portare a tracolla.
Le due vecchie con le loro piccole borse da spiaggia intanto proseguivano incerte e mi facevano strada.
Appena potei posare tutto a terra sentii il sangue che tornava a scorrere regolare. Vidi anche che l’acqua era davvero poco profonda e avrei dovuto andare al largo almeno un chilometro per avere l’acqua fino al petto e poter nuotare. Insomma una vera merda.
L’unica cosa che mi fece riprendere un po fu quando Betta si infilò il costume da bagno. Anche lei aveva un due pezzi blu scuro adatto a prendere il sole.
Dandomi le spalle si aprì il vestito e sotto era tutta nuda. La potevo solo vedere di spalle ma quel culo, quel corpo bianco e rotondo era così eccitante che quasi mi usci il cazzo dai pantaloni…
Intanto anche nonna aveva tolto il pareo e il costume copriva così poco di lei che già mi sognavo l’orgia a tre….
Purtroppo memore di quanto la nonna mi aveva detto non potei far altro che guardare già studiando dietro a quale albero andarmi a fare un bel pippone…
Preparai lo sdraio. Le due si misero comodo e quindi dissi che mi sarei fatto un bagno cosa di cui da una parte avevo davvero voglia e che dall’altra avrebbe forse placato un po i miei istinti e mascherato l’erezione.
Così sparii per una buona mezz’ora nuotando come un pazzo mentre le due vecchie se ne stavano comode a pancia all’aria sotto all’ombrellone.
Quando tornai nonna si era addormentata e russava di gusto mentre Betta si era girata a pancia sotto. Da quella posizione vedevo perfettamente il suo culone e buona parte dei peli della fica che fuoriuscivano… Chissà perchè ma immaginare quella ficona irsuta mi attizzava da matti.
‘John bravo che sei arrivato…. Mi fai un piacere?’ domandò senza voltare la testa.
‘Se posso…’.
‘Bravo ma fai piano che tua nonna dorme…. Lasciamola riposare’.
‘Si si certo’.
Allungò le mani dietro alla schiena e slacciò il costume. Le fettucce le scivolarono via cadendo a pensoloni e la sua schiena fu li da vedere liscia e perfetta e nuda fino all’elastico degli slip.
‘Passami la crema sulla schiena ti va’.
‘Ok’ dissi fiacco ma invece mi andava un casino.
Presi la crema, mi chinai delicato dietro di lei e cominciai a fargliene colare un po sulle scapole. Iniziai a strofinarla e più strofinavo più la sentivo calda e viva… Il cazzo mi stava diventando sempre più duro..
Mi accostai un po a lei, il mio inguine era proprio poggiato fra le sue chiappe. Strofinai più forte, il mio corpo iniziò a muoversi appena su e giù, sentivo il suo culo morbido sotto di me e non ce la feci più…. allungai veloce una mano calai secco il costume e il cazzo uscì duro come una trave.
Sicuro che non potesse vedermi tornai a strofinare. La donna si lasciava scappare dei silenziosi ma intensi mugolii.
Il mio inguine era di nuovo appoggiato a lei, il mio cazzo libero da costrizioni era adesso poggiato perfettamente nel solco del suo culo…. iniziai a muovermi… forse avrei sborrato anche senza toccarmi per quanto ero arrapato.
Poi accadde… ‘Spalma anche più giù caro non voglio arrossarmi le gambe’ disse tranquilla Betta e, come nulla fosse si afferrò il costume e se lo fece calare scoprendo le grosse chiappone bianco latte.
Io, senza pensarci due volte ci misi sopra entrambe le mani e iniziai a ungergliele tutte di crema anche se piano piano gliele stavo anche aprendo sentendo la rosellina del buco del culo e soprattutto accarezzandole appena i peli della figa.
Il mio cazzo quasi guidato dal profumo di figa si era messo perfettamente fra le sue gambe. Se solo mi fossi alzato un po glielo avrei infilato dritto nel culo. Se solo si fosse alzata un po lei gli sarebbe entrato secco in fica…
Oddio che voglia di fotterla… Mi misi a muovere il bacino come in calore, l’uccello le scorreva fra le cosce e sentivo con la cappella il tenero umido della sua fica… O se solo si fosse messa a pecora adesso….
Invece Betta fece tutt’altro. Con uno scatto secco che quasi mi sorprese si scostò su un lato e prima di capire cosa succedeva mi trovai a terra sdraiato a pancia sotto con il cazzo duro che segnava le 12 in punto.
La donna mi guardò dallo sdraio con quello sguardo arrabbiato che ricordavo da quando ero ragazzino ‘A che porco… Meno male che tua nonna dorme’.
‘Signora mi scusi’.
‘Ma che scusa e scusa…. Dillo che sei un porco e vuoi fare sesso dillo’ e mentre mi dava l’ordine allungò la mano e me lo afferrò saldo chiudendola a pugno fin quasi a farmi male.
Io restai senza fiato a fissarla cercando di non emettere fiato. Lei lo strinse come se volesse tirarlo via ma poi cominciò piano piano a mollare la presa…
O si era una sega…. siiii.
