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OrgiaRacconti Erotici EteroTrio

E brava Giulia…

By 12 Aprile 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Sono Giulia  e fin da piccola mi hanno fatto credere che le donne sono o spose, o  troie. E amen.

Sono una barbie che vive in un mondo di favola, peccato sia tutto di plastica. Nata in una famiglia ricca e snob, cresciuta dalle suore con regole severissime , ho potuto frequentare solo persone e amici scelti o approvati dai miei genitori. Ma io voglio sentire che odore ha , che sapore ha, la vita vera.

Ho solamente 26 anni, cazzo, e mi sembra già di aver sprecato una vita intera. Mi sono sposata un anno fa con Edoardo,  il fidanzatino perfetto, il miglior partito della zona , ero la più invidiata dalle mie amiche, mi aspettava una vita nel lusso con un bel marito accanto, in teoria.

In pratica lui mi ha sempre scopata quasi come se fosse un dovere, senza passione, senza foga. Pochissimi preliminari, le solite posizioni, in completo silenzio lui, in completo silenzio io.  Inizio a dubitare che sia gay e adesso sono io che invidio le mie amiche, quando mi raccontano cosa significa farsi scopare per bene.  In fondo sono una bella ragazza, alta, slanciata, occhi azzurri e capelli lisci biondissimi che arrivano fino al mio culetto sodo, gambe lunghe … i soldi del papi a 18 anni mi hanno pure regalato l’unica cosa di cui madre natura mi aveva difettato: una bella 2° abbondante, proporzionata al mio fisico.

E nonostante questo, Edoardo non mi ha mai fatta sentire desiderata, con lui non sono mai riuscita a trasgredire, a lasciarmi andare, a fare un po’ la porca almeno tra le lenzuola.

Basta, non ci sto più: se devo scegliere tra essere sposa o troia, ho già scelto:  troia.

Ho provato a farmi un amante,  ma ho capito che non è quello che cerco, non è quello che mi serve.

Quello che voglio spero proprio di trovarlo stasera. Il maritino è all’estero per lavoro, rientra la prossima settimana e io ho avuto il  tempo di organizzarmi.

Poco più di un’ora di macchina e sono a Verona, dove non mi conosce nessuno. Salgo nella camera d’albergo prenotata e inizio a prepararmi: perizoma bianco,  bianche anche le autoreggenti, nessun reggiseno tanto stanno su da sole e poi voglio che mi si vedano i capezzoli sotto la stoffa,  sopra solo un vestitino bianco tipo  infermiera, cortissimo e chiuso da bottoni che partono dalla scollatura per arrivare fino in fondo alla gonna. Infilo le decolté con tacco a spillo, di vernice laccata rossa, infine il soprabito che arriva al ginocchio, coda di cavallo altissima e rossetto rosso fuoco.

Ho trovato il coraggio per un nuovo esperimento, un nuovo gioco: sto andando nel locale di lap-dance vicino all’albergo, oltre agli spettacoli sul palco so che i clienti possono richiedere esibizioni nei privè, ed è proprio quello che voglio offrire loro stasera.

All’ingresso non mi chiedono niente, le donne entrano gratis e comunque credo mi abbiano scambiata già per una che lavora lì, lascio borsa e impermeabile al guardaroba ed entro nella sala principale.

Il vestitino da infermiera fa subito effetto e parecchi clienti si girano a guardarmi, sbavando con gli occhi ed alcuni allungando anche le mani, chiedendo quando mi esibisco, se offro “prestazioni private”…

Li lascio fare, la situazione mi piace, adesso cerco con gli occhi le prede giuste, mi avvicino al palco e nei tavoli in prima fila vedo un gruppetto di 4 ragazzi, tutti più o meno tra i 28 e i 40 anni. Uno  di loro indossa una t-shirt con la scritta: “fermatemi prima che sia troppo tardi!!!” e capisco che stanno festeggiando un addio al celibato. Perfetto, non potevo chiedere di meglio. Mi avvicino loro e piegandomi fino all’altezza dei loro volti annuncio: “ciao ragazzi, la direzione offre al futuro sposo e ai suoi amici uno spettacolo privato, se volete seguirmi…” .

