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Racconti Erotici Etero

Daniela per caso

By 21 Gennaio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Daniela per caso

Sono arrivato, puntuale come sempre’ anzi un po’ in anticipo come mio stile’ odio aspettare e quindi non amo far aspettare.
Non hai risposto ai miei messaggi, strano’ sono le 19:00 e tu non arrivi ancora e non ti sei fatta sentire, non &egrave da te.
Mi guardo intorno mentre attendo, per la prima volta noto il parcheggio che mi avevi indicato a suo tempo: luogo ideale per un incontro clandestino, vicino all’uscita di Desenzano, l’autolavaggio, il Macdonald’s, vari ristoranti e soprattutto il nostro motel a 2 minuti.
Nel mio girovagare visivo vedo una Mercedes Classe A non lontana da me con una signora bionda, distinta, sui 50 ma chiaramente ben portati, trucco e capelli ben curati, abbigliamento elegante e sobrio, stesso dicasi per i gioielli, di valore ma portati con classe non ostentati; la vedo rispondere al telefono, poco dopo il suo viso si fa teso e perde la sua ‘à plomb’ &egrave chiaramente arrabbiata, non la sento ma i suoi gesti indicano stia inveendo contro qualcuno.
Nel frattempo ricevo un tuo messaggio pieno di scuse, non puoi venire, tuo marito non esce come ti aveva detto e quindi non puoi raggiungermi’ continui con una serie infinita di messaggi di scuse, ti dico di stare tranquilla di non preoccuparti’ può succedere. Finalmente arresti la tua sequela di messaggi’ ci diamo appuntamento alla prossima occasione e ci salutiamo.
Rialzo la testa dal cellulare e la signora bionda &egrave ancora alle prese con la sua concitata telefonata’ mi viene da pensare’ forse ha lo stesso mio problema’ e sorrido tra me.
Ora cosa fare, a mia moglie ho detto che sarei stato fuori a cena’ tant’&egrave’ esco dall’auto per andare a mangiare al Mac’ beh avevo un programma decisamente migliore.
Mentre passo vicino alla classe A vedo la signora bionda uscire dall’auto sbattendo la portiera’ il mio istinto mi fa superare la mia latente timidezza e dico qualcosa che non avrei mai pensato: ‘Signora temo che abbiamo lo stesso problema!’ Lei mi guarda con lo sguardo ancora trasfigurato dalla rabbia: ‘Ora lei cosa cazzo vuole?’ mi intima. Le sue parole sono una frustata, non amo certi atteggiamenti e certe espressioni, soprattutto da una donna ma non perdo il controllo e sfodero il mio miglior sorriso: ‘Mi scusi signora non intendevo importunarla’ ma sa’ attendevo una mia amica che non &egrave potuta uscire come previsto per via del marito’ ho avuto l’impressione che a lei fosse successo qualcosa di simile, mi perdoni se mi sono permesso.’
Cambia espressione, si mette a sorridere e mi conferma ciò che avevo pensato e si rammarica di aver buttato via una serata ed anche lei ora si trova a dover far passare del tempo prima di andare a casa. Ci siamo, penso tra me e me, ed affondo il colpo: ‘Se le va possiamo mangiare una pizza insieme, avevo prenotato un ristorante qui vicino per andare con la persona che stavo aspettando, le assicuro che sono una persona per bene, per sua tranquillità, questo &egrave il mio biglietto da visita’.
Lei legge il biglietto e sorride, credo che aver visto la mia posizione professionale l’abbai tranquillizzata e comunque certe cose fanno ancora colpo su un certo tipo di donna, mi squadra dalla testa ai piedi indugia sul mio completo grigio e sul mio foulard, guarda l’auto e’: ‘Sì’ direi che si può fare’
Ci presentiamo e La invito a salire in auto e ci avviamo verso il ristorante, mi dice che &egrave una insegnante di Inglese e che vive a Mantova ed &egrave sposata con un noto avvocato che, come succede spesso, pensa solo al lavoro e si dimentica di lei. Apprende con piacere che parlo varie lingue e che ho molto viaggiato, feeling stabilito, penso tra me, la conversazione continua piacevolmente, arriviamo al ristorante.
