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Racconti Erotici Etero

Desideri e voglie per un giorno di ferie

By 15 Ottobre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Questa mattina, quando mi sono alzata, stavo magnificamente bene, la giornata era bella, il mio umore era ottimo, potevo affrontare in modo positivo la mia giornata di ferie.
Pensando a quello che avevamo fatto ieri pomeriggio io e ALL mi sentivo bruciare dalla voglia, se chiudevo gli occhi mi sembrava di sentire le sue mani, la sua bocca, la sua lingua che esploravano tutto il mio corpo.
Ho deciso di farmi una bella doccia, così forse avrei allontanato la voglia, sono andata in bagno e mi sono spogliata, guardandomi con cura tutti i particolari che mi facevano fremere. I capezzoli erano duri come se fossero stati succhiati, il ventre piatto metteva in mostra la sua voglia di coccole, ho aperto le cosce e la micetta mi ha sorriso, sembrava volesse miagolare per farmi capire di darle qualcosa da mangiare, ho passato la mano per farla stare tranquilla e mi sono buttata sotto la doccia. Il contatto con l’acqua bollente mi ha risvegliato anche il culetto, ho iniziato a lavarmi in fretta, altrimenti sapevo come finiva e non lo volevo, desideravo tenere alta la temperatura per tutto il giorno, ho passato l’acqua da calda a fredda e la voglia &egrave aumentata, non riuscivo più a trattenermi, ho allargato le cosce e lei era lì che aspettava, sembrava mi volesse sorridere in quanto sapeva che fra poco le sarebbe entrato qualcosa che l’avrebbe soddisfatta. Sono uscita dalla doccia e dandomi una veloce asciugata mi sono diretta in camera. Ho aperto il mio posticino segreto e ho preso il fallo nero, quello che si deve appoggiare su un piano duro in modo che possa rimanere ben diritto verso l’alto e non si possa muovere. Sono tornata in bagno, ho chiuso il water e ho appoggiato il mio dildone nero sul coperchio, di fronte al water lo specchio mi stava rimandando una visione meravigliosa, mi sono inchinata verso il pistolone, ho iniziato a succhiarlo in modo da renderlo scivoloso, mi sono rialzata e ho aperto le cosce più che potevo inziando a scendere per un dolce incontro. Appena ho appoggiato le labbra al pistolone la voglia &egrave aumentata, ma sono riuscita a trattenermi impalandomi lentamente e senza fermars me lo sono infilato tutto, sembrava che non finisse tanto era lungo, ma una volta che &egrave tutto dentro &egrave una meraviglia. Per alcuni istanti sono riuscita a stare fermma e godermi quel giochino che sembava volesse arrivarmi in gola, ho aperto più che potevo le cosce e dopo essermi bagnata per bene il dito ho iniziato un ditalino meravigliso. Lo specchio era stupendo, vedevo una donna che stava masturbandosi e che voleva godere, l’altra mano si &egrave impadronita di un capezzolo e ho iniziato a stringere forte, non sono più riuscita a fermarmi, il dito scorreva velocemente sul clitoride, il bacino si muoveva avanti e indietro procurandomi un piacere immenso perch&egrave la cappella stava spingendo e sfregando il fondo dell’utero e in men che non si dica ho goduto rimandendo impalata sino in fondo. Non so quanto tempo &egrave passato, era troppo bello sentirsi la figa piena, ma ho dovuto alzarmi perch&egrave altrimenti avrei continuato e avrei fatto tardi per fare quello che volevo, sempre guardandomi allo specchio e facendo sfilare l’asta dalla figa mi sono alzata, ero quasi arrivata alla fine di quel giocattolino e la voglia era aumentata, senza pensare più al tempo ho iniziato una nuova discesa per sentirmelo tutto fino in fondo. A quel punto non vi era più ritorno, dovevo cavalcare per poter godere. Lo specchio mi rimandava l’immagine del pistolone che entrava, spariva tutto, per poi ricomparire e in pochi secondi ho raggiunto uno stupendo orgasmo. Mi sono alzata definitivamente e mi sono vestita per uscire scegliendo con cura quello che volevo mettermi. Sono uscita di casa, ero più allegra di quando mi sono alzata, come dice ALl più lo fai più lo faresti e ti senti sempre meglio, mi guardavo in giro senza una meta precisa, volevo godermi gli ultimi caldi perch&egrave l’autunno era alle porte. Guardavo le vetrine ma nulla mi attirava in particolare, sul viale vi erano dei bellisimi negozi di vestiti, sia da donna che da uomo. Ricordavo che più avanti vi era una boutique che solitamente esponeva dei bellissimi capi molto ricercati e fini e a volte molto strani, anzi stravaganti e controcorrente in effetti aveva esposto un bel completino: gonna rossa lunga con spacco inguinale, una camicetta bianca traforata e un giacchino sempre rosso che fasciava il seno e si allargava dolcemente sulla vita, ho guardato il prezzo e mi &egrave sembrato molto interessante e quindi dopo un attimo di titubanza ho deciso e sono entrata. Un commesa, molto carina, si &egrave avvicinata chiedendomi se poteva essere utile; naturalmente le ho indicato il vestito che era in vetrina, volevo vederlo da vicino. Mi ha fatto accomodare portandomi quello che avevo chiesto, ponenedolo con garbo sul tavolo come se fosse un vaso di cristallo. Mentre lo posava e lo sistemava guardavo rapita le sue mani, erano meravigliose affusolate, lunghissime e magre, sembravano mani da pianista. Ero rapita dalla bellezza del vestito, ma più ancora dalle mani. Stavo ammirando il vestito, era veramente bello e fatto bene, non ero convinta che potesse andarmi bene. La ragazza interpretando i miei dubbi mi ha sorriso in un modo così dolce che se fossimo state in un altro posto l’avrei baciata. Una fitta al cuore e una all’inguine mi hanno meravigliata perch&egrave mi sono ricordata di non aver messo le calze, e fin qui niente di male, ma non avevo messo le mutandine, quindi come facevo a provare il vestito?
La ragazza sembrava avesse capito il mio imbarazzo, avrebbe voluto chiedermi qualcosa ma forse non sapeva cosa fare. Ricordandomi tutto quello che ALL mi aveva detto migliaia di volte, ho preso il coraggio a due mani e le ho chiesto se potevo provarlo. La ragazza mi ha regalato uno stupendo sorriso e mi ha accompagnato al camerino, sono entrata, mi sono spogliaa, restando con il solo reggiseno e ho indossato quello stupendo completino. Mi stavo ammirando allo specchio quando la ragazza ha bussato discretamente chiedendomi se poteva essere utile, naturalmente le ho detto di entrare e darmi dei consigli. Lei mi ha guardato lentamente e dopo un tempo che mi era sembrato infinito ha aperto bocca ma non &egrave uscito nessun suono guardandola negli occhi; le ho chiesto se non stavo bene o se mi faceva qualche difetto. Mi ha guardato e con una voce sottilissima mi ha detto che stavo benissimo e che sarebbero bastati piccoli ritocchi e tutto sarebbe stato a posto. Tirando un grosso respiro di soddisfazione le ho detto di procedere pure, per cui ha iniziato ad armeggiare con spilli e altro sistemandomi il corpino poi &egrave passata alla camicetta e ho notato che quando era vicino al seno aveva le mani che tramavano. Poi &egrave passata alla gonna che stranamente andava bene, bastava accorciarla e diminuire lo spacco. Il mio viso si &egrave arrossato di colpo ricordando cosa mi mancava, ma mi sono detta, tanto non può accorgersene, quindi perch&egrave ti preoccupi?. La piccola ha puntato gli spilli per la lunghezza della gonna, po &egrave passata allo spacco, chiedendomi se doveva modificarlo. Alla sola idea di sentire quelle mani vicino alla mia pelle sentivo di esser in subbuglio. La ragazza ha messo una mano sotto il vestito e l’altra pronta con lo spillo per fermare la lunghezza che volevo, la mano sotto era vicinssima alla mia figa, al punto che se non fosse depilata avrebbe già incontrato i peli.