‘Tutti uguali voi nipoti volete solo che le nonne vi facciano le seghe vero porcello?’.
‘Ummm si nonnaa…. Ummm’.
Scivolò giù dalla sdraio, mi si mise accanto in ginocchio e continuando a sbirciare nonna prese a segarmi più veloce… Nuda, perchè ora il costume le era cascato a terra mi faceva ballare quelle poppone sulla faccia aumentando il mio piacere. Avrei voluto allungare le mani, avrei voluto ciucciarle con tutta la lingua ma non osavo muovermi.
E così me ne stavo li, sdraiato sui sassi come un pirla a farmi tirare il cazzo dalla vecchia…
‘certo che è grosso… molto grosso’.
‘Umm si signora….’.
Si chinò e sentii la bocca calda che lo avvolgeva. Le tettone poggiate sul mio petto, la lingua che mi ruotava intorno alla cappella…. ‘ummm si….’ non ce la feci più, allungai appena la mano, le afferrai i capelli e cominciai con forza a darle il ritmo.
Betta non fece alcuna obiezione. Ciucciava che era un piacere.
Durò pochissimo ma fu stupendo. Quando Betta sentì che si stava gonfiando se lo tolse di bocca e riprese a segarlo con la delicatezza di un camionista.
Era la sega più dolorosa che mi avessero mai fatto ma avevo così voglia che tenevo duro…
E alla fine ‘Siiiiiiiiiiii’….. un fiotto di sborra così compresso che salì in aria per un metro buono e poi ricadde tutto addosso a noi.
Betta mollò la presa e si passò le dita sul petto… ‘Merda mi hai riempita anche nei capelli… sul seno…. ovunque….’.
Si alzò in piedi, guardò con aria furtiva la nonna che russava ancora e poi preso il costume per mano si avviò verso il mare…. ‘Di a nonna che mi stò facendo il bagno…. e mettiti il costume prima che lo veda….’.
Io ancora sdraiato e a fiato mozzo cercai a tentoni il costume e quando lo trovai Betta doveva già essere in acqua.
Mi alzai in piedi e feci per infilarmelo addosso quando la voce di nonna disse ‘Datti una lavata anche tu che hai tutto lo sperma sul petto’.
Sorrisi ‘Nonna?’.
‘Ti sei svuotato un po?’ chiese lei.
‘Ummm si un po….’.
‘Pensavo volessi scoparla?’.
‘Bhe ci andavo piano… però insomma si certo che vorrei… Sei sempre stata sveglia vero?’.
‘Ma è ovvio. Volevo vedere cosa avrebbe fatto questa vaccona….’.
‘Dicevi che era tanto pia….’.
‘John più sono baciapile e più sono vacche fidati di nonna… Solo che non vogliono ammetterlo’.
‘Bhe che ne dici di fati un altro sonnellino quando esce dall’acqua così chiudo la faccenda’.
‘No caro non ci crederebbe. E poi ormai è ora di pranzo. Lasciamo che si lavi via la sborra e poi vi porto a mangiare il pesce’.
‘Io veramente più che voglia di pesce ho voglia di fica nonnina’.
‘E io di cosa pensi abbia voglia dopo il vostro spettacolo… Dai retta a nonna che oggi mi voglio divertire ma dobbiamo fare in modo che a Betta non venga mai in mente di andarci a sputtanare…’.
‘Secondo me ha solo un gran arretrato di cazzo nonnina’.
‘Già… e oggi vedrai che la faremo felice. Forza adesso metti via il cannone e fai finta di nulla che sta tornando…
Betta ci raggiunse. Si era infilata il costume in acqua e ora camminava come nulla fosse ancheggiando le chiappone.
‘O mia cara ti sei svegliata?’.
‘Si gioia… tu tutto bene?’.
‘Si mi sono data una rinfrescata… avevo un caldo’.
‘Già… caldissimo. Sentite visto che è l’una passata vi va se andiamo qui vicino a mangiare del buon pesce fresco.
‘O si nonna ho tanta voglia di un bel pesce’ dissi.
‘Anche noi tesoro di un bel pesciolone bello grosso vero cara Betta?’ sorrise e ammiccò all’amica.
‘Ummm si si bello grosso’ annuì Betta che forse aveva capito e forse no… La nonna ci fece andare in una piccola locanda fuori mano dove eravamo più o meno gli unici clienti.
Sedemmo ad un tavolo d’angolo e, facendolo apposta o no, mi ritrovai seduto in mezzo alle due vecchie su un tavolo rotondo molto piccolo tanto che appena muovevo una gamba sfioravo o nonna o Betta con le cosce.
Mangiammo. Sei portate, tutte di pesce fresco davvero squisito, mentre le due si scambiavano parole e pettegolezzi vari e io mi annoiavo e basta.
L’unico intrattenimento era sbirciare le scollature delle due vecchie baldracche e fantasticare su cosa ci avrei potuto fare.
Fu più o meno mentre mi immaginavo una spagnola fra le poppe di Betta che sentii qualcosa toccarmi il cazzo.
Era la mano di nonna. L’aveva infilata sotto al tavolo e mi stava toccando. Con innata esperienza afferrò la zip, la calò lentamente e il cazzo le sgusciò in mano. Il bello è che mentre lo faceva parlava come niente fosse con Betta.
