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Racconti Erotici EteroTrio

Diario segreto 5. Francoforte, O… Capitolo 2

By 26 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Diario segreto 5. Francoforte, O’ Capitolo 2

Doccia fredda, veloce ma efficace. Coluttorio. Salgo. Al banco del bar il mio visino biondo sta sorseggiando qualcosa da una tazza. Ci riguardiamo negli occhi, stessa scintilla. Lei accenna un timido sorriso, ma i suoi occhi brillano e questo è buon segno.
Troppi uomini le ronzano attorno guardandola. Rompo l’incantesimo della lumata a distanza e mi dirigo da lei a passo sostenuto come se stesse aspettando proprio me. ‘Ciao, sei bellissima. Andiamo in camera che ti voglio guardare per ore’. ‘Ciao mi chiamo Pat” conversiamo un po’. Adesso le guardo anche il corpo. E’ nuda, con un corto pareo che le cinge la vita coprendole l’inguine ma lasciando intravedere i glutei piccoli. Il suo culetto, tanto è sodo, da seduta neppure si comprime contro lo sgabello col peso del corpo. Ha una pelle chiara, leggermente ambrata dal sole, un filo di abbronzatura segna i cordoncini sottili della mutandina di un costume: ha preso il sole in topless. Torna da una vacanza in Grecia, si è fermata qui qualche giorno prima di rientrare in Slovacchia. Studia legge e lavora come stagista. Il suo inglese è perfetto. E’ piacevole sentire la sua voce sottile, la sua inflessione cantilenante. A qualche mia battuta risponde con risatine squillanti. E’ proprio un amore. Mi avvicino un po’ di più ma non voglio sembrare sgarbato nel metterle subito le mani addosso. Ma supera lei l’impasse: mette le mani sotto l’accappatoio e sfrega le mie cosce con il palmo della mano. ‘Ti ho visto prima nel cinema, ci andiamo?’ Mi sussurra. Con lei avrei voluto maggiore intimità, ma se predilige il cinema’

Si alza. Indossa un paio di scarpe rosse e una pochette abbinata, il pareo di chiffon è chiaro e il tutto conferisce una certa eleganza, rara lì dentro. Cammina bene, ha un portamento ritto, ed è esperta nel tacco 12. Le sue cosce fanno ondeggiare bene il culetto a mandolino, che risalta dall’incurvatura della schiena.
E’ bello vederla da dietro. Per questo sto a qualche passo distante da lei. Si ferma, ruota il busto per vedere se ci sono e nella torsione mi concede lo spettacolo in controluce del suo busto con il seno ritto, esposto di fianco. Bello, pieno e gonfio, piccolo e sodo che guarda in su. E’ tra i tipi di seno che preferisco, e che ho accarezzato a molte ragazze del nord-est: polacche, ceche, lituane, estoni’

Lo prefiguro già nelle mie mani, ma prima voglio godermi lo spettacolo della vista. Mi fermo. Potrei guardarla per ore. Ferma come una statua o in lento cammino. Mi tende la mano e mi fa segno di raggiungerla e così arriviamo al letto, quello ben illuminato dallo schermo. C’è la solita folla in frenetiche convulsioni, che si mescola ai contorcimenti di corpi sullo schermo, ma con lei accanto la stanza mi sembra vuota. L’abbraccio da dietro mentre stende l’asciugamano.
E’ bella profumata e i soffici capelli solleticano la mia guancia che le appoggio alla nuca. Si gira e lascia cadere il pareo. Io lascio cadere l’accappatoio. Scalza le scarpe, è più bassa di me, ora, e ruota la testa verso l’alto per farsi baciare. Io le sfuggo un po’. Cerco con le labbra dischiuse di sentire la consistenza della pelle delle sue guance e del suo collo. Con la punta asciutta delle lingua cerco di sentire la forma dei suoi lobi, l’andamento del suo nasino e delle sue sopraciglia. E lei si lascia fare tutto tenendo gli occhi chiusi. Scorgo dal suo sorriso che le piacciono questi momenti di dolcezza. Ho voglia di essere tenero con lei, come con una fidanzatina che amo.

La cosa appagante, in queste circostanze, è riuscire a creare con la ragazza che non conosci, e di cui non sei, per ovvi motivi, innamorato, una situazione simile a quella di un innamoramento passionale, sia pure nell’ambito ristretto di una sessione di sesso a pagamento. Più di una volta mi è capitato. Certo, devi trovare la persona giusta, ci si deve piacere a vicenda. Ci vuole insomma la ‘chimica’. E soprattutto devi creare la condizione perché l’illusione temporanea sia convincente per tutti e due.
Devi esercitare le armi della seduzione sensoriale, condurre la ragazza a te per farla esprimere nel ricordo dei suoi sentimenti profondi, che in quella contingenza ‘professionale’ tiene assopiti.
Tieni presente però che dietro una prostituta, professionista od occasionale, ci sta sempre una ‘donna’, con gli amori che ha avuto, con le passioni che l’anno tenuta viva, con le relative delusioni e sofferenze. E poi è lì sì per lavorare, ma, come alcune confidano, niente impedisce loro di lavorare divertendosi e magari provare anche passioni vere, sia pure circoscritte. E questo va a vantaggio di tutti e due. Darsi reciprocamente piacere aumenta il piacere, che si amplifica, talora, in un crescendo esponenziale.

