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Da un reale fatto di cronaca

Sono, o meglio dovrei dire ero, il titolare di un piccolo negozio di fotografo in un piccolo paese dell’hinterland milanese: dico ero perchè dopo due anni di casini inimmaginabili sono stato costretto a cambiare lavoro e domicilio….: sappiamo tutti che l’arrivo della fotografia digitale ha letteralmente ucciso l’attività del “fotografo” inteso come il tizio col camicie bianco che ritirava i rullini esposti, li faceva sviluppare e poi faceva trovare le stampe, magari dando un nuovo rullino in omaggio…giusto per perpetuare il gioco….in più si vendeva qualche macchinetta fotografica a basso costo, qualche paio di occhiali da sole, magari qualche caricatore Polaroid…insomma non si faticava granchè e qualche soldo entrava ogni giorno: ma commisi un errore: quando le macchine digitali non erano ancora diventati i mostri di megapixel che sono oggi, con costi ormai ridicoli e memorie da migliaia di foto, decisi di acquistare un sistema di sviluppo automatico: a detta di chi me lo stava vendendo, una specie di “macchina per fare soldi”: bastava cambiare i liquidi ogni tot giorni e si stampavano rullini su rullini….
In realtà le cose andarono molto diversamente: i pochi rullini che stampavo non bastavano a coprire le rate del leasing, in più dovevo fare fronte all’affitto del negozio…insomma mi ritrovai costretto a domandare un prestito: andai in banca e, come molti sanno, mi venne risposto che non se ne parlava nemmeno: la casa ancora da pagare, il negozio in perdita e nemmeno quello di proprietà…non ero assolutamente in condizioni di ricevere un prestito.
se non volevo che mi portassero via il “Minilab” dovevo trovare altrove i soldi per superare almeno quello che ritenevo il periodo sfortunato….mi rivolsi quindi ad una cosiddetta “Finanziaria”: avrei scoperto che se una banca non ti dà i soldi, li dà però molto volentieri ad una finanziaria, che per la banca è solvibile: sarà la finanziaria ad accollarsi i rischi, ovviamente in cambio di un cospicuo interesse….
Andò a finire che anche con la finanziaria mi ritrovai in ritardo con i pagamenti, e fu così che una sera, mentre stavo per chiudere entrò Giuseppe…..
Al primo momento sperai che si trattasse di un nuovo cliente, ma quando si appoggiò al bancone il suo sguardo non era per niente simpatico: e con gesto sprezzante ci buttò sopra un paio di fogli: l’intestazione era quella della finanziaria a cui dovevo due rate da un milione di lire:
“Sei in ritardo, bello, e mi hanno mandato a prendere i soldi direttamente…: mi devi 2 milioni e mezzo….”
Ero spaventato, il tizio non aveva l’aria di uno che scherzava, ma io non avevo nemmeno un quarto della cifra richiesta…e poi io dovevo alla finanziaria “solo” due milioni: cercai di rispondere, ma lui mi interruppe subito:
“Lo so già, non ce li hai, e in più stai pensando che devi solo due milioni…ma non hai calcolato che io non vengo fin qui gratis, lo capisci, vero? Comunque, lo ripeto, lo so che i soldi non ce li hai e non li avrai per chissà quanto tempo, la casa dove stai diventerà tua , forse, tra 15 anni, il negozio non è tuo, hai una macchina che fa schifo, (in effetti era una Tipo con 130.000 km….): l’unica cosa buona che hai è quella gran figa di tua moglie…..”
Ero rimasto fulminato: avevo seguito il suo ragionamento fino al discorso sull’auto, ma l’ultima frase non l’avevo proprio capita: non potei fare a meno di dire:
“Scusa non ho capito, cos’avrei di buono?”
“Non fare il finto tonto con me: hai capito benissimo: l’unica cosa buona che hai è quella gran figa di tua moglie!”
Mi sentivo stordito, era vero che non avevo capito cosa mi avevo detto, ma adesso che l’avevo capito non riuscivo a capire dove volesse arrivare: stava orse minacciandomi di fare del male a Laura?
“Cosa c’entra mia moglie con i soldi che devo alla C******N?”
“Beh, come ti ho già detto non possiamo certo prenderci quello che ci devi vendendoti la macchina nè prendendoci la casa che non è tua…”
“E allora, cosa c’entra mia moglie?”
“Devi farla lavorare, tutto qui….”
“Ma che bella scoperta, e cosa la mando a fare: non ha uno straccio di diploma, non sa le lingue, e quando ci siamo sposati faceva le pulizie da una paio di famiglie, ma passava più tempo a evitare di farsi toccare il culo da tutti maschi della famiglia che a pulire vetri o pavimenti…e tutto per 8000 lire all’ora….”
“Ecco, vedi che cominci a capire: non è donna per le pulizie, ma ha un bel culo…e non solo…..”
Sì certo, Laura era decisamente una bella figa: non molto alta, poco più di un 1.65, aveva un corpo perfetto , con un culetto splendido e due belle tettone, fra terza e quarta, in più, benchè bruna con una pelle leggermente ambrata, aveva due splendidi occhi verdi, che le davano uno sguardo tremendamente eccitante: le rare volte che eravamo andati in discoteca c’era sempre stato qualcuno che c’aveva provato… e se non era finita in rissa poco c’era mancato: insomma Laura piaceva molto e non solo a me! E proprio perchè era tremendamente bella non aveva mai voluto studiare più di un tanto: insomma non dico che fosse tanto bella quanto stupida, ma non era certo stata molto furba a sposare uno come me….avrebbe dovuto finire con un qualche tipo più abile del sottoscritto a far soldi, che le avrebbe garantito una vita comoda con tutte le belle cosette che chi ha i soldi si può permettere: vacanze, auto, cameriere etc etc…. e adesso dovevo sentirmi dire da un brutto ceffo che dovevo mandarla a lavorare….
“E allora cosa dovrebbe fare, secondo te?”
“Beh potrebbe lavorare nel cinema….”
“Ma mi prendi in giro? Laura non è mica un’attrice…”
“Già, perchè secondo per fare cinema bisogna saper recitare?”
“Beh, ma scusa, non è che le belle ragazze scarseggino, mi sembra, e sono ben poche quelle che sfondano….”
“Su, dai, non fare il finto tonto: non deve mica lavorare a Cinecittà….”
“Non capisco…..dove dovrebbe lavorare allora?”
“ma qui a Milano, nelle piccole case di produzione….”
Sapevo che a Roma si faceva il cinema, e che a Milano si facevano i caroselli e gli spot pubblicitari, ma…..
“In pubblicità?”
“Bè, non proprio….”
“Allora?”
“Vabbè, se proprio non lo capisci da solo, ti sto proponendo di farla lavorare in qualche bel filmetto porno, hai capito adesso?
“Stai scherzando, vero?”
“Ti sembro uno che sui soldi ci scherza? Senti bello, io mi guadagno da vivere recuperando quattrini che altrimenti sarebbero persi: ho a che fare tutto il giorno con cretini che hanno speso troppo in televisori da 50 pollici, macchine da 50 milioni, stereo,arredamenti da sogno, oppure che hanno speso i soldi della ditta per una puttana, o che se li sono giocati al lotto, al poker o ai cavalli: io li vado a trovare e gli spiego cosa devono fare per far recuperare i soldi ai loro creditori: sono una specie di consulente: loro non sanno come fare, io, modestamente sì: quindi te lo spiego un’altra volta : tu non hai niente di niente, l’unico modo di venirtene fuori e quello di far fare un pò di soldi a tua moglie: se fosse una cinquantenne con le vene varicose saresti nei guai, per fortuna è una bella gnocca, e di sicuro una cosa la sa fare: scopare: per il resto ci penso io: ho registi, operatori, gente del mestiere….insomma le devi solo spiegare che è l’unico modo per togliervi dai guai: se lo capisce sarà stata capace di salvare il suo maritino, altrimenti qui l�unica cosa è la solita truffa all’assicurazione: il tuo negozio prende fuoco, la macchina è distrutta, tra un anno l’assicurazione paga, ma nel frattempo tu sarai rimasto a spasso, avrai perso il lavoro e la casa: e magari avrai mandato la tua bella mogliettina a lavorare in casa di qualcuno come colf: ma avrai anche sperimentato che una così, in una casa a pulire pavimenti finisce subito scopata o dal padrone di casa o dai ragazzi di casa…o più facilmente ancora da tutti quanti: e così per 8000 lire all’ora resti cornuto e mazziato….allora adesso ti spiego cosa devi fare: stasera quando torni a casa le parli, e le spieghi che siete nei guai, che rischi di perdere il negozio: ci sarebbe una possibilità: farsi fare delle foto un pò spintine: niente roba hard, per carità: foto con biancheria intima, magari anche senza, magari mentre si tocca, magari mentre gioca con un bel cazzone di gomma…. insomma tutte cose che tutte le donne del mondo fanno: lo sai che in Ungheria le studentesse escono da scuola e prima di andare a casa vanno a girare un filmino e poi tornano a casa con un pò di soldini in tasca…e magari si sono anche divertite�.è perchè da quelle parti non hanno il prete che gli dice che tutte queste cose sono proibite, che è peccato e via così….basta: è ora di chiudere: tu stasera le spieghi tutto, io domani torno e ci mettiamo d’accordo per il provino e tutto il resto: ti saluto adesso!”
E dicendo così se ne andò come era venuto….lasciandomi veramente nella merda…..
Chiuso il negozio, rimasi ancora un pò a rimuginare sui miei guai: confesso che il fatto che Laura non lavorasse era sempre stato un mio cruccio: non che io mi ammazzassi di fatica, ma lei se ne stava sempre a casa a far niente: e andava già bene che non stava in giro per negozi con qualche amica spendacciona….
In pochi minuti arrivai a casa: Laura mi aspettava col pranzo già pronto:
“Come mai hai fatto tardi? Qualcosa che non va nella macchina?”
Lo sapeva anche lei che difficilmente facevo tardi per “troppo lavoro”….
“No, altro tipo di guaio….”
“Cioè? Cos’è successo stavolta?”
“Sono venuti a battere cassa …”
“Chi è venuto?”
“Uno mandato dalla finanziaria…non ho potuto pagare le ultime due rate e si stanno incazzando…” non volevo spaventarla, ma se dovevo farle certi discorsi dovevo almeno preparare il terreno…..
“Ahi….e cosa ti ha detto?”
“Che se non pago mi mandano a fondo…non ho niente da dargli al posto dei soldi…mi fanno chiudere e tanti saluti!”
“Ma è possibile che non ci sia un modo? Porca miseria se solo trovassi un lavoretto…giusto per restare a galla….”
“Quello che mi è venuto a trovare ha detto la stessa cosa….”
“Cioè che dovrei trovare un lavoro? E perchè non me lo trova lui, allora?!”
“Ah, lui te lo troverebbe di sicuro…”
“Beh, ma allora dove sta il problema, scusa? Digli che non so fare granchè ma che nemmeno sono scema, per cui se mi spiegano cosa devo fare io poi lo faccio: l’unica cosa che non sia troppo lontano da casa…anche se comunque la patente ce l’ho, la macchina tu non l’adoperi per andare in negozio…posso sempre prenderla io…dai digli che se mi trova un lavoro per me va bene…”
“Ma tu non sai che tipo di lavoro offre quello lì….”
“Beh no, ma che sarà mai….”
“Guarda io lo so già e non vedo proprio come potresti farlo…”
“Dai, dimmi che cosa dovrei fare….poi decido io se posso o non posso….”
“Foto porno ti piace come definizione?” Io, come fotografo ogni tanto riuscivo a fare qualche servizio per matrimoni o battesimi, e in paio di occasioni avevo anche fatto qualche servizio “spinto” a qualche ragazzina che voleva buttarsi nella TV o nel cinema, ma si trattava di qualche foto in costume da bagno, magari qualche scatto in topless…ma il porno non era mai stato tra le mie attività: possibile che ci dovesse finire proprio mi moglie? Dai siamo seri….
“In che senso “foto porno”? Dovrei semplicemente posare nuda? Non dico che è sempre stato il mio sogno, ma nemmeno mi fa stare male l’idea…al giorno d’oggi chi non ha in giro qualche foto in spiaggia o in camera da letto…non mi sembra la fine del mondo: piuttosto cosa mi darebbero per un lavoro del genere?
“Ma non lo so!” ero piuttosto seccato per come Laura aveva preso la cosa, pensavo che si sarebbe ribellata, che avrebbe strillato, pianto o qualche altra manifestazione di rifiuto, invece chiedeva quanto le avrebbero dato…. “non ne abbiamo parlato, lui mi ha solo detto che per me non vedeva altre vie d’uscita: non è che posso dargli la macchina o il Rolex d’oro che non ho….e sai anche tu che i nostri genitori non sono assolutamente in grado di aiutarci….”
“Certo, lo so benissimo: beh guarda, te lo dico con la massima sincerità: io non ho problemi di nessun tipo: anzi no, uno ce l’avrei: non voglio essere riconosciuta, quindi bisognerà che mi trovi un look che mi protegga dal rischio che domani in autobus qualcuno cominci a fissarmi per poi dirmi “Ma lei non è quella delle foto in babydoll su XX XXX?”
Dopo questo bel discorsetto ce ne andammo a tavola, ma quello che mi lasciò di sale fu che dopo aver lavato i piatti Laura venne sul divano
accanto a me, e cominciò a strusciarmisi addosso, cosa che non faceva da mesi…: andò a finire che ci ritrovammo avvinghiati, con la tv accesa sul TG5, che scopavamo come ragazzini:
“Ma tu le vorrai vedere le mie foto? Mmmm, magari scopri che ti piaccio di più nelle foto che dal vero…non è che poi dovrò sempre girare per casa mezza nuda, truccata da fotomodella glamour…….e poi accoglierti alla sera in calze nere e negligè trasparente…”
Probabilmente un marito normale avrebbe risposto “ma smettila dai, non dire scemenze…” ….ma evidentemente io non ero del tutto normale, per cui risposi:
“Ma certo, è ovvio, se lo fai per le foto lo dovrai fare anche per me…: quando le foto saranno in edicola tornerò a casa con la rivista, e tu mi farai lo spettacolo dal vero…”
Insomma, l’accettazione di quello che avrebbe dovuto essere solo l’inizio del “percorso di trasformazione” di mia moglie in una zoccola professionista era stata non solo accettata senza problemi, ma addirittura era stata la causa scatenante di una indimenticabile scopata, come da tempo non ne facevamo più!
La sera dopo, verso l’ora di chiusura Giuseppe, come aveva promesso, ritornò a trovarmi:
“Allora, le hai parlato?”
“Sì.” Era veramente difficile condurre un dialogo su un argomento del genere, mi sentivo come la Monaca di Monza, avete presente “…la sventurata rispose…”, ecco io mi sentivo più o meno così: anche perchè Giuseppe le sue intenzioni le aveva già dichiarate: il glamour doveva essere il primo passo, per spingere Laura nel mondo del porno…e in questo io ero il suo complice: bel figlio di cane….
“E lei che ha detto?”
“Che per le foto non c’è problema, vuole solo un look che non la faccia riconoscere poi per la strada…”
“Ah, benissimo! Che brava ragazza! Allora non avremo problemi nemmeno noi: nel giro di qualche mese ti metterai in regola con i pagamenti e vedrai che anche tua moglie sarà contenta!”
“A proposito di pagamenti: Laura mi ha chiesto quanto le darete per le foto….”
“Calma ragazzo: tu sai che in realtà le foto sono solo un passaggio obbligato per cose più importanti: cosa vuoi che valgano un po� di foto anche di una bella figa come tua moglie….ci sono ragazze che pagano per farsi fotografare e avere un book da mandare in giro…diciamo che con un paio di sedute di foto scollacciate tua moglie ti farà avere un pò di respiro..giusto quello che ti serve perchè lei si convinca a fare il passo successivo…sarà da quel momento in poi che comincerete ad avere i primi benefici… ovviamente tu di soldi non ne vedrai di sicuro, ma intanto potrai continuare a lavorare senza preoccuparti delle rate: certo, Laura dovrà dimostrare la sua determinazione: quello del porno, in Italia, è un mondo particolare: da noi non ci sono famose pornostar come all’estero: la gente preferisce vedere belle fighe nostrane, che facciano le cose più porche , ma che siano più simili alla vicina di casa che all’attrice inavvicinabile: così ci si può ricamare su, capisci?”
Capivo, capivo, ma la musica quella era: fai fare la troia a tua moglie e ti pagherai le attrezzature ….ma non sarà una vita facile: mi immaginavo già Laura impegnata in pompini, scopate, doppie penetrazioni…con attori professionisti… superdotati di colore: e in quel momento mi resi conto di una cosa: ce l’avevo duro!
Porca puttana, stavo tramando perchè mia moglie finisse stesa sotto l’occhio delle telecamere, mentre un paio di negri la sfondano davanti e dietro e invece di essere affranto mi ero eccitato come un diciottenne in un locale di lap dance….
“Sì, mi rendo conto…il guadagno è vostro, ma io avrò un pò di ossigeno…”
“Ecco, bravo hai capito dove sta l’affare: d’altra parte guarda che è vero che tua moglie quei soldi se li dovrà guadagnare, ma girare un film hard non è una cosa che si fa da sola: attrezzature, tecnici, attori…location, trucco, costumi…che ti credi, è tutta roba che costa: fare un film non è mica uno scherzo, e anche le ragazze non è che siano difficili da trovare: tutte quelle che fanno le puttane sarebbero contente di poter lavorare nel cinema, e anche quelle che le puttane non le fanno, sarebbero ben contente anche loro di beccarsi qualche foglio da centomila per stare sdraiate a gambe larghe un paio d’ore!”
“Va bene, adesso che mia moglie ha accettato di fare le foto scollacciate cosa succede?”
“Che le mandiamo un fotografo, che la fotografa un pò, che altro dovrebbe succedere? Lui arriva, la mette a suo agio, le fa un pò di foto, vede fin dove può spingersi come “porconaggine” e in base a quello vedremo in che maniera passare a qualcosa di più interessante…”
“Ma le foto gliele fate a casa nostra?! Ma non c’è uno studio dove si fanno ‘ste cose?”
“A frà, ma che hai capito?! Ti ho appena spiegato che le foto non rendono: sono solo un passaggio obbligato per non buttarla da subito su un letto, a gambe larghe con due che se la fanno in tutti i modi! Le foto sono solo un costo, e quindi meno costano meglio è! Tra l’altro capisci che per lei essere a casa sua è tranquillizzante: non incontra nessuno, è in un ambiente familiare…e tutte queste cose psicologiche: mi segui?”
“Vabbè, si mi rendo conto…e allora quando le devo dire che le manderai il fotografo?”
“Beh, adesso non te lo so dire, ma comunque ti darò un colpo di telefono in settimana: con un paio di giorni di preavviso, per darle il tempo di andare dal parrucchiere e tutte queste cose: mi raccomando, deve farmi fare bella figura, perchè se il fotografo torna da casa tua dicendo che è rigida, non è fotogenica e via così…lo capisci vero che salta tutto e TU sei nei guai, mica io!”
“Sì sì, l’ho capito…stai tranquillo glielo spiegherò bene…dovrà essere molto disponibile…ma non è che magari il fotografo, già che c’è…mi capisci….”
“Beh, ma di che ti preoccupi: se dovesse succedere che si fa fare dal fotografo vuol dire che è già pronta per il cinema: se viene fuori che è una troia tu sei a posto! Perchè il punto è sempre quello: deve fare i porno, mica foto di moda! E se è una che è abituata a prendersene in abbondanza sarà tutto più semplice: deve solo imparare che scopare è un lavoro, tutto qui!”
Già, tutto qui…scopare è un lavoro, con i suoi orari e i suoi “incarichi”: stamattina due pompini, due scopate e un’inculata, oggi pomeriggio due pecorine, due a cavalcioni due doppie penetrazioni e via così…lavoro, what else?
“Va bene caro, mi fa piacere sapere che siamo partiti bene: salutami la signora , dille che a giorni dovrà esibire la sua bellezza eccetera eccetera, e…ci sentiamo presto!”
Mi ritrovai di nuovo solo: chiuso il negozio rientrai a casa: ma ancora non ero abbattuto: ero ancor arrapato! Ripensavo al fatto che Laura non mi aveva mai nascosto di avere avuto prima di me diversi “fidanzati”, e di aver avuto le sue prime esperienze erotiche a 15 anni: insomma non era precisamente un’ingenua mogliettina quella che tre anni prima avevo sposato, e questo faceva “ben sperare”! Tra l’altro anche il suo “secondo canale” era già stato inaugurato prima che ci passassi io, il che era sicuramente un vantaggio non da poco, come tra poco si vedrà!
Appena a casa Laura mi chiese se “quello della finanziaria” era venuto: le dissi che sì, e cercando di avere un tono spensierato aggiunsi:
“Preparati bella gnocca, tra poco migliaia di camionisti ti vedranno senza veli!”
Laura scoppiò a ridere, e così anche il presunto “trauma” del primo passo era stato, per così dire, esorcizzato.
Dopo cena, come la sera precedente, Laura si comportò nuovamente in maniera molto esplicita: dopo qualche minuto di preliminari la porcona si tolse i jeans: sotto non solo non portava gli slip, ma si era anche depilata!
Vi prego di credere che, per quanto mia moglie fosse attenta ad essere sempre “in ordine”, non era mai andata oltre una regolatina del triangolo: quella sera invece mi presentò la sua figa completamente liscia, fatta salva la classica “landing strip”: e questo, nei primi anni novanta, non era frequente come è diventato oggi!
Ad ulteriore manifestazione di troiaggine, la figa di Laura era letteralmente fradicia: era fin troppo evidente che l’attesa del mio rientro con le “notizie”, oltre ad essere stata proficuamente impiegata nel lavoro di depilazione, l’aveva anche eccitata non poco!
Ovviamente una situazione di questo genere, associata all’eccitazione che i discorsi fatti in negozio con Giuseppe mi avevano provocato, mi permisero di saltarle addosso con un entusiasmo ormai per me insolito: e già che c’ero non le risparmiai nulla, approfittando dei momenti più caldi per “aggiornarla” sui fatti:
“Ha detto Giuseppe che tra qualche giorno ti manda il fotografo!”…..
“Dovrai essere al massimo della forma, e non negargli nulla: se quello si lamenta siamo rovinati!”…………
“Ma viene qui, a casa nostra?”
“Eh sì, dice che lo fa per farti sentire a tuo agio….”……..
“Ah, beh, certo…preferirei anch’io…solo che ….”
“Solo che cosa?”
“Beh, non è che sia proprio il massimo stare da sola nuda con un estraneo….”
“Se vuoi posso restare in casa quel giorno…”
“No, amore : sarebbe peggio! Come faccio a farmi fotografare in pose sexy mentre tu mi guardi…no no, meglio da sola allora: farò in modo di pensare al fotografo come al medico….”…

