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Daniela – Una serata diversa

By 6 Novembre 2022No Comments

A quel tempo, avevo neanche 18 anni compiuti e facevo la cameriera in un locale, ogni tanto portavo anche le pizze ai clienti.

Ero una ragazza molto figa ma magrolina, con tutte le forme al posto giusto.

Essendo l’orario di chiusura mi ero già cambiata, era estate ed ero in canotta, shorts e infradito, quando il mio titolare mi chiese se potevo fare un’ultima consegna, quattro pizze nei dintorni sulla strada per andare al lungomare, dove mi aspettavano gli amici.

Arrivai all’indirizzo, suonai ed entrai, arrivata al secondo piano chiesi permesso ed entrai con le pizze.

“Ciao, sei qui per…”, ma subito il ragazzo, un ventenne atletico d’aspetto, si zittì. “In genere non è così carino chi porta le pizze, entra un attimo…”, “Ma veramente”, a quel punto mi accomodai nel salotto dove c’erano altri tre ragazzi davanti a un televisore per la partita.

“Senti”, disse il ragazzo presentandosi come Fabio, “ti va di stare una mezz’oretta con noi, un pò di pizza e birra?”

“Mah, veramente dovrei andare, a proposito sono Daniela”, e mi baciò leggermente sulla guancia.

“Dai, un ritardo che sarà mai, se si preoccupano ti chiamano no?”, e acconsentì, sedendomi sul divano e assaggiando un pò di birra.

Gli amici di Fabio erano meno belli di lui, ma tolto uno grassoccio comunque fattibili e anche simpatici. Mi venne una contrazione strana all’inguine, ma la considerai nulla di che.

“Senti Dani”, disse Fabio dopo una decina di minuti. “RImarresti in reggiseno e mutandine, davanti a noi?”, e al mio sguardo stupito aggiunse, “Ti pagheremmo almeno 20 euro per il disturbo.” Ero imbarazzata perchè – no ce le avevo le mutandine, ma erano alla brasiliana che se mi giravo le chiappe erano tutte in bella vista – ma mi ritornò quella voglia malsana, e dissi di sì.

Mi alzai, e con malizia sfilai le ciabattine, mi alzai la canotta e per ultimo abbassai i pantaloncini fino a togliermeli. Feci una giravolta, un inchino e feci per sedermi.

“Mmm, perchè questo disturbo e non andare oltre? Togliti tutto e ti diamo 50 euro”, continuò Fabio.

Alzai le spalle in cenno d’assenso, mi abbassai per consentirmi di vedere il mio perizoma alla brasiliana, e poi appoggiandomi al divano me lo sfilai mostrando una fica con pochi peli e una vagina arrossata, forse eccitata. Mi rialzai, tolsi anche il pezzo di sopra, e feci un giro dai 4 ragazzi, quasi frusciandomi su un altro carino, Domenico si chiamava.

“Senti”, e fu Max il grassoccio a tirare fuori il portafoglio, “100 euro se ti sditalini.”

Capì di star per oltrepassare una soglia pericolosa, non ero più vergine da tempo ma neanche una femmina così spregiudicata, ma andai oltre, presi il centone e strofinatomelo nella figa e fattolo assaggiare a Max, lo misi vicino alla borsetta e mi sedetti sul divano.

Incominciai a muovere leggermente le dita intorno alla passerina, prima una poi due, esattamente come se fossi sul letto della mia cameretta, non davanti a 4 maschi infoiati, quando incominciai a sditalinarmi furiosamente, ansimando e poi mugolando sempre più forte, davanti agli sguardi rapiti di quei ragazzi allupati, venendo nell’orgasmo a gambe aperte e con la fica piena di umori.

Poteva essere finita così, quando ero eccitata da morire? “Mmm ragazzi, vi vedo interessati. Via con le offerte…”, il primo fu Fabio, il più fornito della compagnia. Tiro fuori 100 euro per un pompino, e io gattonai verso il centro della stanza mentre lui si abbassava i pantaloncini. Mi alzai ad altezza cazzo e incominciai a spompinarlo, dolcemente, mentre sentivo una mano andarmi su per il culetto e un’altra raggiungere la fighetta, mi girai e due altri maialotti si erano spogliati e, come una puttana, mi stavano lanciando pezzi da 20.

“Finisco qui e arrivo…”, spompinai Fabio fino all’ultima goccia, peccato non volesse farsi scopare visto che era il più carino- e no, non era il mio primo pompino ma non ero neanche così esperta!-, e raccogliendo i soldi mi alzai e li contai. “Mmm, a malapena 60 euro ragazzi un pò poco per una cosa a due…”, e prontamente Max tirò fuori altri 50 euro.

“Li metto solo se posso vedere scoparvi questa troia!”, e alzando le spalle seguì i due verso una stanza da letto, dove senza tanti complimenti mi sbatterono sul lettone incominciando a baciarmi su tutti gli orifizi. Dome era belloccio, come avevo detto, ma Luca no, troppo magro e la barba mi grattava nei peli della fica, in più Max ci guardava menandosi il cazzo, ma 300 euro non erano male alla fine.

Dopo esserci strusciati per un pò, Dome mi fece sedere sul suo cazzo, facendomi fare un ritmo veloce spinta dalle sue mani sul mio culo, ma quando credetti che Luca se ne fosse andato, ecco arrivare da dietro a penetrarmi analmente! “Ahhhhhhhhhhh!!”, esplosi in un dolore pazzesco, mentre Max mi infilavo il mio perizoma in bocca: “Zitta troia che svegli il palazzo!”

Ecco perchè amo lo smorzacandela invertito, così controllo che nessuno mi inculi! Era la mia prima doppia penetrazione, e non me la sarei scordata. Il piacere della sfondamento dello sfintere anale si univa a quello della vagina, ero come drogata mentre mugolavo selvaggia: “Mmm Ahhh”, a un certo punto mi fecero girare all’inverso, e spingendo le gambe in su diedi ancora più forza al doppio movimento, mentre quel porco di Max incominciò a leccarmi i miei piedini sudati, quei due cazzi sembravano non finire mai di spingere, fino a quando non urlai oscenamente di scoparmi fino in fondo sputandomi il perizoma fuori dalla bocca.

Come in un incontro di wrestling Fabio e Max diedero il cambio ai due ridando ritmo alla chiavata, mentre Dome e Luca finirono di venire e spruzzarono su di me fiumi di sborra, quel porco di Luca me lo infilò pure in bocca e io ormai fuori controllo glielo staccai quasi leccandolo fino in fondo, “Ahhhhhh!!”, “La finiamo questa troia”, disse Fabio, e i due venirono spruzzandomi dappertutto, gambe piedi pancino capelli, ero lorda dalla testa ai piedi, e senza tante cerimonie mi buttarono giù dal letto invitandomi a vestirmi.

“Almeno una doccia…”, “Sei stata pagata zoccola mi sembra!”, disse Fabio, e carponi sul pavimento mi rivestì in fretta venendo ancora stropicciata qua e là da quei maiali.

Uscì solo con maglietta e mutandine, i pantaloncini non li avevo trovati, ero scalza e la sborra mi colava sulle gambe. Però avevo 300 euro di più e una strana sensazione di goduria dentro…

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