Continuo così in lunghi e dolci preliminari, soprattutto non manifesto fretta nel prendere iniziativa. Faccio di tutto perché sia lei a prenderla, di sua spontanea volontà. Per interminabili minuti la bacio tutta, non c’è un centimetro di pelle che non percorra con le mie labbra dischiuse. Tranne le parti intime. Sento il liscio dei suoi polpacci e delle sue cosce, la pelle tesa del suo pancino, la schiena nell’incavo della colonna dalla nuca a scendere fino alla riga del culetto.
La giro e la rigiro come una bambola, ma quando prova a baciarmi mi sottraggo e mi nascondo tra i suoi seni. Il viso me lo tuffo bene dentro, ci passo il mento e ci sfrego il collo nell’incavo tra le due tette sode, belle umide e perlate di sudore. Faccio circonvoluzioni con la lingua attorno ai sui capezzoli così duri ed eretti. Sono di una gomma morbida e consistente, ma saporita di carne e sudore sapido. E li succhio. E apro le fauci per inghiottigliele, quelle tette così perfette. Le voglio sentire in gola, come poi lei potrà sentire in gola il mio cazzo gonfio. Ma non c’è fretta. Abbiamo appena iniziato ad amarci.

Adesso mi apre le gambe, prima un po’ timidamente appena divaricate. Ma adesso che sto a baciarle il pancino vuole qualcosa di più. Sento che lo alza un po’ per portare la mia bocca più vicina al suo inguine. Sento che non ha mai avuto peli, lì. La mia bimba è ancora una bimba. Non ho ancora visto il suo taglietto, ma dalla punta della lingua sento che è piccolo e senza labbra, sembra non ancora sbocciato. Con un colpo di reni cerca di darmelo in bocca, ma io le concedo solo la lingua, e di lato. Prima a destra, poi a sinistra, a lungo. Poi sotto, tra l’incrocio della labbra e l’ano, dove il piacere è meno forte ma si diffonde fino all’interno.
E così continuo a lungo, con lei che si dimena e si sposta per darmelo tutta in bocca. Lo so cosa vuole, vuole sentire la mia lingua sul clitoride e poi dentro, a ispezionarle le pareti ormai grondanti di umori. Adesso glielo concedo. Allungo la mia lingua ritta e lei me l’accoglie subito dentro. Sento i suoi succhi dolci che mi riempiono la gola come una melassa.
La sua fighetta la sento tutta dischiusa e ora me la posso anche guardare bene. E’ solo un buchetto rosa, ben rinsanguato, in un pancino piccolo e bianco.

Ci guardiamo. Mi prende un dito, se lo porta in bocca, e così salivato lo appoggia al buchetto da cui fa capolino una mucosa umidiccia, se lo tiene a distanza di qualche millimetro, poi con un colpo deciso di reni se lo inghiotte tutto fino in fondo emanando un rantolo sospirato. Io il dito glielo lascio tutto, e lei comincia a roteare il bacino prima lentamente, poi più veloce, poi inizia a unire al movimento rotatorio anche un movimento sussultorio, sento che il suo buchetto si dilata e si restringe come un mantice che aspira, le infilo anche l’indice e le faccio pressione all’interno, appena dietro il clitoride.

‘Kiss me kiss me kissssmeeee’. Adesso che me lo chiedi così mi concedo, amore. Ne hai aspettato di tempo però’ Risalgo lentamente con la lingua a penzoloni a strusciare il corpo e quando arrivo al suo collo lei si abbassa con un movimento rapito a ingoiarla nella sua bocca. Mi tiene prigioniero in un succhio appassionato. La sua lingua si muove dentro di me velocemente ma non frenetica. Le labbra sono incollate e lei si muove bene alternando succhi e mordicchi. Ha proprio una gran voglia la mia bimba bionda. Mi bacia con passione, e con indecenza usa le mie dita come un toy. La saliva ci si accumula in bocca e un po’ per ciascuno ce la deglutiamo. Ci stiamo mangiando e bevendo in un bacio. Come lei sta mangiando le mie dita con la topolina che adesso manda in fibrillazione spingendo il clitoride quasi impercettibile conto il mio pollice messo di piatto. Dopo qualche minuto, sempre incollati in un bacio, sento che il buchetto si stringe in una morsa che mi fa male alle dita. Ormai non riesco più a muoverle, sono proprio incastrate tra la sua carne. Come la presa della sua lingua incastra la mia in un succhio doloroso e insostenibile. Vorrei urlare, ma riesco solo a fare uscire un grugnito. E non molla, la bimba, non molla,la bimba. Per un tempo lungo non molla. Ohhh” Ora tutto sembra liberarsi, prima la presa sulla lingua. Sento il vapore di un alito affannoso che diventa sempre più lamento sottile per prendere consistenza di un urlo che mi invade i timpani. Poi sento alternare la presa della sua vagina attorno alle mie dita incastrate. Le sue convulsioni le inondano il corpo e si trasmettono anche al mio di corpo, che vibra quasi all’unisono col suo.
Mi accorgo solo ora che il mio cazzo è ritto come se fosse stato dentro lui al posto delle dita, e il suo orgasmo talmente mi ha coinvolto da procurare quasi il mio.