In un attimo mi stava segando. Ero senza fiato. Fingevo indifferenza ma la mano lenta e costante di nonna me lo stava facendo esplodere di piacere.
Stavo godendo ma allo stesso tempo ero terrorizzato da cosa sarebbe successo quando avessi sborrato… già immaginavo lo schizzo che partiva verso l’alto e tutti i pochi clienti che mi fissavano disgustati.
D’altra parte quella sega fatta davanti a tutti mi eccitava da morire.
E Betta? Possibile che non si accorgesse di come si muoveva la tovaglia mentre la nonna segava decisa?
‘A ma quindi?’ disse a un certo punto fissando nonna.
‘Si da neanche un mesetto’ rispose lei tranquilla.
‘A io con mio nipote da tre anni…’.
Incredibile. Le due si erano capite al volo. Da brave vaccone avevano subito trovato la giusta intesa. Senza esitare ora anche la mano di Bea scivolò sul mio uccello e mi ritrovai una che mi segava mentre l’altra mi strizzava i coglioni.
Le due porche non smisero nemmeno quando il cameriere ci portò il caffè…
‘Io lo gradirei macchiato’ sussurrò nonna.
‘O si, si anche io…’ sogghignò l’altra.
Si fecero l’occhiolino e mentre Betta mi prendeva una mano e se la portava sotto la gonna la nonna scivolò sotto al tavolo.
Nascosta dalla tovaglia me lo prese in bocca. Ora avevo tutto il cazzo dentro la sua gola e la mano sulla fica pelosa di Betta che mi faceva pressione perchè la sgrillettassi.
La nonna ci dava a tutta forza come un aspirapolvere impazzito. Era chiaro che voleva che sborrassi e mi massaggiava le palle per aiutare il coito.
Ero così eccitante che non riuscii a resistere più di tanto. Contrassi la bocca per non ululare ma sotto avevo un fuoco…. ‘Arg!’ sospirai mentre sentivo partire un fiotto che avrebbe riempito un secchiello.
La bocca calda mi solleticava stimolando i miei sensi. Il mio bacino domandava di mouversi e di pompare, la mia cappella bruciava specie quando sentii freddo perchè nonna se lo era tolto di bocca.
Riapparve. Nonostante ne avesse ingoiata molta aveva un bel rivolo bianco sul mento che le colava.
Lei, per nulla turbata, si passò il dito, lo raccolse e andò a scrollare le dita sporche sulla tazzina del caffè.
La sborra colò nella tazzina ‘Vuoi un po cara?’.
‘O si grazie molto volentieri’ disse Betta e senza problemi passò la mano sul viso di nonna togliendole l’ultimo residuo di sborra che poi portò al caffè.
Ma nonna le disse ‘Se vuoi sotto il rubinetto mi pare goccioli ancora’.
‘A perfetto!’ e senza esitare anche Betta si alò sotto al tavolo e in un attimo mi stava succhiando dalla cappella tutti i residui della sborrata mentre nonna beveva il suo caffè decantandone il gusto.
Quando si furono sfogate tornarono ‘normali’ e mi aiutarono a rimettere il cazzo nei pantaloni meglio che potevo.
‘Ma quindi… con tuo nipote Beppe?’ chiese nonna.
‘Si si lui…’.
‘A e ti da soddisfazione?’.
‘All’inizio era un po impetuoso e veloce ma adesso lavora proprio bene’.
‘Anche lui come hai visto da soddisfazione’.
‘Si ho apprezzato in spiaggia’ rise Betta.
La cosa che più mi lasciava interdetto era come parlassero di cazzi e di incesto come nulla fosse e senza darlo a vedere.
‘Peccato che Beppe non arriva fino al prossimo mese altrimenti ti ricambiavo il favore’.
‘Tranquilla Betta, magari la prossima volta mi chiami…’.
Che puttana mia nonna, aveva già trovato un altro da ripassare. Proprio vero che non le bastava mai.
‘Però un piacere a questo bravo ragazzo dobbiamo farlo… non so se te lo ha detto ma adora il canale B’.
‘A e bravo il nostro John…’ mi ammiccò Betta.
Io ero ancora un po in imbarazzo e non dissi nulla come se avessi qualcosa di cui vergognarmi. Ci pensò nonna a togliermi di impiccio ‘Questa osteria è anche bad e brekfast sapete…. Sopra hanno tre camere in affitto’.
‘A porcella non ce la fai ad arrivare a casa vero’ ridacchiò Betta.
‘Perchè tu si? Se sposto il tavolo ti trovo un laghetto in mezzo alle gambe vecchia porcella’.
‘E magari tu ci berresti da quel lago Antonietta cara’.
E risero come pazze mentre a me tornava duro.
Su datemi un attimo che parlo con la padrona del ristorante. E’ una vecchia amica e non mi dirà di no…
‘Speriamo’ annui Betta e intanto mi prese di nuovo la mano e se la portò sotto la gonna sulla patata senza mutande.
Era un lago come aveva detto nonna… Entrambe non vedevano l’ora di essere aperte come cozze.