Loro si guardano esterrefatti, poi con dei sorrisi a 32 denti si alzano e mi seguono tutti contenti.

Io li conduco nella zona dei privè, dei salottini chiusi da pesanti tende di velluto rosso a cui fanno da guardia enormi buttafuori di colore. Ne trovo uno vuoto, il bodyguard mi lascia passare tranquillamente, credendomi una delle tante intrattenitrici del locale , ci chiude le tende alle nostre spalle  ed io e i 4 ragazzi ci ritroviamo in un piccolo spazio con una bassa luce soffusa,  un piccolo palco centrale con il palo da lap-dance nel mezzo circondato da tre divanetti di pelle bianca. Li faccio accomodare, mentre io salgo e inizio a ballare, al suono della stessa musica trasmessa in sala.

Copio alla perfezione le movenze sensuali e provocanti delle professioniste là fuori,  scendo e risalgo lentamente  lungo il palo spingendo in fuori il bacino, così che il vestitino corto lasci intravedere  il mio sederino tondo, i ragazzi iniziano a fischiare, ad apprezzare, allora le mie mani salgono al primo bottone del vestito, lo aprono e continuano fino all’ultimo, fino a che non lascio scivolare giù dalle spalle l’abito e lo lancio addosso allo sposino. I fischi e le esclamazioni aumentano, sono tutti con gli occhi di fuori puntati sul mio corpo ormai coperto solo dal piccolo perizoma bianco e dalle autoreggenti, che risaltano sulla pelle leggermente abbronzata. Continuo a muovermi a ritmo di musica, li guardo ad uno ad uno mentre mi passo la lingua sulle labbra  e strusciando schiena e culo contro il palo, mi accarezzo le tette con entrambe le mani, le strizzo,  piego la testa fino a leccarne una, poi una mia mano scende accarezzando piano la pancia piatta, arriva fino al perizoma e inizia a strusciarsi contro la stoffa.

Le esclamazioni del mio piccolo pubblico  sono ormai diventate gemiti e mugolii,  un paio di loro si stanno già strofinando il pacco,  la mia mano si insinua sotto il pizzo bianco , lo abbassa un po’ e mostra come mi infilo due dita nella passera, allora  uno di loro non resiste più e si alza, mi viene vicino e mi chiede: “ma nel gentile omaggio del locale sei inclusa anche tu bambolina?”.

Non aspetto altro. Per tutta risposta gli prendo la mano e la porto sulla mia, lasciandole il posto.

“O cazzo ragazzi, stasera si festeggia sul serio!” esclama lui e prende ad infilarmi con foga due dita nella fica. Gli altri sono rimasti attoniti, sembrano ancora un po’ perplessi e timidi, ma io con un dito faccio cenno loro di avvicinarsi, mentre esclamo “ragazzi avanti, ce n’è per tutti!” e sorrido maliziosa.

Si guardano tra di loro, chi più imbarazzato, chi più spudorato, ma si avvicinano tutti e tre e come l’amico mi mettono le mani addosso dappertutto. Mi sfilano il perizoma,  uno di loro si infila dietro di me, strusciandosi contro il mio culo e strizzandomi le tette,  poi si piega fino a leccarmi il buco del culo, mentre quello davanti continua a sfondarmi la fica con le dita, che adesso sono diventate tre,  mi infila pure la lingua in bocca, limonandomi con voracità.

Gli altri due si mettono ai miei lati, toccano il mio culo, sento le dita di uno di loro penetrarmi da dietro,  le mani di un altro strizzare con forza il mio seno, io sbottono i loro pantaloni e tiro fuori entrambi i loro cazzi, iniziando a segarli.

