Mi sveglio aprendo di colpo gli occhi. È notte fonda, saranno le due o
le tre; non ho voglia di controllare l'ora esatta, fuori è ancora buio e
questo basta per capire che la fine del turno è ancora lontana. La
serata è stata tranquilla, solo un banale intervento per una sincope di
un'anziana signora: ordinaria amministrazione.
La TV è ancora accesa e borbotta davanti a sé insignificanti programmi
notturni, mentre la mia collega Elena dorme sull'altro divano: sento il
suo respiro pesante. Ha qualche anno di vita e diversi anni di
esperienza professionale meno di me. Non posso dire che sia bella, e non
molto tempo fa avrei forse detto che è bruttina, ma da alcuni mesi non
riesco a fare a meno di pensare a lei, soprattutto mentre mi masturbo.
Non è molto alta, ha i capelli biondicci un po' crespi raccolti in un
codino e un volto furbetto e carino. Le tettine sono decisamente
piccole, però mi piacerebbe un sacco accarezzarle, strizzarle,
pizzicarle e poi leccarle, baciarle e mordicchiargliele; scommetto che
sono estremamente sensibili e a volte penso che magari riuscirei a farla
venire semplicemente succhiandole i capezzoli. È molto sportiva e ha un
fisico estremamente tonico, infatti la parte del corpo che più mi
attizza è il suo culetto, bello sodo e rotondo! Inoltre ha l'abitudine
di indossare spesso e volentieri indumenti da allenamento, in particolare
dei leggins sportivi estremamente attillati e sexy. Mi verrebbe voglia di
mordere e baciare quelle chiappe prima di strapparle giù
i leggins e incularla. Dolcemente ma con decisione e passione, facendole
gridare il dolore misto al piacere; e per concludere tirarglieli di
nuovo su e strusciare il pisello contro quella carnosa rotondità avvolta
dal tessuto elastico e setoso prima di esplodere una serie di schizzi di
sborra da distribuire equamente su entrambe le chiappe; magari uno
schizzo riuscirei anche a farglielo arrivare in faccia quando si gira
per vedermi venire.
È la prima volta che siamo noi due soli fare il turno di notte; è una
piccola sede e di notte c'è un'unica ambulanza e stanotte siamo solo in
due in equipaggio. Sono abbastanza sicuro che abbia una specie di cotta
per me e sono deciso a non farmi scappare l'occasione di questi turni
insieme per combinare qualcosa. Questa sera è rimasta al PC tutto il
tempo, aveva dei lavori importanti da fare; spero che domani si metta
davanti alla TV con me..
Mi viene in mente qualche settimana fa: passavo davanti allo spogliatoio
femminile e lei si stava cambiando. Ho intravisto le sue gambe nude e
delle mutandine rosa, classiche. Era girata verso di me e il Monte di
Venere era coperto da un'inconfondibile folta peluria, con qualche pelo
che fuoriusciva ai bordi delle mutandine. Trovo un bel cespuglietto di
peli pubici molto femminile ed estremamente eccitante: mi sarei
immediatamente scaraventato in ginocchio ai suoi piedi per leccarla
tutta. Ho fatto finta niente, fermandomi davanti alla porta e sperando
che si girasse, permettendomi di ammirare il suo delizioso culetto, ma
invece si è accorta che ero lì e ha chiuso la porta ridendo.
Questi pensieri mi hanno fatto gonfiare e il pisello è barzotto. Chiudo
gli occhi per riaddormentarmi - anche se mi sfiora l'idea un po'
bislacca di andare in bagno e farmi una sega - quando sento Elena fare
dei versetti. Starà sognando e mi metto in ascolto, sperando che parli
nel sonno e dica qualche frase compromettente per cui prenderla in giro domani.