Poteva essere la nuova specialità di quel ristorante: Cozze spaccate in due da cefalo duro.
Chissà quante vecchie baldracche lo avrebbero gradito.
La camera aveva solo un letto singolo ma a nessuno pareva importasse. Le due in un secondo furono nude e io non fui da meno.
Betta si mise subito a pecora in mezzo al letto e poi guardò nonna. ‘Cara non hai un po di crema? Se devo farlo dietro devo lubrificare un po’.
‘No nulla ho tutto in macchina’ scosse la testa nonna.
‘Accidenti è un po che non lo prendo nel culo non so se questo coso passa.
‘Tranquilla cara…ti lubrifico io di lingua’ la tranquillizzò nonna e si chinò dietro di lei iniziando a ricamarla con lunghe lappate dalla fica fino al culo dove si soffermava colando bava dritta nel buco.
‘Tu intanto tesoro di nonna lubrificati un po fra le mie gambe che sono bella umida’.
Ottima idea… Non vedevo l’ora di fottere di nuovo.
‘Aaaaaaa siiiiii nonna sei un vulcano oooooooo’.
Lei ancheggiava avavnti e indietro per farmi sentire di più Betta invece era tutta in calore e godeva come una pazza a ogni leccata di nonna lanciando dei mugolii isterici e profondi.
‘Ecco direi che sei pronta’ decise nonna togliendo la lingua.
‘O si printissima… Vai che non resisto più’.
Nonna spinse indietro il culo e mi obbligò quasi ad uscirle dalla fica, si scostò di lato e con entrambe le mani afferrò le chiappe di Betta e le allargò perchè potessi vedere bene in suo buco del culo di colore quasi nero e non molto largo.
Poggia la cappella.
‘O si ecco… Spingi caro spingilo tutto’ implorava Betta.
Non mi feci certo pregare.
SPROK!
‘O siiiiiiiii’.
SPROK, SPROK SPROK glielo stavo spaccando davvero ma più pompavo e più godeva.
Quando fu tutto dentro la afferrai secca sui fianchi e presi a darci a tutta forza.
‘o siiii o che toroooooo’.
‘Ti sfondoooooooo Betta siiiiiii’.
‘O siiiiiii’.
Nonna mi si avvicinò, mi baciò e disse ‘Vienile nel culo che le piace’.
‘Ummm si nonna le faccio un clistere di sborra si’.
‘Bravo il mio nipotino’ sorrise e mi ficcò la lingua in bocca limonando con la mia…
Dopo un abbondante schizzo nel culo di Betta ne avevo ancora abbastanza per far mettere anche nonna a pecora e dare una bella ripassata anche al suo.
Intanto Betta, dolorante si massaggiava le chiappe col dito e si puliva la sborra che continuava a cagare fuori senza sosta.
Io ero deciso a riempire anche nonna e nulla avrebbe potuto fermarmi.
Ma non bastò ancora perchè dopo le due sdraiate sul letto strette strette a pancia all’aria mi invitarono a scoparle alla missionaria un po ciascuna mentre, senza pudore lesbicavano baciandosi come due amanti esperte.
Alla fine decisi che quello era il posto migliore per metterci il cazzo.
Lo ficcai proprio fra le loro bocche e le due, senza smettere di incrociare le loro lingue mi lustrarono la cappella fino a che non arrivò lo schizzo finale sul quale le due si avventarono come se fossero in gara a chi beveva più sperma.
La nonna guardò l’orologio ‘Buon Dio è già un ora e mezza che ci diamo’.
‘Il tempo vola quando ti diverti’ rise Betta.
‘Si ma a Giustina avevo detto massimo un’ora’.
‘Allora meglio sbrigarci’ disse Betta.
Io obbediente feci per alzarmi mentre loro prendevano i vestiti da terra ma la nonna mi bloccò ‘Che fai tu?’.
‘Non hai detto che dobbiamo andare nonna’.
‘No. Noi andiamo ma tu resti a saldare il conto’ e per spiegarsi meglio aprì la porta dove apparve una donna molto anziana, piccolina, bionda e con dei grossi occhiali da cecata.
‘Accomodati cara’ disse la nonna.
La vecchia mi fissò strano poi si aggiustò gli occhiali continuando a fissarmi ‘Accidenti Antonietta non scherzavi affatto. Questo ha davvero un tronco d’albero per cazzo’.
‘Jonh lei è Giustina la padrona del ristorante’.
‘Piacere signora’ dissi.
‘Piacere mio caro’ ma anziché stringermi la mano preferì stringermi il cazzo iniziando a farmi una bella sega…
Nonna e Betta ci lasciarono in silenzi mentre avevo già sollevato il vestito verde acqua di Giustina rivelando che sotto non aveva altro e scoprendo una bella ficona pelosa e tinta di biondo.
Giustina non è esattamente il mio tipo, a me piacciono grassottelle e con le tettone ma devo ammettere che questa piccola sessantenne piccola e magra che mi fa ballare davati una bella fica pelosa mi eccita da morire.
Lei mi afferra l’asta e meccanicamente inizia a farmi una sega.