Innavveritamente mi sono spostata per vedermi meglio e la piccola &egrave trasalita, il suo viso, essendo in ginocchio per prendere la misura ha avuto completa visione della mia nudità.
Ho cercato di essere più normale possibile, ma la piccola era ferma con gli occhi sulla mia figa la quale, porcona, le stava sorridendo. Preso il coraggio, la piccola mi ha guardato e dolcemente mi ha detto che era stupenda. Pensando che si riferisse alla gonna ho detto gazie ma mi sembra troppo lunga. Lei mi ha guardato e sfidandomi mi ha detto che non si riferiva assolutamente alla gonna ma a quello ch aveva visto sotto. Rinfrancata dal mio sorriso, che non voleva essere un’invito, ma che lei lo ha preso per tale &egrave ritornata sullo spacco. Questa volta ha misurato bene le mosse e volutamente ha infilato la mano sotto e mi ha sfiorato, anzi accarezato con il dorso della mano la figa. Cominciavo a star male, la voglia era immensa, avrei voluto aprire le gambe e farmi infilare nella figa quelle dita lunghe e nervose. La piccola che probabilmente aveva capito il mio desiderio si &egrave infilata il dito in bocca e lentamente mi ha penetrata procurandomi un giramento di testa, istintivamente lo allargato le cosce in modo di agevolare il suo ingresso e così ha affondato il suo dardo. Non &egrave passata una frazione di secondo e ho goduto. La piccola ha tolto il suo dito e lo ha succhiato fino in fondo. Ci siamo ricomposte, mi sono spogliata e poi rivestiva mentre lei stava preparando il conto. Appena pagato, la ragazza si &egrave offerta di portarmi il vestito a casa, bastava un’ora e tutto sarebbe stato pronto. Ho risposto che non era necessario (si vedeva lontanamente che era una bugia) ma se proprio poteva sarei stata contenta. Ho preparato il conto, ho pagato, e mi ha detto che entro max 1 ora, sarebbe venuta a portarmelo e lo avremmo provato ancora. Sono corsa a casa e mi sono buttata sotto la doccia, perch&egrave ero tutta sudata ed appiccicosa, dopo essermi asciugata e profumata ho cercato i pantaloncini corti elasticizzati, così non avrei dovuto toglierli e una camicetta con i bottoni. A questo punto dovevo aspettare, non avevo problemi di tempo erano solo le 11.00 e i miei non sarebbero arrivati prima delle 19.20-20.00. Per ingannare il tempo ho acceso la TV, mi sono messa comoda sul divano cercando di tenere le mani lontano dal fuoco e senza accorgermene mi sono addormentata. Non so quanto ho dormito perch&egrave &egrave stato il suono del citofono a svegliarmi di colpo, ho risposto e dall’altra parte una vocina sottile si &egrave presentata: “Buongiorno signora, sono Claudia” chi? ho risposto “sono Claudia quella della boutique”; a questo punto ho focalizzato il tutto e ho aperto, mi sono alzata sistemando il divano e sono andata a riceverla, quando l’ho vista dallo spioncino, senza farla suonare, le ho aperto. Forse prima nel negozio non mi ero soffermata a guardarla bene, tutto era successo in un baleno, ricordavo benissimo che era di colore e carina, ma nulla di più. Facendola entrare ho avuto modo e tempo di guardarla bene, sia davanti che dietro. Molto carina, magra, ma con un bel seno, 2° forse 3° misura, ventre piatto e un meraviglioso culetto che veniva sistemato da due stupende gambe. Dopo che ha posato il pacco sul divano e senza che potesse prevedere niente l’ho abbracciata stringendola al petto, le ho infilato la lingua in bocca, baciandola con tanta voglia ma soprattutto con tanta tenerezza.
Claudia anche se stupita ha risposto con ardore facendo roteare la sua lingua con la mia, &egrave stato un bacio meraviglioso, stranamente le nostre mani sono state ferme sino a quando ci siamo staccate e guardate con ardore negli occhi. Per alcuni secondi siamo rimaste con la mani nelle mani a guardarci senza aprire bocca, avevo il cuore che sembrava impazzito, tutto il mio corpo era in subbuglio, ma bastava guardare in faccia Claudia per capire che la stessa cosa succedeva anche a lei. Come se fosse suonato un campanello tutte e due ci siamo rivolte verso il corpo dell’altra e in un attimo ci siamo ritrovate nude e sdraiate per terra sul tappeto, la calma ha preso il sopravvento e gli occhi e le mani hanno iniziato il loro sapiente lavoro. Io ero estasiata dal suo seno, stupendo, diritto come volesse sfidare la regola della gravità, un ventre piatto con un monte di Venere gonfio e soprattutto senza l’ombra di un pelo, mi sono avvicinata alle sue labbra dandole un bacio veloce e obbligandola a stendersi lo ho divaricato le cosce ammirando quella stupenda figa che sembrava volesse sfidarmi. Ho accettato la sfida e mi sono messa sopra sfregando la mia figa sopra la sua, e per essere sicura che non parlasse, per non rompere l’incantesimo, e ho riempito la bocca con la mia lingua.
Mentre la sfegavo mi sono sentita le sue mani che cercavano di farsi strada fra le mie natiche e dopo aver trovato il buco mi ha infilato il dito nel culo penso non abbia fatto in tempo ad arrivare in fondo che già stavo godendo come una porca. Volevo assolutamente renderle la gioia, mi sono alzata e girata in modo che Claudia potesse bere il mio nettare e io potessi leccarle la figa e farla godere. Al contatto della sua lingua una seconda esplosione mi ha centrata, ma sono riuscita a sentire le sue cosce allargarsi per fare posto alla mia lingua sino a quando inarcando le reni ha goduto anche lei. Naturalmente non eravamo sazie ma quello che avevamo fatto non avrebbe potuto attndere di più, a questo punto ci siamo abbracciate rimanendo così senza parlare per diversi minuti poi guardando l’orologio e vista l’ora ho chiesto a Claudia a che ora doveva ritornare al negozio e lei sorridendo mi ha detto che riapriva alle 15 ma che aveva chiesto un’ora di permesso e quindi se lo desideravo avremmo avuto un po’ di tempo per noi.
Il mio sorriso e la mia gioia le hanno fatto capire quanto fossi contenta, mi sono alzata le ho teso una mano per aiutarla ad alzarsi e ci siamo dirette, così come ervamo verso la cucina.
Avevo bisogno di un buon caff&egrave, ho preparato il tutto dicendo a Claudia se aveva bisogno del bagno di andare mentre io preparavo, mi ha guardata e fissandomi negli occhi mi ha detto che sarebbe andata a fare pipì e a sciaquarsi, poi avremmo provato il vestito e che ne aveva portato uno anche per lei e le sarebbe piaciuto avere il mio parere. Appena lei &egrave andata in bagno, mi sono precipitata in camera per cambiarmi le mutandine e mettermi quelle nuove (avevano lo spacco in modo che se aprivi le cosce la figa restava libera e pronta); nel tornare in cucina, passando dal bagno che aveva la porta chiusa, ho sentito dei strani rumori incuriosita ho guardato dal buco della serratura (ero preoccupata perch&egrave pensavo che non stesse bene) e dal momento che c’erano le chiavi dentro, la visione era perfetta e molto eccitante. Claudia si stava asciugando la passerina, solo che al posto di usare l’asciugamano stava usando la sua mano facendosi così un bel ditalino.
Sono venuta via perch&egrave ho sentito il caff&egrave che era pronto, avevo la figa che bruciava dalla voglia, ho aperto la vestaglia, mi sono guardata come stavo con le nuove mutandine, ho aperto le cosce e la passerina era lì che mi guardava e mi sorrideva, tanto lo sapeva che fra poco sarebbe stata chiamata all’opera, ho richiuso le cosce e la vestaglia mentre Claudia entrava in cucina. era in mutandine e reggiseno.