�Si, buona idea……sarà un pò come andare dal ginecologo!”
Se avevo paura di prendermi un ceffone, proponendo a Laura di fare un pò la zoccola…mi ero proprio sbagliato di grosso!”
Un paio di giorni più tardi il telefono del negozio suona: il che è abbastanza insolito…rispondo: è Giuseppe, mi dice:
“Allora, è per domani sera: diciamo dopo cena, alle nove: tu vedi di non farti trovare in casa, tanto il fotografo sa cosa deve fare …e credo anche tua moglie: mi raccomando: dille che dev’essere in perfetta forma: parrucchiere, trucco, unghie…tutto come se doveste uscire per andare chissà dove: si procuri un pò di biancheria sexy e metta in ordine in casa….: diciamo che ci vorranno un tre ore: quindi tu, per sicurezza, rientra dopo mezzanotte: tutto chiaro?”
“Ma se viene di sera non posso mica starmene in negozio…”
“E vattene al bar…cosa vuoi che me ne freghi di dove vai: basta che ti togli di piedi per qualche ora!”
Non è che avessi molto da scegliere, quindi riattaccai e chiamai casa: Laura rispose quasi subito:
“Allora, mi ha chiamato quello della finanziaria: dice che verranno domani sera per il servizio fotografico: ti raccomanda di essere in forma smagliante: vai dal parrucchiere nel pomeriggio, così non si rovina la piega, poi cerca qualcosa di carino da metterti..se non hai niente compralo…: questa è la nostra ultima possibilità: ci vediamo per cena!”
Laura non aveva quasi replicato: sapevo che aveva un’amica che lavorava da un parrucchiere a Milano, e andava da lei quando voleva essere a posto, sicuramente l’avrebbe anche aiutata col trucco…certo che non poteva dirle lo scopo di tutti quei preparativi…vabbè si sarebbe inventata una scusa…chessò una festa in qualche locale…
A mezzogiorno non la trovai a casa, ma non me ne meravigliai: spesso si fermava a pranzo dai suoi, quindi mi preparai un panino e poi ritornai in negozio: alla sera invece mi venne ad aprire una moglie in alta uniforme: invece della solita T-shirt con i jeans Laura indossava una camicetta bianca abbondantemente slacciata, che lasciava vedere un reggiseno a balconcino leopardato, una minigonna di velluto nero con strass, a portafoglio da cui faceva capolino un mini tanga pure leopardato: sollevando la gonnellina mi fece vedere anche il reggicalze nero e le calze nere con la cucitura, il tutto accompagnato da sandali neri con 10 cm di tacco e un trucco che definire “forte” sarebbe stato riduttivo:
“Pensi che andrà bene così? Poi domani ho appuntamento con la Franchina, per i capelli…così sarà tutto a posto per sera!
Ecco dov’era andata in mattinata: non dai suoi, ma a fare incetta di lingerie sexy in qualche sexy shop a Milano: quella non era roba di “La Perla” o “Yamamay”, quella era roba …da pornostar!
Impiegai qualche secondo a rientrare in me: a farmelo diventare duro non era semplicemente vedere quel gran pezzo di gnocca di mia moglie esibirsi nei panni di una navigata professionista, erano le immagini di lei su un letto con un paio di cazzi da prendersi in tutti i buchi che mi scorrevano nella mente!
Non potei fare altro che complimentarmi per l’ottima scelta: le sue unghie laccate di rosso scuro sfiorarono il rigonfiamento che si era manifestato nei miei pantaloni:
“Mmm, sì, non stai dicendo che vado bene per pura cortesia: dai, vieni di sopra che ti faccio l’anteprima del servizio!”
Era evidente che la situazione, ben lungi dal preoccuparla, la stava facendo eccitare permanentemente: per carità, Laura era sempre stata disponibile al sesso, ma da qui ad aspettarmi alla sera con la figa già sbrodolante – come avrei appurato una volta salito in camera da letto – e pronta a farsi infilare all’istante, ci correva una certa distanza!
Laura salì le scale di corsa e si catapultò letteralmente sul letto, per poi sfilarsi con mossette varie la camicetta e la minigonna: rimasta con la sola lingerie si rigirò varie volte, assumendo di volta in volta le tipiche pose ed atteggiamenti che tutte le modelle glamour hanno sulle riviste:
“Allora, come ti sembro? Il fotografo non dovrebbe restare deluso: forse non ho delle tette esplosive come quelle che hanno certe tizie, ma mi sembra di presentarmi abbastanza bene….”
In effetti la sua terza abbondante non aveva l’impatto di certi meloni siliconati, ma per una dilettante non c’era di che lamentarsi…soprattutto in considerazione del fatto che le foto glamour dovevano solo essere un modo per rompere il ghiaccio con il mondo dell’hard core…..
“Sei favolosa, cucciola, niente da dire: se domani sei sexy anche solo la metà di adesso le foto saranno un successone!”
Così dicendo mi ero avvicinato al letto, sfilandomi le scarpe e la camicia, per poi restare con i soli pantaloni: subito dopo mi sdraiai accanto a lei comiciando ad accarezzarle le tette attraverso la stoffa sottilissima del reggiseno:
“Dai bella leopardona, togliti questi straccetti…fammi sentire come ce le hai calde…..”
la reazione di Laura mi sconvolse ulteriormente:
“Ehi, ma come si permette! Non crederà mica di potersi prendere certe libertà con me!”
Ma mentre diceva così, la grandissima troia che stavo scoprendo aveva fatto scivolare fuori dal reggiseno le sue belle tettone, e si stava strusciando col culo contro il mio cazzo ancora imprigionato nelle mutande:
“Oh, ma che entusiasmo! devo dedurre che ho superato il provino e che potrò diventare una fotomodella di successo?”
Con la sinistra le avevo spostato il tanga, mentre con la destra mi ero slaccciato la cintura dei pantaloni, e stavo armeggiando con la cerniera per liberarmi l’uccello dalla costrizione dei calzoni: una mano di mia moglie lo afferrò saldamente:
“Mmm, sì, credo di poter aspirare ad una brillante carriera, ma lei cosa vorrebbe fare con questo terribile randello?”
“Te lo pianto fino in fondo a quella figa da troia che ti ritrovi, porcona, e non credere di cavartela solo con questo: domani sera ce l’avrai ancora così arrossata che anche nelle foto sembrerà emettere calore!”
Ovviamente feci subito seguire alle parole i fatti: mentre la stantuffavo a tutta forza spremendole le tette con le mani, la sentivo bagnarsi ed allargarsi all’inverosimile: mi resi conto che se la mia cara mogliettina avesse dovuto misurarsi con dei professionisti, non avrebbe certo avuto problemi di “accoglienza”!