E’ quasi due ore che il mio cazzo è a tempi alterni eccitato. Prima con Shelia, adesso con Pat. Ora sento che non posso più aspettare. Mi metto in ginocchio a guardarla, lei capisce cosa voglio e mi da in mano il preservativo. Senza dirle nulla le ficco il cazzo in bocca e glielo lascio sentire. Mi pulisce ben bene anche di qualche goccia di sperma che ha imperlato il taglietto sul glande. E dal sorriso malizioso vedo che se ne è accorta e sembra apprezzarne il sapore amarognolo. Mette a punta la sua lingua sottile e indugia su quel taglietto, schiacciando un po’ il glande, come a voler spremere dell’altro succo. E bello vedere un viso così fresco e innocente attaccato al mio cazzo. Orai i suoi capelli aerei sono appiccicaticci di sudore, i suoi occhi azzurri rilassati nel piacere dell’orgasmo.
La lascio lavorare qualche minuto finché la verga non è ben arcuata all’insù, allora gliela tolgo per indossare il preservativo, ma per lei non è facile lasciarla andare.

Segue il cazzo con lo sguardo voglioso, poi quando ho il preservativo si abbassa e me lo ingoia ancora, poi ci sputa sopra e con la mano vuole sentire la consistenza liscia ma nodosa del corpo cavernoso. Adesso basta bimba. ‘Apri le gambe più larghe che puoi’ le intimo. E lei con mio stupore mi fa una spaccata degna di una ballerina professionista. Inarca leggermente il bacino e si apre le gambe tenendosele con le mani alle caviglie.
Lo spettacolo è indescrivibile. Le lunghe gambe sottili così dilatate mandano il bacino in retroversione, con le gambe aperte oltre centottanta gradi. Così quello che appare in primo piano è proprio e unicamente il buchetto della fica circondato dalla pelle chiara dell’inguine, tesa come un tamburo. Tutto il resto scompare in secondo piano. E quello che stai ora per scopare è unicamente un buco.

Mi sorride compiaciuta per la sua prodezza e mi dice ‘Fack me hard, honey’. Prendo la mia canna e gliela spennello per tutta la lunghezza dall’alto in basso, dalla punta del suo clitoride all’orifizio del suo culetto. E alterno. E più volte dalla punta del mio glande alla radice del pene per farglielo sentire tutto lungo il suo taglietto.
Ma come entrerà questo arnese grosso e lungo in un buchetto così piccolo e serrato?. Ci provo, e sono cauto come quando devo sverginare un orifizio anale. Faccio gocciolare un po’ di saliva che va giusto nel punto alto del buchetto per colare lungo il taglio. E inizio con la punta dell’indice.
Lei giocando si tiene i muscoli della vagina stretti per impedirmi di fare entrare anche il dito, ma forzando un po’ ci riesco. Lo roteo dentro e aspetto che lei si stanchi nella stretta. Allora tolgo il dito e velocemente le punto il glande contro, che tengo stretto tra due dita ad anello. Lei mi guarda fissa negli occhi, ma nel momento che si sente invadere dentro dilatata dal mio glande rovescia gli occhi in alto e lancia uno sbuffo pieno d’aria sospirando. Lei la tiene sempre stretta e l’inserimento nella sua figa è veramente simile a un rapporto anale. Con il cazzo gonfio che te lo senti strizzare ad ogni centimetro di fighetta che conquisti, e man mano che entra te lo senti anche aspirare, finché entrato tutto fino in fondo si intrappola che quasi non può più uscire.