Abbiamo bevuto il caff&egrave restando molto vicine e guardandoci negli occhi mi ha preso per mano e mi ha portata in sala, ha aperto il pacco, mi ha tolto la vestaglia (così eravamo tutte e due con mutandine e reggiseno), ha preso il vestito e me lo ha fatto indossare (non perdeva occasione di sfiorarmi il seno o di accarezzarmi il culetto, per fortuna non mi ha toccata la figa altrimenti si sarebbe accorta della sorpresa) ha guardato e mi ha detto di controllare se tutto andava bene, dicendomi che sarebbe andata in bagno e quando fosse uscita mi avrebbe chiamata e a quel punto avrei dovuto chiudere gli occhi per non rovinare la sorpresa, naturalmente ho detto subito di sì anche perch&egrave avevo pure io la sorpresa delle mutandine. Mi sono guardata allo specchio e mi sono fatta i complimenti: ero veramente elegante, stavo ammirandomi e mi vedevo veramente e maledettamente eccitante ed eccitata, quando Claudia mi ha chiamata per dirmi di chiudere gli occhi. Obbedendo e sentendo lei che si avvicinava la tensione aumentava, sentivo il suo profumo, sino a quando ho sentito la sua bocca che cercava con forza la mia lingua, non mi sono fatta attendere e con tutta la mia voglia e stringendola forte ho iniziato a baciarla. Poi ci siamo staccate per poterci vedere come stavamo, e qui sono rimasta con gli occhi spalancati e la bocca aperta, era stupenda pantaloncino in pelle che mettevano in bella mostra delle stupende curve (quando era nel negozio e quando &egrave arrivata aveva un vestitino carino ma che non dava valore a quella magnificenza). Le sono girata attorno per ammirare tutte quelle curve, fermandomi alle sue spalle e spingendola verso lo specchio. Finalmente ero io che avevo in mano la situazione, ero io che comandavo, e per essere sicura che avesse capito le ho sussurrato all’orecchio, non prima di averla baciata sul collo, che da questo momento in poi doveva eseguire tutto quello che volevo senza aprire bocca, tranne che per baciarmi quando e come voleva, per tutto il resto doveva solamente obbedire. Devo essere stata molto chiara perch&egrave mi ha guardata negli occhi e mi ha detto: fai di me quello che vuoi ma presto perch&egrave sto scoppiando dalla voglia.
Ho cominciato a ordinare quello che volevo: guardandola negli occhi e spostando l’obiettivo prima sul seno e poi sull’inguine le ho intimato di mettersi in ginocchio davanti a me e restare ferma senza staccare gli occhi dai suoi ho iniziato a spogliarmi rimandendo con le sole mutandine (avevo le gambe chiuse, lo spacco non si vedeva), mi sono presa in mano i seni e ho iniziato e palparmi finendo sui capezzoli, stringendoli fortemente, mentre la mia lingua saettava sulle labbra, quando ho cominciato a sentire la figa bagnata mi sono avvicinata alla sua bocca e le ho ordinato di leccarmela senza toccarmi, visto che mi guardava come per chidermi come faccio a leccartela se hai le mutandine, mi sono avvicinata ancora un po’ e di colpo ho aperto le gambe e la mia figa si &egrave aperta davanti ai suoi occhi pronta per essere leccata. Claudia ha avuto un attimo di smarrimento, poi riprendendosi velocemente si &egrave avvicinata e mentre si stava lisciando il suo inguine la lingua stava iniziando il giochino. Di colpo mi sono tirata indietro, facendo rimanere la poverina con la lingua fuori e guardandola fissa negli occhi le ho ricordato che non poteva n&egrave toccarmi, n&egrave toccarsi e quindi avrei dovuto punirla, mi sono inginocchiata vicino a lei e facendola mettere a carponi (come se dovesse prendere un bel cazzo da dietro) ho cominciato a sculacciarla: decisamene era un gioco nuovo per lei, perch&egrave dopo la prima sberla si &egrave lamentata perch&egrave le faceva male.
Visto che hai disubbidito prima e ora un’altra volta perch&egrave hai parlato dovrò darti due razioni, quindi facendogli aprire le cosce ho iniziato a sculacciarla per bene. Dopo le prime sberle (mugulava di dolore, ma visto che ubbidiva, i sono sentita in dovere di dirle che anche a me faceva male le prime volte, ma poi diventata bellissimio) in cui si vedevano le natiche che si stringevano aspettando il prossimo colpo, la cosa cominciava a piacerle al punto tale che senza dirle niente aveva divaricato al massimo le cosce in modo che il colpo potesse finire anche sulla figa. Le natiche erano diventato belle rosse e quindi dovevo iniziare la seconda parte, mi sono abbassata e ho iniziato a leccarle cercando di sfiorare la figa ma senza toccarla troppo, era stupendo mi sentivo di volerla fare godere, senza che lei si fosse accorta, avevo preparato i due vibratori.
Ho iniziato ad accarezzarla mentre nel contempo le sfilavo i pantaloncini ma senza toglierli, mi sono infilata in bocca i due vibratori in modo di inumidirli e l’ho presentata prima nella figa poi nel culo, era docile e dolce e nello stesso momonto mugulava di piacere ma non apriva bocca. Ho iniziato a farle scorrere avanti e indietro le aste e più avandavo in fondo e più lei si spingeva incontro quando ho sentito che era quasi pronta mi sono fermata le ho rimboccato i pantaloncini costringendp i due vibratori a rimanere accesi ma fermi dentro le due caverne.
Mi sono alzata e mi sono messa davanti a lei aprendo in modo oscene le cosce, le mutandine avevano lo spacco tutto aperto lasciando la figa pronta per essere leccata, non serviva dire a Claudia cosa doveva fare, era già con la lingua pronta e mi stava lappando con forza. Non posso dire quanto tempo &egrave passato, so soltanto che ho goduto diverse volte senza mai fermarmi. Claudia invece era allo stremo delle forze, intese come sopportazione e dopo avermi baciata mi ha chiesto se poteva parlare, naturalmente le ho detto di sì e la prima cosa che ha detto &egrave stata per la sorpresa delle mie mutandine che se pur belle erano sempre delle mutandine,ma che a un tratto sono diventate oggetto di stupore e meraviglia, vedere la figa (essendo la mia anche tutta depilata) così bianca e rosa a pronta comparire d’incanto era stato meraviglioso, anche perch&egrave sfilare le mutandine o farsele sfilare &egrave sempre un’azione che ti carica eroticamente ma vedere la figa apparire dal nulla &egrave stato meraviglioso. Mi ha abbracciata di nuovo e baciata, lentamente mi ha fatto allargare le gambe e si &egrave intrufolata con la sua, così lei sentiva la mia figa bagnata sulle sue cosce e io sentivo il duro del vibratore in funzione sulla mia coscia.
A dire il vero non mi ricordavo più dei vibratori e solo l’idea che erano rimasti dentro lei per così tanto tempo mi ha eccitato di nuovo e la voglia stava tornando e più di prima. Ci siamo staccate e l’ho ammirata, era splendente, aveva ancora le natiche belle rosse, frutto della mia sculacciata, mi ha guardata e mi ha chiesto di spogliarla e farla godere subito. Non volevo assolutamente correre e quindi l’ho presa per mano e siamo andate in bagno e mettendole davanti allo specchio, in modo che potesse vedersi bene, ho iniziato a slacciare il giubbino di pelle e in un baleno sono scoppiati fuori due bellissimi seni rigogliosi e duri, i capezzoli erano diritti e pronti per farsi succhiare; dopo averle tolto il giubbino le ho massaggiato e baciato il collo riucendo a sentire i suoi fremiti poi sono scesa e le ho sfilato i pantaloncini e facendole aprire le gambe ho tolto i due vibratori, spostandola verso il bidet. Si &egrave seduta con le cosce aperte e ho iniziato a lavarla sia davanti che dietro, naturalmente mentre la lavavo non disdegnavo di baciarla o infilarle il dito sia nella figa che nel culo, la cura sembrava avere effetto perch&egrave mugulava pregandomi di farla godere. La piccola non aveva ancora capito che doveva soffrire ancora un po’, dopo averla ben lavara le ho detto che doveva fare la pipì così avrebbe goduto di più, senza scomporsi ha iniziato a spingere e dopo pochi secondi un bollente zampillo mi bagnava la mano, tutto questo mentre la mia lingua le leccava i capezzoli.