Quando più tardi stavamo cenando, le chiesi a bruciapelo:
“Ma tu hai già messo in conto di dovergliela dare al fotografo?”
“Ma no, dai, cosa stai pensando: sarà un professionista, talmente abituato a vedere ragazze che si spogliano da non poterne più: magari sarà anche gay…dicono che sono bravissimi a cogliere le pose e le espressioni più eccitanti…..”
“Mah, non saprei, di certo è che ti ritroverai da sola con lui…e non sono mica tanto tranquillo…”
“Bè, ma ti metti a fare il geloso, adesso? Dovevi pensarci prima: mi hai detto che se non accettavo di farmi fotografare saremmo finiti nei guai…io la mia parte la sto facendo: potrà sembrarti strano, ma accetto di farmi fotografare nuda per salvare la nostra vita e non intendo nemmeno fartelo pesare: se adesso tu mi fai delle storie allora fermiamo tutto: ma poi come faremo a campare? Io a fare le pulizie in casa d’altri non ci torno, oltre a tutto con tutte le extracomunitarie che ci sono in giro non si trova più una famiglia che abbia bisogno d’aiuto…stai attento: se per gelosia mi vuoi fermare io mi fermo: ma poi non voglio mica sentirmi dire che IO non sono stata abbastanza disponibile: ti assumi tu la responsabilità di mandare tutto a gambe all’aria!”
Non potei fare altro che annuire: aveva ragione e glielo dissi…ma sopratutto, a impedirmi di fermarla ,fu nuovamente la sequenza di immagini di mia moglie che si faceva fottere in tutti i modi davanti all’obbiettivo di una telecamera, che ricominciarono a ballarmi nella testa….
Finito di cenare guardammo un pò di tv, poi ce ne andammo a letto, dove ci addormentammo come sassi.
Durante il week end continuammo a giocare, con Laura che si truccava in modi diversi, mi faceva vedere il risultato, poi spariva e si combinava in un altro modo, sempre molto troiesco: ovviamente tutti questi preparativi non faceva che perpetuare lo stato di eccitazione in cui ci trovavamo: se il provino non avesse avuto il risultato sperato, sicuramente un guadagno c’era già stato: scopare con una moglie che ogni mezz’ora si presenta acconciata in modo diverso è sicuramente il migliore dei passatempi!
Il lunedì, giorno di chiusura del negozio, l’accompagnai a casa della sua amica che lavorava da un parrucchiere, e che aveva anche lei il giorno libero di lunedì.
Quando tornai a prenderla rimasi a bocca aperta: i capelli castani di mia moglie erano stati tinti in un nero con sfumature blu scuro, e la sua solita pettinatura era diventata un caschetto assolutamente conturbante: per fortuna non era quasi truccata, altrimenti le sarei saltato addosso già in macchina….
Una volta arrivati a casa Laura mi proibì anche solo di toccarla: non aveva nessuna intenzione di farsi guastare l’acconciatura, per cui me ne andai in negozio prima del solito: quel giorno le ore non passavano mai: finalmente alle 19.30 me ne tornai a casa: trovai un paio di panini e una birra in frigo, Laura era su in camera da letto: alle 20.45 mi intimò di uscire e di non tornare prima di mezzanotte: non mi restava che obbedire, per cui presi l’auto e me ne andai in pub nel paese vicino: ma anche lì il tempo non passava mai: ad un certo punto mi resi cento che non avrei potuto resistere in quella situazione fino a mezzanotte: e mi domandai se non avrei potuto tornare a casa, nascondermi in giardino, e spiare da qualche finestra lo svolgersi degli eventi: erano quasi le dieci quando arrivai nella via su cui dava il giardino sul retro della casa.
parcheggiata l’auto scavalcai la recinzione e mi avvicinai al balcone del soggiorno , che dà sul retro della casa: le tapparelle erano abbassate, ma qualche “riga” lasciava intravedere un pò di luce: mi avvicinai e quello che vidi ancora una volta me lo fece venire duro: Laura era sdraiata sul divano, aveva addosso il suo famoso completo leopardato e tutti gli altri accessori,rossetto rosso scuro, ombretto grigio, fard bordeaux: mentre si strusciava in mezzo alle gambe un bastone da passeggio di lacca nera, con un pomolo rosso per manico, DUE uomini si muovevano intorno a lei: uno poteva avere una quarantina d’anni, capelli grigi raccolti in una coda di cavallo, abbastanza corpulento: aveva in mano una Nikon, e scattava foto a ripetizione, mentre l’altro, molto più giovane, orientava secondo i suoi ordini una copia di fari con diffusori ad ombrello: i doppi vetri mi impedivano di sentire cosa diceva esattamente, ma non di sentire che dallo stereo provenivano le note del bolero di Ravel: se a scegliere la musica era stata Laura eravamo a posto: da sempre scopavamo al ritmo di quella musica: ormai era quasi un riflesso condizionato: partiva il Bolero e lei si sfilava le mutande….la visuale non era proprio completa, ma tra una riga e l’altra qualcosa vedevo: a un certo punto Laura si sfilò il tanga e fece uscire le tette dal reggiseno, poi mentre il fotografo si chinava cominciò a strofinarsi sulla figa il bastone: mentre il fotografo scattava Laura assumeva una posizione assolutamente oscena: con le gambe aperte, il bacino sporgente dal bordo del divano e la bocca spalancata in una smorfia di piacere: fu in quel momento che l’aiutante del fotografo le si avvicinò, allungando una mano le prese il bastone, per poi appoggiare il pomolo rosso alla vulva di mia moglie, che con entrambe le mani si allargò la figa, facendolo facilmente entrare per quasi una spanna. E così quella era la mia bella mogliettina: che, peggio che nuda, su un divano si stava facendo fotografare mentre, in presenza di due estranei e con la loro collaborazione, assumeva pose ed atteggiamenti assolutamente osceni: e il tutto mentre io, il suo bravo maritino, che con i miei errori finanziari l’avevo portata a tanto, invece di stare in un qualche bar a macerarmi nel dolore….mi godevo di straforo lo spettacolo spiandola dal balcone di casa!
In effetti lo spettacolo era assolutamente imperdibile: dopo parecchi scatti il fotografo fece un cenno al suo aiutante, che senza perdere tempo, abbandonando il bastone che rimase infilato nella figa di Laura, si portò alle sue spalle, afferrandole le tette e impastandogliele con notevole energia: mia moglie è sempre stata molto sensibile alle manipolazioni mammarie, e non si smentì nemmeno in quel caso: sistematasi in maniera da facilitargli al massimo il compito, iniziò a sgrillettarsi senza ritegno, mentre con due dita afferrava il bastone facendoselo muovere in tutti i modi dentro la figa, mentre la macchina fotografica continuava a scattare una foto dietro l’altra: andarono avanti così per almeno 10 minuti, poi il fotografo disse qualcosa al ragazzo, che si sfilò maglietta e calzoni, mettendo in evidenza un attrezzo di rispettabili proporzioni esageratamente in tiro non ci fu bisogno di grandi discorsi: mia moglie si girò verso di lui afferrandoglielo con una mano per poi iniziare a spompinarlo con esagerati movimenti della testa, scatenando da parte del fotografo un’ulteriore raffica di scatti: il ragazzo, che aveva collaborato a tutto il servizio fotografico doveva essere in uno stato di eccitazione folle, per cui dopo aver subito per pochissimi minuti le attenzioni orali di Laura finì per sborrarle, in parte in bocca e in parte in faccia, per la gioia del fotografo, oltre che sua propria!
Finalmente Laura si sfilò il bastone dalla figa e dopo essersi “aggiustata” tanga e reggiseno scappò verso le scale: mi immaginai che stesse andando in bagno per aggiustarsi il trucco e i capelli che erano stati messi a dura prova negli ultimi minuti, e rimasi sul balcone: finalmente il Bolero era terminato, e se non avessero messo altra musica avrei potuto anche sentire qualche scambio di battute tra i due uomini: infatti, appena Laura si fu allontanata, il più anziano disse al suo aiutante:
“Me l’avevano detto che era una troia, ma che si facesse adoperare in questo modo così in prima battuta non me lo aspettavo proprio: cazzo, deve averci una fame arretrata mica da ridere….”
“In effetti si è lasciata fare e si è data da fare fin da subito…direi che doveva averci pensato da un bel pò: le altre volte che abbiamo svezzato delle casalinghe non si sono mai lasciate andare così in fretta….”
“Sì, di solito bisogna insistere un casino, tocca minacciarle di non continuare nemmeno con le foto…e poi comunque non sono granchè collaboranti…questa invece, come si dice….”è nata troia”, non aspettava altro che la sua occasione! Vabbè, adesso la convinciamo a continuare di sopra, in camera da letto. voglio che la sondi in figa e in culo, tanto per vedere un pò che tipo è…e basta con le foto, passiamo subito al video, che così ci risparmiamo di doverla portare in studio: oh, guarda che me la voglio fare anch’io, di sopra: adesso vediamo se è meglio fare a turno o se mettendo la camera sul cavalletto riusciamo a farci un bel doppio…..”

“Non stare a scendere bellezza, è ora di cambiare lo sfondo delle fotografie: aspettaci in camera da letto!”
I due afferrarono diverse casse che erano sparse in giro per il soggiorno e salirono: l’aiutante del fotografo si era rimesso i calzoni, ma non la maglietta: aveva decisamente un bel fisico palestrato, anche se non era particolarmente alto: ma sapevo bene, avendo conosciuto un paio di ex fidanzati di mia moglie, che quello era proprio il suo “tipo”: decisamente fortunato il nostro fotografo!

Un minuto dopo ero in piedi sul balcone, senza avere più nulla da vedere: l’azione si era trasferita al piano superiore, e per poter sperare di vedere ancora qualcosa, avrei dovuto salire anch’io: non ero proprio sicuro che andare a spiare mia moglie in camera da letto con quei due fosse la cosa più saggia che potessi fare, ma sappiamo tutti che quando il sangue affluisce all’uccello, il cervello un pò ne soffre, per cui non trovai di meglio che arrampicarmi lungo i sostegni di ferro che univano le ringhiere dei due balconi: un esercizio non proprio privo di rischi, ma che non potevo evitare, a meno di non voler entrare in casa e salire per le scale, col rischio di imbattermi in uno dei due tizi…
Una volta su però la situazione non era più favorevole come al piano terra: oltre alla tapparella, più abbassata di quella di sotto, in camera c’era una tenda piuttosto fitta oltre che scura, per cui vedere qualcosa non sarebbe stato per niente facile: la finestra era però leggermente aperta, per cui avrei sentito molto più di prima….
Dapprima si sentirono solo dei rumori legati agli spostamenti dei materiali che i due avevano portato di sopra, poi cominciarono i primi discorsi “significativi”:
“Devi stare di traverso sul letto….mettiti sotto un cuscino, così mi evidenzi le tettone….no, girati un pò di qua…troppo …ecco così vai bene: immagina di essere sola in casa, e di approfittarne per sgrillettartela un pò, dai così…. Adriano, lascia che vada avanti così un pò, dopo entri in scena e sali sul letto con lei, ma stando di là sennò la copri…sì dai ora….”
La mancanza dei rumori degli scatti della reflex, e le precise istruzioni lasciavano chiaramente intendere che eravamo già passati dalle foto al video…e che si trattasse di un video bello hard l’avrei capito subito: appena Adriano fu sul letto, Laura gli si dedicò completamente:
“Sì bel cazzone, viene a pomparmi per bene…”
Il ragazzo non se lo fece dire due volte, e da esperto professionista non trascurò la colonna sonora, alla faccia di chi dice che gli attori italiani si fanno sempre doppiare….
“dai bella porcona, apri bene quella figa da troia…te la voglio sfondare che quando tuo marito tornerà a casa non la riconoscerà più la fighetta della sua mogliettina….�
Sinceramente non mi aspettavo che mia moglie reagisse come invece la sentii fare:
�Dai, forza bel cazzone, mettimelo dentro tutto……… sfondami la figa col tuo cazzo ….sììì, dai dai, più forte….così, così…..�
La mia eccitazione era alle stelle: non vedevo nulla, ma quello che sentivo fu più che sufficiente per farmi venire senza nemmeno sfiorarmelo, oltre che convincermi che avevo sposato un’autentica troia!
I rumori che provenivano dalla camera mi facevano capire che i due uomini si stavano organizzando per una nuova manovra…: gli scatti di un cavalletto che veniva montato, e, ancora di più le parole del fotografo non lasciavano dubbi: l’amico si preparava a trasformarsi da �operatore� in �attore�.
�E adesso vediamo se sei una troia da cinema porno: fin qui hai collaborato, ma da qui in avanti si fa sul serio: mettiti in ginocchio e succhiamelo, mentre Adriano te lo ficca nel culo!�
Con mia grande sorpresa Laura, fin qui totalmente disponibile, oppose improvvisamente una vivace resistenza:
�No, di dietro non voglio! Non potete chiedermelo….non l’ho mai fatto…no no, non se ne parla!�
�Ma stai zitta, troia, come pensi di lavorare nel cinema se manco lo prendi nel culo! Adriano, non darle retta, mettile la crema e fai piano, e tu sta attenta a non mordermelo mentre lui ti apre il culo!
Ero rimasto sorpreso: benchè non fosse una pratica frequentissima, Laura non era vergine di dietro da moltissimo tempo, e se non era mai lei a chiedermi di penetrarla analmente, nemmeno mi negava la sua �intimità posteriore�quando gliela chiedevo: mi domandavo come mai, dunque, il perchè di quel rifiuto….
�No, no, non voglio, mi fai male….no vi prego, non potete…..mmm….�
Evidentemente qualcosa le impediva di continuare a protestare….
�Non fare tante storie, stai ferma e spingi: vedrai che non ti farò male….non ce l’ho poi così grosso….sei fortunata che Vittorio non era libero: se ci veniva lui qui, stasera allora si che ti dovevi preoccupare!�
�Ma non voglio, …..no, vi prego nel culo no…�
Evidentemente Laura aveva nuovamente la bocca libera….
�Ma statti bbona! Ecchessaràmai: te stiamo affà un favore…da qui in avanti potrai offrire un possibilità di divertimento in più a tuo marito….�
�Anche perchè se ti farai sfondare la figa da Vittorio, almeno gli potrai lasciare quasi intatto il culo…!
I due si alternavano a dire oscenità a Laura, mentre lei continuava, ma con sempre minor energia, a protestare per il trattamento: mi ero però reso conto, conoscendo abbastanza bene i toni di voce di mia moglie, che doveva trattarsi di una tattica per far credere ai due di essere stata violata per la prima volta….insomma , la prima prova da attrice della signora!
Si erano ormai fatte le undici, e io sarei dovuto rientrare verso mezzanotte, Laura sapeva quindi che avrebbe dovuto lavorare, inutile girarci intorno, ormai quello era il suo lavoro, per un’oretta circa, ma era chiaro che il lavoro non le pesava…sempre basandomi sugli scambi di battute che venivano dall’interno della casa potevo farmi un’idea abbastanza precisa di come stavano andando le cose:
“Eddacci dentro, Adrià….ormai gliel’hai aperto er culo….nun fà er timido…..faje sentì i cojoni che je sbattono sulla fica…..”
preso dal gioco il fotogafo svelava la sua provenienza romana, mentre l’altro doveva essere un “locale”:
“Tò, tò, tò……. ti sborro nel culo, porcona……
Laura emetetva suoni inarticolati, il che faceva capire che si stava occupando del cazzo del fotografo, che dopo qualche minuto di trattamento dovette venire perchè ne approfittò per dare il suo contributo al sonoro…
“Ah, così, daje succhia succhia…mò tte sboro in gola….ahhhh…..”
Per fortuna (?) di Laura i due si ritennero soddisfatti di quello che avevano ottenuto: infatti si rivestirono e dopo aver raccolto tutte le loro attrezzature se ne andarono, dicendole ch qualcuno si sarebbe fatto vivo….