Ma non dice niente e invece, ascoltando meglio, ho l'impressione che
emetta ritmicamente dei piccoli gemiti sommessi. Mi sorge un dubbio – ma no,
non è possibile.. Giro lentamente la testa nella sua direzione e la
guardo di nascosto. Non si è accorta dei miei movimenti, mi crede profondamente
addormentato. È sdraiata sulla schiena coperta da una leggera trapunta, ma i movimenti
impercettibili del bacino assieme all'espressione sul suo volto, con gli
occhi chiusi e la bocca aperta, non lasciano nessun margine di dubbio:
SI STA MASTURBANDO! E a giudicare dalla tensione del viso e dal ritmo
serrato direi che è a un passo dall'orgasmo. È uno spettacolo fantastico
e starei ore a guardare, ma questa è un'occasione da non perdere e devo
agire in fretta.
Balzo in piedi con uno scatto fulmineo, guardandola intensamente. Lei si
blocca, congelata, non muove più un muscolo e trattiene il respiro; gli occhi
sono spalancati e sembra che siano pronti a schizzare fuori dalle
orbite: è terrorizzata. Mi avvicino e le dico di farmi vedere la mano.
Immediatamente mi allunga la mano sinistra con la quale, a giudicare
dalla posizione in cui si trovava, si stava toccando un capezzolo. Io
dico di no, che voglio l'altra mano. Oppone una debole resistenza, dice
di no, più che altro sembra pronta a mettersi a piangere. L'idea di
mandarmi a fanculo e di farmi i cazzi miei non la sfiora nemmeno. Non
volevo spaventarla: mi siedo accanto a lei e le dico con tono
rassicurante ma fermo: "Elena non preoccuparti. Dammi la mano". Piano
piano la sfila e me lo porge: la agguanto saldamente per il polso e la
avvicino al mio volto. L'indice e il medio sono madidi di umori e il
profumo è forte e inebriante. Passo con la punta della lingua facendo
capire con un verso che è squisito e subito dopo le avvicino la mano
alla bocca, dicendole di aprirla. È un po' titubante, ma un attimo dopo
si sta leccando le dita da cima a fondo.
Senza dire niente mollo la presa, mi alzo e vado a prendermi un
bicchiere d'acqua. Ormai ce l'ho in pugno e ho deciso di divertirmi un
po'. Quando torno è evidentemente confusa. Non sa cosa aspettarsi, ma
nel frattempo la mano è tornata in mezzo alle gambe - anche se quando mi
vede arrivare si ferma. Mi siedo di nuovo al suo fianco e chiedo:
"Posso aiutarti?"
"A fare cosa?"
"A venire!"
Lei non risponde niente, ma subito la mano ricomincia muoversi mentre mi
guarda fisso negli occhi. Allora mi sdraio al suo fianco e mi avvicino,
baciandola. Le lingue si incontrano e quel contatto umido fa aumentare a
dismisura la voglia. La mia mano scivola giù e prende il posto della
sua, che a sua volta mi stringe forte e un attimo dopo inizia ad
accarezzarmi il pacco. Sentire i suoi peli sulla mano è una sensazione
fantastica e il clitoride è gonfio e scoperto, quando lo accarezzo con
la punta di un dito lei ha un sussulto e capisco che è troppo sensibile.
Allungo la mano fino a raggiungere il solco della sua figa completamente
inondata e sento da come mi stringe che è completamente in mio possesso.
Inizio a muovere regolarmente il dito, penetrandola per pochi centimetri
e dopo un po' ritorno sul clitoride, accarezzandolo delicatamente.
Continuo per qualche minuto ad alternare carezze a penetrazioni sempre
più profonde, e suoi gemiti diventano sempre più incontrollati. Siamo
ormai sull'orlo estremo e lei è pronta a lasciarsi cadere nel precipizio
di goduria dell'orgasmo, ma la voglio completamente in mio potere ancora
per un pezzo.