“dai ragazzi, fatemi sentire che bei cazzoni che avete, vediamo se riesco a farveli rizzare tutti e quattro insieme”  e così dicendo mi abbasso, mi siedo sul bordo del piccolo palco, scendono anche gli altri e così  mi ritrovo tutti e quattro gli uomini davanti. Abbasso pantaloni e slip di ognuno di loro, riprendo a segare i due più esterni mentre mi avvicino con la bocca ai cazzi dei due ragazzi nel mezzo, che hanno già capito e me li porgono tenendoseli in mano, anche se sono già  duri e completamente ritti.

Inizio a leccarli alternandomi tra i due uccelli, ne prendo completamente in bocca uno e lo succhio bene, fino in fondo, sollevando ogni tanto lo sguardo per mostrargli quanto mi piaccia succhiargli il cazzo, quello geme, ma devo staccarmi, voglio far godere tutti e allora prendo a succhiare quello del suo amico accanto, sono affamata di cazzi, mi piace averne qui 4 tutti per me, voglio sentirli tutti e il mio pompino riprende con foga.

“cazzo che puttana che sei, sei proprio brava a succhiarlo, continua così, sì, leccami le palle anche, sì, tieni, succhiamelo ancora,  sì, ancora, pompinara del mio cazzo, dai che ti sborro in bocca…” mentre con le mani spinge la mia testa con foga sul suo cazzo fino a farmi quasi strozzare, dopo poco sento salire i sussulti della sborrata e i suoi schizzi di sborra inondano la mia bocca.

“brava troia, ingoia tutta la mia cremina , leccala per bene dal mio cazzone, tieni pulisci!!!”.

Cazzo se mi piace, non sono mai stata così eccitata in tutta la mia vita, sto già godendo come una maiala e non vedo l’ora che tutti questi cazzi mi riempiano e mi scopino per bene.

Mi siedo a gambe aperte su uno dei divani e faccio avvicinare i tre che hanno ancora il cazzo ritto, ne prendo uno nuovo in bocca e succhio anche quello, aiutandomi con una mano, mentre con l’altra ne smanetto un secondo, uno di loro si piega davanti alla mia fica e inizia a leccarmela, alternando pennellate ampie ad affondi veloci. Nel vedere la scena, il ragazzo che mi ha sborrato in bocca si ritrova con una nuova erezione, e trovandomi con  tutti e 4 i cazzoni duri ne approfitto, voglio essere riempita:

faccio sedere uno di loro sul divano, mi metto a cavalcioni su di lui sbattendogli le tette in faccia  e con la mano porto il suo cazzo proprio sulla mia fica fradicia, lo infilo dentro e mi faccio impalare con forza, poi sputo sul cazzo del ragazzo che è ancora di fianco a me e lo faccio appoggiare su noi due, che stiamo già fottendo. Stavolta non ho bisogno di allungare le mani io, capisce benissimo da solo cosa voglio e mi puntella la grossa cappella bagnata sul buco del culo, non aspetta nemmeno che i miei muscoli si rilassino: con un colpo violento mi infila tutto il suo uccello in culo, sfondando la resistenza del mio sfintere. Urlo dal dolore, ma ben presto prevale il piacere, ci muoviamo tutti e tre per far sì che i due cazzi che mi stanno sfondando affondino dentro di me sempre di più, sto godendo come una vera maiala e cerco con le mani gli altri due ragazzi, per succhiare l’uccello di uno e segare l’altro.

“cazzo che puttana che è questa qui, guarda come si fa farcire di cazzi!!!!!”

“sììì, dai, brava puttana, prendilo tutto, ti piace farti sfondare figa e culo insieme, eh??? Che troia che sei!!!”