Io, ovviamente, ridiscesi dal balcone e andai a recuperare l’auto, per poi ripresentarmi a casa dopo un ventina di minuti…

Appena entrato Laura mi corse incontr: era in pigiama, si era struccata, insomma aveva l’aria di una mogliettina qualunque che ha aspettato il marito che ha fatto tardi al bar cogli amici: volevo proprio vedere che cosa mi avrebbe raccontato:
“Allora come ti è andata?”
“Benissimo, avevi dei dubbi? No, dico, mi avevi vista no? E potevo non andare bene sistemata così?”
“Come ti eri sitemata l’ho visto, ma quello che voglio sapere è come si è comportato il fotografo….”
“Beh…quello…che ci aspettavamo, no?”
“Sarebbe a dire che c’ha provato?”
“Beh, se è per quello…”
“Sarebbe a dire? c’ha provato o no?”
“…. ma sì che c’ha provato, e se proprio lo vuoi sapere,….c’è anche riuscito!, eh, cheppalle!”
“Ah, cheppalle!: la signora si fa sbattere dal fotografo che le hanno mandato e …cheppalle!: ma dico stai scherzando?”
“No, non sto scherzando, e ti dirò di più: che a non contarmela giusta sei stato TU, per primo: quando Franco è venuto per le foto, mentre tirava fuori le sue attrezzature abbiamo chiachierato: mi ha chiesto come mei avevo deciso di fare delle foto glamour, e io gli ho spiegato la situazione…e lui mi ha fatto un discorsetto che filava piuttosto bene…”
“Ah sì, e che discorsetto era?”
“Che per fare i soldi le foto non servono a un cazzo, ecco il discorsetto…e non fare il finto tonto, perchè tu lo sapevi benissimo: le foto servivano “tanto per cominciare”….giusto perchè mi abituassi a spogliarmi, a farmi vedere, fotografare, toccare qua e là per aggiustare l’inquadratura…e quindi…”
“E quindi?”
“E quindi e quindi…. quello non era venuto per fotografarmi, quello voleva sapere se ero disposta a farmi scopare, possibilmente davanti ad una telecamera…voleva sapere se ero abbastanza zoccola da fare tutto il repertorio classico da pornostar…”
“E l’ha saputo?”
“Ma certo che l’ha saputo: me l’aveva detto fin da subito…se ci stavo e mi lasciavo fotografare e riprendere “all’opera”, lui dava parere favorevole e via di questo passo, altrimenti…potevo anche rivestirmi subito che così loro se ne andavano…”
“Come “loro”…in quanti erano?” anch’io potevo dimostrare che sapevo recitare…
“Bè, erano in due, il fotografo e il suo assistente…”
“E ti sei fatta pure lui?!”
“Direi…”soprattutto” lui ….”
“sarebbe a dire?”
“Che era con lui che ho fatto sesso, il fotografo era lì per filmarci….” Era abbastanza tardi, le emozioni non erano mancate, e ce ne andammo a letto: Laura si sentiva abbastanza “adoperata”, io ero venuto solo a guardare e, successivamente ad ascoltare, per cui non ci furono ulteriori “incontri ravvicinati”: ci limitammo a qualche coccola tranquilla, mentre cercavamo di prevedere quali sarebbero stai i futuri sviluppi
Il mercoledì pomeriggio mi arrivò una telefonata in negozio: era Giuseppe: comunicava che le foto erano piaciute e che era ora di cominciare a far “lavorare sul serio” mia moglie: la frase, buttata lì, nella sua indifferente volgarità mi fece uno strano effetto….Giuseppe mi disse che l’avrebbe accompagnata lui e che l’avrebbe riaccompagnata a anche a fine lavoro….più tranquillo di così……
Telefonai subito a Laura per avvisarla di quello che sarebbe stato il suo programma per domani, e poi lavoricchiai fino all’ora della chiusura: mi aveva colto una vaga sensazione di sollievo, probabilmente legata al pensiero che i miei guai finanziari si stavano risolvendo, mista a una sensazione di vergogna per come avevo spinto Laura su quella che veniva definita comunemente “una brutta strada”: d’altra parte, mi giustificavo, anche lei non è che avesse opposto una grande resistenza, nè alla mia proposta, nè tantomeno a quelle del fotografo e del suo aiutante….insomma, concludevo, sotto sotto…era una bella zoccola quella che avevo sposato!
Durante la cena non si parlò molto: eravamo chiaramente presi dai nostri pensieri…almeno, io un pensiero ben preciso in testa l’avevo: continuavo a immaginarmi mia moglie alle prese con cazzi giganteschi che la sfondavano in tutti i suoi buchi…e secondo me anche lei non stava certo pensando ai calzini da rammendare….
Finito di mangiare, per abitudine ci ritrovammo su divano, ma anche se il televisore era acceso, in realtà lo spettacolo lo davamo noi: dopo pochi minuti eravamo nudi sulla moquette che scopavamo come due che non si fossero visti da mesi….avevo ancora nelle orecchie le frasi che i due le avevano indirizzato poche sere prima, e ovviamente non mi feci problemi a tenere alta tensione erotica con un frasario adeguato:
“Mmm, ma ti rendi conto che domani vai a prenderti tanti di quei cazzi che poi non me la darai più per un mese…..”
“Si, e non vedo l’ora di farmi sfondare in tutti modi….”
“E che quando tornerai a casa nella tua figa ci si ballerà dentro….”
“mmm, sì, ti ci perderai col tuo cazzetto…peggio per te, non dovevi mettermi nella situazione di doverlo fare….”
“Ma se non aspettavi altro…per poterti mettere a fare la troia….”
Ahia…l’ho detto e sono venuto: certi discorsi non andrebbero nemmeno accennati: vabbè, la signora non si lamenterà della mia rapidità: probabilmente domani sera ne avrà la nausea, di cazzi, e i miei 5 minuti scarsi saranno stati perfino graditi! L’indomani mattina, mentre stavo uscendo di casa, una grossa BMW, non recentissima, si fermò davanti a casa: era Giuseppe: anche se non avevo una gran voglia d’incontrarlo mi seccava anche che venisse a prendersi mia moglie senza farsi nemmeno vedere, e avevo anche qualche domanda da fargli…per cui aspettai che scendesse dall’auto e gli andai incontro:
“Dimmi un pò: cosa succederà oggi?”
“Eh, che cazzo vuoi che succeda…la tua mogliettina entra nel mondo del cinema! Anzi, a voler essere precisi, sarà il mondo del cinema a entrare dentro tua moglie!”
“Molto spiritoso: quello che non mi hai ancora detto è in che maniera il mio debito sarà alleggerito: quanto vale la partecipazione di Laura ad un film di quel genere? In quanto tempo ne verremo fuori?”
“Mah, di solito per un film girato in un paio di giorni le ragazze prendono mezzo milione al giorno…qualcosa di più se devono anche fare la promozione…se tua moglie fa un paio di film al mese le tue rate si dimezzano…certo, non è detto che la scritturino più spesso di un tanto…sai in che modo una trova da fare tanti film? Se diventa l’amica del produttore, che è quello che caccia il grano…”
“Ehi, tu mi stai dicendo che mia moglie dovrebbe farsi scopare in qualità di amante del produttore, per avere il raro privilegio di farsi scopare tutti i giorni in qualità di attrice hard…..”
“bravo, non avrei saputo descrivere meglio la cosa…: sì, è proprio così che funziona: più la ragazza fa contento il boss, più lui la fa lavorare, più lei guadagna, meno tu paghi, non è difficile da capire….”
“Eravamo partiti che doveva fare dei film, non diventare la donna di qualcun altro….”
“Sì, ma vedi, chi mette i suoi soldi in queste attività, non lo fa mica per guadagnare qualche soldo: quelli ce li ha già: lo fa per potersi scopare delle belle troie, e ancor più per farcisi vedere in giro, nei locali, sulla barca al mare, in giro alla sera…hai capito adesso? Non farti prendere dalle paranoie: il nostro produttore ha famiglia, si scopa le attrici due o tre volte, poi le molla, loro restano nel giro, e lui se le fa saltuariamente…ma più che altro ci va in giro…vedrai: se tua moglie gli piace le comprerà anche un sacco di vestiti..certo, roba non proprio per tutti i giorni, ma cose che poi lei potrebbe mettersi per te…su, dai, vai a lavorare, che la signora al lavoro ce la porto io!”
E così mi ritrovai in negozio, con i pochi clienti che passavano da me: la cosa più spassosa era che ogni tanto, diciamo ogni 15 giorni, veniva dentro qualcuno che mi piazzava sul bancone un rullino, mi diceva di fare solo lo sviluppo e se ne andava….regolarmente io lo passavo alla stampa dei provini…e altrettanto regolarmente ci trovavo 36 foto di qualche signora dei paesi vicini, mai del mio, in pose diciamo suggestive…: una volta sul foglietto dei provini per le prime 20 immagini si vedevano le foto di una cresima: tutti eleganti, in chiesa e poi al ristorante…le ultime 12 foto mostravano invece una delle signore che nelle prime foto era tutta elegante, sdraiata su un letto senza il bel tallieurino azzurro, senza la camicetta di pizzo…e senza nè reggiseno nè mutande…mentre spompinava il cazzo di chissà chi prendendosi in contemporanea nella figa una bottiglietta da mezzo litro di acqua minerale….quando si dice non sprecare nemmeno uno scatto!
Vabbè vi sto intrattenendo su argomenti leggeri, ma io ero abbastanza nervoso…non avevo idea di dove fosse il posto dove giravano i film….Giuseppe mi aveva detto che sarebbero andati a Milano, francamente era stato un pò vago…: ogni tanto però mi coglieva anche una notevole eccitazione…di filmetti porno ne avevo visti parecchi, e pensare che mia moglie potesse essere al posto di quelle porcone che si facevano penetrare in contemporanea in tutti e tre i loro buchi…mi faceva impazzire!
Venne mezzogiorno, mangiai un panino al bar, poi riaprii il negozio prima del solito…per quello che avevo da fare…il pomeriggio fu tragico: le ore non passavano, ogni volta che qualcuno entrava cercavo di trattenerlo subissandolo di chiacchiere…ma non tutti gradivano…
Come Dio volle arrivò l’ora di chiudere….tornai a casa, ma trovarla buia mi prese male…entrai, andai in cucina, mi preparai due uova…dopo una mezz’ora un’auto si fermò davanti a casa: uno sportello sbattè, e dopo pochi istanti mia moglie entrò.
Laura indossava una tuta da ginnastica grigia e scarpe da tennis: senza trucco non dava proprio l’idea della porno star!
“Allora, come è andata?” le chiesi…
“Di tutto, di più!”
“Addirittura?Ma cosa hai fatto?”
“Senti, se te lo dico chiaro come reagisci? Ho preso cazzi, ecco cosa ho fatto: preso cazzi: in bocca, in figa e in culo: è chiaro o vuoi un disegnino?”
“Sì, no, è chiaro, chiarissimo…d’altra parte…”
“D’altra parte che cosa mi aspettavo? Bè certo non mi aspettavo di andare a cantare nel coro delle figlie di Maria, ma non pensavo che ci fosse un’organizzazione così efficiente, ecco sì sono efficientissimi: una arriva, ammettiamo che non sia una verginella, che abbia fatto qualche esperienza…, Adriano mi aveva già collaudata, il fotografo, pure, quindi si parte dal presupposto che faccio di tutto, nemmeno lo si discute, è un fatto: quindi mi hanno fatto entrare in una specie di capannone, dalle parti di viale Mecenate: sembrava un’esposizione di mobili, solo che sono tutte camere da letto o salotti, tanti rettangoli divisi da tramezzi in legno: in ogni “ambiente” si gira un film o una scena di un film….
mi hanno presentata al regista, all’operatore della macchina, al tecnico delle luci,mi hanno detto dove truccarmi, lì ho conosciuto un paio di zoccole professioniste, che ovviamente mi hanno guardato storto, anche perchè sono sicuramente meglio di loro….poi quando sono stata pronta mi han fatto mettere della biancheria intima stile sex shop e via….”
“come.. “via”?”
“Via, su un letto, a gambe larghe, ecco tutto: sono arrivati due ragazzotti, si sono spogliati, si sono menati un pò l’uccello… e poi via: per una decina di minuti mi ha scopato uno, poi lo stesso ha fatto l’altro, poi mentre uno mi scopava l’altro me l’ha messo in bocca, poi ancora uno me la messo di dietro, e sempre l’altro in bocca ….e alla fine, che è una roba scomodissima, li ho dovuti prendere davanti e dietro assieme…..così abbiamo tirato un paio d’ore, con il regista che fermava la scena per inquadrarmi la passera aperta o lo schizzo in faccia, o i due cazzi che entravano e uscivano…. tutto molto poetico e con l’orgasmo garantito!”
“Eh, in pratica ti hanno adoperata…mi rendo conto…”
“Prego, hanno adoperato alcune parti di me….per essere precisi…”
�Eh, mi rendo conto, ma non è che ti avevano detto che andavi a recitare il Macbeth….gli serviva una faccia nuova per dei film porno…e poi, al pomeriggio?”
“Uguale al mattino, solo che gli attori erano altri due, stavolta due di mezza età…almeno prima erano due bei ragazzi, ma ‘sti due erano veramente laidi…sui 50, panciuti, uno grasso e pelato, l’altro con una disgustosa coda di cavallo grigia…d’altra parte la “storia”, se di storia vogliamo parlare, è che i due giovanotti portano le fidanzate, io e una zoccolona bionda platino, fuori a cena…ma poi non hanno i soldi per pagare e allora ci lasciano in “comodato gratuito” al gestore del ristorante e al cuoco….che storia del cavolo…..”
“Dai vieni qui, ti preparo qualcosa da mangiare e poi vai a letto…”
“Non ho fame: abbiamo mangiato dei panini dopo le due: ho solo sete e voglio farmi un’altra doccia , nel MIO bagno e non dove si lavano tutti…..”
“E per domani?”
“Domani si replica, o meglio si girano le scene non di sesso, e poi il film è finito!
“E ti accompagna ancora Giuseppe?”
“Sì, per fortuna, perchè arrivare da casa nostra fin là è un vero viaggio: siamo partiti verso le otto e siamo arrivati che erano quasi le dieci! Non parliamo al ritorno…in pratica, in auto, sono tre ore di viaggio al giorno!”
“Dai, vai a farti la doccia, che poi si va a nanna!”
“Sì, ma…..hai capito vero?”
“Tranquilla…ho capito..per la verità lo immaginavo da solo…mi pare logico!”
Certo, mi pareva logico, ma era dura da accettarla, ‘sta cosa: al posto della solita mogliettina uno si ritrova in casa una professionista del sesso…e il sesso, da divertimento, diventa un lavoro: benissimo, così, visto che passavo il mio tempo immaginando Laura in lingerie sexy e trucco da troia circondata da stalloni che se la pompavano in tutti i modi…ero libero di farmi tutte le seghe che volevo!
Il mattino seguente me ne andai al negozio prima che Giuseppe venisse a prendere Laura: vederla andare via con lui mi dava un certo fastidio.