Ecco! La sensazione di sentirmi intrappolato dentro di lei ha sprigionato il massimo delle mia eccitazione passionale. Ora me la guardo bene la mia bambina. Lei così immobile, impalata a fondo dal mio cazzo. Io così imprigionato dentro di lei. Ci possediamo, ci possediamo a vicenda in una morsa che non ci lascia scampo. Sento che la bocca è troppo libera. Voglio imprigionarmi a lei anche con quella, nei risucchi dei suoi baci. Mi abbasso e avvolgendo il suo corpo tra le braccia le blocco la sua bocca sulla mia. Intanto il mio cazzo si muove ormai con padronanza nella sua vagina. E così incollato al succhio del suo bacio sento il cazzo vagare, alternando spinte profonde al ritmo lento della pulsazioni del cuore, a stoccate più veloci, quasi colpi di fioretto, che di punta di glande colpiscono il buchetto proprio lì, dove è più sensibile. E cosi incollato vado avanti, in questa posizione da innamorati per un tempo interminabile. Questa volta non voglio cambiare posizione, con lei.
Più tardi me la prendo ancora e sperimenterò il resto del repertorio. Ma ora la posizione del missionario con tutte le sue declinazioni, di sopra, di lato, a gambe spalancate, a gambe unite, e sempre perennemente incollato alla sua bocca, mi pare più consona a tale situazione passionale.
Mi stacco solo un momento per chiuderle le cosce e portarle al petto le gambe distese. Questo mi permette di prenderla con il cazzo rivolto un po’ più in alto a sfregarle da dentro il punto più sensibile, che avevo sentito sotto i miei polpastrelli nella manipolazione. Colgo infatti, come la colpisco lì, eloquenti ansimi e miagolii. Mi inumidisco l’indice destro e con delicatezza glielo metto pian piano nel culetto. Mi piace in questa posizione sentire sulle dita, tra la sottile striscia di pelle che separa la vagina dal retto, il mio cazzo che scorre lento avanti e indietro. Inoltre posso fare un po’ di pressione sull’asta per indirizzarla proprio lì, dove sente di più anche lei. In questa posizione ci rimango tanto, tanto a lungo. E quando sento che il suo orgasmo sta per arrivare allento la spinta del mio dito. Quando sento che il mio di orgasmo sta per arrivare stringo i muscoli e diminuisco la pressione nel pene.
Vado avanti così per molto. Porto più volte il mio orgasmo quasi al culmine per poi ritirarlo. E torturo lei impedendole di raggiungere l’orgasmo ma facendoglielo pregustare più volte. Potrei andare avanti così ancora tanto. Dentro e fuori, facendo rimbalzare il mio bacino sul suo e così sentire rimbalzare i nostri corpi sul materasso.

Ma lei mi prega, mi prega, ‘Please please, came came.Pleaaase’. Ha sofferto a sufficienza. Mi avvicino, la allaccio in un bacio e al contempo aumento il ritmo delle stoccate. Più sento il cuore aumentare di frequenza più aumento la frequenza delle scoccate. Ta ta ta ta ta ta, tatatatatatatatata’ Lei urla, sentirà tutto in subbuglio. Il suo corpo e il mio sono in fibrillazione ormai. Le scoccate sono talmente frequenti che non riesco più a contarle. Oltre quattrocento, ma ho perso il conto e il piacere mi obnubila. Sento che sta per venire, mi sovreccito, non ce la faccio più anch’io, adesso vorrei scoppiarle dentro ma voglio aspettarla, solo una frazione di secondo dopo di lei, stringo i muscoli, sudo, soffro, il cazzo mi si lacera dentro le sue cavità, sento che lo sperma accumulato in ore di erezioni fa pressione da sotto la radice del pene. Icamiiiing, sento finalmente la sua voce e percepisco del suo corpo quegli spasmi che riconosco bene. Icamiiiingtooooooo urlo anch’io disperato. Il flutti di sperma li sento arrivare dal basso, sgorgano dai canali e velocemente percorrono tutta la canna. Sento come se mi stessero strappando qualcosa da dentro, ecco che lo percorrono tutto, ecco che sono alla punta’ Ahhhh, urlo ancora disperato. E mi libero con un fiotto che sento denso e poi subito ne parte un altro da sotto a risalire e a liberarsi in punta’ Ahhhhhh, poi un altro, poi un altro, poi un altro e cosi via per interminabili secondi.

Se tieni l’orgasmo rimanendo in erezione per ore la produzione di sperma aumenta e l’orgasmo che provi poi è così duraturo che ti si diffonde in tutto il corpo. Dopo più di un minuto di convulsioni e di tremiti riesco a guardare il mio amore in viso. Il suo sguardo è sfigurato dal piacere. I suoi occhi spenti e annebbiati, con segni di mascara sciolti tra lacrime e sudore. La pelle del musino, prima liscia e bianca è ora arrossata, madida di sudore e saliva che hanno sciolto e mischiato rossetto e fondotinta. I suoi capelli biondi vaporosi sono adesso appiccicati alla fronte e alla nuca come dopo un acquazzone.