Dopo averla risciaquata e asciugata le ho detto che bisognava pulire bene anche il culo e facendola piegare in avanti le ho divaricato le due mele arrossate e e ho infilato la cannula della peretta scaricando a più riprese tutto il suo contenuto, dopo averlo svuotato tutto ho tolto la peretta e la stavo mettendo nel lavandino, ma Claudia guardandomi mi ha pregata di riempirla sino a quando non sarebbe scoppiata. Lo cosa mi ha fatto piacere e ho riempito la peretta di acqua molto calda, e prima di infilarla le ho messo il dito nel culo per accertarmi come stava, aveva una capienza enorme alla quinta peretta mi ha pregato di smettere altrimenti scoppiava.
Si &egrave alzata, facendo brontolare il pancino e metre mi baciava le ho fatto un veleoce ditalino non senza farla godere, quando mi sono accorta che non riusciva più a contenersi, mi sono allontanata lasciando la poverina sul water per svuotarsi.
A questo punto sono andata in camera a preparare il letto e tutti i giochini per divertirci, ho chiesto a Claudia se tutto andava bene, e ho guardato dal buco della serratura per vedere cosa sucedeva, la porcona ci stava masturbando. Sono ritornata incamera e mi sono infilata le palline vibranti nella mia passerina lasciando fuori il cordino e mettendo nel letto, in bella vista, il fallo di lattice lungo. La prima cosa che Claudia ha visto quando &egrave entrata, &egrave stato proprio quello e i ha chiestoo come faceva ad entrare tutto, sdraiati e ti farò subito vedere come si fa,; la parcona non aspettava altro, si &egrave buttata sul letto aprendo le gambe e con le mani ha aperto la figa, ho iniziato a infilare il pistolone fino dovevo potevo certo ne rimaneva fuori un bel pezzo, lei pur godendo di questa situazione, mi ha guardata e in gesto si sfida mi ha detto “hai visto che avevo ragioni che non poteva entrare tutto” senza rispoderle le ho detto di girarsi e mettersi a pancia in giù, forse cominciava a capire dove sarebbe finito il pezzo che cresceva, ha aperto al massino le sue natiche e dopo aver bagnato, con la saliva, la punta del pistolone ho iniziato la lenta penetrazione nel suo orifizio, a questo punto Claudia ha cominciato a dimenarsi e gridava che era meraviglioso, mi incitava a sfondarla a spingere sempre più in fondo sino a quando &egrave scoppiata in un orgasmo meraviglioso e violento.
Dopo che si era calmata, ma con anncora tanta voglia, mi ha abbracciata e mentre lei cercava di tenersi le gambe chiuse in modo di sentirsi i suoi buchi ben pieni mi ha fatto stendere accanto a lei e ha iniziato a succhiarmi il seno, ha così scoperto il mio segreto (solo ALL ne &egrave a conoscenza) ovvero succhiarmi il seno significa farmi partire, mollare tutto, perdere qualsiasi inibizione, quindi farmi aprire le cosce &egrave stato un gioco, anzi credo di averle aperte io prima ancora che lei mi toccasse.
E’ qui Claudia ha sobbalzato scoprendo che la mia figa era occupata, visto il cordino lo ha tirato procurandomi una meravigliosa goduria, quando sono uscite se le &egrave portate alla bocca iniziando a leccarle per poi farle sparire nella sua passerina, a questo punto si &egrave sdraiata a pancia in su e mi ha chiesto di mettermi sopra e muovermi come se dovessi chiavarla, le palline stavano facendo il loro effetto e la porcona ha iniziato a muoversi con me godendo immediatamente. Ci siamo lasciata sdraiandoci vicine, ma mentre lei era ancora sotto l’effetto dell’ultimo orgasmo io non ce la facevo più, aveva una voglia pazza; mi sono avvicinata e le ho chiesto di aprire le gambe e non muoversi, le avrei fatto fare un nuovo giochino che avrebbe fatto godere tutte e due, magari nello stesso momento, mi ha guardata e per tutta risposta ha aperto il più possibile le cosce.
Mi sono alzata, ho preso il pistolone lungo mi sono sdraiata dalla parte opposta alla sua, in modo che le due fighe potessero essere vicine. Claudia si stava aprendo la figa con le dita così poteva sentire meglio anche la mia, senza farmi capire ho preso il pistolone e con un colpo sesso l’ho affondato nella sua passerina (non serviva bagnarlo per farlo entrare era già tutta bagnata ) poi cercando di avvicinarmi più possibile mi sono infilata l’altra parte dentro la mia. Claudia &egrave rimasta allibita, gridandomi di muovermi di sfondarla al più presto, mentre io una volta che il pistolone era entrato sino in fondo alla mia passerina ho messo le sue mani nelle mie e ho iniziato una lenta danza facendo in modo che le due passerine si baciassero e che il pistolone toccasse il fondo delle nostre caverne. Si vedeva che non aveva mai provato un’emozione così forte, era già pronta a godere, mi sono fermata e le ho detto di fare quello che facevo io.
Doveva rimanere ferma e lasciare che le labbra si muovessero da sole, cercando di rimandare più possibile l’orgasmo.
Anch’io una volta avrei goduto subito, ma ALL mi ha insegnato a ritardare al massimo, &egrave vero si soffre molto, ma &egrave tale la gioia e la goduria finale che ne valeva la pena.
Mi ha stretto la mano facendomi segno con la testa ho capito che avrebbe ubbidito. Così ho iniziato a raccontarle cosa avremmo potuto fare se ALL fosse stato lì con noi, magari sarebbe passato a baciarci, oppure avrebbe potuto leccarci la figa mentre a turno gli succhiavamo il cazzo, oppure ci avrebbe staccato un po’ in modo di permettere alla sua mano di manovrare il pistolone avanti ed indietro, facendoci godere.
Mentre raccontavo, la piccola sempre con la mano nella mia, con l’altra passava dalla sua figa alla mia, eravamo arrivate al massimo della sofferenze, senza aprire bocca le ho stretto la mano ed &egrave stato il segnale che aspettavamo, ho accellerato l’entrata e uscita del pistolone e siamo riuscite ad avere un’argasmo meraviglioso tutte e due.
Ho abbandonato il fallo all’interno dei nostri corpi e cercato di avvicinare il più possibile le nostre fighe in modo di poter sentire il caldo e l’umido di cui erano impregnate. Non ricordo quanto tempo siamo rimaste in quella dolce posizione, che Claudia &egrave riuscita a godere ancora due volte, certamente la voglia che avevamo in corpo era molta e l’aver scoperto quanto ci piacevamo ha contribuito molto alla riuscita.
Claudia ha iniziato a parlare di tutto quello che le passava per la mente, ho cercato di muovermi per staccarmi e poterla guardare bene in viso e poterla baciare, ma lei non ha voluto, dicendomi di rimanere ferma perch&egrave aveva già pensato come fare, io dovevo assecondare i suoi movimenti senza fare uscire il nostro gioiello dalle gabbie.