Quando finalmente tornai a casa ero contemporaneamente incazzato ed arrapato: arrapato perchè a digiuno da vari giorni, incazzato perchè temevo che Laura mi avrebbe respinto: le cose andarono in effetti così, ma in un modo imprevisto: la telefonata di Laura mi lasciò di m….: in poche parole mia moglie mi comunicava che restava fuori a cena con i colleghi di lavoro….sembra che sia tradizione, alla fine del film: probabilmente sarebbe tornata tardi: non aspettarla e andare a dormire, questo il suo consiglio!

Dopo una notte schifosa, sempre mezzo sveglio illudendomi di sentire arrivare una macchina che non arrivava mai, mi addormentai alle sei di mattina: dopo due ore la sveglia metteva fine al mio sonno e la lunga giornata cominciava.

Ero già in negozio quando Laura mi telefonò per dirmi che non era ancora tornata a casa, ma che sarebbe arrivata verso mezzogiorno: meglio tardi che mai.
Alle dodici chiusi il negozio e andai a casa: dopo un pò si sentì un auto fermarsi davanti a casa: guardai dalla finestra: vidi una BMW nuova di pacca, nera e lucidissima che si fermava, e dopo pochi istanti mia moglie fece il suo ingresso: aveva una camicetta bianca slacciata abbastanza da far vedere un reggiseno leopardato che aveva le coppe aperte sui capezzoli, una minigonna pure leopardata con uno spacco vertiginoso: il tanga, che si intravedeva dallo spacco era ovviamente leopardato anche quello: come non bastasse anche l’ombretto era distribuito a macchie…insomma, come disse Laura entrando:
” Piacere, sono lady Leoparda!”
Se almeno fosse scoppiata a ridere, sarebbe stato un sollievo, ma mia moglie era seria mentre diceva�sta stronzata: Laura fece qualche passo, poi si lasciò cadere sul divano:
“E’ stata una giornata folle, quella di ieri: siamo andati a girare alcune scene in esterni fuori città, verso Como: lì ha una villa il boss…”
“E chi sarebbe il boss?”
“E’ il produttore del film, quello che ci mette il grano, no?!”
“Ah, ecco…”
“..ed è lui che mi ha trovato il look e il nome d’arte! Guarda!”
Laura tirò fuori dalla sua borsa un volantino 24 x 30: c�era lei, con addosso la stessa biancheria che aveva in quel momento, con la scritta �Lady Leoparda� di traverso..la foto doveva essere stata ritoccata, perché le tette di mia moglie spiccavano molto più rotonde di quello che erano realmente, evidentemente l�organizzazione disponeva di abili professionisti in ogni campo�
�Mi spiace di doverti dare una notizia che non ti farà piacere, almeno credo: stasera non sarò a casa, anzi da quello che ho capito non sarò a casa per qualche giorno��
�Ma perchè, dovrai stare via da casa?” …la mia coglionaggine certe volte spaventa anche me….
“Perchè non è che una diventa la preferita del boss facendogli i panini col salame o le tagliatelle al ragù….se oggi sono arrivata qui con la macchina del capo, guidata dal suo autista, e stasera mi verrà a prendere la stessa macchina è perchè ieri sera mi sono guadagnata la pole position fra tutte le varie zoccole che partecipavano alla cena per la fine del film…cominci a capire come funziona?”
Non ero in grado di rispondere: passata l’eccitazione di sapere mia moglie porno star, passata la sensazione di sollievo per avere trovato il modo di uscire dai debiti…rimanevo con il peso delle corna sulla testa…: un conto è sapere che tua moglie fa sesso a pagamento per risollevare le sorti della famiglia, un conto è sapere che è l’amica ufficiale di uno che ha più soldi di te e che se l’è comprata e l’adopera come gli pare a lui…
“Ma allora …te ne vai? Vai a stare da quello là?”
“Dai, non esser patetico: mi è capitata una botta di fortuna: lo sai che in casa mia non c’è mai stata una lira: sono stufa di vivere come una poveraccia: non andiamo mai in vacanza, mai al ristorante, sempre vestita con gli avanzi di mia sorella…lo so che è anche perchè non ho uno straccio di lavoro…beh, adesso un lavoro ce l’ho, non sarà una cosa da andarci fiera, ma posso guadagnare qualcosa: non posso perdere quest’occasione: è l’unica che ho….ascolta: in un sacco di famiglie il marito si deve trasferire per un paio d’anni in un’altra città per non perdere il lavoro: immagina che io mi sia trasferita per lavoro chessò�a Roma: quando potrò tornerò a casa, passerò tutto il mio tempo libero con te: in un paio d’anni avrò messo via abbastanza soldi per tirarci definitivamente fuori dai guai e torneremo a vivere insieme…”
�Ma allora�.�
“Senti, in questo momento sono la punta di diamante della “Grosso Production”, e girerò almeno una decina di film: il che ci farà recuperare un bel pò di quelle rate! Certo dovrò passare un bel pò di tempo fuori di casa, ma vedrai che alla fine ne sarà valsa la pena!”
Dopo un pranzo ingoiato con grande sforzo bacia Laura e me ne tornai in negozio, per il solito tragico pomeriggio che non passava mai, quando finalmente tornai a casa Laura era già andata via, sul tavolo della cucina era rimasta la sua foto: a mezzogiorno la mia attenzione si era concentrata sulle tette �photoshoppate� di mia moglie, ma adesso mi accorgevo che si trattava di un volantino pubblicitario, in fondo, su una striscia lasciata in bianco era stato scritto con un pennarello
�Questa sera al XXXXXXX70, la nuova pornostar Lady Leoparda� dalle 23.00 alle 02.00, Ingresso vietato ai minori di 18 anni.�
E adesso sapevo anche dove andava: il XXXXXXX70 è un locale di lap dance: ….l’idea malsana si sviluppa immediatamente: prendere lo scooter e andare a Milano: sono solo le 20: mangio qualcosa, studio bene la strada, alle 22 mi metto in tasca un berretto da baseball e filo in città: arrivo che il locale sta aprendo: il primo shock: i manifesti con Laura all’ingresso, con la scritta “lady Leoparda” e “Prima assoluta”: solo a leggerle mi viene duro…entro, carta d’identità e 50.000….non male per vedere la propria moglie far la troia…in un salone 15 x 15 metri, con al centro un ring col pavimento rosso ci saranno 150 persone, quasi tutti ragazzotti scesi dalla provincia: comaschi, bresciani, bergamaschi…un buttafuori in maglietta nera con scritta “security” si aggira tra le sedie: sarà alto due metri per 120 kg…la musica è assordante: cerco di stare un pò indietro, col berretto sugli occhi….dopo un pò entra una bionda con vistose tette finte: inizia a dimenarsi, nel giro di un quarto d’ora è nuda come mamma l’ha fatta: si sdraia sul ring, le portano un secchiello da champagne con dentro un cazzo di gomma: inizia portandoselo alla bocca, poi se lo strofina in mezzo alle due tettone a melone, e poi, ovviamente se lo infila alternativamente in figa e in culo….il pubblico fa un casino inimmaginabile, un ragazzotto in prima fila cerca di allungare una mano sul culo della bionda, ma il buttafuori lo appiccica alla sedia con due dita…la bionda va avanti per un pò, poi scende in mezzo al pubblico: certo che ne ha di coraggio: ha addosso solo le scarpe, con 12 cm di tacco, e passa tra le sedie dove stanno appollaiati 150 tipi assatanati…ovviamente il gorilla le sta ad un centimetro di distanza, pronto ad intervenire….vabbè, dopo la passeggiata in mezzo al pubblico la tipa sparisce dietro una porta e un paio di kellerine in topless portano un pò di bicchieri di coca e aranciata: passa così un altra ventina di minuti: ad un certo punto la musica si abbassa e dagli altoparlanti una voce annuncia il prossimo numero: “…signore (ma se non c’è nemmeno una donna tra il pubblico!) e signori (si fa per dire….sono dei tali bifolchi….) per la prima volta a Milano��LADY LEOPARDA!!!!!!!!!!” la musica torna a livelli folli, le luci si abbassano, uno spot illumina un angolo del ring: dal buio si materializza una figura: il fascio luminoso la tiene inquadrata mentre raggiunge il centro del ring, si gira verso i quattro lati, ha addosso una cappa, ovviamente leopardata: con un gesto la lascia cadere: roba da non credere: oltre ai capelli, a caschetto con tutti i puntini, appunto come un leopardo, sul viso ha dipinta una mascherina beige e marrone, anche i capezzoli sono stati dipinti a puntini giallo/beige e marrone…e lo stesso il pube: come se avesse un tanga, ma è la sua pelle ad essere tutta a puntolini… faccio un pò fatica a riconoscere Laura sotto quel trucco, e mi consolo, pensando che almeno potrà, un giorno, rifarsi una vita privata: essendo già praticamente nuda mia moglie non ha nessuno strip da fare, e infatti si limita a fare un giro intorno al ring, poi fa segno a due del pubblico di salire: cazzo ditemi che non è vero…….
Il buttafuori aiuta i due ragazzotti a salire: sospetto che si tratti di due “comparse”, ma non ne sono del tutto sicuro: i due comunque si piazzano sdraiati sul ring, e Laura si avvicina camminando a gambe larghe: praticamente sta offrendo ai due ragazzotti la vista “da sotto” della sua figa perfettamente rasata: nemmeno se uno fa il ginecologo la vede così bene… i due non allungano le mani, il che mi conferma che non sono due scelti a caso tra il pubblico, adesso mia moglie si inginocchia accanto ai due: gli fa togliere la maglietta con cui erano saliti, e si diverte a strusciarglisi addosso con le tette…a volte li sfiora appena coi capezzoli, a volte gliele schiaccia addosso….i due fanno smorfie come se stessero soffrendo le pene dell’inferno: ad un certo punto uno dei due chiude gli occhi: pochi secondi dopo una macchia inequivocabile compare sui suoi jeans attillati: Laura lo sgrida agitandogli un dito sotto al naso e lo manda giù dal ring: resta sola con l’altro: si mette a pecorina e in mano al secondo compare un cazzo di gomma: mia moglie gli agita il sedere davanti al naso: lui “capisce” e l’accontenta: il robusto aggeggio scompare nella capace figona di Lady Leoparda, che agita il bacino in tutte le direzioni: il ragazzo la stantuffa facendolo andare dentro e fuori….le fa le smorfie più esagerate, poi si lascia cadere a terra e, a gambe larghe e ginocchia flesse, lo fa continuare, mentre lentamente, muovendo il bacino, compie un intero giro su se stessa per farsi vedere bene dal pubblico, che nel frattempo si è alzato alle seggiole….Laura continua per parecchi minuti, infine si alza e, seguita dal buttafuori scende tra il pubblico: parecchie mani si allungano per toccarla, lei deve aver dato il placet perchè il gorilla non interviene più di un tanto: a un certo punto si ferma davanti ad tizio sui trent’anni, uno con gli occhiali da secchione: Laura glieli prende, se li fa scivolare un paio di volte in mezzo alle gambe mentre il ruggito del pubblico arriva al parossismo, poi glieli rimette, evidentemente opacizzati, sul naso: il tizio cade a sedere: fatta questa manovra Laura prosegue il giro: a un paio di tizi accarezza il bozzo sui pantaloni mentre gli dice qualcosa che nessuno sente, ma dal labiale sembrerebbe qualcosa come “Apperò….”
Io sto sempre nascosto, anche se mi rendo conto che in mezzo a quella bolgia mia moglie non riuscirebbe a trovarmi nemmeno se le avessi giurato di esserci: finalmente Laura scompare anche lei dietro alla solita porta: piano piano il rumore diventa meno assordante e ricominciano a girare le consumazioni: io approfitto del momento per squagliarmela prima di fare la fine del primo “partner”: recupero la carta d’identità e mi fermo fuori a fumare.
Rimasi parecchio tempo fuori dal locale, camminando su e giù: non sapevo perchè restavo lì, o almeno pensavo di non saperlo: lo capii quando gli spettatori cominciarono ad uscire, verso l’una del mattino: come ho già detto il 90% del pubblico, ma forse anche di più, erano ragazzotti di provincia, che avevano a malapena i 18 anni necessari ad entrare: uscivano a gruppi di 3 o 4, si accendevano le sigarette e commentavano ad alta voce lo “spettacolo”: con mia sorpresa, e non vi parlo dell’eccitazione che ciò mi procurava, la maggior parte di loro stava commentando in termini decisamente volgari ma estremamente favorevoli il numero di Laura, pardon, di lady Leoparda…: i “Cazzo che porcona la leopardona” o “Altro che leoparda, lady troiona dovrebbe farsi chiamare…” “hai visto come l’ha fatto venire quello che era con lei sul ring: e senza neanche toccarlo, solo a girargli vicino con la figa all’aria!” “Ho visto che dentro c’era la pubblicità del film con la leoparda…” “bah, sarà la solita roba…ormai s’è visto tutto: a me piacerebbe portarmela a letto quella troiona….”
Se guardare Laura durante lo show era stato eccitante, sentire i commenti che tutti quei ragazzini facevano su di lei lo fu ancora di più: quando me ne tornai a casa ero ancora in uno stato di confusione mentale, un misto di eccitazione ma anche di tristezza, perchè, per la seconda notte consecutiva Laura non era con me, ma avrei dovuto abituarmici…
La mattina seguente me ne andai in negozio sperando di ricevere una telefonata da mia moglie, ma in tutto il giorno non si fece sentire, e nemmeno il giorno successivo: confesso che cominciavo ad essere preoccupato: fu solo dopo tre giorni che, in negozio mi arrivò la sua telefonata: era a Roma, dove si sarebbe esibita in un locale simile a quello di Milano, alla mia domanda di dove fosse stata nei giorni precedenti parlò di Torino, poi di Bologna: sarebbe andata fino a Bari, per poi risalire, di spettacolo in spettacolo a Milano,in tempo per la presentazione del suo film…alla mia domanda di chi l’accompagnasse in giro per l’Italia cercò di stare nel vago: erano in diversi, il boss il suo autista…stamo apposto pensai: a fare la troia in giro per l’Italia….con il protettore al seguito�

Mia moglie rientrò a casa lunedì successivo, nel primo pomeriggio: da lì mi fece una telefonata in negozio,e io quella sera chiusi prima del solito per tornare a casa prima possibile: quando entrai la trovai in cucina che preparava la cena: avrei voluto festeggiare il suo rientro andando a cena fuori, ma Laura non ne aveva voglia:
“Guarda, ho mangiato fuori tutti giorni: non ne posso più: tutto quello che voglio è una pasta in bianco, due fette di prosciutto e una bottiglia di minerale bella fredda!”
“Ma cosa hai fatto in tutto questo tempo?” mi veniva in mente mia madre quando tornavo a casa in licenza dal servizio militare….
“Sinceramente: di tutto, di più! Mi sono esibita nei locali di strip e lap dance di mezza Italia: te l’ho detto, siamo arrivati fino a Bari…ho visto di quelle facce…puoi immaginare che i gestori di ‘sti posti non siano proprio degli angioletti….ci devono essere di quei giri….brr, meglio non sapere….”
“Ma che genere di numero fai, sei una lap dancer? E dove hai imparato a ballare?” Ovviamente non volevo ammettere di averla vista all’opera, per cui facevo l’ingenuo…
“Per la verità non faccio la lap dancer, mi esibisco da sola: faccio un pò di mossette, poi mi sdraio….”
“E poi?”
“Ma niente, gioco un pò con la fighetta…insomma la sgrilletto un pò, ci metto un giocattolo…”
…e io me le faccio anche raccontare ‘ste cose…per lo meno dovrei scoparmela mentre me le dice…
…”adesso ho qualche giorno libero, sai, mi sono venute….”
Ma certo, potevo arrivarci da solo…una ragazza con le mestruazioni non “lavora”…e così anch’io me ne andrò in bianco…come ho fatto negli ultimi 10 giorni…solo che adesso ce l’ho qui…con la sua bella faccina pulita, senza il trucco da lady leoparda….adesso però le faccio un paio di domandine….
“E il tuo boss? Sempre attaccata a lui?”
“Bah, certo, quando va da qualche parte io lo seguo…nell’ambiente si usa così…”
“E suppongo che si usi anche che portarsela a letto l’attrice preferita…”
“Meno di quello che pensi: è un mondo basato più sul mostrare che sul fare…del resto lo sai: a stare tutto il giorno in mezzo a ragazze nude si finisce per farci l’abitudine…e dopo un pò la cosa non ti fa nemmeno più effetto!”
“Non mi dirai che in questi dieci giorni ti sei presa solo dei cazzi finti…..”
“Non solo…ma soprattutto sì, soprattutto giocattoli!”
“Non ci credo!”
“Non so cosa farci: anche se dormo col boss non passiamo affatto le notti a scopare come ragazzini…a parte che ragazzino quello non è più da un pezzo….è già nonno….”
“Beh, ma allora …..che gliene frega di averti sempre al seguito?”
“Ma te l’ho detto, è una questione di prestigio: tutti quelli che lavorano ad un certo livello in quel campo si fanno accompagnare da una ragazza della loro scuderia…..e ovviamente di solito è l’ultima arrivata…anche per farle un pò di pubblicità…”
“Insomma, castità quasi assoluta….”
“Beh, quasi, sì quasi….”
“Allora qualcuno ti si è fatto….e chi era?”
“Puoi immaginartelo: i gestori dei locali….quelli non sono nonni, di solito…”
“Ah, ecco chi: tutti i gestori di tutti i locali?” Lo so diventavo un pò stronzo, ma dovevo sapere…..
“Eh, più o meno…”
“Più o meno?”
“”In qualche caso il locale lo gestiscono in due….magari uno fa il buttafuori e l’altro tiene i conti….
Eccola là, la troia: Milano, Torino, Bologna, Firenze e Bari… poi di nuovo a Milano: magari ne ho saltata qualcuna, ma l’ordine di grandezza è quello: Laura è nuova, bisogna provarla, figuriamoci: gestore, socio, gorilla: tutti a fottersela appassionatamente…a turno o tutti insieme, tanto…è la troia che si esibisce stasera…domani riparte, bisogna approfittare: prego signorina, si sfili le mutande e si appoggi sulla scrivania…
Ce l’ho duro, durissimo, mi scoppia nei pantaloni…’sta grandissima zoccola racconta le sue troiate come un rappresentante di gomme e matite che parla degli ordini che ha piazzato…elenca, snocciola, non batte ciglio: due là, una qua….io immagino le scene, lei racconta tra l’annoiato e il modesto….
“Eggià, son soci…dividono tutto: lavoro, incassi e zoccole….” l’ho già detto, sto diventando stronzo, ma il vero guaio è che a me…no, niente: per carità, mi paga il debito, ma cosa te ne fai di una moglie troia se se la godono solo gli altri? Devo trovare una via d’uscita:
“Allora resti a casa perchè “fuori servizio”?”
“Beh, sai com’è…per qualche giorno non potrei lavorare…tanto vale che mi riposi un pò: riprendo venerdì sera…starò tre giorni di fila a Milano, in due locali…poi ripartiamo, perchè esce la videocassetta del film: così la vendono nei locali dove mi esibisco….

Non mi rimaneva che fare buon viso a cattivo gioco: Laura rimase in casa, passando la maggior parte del tempo a letto, dormendo, mentre io ingannavo il tempo inventandomi lavoretti stupidi giù nel box: visto che avevo le mani occupate, ma la mente poco o nulla, mi trovai a rimuginare sui programmi di mia moglie: alla fine avevo deciso che sarei andato in uno dei locali, e mi sarei pure comprato la cassetta, così, tanto per avere un’idea delle capacità troiesche della signora!
Venerdì dopo mangiato Laura mi salutò, promettendomi di telefonarmi appena le fosse stato possibile.
Come avevo già fatto alcuni giorni prima, dopo cena mi recai a Milano: rimasi però deluso perchè quella sera Laura non si esibiva lì: ma bastò chiedere a un paio di clienti per scoprire che il luogo della sua esibizione era un altro locale in viale Padova: con lo scooter impiegai pochi minuti e arrivai al locale mentre stava per iniziare lo spettacolo: solita procedura d’ingresso e solite 50.000 lire: anche stavolta mi piazzai in posizione defilata e attesi la comparsa di mia moglie in mezzo ad un numero incredibile di gente di tutte le età: il locale era decisamente diverso da quello dell’altra volta: al posto del ring c’era il classico bancone stile USA con due pali lucidissimi, su cui un paio di ragazze stavano già volteggiando: come si usa in America gli spettatori potevano infilare nelle giarrettiere o nei tanga delle ragazze delle “mance”: allo scopo si potevano comprare all’ingresso, alla modica cifra di mille lire l’uno dei biglietti simil-dollaro, che la maggior parte degli spettatori già stringeva in mano sventolandoli.
Dopo diversi cambi di ballerine venne il turno di Laura: il suo numero non fu diverso da quello che avevo già visto, anche se si aggiunse il fatto che moltissimi spettatori le infilarono nell’elastico delle giarrettiere, approfittando dell’obbligata vicinanza per carezze e palpeggiamenti che in qualunque locale americano sarebbero costati all’indisciplinato spettatore l’immediato intervento della security: ma Laura non si stava esibendo in California o a New York, e quindi nessuno ebbe nulla da ridire su questi contatti.
Mentre Laura si esibiva cominciarono a girare le kellerine, questa volta senza bevande, ma con vassoi di videocassette: me ne feci dare una: sull’astuccio una foto di mia moglie mentre, a pecorina, si sta facendo scopare da un negro gigantesco, mentre un’altro si stava facendo spompinare: il titolo “Lady Leoparda si dà da fare” aveva un sottotitolo suggestivo ” La trasformazione di una casalinga tranquilla in una porca scatenata” …evvai!
Non avevo tanta voglia di assistere a tutto lo spettacolo, che dopo Laura prevedeva altre ragazze sul bancone, ma mentre stavo cercando il modo di andarmene senza attirare troppo l’attenzione, notai una porta, nascosta da una pesante tenda scura: la porta era stata aperta , per permettere a due tizi di mezza età di entrare accompagnati da uno della security: il loro passaggio non fu velocissimo, e mi diede il tempo di vedere una scala, in fondo ad un corridoio, che saliva al piano di sopra: visto che le toilettes erano ben segnalate da tutt’altra parte la cosa mi incuriosì: ordinai un’aranciata ad una kellerina e , quando me la portò mi piazzai a un paio di metri dalla porta: i due ne uscirono una ventina di minuti più tardi: ridevano e scherzavano tra di loro: mentre mi passavano davanti sentii che uno diceva all’altro: “I soldi spesi meglio della settimana!” “Anche se condo me: era proprio una bella troietta!” “Ah ah ah, la mia era più una bella troiona!”
Non ci voleva molto a capire che la porta che dava l’accesso al piano di sopra permetteva ai clienti che lo desideravano di incontrarsi con le ragazze: a questo punto la domanda sorgeva spontanea: di sopra ci andava anche Laura?
Per scoprirlo dovevo capire con chi bisognava mettersi in contatto per un “incontro ravvicinato” con una delle “artiste” del locale!
La cosa non richiese molto tempo: un tizio si era infatti alzato ed era andato da un tizio sui 60 anni , che stava seduto in un angolo del locale con aria indifferente: i due parlottarono pochi secondi, il cliente indicò mia moglie sul palco che aveva concluso il numero e stava facendosi infilare nelle giarrettiere i biglietti fasulli da un dollaro: il tizio fece di sì con la testa, poi gli dovette dire la cifra, perchè il tizio mise la mano al portafogli, contò 5 biglietti da 50.000 lire e poi si accodò ad un buttafuori che il vecchio aveva chiamato, seguendolo alla famosa porta…
Stavo proprio apposto: avevo la prova che nel giro di un paio di settimane mia moglie era diventata una puttana di professione: parliamoci chiaro: fare foto “glamour” è un innocente divertimento che molte donne, anche famose si sono concesse, qualche filmino erotico col fidanzato o marito è anche quella una abitudine che oggi, in tempi di elettronica digitale, ha preso piede, anche se 15/20 anni fa non era poi così diffusa, partecipare come attrice ad un film porno, con attori con cui non si ha alcun rapporto di amicizia o affinità è già qualcosa di molto vicino al meretricio: esibirsi in locali dove centinaia di persone alla volta buttano l’occhio sui tuoi particolari più intimi è anche quella una forma, magari blanda, di prostituzione, ma accettare di avere rapporti con chiunque chieda di averne in cambio di un pò di soldi…beh, quello è proprio fare la puttana: ora, se ad una simile condizione una donna ci arriva perchè, chessò, ha tre figli da mantenere, il marito scappato o in carcere, l’affitto da pagare etc etc…può essere una situazione comprensibile ed anche, se non si è troppo ipocriti, giustificabile, ma finire a vendesi nel retro di un locale di lap dance dopo soli 15 giorni da quando si è diventata una porno star….beh, questo mi dava un pò da pensare….anche se, lo devo confessare ancora una volta, la faccenda mi eccitava non poco!
Il secondo problema che si apriva era il seguente: Laura si stava dando tutto questo da fare per accorciare i tempi di restituzione del mio debito? In altre parole, ogni scopata che si faceva a pagamento o come omaggio a gestori e personale dei club dove si esibiva, finiva in un “fondo restituzione” o era semplicemente un “di più” da lei dovuto come attrice neofita e come tale soggetta a varie “vessazioni” come ultima arrivata?
Un’ultima domanda mi girava nella testa: ma quelli che ormai gestivano mia moglie avevano dovuto minacciarla in qualche modo per forzare la sua volontà, o le avevano spiegato cosa doveva fare e lei si era messa a farlo tranquillamente? Giusto per saperlo….
Ormai lo spettacolo era ricominciato, io cercavo di tenere d’occhio il tizio in fondo al locale, quello, per intenderci, che prendeva i soldi da chi chiedeva di salire dalle ragazze: non che ci fosse la coda (viste le tariffe), ma comunque ogni tanto qualcuno si avvicinava al vecchio, e, dopo un rapido scambio di battute e di quattrini, veniva accompagnato dietro la famosa porta da un buttafuori: da quando avevo notato il movimento era già saliti almeno in sei o sette, ma potevano anche essere stati di più, certo, le ragazze erano parecchie, io ne avevo viste esibirsi almeno una decina, Laura compresa, e per quel che ne sapevo potevano anche essercene delle altre di sopra, comunque che ci fosse un giro ben avviato era chiaro.*
Comunque a questo punto mi conveniva andarmene a casa, anche perchè avevo proprio voglia di vedere la cassetta che avevo comprato: certo che ero messo bene: pieno di debiti, spendevo soldi per vedere mia moglie fare la troia su un palco, comprare le sue cassette porno…e poi andare in bianco: avrei dovuto almeno attivarmi per avere dei biglietti omaggio!

*(Parecchi mesi più tardi il locale di via Padova sarebbe stato chiuso dalla Polizia per l’ovvio motivo che una cosa del genere non può certo continuare all’infinito senza un intervento delle forze dell’ordine, che magari per un pò chiudono un occhio, ma prima o poi li aprono tutti e due.)

Erano quasi le due quando arrivai a casa: il maledetto scooter era rimasto senza benzina e la riserva non era bastata a farmi giungere a destinazione, per cui ci arrivai a spinta: lo sbattei contro il muro di casa e andai a farmi una doccia, dopodichè mi piazzai sul divano con la cassetta di Laura nel videoregistratore: i primi minuti erano di pubblicità di altre cassette della serie: appresi così che la “Grosso Productions” aveva diverse “collane”: c’era quella dei classici del porno, con Gola Profonda e altri vecchi film passati in cassetta, quella delle star più famose, con la Orlowsky, Cicciolina, Marina Frajese, Lilli Carati e via dicendo, i filmati amatoriali, con video girati da dilettanti in casa loro (in pratica i predecessori di Youtube e simili) e i filmati con attrici che venivano definite “dilettanti”, probabilmente perchè si “dilettavano” a farsi trombare in tutti i modi, ma girati con macchine, operatori e ambientazioni professionali e montate con apparecchiature altrettanto valide: a farla breve la cassetta dall’originale titolo di “Scambio di coppie” aveva come protagoniste oltre a mia moglie altre tre ragazze e quattro uomini : la storia me l’aveva già anticipata Laura e, francamente era semplicemente una scusa per far vedere una serie di scopate, tante quante le diverse combinazioni tra 4 maschi e 4 femmine consentivano: con mia grande eccitazione potei quindi vedere Laura all’opera con i quattro protagonisti maschili: dapprima uno e poi, via via, due, tre e tutti e quattro: la vidi quindi scopata, inculata, mentre spompinava uno con l’altro che la fotteva da dietro, mentre la sfondavano in figa e nel culo in contemporanea, mentre le sborravano in faccia, sulle tette…dappertutto: insomma, raccolta in meno poco più di un’ora tutta una serie di porconate a cui Laura sembrava partecipare entusiasticamente: perfino il sonoro era fornito direttamente da lei, la voce era riconoscibilissima, senza che una sconosciuta doppiatrice la sostituisse: e la grandissima vacca non si limitava ad ansimare o a dire “Sìì, sìì…” incoraggiava il (o i) partner con frasi ad hoc che per me risultarono ancora più eccitanti delle immagini stesse: sentir dire alla propria moglie “Sìì, sfondatemi il culo coi vostri cazzoni” o “… e adesso sborrami in faccia, vecchio porco” non è roba per stomaci delicati, ed io, in pieno raptus del guardone, mi segai varie volte, anche nei giorni seguenti, solo sentendole dire tutte quelle sconcezze!
Potevo immaginare che avere per le mani una che, oltre a inventarsi un sacco di frasi oscene, faceva anche risparmiare, grazie all’enfasi che ci metteva, sulle spese di editing non doveva essere dispiaciuto alla “Grosso Productions”, se poi la signora (si fa per dire) spingeva le sue tendenze esibizionistiche ad esibirsi nei vari locali di tutta la penisola, offrendo qualche quarto d’ora di divertimento anche ai gestori e al personale dei locali stessi, oltre che accettando di soddisfare anche qualche cliente in vena di spendere…non si poteva che dire che “era nata una stella”!

