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Racconti Erotici Etero

Elisa ad un party aziendale

By 24 Febbraio 2019Dicembre 16th, 2019No Comments

“Sai che tra una settimana a c’è una cena aziendale?” le ha detto la sua collega di stanza a Nicole e lei si era andata a fare una smorfia di sopportazione.
“Non mi dirai che non hai visto l’avviso affisso da poco più una settimana?”
A Nicole era sfuggito.
Si trattava dei soliti discorsi pieno di pompa ma senza sostanza che significavano tutto ma che non portavano a niente. Tra gli invitati ci sarebbero state chiacchiere inutili, sguardi ammiccanti di giovani stagisti sempre allupati che contraccambiano furtive occhiate, le segretarie dirigenziali non certo giovanissime stanche del solito ménage coniugale ed anche quelle giovanissime, quasi teenager, tutte agghindate per l’occasione di poter agganciare qualche personaggio importante dell’azienda presso cui Nicole faceva da consulente. Le giovani ragazze cercavano immancabilmente di arraffare qualche momento di sesso vero in modo che durante la settimana lavorativa potessero interrompere il toccarsi la fighetta pruriginosa che di solito titillavano nelle pause caffè nelle toilette dell’azienda sempre accompagnate da una collega di lavoro che restava fuori a fare da guardia.
Nicole si era sentita grata di quell’invito ma stava per declinare quando ha pensato di far conoscere sua figlia Elisa che era coetanea di alcune impiegate che avrebbero partecipato al party essendo per queste ultime un’occasione unica per mettere in mostra le loro doti fisiche.
Per Nicole che voleva restare fedele sia a Rocco sia a Elisa non voleva certo mettersi in mostra per far credere che stesse cercando qualche avventura ed inoltre voleva dare l’impressione di essere fedele al suo compagno di cui tutti sapevano essere in oriente per lavoro. Per gli altri, lei era una donna ligia ai valori della fedeltà coniugale, non poteva attirarla più di tanto l’essere parte delle chiacchiere ricche di voluttà.
Però pensava che Elisa potesse farne parte. In fin dei conti sua figlia si stava facendo strada e magari avrebbe potuto trovare qualcuno che se ne innamorasse oppure che se la prendesse come amante.
Se così fosse accaduto, Nicole si sarebbe dispiaciuta ma alla fine si sarebbe rassegnata.
Aveva proposto ad Elisa di partecipare al party e questa se n’era rallegrata eccitandosi all’idea di poter conoscere nuove persone e soprattutto fare sfoggio del suo corpo che era carino e piacevole ma non certo da indossatrice; era una ragazza come tante che truccata bene e vestita in modo particolare avrebbe avuto successo.
Nicole, bel portamento, capelli lisci neri, occhi neri, mani bellissime pensava di esporre le sue gambe da donna in carriere molto toniche ed attraenti, gonna con spacco sul retro, calze con la riga autoreggenti.
Quella notizia l’aveva un po’ distratta dal lavoro e si è avvicinata alla scrivania di una amica mentre stava riponendo le attrezzature d’ufficio nel cassetto.
Quel giorno, dovendo stare poco tempo in quell’azienda, indossava scarpe a tacco alto che il pavimento in marmo non poteva attutire l’echeggiare dei tacchi. Il rumore ritmato dei tacchi ha sempre intrigato la ragazza che lavorava in quella stanza ed ora più del solito al punto di farla restare incantata. Anche Nicole aveva avuto la stessa sensazione e sperava che ciò avvenisse anche alla festa programmata.
Per far sì che Apprezzassero sua figlia aveva pensato di regalarle proprio qualcosa che la valorizzasse.
Quando ha fatto vedere il vestito e le scarpe ad Elisa era rimasta immobile ad osservare la reazione della figlia ed il battito cardiaco si era fermato una prima volta; la seconda volta le si era fermato quando Elisa ha indossato l’abito con le scarpe alte molto eleganti e si è messa a circolare per casa. Allora il ritmo cardiaco era sintonizzato su quel ticchettio dei tacchi.
Le stesse sensazioni Nicole le ha avute quando madre e figlia si sono presentate al party.
Elisa era veramente bella nella sua giovinezza di studentessa universitaria.