Lentamente ha sfilato la gamba da sotto le mia e girandosi, portando il suo dolce pancino sopra il mio si &egrave adagiata sopra, era stata bravissima, il pistolone non si era mosso, anzi non era uscito ma si muoveva bene senza l’aiuto delle mani. si &egrave sdraiata sopra di me e ci siamo baciate, i nostri corpi erano immobili sentivo il suo seno che premeva sul mio, il suo cuore sembrava impazzito, lo sentivo battere contro il mio seno e sembrava rimbombare dentro di me, le sue mani mi stringevano il viso, mentre la sua lingua cercava di infilarsi in fondo alla mia bocca io le avevo messo le mani sul culetto e la schiacciavo contro cercando di fare aderire al massimoi nostri corpi, insomma stavamo scoppiand dalla voglia . Mi sono staccata dalla sua boca e guardandola negli occhi le ho suggerito un nuovo giochino. Io avrei aperto al massimo le gambe come se dovessi riceviere il cazzo nel mio nido, mentre lei, al contrario doveva stringere al massimo le sue cosce in modo che il pistolone potesse fare il lavoro del cazzo. E’ stata velocissima, come se l’avesse sempre fatto iniziando a muovere il bacino avanti e indietro io sentivo il cazzone che mi penetrava sino in fondo, ma il bello era che anche lei lo sentiva come se sotto ci fosse un uomo con il cazzo al massimo della sua erezione e lei lo stava cavalcando. Era meraviglioso sentirsi penetrata, vedere due bellissime tettine che danzavano e i suoi capezzoli turgidi pronti per essere succhiati, ero al massimo dell’eccitazione e Claudia si &egrave accorta, anche perch&egrave anche lei era arrivata al massimo, si &egrave fermata e con un gesto di sfida mi ha preso i capezzoli strizzandoli con forza; un dolore lancinante, ma anche una sciabolata sull’inguine, ho dovuto concentrarmi per non godere. Vista la situazione Claudia si &egrave sfilata il pistolone e altrettanto anche a me, sono rimasta a bocca aperta, la stavo guardando con odio ma anche in modo supplichevole non riuscivo più a trattenermi. Volevo assolutamente godere, lei can calma mi ha messo un dito sulle labbra dicendomi di non parlare ma di eseguire i suoi ordini. Mi ha fatto mettere in ginocchio con il viso sul letto, in modo che il culo fosse alto e pronto dopo avermi divaricato le cosce mi aspettavo che mi infilasse il pistolone nella figa, ma non era così, si &egrave portata davanti ai miei occhi e si &egrave infilata il dildo nella sua passerina dopo che se lo era posizionato per bene e tenendo in mano l’altra parte mi ha guardata e con aria trionfante mi ha detto “tesoro ora vengo dietro a te e ti inculo”. Forse lei pensava che mi sarei rifiutata, invece non sapeva che non aspettavo altro, si &egrave inginocchiata anche lei e dopo avermi ben lubrificato il culo usando il liquido della mia figa, ha iniziato a penetrarmi. Stava entrando con calma e delicatezza, io spingevo fuori il culo in modo di agevolare l’entrata, quando ho sentito che stava arrivando in fondo ho stretto il mio orifizio in modo che l’ultimo pezzo &egrave entrato nella sua figa, questo colpo la porcona non se lo aspettava, e ha iniziato a muoversi dentro di me e dentro la sua passerina sempre più velocemente, e dal momento che eravamo già al massimo dell’eccitazione &egrave bastato pochissimo perch&egrave raggiungessimo un orgasmo meraviglioso. A questo punto eravamo veramente sfinite ma anche tanto soddisfatte, ci siamo lasciate cadere sul letto (il pistolone era rimasto dentro il mio culo) ci siamo abbracciate baciandoci teneramente. Era troppo bello sentirsi in quella posizione, avevamo tutte e due voglia di coccole ed &egrave stato a questo punto che ci siamo messe a parlare di noi per conoscerci meglio. Claudia aveva passato un’infanzia fatta di scuola e casa senza mai giocare con le compagne o i compagni quando &egrave arrivata all’età della pubertà aveva avuto un’istruzione di quello che lo stava succedendo dalla zia in quanto la mamma non sapeva come iniziare, il padre era il classico padre padrone quindi senza nessuna dolcessa ma solo ordine perentori. Un sabato la zia era venuta a prenderla per tenerla con se qualche giorno (la zia non era sposata e aveva circa 40 anni ben portati con un corpo stupendo) quando sono uscite dicasa erano andae a fare qualche piccola spesa, poi erano entrate nel negozio di intimo perch&egrave doveva comperare mutandinee reggiseno. Dopo aver scelto, chiedendo anche il mio parere, il coloreee ha voluto provarle. Lei &egrave entrata nel camerino io non sapendo cosa fare mi stavo allontanando, quando la zia mi ha chiamato dicendomi che tra donne non ci devono essere problemi (a quell’epoca avevo 14 anni, ero già formata ma ancora in sviluppo). Siamo entrate assieme, nel camerino, e la zia ha iniziato a spogliarsi rimandendo in mutandine e reggiseno a questo punto le ho passato quelle nuove e lei le ha appoggiate sul cuo corpo chiedendomi se il colore le donava, io ho guardato con occhi nuovi quella donna (mia madre non si era mai fatta vedere da me in quelle condizioni).
Aveva delle stupende gambe, una bella vita, un seno prosperoso ma molto duro (avrebbe potuto anche fare a meno del reggiseno), due capezzoli molto grossi, mi ha guardata e o dopo averla rimirata per bene (mi aveva colpito il suo inguine, era gonfio sembrava che avesse il pannolino) ho detto che stava magnificante bene, mi ha guardata, mi ha preso per mano e mi ha dato un bacio sulle labbra, ho sentito un brivido incredibile.
Poi mi ha consigliato di uscire dicendomi di scegliere un completino anche per me, che non lo voleva vedere, e che lo avremmo provato a cena. Dopo essersi rivestita, ha posato il suo acquisto sul banco, assieme al mio (avevo chiesto alla commessa di incartarlo così la zia non lo avrebbe visto) abbiamo pagato e siamo uscite. Sembravamo due sorelle, ero contenta volevo assolutamente provare quello che la zia mi aveva regalato, non avevo il coraggio di chiederglielo, ma mi si leggeva in viso la trepidazione. Mi ha preso per mano (una mano molto calda, confertevole, sicua, non mi era mai capitat niente di simile) e canticchiando ci siamo dirette a casa. Appena entrate (erano circa le 19) la zia mi ha chiesto se volevo mangiare e poi fare la doccia o se volevo fare il contrario, naturalmente ho deciso il contrario, mi ha guardata negli ochi e sorridendomi come se fosse una mia complice mi ha detto di preparare la tavola mentre lei avrebbe fatto la doccia così poi la facevo io lei avrebbe cucinato qualcosa di speciale.
