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Racconti Erotici Etero

Crema doposole

By 26 Agosto 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Stasera devo uscire con la mia cara amica Luana. Andiamo nel solito posticino ‘in’ a mangiare del buon pesce. Il gestore ci riceve, ormai siamo degli abitue&egrave.
– Stasera ci sarà un’estrazione per un fine settimana in una località di mare nell’adriatico.
– Certo magari vincessimo.
– Luana non ti preoccupare, se vinciamo ti lascio andare con il tuo ragazzo.
– No! Se vinciamo si va insieme, del resto i nostri partner sanno che siamo solo degli ottimi amici e niente altro.
E’ arrivato il momento dell’estrazione, i vincitori sono:
– Luana e Daniele! Complimenti!
– Daniele, abbiamo vinto, perché non vai a chiedere informazioni su dove possiamo andare? Io già questo fine settimana sarei libera da impegni.
– Anche io ora vado.
Le destinazioni tra le quali poter scegliere erano la Calabria e la Croazia. Sinceramente da dove viviamo io e Luana, la Croazia dista solo 3 ore e mezzo di motonave, quindi decidiamo di andare là.
Destinazione isola di Hvar, Jelsa, un campeggio attrezzato con dei bungalow, partiamo la mattina del venerdì e arriviamo prima di pranzo, ci sistemiamo, una doccia veloce e scendiamo in spiaggia. Sapevamo che la Croazia era naturista, ma non avremmo mai pensato di essere gli unici due costumati.
– Lu, che ne dici ci spogliamo? ‘ non avevamo inibizioni tra di noi ‘ Paese che vai usanza che trovi!
– Dani&egrave, stavo per proporti la stessa cosa.
Ci spogliammo, era l’ennesima volta che ammiravo il suo corpo nudo, l’unica cosa che non avevo mai avuto modo di vedere erano ano e vulva, ed era l’ennesima volta che non mi piaceva. Alta 170 cm, ma con una prima di seno, peli pubici che ci si può fare un maglione, di un nero corvino e senza un minimo di cura. Fianchi discreti ma di solito si vede di meglio. Anche io non sono un adone, ma su una spiaggia di nudisti faccio la mia bella figura con i miei 14 cm di pene a riposo. Passiamo tutto il giorno a ridere e scherzare, a fare commenti su gli altri abitanti della spiaggia, ma devo dire che nessuno ha la mia stessa dotazione e Luana me lo fa notare.
Sono le 19, rientriamo in campeggio, senza indossare vestiti, anche in campeggio le persone nude erano numerosissime. Entriamo nel bungalow, e facciamo una doccia, dopodich&egrave, andiamo a sdraiarci sul letto.
– Mamma mia, non avevo mai preso il sole sulle chiappe e sul seno, credo di essermi ustionata.
– A chi lo dici!
– Ti dispiacerebbe spalmarmi un po’ di crema doposole? Su seno e inguine già ho fatto, dovresti spalmarmela qui!
E girandosi mi indica il sedere, che era rosso come quello di un gibbone. Si allunga sul letto e a gambe strettissime mi dice che la crema &egrave sul comodino.
Prendo il doposole e le dico se devo metterglielo anche su gambe e schiena.
– Sulla schiena sì sulle gambe ho già fatto.
Prendo la crema e disegno una figura strana sulla schiena di Luana, poi prendo la macchinetta fotografica e la immortalo.
– Pazzo! Deve restare tra noi due questa foto.
– Certo!
Mi siedo a fianco a lei ed inizio a spalmarle molto delicatamente la schiena. Proseguo in questo modo per una decina di minuti.
– non &egrave la schiena che mi brucia ma il sedere, perché non passi a massaggiarmi quello?
– Va bene!
– Aspetta solo un attimo.
Si siede sul letto, prende un asciugamano, e se lo posiziona tra le gambe allargandole un po’, tanto da impedirmi la visione della sua vagina. Resto deluso di questa cosa, ma del resto, non avevo interessi su di lei, però ero curioso di vedergliela.
