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Racconti Erotici Etero

Corso di sesso per principianti

By 9 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Mario guardava il soffitto sdraiato sul suo letto apparentemente perso nei suoi pensieri. Era sera e appena poche ore prima aveva beccato proprio lì, in quella stanza, la sua ragazza che lo tradiva con un altro uomo. Si poteva ancora sentire l’odore di sesso trasudare dalle lenzuola. Ma le elucubrazioni di Mario non si concentravano sul fatto contingente appena avvenuto. Mario meditava sul significato profondo che si celava dietro la fine del suo rapporto. Certo non era la prima volta che veniva tradito. Già in passato aveva avuto il sospetto di qualche tresca o dell’infedeltà di qualche partner. Ma era stato mollato prima di averne la prova e per evitare di soffrire aveva preferito non indagare. Ma ora tutti quei sospetti si affiancavano alla scena impressa ancora nei suoi occhi e diventavano una ferma certezza: “deve esserci una ragione” pensava intensamente Mario.

 

Nei pochi secondi di sconcertante sorpresa trascorsi tra la porta che si apre e le imprecazioni furibonde lanciate quasi immediatamente contro i due amanti, Mario si ricordava una cosa: “non avevo mai visto la mia ragazza godere così tanto”. E la cosa che più lo feriva e lo umiliava era che non poteva cercare la causa in un presunto carattere ninfomane della sua donna. No. La scena che si era presentata davanti ai suoi occhi non aveva nulla di perverso, nulla di pornografico. Si trattava di semplice sesso. Certamente molto intenso e con molta complicità ma non molto diverso, pensava, da quello che già avevano nei loro rapporti. Ed è qui che gli si accese una lampadina in testa!

 

Il problema era il sesso. Insieme al sospetto dei tradimenti aveva sempre avuto anche la paura di non riuscire a far godere adeguatamente le sue partner. Non che non avesse avuto modo, tempo o la possibilità di cimentarsi ed esercitarsi, ma tra eiaculazioni precoci, poca fantasia e una limitata dotazione offerta dalla natura non si può dire che fosse un mago del sesso. “Anzi” pensava “col senno di poi chissà quante volte hanno finto un orgasmo pur di non ferire il mio orgoglio e questo senza contare tutte le volte che proprio non venivano”.

Con questi pensieri in testa iniziarono ad affiorare i ricordi: “quella volta Sabrina” la sua ragazza dei primi anni dell’università “mi disse che non era colpa mia ma che era un periodo pieno di stress e preoccupazioni per lei… peccato che tutte le sessioni d’esami e anche il periodo delle lezioni fossero momenti stressanti… E quella volta che Erica” l’altra tirocinante nella banca dove aveva iniziato a lavorare appena laureato “mi disse che era per colpa del letto scomodo… E poi ancora……”

 

Restò sdraiato a ponderare per alcune ore finché alla fine non gli venne un’idea ‘geniale’. Dato che era stato tradito e abbandonato sempre e comunque perché era una schiappa a letto sarebbe bastato semplicemente cercare un corso o un libro che si spiegasse come poteva migliorare, cosa doveva fare di volta in volta e dove era maggiormente necessario concentrarsi. Scagliò se stesso verso il computer, entrò su internet e si mise a scandagliare ogni sito web sull’argomento. Ben presto si accorse che tra forum di megalomani, pompette miracolose allunga cazzo, pseudo-bibbie scritte da pornostar in pensione non sarebbe mai riuscito nel suo intento.

Stava già per abbandonare tutto e rassegnarsi all’inevitabilità della fine di ogni sua relazione quando si ricordò di un servizio televisivo delle Iene sul tema dei gigolò. Ed è lì che gli venne una folle idea: “perché non pagare uno di questi ‘accompagnatori’ per farmi insegnare tutto sul tema?”. Aveva appena iniziato a sfregarsi le mani al pensiero di potersi così vendicare di tutte le corna che subito la razionalità lo fermava con le domande: “ma io dove lo trovo un prostituto che mi dia una mano? e se poi mi frega i soldi e non mi insegna niente? e se…”, scosse la testa violentemente, “ormai è deciso! Non ho nessuna altra possibilità. Domani mi metterò alla ricerca ma ora è tardi, meglio dormire”.