Lei &egrave sparita in bagno e io ho iniziato il lavoro, ma ero troppo tesa, avevo tutto il mio corpo in agitazione e sono dovuta andare in camera per vedere il mio nuovo acquisto, passando dal bagno non ho sentito il rumore dell’acqua, quindi la zia aveva già finito, ma invece sentivo dei rumori strani come se fossero gemiti; ho bussato chiedendole se aveva bisgno, sono passati alcuni secondi e mi ha risposto che tutto andava bene e che aveva quasi finito, le ho risposto di aver capito. Non ero tranquilla, sono andata verso la camera, facendo rumore, per poi ritornare a piedi e ho risentito lo stesso rumore di prima, non volevo rifare la stessa domanda e quindi ho deciso di guardare al buco della serratura per capire cosa stava succedendo. I miei occhi si sono spalancati e la mia bocca si &egrave aperta ma non mi usciva nessun suono, era la prima volta che vedevo quello che la zia stava facendo. era nuda davanti alla specchio con le gambe aperte e la sua mano era appoggiata sul suo inguine e le sue dita entravano e uscivano dalla passerina, ero ammaliata dallo spettacolo il seno diritto stava ricevendo delle carezze dall’altra mano, la bocca aperta e la lingua scorreva sulle labbra. Non riuscivo a capire (in quel tempo non sapevo niente di niente in materia sessuale, tranne sapere come ero fatta, come erano fatte le mie amiche o i miei amici, perch&egrave giocavamo molte volte al dottore, &egrave vero, una volta la mia amica del cuore mi aveva toccata fra le gambe ed infilato il suo ditino nella passerina mi aveva procurato una senazione strana, ero bello sentirsi muovere quel dito dentro di me, tanto strano che alla fine ho provato a infilare il mio dito dentro la sua passerina con ilrisultato che il fiato si era fatto grosso, il cuore ci batteva forte e alla fine ci siamo pisciate sulle mani scoppiando in una grande risata) cosa stava facendo, ma ho capito che doveva essere bello perch&egrave a un certo punto ha stretto le cosce e con dei gran sussulti si &egrave schacciato il ventre contro il lavandino. La scena mi aveva procurato un formicolio strano fra le gambe e per controllare cosa mi stava succedendo mi sono infilata la mano nelle mutandine scoprendo che ero tutta bagnata, pensando che mi ero fatta la pipì addosso ho tolto la mano portando il dito verso il naso,così ho scoperto che non era pipì ma cosa? Ho deciso di mettermelo in bocca per capire meglio ma non ho capito niente, tranne che il formicolio aumentava e il sapore era dolciastro e il tutto mi piaceva. Sentendo dei rumori strani mi sono abbassata alla svelta la gonnellina e sono corsa in cucina. quando la zia &egrave arrivata mi ha trovata inenta a sistemare la tavola, mi ha abbracciata dandomi un bacio in fronte, era bellissima si era messa una vestaglia verde acqua mlto trasparente che lasciava intravedee l’intimo (forse era quello che aveva comprato) guardandomi e sorridendomi mi ha detto di andare a farmi la doccia e che avrebbe finito di sistemare la cucina, Sono andata in camera per prendere tutto quello che mi serviva andando verso il bagno avvisando la zia che lasciavo la porta aperta in caso avessi avuto bisogno, mi sono spogliata e ho iniziato a lavarmi, mentre mi stavo insaponando &egrave entrata lei chieendomi se avevo bisogno, le ho risposto che non avevo bisogno di niente dovevo solo sciaquarmi e asciugarmi.
Senza aspettare risposta si &egrave avvicinata, mi ha tolto di mano la doccia e ha niziato a sciacquarmi dicendomi che così avremmo fatto prima e che aveva una gran fame. Sentivo le sue mani che lisciavano il mio corpo, mi ha accarezzato il seno (rispetto al suo era molto piccolo ma anche più sodo) la shiena, il culetto e in pochissimo tempo avevamo finito, mi ha buttato addosso una morbida salviettona e mi ha asciugata. Questa volta però ha passato il mio corpo con molta più cura, poi ha preso il borotalco e mi ha accarezzato anche le parti più intime, guardandomi l’inguine mi ha detto che mi avrebbe insegnato a tenere più in ordine tutta la peluria.
Mi sono rivestita infilandomi anche una vestaglia che mi aveva dato lei, certo era un po’ lunga e larga, ma mi iaceva ugualmene e ci siamo sedute a tavola. Avevo una fame dalupo, inolte la zia aveva preparato dei piatti che sapeva che mi piacevano tanto, a un certo punto mi ha chiesto perch&egrave bevevo solo acqua e io le ho spiegato che se ero in casa sola con papà un goccio me lo dava ma se era presente anche la mamma non me lo permetteva.
Senza chidermi niente mi ha versato un bicchiere pieno di un vino bianco e ha voluto che brindasimo ai nsotri acquisti e a una migliore conoscenza, inoltre mi ha ricordato che non le avevo fatto vedere come stavo con il mio nuovo intimo, mi sono scusata ma veramente non ricordavo più e ho fatto per alzarmi e farle vedere, lei invece mi ha detto che prima finivamo di mangiare e bere poi ci saremmo mess sul divano a vedere la TV e io le avrei fatto vedere come stavo, sono rimasta seduta e abbiamo continuato la cena parlando di tante cose.
Dopo aver bevuto il caff&egrave abbiamo sistemato il tutto e ci siamo messe sul divano, mi sentivo allegra e contenta, sentivo la sua vicinanza e sentivo anche un gran caldo lei invece era attenta al video con la coda dell’occhio la guardavo, era veramente una bella donna, aveva la vestaglia un po’ aperta e si vedevano due bellissime gambe (non capivo perch&egrave continuava a manovrarle e stringerle, la scollatura faceva vedere il nuovo reggiseno ripieno di due tette belle gonfie). Non avendo mai provato ho iniziato anch’io a muovere le gambe e stringerle, in un primo momento non sentivo niente, poi piano piano ho cominciato a sentirmi un formicolio tra le cosce, più stringevo e più mi piaceva e più mi sembrava di essere bagnata. Il film era carino e pieno di baci, abbracci ed altro, che se fossi stata sola lo avrei guardato con avidità, mentre con lei avevo vergogna. La sua mano da un po’ di tempo si era posata suo suo inguine e sembrava ferma mentre l’altra aveva preso la mia stingendomela e provocandomi un immenso piacere.
In quel momento sullo schermo &egrave apparsa una donna che si stava spogliando per andare in bagno ed &egrave stato in quel momento che la zia si &egrave ricordata del mio acquisto e mi ha detto che voleva vedermi come stavo. Tutta contenta mi sono alzata e ho iniziato a slacciarmi la vestaglia, la zia mi ha insegnato che bisognava andare piano in modo che la persona che guardava avrebbe avuto il tempo per ammirare, eseguendo quello che mi aveva detto sono arrivata all’ultimo bottone e ho lasciato scivolare la vstaglia a terra. Era rimasta a bocca aperta facendomi i complimenti sia perch&egrave mi stava bene, sia perch&egrave avevo scelto un colore stupendo e perch&egrave ero veramente ben fatta, a quel punto mi ha detto di avvicinarmi a lei e guardandomi meglio si era accorta che avevo le mutandine bagnate. Ha avvicinato la sua mano facendomi aprire le gambe (mi stava girando la testa sia per il vino che per contatto intimo) e toccandomi si era accorta che non era pipì. Mi ha preso per mano e siamo andate in bagno, mi ha sfilato le mutandine, le ha lavate e mi ha fatto sedere sul bidet con le cosce aperte, ha preso il sapone e mii ha lavato la passerina (non avevo mai provato una sensazione così meravigliosa, volevo dirle di continuare, ma avevo vergogna), mi ha fatto alzare per asciugarmi bene e mi ha rimesso la vestaglia, stavo dicendole che sarei andata in camera per prendere le altre mutandinem, ma lei mi ha fermata dicendomi che ci saremmo messe sul divano quindi non servivano, anzi per essere uguali mi ha detto che le avrebbe tolte anche lei e che avrei dovuto lavarla come aveva fatto con me. Si &egrave seduta sul bidet spalancando le cosce e io ho iniziato a insaponarla, mentre io la lavavo lei mi stava accarezzando il culetto dicendomi che era veramente stupendo, mentre la lavavo mi sono accorta che aveva un’apertura immensa e senza nemmeno accorgermi la stavo lavando anche dentro, facendo finta di niente si &egrave alzata, si &egrave fatta asciugare e dopo aver rimesso la vestaglia siamo tornate sul divano.