Mi sento in colpa. Ho fatto invecchiare una ventenne di oltre 10 anni in una sola seduta di sesso di neanche due ore. Ma mi piace ancora. E la amo anche di più.
Diario segreto 5. Francoforte, O’ Capitolo 3

Dopo tre ore di sesso coinvolgente e il lungo viaggio notturno sento il bisogno di riprendermi. Mangio qualcosa. Vado in sauna, mi distendo e lentamente inizio i mie addominali giornalieri.
Un consiglio: farsi gli addominali è indispensabile per avere i muscoli del basso ventre robusti, e così poter controllare come una pompa l’afflusso di sangue nel pene. Questo consente di aumentare il piacere durante l’orgasmo, trattenere l’orgasmo quando si vuole continuare l’attività, o, per i più allenati e anche fisiologicamente predisposti, raggiungere l’orgasmo senza eiaculare.

Idromassaggio. Da qui dentro puoi controllare l’attività del club. Vedere le ragazze che sfilano, farti un po’ l’idea della loro predisposizione al soddisfacimento del cliente. Anche se non bisogna giungere a conclusioni affrettate. Qualche settimana prima mi ero lasciato incuriosire da una ragazza decisamente bella. Bionda, alta e veramente elegante nei modi. Per tutto il giorno l’ho notata entrare e uscire in continuazione dalla cabina con clienti nuovi.
Ci stava non più di un quarto d’ora e riusciva. E via per un po’ di volte. Mi ero fatto l’idea che fosse un missile che te la fa vedere, ti strizza lo sperma in corpo e ti preleva i soldi. Ma c’era la fila. E la situazione mi intrigava.

La fermo al volo, vincendo sul tempo altri avventori arrapati. Mi fa un sorriso stampato di circostanza, non dice né bhe né bha e mi trascina nella ‘sua’ cabina. Prepara il letto come fosse la cameriera e mi intima: ‘Lay down, please’. Senza neppure degnarmi di uno sguardo inizia a spompinarmi.
Lentamente prima, poi più velocemente. Professionale ed esperta, niente da dire. Si mette in una posizione con le gambe aperte a mostrarti la sua fighetta deliziosa, mossa fatta con volgarità ostentata ma efficace devo riconoscere. Dalla borsetta leva pure un vibratore e mentre ti sbocchina se lo infila dentro e fuori. Lo spettacolino di lei così bella e così porcella ti fa salire il tasso spermatico. Cinque minuti di orologio. ‘Gut?’ mi dice. ‘Si certo, gut’ penso io, ‘ma non abbiamo ancora iniziato niente’. Ma la lascio fare. Preservativo in bocca, dispiegamento repentino del preservativo senza uso di mani e l’amazzone si infila sul cazzo tenendo una gamba distesa e l’altra accasciata sotto il suo culetto.
E’ la posizione a lei più congegnale per spingere furiosamente, dare ampie stoccate e finire il cliente in altri cinque minuti. Ma la lascio fare. Inoltre lo spettacolo di un bel corpo così indaffarato a spremerti lo sperma non è poi così male dopo ore di amplessi amorosi con coccole. Qualche gridolino di circostanza condivano questa portata di fast food. Ma la lascio fare. E’ lei la padrona qui dentro. Stringo sotto e la lascio fare.
E lei furiosamente continua, vedo che si imperla di sudore, i muscoli della sua gamba ripiegata iniziano a gonfiarsi. Dopo circa dieci minuti si arrende da quella posizione e si accuccia girandosi a centottanta gradi.

Però, se il suo pancino piatto con i grossi seni ondeggianti era uno spettacolo da non perdere visto da sotto, guardarle il culo che ben si dilata dal vitino stretto e giù fino allargarsi nelle cosce simmetricamente allargate a cavallo delle mie gambe distese è una delizia per tutti i sensi. Capisco bene perché in meno di un quarto d’ora stende clienti su clienti. La sua professionale freddezza ha una certa ragion d’essere, devo ammetterlo. Sei in balia sua, e dalle sue circonvoluzioni ginnastiche gli spermatozoi del tuo cazzo si lasciano incantare.
La lascio fare ancora. E’ lei che deve dire quando scade il tempo, non io. Si da una calmata. Impalata così si rotea bene sull’asta e vedo che i glutei sodi e muscolosi di puledrina al galoppo si contraggono e si rilassano, mandando sensazioni profonde alla mia verga incurvata.
Certo che sa scopare la ragazza. E’ un po’ scostante, fa tutto da sola, ma sa scopare la ragazza. La pelle è un poco brunita, ma i capelli sono biondo naturale. Il corpo è da europea del nord ma come muove ondeggiante il bacino, facendo lavorare solo i muscoli dei glutei, mi ricorda il modo di scopare delle brasiliane di sangue ispanico.