Entriamo e chiedo un tavolo per 2 al cameriere che domanda se abbiamo una prenotazione, alla mia risposta negativa Daniela mi colpisce con un pugnetto, direi più di compiacimento che di rabbia: ‘Allora non &egrave vero che avevi prenotato il ristorante!’ ed io: ‘Dovevo pur dirti qualcosa!’ e scoppiamo a ridere.
Ci sediamo ed iniziamo a parlare piacevolmente, incomincia a chiedermi dei miei viaggi e questo mi offre facile campo di conversazione, poi dopo un po’ lei inizia a sfogarsi, mi parla del marito assente e del suo amante che troppo spesso le dà buca per il timore di essere scoperto dalla moglie che &egrave chiaramente dominante. Si arrabbia quando mi dice che per quella sera aveva preparato una sorpresa per lui, che &egrave una stupida perché non si merita uno così. La lascio parlare, evito di dire banalità del tipo, io non mi comporterei così con una donna come te, &egrave intelligente e quindi non posso essere scontato, mi mantengo neutrale, faccio domande mostrando interesse per la sua storia, voglio che parli così da capire dove colpire, l’istinto di anni di attività commerciale torna utile in questi momenti.
Terminiamo la cena, pago il conto e ci avviamo verso la macchina, appena saliti tento il tutto per tutto: ‘Senti Daniela, io non avevo prenotato solo il ristorante ma anche un altro posto, ti va?’ Non mi risponde subito, la vedo pensierosa, poi riemerge la sua rabbia, mi punta il dito e con un’espressione nervosa e vendicativa e mi urla un perentorio SI!!!!’
Dentro di me ho un subbuglio che non mostro, mi piacciono queste situazioni, mi eccita l’averla conquistata, molto di più di quello stiamo per fare, io sarei soddisfatto già cosi: non immaginavo ancora quanto mi sbagliassi!
Mi dirigo verso il motel dopo poche curve: ‘Tu stai andando al Motel XXXXX ed anche lì non &egrave necessaria la prenotazione!’ Scoppiamo a ridere e mi bacia sulla guancia.
Arriviamo al Motel, appena entrati in camera diventa una furia, mi si avventa mi bacia come se non ci fosse un domani, si toglie il vestito in un sol colpo e rimane in intimo, anche quello di classe, come tutto il resto, mi spoglia con una rabbia ed una frenesia inaudite. Le tolgo il reggiseno e le sfilo il perizoma, lei fa altrettanto con me, mi trova durissimo ed eccitato al massimo e si complimenta per la mia ‘chincaglieria’ così si esprime. Mi spinge sul letto e me le prende in bocca in un sol colpo fino in fondo, le mie mani vagano sul suo corpo, molto tonico, appena qualche chilo in più come piace a me, seno di gran volume e sodo, anche questo come piace a me, poi arrivo alla sua intimità e trovo un lago, la penetro con le dita con la sua stessa frenesia, sembra gradire molto, si agita, si mette su di me a 69, anche questo mi piace molto, mi eccitano le donne che non esitano a prendere l’iniziativa, gradisce molto la mia lingua, poi scivola su di me e si penetra dandomi la spalle, si muove come una furia, poco dopo la sento godere e si lascia andare ad ‘vengooo’ liberatorio ma non si ferma, provo a sculacciarla delicatamente, si gira, mi guarda e mi incita a continuare, aumento l’intensità e la forza, gradisce la cosa in un susseguirsi di orgasmi che mi sorprende poi si ferma esausta. Si rigira e mi guarda: ‘Ma tu non vieni mai?’ ‘Purtroppo per me non &egrave facile mi ci vuole sempre tanto tempo!’ Ammicco. Sorride si gira e mi risale sopra questa volta rivolta verso di me, riprende la sua cavalcata le stringo i seni ed incomincio a prendere i sui capezzoli tra pollice e indice, stringo i capezzoli, anche in questo caso mi incita a continuare, stringo sempre più forte con tutta la forza che posso, le faccio chiaramente male, ma non mi dice di smettere, stringe i denti e viene di nuovo, poi si accascia su di me, si massaggia i capezzoli indolenziti ma dal suo viso traspare la sensazione di piacere e godimento.