 

Crollò in un sonno profondo ma pieno di sogni inquietanti e sospetti. Sognò la sua ragazza, Valentina, che tornava a bussare alla sua porta esibendo l’uomo col quale lo aveva tradito. Sognò di scoparla e sentendola godere di insultarla fino a farle raggiungere l’orgasmo tanto agognato.

Il giorno dopo tornato da lavoro cercò su internet e sul giornale locale annunci. Dopo aver scartato un’infinità di proposte omosessuali trovò l’uomo giusto “Giovane bruno offre a domicilio il suo servizio come ‘massaggiatore’ solo per signore e signorine insoddisfatte per l’incapacità di ‘massaggiare’ dei propri uomini”. Lo scelse per l’arroganza e lo sfottò di un messaggio del genere.

Chiamò fingendosi il segretario di una donna in affari. Per tutta risposta si sentì chiudere il telefono in faccia dopo la laconica frase “lavoro solo con donne, mi dispiace”. Ritelefonò ma questa volta disse subito: “non sono gay, ti pago il doppio del tuo onorario e voglio solo parlare”. “Ma sei un giornalista?” chiese quello. “Una specie… voglio solo parlare con te del tuo lavoro, di quello che fai e di come lo fai”, disse Mario, sforzandosi di mantenere il controllo della situazione. “Senti io non voglio guai, né che mi rovini la piazza…”, diceva quello quando Mario lo interruppe “niente di tutto questo, solo parlare e ti ripeto che ti pagherò bene”.

Si accordarono per incontrarsi in un locale del centro il mercoledì.

Mario era nervoso. Si erano dati appuntamento in un locale affollato del centro per evitare colpi di testa e perché entrambi volevano conoscersi prima di fidarsi l’uno dell’altro. Il punto erano i soldi. Mario aveva con te 300 euro in contanti da consegnare all’uomo solo per una chiacchierata di un’ora. Tanti, tantissimi, troppi anche per lui che pure aveva un bell’impiego in banca. “Speriamo ne valga la pena”, pensava mentre ritmicamente batteva il piene sulla gamba del tavolino al quale era seduto.

Alla fine eccolo. Il prostituto senza nome indossava un giubbotto da motociclista giallo con strisce rosse e bianche. “Orribile. Però almeno è facile da riconoscere”, pensava Mario mentre si alzava e salutava con la mano come se fossero vecchi amici. L’uomo si avvicinò, si sedette e senza neanche salutare disse subito: “ce li hai i soldi?”. Mario rispose: “si ma tutto a suo tempo”. Ed iniziarono a parlare.

Mario, dopo le dovute presentazioni, chiarì la sua identità e le sue intenzioni all’uomo. Si accordarono quindi sul prezzo di ogni singola lezione e sugli argomenti delle stesse (cunnilingus, posizioni ecc.). Infine si arrivò al problema cruciale.

Luigi, lo gigolò, disse “senza pratica posso spiegarti qualsiasi cosa ma non impareresti nulla” e aggiunse “e poi se il tuo caso è disperato come dici, dubito che miglioreresti anche applicandoti”.

Mario rispose: “e allora portami con te quando lavori, inventati che siamo in due e ci alterniamo dandoci il cambio”.

Luigi rise: “ma sei scemo? Ma ti pare che io possa portarti con me mentre lavoro! Tu sei fuori…” rise ancora. Dopo un attimo però aggiunse: “Piuttosto mi è venuta un’idea. Visto che hai denaro da spendere e voglia di fare pratica posso contattare una mia amica mignotta per farci aiutare in questo tuo progetto. Ci stai?”

Mario, che non voleva sborsare centinaia di euro senza un riscontro concreto, glissò la domanda chiedendo a sua volta: “cosa hai in mente di preciso?”.

Luigi sorrise: “niente di che. L’idea è che ad una mia lezione teorica dovrebbe seguire immediatamente una o più prove pratiche che avrai con la mia amica”. 

L’idea non era male e Mario accettò. Si diedero appuntamento per il giorno dopo, mercoledì, a casa dell’amica di Luigi. Lo gigolò avrebbe organizzato tutto. I 300 euro erano l’anticipo. Il tema della prima lezione non poteva non essere che “i Preliminari”.

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