Le loro esclamazioni si susseguono una dopo l’altra, ormai senza più nessun ritegno, mi trattano come la puttana che credono io sia, come la troia che sono davvero ed è proprio quello che volevo, sto impazzendo, godo come non credevo fosse possibile godere, sento i due cazzi dentro di me sfregare l’uno contro l’altro, le mie pareti tese, mi sento completamente riempita, la mia bocca occupata da un altro cazzo non può gridare il piacere che provo ma continua a succhiare con voglia, quando un’altra scarica di sborra  mi schizza in gola,  io  ingoio anche stavolta tenendolo in bocca  fino alla fine.

Mi volto dall’altra parte per succhiare anche quello  del ragazzo che sto segando, fino a farlo venire, dopo poco bevo con gusto anche la sua calda sborra come se fosse la cosa più buona che abbia mai assaggiato e nel frattempo mi sborrano dentro anche i due ragazzi che mi stavano scopando figa e culo.

Sono ebbra di lussuria, ubriaca di eccitazione, sento gli umori di questi 4 uomini colarmi dentro e fuori da ogni parte, adesso credo proprio di essere soddisfatta e anche sfinita, ma loro non sembrano d’accordo.

Lasciano i loro uccelli riprendersi il tempo necessario,  mentre distesa sul divano mi toccano ogni parte del corpo, dopo poco sento di nuovo le loro mani, tutte quelle mani, frugare di nuovo dentro di me, ingordi e impazienti  non aspettano che escano le dita di uno per infilarci le loro, così che la mia passera e il mio ano sono di nuovo penetrati da diverse dita alla volta, vedermi così inerme e arrendevole li fa eccitare di nuovo, dopo poco hanno già tutti il cazzo sull’attenti, un’altra volta.

Uno di loro, che prima si è goduto il pompino,  si siede sul divano e mi mette accovacciata su di lui, ma di schiena, di modo che io rimanga girata verso l’esterno, dove ad aspettarmi ci sono i cazzi dei suoi tre amici.

Mi solleva appena per i fianchi e appoggia il mio culo sulla sua mazza, sono ancora fradicia della loro sborra e lo sfintere è già allentato, la sua cappella scivola dentro abbastanza facilmente, stavolta nessun dolore, solo piacere, inizio a godere da subito, tanto che io stessa mi alzo e mi abbasso sulle gambe per farmi inculare meglio, per sentire il suo cazzo sbattere dentro il mio culo con forza e non posso non gemere, mi piace troppo. Lui se ne accorge e con una mano inizia a strusciarmi la fica, per poi penetrarla con le dita.

“Zoccola ti piace il cazzo in culo, eh? senti come ti abbiamo farcita bene di sborra, ti sfondo gli intestini che è un piacere!!! E mentre ti inculo facci vedere  di nuovo come sei brava a succhiare cazzi, facci vedere quanto ti piace fare i pompini!!!!”.

Sono in trance, fuori di me, o forse per la prima volta sono davvero me,  quella  me che ho  sempre represso, messo a tacere, ma che adesso si prende tutta la sua rivincita: “sì, mi piace un casino, mi piace farmi inculare, il tuo cazzo che mi sfonda il culo mi fa impazzire, mi piace fare pompini, mi piace succhiare cazzi” e alle mie parole gli altri tre si avvicinano e iniziano a infilarmi i loro uccelli in bocca a turno, li avvicinano tra di sé, io li lecco, provano ad infilarmene due alla volta, riesco a prendere i bocca le due cappelle, poi riprendo a succhiarli uno alla volta, per bene, facendomeli scendere in gola fino in fondo alla palle, ingoiandoli tutti, loro fanno a gara a chi mi spinge più in giù la testa sul cazzo,  con più forza.

“Succhia, succhia, puttana succhia cazzi, facci venire, apri la bocca che ti riempiamo di nuovo di sborra…”.