Smetto improvvisamente e mi metto sopra di lei; sul suo viso compare
un'espressione di estrema delusione e mi implora di continuare e farla
godere. Io invece lancio via la coperta tutta appallottolata che abbiamo
tra i piedi e le slaccio completamente i pantaloni per poi
sfilarglieli, lanciando via anche quelli. Per un momento
la guardo, così sdraiata davanti a me con indosso solo delle mutandine
bianche impregnate di succhi e la polo. Afferro le mutandine e comincio
a sfilarle, anche se percepisco non è affatto contenta di esporsi così
davanti a me; ma non mi posso fermare: le sollevo la maglietta e poi
allungo le mani per slacciare il reggiseno. Vorrebbe in qualche modo
fermarmi, ma sa che sarebbe inutile. Finalmente è sotto di me
completamente nuda. Ammiro per qualche istante il suo corpo statuario;
quando la guardo in faccia capisco però che si sente violata e non le
piace sentire il mio sguardo su ogni centimetro quadrato della sua pelle
ed essere sottoposta così al mio giudizio. Allora ricomincio a baciarla
appassionatamente, mentre un dito riprende ad accarezzarla dolcemente in
mezzo alle gambe. Le sussurro all'orecchio parole dolci e a dirle quanto
è bella, le do tanti baci sul collo e le lecco l'orecchio, mentre lei si
rilassa e ricomincia a gemere piano. Scendo lentamente riempiendola di
baci, concentrandomi sulle tettine: sono piccole, ma hanno una forma e
una consistenza irresistibili. Mi avvicino gradualmente alle areole e lei
sembra impazzire, non resiste; quando finalmente lecco di traverso una
tetta passando per il capezzolo e subito dopo inizio a succhiarlo emette
un gemito che per un istante penso che sia venuta.
Continuo poi la discesa, baciando la pancia e l'ombelico e sempre più
giù. Sento il profumo intenso e pungente della sua figa: è travolgente e
inebriante. Mentre continuo ad accarezzarla col dito e a penetrarla
sempre più a fondo mi avvicino con la bocca, baciando il monte, poi le
cosce, sempre più internamente. Finalmente inizio a leccare la figa; il
sapore è forte e aspro, ma squisito. Allargo le labbra con le dita e la
penetro con la lingua quanto più possibile per poi leccare e succhiare
il clitoride mentre infilo dentro di lei prima un dito e poi due.
Ho i suoi liquidi spalmati su tutta la faccia e voglio condividerli con
lei: mi avvicino e la bacio, mettendoci tanta lingua. Lei ormai è
esasperata, ci mette tanta lingua anche lei e sembra disposta ormai a
qualsiasi cosa. Infatti mi sussurra all'orecchio: "ti prego, non ce la faccio più;
fammi venire! Faccio tutto quello che vuoi, ma adesso fammi venire!"
Le farò senz'altro rispettare la sua promessa, ma nel frattempo avvicino
le mie labbra alle sue e lei mi infila la lingua in bocca con una foga
che mi toglie il fiato. Infilo due dita nel suo fiore profumato; ha la
fighetta stretta, ma scivolano dentro senza nessuna fatica. Le piego per
stimolare il punto G e chiudo la mano per premere sul bottoncino col
palmo della mano: bastano pochi movimenti ripetuti ritmicamente per
sentire la stretta aumentare a dismisura. Ormai mi sta stringendo con
tutte le forze e mi fa decisamente male, ma portarla così in alto prima
di farla cadere è appagante quasi come un orgasmo. Finalmente i suoi
mugugni contorti lasciano spazio a un urlo liberatorio; non tenta
minimamente di trattenersi e alla stretta si aggiungono le unghie che
mi artigliano la schiena.
Solo dopo aver ansimato a lungo lascia finalmente la presa, mi guarda un
momento negli occhi con la faccia stravolta e salta sopra di me,
baciandomi. Le nostre lingue si avvinghiano e a turno una si muove
intorno all'altra, mentre la saliva si spalma sulle guance. Con la sua
piccola mano nel frattempo ha iniziato ad accarezzarmi insistentemente
il pisello, che è duro come l'acciaio e ancora ingabbiato nei pantaloni.
Alla cieca con innumerevoli gesti scoordinati riesce a slacciarmeli
mentre continuiamo a baciarci; la aiuto a tirarli giù e semplicemente
sentire che me lo tocca da sopra i boxer mi provoca un brivido di
piacere irresistibile. Un attimo dopo finalmente lo prende in mano,
facendo dei lenti movimenti. La cappela è completamente bagnata da
innumerevoli gocce del desiderio, facendo scivolare il prepuzio e la sua
mano senza resistenza; ho accumulato talmente tanta tensione e voglia che
volendo potrei venire anche subito, ma resisto.