Come in seguito mi racconterà nonna, non è la prima volta che porta qui qualche giovane e poi lo condivide con Giustina.
Insomma, più passa il tempo e più capisco che nonna ha un vero intreccio di porcaggine con un sacco di vecchie troie vogliose.
Giustina ciuccia davvero bene e il cazzo mi diventa di marmo in pochi secondi. Lei lo tocca un po per saggiarne la consistenza e quindi, convinta, mi scivola sul petto, si siede e se lo guida dentro in un colpo solo.
‘Ummmm che calda….’.
‘O si caro adesso ti scaldo tutto’ geme la vacca e cominciando a far perno sulle gracili ginocchia prende a cavalcarmi su e giù a tutto spiano.
Io allungo una mano, le afferro una minuscola tettina e comincia a giocare col capezzolo che diventa sempre più duro.
‘Oooo godooooo’ geme Giustina e dopo un attimo la sensazione di bagnato sul cazzo è fantastica.
Come poi mi confesserà è multi orgasmica e infatti bastano pochi minuti perchè gema e venga di nuovo.
Ma non solo ha orgasmi a raffica, sono anche particolarmente burrosi e fluenti tanto che le colano lungo le cosce e dopo poco il letto è tutto pregno come se ci avesse pisciato sopra.
Ora tocca e me e la faccio girare a pecora. Badando di non sfondare la sua esile schiena glielo pianto a pecorina.
Basta il primo affondo secco per sentirla declamare un altro orgasmo. La afferro secco ai fianchi e pompo…. altro orgasmi, poi un altro.
Mi alzo in piedi, lei mi si aggrappa in vita, tengo sollevata la sua leggera corporatura sotto alle braccia e intanto il cazzo le entra di nuovo dentro.
La chiavo così, all’impiedi. Con la forza di gravità che aumenta la forza della mia penetrazione mentre quasi le spacco la fica.
‘O siiii, ancora siiiiiii’.
Quando non ho più le forze la lascio cadere sul letto. La vecchia maiala è tutta un liquame di liquidi orgasmici, il pelo folto della sua gnocca è tutto unto e appiccicoso… Ho voglia di sborrare, di venirle in faccia ma prima voglio chiudere in bellezza. La afferro alle caviglie, le sollevo le gambe più in alto che posso e il culo si protende in avanti.
Non è un buchetto molto largo ma è così bagnata che non penso ci saranno problemi. Con la sua faccia da troia che mi fissa dietro alle spesse lenti spingo l’uccello fra le magre chiappette e SPROK, due colpi secchi e sono dentro.
Nessuna preoccupazione di farle male, tanto più che la baldracca è così presa dal godere dalla fica, che le sollazzo con due dita, che nel culo pare non provare dolore.
Il mio cazzone le entra tutto dentro fino ai coglioni. Sono infoiato. Con le sue gambe sulle spalle spingo verso il basso con tutte le forze che ho… La spacco, la sfondo, glielo voglio far uscire dalla bocca…. Siiiiii.
Mi parte una spruzzo da paura….. ‘Azzzzz’.
Anche lei viene dalla figa con un bel rivolo di liquame.
Lo tiro fuori ancora gocciolante.
‘Goduto tesoro?’ mi chiede.
‘Ummm volevo venirti in faccia ma non mi sono tenuto…’ le confesso.
Lei non si sconvolge ma anzi mi fa un sorrisetto strano e mi dice ‘Bhe hai ancora altro liquido no?’.
Resto basito e la fisso…’Vorresti dire che?’.
‘Non ti piace? Guarda inizio io se vuoi’ e approfittando che sta ancora accovacciata a pancia sopra fa partire una specie di fontana che spruzza verso l’alto e poi le ricade sul corpo.
E’ assurdo ma vedere quella fica pelosa che piscia me lo fa tornare duro. Mi spingo un po in avanti, il suo piscio mi bagna l’uccello e sento impellente il bisogno di segarmi.
Poi spingo in avanti, lo infilo nella fica piena di piscio e spingo, spingo ancora. ‘Ti spacco la gnocca siiiiiii’ dico dando altre lunghe pompate.
Poi lo tiro fuori. Lo afferro con tutte le mie forze, lo sego con tanta forza che quasi me lo strappo e…. SPUZZZZ!
Parte un getto di sborra dritto sul volto della vecchia befana.
Ma non è finita, in fondo lo ha chiesto lei e così le dico ‘Ora piscio….’.
‘O si caro fammi bere… lavami via la sborra dagli occhiali col tuo piscio….’.
‘Ma sei proprio una puttana!’ dico e stimolato mi svuoto i coglioni facendo partire una pioggia dorata sul suo viso.
Lei, mostrando di gradire, apre la bocca e ne beve anche un po…
Riaccompagniamo a casa Betta e quindi rientriamo anche noi. Sul tragitto dico a nonna che cosa ho fatto con Giustina.
Lei sorride quindi mi mette una mano sulla gamba e mi dice.. ‘Scommetto che vorresti pisciare addosso anche a me…’.
‘Bhe io…. insomma mi piacerebbe’.
‘A maialino… mi diventi sempre più perverso’.
‘Scusami’.