Il film stava continuando ma non riuscivo più a capire niente, avevo la passerina che tremava ma non riuscivo a comprendere cosa mi stava succedendo, avrei voluto chiederlo a lei ma non avevo il coraggio, non sapevo come iniziare. Cercando di rallentare questo tormento mi sono accavallata le gambe, così facendo avrei stretto le cosce senza farmi accorgere da lei, purtroppo facendo questo movimento la vestaglia si &egrave aperta e la mia passerina era tutta nuda coperta solo da pochi peli. La zia che aveva già capito tutto, mi ha guardata e mi ha chiesto se non mi ero mai masturbata, ho sgranato gli occhi e le ho confessato che non sapevo nemmeno cosa voleva dire quella parola, mi ha preso il viso fra le mani e dandomi un bacio in fronte mi ha chiesto se volevo che mi spiegasse cosa mi stava succedendo, sono arrossita violentemente, ma la voglia era più forte della paura e con gli occhi abbassati le ho chiesto di spiegarmi tutto. Cosiì ha iniziato a farmi capire tutto quello che provavo e cosa si poteva o dovevo fare, così dicendomi si era alzata e prendendomi per mano siamo andate in camera mi ha portata davanti allo specchio, slacciandomi la vestaglia, ha lasciato che questa cadesse per terra, poi ha fatto lo stesso con la sua, si &egrave messa id nuovo dietro dime e mi ha sfilato il reggiseno (non mi ero accorta, tanto ero presa da questo nuoo fatto che lei era nuda), ha appoggiato le sue tette contro la mia schiena e ha iniziato a sfiorarmi i capezzoli e prendendo a piene mani le tettine. In un gesto, naturale, anche perch&egrave non sapevo cosa facevo ho spinto il mio culo contro ilsuo ventre ricevendo un caldo immenso e sentendo delle fitte meravigliose alla mia fighetta. Dopo poco ha abbassato la presa sul mio seno e si &egrave portata davanti a me, cercando di fare aderire i nostri seni e i nostri ventri, ho sentito un ginocchio che cercava di aprirmi le cosce (mentre continuava a guardarmi dolcemente negli occhi senza parlare). L’istinto mi diceva di tenere chiuso ma la voglia ha fatto sì che ho aperto dando il via alla sua coscia di potersi sfregare contro la mia passerina, era stupendo sentivo che mi stavo sciogliendo, lo stomaco era contratto, tutti i muscoli si muovevano per ricever e il massimo della gioia, e la mia coscia &egrave venuta a contatto con la sua figa (che al contrario della mia era senza peli). Abbiamo così iniziato una danza meravigliosa, quando si &egrave accorta che il mio respiro si stava facendo sempre più pesante si &egrave fermata e mi ha spiegato cosa dovevamo fare per provare quello che non avevo mai provato, le ho detto che ero pronta a fare tutto quello che mi diceva.
Si &egrave sdraiata sul letto (io dovevo rimanere in piedi con le cosce aperte, ma non dovevo toccarmi), ha aperto le cosce, con le dita ha divaricato le labbra si &egrave infilato il dito sino in fondo iniziando a muoverlo avanti ed indietro. Lo spettacolo mi affascinava, ma stavo soffrendo e volevo provare anch’io le stesse emozioni. Mi ha fissata negli occhi, dicendomi di stare ferma, ha accellerato al massimo contorcendosi e dimenandosi sino a gridare “vengo, vengo, sto godendo”.
Non so quanto tempo &egrave passato, mai io ero sempre ferma con le cosce spalancate e non riuscivo più a stare ferma, ha allungato la mano e mi ha fatto stendere sul letto vicino a lei, ha tolto il dito dalla figa e mettendomelo in bocca mi ha sussurrato che questo era il nettare degli dei e che fra poco avrei avuto la stessa gioia che aveva avuto lei. Ora devi fare come ho fatto io, mi ha detto, e vedrai che riuscirai a provare cosa vuol dire godoere, un po’ titubante ho iniziato ad aprire al massimo le cosce e infilandomi il dito nella passerina ho provato una gioia immensa, ho iniziato goffamente a muoverlo come avevo visto, e dopo pochissimi secondi ho provato una fitta alla bocca delle stomaco e con una gioia immensa ho gridato “zia sto venendo anch’io, sto godendo ed &egrave meraviglioso”. Era il mio primo, se pur maldestro, ditalino a questo punto il coraggio mi &egrave uscito e ho detto alla zia che avevo voglia ancora, volevo provare ancora, mi ha guardata negli occhi e mi ha detto, ora devi fare come ti dico e ti farò provare quello che ha provato prima ma cento volte più bello. Si &egrave sdraiata al mio fianco e ha iniziato a tormentarmi il seno, poi si &egrave avvicinata con la boca e ha iniziato a suchiarmi i capezzoli (mi sembrava di impazzire) poi lentamente &egrave scesa verso i baso sempre leccandomi, si &egrave fermata su buchino della pancia per salutarlo, ho sentito la sua lingua avvicinarsi alla figa e istintivamente ho chiuso le cosce, lei prontamente me le ha aprte, mi aspettavo di sentite la lingua sui peli ma non fu così perch&egrave &egrave passata oltre leccandomi l’interno delle cosce sino a scendere sui piedini iniziando a succhiarmeli uno alla volta, era meraviglioso ma non riuscivo più a stare ferma.
A questo punto &egrave risalita verso il mio paradiso, con le dita mi ha aperte le grandi labbra e ha iniziato a leccare tutto andando dentro e fuori con la lingua sino a quando si &egrave inpadronita del bottoncino e ha iniziato a succhiarlo facendomi volare alto, mi dimenavo e qaundo ho sentito la stessa staffilata sulle reni le ho schiacciato la testa contro la figa gridando tutta la mia gioia. Sentivo il suo respiro affannoso sulla figa, senza parlare le ho fatto capire di venermi vicino con la sua bocca e vito che non riuscivo staccarla, le ho detto che volevo sentire il sapore della mia figa, in un lampo si &egrave alzata e mi ha messo le labbra sulle mie, &egrave entrata con la sua lingua, ci siamo baciate, non avevo mai provato niente di simile, era stupendo. Il suo ventre premeva contro il mio dandomi nuova vita e nuova voglia, sono riuscita a sganciarmi dalla sua bocca e le ho chiesto se potevo fare a lei quello che mi aveva fatto prima, anche se non lo avevo mai fatto avrei provato. Non aspettava altro, si &egrave sdraiata aprendo le cosce più possibile e dicendomi di provare a risalire verso la figa partendo dai piedi, senza parlare ho eseguito quello che mi diceva e venendo a cuo indietro ho iniziato a succhiare, leccare avidamente (non pensavo quanto era bello anche per me, sentire fremere un corpo per merito della mia lingua) quando sono arrivata sulla figa, lo spettacolo era meraviglioso, ho aperto le labbra e ho infilato dentro la lingua, &egrave stato il segnale, mi ha preso le gambe allargate e costretta a salire sopra di lei mentre io leccavo avidamente mi sono sentita nuovamente aperta e la lingua di prima si &egrave impossessata del mio bottoncino facendomi morire, sino a quando abbiamo goduto senza dire niente, solo perch&egrave avevamo le bocche impegnate. Naturalmente mentre godevo avevo chiuso gli occhi, ma ora erano aperti e stavo ammirando la figa della zia, era stupenda di colore rosa senza nemmeno un pelo sembrava quella di una bambina o come la mia quando giocavo al dottore, ero estasiata da quella bellezza, ne ero attratta, mi sono avvicinata e le ho dato un bacio.
La zia mi ha dato una sberla sul culo che mi ha procurato una nuova sensazione, facendomi stringere le cosce, lei si &egrave accorta e mi ha fatta scivolare giù dal suo corpo, mi ha chiesto perch&egrave avevo chiuso di colpo le cosce, non sapevo cosa rispondere, ho cercato di farle capire che in mezza giornata avevo fatto un sacco di cose nuove ed ero frastornata, gioiosamente frastornata. Ci siamo alzate rimettendoci la vestaglia (naturalmente sotto eravamo nude) ritornando verso il divano una volta sedute mi ha chiesto se mi era piaciuto spiegandomi perch&egrave lo aveva fatto, mi disse che tutte le volte che mi vedeva le si stringeva il cuore pensando a quanto ero obbligata a fare la vita di una persona adulta senza passare prima dalla gioia e spensieratezza della mia età, si vedeva che non avevo esperienza in niente quindi aveva deciso di darmi una mano, epnsando che farlo prima co una donna forse sarebbe stato meno traumatico, le ho buttato le braccia al collo dandole un grosso bacio sulla guancia. Il ghiaccio si era sciolto, mi sentivo libera di chiederle qualsiasi cosa e naturalmente la prima &egrave stata “ma zia a te non piacciono gli uomini?” mi ha guardata e sorridendomi mi ha spiegato che anche se non era sposata frequentava un amico e come volevano si trovavano a casa dell’uno o dell’altro e per tutta la sera e la notte giocavano come abbiamo fatto prima. Sempre con più curiosità le ho chiesto cosa facevano e lei senza scomporsi mi ha spiegato che quando si vedevano iniziavano a baciarsi per poi spogliarsi una volta nudi si mettevano sul divano per vedere una cassettina pornografica così aumentava la loro voglia e qualsiasi cosa era permessa, per esempio lui la prendeva e la faceva sdraiare sulle sue gambe e dopo averle aperte le cosce e accarezzato la figa e il culo iniziava a darle sberle sulle natiche sino a farle diventare rosse, a quel punto sia io che lui eravamo al massimo della voglia e mentre il film continuava anche senza vederlo era bellissimo sentire i mugulii e i gridolini, ci buttavamo per terra sul tappeto e le nostre mani e le bocche non riuscivano a fermarsi sino a quando non avevano goduto. Allora, le ho chiesto, ecco perch&egrave prima mi hai picchiata sul sedere, io pensavo che ti avevo fatto male, invece devo pensare che stavi godendo, mi ha preso le mani e chiamandomi piccolina mi ha detto che era proprio così, che lei stava godendo e non potendo parlare voleva farmi capire cosa provava, anzi visto che siamo qui sole solette vuoi provare anche tu cosa si sente?.