Quello che proprio non mi andava nella situazione era il fatto che , in pratica Laura ed io eravamo permanentemente separati, e che io riuscivo a stare con mia moglie solo in minuscoli ritagli di tempo: d’altra parte non potevo certo seguirla nei suoi spostamenti in giro per l’Italia: per fortuna per un certo periodo, legato alla realizzazione del secondo film, più lunga del primo, mia moglie rimase “in zona” per una decina di giorni, esibendosi in vari locali: sinceramente non pensavo che ce ne fossero così tanti, ma in effetti molti erano appena stati aperti, e Laura ne divenne presto una delle star.
Per parecchi giorni non mi telefonò, ed io cominciavo ad essere un pò nervoso: finalmente ricevetti una chiamata:
�Finalmente, ma dove sei finita?�
�Siamo a Bari!�
” Ancora a Bari? Ma non stavi girando il film qui a Milano?” le chiesi un pò scocciato….
“Sì, ma quando ho finito mi hanno detto che dovevamo andare a fare un giro nei nuovi locali che il boss ha aperto qui al sud…adesso starò via per qualche giorno, poi dovrei tornare a casa per un pò…”
Ricordo di aver pensato:”Già, quando la troia ha le sue cose la si manda a casa, così non c’è nemmeno bisogno di da darle da mangiare….”
Sentii sullo sfondo che qualcuno la chiamava:
“Laura, ma dove cazzo sei?” Il tono era brusco e villano, ma Laura rispose in maniera quasi servile:
“Oh, mi scusi… eccomi,sto arrivando”
Sibilò un “ciao!” nel telefono e mise giù…
Quella telefonata non mi piacque nemmeno un pò: era ovvio che mia moglie doveva essere in una situazione di costrizione, la fretta con cui aveva interrotto la telefonata poi era esagerata…: cominciai a rimuginarci su, e quella notte non riuscii a dormire….: sinceramente non sapevo cosa fare…ma l’indomani mattina le cose si sarebbero chiarite: ma nel modo peggiore.
Avevo appena aperto il negozio che mi arriva una telefonata: e la mia banca: il vicedirettore mi avverte che è arrivato un effetto da pagare: sono due milioni, ma il conto è scoperto: primo pensiero: è adesso cosa faccio? Secondo pensiero: ma allora il “lavoro” di Laura?
Me l’hanno portata via per niente, le fanno fare di tutto e nemmeno mi pagano il debito: maledetti bastardi! Come faccio ad avvertirla che si sta buttando via per niente? E non sarà che, così lontana da casa, è anche in pericolo? Non c’è granchè da fare: o vado dai Carabinieri, ma di sicuro c’è solo che mi tocca spiegare tutta la storia…no, non ce la faccio….piuttosto mollo il negozio e cerco di trovarla e portarla via….ma dove vado? Rimugino tutta la mattina, poi decido: chiedo al figlio del mio vicino se mi può dare un occhiata al negozio per qualche giorno: è studente, qualche giorno in negozio a studiare lo può anche passare…lo ringrazio, torno a casa: preparo un paio di borse e vado a Milano, in stazione centrale: compro un pò di quotidiani del sud: e cerco, nella pagina degli spettacoli, quei piccoli annunci che “segnalano” che in città c’è “uno spettacolo speciale”: sfoglio pagine e pagine, poi finalmente eccola: “Alla BXXXA, di Barletta: domani e dopodomani “Lady Leoparda” due spettacoli: alle 22.00 e alle 24.00 Severamente vietato ai minori.
In banca ho prelevato tutto quello che c’era, (dell’effetto da due milioni me ne frego: ho detto al vicedirettore che pagherò quando sarò tornato a casa) ho in tasca poco meno di un milione: prendo un biglietto di seconda per Barletta e alle 11.00 il treno parte: mi studio una carta stradale della zona: sono deciso a prelevare Laura dal locale dove lavora appena finito il secondo spettacolo, noleggerò un’auto e la porterò il più lontano possibile: ma non tornerò di certo a casa….dovremo sparire del tutto e per un bel pò non farci vedere in zona!
Ci vogliono circa 10 ore per arrivare a Barletta…la cosa più difficile sarà trovare l’autonoleggio..ho una carta di credito, ma non so se funziona ancora….cerco di dormire durante il viaggio, ma è dura: l’unica cosa a favore è che conosco la città: anni prima avevo fatto il Car in una caserma dell’artiglieria….
Miracolosamente il treno non porta ritardo o quasi: sono quasi le dieci di sera e sono a destinazione: scendo, cerco di orientarmi…sì. la città, in centro non è cambiata: rivedo il Colosso, la taverna della Disfida….chiedo a un poliziotto dov’è via Fxxxxxxxxo: me la indica: a piedi vado a vedere com’è il locale: in una vietta buia è l’unico punto bello illuminato: in origine doveva essere un garage…hanno creato un ingresso, intorno a cui sono appesi i manifesti delle “star” della serata: le solite tre zoccole: una biondona con enormi tette siliconiche, nome d’arte Deborah, Laura, pardon, Lady Leoparda, e per ultima una tipina bruna,tutta occhi- e tette finte- magra magra…si fa chiamare Lilli….ci manca solo il Vagabondo…
Visto che lo spettacolo sta per cominciare entro, col solito berretto calato in testa…mi viene un attimo di panico quando mi ricordo che bisogna lasciare la carta d’identità…ma il cassiere non la guarda nemmeno: che ho + di 18 anni si vede subito….
Come al solito mi piazzo in posizione defilata: la solita musica ad altissimo volume: qui le ragazze si esibiscono su un biliardo: povero tavolo: dopo una vita spesa a far rotolare biglie sul suo panno verde, sacro, da non profanare, adesso i tacchi a spillo delle zoccole che si esibiscono lo massacrano…chissà ogni quanti spettacoli lo cambiano….
non c’è la folla dei locali di Milano, saremo in meno di 50 persone: a maggior ragione bisognerà stare attenti a non farsi notare: la prima cosa è scoprire se c’è anche qui ( e vuoi che proprio qui non ci sia?) il “retrobottega” , dov’è e come ci si regola per accedervi: poi vedrò il da farsi.
Inizia lo spettacolo, la biondona entra e comincia a spogliarsi: si muove maledettamente bene, e non è in alto come sul ring di Milano: chi è in prima fila la potrebbe toccare facilmente, ma qui i buttafuori sono due…e nemmeno qua hanno un’aria amichevole!
La ragazza ormai è nuda, o meglio le parti interessanti lo sono, poi calze, scarpe e reggicalze fanno da cornice… qualcuno le porta una sedia: le si sistema e inizia a sgrillettarsi: mi accorgo che il biliardo è su una piattaforma girevole: hai capito che organizzazione…così tutti possono vedere “il rosa” che diventa sempre più lucido e acceso….la tipa fa un sacco di versi, ansima, scuote la testa…è anche abbastanza convincente…poi caccia un strillo, butta indietro la testa e resta immobile, con la figa tenuta spalancata da due dita…resta così mentre il biliardo compie un giro intero….poi scende : guardo bene dove sparisce: il locale è lungo almeno 20 metri, in fondo c’è un bancone bar, con la solita porticina da cui i baristi di tutto il mondo vanno e vengono con casette di birre e gazzose varie: la biondona ci sparisce dietro: il pubblico si sposta verso il bar: questo dev’essere il momento buono….infatti uno del pubblico scambia qualche parola con uno dei buttafuori: anche qui la solita scena: i fogli da 50.000 sono solo tre…la provincia è meno cara della metropoli, è logico: non lo accompagna: gli fa segno di andare dentro e poi tenersi a destra….
La maggior parte degli spettatori sono giovani: chiedono il classico “Peroncino”: nulla è cambiato dai tempi della mia naja…mi ricordo che la puttana per i militari stava anche lei in una bottega…almeno per me era un negozio: ingresso a livello stradale e saracinesca, di quelle di lamiera ondulata sottile, grigie…io avevo solo accompagnato un camerata siciliano: diceva che se non scopava tutti i giorni gli veniva mal di testa: tutta la caserma lo chiamava “Minchiuzza”….
Bene, lo spettacolo riparte: io mi attardo al bar, dopo il caffè, per stare sveglio, prendo anch’io un Peroncino….La portina si apre, mia moglie entra con addosso una cappa disegnata a macchie di leopardo: i suoi tacchi altissimi (e ci cammina benissimo!) fanno un fortissimo ticchettio sul pavimento di cemento: sale sul bigliardo: il numero è quello classico: dopo un pò di sgrillettamento lo speaker offre al pubblico la possibilità d’infilare i soliti cazzi finti nella figa di lady leoparda: la selezione avviene come un’asta:
” Forza signori, chi offre 5000 lire per infilare questo bel cazzone nella figa di lady leoparda?”
Porca miseria , siamo arrivati a questo punto…un paio di ragazzotti sventolano biglietti verdi da 5000….ma qualcuno rilancia:
“glielo ficco io, per dieci!”
La competizione prosegue, e alla fine, per 40.000 lire, è un distinto quarantenne con occhiali d’oro -e la tipica aria da commercialista- che si prende il gusto di infilare un cazzone di gomma nera nella figa rosa acceso di Laura, che agita il culo, lo incoraggia a muoverglielo dentro, mentre il biliardo gira per permettere a tutti di vedere 25 centimetri di gomma sparire dentro alla figa dilatata di mia moglie!
Nonostante sia lì, a mille km da casa perchè sono convinto che Laura non sia più tanto d’accordo su come viene utilizzata, il cazzo mi è venuto duro come il marmo: non oso pensare a come proseguirà la serata:
dopo che il “commercialista” è sceso dal tavolo altri due spettatori, rispettivamente per 50.000 e per 40.000 lire sono autorizzati a infilare cazzi gomma dentro mia moglie: visto che la quotazione dell’infilamento si è stabilizzata, lo speaker offre il diversivo:
“E adesso, quanto mi offrite per il culo di Lady Leoparda?”
L’asta parte subito da 20.000 lire , ma arriva in un attimo a 50, poi sale ancora, ed è per 100.000 lire che un tipo anzianotto, più largo che alto, ma solido e con la faccia cotta dal sole che solo un contadino pugliese può avere, si guadagna il diritto di salire, con insospettabile agilità, sul biliardo con Laura: le mani del tipo sono due vanghe, ma la camicia è candida, i calzoni neri stirati alla perfezione, e nelle scarpe nere ci si potrebbe specchiare: la moglie del tizio – o la cameriera – sa come rendere elegante il capo di casa…il tizio afferra il più piccolo dei cazzi di gomma, lo impugna con due sole dita: in fin dei conti non è molto più grosso del suo indice, poi ci sputa sopra e lo appoggia sul buco del culo di Laura: lei inarca la schiena, lui le dice qualcosa, poi si vede la punta del cazzo affondare come nel burro…..è un attimo è l’aggeggio è tutto dentro: l’uomo lo gira delicatamente, lo muove appena, dopo un paio di minuti lo estrae: è perfettamente pulito: le professioniste non scendono in pista senza essersi preventivamente pulite…anche dentro!
Il “contadino” scende dal biliardo come un gatto:poi si gira verso Laura e le dice: “Continuiamo dopo…”
Lo speaker non accenna ad ulteriori inviti: Laura scende dal biliardo, si rimette la cappa e sparisce dietro la solita portina: il contadino va a bersi una birretta, siamo quasi tutti intorno al bar: lo vedo dire qualcosa a uno dei buttafuori: mi accorgo che si assomigliano moltissimo: solo il giovane è alto, sicuramente più di 1.85,ma per il resto la struttura è la stessa, e anche il viso: potrebbe benissimo essere suo figlio: infatti quando risponde, in dialetto strettissimo, la frase si conclude in “patre”…
Il “vecchio” non va dietro la portina, se ne esce nel vicolo dove evidentemente lo aspetta l’auto: il “commercialista” si è avvicinato anche lui al buttafuori, chiede qualcosa, ma l’omone scuote la testa, l’altro insiste: il gesto è chiaro: no, non stasera: domani senz’altro, però: il commercialista è stizzito- doveva essergli venuto duro di brutto a stare sul biliardo con mia moglie infilandole il giocattolo nella figa…ma non c’è niente da fare: è chiaro che il “vecchio” è nella proprietà del locale, almeno un figlio ci lavora dentro, e le troie se le scopa con calma, “a domicilio”.
Resto per vedere la terza ragazza, anche perchè uno mai visto prima che se ne va prima della fine dello spettacolo sarebbe sospetto…
la ragazzina magra magra ha anche lei il suo bel perchè: è la specialista del fisting: avrei dovuto immaginarmelo: sono quasi sempre magrissime, con un bacino leggermente “elastico” e con pochissimo tessuto tra la vagina e il pube: la manina sottile fa il resto: non è mai stato il mio genere, il fisting, e torno al bancone del bar, per cercare di raccogliere qualche chiacchiera…: fingo di essere un rappresentante di Milano, in giro per il sud in cerca di clienti….mi informo su quanto si fermano le tre ragazze, ammetto che mi piacerebbe scopare “Lady Leoparda” , il che è pure vero, tra l’altro….mi dice che domani sera ci sarebbe stato un altro spettacolo, che si prevede più affollato, perché di sabato….storce un pò il naso all’idea dell’incontro ravvicinato…non per altro, ma perchè di sabato c’è talmente tanta gente..le ragazze se ne fanno uno dietro l’altro….mi chiede quanto mi fermo: dico che domani riparto, per Taranto…” Mi spiega che le ragazze da lì vanno in Sicilia, almeno crede: sa solo che ha sentito dire che si devono imbarcare….e ha pensato che sia per la Sicilia…
Lo ringrazio, e gli dico che cercherò di ritardare la partenza per tornare lì domani sera: faccio il grande e gli lascio 5000 lire di mancia….tanto ormai che sono rovinato, non saranno quelle a salvarmi…
Esco con il resto del pubblico, ma poi cerco di capire se c’è un’altra uscita: in una viuzza parallela si apre un cancello di lamiera: potrebbe essere quello: gironzolo un pò: si è fatta mezzanotte: se gli spettacoli sono due Laura dovrebbe ritornare tra un pò….passa un’oretta: nessuno in zona: ma adesso arriva un auto: mi infilo nel cavo di un muro e spio: si è una grossa Mercedes, l’autista scende, apre il cancello, risale in auto: la lucetta interna si accende due volte: vedo, seduta dietro Laura, da sola, si sta controllando il trucco: l’auto entra nel cortile, lei scende, e si avvia verso un portoncino, l’autista gira l’auto ed esce di nuovo, poi chiude il cancello e se ne va.
Sono solo, in una città praticamente sconosciuta, è chiaro che stanno adoperando mia moglie come l’ultima delle troie, e anche la storia che le ragazze si imbarcano domani sera per la Sicilia non mi convince: non si va in nave da Barletta in Sicilia, si va in auto fino a Villa San Giovanni, poi col traghetto si passa in Sicilia….se uno prende una nave in Puglia o va in Grecia….o nella ex Jugoslavia: che è appena caduta in pezzi ed è dove ci sono tutti i più sporchi giri d’Europa: droga, armi, sigarette…e donne: ma di solito le donne vengono dall’Albania, o dalla Romania, o dalla Macedonia…non vanno là dall’Italia…a meno che non debbano sparire: metti che una, o più, delle tre mignotte sia meglio se non continui a girare per i locali in Italia…la si manda in Albania, Kossovo, Turchia…. e sparisce per sempre: per un pò la si fa lavorare in un bordello…poi si sa come vanno le cose…si ammalano tutte, prima o poi….mi viene da vomitare: la birretta e il caffè mi finiscono sui piedi….porca puttana non ho nemmeno delle scarpe di ricambio….va bè, mi cerco un posto dove passare la notte e domani….è un altro giorno!

