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ENRICA e ROSETTO

By 21 Aprile 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Enrica e Rosetto

La solita Laura invitò Rosetto a posare per alcune foto erotiche. Lui lo faceva per lei, anche sapendo che Enrica non era molto d’accordo. Poi però Enrica venne a sapere che si trattava di foto gay, quindi era meno infastidita. Anzi persino soddisfatta. Quel piacione del marito adesso poteva fare a meno di rimorchiare qualcuna.
Le foto in realtà non dovevano essere tanto spinte. Infatti. I due erano nudi, ma non si dovevano toccare. L’altro modello era un vero fusto, ma era un po’ scocciato all’idea di fare queste pose omosessuali ed era quasi ridicolo nella sua intransigenza.
Rosetto era perfettamente d’accordo. Erano due foto che si dovevano fare. In una Rosetto era inginocchiato ai piedi dell’altro, con la bocca aperta come se stesse per prendergli in bocca il pene eretto; nell’altra Rosetto era carponi e l’altro faceva la mossa di sodomizzarlo. Il pene in entrambi i casi doveva essere molto vicino; ma non dovevano sfiorarsi. Laura era molto contenta dell’altro modello che manteneva una erezione perenne, mentre non era contenta di Rosetto, Che sebbne non servissse che fosse eccitato, doveva almeno mostrare un po’ di trasporto. Invece non riusciva proprio a farsi piacere il pisello dell’altro modello.
Ad un certo punto entrò Enrica che era passata di lì per controllare che non ci fossero donne, anche se disse che era lì per caso. Rosetto si infastidì della sua presenza. Lei si divertiva molto a quella vista. Per altro il corpo ed il pene dell’altro modello erano davvero invitanti. Entrò mentre Rosetto era nella posizione del rapporto orale. Disse waw! Che bel pene! Come ti invidio! Come &egrave possibile che non te lo faccia piacere &egrave così bello quel pene che io al tuo posto non resisterei a prenderlo in bocca.
Rosetto la visse come una provocazione. Guardò il pene dell’altro. Così vicino alla sua bocca e per la prima volta lo prese in considerazione. Ne sentì l’odore forte. Era davvero grande e la cappella sembrava davvero turgida. Chissà di cosa sapeva? Guardava l’oggeto dei complimenti della miglie e sentì la voglia di seguire il suggerimento di lei di mettersi le labbra intorno. Gli venne voglia di leccarlo. La sua lingua era così vicina nell’atto di toccarlo, ma non poteva farlo. Ebbe voglia di prenderlo in mano. Il suo pene si inturgidiva. Il suo respiro si fece più pieno e l’odore di pisello gli arrivava fragrante.
Laura che inizialmente era scocciata della presenza di Enrica fu davvero soddisfatta del risultato e fece numerosi scatti. Poi cambiarono posizione. Quando Enrica vide il marito a pecorina scoppiò a ridere e poi sempre più forte quando il modello si mise dietro in posizione ad una distanza minima. Rosetto era in una posizione molto omosessuale con la schiena inarcata e le chiappe sporgenti. Laura invitò il modello ad avvicinare il pene al buco del culo di Rosetto sin quasi a sfiorarlo. Lui ubbidì riluttante, sperando di fare presto. Laura iniziò a dire a Rosetto, dai vai indietro col culetto, che così ti entra quel palo perfetto. Ti basta una mossa impercettibile che sarà scambiata per involontaria. Lui avrebbe voluto accontentarla, sentire quel glande sul sedere, anche solo per un attimo, ma non poteva. Quell’altro si sarebbe arrabbiato e nessuno avrebbe pensato che fosse casuale. La stessa Enrica che adesso lo invitava a farlo, chissà cosa avrebbe detto.
Intanto Enrica insisteva e lui non capiva più nulla. Era anche eccitato dall’umiliazione che provava in tutti quei complimenti per un pisello che non era il suo. Ad un certo punto lo fece. Spinse appena, appena il sedere in dietro in un gesto molto gay. E sentì quel pene toccarli i glutei e l’ano proteso. Che bello!!
Il modello si ritrasse immediatamente e poi iniziò ad insultarlo e a dargli pugni sul sedere e sui fianchi. La moglie rideva come una matta. Laura disse ” dai Ruggero non te la prendere così non l’ha fatto apposta” e poi ” o.k. tanto avevamo finito.”
Rosetto iniziò a chiedere scusa dicendo che non l’aveva fatto apposta.
Poi si rivestirono e ognuno andò a casa sua. In realtà Enrica aveva da fare e tornò più tardi.
Quando rientrò, trovò il marito che dormiva a pancia in giù, allora gli abbassò il pigiame e gli fece scorrere un dito nel solco tra i glutei. Visto che non si svegliava, sempre più divertita andò a prendere un grosso wurstel e continuò a sfregarlo in quel solco, appena appena appoggiandolo. Lui si svegliò e lei iniziò a ridere. ” che bello che eri con quel pisello nel sedere” Perché non me lo fai conoscere quel tuo amico che vorrei prenderglielo in bocca anche io! Ma come hai fatto a resistere con un glande così bello ad un soffio dalle tue labbra. Io non ce l’avrei fatta.!