C’era molta gente invitata e ad Elisa era piaciuto subito un ragazzo poco più grande di lei, già laureato, con cui faceva una bella coppia.
In un momento, mentre Nicole parlava con un gruppo di impiegate anziane, ha visto con la coda dell’occhio che quel ragazzo spariva dietro una porta con Elisa. Nicole era contenta di ciò ma, la curiosità ed anche per un po’ di gelosia, l’ha porta a seguire la coppia aprendo e percorrendo il corridoio dove i due erano già passati e dove si avvertiva silenzio e nell’aria un profumo dolcissimo.
In una stanza, guardando di nascosto, ha visto Elisa vicino ad una scrivania dove si era leggermente chinata quel tanto che bastava che lo sguardo di quel bel ragazzo si fissasse sulla scollatura della camicetta da cui si intravedeva il pizzo nero del reggiseno. Una leggera bava di aria fresca del condizionatore aveva fatto venire una leggera pelle d’oca ad Elisa e fatto inturgidire i capezzoli che trasparivano dal tessuto nella loro prorompente esuberanza giovanile.
Nicole ha visto lo sguardo di quel ragazzo scendere sulla gamba leggermente flessa di Elisa che esibiva la caviglia sottile.
Nicole non la ricordava così eppure l’aveva vista da meno un’ora prima anche nuda ma quella visone l’ha colpita.
Quel ragazzo ha poi detto ad Elisa che le voleva mostrare la sala riunioni perché’ dove si teneva periodicamente quella di fine mese.
Nicole osservava la figlia da dietro e pensava che non era mai stata oggetto dei suoi sogni erotici anche se ne quotidianamente scaturivano molti mentre si sditalinava sotto la doccia.
Elisa appariva molto più giovane di quanti anni avesse in realtà; il corpo sembrava quello di una ragazzina con sedere marmoreo e sodo e vita strettina. Il tailleur che indossava ne evidenziava la figura. Lo spacco della gonna, che all’allungare del passo faceva intravedere gran parte delle calze autoreggenti ed anche una parte della fettuccia del reggicalze, smaliziava la figura di innocente ragazza.
Ad Elisa quel ragazzo piaceva e lei si mostrava a lui felice di farlo ma i miei pensieri si sono affievoliti all’ingresso della sala riunioni.
C’era un tavolo ovale. Lui spiegava che si sedeva accanto alla responsabile acquisti ed ha detto che quando si spegnevano le luci per la proiezione degli slide delle vendite non gli interessava nulla perché in testa continuava a girare la figura di una persona che sculettava nel corridoio.
Il ragazzo era audace ed intraprendente e sognava di poter afferrare per i fianchi Elisa spingendola con il peso del suo corpo contro la parete del corridoio appoggiando la patta dei pantaloni nella fessura dei glutei. Lui avrebbe desiderato spostarle i capelli e mordicchiarla sul collo, lentamente, in senso verticale, con leggeri colpi di lingua inumidirle il collo per poi ansimarci sopra regalandole quella sensazione di caldo umido e freddo intenso che solo il respiro ravvicinato può dare. Avrebbe voluto accarezzarle la coscia con una mano ed andare a scivolare sulla calza, sollevandole la gonna con il polso e scoprire il contatto con la pelle nuda delle cosce oltrepassando il pizzo delle autoreggenti.
A renderlo indeciso c’era di mezzo la paura che venisse qualcuno e li trovasse lì nel bel mezzo di un amplesso.
Lui però era molto arrapato e lei a quel serrato corteggiamento ci stava. Sapeva bene come sarebbe andata a finire: una scopata di gran lusso sul mega tavolo.
Lui ha ascoltato i rumori lontani e non ha sentito Nicole seguirli e si è messa in una posizione in cui era anche facile essere scoperta ma i due nella sala non pensavano a lei.
Mentre lei era appoggiata al grande tavolo senza fare niente ma mettendosi appoggiata ha fatto sì che lui la ‘assalisse’ e non si ha fatto sfuggire l’occasione. La luce in sala era accesa nonostante non ci fosse una riunione. Lui era è risultato, poi, essere coetaneo di Elisa ed anche Nicole non ha potuto fare a meno di notare il rigonfiamento nei pantaloni.