La sua mano sale fino all’inguine. Mi sfiora il cazzo e mi fa un solletico stimolante.. ‘Non ho mica detto che non mi piacerebbe tesoro’.
‘O nonna sei splendida’.
‘Si caro puoi dirlo forte. Adesso però diamoci tutti e due una calmata che è arrivata la suorina’ e sogghigna allegramente togliendo mal volentieri la mano
La chiamano così, la suorina, è mia cugina Alessia.
Bella, vent’anni, seno prosperoso, belle gambe ma suora e stronza fino in fondo all’anima.
Indossa sempre degli abiti lunghi e molto castigati, ha sempre l’atteggiamento di chi la sa più lunga di tutti e, secondo molti parenti è ancora vergine.
Tratta sua madre, mia zia Samantha, come se fosse una schiava. Spesso la insulta o la umilia di fronte a tutti e non ho mai capito bene perchè una donna dal carattere forte come Samantha le consenta di farlo senza mai lamentarsi o sgridarla.
Ora è sul divano con una gonna nera che la fa davvero sembrare una suora. Sta bevendo una bibita e fuma tranquillamente una sigaretta nonostante il divieto di fumo imposto dalla zia.
‘O chi si vede. Il piccolo Jonny’.
‘Ciao Alessia’ mi sforzo di sorridere io.
‘Ciao nonna’ dice lei.
‘Ciao cara ti vedo in forma’ si complimenta nonna.
‘Tu invece sembri sempre più vecchia’ la secca lei.
La nonna non ribatte. Appare zia Samantha ‘Signori fra dieci minuti è pronta la cena’.
‘Se hai cucinato tu bisognerà turarsi il naso per mangiare’ commenta Alessia.
‘Bhe mica sei obbligata’ dico io un po’ irritato.
‘Mica dovrò morire di fame’ ribatte Alessia.
La nonna si avvia verso le scale ‘Scusate ma mi sento poco bene. Preferisco andare subito a letto’.
Samantha si avvicina e le sussurra ‘Che hai mamma?’.
‘Niente ho solo voglia di dare quattro schiaffi a tua figlia. Vado a letto se no finisce che glieli do davvero’.
‘E non mangi nulla?’.
‘Ho già gustato parecchia salsiccia oggi’ e ammicca.
Samantha capisce al volo e annuisce. ‘Abbiate pazienza, si ferma solo un paio di giorni. Portate pazienza’.
‘Cara a noi dispiace per te -sussurra nonna- comunque magari uno spuntino di mezzanotte me lo farei….’ e ammicca nella mia direzione.
‘Magari un bel wurstell’ sorrido io.
‘Ummm ottimo’ e tirata fuori la lingua si lecca le labbra….
La cena passa, per fortuna, molto velocemente. Alessia da della stronza a sua madre almeno sei volte per non parlare del resto come quando lascia più o meno di proposito cadere della pasta sul pavimento obbligando la zia a chinarsi per pulire.
Ci spostiamo in salotto, la zia ci serve tre coppe di gelato, Alessia prima fa notare che è di scarsa qualità, poi dice alla madre ‘sei già una chiappona obesa, non dovresti mangiarlo’.
La madre fa un sorriso come se le avesse fatto un complimento.
Quando Alessia si allontana per andare in bagno non resisto più e glielo chiedo ‘Zia ma perchè ti fai trattare così da lei’.
‘E’ una storia lunga…’.
‘Fammi un riassunto allora perchè io proprio non capisco’.
‘Bhe alcuni anni fa. Aveva credo sui 15-16 anni… E’ arrivata a casa al momento sbagliato e mi ha beccata…’.
‘A scopare?’.
‘Si… con tre maschi insieme’ sorride.
‘E brava la zia… Uno per buco’.
‘Infatti quando è entrata ero proprio messa così. A panino fra i primi due col terzo che mi veniva in bocca.
‘Non sarà stato bello da vedere per lei’.
‘No infatti. Tanto più che avevo lasciato suo padre da meno di un anno. Insomma lui aveva lasciato me perchè ammetto che lo avevo davvero riempito di corna. Ad Alessia non avevamo mai detto nulla di esplicito ma credo che in quel momento abbia capito perchè suo padre non c’era più e soprattutto che non c’era per colpa mia’.
‘Bhe anche lui se ci avesse dato di più’.
‘Lasciamo perdere. Comunque da allora è diventata così. Mi umilia, mi tratta male, è andata a studiare a Londra per starmi lontano’.
‘E tu sopporti in silenzio’.
‘Le voglio bene che devo farci. Non si ferma mai più di due giorni e posso farcela anche se ogni volta è sempre peggio. Adesso mi ha detto che condivide l’appartamento a Londra con una amica e che ha capito di essere lesbica’.
‘Bhe non c’è nulla di male…voglio dire anche tu ti diverti con la patata no?’.
‘Si ma non con una mezza tossica piena di piercing come quella che mi ha mostrato nella foto’.
‘Bhe diglielo’.
‘Ti ho già detto che non posso… non voglio….. lei mi accusa di avergli rovinato la giovinezza, di aver spaccato la famiglia e io sopporterò la mia punizione, sopporterò in silenzio’.