Dopo un attimo di rilassatezza mi guarda di nuovo, ha il viso stravolto ed il trucco scomposto: ‘Ma cosa devo fare per farti godere?’ mi domanda. Sorrido: ‘Ma tu mi hai fatto già godere, sei uno spettacolo, non preoccuparti per me’ le dico.
Ho il cazzo ancora duro dentro di lei, inizio a muovermi, poi le dico se vuole mettersi in ginocchio, sorride e si posiziona sul bordo del letto, le vado dietro e la penetro di nuovo, profondamente spingendo fino in fondo, &egrave chiaro che le piace l’energia, poi mi bagno in pollice e provo a penetrarle il culo, &egrave molto stretta, poi improvvisamente si sfila, temo non abbia gradito, invece mi sorprende, va nella borsa e mi porge un flacone di lubrificante: ‘Non l’ho mi fatto, era questa la sorpresa che avevo preparato per quello stronzo!’ Mi dice.
‘Certo avrei preferito iniziare con dimensioni più contenute delle tue, ma ho voglia di farlo!’
Prendo il flacone, lo apro e verso un’abbondante dose di lubrificante poi la penetro di nuovo nella fica ed inizio ad inserire di nuovo il pollice nel suo culo, &egrave stretta ma la sento disponibile, provo ad infilare anche l’altro pollice mentre lei inizia a masturbarsi, fa chiaramente fatica ad accogliere il secondo dito, insisto delicatamente, poi la sento più rilassata, alza la testa e mi guarda riflesso nello specchio di fronte a lei. ‘vai!’ mi dice con espressione determinata.
Mi sfilo dalla sua fica ed inizio a penetrarle il culo, fa fatica, vedo la sua smorfia allo specchio, questo mi eccita ancor di più, ‘Ti faccio male? Devo smettere?’ le chiedo. Con una espressione che più troia non si può mi dice: ‘Sì mi fai male ma non fermarti!’ Spingo con forza fino in fondo con un sol colpo, urla, si irrigidisce, mi fermo per farla abituare, il viso ha ancora un’espressione di dolore, poi piano piano si rilassa, incomincio a muovermi piano, ora sembra gradire, inizia a gemere ma non più di dolore. Aumento il ritmo mentre lei continua a masturbarsi finché gode ancora urlando. Sicuramente la sentono anche dalle camere vicino.
Mi sfilo, lei si abbandona sul letto sfinita, si porta istintivamente una mano sul culo chiaramente dolorante, la vedo ferma sul letto, non parla, sembra faccia fatica a muoversi, poi si gira e con un faticoso filo di voce’: ‘Ma tu non sei ancora venuto? Come &egrave possibile? Che devo fare?’ ‘Non ti preoccupare, mi succede sempre così, da sempre, &egrave una mia condanna, in genere gli uomini hanno il problema contrario’.
Mi stendo sul letto e mi accarezzo il pene ancora duro, lei si muove faticosamente ed avvicina la bocca, mi masturbo finché esplodo nella sua bocca, ingoia tutto! Me lo stringe con una mano quasi a spremere le ultime gocce.
Ci rilassiamo sul letto senza parlare, lei sembra sfinita, si muove con cautela, poi guarda l’orologio sul comodino: ‘Cazzo &egrave mezzanotte e 30!’ Salta dal letto e si getta sotto la doccia, si riveste in un attimo ed io faccio lo stesso.
Una volta in macchina mi dice: ‘Vorrei rivederti &egrave stato fantastico, era tempo che non facevo una scopata così, anzi credo di non averla mai fatta, certo avrò dei problemi a sedermi nei prossimi giorni!’ Scoppiamo a ridere.

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