Mi sto godendo lo spettacolo ma la mezz’ora è passata:’Time in finish, baby’. Dice con gentilezza. Decisa ma con gentilezza. ‘Baby’ rispondo io ‘We have time. Only with you of course’. Una leggera lusinga che però le strappa il primo sorriso meno stampato del solito. Si rimette al lavoro, si inclina in avanti, si appoggia ai gomiti e inizia un gioco di glutei che inevitabilmente mi riporta al supposto sangue ispanico nelle sue vene. Cazzo, se sgorgasse fuori questo maledetto sangue ispanico! la sessione si potrebbe anche conclude bene.
L’accarezzo da dietro. Dall’insellatura dei fianchi fino ai lati delle cosce. Sui glutei deposito le mani proprio dove i muscoli fibrillano. Sento i miei polsi vibrare. Ecco perché il mio cazzo si sente così bene lì dentro!

E adesso si alza un po’ con il bacino, ora vedo bene il suo buco di culo stretto, la sua carne un po’ scura attorno alle mucose, e quando l’escursione è ampia scorgo anche le sue grandi labbra brune, dischiuse sul mio cazzo ritto. La sua topolina dentro si rivela di un rosso acceso, quasi un frutto tropicale che fa capolino tra la spaccatura della buccia. Mi piace pensare che quel rossore è causato dai prolungati sfregamenti che lei si procura col mio membro gonfio. è bello vedere come si muove con destrezza e abilità, proprio ora che, arcuando in lordosi l’insellatura sotto la schiena, il suo culo oscilla in su e in giù con ritmo veloce e melodioso. Lo fa’ danzare questo suo culo, e il suo compagno di danze è il mio membro che rigido come un bastone rimane lì, cavaliere ossequioso.

In queste visioni che durano lunghi minuti proprio me la godo. Lei è infaticabile, sembra la ‘sua’ posizione, e il culo le danza di una danza leggera e ritmica, come se seguisse una melodia che solo lei ha in testa. Io rimango passivo in tutto. Tranne nel senso della vista, che non perde un fotogramma di questa meravigliosa opera d’arte in movimento. E nel controllo del basso ventre, che modulo in continuazione lasciandomi portare da lei più volte quasi al culmine di orgasmi che ricaccio indietro con rantoli sospirati. Lei li sente questi movimenti non visibili di pompaggio che pratico al mio pene, e con destrezza risponde prontamente, ora stringendo i muscoli della sua fighetta ora dilatandoli. Anche lei ha pieno controllo dei muscoli del basso ventre.

Apprezzo questa sintonia ‘pornoatletica’ che si istaura tra noi. E la danza del suo culo continua, leggera e vibrante. Ora io l’accompagno con le mani messe bene di piatto sotto il suo culo, una per chiappa. Sono belle imperlata di sudore, le sue chiappe. E le mani, ben piene, ci scorrono sotto che è un piacere. Le tengo ferme, ora librate nell’aria e il suo movimento su e giù le procura dei leggeri schiaffetti che gradisce.
Aumento un po’ la dose, e inizio a sculacciarla ritmicamente, ora alternando gli schiaffetti a destra e a sinistra, ora con tutte e due le mani ‘Yeeaaaaaa, Yeaaaaaaaa’, ripete a voce alta per incoraggiarmi. Queste sculacciate mi eccitano devo dire, proprio su questo culo così bello sodo, sono sonore e sento proprio che il palmo si compenetra quasi nella carne, Ciak, Ciak, Ciak, Ciak, Ciak. Alterno colpi un po’ sostenuti a schiaffettini più simili a carezze profonde.
E lei gradisce. Cazzo se gradisce! Per sentirli meglio ferma la sua danza melodiosa in un osceno surplass, dove il suo bacino, fermo a mezz’aria, è unicamente appoggiato al mio membro ancora bello eretto che le conficca la fichetta solo per la profondità del glande.

Dà un sensuale colpo di testa indietro per mandare i capelli sulle spalle. Adesso ha perso il sorriso stampato e mi guarda con una smorfia di piacere che le deforma il bel viso. Ecco che inizia a concedersi. Si è sciolta la coltre di professionalità e diventa una donna. E vuole anche lei quel che voglio io.
Si inarca ancora di più la schiena. Apre la bocca, allunga fuori la lingua con volgarità e ci appoggia indice e medio. Se li passa sulla lingua fino in fondo, come se fosse un cazzo che vuol sentire in gola, poi con uno sputo li inonda di saliva e li mette a forbice sul mio glande, e mentre se lo stringe si passa e ripassa la mucosa della sua fighetta che cola tra le piccole labbra e il glande. E continua cosi per un po’. Mi fermo con gli schiaffi perchè voglio godermi lo spettacolo della sua masturbazione mentre è impalata sulla punta. Si ripassa le dita tutte attorno, fino all’ano che si massaggia dall’esterno appoggiandoci ben bene le due dita fino quasi penetrarsi, e poi attorno al glande, e proprio lì si infila le dita dentro facendosi spazio tra il mio cazzo. Sento bene dove si rovista.