Lui per tentare un assalto ad Elisa l’ha stretta più sotto al tavolo. Da dietro l’ha presa per la vita e con una mano le ha accarezzato una guancia, con decisione e avidità, e le ha infilato un dito in bocca insistendo nella spinta altezza delle natiche. Aveva l’uccello sempre più duro e si è avventurato con la mano, che dal fianco scendeva verso il monte di venere, ad accarezzarla pronto ad allontanarla se lei non avesse voluto.
Ha così scoperto che, sotto la gonna, Elisa mostrava tutta la sua femminilità portando una minuscola mutandina di pizzo che a stento tratteneva gli scarsi peli della figa, uscendo di lato. Appena li ha avuti tra le dita si è eccitato terribilmente regalandogli la sensazione di essere assai virile, inoltre l’infilare il dito medio per poter andare sul clitoride oramai pronunciato, significava che gli umori erano già sufficienti ad una penetrazione che sarebbe arrivata presto.
Elisa ha capito tutto e la sua voglia la rendeva pronta all’accoppiamento.
Stavolta lei non si è lasciata fare come solitamente faceva ma per iniziare i giochi sessuali si è spostata di lato, senza calargli i pantaloni, ha estratto fuori l’uccello, mettendo a nudo il glande.
Nell’estrarre l’asta di carne, il glande ha toccato prima la cucitura dello slip, e poi, spostandosi, si è fatta largo tra le grandi labbra il cui contatto ha dato grande vigore alla durezza di quel sesso maschile. Appena il glande è stato immerso tra gli umori che oramai colavano a fiotti, lui ha dato un secco colpo di reni incurante se Elisa fosse vergine o no. La ragazza ha sussultato un attimo, trattenendo il respiro quanto gli bastava per poi lasciarsi andare ad un sussurrato e dolce gemito.
Elisa lì in quei momenti ha dato il meglio di sé.
Nicole che osservava e vedeva la figlia accoppiata con quel giovane uomo ha pensato che Elisa aveva un comportamento da donna di classe.
Una volta avvenuto l’accoppiamento con Elisa a gambe sollevate, poggiata sul tavolo, era offerta alla voglia di quel maschio che gentilmente ma decisamente l’aveva sedotta e scopata. Lui aveva un comportamento serio e traeva dalla situazione il massimo del piacere dandolo anche alla ragazza.
Lui sembrava sognare ad occhi aperti mentre la scopava.
Nicole dal corridoio si era messa una mano sotto la gonna e si sgrillettava, era piegata un po’ sulle ginocchia e tratteneva stento i mugolii ed anche il respiro profondo. Per lei era una sofferenza trattenersi ma le piaceva moltissimo fare la guardona e non voleva assolutamente che né la figlia né colui che la stava scopando si accorgessero della sua presenza.
Elisa però nel muoversi per i colpi che riceveva nella figa si è spostata ed ha visto la madre eccita con le mani che si strizzava una mammella e l’altra mano giù tra le cosce. La figlia ha guardato la madre con uno sguardo complice e le ha sorriso.
A fine amplesso Nicole non era più nel corridoio ed era tornata più allegra e felice che mai tra le altre persone. Prima che i due avessero l’orgasmo, lo aveva avuto anche lei ed era stato molto intenso.
Quel giovane ha poi tenuto compagnia ad Elisa per tutta la durata del party ma poi non si sono scambiati neanche il numero di telefono.
Anche se presa dall’atmosfera della festa, Nicole osservava anche da lontano il comportamento dei due; dava per scontato che sarebbero di nuovo scomparsi per farsi un’altra scopata. Lei comunque seguiva e spiava gli ammiccamenti mentre la voglia di vederli di nuovo accoppiati si faceva sempre più pressante.
Ne è rimasta delusa.
Nicole è tornata più volte in quell’azienda ed ogni volta che quel giovane la incontra si scambiano tanti sorrisi e chiacchierano allegramente senza fare cenno ad Elisa. La sensazione che Nicole ha avuto è che quel giovane uomo prima o poi scoperà anche lei chissà se lo farà al prossimo party o dopo una riunione di lavoro.
A Nicole lui non dispiace e le piacerebbe tradire Rocco che mai saprà della sua scappatella così come lei pensa che lui non sappia delle altre che ha avuto soprattutto di quelle lesbiche con la sua amica.

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