‘Zia io…. posso fare qualcosa’.
‘Bhe un po di coccole non mi spiacerebbero… Se venissi in camera mia verso le undici mi farebbe tanto piacere…. Con discrezione però ok?’.
Allungo una mano e le palpo una tettona ‘O zia ma questo è un piacere…’.
Faccio appena in tempo a mollare la presa dalla pera di zia quando la sento aprire la porta. Alessia torna e ci obbliga a guardare tutti una palla di reality show senza senso. Io ne guardo pochi minuti, pappo in fretta il gelato e dico che ho sonno e vado a letto.
Non vedo l’ora che siano le undici.
La chiavo lentamente e in silenzio. Zia Samantha sta sdraiata su un fianco, io accanto a lei, il mio cazzo duro si muove a bassa velocità ma costante sguazzando nella sua figa bagnata.
Le mie mani sulle sue enormi poppe, le palpano, le strizzano, le adorano.
Dobbiamo fare in silenzio perchè Alessi potrebbe sentirci. Samantha si era ripromessa di non fare sesso fin che la figlia fosse qui ma è ovvio che non può resistere, in più, visto come la tratta quella puttanella di figlia credo prooprio che un po’ di sano sesso le faccia bene.
‘Ummm quanto sei bravo…’ mugugna lei.
‘O zia appena saremo soli ti farò impazzire davvero.. Faremo sesso senza sosta per recuperare…’.
‘O siii… Dai si… Non smettere mai… oooooo’ stà venendo.
Accelero appena il ritmo, anche io sono a buon punto e ho una gran voglia di riempirla.
La mia mano scivola dalla tettona alle belle chiappe, ne strizzo una e mi ci aggrappo con forza. Il mio bacino aumenta il ritmo. Sento il piacere dell’orgasmo in arrivo. ‘Ummmm sborrooooooo’.
Lo schizzo parte fluente. Le entra dentro, la riempie. La cappella palpita di piacere, continuo a pompare, sento che ne ho un litro.
E a quel punto si spalanca la porta!
‘Bhe spero che almeno tu prenda la pillola troia!’.
Mi blocco. Il cazzo è ancora dentro a zia e non ci muoviamo coperti solo da un velato lenzuolo che nasconde i nostri corpi.
L’ombra accende la luce.
Alessia con una pigiamone rosa ci fissa con il viso semplicemente disgustato.
‘Alessia io…’ balbetta la zia.
‘Non ci provare. Non mi dire balle tipo che è la prima volta, so tutto cara’.
Nessuno di noi capisce anche se approfitto della loro distrazione per tirare indietro il bacino e sfilarlo dalla fica di zia.
Non avevo proprio finito e la cappella sta ancora colando come un rubinetto rotto. Meno male che siamo sotto alle lenzuola.
Anche la zia ha la caverna bella allagata e sento sul corpo il rivolo della mia sborra che ora le cola fuori fluente.
‘Alessia per favore vattene! Cazzo dammi almeno il tempo di vestirmi!’ impreca la zia.
‘E perchè mai dovrei farlo? Hai qualcosa che non ho ancora visto?’.
‘Ma che cavolo dici…’.
Alessia si avvicina al comò in fondo alla stanza, sposta una statuetta e ce la mostra con lo sguardo trionfante. ‘Questa cara la mia stronza è una webcam collegata in rete. E’ un anno che ti osservo sai… So tutto, so della nonna, delle altre amiche che ti porti a letto, degli ospiti… Ho visto tutto!’.
‘O mio Dio Alessia ma perchè hai fatto una cosa del genere?’ scatta Samantha.
‘Perchè adesso ho le prove. Da Londra, dal mio pc, ti ho guardata, ti ho registrata, ho visto tutto. Sapevo che eri una vacca e adesso so anche quanto! Ti interessa vederti? Ho tutte le tue performache nel tablet.. Sono meglio di un film porno’.
‘E che fai con quei video ti masturbi?’ scatto io.
‘Tu zitto che non sei stato interpellato. Vai a scoparti la vecchia che so che ti piace’.
Proprio in quell’istante compare la nonna. Indossa una vestaglia bianca semi trasparente che nasconde poco o nulla ed è tutta trafelata ‘Ma che succede qua dentro?’.
‘O ecco la vacca numero uno. Aspettavamo giusto te. Penso che il nostro John abbia ancora un po di sborra da svuotare. Dai che aspetti vaccona…’.
‘Alessia ma ti pare il modo di parlarmi!’.
‘Ma stai zitta vacca che ho un video mentre te lo mette nel culo!’.
‘Video?’ sbotta nonna.
‘Alessia ha piazzato una telecamera in camera mia e vede tutto quello che accade da mesi…’ spiega Samantha.
‘Cosa!!!!’ sbotta nonna. Non ci vede più dalla rabbia, prima che la ragazza abbia il tempo di capire le ficca una sberla che la fa cadere a terra.
Sarà vecchia ma la nonna ha conservato una certa forza fisica, forse è per questo che fa così tanto sesso… si tiene allenata.
‘Puttana!’ sbotta la ragazza mentre si rialza in piedi.