Smette di baciarmi e, dopo avermi gurdato un istante in faccia con un
fantastico sorriso, si gira a guardare quello che sta toccando e dalla
sua espressione ne è decisamente attratta. È evidentemente inesperta e
quindi un po' impacciata, ma questo la rende solo più sexy. Contiuna a
fissarmi il pisello, come incantata. È indecisa e solo quando le
accarezzo i capelli ritorna alla realtà; mi guarda un secondo con aria
interrogativa: sorrido e annuisco leggermente, nel contempo apro la mano
facendo passare i suoi capelli in mezzo alle dita fino a sentire la sua
nuca sul palmo. Lentamente si avvicina, continuando a farmi una sega e
ad esaminare con attenzione il mio cazzo. Lo guarda lo stringe lo annusa
profondamente, e poi lo bacia e lo lecca da cima a fondo, per poi
concentrare i baci sulla punta; finalmente apre la bocca, tira in dietro
il prepuzio e inizia a succhiarmi la cappella, massaggiando il frenulo
con la lingua. Sarà inesperta, ma il suo istinto la porta a fare le cose
giuste: dopo pochi minuti infatti non ho più la forza né la voglia di
resistere. Sarebbe fantastico lasciarla continuare e inondarle la bocca
senza avvisarla, ma non me la sento di farle questo scherzetto, peraltro
si staccherebbe subito lasciandomi con un orgasmo goduto solo a metà.
"Sto per venire". Non si stacca subito, invece alza lo sguardo e aumenta
il ritmo e la profondità. Ormai sono al punto di non ritorno: "vengo!".
Iniziano a contrarsi tutti i muscoli e stringo forte il cuscino che ho
sotto la mano: "ELENA VENGO!". Lei continua a succhiare, prendendolo tutto in
bocca e guardandomi negli occhi. Il primo schizzo esce con forza
esplosiva, accompagnato da un mio grido possente; la sua bocca si
riempie, ma neanche adesso molla la presa. Al primo schizzo ne segue un
secondo un terzo e altri ancora, la sborra è abbondantissima e densa e in parte
cola lungo l'asta mentre lei continua a far scivolare le labbra su e
giù. Io mi sento svuotato di tutte le energie, tutti i muscoli si
rilassano e mi accascio sul divano in uno stato di semi incoscienza
estatica; solo dopo diversi secondi riprendo contatto con la realtà. Mi
sorprende che non sia ancora corsa in bagno a sputare; la guardo
incredulo: deglutisce due volte e ingoia tutta la sborra che le ho
schizzato in bocca! Non me l'aspettavo così porca.. Si sdraia accanto a
me e mi bacia: sentire il retrogusto del mio seme sulle sue labbra non
mi fa neanche schifo.
Chiudiamo gli occhi e dopo un attimo ci stiamo già addormentando, la sua
testa appoggiata sul mio petto, quando parte fastidiosissima la sirena:
dobbiamo uscire per un intervento - merda! Mi ero completamente
dimenticato di dove ci troviamo e lei è ancora nuda. La aiuto a
raccattare tutti i suoi vestiti dopo essermi allacciato i pantaloni e
corro in bagno: una sciacquata alle mani e alla faccia s'impone.
Ripenso a quello che è appena successo. Non ci voleva proprio un intervento
in questo momento, ma se fosse arrivato venti minuti fa sarebbe stato molto peggio.
Penso anche che avremo modo di divertirci insieme molte altre volte,
pregustandomi gli incontri che ci aspettano e ricordando la sua
promessa: "faccio tutto quello che vuoi". Se mi ha fatto un pompino
indimenticabile con ingoio senza che abbia dovuto dirle niente chissà
cos'è in grado di fare su richiesta! Lo scoprirò presto e non vedo l'ora.
glennygazoo@gmail.com
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Bhe...è difficile che si ricevi un commento, Questo sito non è tantissimo frequentato da gente attiva :)
Una serie di racconti sempre più eccitanti, alla fine Gianni ha raggiunto il suo scopo
Mi sa che alla prossima Gianni raggiunge l'obbiettivo
Un vero cuck, lei senza problemi gli racconta, d'altronde lui glielo aveva permesso al telefono