Adesso si abbassa un po’, per prenderlo di più, e con le dita dentro muove la punta del cazzo e se lo porta dove sente meglio, masturbandosi e ansimando oscenamente. Ho capito, è elegante di aspetto e volgare dentro, quando si lascia andare. Lei lo sa e si trattiene. Ma non adesso. Ora fa’ tutte le volgarità che vuole. Emette versi gutturali e rantoli, si sputa sulle mani e oscenamente si masturba utilizzando il mio cazzo come un vibratore che orienta nei punti che più la fanno godere. Ho capito, non è una donna da orgasmo di penetrazione. Per questo fa così tutto professionalmente quando ti scopa. E’ da orgasmo di manipolazione. E ha bisogno di te. E ti riduce come un oggetto a disposizione per i suoi giochi.

E ancora si inumidisce le dita di succhi vaginali e si massaggia l’orifizio rettale. E ancora si sputa selvaggiamente e rumorosamente sulle dita per portarsele al clitoride che sfrega con violenza, ora a dita piatte, ora pizzicandoselo tra pollice e indice, ora schiaffeggiandoselo sonoramente a palmo aperto. E ansima e rantola come una puledra in calore che non riesce a placare i propri sconvolgimenti profondi. E ancora si sputa sulle dita. E così a dita belle grondanti di saliva vischiosa si tocca velocemente il culo lasciandosi uno schizzo schiumoso sull’orifizio.
E in una frazione di secondo afferra il mio membro ingigantito, lo blocca con le mani stringendolo in punta e con una mossa esperta di bacino gli punta contro il suo buchetto di culo e gli si siede sopra. Impreparato emetto un grido misto di piacere e di dolore al sentire che adesso la punta del mio cazzo sta nel suo culo.
Lo sento stringere. Non è stato ben preparato e il suo sfintere non vuole niente da fuori. Ma lei non desiste. Urla di dolore, ma non desiste. ‘Ahhhsheet’ issooooo bbiiig sheeeet”.Sento lamenti misti a incitamenti e volgarità. E intanto la sua mano tiene ferma il mio cazzo e al contempo fa pressione col suo culo per tenerlo dentro, mentre si sente che i muscoli dello sfintere lo vogliono invece fuori.
La sorpresa e l’eccitazione frenetica del momento mi giocano brutti scherzi. Sento un fiotto di sperma provenire da sotto che non riesco a controllare, mi stringo di riflesso i muscoli attorno alla radice del pene ma sento che quel fiotto sgorga dalla punta con un piacere irrefrenabile. Noooooo, non voglio perdermi l’inculata solenne che mi sta propinando la puledra in calore. Noooooo, lancio un urlo e stringo ancora di più i muscoli attorno all’anello della radice del cazzo. Sento bloccarsi gli altri fiotti e un leggero bruciore in punta. Fiuuuuu’ il piacere orgasmico si dilata ora nel ventre per qualche secondo, placando la pressione sul pene. Lei si accorge che qualcosa non va, intuisce.
Con disapprovazione mi guarda e mi chiede se sono già venuto. ‘Nooo, nooo. Only little pain. Keep on…’, mento. Il cazzo però è rimasto duro, anche se ora è un po’ meno gonfio e il glande è un po’ meno sensibile. So che rimarrà così per qualche minuto.

Lei prosegue soddisfatta le sue manovre constatando che il suo giocattolo è ancora adatto allo scopo. E ridottosi un po’ di dimensioni se lo riesce a portare dentro centimetro per centimetro.
Bisogna ammetterlo. Il rapporto anale apre sempre nuovi scenari di godimento. Partecipare a quella sottile lotta tra un corpo estraneo che vuole conquistare terreno e una cavità che inizialmente fa di tutto per respingerlo è piuttosto entusiasmante. E più il buco è impreparato e più la lotta aumenta ed è lunga, sfibrante. Io sento attorno al mio cazzo gli spasmi del suo retto e lei si lamenta non poco, ma forse le va bene così. E’ lei a gestire il gioco. In un continuo conquistare e perdere terreno in profondità il mio cazzo si sente proprio stritolare. Un senso quasi fastidioso rispetto sentirlo nella fica.
Ma il leggero fastidio è sempre compensato del piacere mentale, oltre che che fisico, di possedere un culo. Forse è una sorta di componente omosessuale repressa che c’è in noi tutti, e che, in questo modo, riusciamo a farci accettare. Dobbiamo ammetterlo, il rapporto anale suscita sempre quel surplus di eccitazione che va la di là del puro godimento fisico.