Impiego la mattinata per organizzarmi: trovo un garage dove affittano auto: non le solite macchine nuovissime dei grandi autonoleggi, hanno un paio di vecchie Opel Astra�ma sono macchine che fanno un sacco di strada e la tariffa è accettabile�peccato che consumerà uno sproposito ma siam sempre lì�mi serve anche qualcosa dal ferramenta, oltre che dei vestiti per Laura�non posso mica farla uscire dal locale con la tenuta da lavoro�poi un registratore�.

Come Dio volle arrivarono le dieci: all’entrata nel locale mi chiedono la carta d’identità, che come si sa viene resa all’uscita: dico al tizio che la mia C.I. è rimasta in mano all’albergatore…ma se ero entrato ieri sera..il tizio si ricorda di me, e mi fa entrare , previo pagamento di 50.000 lire: altro che fare i soldi col porno….
Nello zainetto ho la mia attrezzatura: i pantaloni della tuta e le sneakers per Laura vedremo se il James Bond di Barletta ce la farà a uscire con la “prigioniera”…
Al sabato sera il locale fa il pieno: ci saranno un centinaio di persone, la maggior parte ragazzotti sui 20/25 anni, pochi gli “adulti”: la musica è fortissima, come si usa in questi posti…lo speaker annuncia l’inizio dello spettacolo….”ed ecco a voi…Lady Leoparda!” azz…questo non me l’aspettavo…come mai Laura è la prima? Mmmm, mi sa che il motivo è di farle fare più marchette: se la ragazza scende in pista prima, ha più tempo da dedicare ai “clienti paganti”, specie se al secondo spettacolo la si fa esibire per ultima…: lo spettacolo dura un paio d’ore, compresi gli stacchi tra un numero e l’altro: se Laura fa il primo numero al primo spettacolo e l’ultimo al secondo ha almeno due ore da dedicare al puttanizio…in due ore si fa 8/10 clienti, che a 150.000 lire l’uno…presumo che la divisione sia un terzo al gestore, un terzo al “produttore”..e un terzo alla ragazza…che pensa di beccarsi un mezzo miloncino extra…si, povera illusa….
Laura arriva, solita manfrina, sale sul biliardo, si muove da troia, si tocca e finalmente si mette a pecora….lo speaker dà inizio all’asta: il “privilegio” di infilarle nella passera un bel cazzone di gomma finirà per costare 80.000 lire ad un ragazzotto, probabilmente sponsorizzato dai suoi amici coetanei…: il manzotto sale sul tavolo e prende in mano l’aggeggio…Laura lo incoraggia, agitando il bacino e a parole: nonostante la musica fortissima si capisce che gli sta dicendo “dai, ficcamelo dentro quel cazzone….” il ragazzo obbedisce un pò tremante: comunque il dildo entra alla grande: mia moglie dimostra un certo gradimento: muove il culo, si tocca il grilletto….il ragazzo è paonazzo, a un certo punto strabuzza gli occhi…e una macchia inequivocabile compare davanti ai suoi jeans….lui arrossisce, i suoi amici sgamano il movimento….e cominciano a prenderlo per il culo….: fischi, pernacchi, di tutto: lui si incazza e non trova di meglio che sfilare il dildo dalla figa di Lady Leoparda e tirarlo sul pubblico, beccando in faccia un suo coetaneo: questo lo raccoglie e sta già per tirarglielo a sua volta, ma i due buttafuori sono già su di loro: il ragazzo del pubblico si ritrova nuovamente seduto, con su una spalla la zampa enorme del gorilla…l’altro di botto è giù dal tavolo, con le mani imprigionate dietro la schiena ….incidente chiuso…certo che se uno di quelli mi acchiappa mentre porto via Laura….brrr : lasciamo perdere altrimenti mollo tutto e scappo….
Ristabilita la calma lo speaker lancia una nuova asta…questa volta il vincitore è un signore distinto, che per 100.000 lire potrà dilettarsi a fottere la figa di mia moglie con un cazzo di gomma di rispettabili proporzioni…anche questa volta Laura collabora con ben simulato (?) piacere: prima che il tizio le appoggi il giocattolo sulla figa si volta verso di lui leccandosi le labbra: il tizio afferra l’invito e glielo appoggia alle labbra: Laura lo lecca un pochino, poi apre la bocca e se lo fa entrare fino a metà…..muove la testa mentre l’uomo tiene il dildo fermo….lo spettacolo è notevole…poi Laura arretra e lo sputa fuori: si gira invitante e il tizio non si fa pregare: le appoggia il cazzone alla “fighetta” e con un colpo secco glielo ficca dentro fino ai coglioni…..Laura caccia uno strillo, quasi a simulare la sorpresa per trovarsi la figa improvvisamente piena, poi ricomincia a muovere il bacino…su e giù, avanti e indietro, destra e sinistra….intanto il biliardo continua a girare : Laura si mette supina, con le gambe aperte leggermente flesse…mentre l’uomo le muove il cazzone nella figa, lei si sgrilletta di fronte a un centinaio di uomini….dopo parecchi minuti di trattamento Laura viene rumorosamente, e dando prova dell’eccellente controllo muscolare della sua vulva…spara il giocattolo a 30 cm di distanza….
Dopo che il pubblico si è quietato, lo speaker lancia un’altra volta l’asta: ovviamente stavolta è in palio il culo di mia moglie, o meglio il diritto di infilarci il solito cazzo di gomma, solo di proporzioni un pò più umane….si aggiudica il “raro” privilegio niente meno che il “commercialista” che la sera precedente aveva vinto lo stesso diritto “davanti”: a quanto pare la signora ha un ammiratore fedelissimo quaggiù…
Il tipo è delicato: dopo qualche carezza sul culo glielo infila piano piano…Laura lo ricompensa con un “Sìììììììììììììì”: la manfrina procede per un bel pò…d’altra parte lo show ha i suoi tempi….finalmente Laura simula(?) un formidabile orgasmo con grande spreco di “Sìì” e di “Aaahhh”: il “commercialista” scende dal biliardo,sembra soddisfatto, ma non resiste alla tentazione di buttare là un “a tra poco” a mia moglie…mmmm, iniziano le prenotazioni…
A qusto punto Laura si ritira nel “retro” e mentre il pubblico si sposta nella zona bar, inizia una piccola processione di spettatori che vanno da uno dei buttafuori: vedo un gran passaggio di mano di biglietti da 100.000 e da 50.000: il “commercialista” ci deve tenere a essere il primo…e ci riesce, dopo di lui tre ragazzotti ben piazzati, un tipo sui sessanta, e un altro ragazzotto…a questo punto dovrei farmi avanti anch’io…ma devo essere l’ultimo..aspetto ancora un pò, ma visto che non si fa più avanti nessuno mi faccio avanti: caccio il grano e mi accodo: visto che sono vicino al bar- e la consumazione è gratuita- mi bevo una coca …stasera niente birra !
Per dare un’occhiatina al retrobottega chieda dov’è il bagno , e così passo una prima volta attraverso la porta….il corridoio è poco illuminato, il che è un vantaggio: subito a sinistra c’è la porta dei servizi, più avanti il corridoio gira a destra …la “sala montaggio” dev’essere lì….cerco di dare un’occhiata: sì, si sentono “rumori inequivocabili” da dietro la porta…il “commercialista” ci sta dando dentro…dopo essere andato in bianco ieri ne ha da smaltire…..: mi interessava sapere che la porta NON è a vetri , ma di legno, e che se dentro c’è “attività”, dal corridoio lo si sente….bene, entro in bagno, “faccio ” e torno in sala…dopo un quarto d’ora il primo cliente esce, sembra soddisfatto: il buttafuori butta dentro il primo dei tre ragazzotti: è quello che era andato sul biliardo per primo, se tanto mi da tanto, in un quarto d’ora Laura li sistema tutti e tre…:in effetti ci vogliono venti minuti, ma la media è quella…si sa , a volte c’è qualche intoppo con la cerniera dei pantaloni ….tocca al “sissantino” per dirla con Camilleri: questo dura un pò di più…diciamo un quarto d’ora pieno anche per lui: esce e si prende un Peroncino…ehehehehe, come ai vecchi tempi della naja , eh, nonno?
Ci siamo: il gorilla mi fa segno di andare dentro: mentre passo dalla porta mi dice “La prima porta nel corridoio, a destra…” faccio partire il cronometro: mi sono dato 5 minuti per portare Laura fuori di lì, gli altri dieci serviranno a uscire dalla città e puntare sull’autostrada…almeno spero…. entro nella stanza, Laura è nuda sul letto, si sta asciugando con un kleenex…il gesto è assolutamente osceno: non perdo tempo: mi tolgo la giacca della tuta, apro lo zaino e le dico “Vestiti, ti porto via!” mi guarda, strabuzza gli occhi….” ma come fai…come sei arrivato….” “Muta! Non abbiamo tempo: mettiti ‘sta roba!” Le passo la giacca, i pantaloni e le scarpe, intanto prendo il registratore e lo appoggio sul comodino….Laura è pronta, schiaccio “Play”: il nastro dura mezz’ora, l’ho preparato nel pomeriggio: 30 minuti di cigolii (il sedile dell’Opel con la mia voce che dice oscenità” Ahh, quanto sei porca, ti voglio fottere l’anima….adesso apri le gambe, troia….”e via così: il tutto sospirato e mugolato in modo che, anche se il sonoro viene da un altoparlante di 5 cm, se uno non vede potrebbe credermi impegnato a sfondarle il culo….: usciamo nel corridoio: metto l’attak nella maniglia e nella serratura: per entrare bisogna buttar giù la porta…non che i due gorilla non ce la possano fare, ma dovranno pensarci un pò prima di interrompere la “seduta”…..
La porta che dà sul cortile è aperta: ci sono due auto: piazzo le tavolette con i chiodi sotto le ruote posteriori di entrambe, il cancello è chiuso ma è talmente sbirolo che spingendolo ci si può infilare, sia pure con un pò di fatica…Laura è ancora sotto shock: tutto poteva aspettarsi meno che trovarsi di fronte suo marito: corriamo dietro all’angolo e saltiamo sulla Opel : metto in moto e mi sforzo di partire senza sgommare…due curve a destra poi dritto…corso Vittorio, a sinistra…la strada per Andria…il cementificio….il passaggio a livello è aperto…….a questo punto Laura non ce la fa più: comincia piangere e mi chiede come ho fatto a trovarla…non mi va di parlare, devo già guidare con un occhio allo specchietto, le butto solo lì una domanda: “Lo sapevi che stasera vi dovevate imbarcare?” ” Imbarcare? e per dove?” Eccola là!
Non lo sa…il sospetto si rafforza….guardo il cronometro: 18 minuti….chissà che casino sta per scoppiare o è già scoppiato là….
Ancora pochi km e saremo in autostrada…..22 minuti: il tagliandino del casello dice le 00.08….se non faccio casini tra sei ore siamo al Mugello: lì non ci becca più nessuno…e quand’anche ci trovassero non è che zio Tony sia proprio uno da sottovalutare, non gli manca il pelo sullo stomaco, a lui e ai suoi amici cacciatori di frodo: conoscono la zona come io conosco la mia faccia, e quanto ad armamentario e uso dello stesso….mai sparato a un cinghiale di notte, sotto la pioggia? Beh loro sì, regolarmente………
Foggia,sono quasi 100 km…un’ora , dice il crono… e tutto va bene….nessuno mi ha superato, molti i Tir che risalgono verso nord…non esagero per non rischiare di farmi beccare da una pattuglia….diciamo 150 di tachimetro, non di più…anche perchè L’Astra è vecchiotta…ha quasi 200.000 km…ma tiene bene la strada anche se la lancetta del carburante èda un pò che ha iniziato ad abbassarsi…poi a Pescara rallenterò….è la una….Laura si accoccola sul sedile …chiude gli occhi: le spiegazioni,con calma, domani….Pescara: sono 300 km, più o meno…ormai non mi becca più nessuno: rallento, bevo una coca…Laura sembra addormentata…poveretta, che cosa le è caduto addosso in questi ultimi due mesi…….sono le due, il motore ronfa sui 110 all’ora….
verso le cinque imbocco la A1 verso nord: ormai ci siamo….esco a Roncobilaccio….ho dovuto fare rifornimento prima di Ravenna, ma non ho usato la tanica…ormai non mi beccano di sicuro: alle sei meno qualcosa arrivo a Firenzuola…altri dieci minuti…6 km verso Scarperia…ecco la stradina nel bosco: un km e ci siamo: la strada porta solo dallo zio…arrivo davanti alla casa….lui si affaccia da una finestra, buia….” Siamo noi, zio!”: scende e ci apre: Laura entra in casa, Violeta, la donna dello zio la prende tra le braccia… è un’ex prostituta: le due si capiranno al volo…
Spiego a zio Tony che ho solo il problema dell’auto da restituire a Barletta: mi guarda un pò sorpreso, poi va a svegliare uno dei figli, un ragazzone figlio della moglie che ha perduto da molti anni…: fa il camionista, 600 km non lo spaventano di sicuro: gli do l’indirizzo del noleggiatore: gira l’auto e parte….tornerà stasera col treno, lo andrò a prendere a Bologna…
Vado a dormire, ma sono agitato: Laura ha fatto una doccia e già dorme: a mezzogiorno l’odore del soffritto mi sveglia: tra una balla e l’altra non ho quasi mangiato negli ultimi due giorni: scendiamo in cucina, racconto a grandi linee la storia allo zio, a Violeta e, per la parte che ignora (quella della banca) a Laura: alla una suona il telefono: è mio cugino, ha restituito l’auto: sono rimasti un pò sorpresi per il chilometraggio e per il cambio di guidatore: ma lui ha raccontato che ero stato male e che mi avevano ricoverato in ospedale e che lui aveva dovuto andare a prendere mia moglie perchè mi assistesse….: ha un treno poco prima delle 15.00, sarà a Bologna alle nove di sera….saluti e baci….
Mentre torno con lui da Bologna gli racconto la mia situazione: non sembra impressionato…
“Da ‘ste parti vivere costa poco, un lavoretto ogni tanto, per stare in attività…guarda lo zio….son sessant’anni che si mantiene e ha anche fatto quattro figli….e Violeta è incinta…non te l’ha detto….eheheh…non poteva mica trattarla diversamente da mamma, ti pare… e questo è solo l’inizio….
Vabbè, avete capito: siamo al Mugello da tre anni, la bambina di Violeta ha due anni e mezzo, nostro figlio quasi uno…faccio un pò l’idraulico, un pò il falegname…come zio, insomma: se volete venire a trovarci….purchè non cerchiate di farvi Laura, adesso non “lavora” più!

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