Ricordandomi di quando mi sculacciava la mamma sono rimasta in silenzio e non sapevo cosa rispondere la voglia era tanta e volevo provare, ma mi ricordavo anche il dolore che mi procurava la mamma, comprendendo i miei dubbi mi ha preso la mano e mi ha detto di non aver paura, facendomi anche una proposta, se vuoi mi disse ti faccio vedere una cassettina porno dove si vedono solo sculacciate sia a donne che a uomini poi se lo vorrai lo faremo altrimenti andiamo a letto e continuiamo a giocare come prima.
Sono rimasta in silenzio, ascoltando solo la voce della mia fighetta che era impaziente della prova, di scatta mi sono alzata e le ho detto sono pronta, si &egrave avvicinata e mi ha baciata sulla bocca facendomi aumentare la voglia. Mi ha detto di sedermi, andava a prendere la cassetta e una cosa speciale, volevo sedermi sul divano ma la tensione era troppo forte, sentivo la mia passerina che fremeva dalla voglia avevo iniziato a conoscere cosa voleva dire avere voglia), mi sono aperta la vestaglia e aprendo le cosce me la sono accarezzata dicendole di fare la brava che fra poco sarà premiata. La zia stava tornando con in mano quello che serivva, non riuscivo a capire cosa era in quanto oltre alla cassettina aveva anche un sacchetto ma non si vedeva il contenuto. Dopo aver inserito il film nel videoregistratore, ci siamo sedute sul divano, volevo che lei mi dicesse come dovevo mettermi, ma mi ha detto di aspettare prima avremmo visto il film e poi ..
Le inquadrature erano meravigliose uomini che sculacciavano donne e viceversa, poi una maestra di scuola (in un collegio) che aveva fatto andare un suo scolaro in camera sua e gli stava facendo scivolare i pantaloni, le mutandine facevano notare un grosso rigonfiamento, poi ha fatto scivolare anche le mutandine e un bel cazzo &egrave scattato fuori; non ho saputo resistere e sono scoppiata con un grosso “ma che bello”, zia ti prego non resisto, fammi quello che mi hai promesso!. Mi ha guardata negli occhi e mi ha detto di sdraiarmi sulle sue gambe a pancia in giù, ho eseguito perfettamente quello che mi ha detto, si &egrave spostata in modo che i miei occhi continuassero a vedere quello che succedeva in quel collegio. Avevo la figa che scoppiava, quando lei mi ha alzato la vestaglia mettendo in bella mostra il mio culo, ha iniziato ad accarezzarlo mentre lentamente mi faceva scoprire le cosce, stavo aspettando con gioia ed ansia la prima sculacciata, ma lei dopo avermi fatto aprire tutto ha iniziato a solleticarmi il mio buchino posteriore.
No zia ti prego quello &egrave un posto del diavolo non si deve toccare, con voce dolce e sudente mi ha detto di non preoccuparmi e di lasciare fare a Lei. Ho lasciato che i nervi tornassero al proprio posto e le ho detto di fare quello che voleva, da questo momento in poi non avrei più parlato,ma solo goduto di tutto quello che mi dava. la mano ha iniziato a lisciarmi le chiappe senza dimenticare di allargarle. Ora, mi disse, ti infilerò il dito nel culotto, forsesentirai un po’ di dolore, ti prego di non stringere anzi spingi più forte che puoi come quando fai al gabinetto per i tuoi normali bisogni. Appena ho sentito un intruso tentare di entrare nel mio culetto, ho fatto come la zia mi aveva suggerito sentendo qualcosa che entrava e immediatamente si fermava, per poi tornare fuori e poi tornare dentro. Ora, mi ha detto tento di entrare fino in fondo, quando sentirai che non torno fuori fai un grosso respiro e ti sentirai infilata sino in fondo. Tutto contribuiva alla mia eccitazione, le parole della zia, il video, la mia figa che stava friggendo, a questo punto ero pronta e le ho detto di entrare nel mio culo, la stavo aspettando.
Un dolore forte mi &egrave arrivato alla bocca dello stomaco che però si &egrave tramutato immediatamente in una dolce e meravigliosa sensazione, accortasi di quello che mi stava sucedendo ha iniziato a entrare e uscire dal culo. Zia &egrave stupendo voglio godere subito, avevo sbagliato tutto, avevo detto la parola che faceva scattare la punizione, ho sentito il dito uscire dal culo e una mano abbattersi sulle mie natiche, seguito da altre sempre più forti. stavo gridando che mi faceva male e più gridavo, più picchiava forte, più picchiava forte più sentivo che stava arrivando l’orgasmo desiderato e voluto. eì stato meraviglioso, ho goduto in un modo stupendo, lei era contenta e dal movimento delle gambe si sentiva che aveva voglia. Con una mano mi sono attaccata al suo corpo e con l’altra le ho allargato le cosce e senza chiedere permesso le ho infilato le figa facendola godere immediatamente. Dopo quello che ti ho raccontato siamo tornate sul letto e puoi immaginare cosa abbiamo fatto. Ho dormito abbracciata a lei e quando al mattino ci siamo svegliate abbiamo fatto colazione e siamo ritornate a casa mia.
Naturalmente, strada facendo, le ho chiesto se potevamo, quando aveva tempo, rifare tutto quello che avevamo fatto, lei mi ha guardata e mi ha promesso di sì e che se facevo la brava mi avrebbe fatto conoscere il suo amico migliore., logicamente sempre con lei presente.
A questo punto Claudia mi ha guardata e mi ha detto che tutto quello che aveva raccontato avrebbe dovuto rimanere un segreto assolutamente in quanto non aveva mai parlato con nessuno di quello che le era accaduto, forse tu mi hai ispirato fiducia e mi hai dato la forza e la serenetà per aprirmi, era tempo che desideravo poter dire tutto quello che avevo dentro, volevo assolutamente farmi capire quanto aveva sofferto per la stupida e rigida istruzione sulla vita che la madre le aveva imposto e al contrario la gioiosa esperienza con la zia.
Non credere, le ho detto, che tu sia l’unica a aver sofferto purtroppo la nostra generazione (avevamo una decina di anni di differenza, io ero la più grande) &egrave passata da una situazione che cambiava rapidamente e le persone più anziane stentavano a comprendere e molte volte osteggiavano il rinnovamento. Ci siamo dirette in cucina per prepararci un buon caff&egrave, e mentre lo bevavamo abbiamo concordato un nuovo incontro, magari a tre, nel senso che io portavo il mio amante e lei il suo, logicamente saremmo andate in un bel motel, in modo di non aver problemi. Dopo essserci rivestite siamo uscite salutandoci, pronte ad una nuova dolce esperienza.

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