‘Puttana tu che non sai trovarti un uomo e rompi l’anima agli altri. Te la prendi con me, con tua madre, con lui ma la realtà è che sei una povera repressa insoddisfatta’.
‘E tu sei una vecchia incestuosa e lesbica. Che schifo!’
La nonna sfidata si sfila in un colpo solo la vestaglia ‘Schifo? Queste due poppe ti fanno schifo? I cocomeri di tua madre anche? E allora perchè li guardi. Sono bisex e lo sento quando una donna mi desidera cara troietta. Ammettilo tu ci spii perchè ti eccita’.
‘Ma tu sei matta!’.
Samantha lancia uno sguardo d’intesa alla nonna e di scatto si alza dal letto, dietro di se si lascia un rivolo di sperma che le cola dalle gambe.
Si avvicina alla figlia. La nonna stà dall’altro lato. Cingono in mezzo la ragazza quasi la schiacciano.
‘Ma che cazzo fate’.
Le due si afferrano le poppe, le spingono contro Alessia, le sollevano verso l’alto, gliele appoggiano sul viso.
‘Su forza fallo… Fai quello che desideri’ la incita nonna.
‘No io….no…. noooooo’ bornotta mentre si ritrova in bocca un capezzolo.
Cavoli solo a guardarle mi sta tornando di marmo.
Alessia piange. Piange mentre la sua bocca si spalanca e inizia a suggere il capezzolo della nonna.
‘Ecco brava sfogati’ la incita la vecchia.
Samantha intanto fa correre rapida le mani sul corpo della figlia. La palpa, la eccita e le cala le braghe del pigiama.
Sotto svela una bella fichetta completamente depilata. La fisso e non resisto, me lo prendo in mano e sego di gusto.
In un attimo la denudano e le belle tettine quinta misura della ragazza fanno bella mostra davanti a noi. Samantha gliele afferra ‘Sei bellissima…’.
‘Mamma io…. io….. perdonami mamma -piange di nuovo- ti amo’.
Samantha le accarezza i capelli con amore ‘O tesoro mio’.
‘Mamma sono anni che ti desidero. Quando hai lasciato papà io credevo che tu… che io…. insomma che noi saremmo state libere ma poi tu… ti ho vista con quegli uomini schifosi’.
Samantha le mette una mano sulla patata e la stuzzica con maestria.
‘O cara ma sei ancora vergine?’.
‘Sono stata solo con delle amiche mamma. Non mi piacciono gli uomini’.
‘Tesoro ma perchè dici così… Quando ne avrai preso uno vedrai e capirai’.
‘No mamma io, io non voglio, io voglio te’ e lacrima.
Samantha la afferra con trasporto e le due si baciano ancora.
Intanto nonna, tutta nuda le fissa ma pare ancora incazzata ‘Rispondi ragazzina. Che fine hanno fatto i video di quella telecamera?’.
‘Li ho tutti nel pc nonna. Ho un accesso diretto dalla rete a quella web e posso guardarla da tutto il mondo e salvare ciò che mi interessa’.
‘Non hai mandato copie in giro vero?’.
Lei scuote la testa.
‘Giura!’
‘Giuro’ sospira Alessia.
‘E li hai visti solo tu?’.
‘No anche la mia amica Marla. Li guardavamo mentre….si insomma mentre ci toccavamo’.
‘A bella porca anche lei! E che ti ha detto?’.
‘Niente di che nonna, lei vive in una fattoria in Irlanda con altre quattro lesbiche fra cui sua madre e sua sorella. Non ci ha visto nulla di male. Si è solo eccitata per le vostre tettone dato che la sua famiglia è tutta di sogliole’.
‘Ragazza lo sai vero che se questa storia si sparge in giro siamo rovinate?’ dice nonna severa.
Alessia abbassa la testa pentita ‘Si nonnina’.
‘Quindi domani mattina appena finito cancellerai tutto e toglierai la telecamera giusto?’.
‘Si nonnina….-poi la fissa- finito di fare cosa?’.
‘Di fare l’amore con me tesoro’ dice Samantha che intanto si è seduta a bordo letto nuda ed invitante. Fissa la figlia vogliosa e le sorride. La ragazza timidamente si avvicina, si china fra le belle gambe di Samantha, ci ficca la testa dentro…’Ooooooooooo’ esclama la madre mentre sente il calore della sua lingua entrarle dentro.
Nonna intanto mi avvicina. Mi afferra il cazzo come fosse un manico ‘Vieni lasciamole sole che abbiamo fa fare anche noi…
Sempre tenendomi per il cazzo mi porta in camera sua, si sdraia sul letto e mi invita a montarle sopra.
‘Tranquillo caro lo so che avresti voluto stare a guardare tua cugina ma avrai tempo’.
‘Nonna tu credi che…?’.
‘Ne sono sicura tesoro… Dai tempo a tua zia un paio di giorni e vedrai che anche Alessia diverrà una assetata di sesso come noi. Buon sangue non mente’ e si fa una grassa risata.
‘Nonna sei sempre la migliore’ mi esalto io e glielo pianto dentro alla figa bagnata con tutte le mie forze… ancora, ancora e ancora….
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…