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Racconti Erotici Etero

Creature della notte: lo sconosciuto

By 12 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Non si era mai sentita così prima.

Riteneva incredibile come avesse ceduto così in fretta alle avances di questo sconosciuto…

Certo, i suoi capelli biondi, la pelle abbronzata ed un fisico da palestra avevano contato, però a pensarci bene a lei non erano mai piaciuti i palestrati… Allora perch&egrave lo riteneva così bello?

Salirono le scale del suo palazzo di corsa e non appena chiuse la porta lui la sbatt&egrave contro il muro stordendola con un bacio come mai ne aveva avuti.

Quanta violenza, quanta foga!

Ora lo riteneva ancora più bello, più maschio, più… Profumato.

Sì, le sue labbra profumavano… Era un sapore dolce, amaro e salato allo stesso tempo, strano… Ma non ci fece troppo caso, lui aveva già cominciato a spogliarla mentre si dirigevano in camera da letto, lei era impaziente, strano, non le era mai piaciuto il sesso, oddio, non più di altre cose, ma quest’uomo era diverso…

Lo aveva conosciuto al bar meno di un’ora fa e, santo cielo, stavano per fare l’amore!

Proprio lei che non era mai stata “libertina” si lasciava andare così. Però lui l’aveva sedotta con poche parole, quelle poche parole perfette che mischiate con un nonsoch&egrave l’avevano fatta uscire di testa!

Oh, come sapeva muovere bene le mani…

Si vide riflessa nei suoi occhi verdi… Oltre ad un fisico perfetto aveva degli occhi come specchi… Era bellissimo…

Si riprese da quella specie di trance quando lui le tolse le mutandine con un movimento rapidissimo. Uhm, si sorprese a pensare che doveva essere esperto, molto esperto…

Tanto meglio, tutto di guadagnato!

Da quando erano entrati non avevano ancora detto una parola, lei sentiva il bisogno di sentire la sua voce:

-Dimmi, perch&egrave sei venuto proprio da me?

-Perch&egrave non avrei dovuto?

Disse lui sollevando le labbra dal suo ventre tra un bacio e l’altro:

-Sei bellissima ed eri sola al tavolo… Sentivo che volevi compagnia, ecco tutto.

La sua voce era calmissima, e lei si ritrovò a pensare che effettivamente non voleva compagnia… Era “appena uscita da una storia difficile” e di certo gli uomini non erano il primo dei suoi pensieri… Però lui era così bello…

-Non dovresti fare certe domande, ti sminuisci…

Era sopra di lei, e subito dopo le diede un altro bacio potente quanto e più del primo, come potevano esistere uomini così… Sembrava un sogno…

Sentiva come se si stesse sciogliendo in mezzo alle gambe.

Oh mio Dio, non era mai stata così bagnata! Lui cominciò a baciarle e leccarle i seni mentre lei gemeva di piacere, esisteva qualcosa di più bello al mondo?

Ebbe la risposta quando lui cominciò ad accarezzarle prima le cosce e poi sempre più audace… Ed era una risposta positiva.

Credeva di impazzire, mentre lui cominciava ad avvicinare la faccia tra le sue cosce…

Avvicinare la faccia, e quindi la bocca, e quindi le labbra, e quindi la lingua…

Oh!

Cominciò a godere come mai prima d’ora, a quanto pare tutti gli uomini con cui era stata prima dovevano essere dei perfetti incapaci, era l’unica spiegazione, altrimenti vuol dire che lei ora stava a letto con un dio…

Ed era pure generoso, finora lei non aveva fatto niente per ricompensare questo benefattore!

Però non riusciva a resistere, era all’apice del piacere da un bel po’, e invece di diminuire le sue sensazioni aumentavano sempre di più…

Non solo era bravissimo in quello che stava facendo, ma le sue mani non si fermarono mai un secondo, la toccava in tutti i punti dove lei voleva essere toccata… Sembrava leggesse il pensiero…

Basta!

Non ce la faceva più!

-Ti prego…

Disse tra un sospiro ed un gemito:

-… Voglio… Voglio sentirti dentro di me… Ti prego…

A questo punto lui rialzò la testa:

-Mi dispiace, non credo di poterti accontentare.

Lui si mise al suo fianco mentre le sue mani le accarezzavano i fianchi:

-Sai, le energie richieste per avere un erezione sono davvero troppe, e per quanto riguarda il penetrarti… Bh&egrave, tra poco non ce ne sarà più bisogno.

Si riprese dall’estasi in cui giaceva e lo guardò: rimase sorpresa…

Lei era tutta sudata, lui invece non aveva un solo capello fuoriposto, ed a proposito di capelli lei li ricordava biondi, mentre ora erano neri corvini… Forse un gioco dell’oscurità, come anche la sua pelle ora più chiara.

Rimase ancora più stupita però quando vide che il suo compagno non aveva la minima traccia di eccitazione.

Stava per chiedergli spiegazioni quando lui la baciò appassionatamente sul collo ammutolendola.

Bhe, forse non era il caso di chiedergli spiegazioni, ora niente aveva più troppa importanza… Chiuse gli occhi e si lasciò andare.

Poi lui la baciò nuovamente sulle labbra e lei sentì ancora uno strano profumo, sapore, gusto: sangue.

Questa volta l’aveva riconosciuto, era sangue!

Che significava?

Riaprì gli occhi per ritrovarsi davanti uno spettacolo da incubo: del bellissimo ragazzo che aveva conosciuto era rimasto ben poco sotto una montagna di muscoli e vene gonfiate che la osservava con degli occhi come solo i gatti hanno.

Ma la cosa più spaventosa era il sangue che colava dagli angoli della sua bocca ora così spigolosa ed appuntita… Appuntita come i suoi canini!

E come era fredda la sua pelle al tatto… Doveva essere per forza un incubo!

Lui le parlò con una voce sibilante e bestiale:

-Non &egrave un incubo, &egrave solo il mio pasto… Dimentica la tua vita, ormai ti lascerà tanto velocemente da non fartene accorgere, cerca piuttosto di concentrarti sul piacere che proverai mentre succhierò fuori il tuo sangue…

La baciò nuovamente sul collo, ma stavolta lei riuscì a sentire come dei piccoli pizzichi, era piacevole davvero, ma anche chiudendo gli occhi non riusciva a togliersi da davanti l’immagine di quel mostro, voleva urlare, ma non aveva voce; voleva scappare, ma non aveva forze.

Poteva solo stare lì e morire.

Il vampiro si rivestì, aveva ripreso il suo normale aspetto e la sua normale bellezza.

Chissà se esisteva una cura per evitare di trasformarsi in un orrendo mostro ogni volta che mangiava?

Gli dispiaceva spaventare tutte quelle donne, forse era per questo che cercava di procurare loro più piacere che poteva prima della fine…

Si diresse sul balcone, salì sulla ringhiera e poi si fermò come folgorato da un’idea:

-Potrei dire loro di non aprire mai gli occhi!

Sorrise convinto della bontà della teoria e spiccò un balzo.

Un pipistrello solitario volò sulla città quella notte…

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