Uno di loro si piega per strusciarmelo sulle tette, finchè non sento gli schizzi caldi della sborra bagnarmi il seno, il collo, poi dopo poco anche gli altri due ragazzi vengono, i getti arrivano sul mio viso, sui capelli, sulla mia lingua che si allunga in fuori per averne ancora…

Anche il ragazzo che mi stava inculando viene, poi si alza e insieme agli altri si fa pulire per bene il cazzo dalla mia lingua e io lecco per bene questi 4 cazzi ancora duri davanti a me, finchè non tornano di nuovo mosci.

Se ne vanno soddisfatti, io mi rivesto e mi accorgo che lo sono anche io, davvero, per la prima volta. O forse no…  la mia mente già pensa a cosa inventarsi la prossima volta per ottenere l’appagamento che cerco, per riprovare  di nuovo le sensazioni e le esperienze appena vissute. In fondo, ho appena iniziato…

È uno giorno qualsiasi in officina, io sto lavorando ad un’auto e il mio socio ad un’altra, quando sento una voce di donna chiedere chi può servirla. Scorro col carrello da sotto il motore che sto controllando e mi trovo davanti due gambe mozzafiato, inguainate in stivaloni neri alti fin sopra il ginocchio. Sono ancora sdraiato per terra e mi godo lo spettacolo di questa bionda vestita proprio da maiala, da qua sotto vedo benissimo la balza di pizzo delle autoreggenti  nere sotto alla minigonna aderente rossa, alzo lo sguardo e vedo due tette niente male premere contro una camicetta bianca parecchio stretta e ancora più su un viso da bambolina che non mi incanta, questa ha tutta l’aria di essere una gran porca.

Mi alzo e vedo che la tipa rimane sorpresa dalla mia stazza, effettivamente sono un bell’armadio a due ante per 1,90 di altezza… ma che cazzo ha da sorridere???  Mentre le chiedo che le serve, mi accorgo che le tette ritte e sode che ho notato prima non sono tenute su da nessun reggiseno, c’ha due chiodi al posto dei capezzoli che li vedrebbe anche un cieco… infatti Ettore accanto a me ha smesso pure lui di lavorare e li sta fissando completamente imbambolato.

Dice che ha prenotato il tagliando per la sua Mini, che le serve subito e starà ad aspettare finchè non è pronta. Le dico di portarla dentro l’officina, lei si gira e le cadono di mano le chiavi…ma che cazzo fa? Mica si piega sulle gambe per raccoglierle, la maiala!!!! No, si piega con la schiena a 90° e mi fa vedere un culo da urlo, la gonna è stretta e le sale sui fianchi scoprendo del tutto il bordo delle autoreggenti.

Parcheggia la sua auto dentro, rasente al muro… le chiedo di prendere il libretto, ma mi risponde che non sa qual è, tra tutti quei fogli che ha nel cruscotto e se per favore posso cercarlo io, ma intanto resta lì, appoggiata al muro, proprio davanti allo sportello e allora per entrare devo infilarmi  tra lei e l’auto…cazzo che troia che sei, l’hai fatto apposta per farti strusciare il cazzo addosso, eh???  ok,  visto che la tipa mi provoca ne approfitto, nel passare appoggio con insistenza il mio pacco contro di lei, la premo al muro con tutto il corpo e attraverso la tuta da lavoro riesco a sentire le sue tette sode schiacciarsi contro di me. La troia non abbassa nemmeno lo sguardo, anzi, mi fissa negli occhi quasi a sfidarmi… cazzo ma vuole che faccia il mio lavoro o che le salti addosso qui, in questo momento???

Cerco di controllarmi, prendo quello che devo prendere e inizio a verificare il da farsi. Le dico che se vuole aspettare può accomodarsi in ufficio, ma lei risponde che andrà benissimo il tavolo che è proprio qui davanti…si appoggia di schiena e si tira su con le braccia, sedendosi proprio sul bordo. Io e Ettore ci guardiamo straniti, mentre lei accavalla le gambe, ma cerchiamo di riprendere il lavoro.