Ecco che il terreno è conquistato, mi sento ben dentro ora, fino al suo intestino. Adesso l’attività è meno frenetica. Io sono rilassato e mi godo la vista. Lei adesso mostra di sentirlo bene e lentamente se lo porta dentro e fuori. Cavalca la puledrina. Cavalca. Ora lentamente, ora più velocemente. Ora schiaccia il culo contro il mio basso ventre e si porta il cazzo gonfio più dentro che può. Ora se lo estrae quasi tutto e solo mezzo glande appoggiato le basta per fare leva e roteare il suo culo meraviglioso descrivendo osceni semicerchi. E poi ancora giù. A riprenderselo in tutta la sua lunghezza, con gemiti, sbuffi e frammenti di frasi che intuisco scurrili. E così non si stanca, così continua per un po’, ma un bel po’! E al contempo inizia a toccarsi, adesso le sue mani se le lubrifica con i fiotti che vengono dalla sua figa bagnata, e così i succhi se li sparge sul mio cazzo quando lo estrae o tra le insenature delle piccole e grandi labbra.

Io sbircio. Abbassando un po’ la testa di lato vedo come maltratta il suo clitoride, che bello grosso, come un lampone, fa capolino, rosso paonazzo, tra la pelle ben tesa delle labbra. Lo sfrega col palmo, lo schiaccia con le nocchie, lo strangola tra i polpastrelli. Si infila a ripetizione le dita nella figa e se la mena scandalosamente procurando sul mio cazzo una sorta di masturbazione involontaria, ma di sicuro effetto. Già da un po’ il mio cazzo è ritornato sensibile, e adesso vorrei preparami per un orgasmo vero. Lo desidero, lo voglio, lo esigo!

Anche se animato e vivace, il sesso passivo, puro, senza baci e coccole, inizia a farmi sentire il peso della fatica fisica e psicologica: provate voi a stare supini per quasi un’ora e mezza con la verga ritta a subire le sporcaccionate di una puledra infoiata che neanche vi ha chiesto il nome o vi ha dato un bacetto di benvenuto!

Ohhhhh’ Si cambia scena’ La tipa ha deciso che lo spettacolino deve cambiare, forse anche lei sente il bisogno di placare un po’ i morsi che le attanagliano il bassoventre. Bhe’ però, anche questa posizione non è male’ Una delle sue infinite varianti della cavalcata all’amazzone rovesciata. Bene, mi piace! Si è allargata ancora di più le cosce, quasi a spaccata (adoro la danza classica) si piega le ginocchia e appoggia il collo dei suoi piedini sensuali sulla mia pancia come in posizione yoga. Con le mani si dilata bene le chiappe lasciandomi guardare nel suo buco, così ben dilatato da scorgere fino in fondo l’oscurità dell’intestino. Poi con un dito riposiziona il cazzo, si abbassa e ricomincia per me la visione impalata.

Così in bilico non può muoversi su di me, allora devo io agire da sotto, facendola sballonzare e sollevandola di peso ad ogni stoccata. Ci piace questo nuovo gioco. Appoggia la mano sinistra piatta al mio petto per tenere l’equilibrio e con la destra inizia le sue perlustrazioni clitoridee.
Da sotto, adesso, sono io a condurre giochi, e l’impalata prosegue con un ritmo bello sostenuto. Ora il suo intestino, abituato ormai al mio cazzo, si rivela essere sì ben stretto e fasciante, ma fa scorrere dentro tutta la lunghezza della verga. I massaggi della sfregata sono veramente piacevoli e si distendono avvolgenti. Affondando il mio bacino nel materasso ottengo una bella escursione di cazzo, che unita al rimbalzo che faccio fare al suo corpo con la scoccata giungiamo a un andamento ritmico deciso ma non frenetico. Pa-pam, pa-pam, pa-pam, pa-pam’ Anche lei,ora, sembra gustare questa nuova ritmica, a cui risponde molto bene con i suoi giochi di mano. Ora protesa in equilibrio in avanti, sempre accovacciata in seduta yoga, sento che si masturba con due mani. Una, sul clitoride, è rivolta al suo piacere, l’altra, con le dita nella figa, è rivolta al mio di piacere. E con i suoi massaggi lenti e con il mio ritmo delle scoccate ci portiamo così dolcemente, cullandoci, a un orgasmo all’unisono. Lento e lungo. Lungo e appagante. Pieno.

Mancano venti minuti circa a finire, provo a baciarla sapendo già che si sarebbe sottratta. Dice che non bacia i clienti. Il fidanzato non vuole. Insceno una supplica scherzosa. Sbuffa divertita: ‘Cuuute’. you are cuuute.’ Ci riprovo. Mi limonerà per il restante tempo. Anche nel bacio è protagonista, ma confusa come nel sesso. A tratti dolce, a tratti selvaggia. A tratti elegante a tratti oscena.

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