Poi prese alzò il Wurstel all’altezza della bocca di lui, tenendolo come se fosse un pene e gli disse ” adesso fammi vedere come l’avresti spompinato bene. Dai levati questa voglia. Deve essere stato così difficile resistere! ahhaahha!! Rosetto taceva. Certo che avrebbe voluto spompinarlo quel pisello. Lei se ne sarà accorta sicuramente guardandolo eccitarsi con quel palo a pochi centimetri dal viso; ma tutta questa manfrina non sapeva come prenderla. E poi come faceva ad accettare così tranquillamente che lei facesse tutti quei commenti al pisello di un altro? Era una cosa che lo eccitava, ma un bravo marito avrebbe dovuto arrabbiarsi di questo troieggiare della moglie. Ma a lui non riusciva. E questa situazione lo faceva eccitare ancora di più.
D’altra parte lei sembrava non desistere dal suo intento. Non avrebbe smesso finché lui non avesse simulato un pompino a quel wurstel, che, per quanto grande era comunque più piccolo del pene del modello che gli era sato a pochi centimetri dalla bocca, nella stessa posizione svettante. Enrica deve aver letto un minimo di cedimeto perché gli avvicinò ancora il wurstel alle labbra, facendo attenzione a non fargliele toccare. Voleva che fosse lui ad andargli incontro. E poi, quasi a scusarsi disse: “lo so che non &egrave la stessa cosa: che questo &egrave solo un wurstel ed &egrave anche molto più piccolo! Certo che un pisello vero sarebbe un’altra cosa! Se almeno fosse un pisello finto… magari domani vado in un sexy shop a comprarti un bel vibratore o magari cerchiamo qualche amico a cui puoi fare un pompino come si deve; ma intanto dai fammi solo vedere la tua lingua come si muoverebbe su un pisello. Le tue labbra come lo bacerebbero. Vedrai che sarà bello quasi come se fosse un vero membro. Anzi sai cosa faccio?” si alzo in piedi sul letto, si tolse velocemente la gonna e le mutandine e si mise il wurstel davanti, come se fosse il suo pisello. Adesso puoi fare finta che sia il mio pisello! Dai spompinami checcona e non pensarci più!” Rosetto era veramente turbato. Effettivamente avrebbe voluto tornare in dietro nel tempo per prendere quel pisello di modello in bocca. Ora sua moglie, ridendo e forse un po’ ubriaca, in piedi sopra di lui, lo sfidava a leccargli un finto membro.
” avanti! dai! una leccatina! Tanto per provare di che sa il pisello di tua moglie!” Lui guardava quello che c’era dietro. La vulva di Enrica. Lei se ne accorse e gli disse che doveva concentrarsi sul pisello e che la prossima volta ne avrebbe trovato uno vero.
Rosetto eccitatissimo non sapeva cosa fare ne’ cosa dire. Enrica si fermò un attimo ” ma forse vuoi essere nudo?” ” hai ragione poverino, con quell’adone di oggi eri nudo. Dai spogliati e mettiti a pecorina e poi ciucciami questo fallo e facciamola finita!”
A questo punto Rosetto non capiva più niente. Possibile che veramente la moglie voleva questo da lui? Si spogliò, mostrando visibilmente ed incontrovertibilmente che il gioco gli stava piacendo; si mise a pecorina e in quella posizione si avvicinò, camminando a cagnolino a quel wurstel nelle mani della moglie. Lei si dovette mettere in ginocchio, perché in questa posizione non l’avrebbe raggiunta. Lui come fu alla giusta distante iniziò a leccare la punta di quel wurstel. Prima una volta poi sempre di più. Poi allargò le labbra su di esso ed affondò sempre di più la bocca. Lo sentiva turgido, immagino che un pisello potesse essere molto simile. Arrivò quasi a sfiorare con il naso il pelo della moglie e con le labbra le dita che tenevano l’oggetto. Iniziò a fare su e giù. Gli piaceva. Si sentiva l’ano pulsare. Lei stava zitta. Non rideva e non fiatava. Lo osservava. Voleva vedere dove sarebbe arrivato. Lui le era grato per questo. Lei si sdraiò e lui continuò per un po’ a spompinare il wurstelone, finché non decise di passare a leccare la carne di lei. Iniziò a leccarle la vulva bagnata. La leccava tutta su e giù. Lei venne gemendo e gemendo. Era contenta di questa situazione. Nel godimento gli disse ” sei una puttana! Adesso masturbati mentre mi lecchi i piedi. Lui si sdraiò. Lei gli mise un biede in faccia e lui leccandoglielo si masturbò fino a venire godendo come se fosse la prima volta. Dopo un po’ lui disse: ” veramente avresti voluto leccare il pisello di quell’uomo oggi?” “certo caro. Era almeno il doppio del tuo.” ” anche io sai? Mi &egrave piaciuto adesso farti un bocchino. E oggi avrei proprio voluto quel pisello in bocca!”” immaginavo. Mi fai schifo! Sei un pederasta.” Lui non credeva alle sue orecchie. Ma certo! come poteva una donna accettare di essere sposata con uno che ama fare i pompini invece che di scoparsela in tutte le posizioni?
E questo fu solo l’inizio.

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