Sono lì  piegato a  misurare la pressione quando la tipa  scavalla le gambe, allargandole un po’… cazzo cazzo cazzo!!! Mi vuole proprio far vedere la fica, la troia!!!! Sbircio per vedere le mutandine, ma invece della stoffa  si mostra  il rosa di una fighetta completamente depilata… vorrei chiamare Ettore, che trovandosi di lato a noi  non può vedere quello che sto vedendo io, per far ammirare anche a lui lo spettacolo in corso,  ma non faccio a tempo ad alzarmi che lei scende dal tavolo, si avvicina e piegandosi davanti a me mi chiede quanto tempo manca. Nel farlo appoggia una mano sull’auto e inclina il suo busto in avanti, così che dallo scollo della camicetta sembrano voler scappare fuori le tette costrette dalla stoffa troppo stretta, un bottone cede a tutta quella pressione e mi mostra così un accenno di capezzolo… ok adesso ce l’ho davvero duro, se questa non si allontana la sbatto contro quel cazzo di tavolo e la scopo all’istante…

Vuoi essere scopata? Vuoi prendere un po’ di cazzo??? Perché se è così non mi tiro certo indietro…ok vediamo se è tutta scena o se fai sul serio…

La fisso negli occhi, poi punto lo sguardo con insistenza sulle sue tette mezze scoperte.

“Che dici, la pressione ti sembra quella giusta? O devi verificare meglio???” mi dice mentre i miei occhi sono ancora incollati sulla scollatura. Faccio uno più uno: questa viene qui, vestita così, fa tutto questo teatrino…questo doppio senso non può essere casuale…questa vuole davvero farsi sbattere per bene!!!

“dovrei tastare con mano,  per sentire se la pressione è giusta…”  rispondo.

“allora fai quello che devi fare…” e così dicendo mi prende le mani, mi sfila i guanti da lavoro e me le poggia sulle sue tette. Io sgrano gli occhi, non riesco a credere stia succedendo davvero, cazzo ma sono sempre nella mia officina o in un film di Vitali??? Ma non mi faccio certo scappare l’occasione, questa è una vera strafiga e  pure parecchio affamata di cazzo… inizio a strizzarle le tette, le strofino i pollici sui capezzoli, mmhh, senti come sono duri e ritti… lei intanto si sbottona tutta la camicia e se la sfila, lasciandola cadere per terra con noncuranza.

“magari il tuo collega può controllare la pressione di quelle dietro…”

Io le sto ancora palpando le tette, alzo lo sguardo dietro di lei e vedo Ettore che ci osserva allibito, mentre si strofina il pacco con la mano. Con la testa gli faccio cenno di avvicinarsi, lui arriva dietro di lei e inizia a palparle il culo, io intanto affondo il viso in quei meloni sodi, li  bacio,  li lecco, mordicchio i capezzoli, mentre il mio socio si è appoggiato completamente a lei, le ha sollevato quel poco di gonna che le copriva il sedere e glielo strizza per bene, mentre da dietro le lecca il collo, il lobo dell’orecchio…

“mmmh…sì, bravi, così si tratta una cliente…sì, bravi, continuate…”

Io scendo con una mano lungo la sua bella pancina, la gonna ormai è completamente arrotolata in vita e lascia scoperto tutto, arrivo sulla fica che è già fradicia, hai capito la porca, senti come gocciola, stuzzico col pollice il suo clitoride, poi  infilo con forza due dita nella sua figa e mentre la rovisto  lei geme, alzo lo sguardo per vedere l’espressione di godimento sul suo viso e vedo Ettore che si fa succhiare due dita, dopo poco sento la sua mano sfregare vicino alla mia,   la troia gliele ha insalivate per bene e lui adesso gliele infila in culo,  le nostre mani la penetrano davanti e dietro contemporaneamente.

“sì, che bravi che siete, quanto mi fate eccitare, sì, dai, continuate così che mi fate venire!!!!” e dopo poco un  fremito la percorre, sento gli schizzi dei suoi umori bagnarmi la mano, la sento tremare tutta.