Inizio a massaggiare quel sedere e resto subito stupito da quanto &egrave sodo. Spalmo e massaggio con dei movimenti concentrici di tutte e due le mani. Mi sposto e mi siedo sulle sue ginocchia per avere maggior possibilità di movimento ed ecco che nei movimenti concentrici, molto veloci, vedo tra le natiche apparire e scomparire il suo forellino più piccolo. Rallento il movimento, voglio vederlo per bene, cerco anche di spostare l’asciugamano.
– No, no! Stai fermo non togliere l’asciugamano da là!
– Ok, come vuoi!
– Penso che hai finito. Serve anche a te un po’ di crema?
– Si, ho sedere e pisello scottati. Se ti va.
– Anche sul pisello?
– Non ho problemi. Guardami ‘ le indicai il mio fallo ‘ ti ho massaggiato il sedere per un sacco di tempo e non c’&egrave l’accenno di un erezione, se ti va di farlo fallo, non ci sarebbe malizia, sennò faccio da solo.
– Ok! Ma inizio dal sedere.
Mi allungo sul letto e sento Luana che mi mette la crema sul sedere, ma le scappa non so se volutamente anche tra le natiche.
– Che sbadata che sono, ma la recupero.
Così fece, passo la mano tra le mie natiche iniziando da sotto, toccandomi i testicoli, per poi passare sull’ano recuperando parte della crema. Il suo massaggio fu molto diverso, spesso passava le mani tra le natiche e mi massaggiava l’ano. Devo dire che non mi dispiaceva affatto.
– Girati ora.
Mi girai.
– Quanti pelacci! Che crema ti devo mettere? Ti depilo, hai notato in spiaggia che sono quasi tutti con il membro depilato?
Mi fidavo di lei.
– Fa di me quello che vuoi! ‘ dissi ridendo ‘ sai dov’&egrave schiuma e lametta vero?
– Si si!
Torno, insapono, taglio. Prese il dopo sole se lo mise tra le mani e inizio a massaggiare, prima i testicoli, poi il pube, poi prese il mio pene in mano. E con due mani, una non sarebbe bastata, spalmava crema facendo un piacevolissimo su e giù. Talmente tanto piacevole che il mio pene iniziò a dar segni di vita anche tra le mani di Luana. Nel giro di qualche minuto anche se mi impegnavo a pensare al contrario, svettava dritto e splendido, con la cappella gonfia e violacea, completamente fuori dal prepuzio, Luana continuava a massaggiare, aumentando il ritmo del suo su e giù. Finché non mugolai di piacere.
– E’ meglio che mi fermo.
– E’ meglio di si. Rischi di sporcarti.
– Ti eccito noto.
– Certo che mi ecciti.
– Sai che prima ho messo l’asciugamano non per non farti vedere la mia passerina, ma perché mi son talmente tanto scottata là che ho delle bolle sulle grandi labbra.
Detto così mi guardò e mi mise letteralmente la fica in faccia. Era bellissima, la mia amica più brutta in quel momento era la fica più bella che ci fosse sulla faccia della terra. Allungai la lingua e presi a leccargliela, grondava umori a fiotti, e io bevevo di quel nettare saporito, ne bevvi a sazietà.
– Sarebbe necessario ‘ ansimando ‘ che ci si spalmasse un po’ di crema.
Si spostò indietro, prese il mio pene ancora pieno di doposole ed iniziò a massaggiarsi la vagina, spostandolo avanti e indietro. E man mano, faceva in modo che la cappella entrasse sempre di più, prima solo un paio di centimetri, poi una decina, poi con un colpo di reni lo fece entrare tutto. Urlò, ed inizio a muoversi su di me con tantissima foga. Pensai che l’urlo fosse dovuto al dolore per le scottature, anche a me sinceramente il pene bruciava, però era molto di più il piacere la cosa che bruciava. Venni, venni dentro di lei. Sentendo contrarsi il mio pene, venne anche lei, buttandosi su di me stremata, e baciandomi in bocca. Si tolse, dalla sua vagina uscì il mio seme misto a sangue. Mi allarmai.
– Stai tranquillo, non &egrave tuo il sangue. E’ il mio imene che ho donato alla nostra amicizia. Volevo fossi tu il primo.

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