Ok  troia, ti abbiamo fatto godere, ora facci vedere tu che sai fare…tiro giù la lampo della tuta fino in fondo, mi tiro fuori il cazzo duro che premeva contro i boxer, le metto una mano sulla sua testolina bionda e la spingo giù, fino a farla inginocchiare per terra,  fino a che la sua faccina non si trova proprio di fronte alla mia mazza bella larga…

“ e adesso puttana succhiamelo, succhia, scommetto che sei una pompinara coi fiocchi…” e sollevando ancora di più il cazzo con una mano per scoprire bene le palle,  le sbatto la faccia proprio lì sopra, per farmele leccare.

Lei come una brava cagnolina  lecca per bene, me le succhia, le solleva con una mano e prende a leccarmi anche l’asta… cazzo dà delle pennellate di lingua da urlo, mi sta diventando così duro che quasi mi fa male, aspetto che mi bagni per bene anche la cappella e poi non reggo più, le sfondo la bocca con l’uccello, gliela scopo con foga, buttandoglielo tutto in gola fino in fondo, sento che sta quasi soffocando ma le spingo la testa più a fondo lo stesso.

“dai lo so che ti piace, troia, ingoialo tutto, succhia, succhia!!!”.

Intanto lei si è messa carponi, a pecorina, e mentre me lo faccio succhiare vedo il mio socio che si è piegato dietro di lei e la lecca, esclamando ogni tanto:  “ mmh,  che figa calda che hai, che odore arrapante… ti piace se te la lecco vero  maiala? Scommetto che ti piace pure se ti lecco il buco del culo…eh sì, ora te lo lecco bene così poi te lo sfondiamo…tanto sei venuta apposta, per farti sfondare dai nostri cazzi, vero?”

Lei mugola, mentre continua a succhiarmi il cazzo, io sento montare la sborrata, le spingo con più forza la testa sul mio cazzo e tenendola per i capelli la muovo su e giù velocemente, poi rallento, eccola, cazzo come godo…

“sìììììììììì!!!!! Dai che godo, sìì, vengo!!! tieni, ingoia tutta la mia sborra calda, senti come ti farcisco la bocca di crema!!!” e lei continua a succhiare, ingoia e lecca  finchè non mi ha ripulito per bene tutto il cazzo.

Ettore si è alzato e adesso si mette accanto a me e  tira fuori l’uccello anche lui:

“brava puttana, adesso fai un bel pompino anche a me!” e le sbatte il cazzo duro in faccia, schiaffeggiandola  bene sulle guance e sulla bocca  con il suo arnese.

Lei ci sputa sopra e riprende il lavoro di bocca , io mi abbasso a strizzarle di nuovo le tette, a sfondarle la figa con tre dita mentre le infilo il pollice in culo, la sculaccio sul sedere sodo e già mi sento tornare il cazzo duro… allora mi rialzo e mi metto accanto ad Ettore, che si sta godendo il pompino.

“tirati su troia, e segami il cazzo fino a farmelo tornare duro, mentre continui il pompino al mio amico”.

La bionda obbedisce da brava, mi prende il cazzo barzotto in mano e inizia a segarmelo, mentre continua a succhiare l’altro.

“cazzo Rocco che pompini da favola fa questa troia!!!! È proprio brava a succhiare cazzi, meno male mi ero fatto una sega poco fa, sennò le avrei già sborrato in bocca da un pezzo!!!”

“sì, sei davvero una gran pompinara, ma adesso che ce l’ho duro di nuovo ti sfondiamo come si deve, vero puttana? Dillo che vuoi che ti scopiamo per bene!?!”

“sì, sì, scopatemi, farcitemi di cazzi, voglio  essere sfondata dai vostri cazzoni!!!”

Allora mi appoggio con la schiena alla macchina, prendo la bionda sotto le ascelle e la sollevo come una piuma, lei mi si aggrappa al collo, mi circonda i fianchi con le gambe, con una mano la tengo per la vita mentre con l’altra le appoggio il cazzo sulla fica tenendolo bello dritto  e appena lei lo sente ci si impala sopra , affondando sulla mia mazza fino alle palle.

Ettore si avvicina dietro di lei, si sputa su una mano e inizia a sfregarla in mezzo alle sue chiappe, le infila due dita in culo, poi troppo ingrifato nel vedere me che la sbatto in quel modo le appoggia la cappella sul buchetto…

“no, aspetta, non sono pronta ancora, toccami ancora un po’, fallo allentare…” prova a reclamare lei, ma  il mio socio mi guarda negli occhi e ci sorridiamo a vicenda… lui affonda con un colpo violento il suo cazzo dentro al culo della troia e sento subito la sua fica farsi più stretta, i nostri uccelli che si sfregano a pochi millimetri l’uno dall’altro…

Lei all’inizio urla  dal dolore, ma poi inizia a gemere di piacere…

La sbattiamo davanti e dietro con foga, affondando i nostri cazzi fino in fondo, sfondandole fica e culo insieme…

“ti piace farti sbattere così troia, eh???”

“sì che le piace, senti come mugola la puttana, a farsi inculare!!!”

“sììì, sììì, mi fate impazzire, mi fate godere come una maiala, mi fate venire di nuovo!!!!!”

Sento la sua passera scossa dai fremiti dell’orgasmo, le contrazioni arrivano fino alle sue gambe che si serrano ancora di più sui miei fianchi, le sue unghie si conficcano nella mia schiena e mi graffia come una gatta in calore, mentre urla come una troia tutto il suo godimento.

“sì, dai puttana che vengo anch’io, dai che ti farcisco il culo di sborra, sììì, tieni!!!!” grida Ettore, sborrandole negli intestini.

Allora me  la stacco di dosso, la faccio distendere col busto  sul cofano della macchina e senza aspettare le appoggio il mio cazzo sul culo, ancora lente per l’inculata appena ricevuta.

Ettore è messo bene, ma il mio cazzo è più largo, la cappella gonfia per la scopata appena interrotta trova ancora un po’ di resistenza, spingo più forte fino a farla entrare tutta e inizio a sbatterglielo in culo con colpi potenti.

“ahhhhh!!! Che cazzo c’hai, mi spacchi il culo!!!!! Sì, dai, sbattimi questo cazzone fino in fondo, sfondami, dai che voglio godere ancora!!!” mi grida la troia.

Che maiala che sei, ti prendo per i capelli e ti tiro la testa indietro: “ah sì, ti piace sentire il mio cazzone in culo, eh? ti piace farti inculare a fondo, che puttana che sei?! Dai, sbatti il tuo culetto più forte contro il mio uccello, fammi sentire quanto lo vuoi”

Continuo a pomparglielo dentro, sento il suo culo caldo che comprime il mio cazzo davvero durissimo, tanto che riesco a farlo uscire per poi sfondarle lo sfintere di nuovo, una, due , tre volte, poi quando sento che sto per venire mi stacco, la faccio girare, la spingo giù e le infilo il cazzo in bocca:

“brava, adesso succhia e ingoia la mia cremina di nuovo, leccamelo tutto…” .

Lei non esita un secondo, si riavventa sul mio cazzo affamata, lo ingoia tutto e succhia vogliosa, fino a che gli schizzi della mia sborra non le arrivano in gola, poi  mi lecca per bene la cappella e tutta l’asta, senza farsi scappare neppure una gocciolina di sperma.

Quando ha finito si lecca soddisfatta le labbra, si rialza, sorride  e guardandoci maliziosa in faccia se ne esce con:

“Ottimo servizio, complimenti, sapete proprio come soddisfare il cliente!” .

Raccoglie la camicetta, si riveste, sale in macchina e sparisce.

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